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Nepali Me

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Tutti i contenuti di Nepali Me

  1. Nepali Me

    Guerra in Ucraina

    Ti dirò, sono stanco di commentare gente che in 2 righe e un emoticon banalizza qualsiasi cosa senza leggere una mazza. In 176 pagine l'avrò scritto 800 volte che non ci sono buoni in questa storia. Ma capisci un po' quel che ti pare, solo non attribuirmi pensieri non miei, per piacere. Toh, ti metto un emoticon, visto che ti piacciono tanto
  2. Nepali Me

    Guerra in Ucraina

    No. Mi tengo la versione estesa se per te non è un problema, ma grazie lo stesso per lo sforzo.
  3. Nepali Me

    Guerra in Ucraina

    Guarda, in ex-jugoslavia, osservatori o meno, han fatto tutti una figura pessima. La Nato, l'Onu, l'Europa, i serbi, i croati, gli sloveni. Tutti. Hanno tutti dato il peggio del peggio. Dopo 30 anni ancora oggi la questione è tutt'altro che risolta, ma a sensazione mi vien da dire che forse, dico forse, l'annichilimento della Serbia giovò a garantire un trentennio di pace fragile a quel lato disgraziato d'Europa. Di certo c'è che la caduta di uno stato ricco di potenziale come la Jugoslavia ci ha lasciato in eredità una zona di mondo più instabile e povera. La Slovenia è uno stato per modo di dire, più che a sovranità limitata è uno stato a sovranità fittizia. La Croazia, nonostante tremendi crimini commessi, si è presa tutto ciò che di valore c'era da prendere isolando la Bosnia. La Serbia è lo stato che, insieme alla Croazia, ne è uscita meglio (col senno di poi s'intende), anche se decisamente ridimensionata nella forza e nelle aspirazioni, ma quantomeno conserva un minimo di stabilità. La Bosnia, purtroppo, ne è uscita dilaniata, e temo che relativamente presto si riaprirà la questione. Quel che si è fatto in Jugoslavia, non parlo solo di noi occidentali, è l'esempio perfetto da non imitare mai più in futuro. Personalmente sono contrario a quasi ogni referendum indipendentista. Non credo minimamente nell'autodeterminazione dei popoli e nel principio di stato-nazione. I nazionalismi e gli indipendentismi fanno il male del mondo nel loro complesso, e difficilmente portano a un arricchimento della regione. Banalizzando all'estremo e facendo di tutta un'erba un fascio, possiamo immaginare cosa diventerebbe l'Europa se ad ogni movimento indipendentista venisse riconosciuto il diritto di autodeterminarsi. Ridiamoci su...
  4. Nepali Me

    Guerra in Ucraina

    Referendum anticostituzionale, illegale, senza osservatori internazionali... Valeva meno di quello catalano, sulla carta. Comunque certo, lì non ha sparato un colpo ed è proabile abbia avuto pieno sostegno della popolazione locale. E' stato abile, di fatti la comunità internazionale al tempo ha storto il naso e poco più, anche se quell'annessione è stata un punto di non ritorno nei rapporti tra ucraina e regioni indipendentiste. Putin ha tremendamente sottovalutato l'inevitabile reazione dell'occidente a questa operazione, così come la difficoltà tecnica della stessa. Resto convinto che se potesse tornare indietro non lo rifarebbe mai, proprio per questo cercherei di offrirgli un'agile via d'uscita. Non perché ha ragione, non perché lo merita, non perché stimo Zelensky, non perché han ragione europei o americani. Ma perché se si va avanti così le possibilità che una miscalculation porti a gravi conseguenze, persino più gravi della ttuali, vanno aumentando anziché diminuendo.
  5. Nepali Me

    Guerra in Ucraina

    Ecco, su questi due punti invece quoto anche le virgole
  6. Nepali Me

    Guerra in Ucraina

    1) Lo farà presto, di questo passo. La Crimea già ne fa parte dal 2014, con tanto di festa nazionale russa per celebrarne l'annessione. 2) Bombardare e invadere sono due cose un attimino diverse, però. Non dal punto di vista etico, magari. Ma nessuno ha annesso nessuno, e se permetti, fa molta differenza. L'Onu comunque mandò a proteggere i bosniaci dai serbri, e non dalla Nato (con scarsissimi risultati, ma quella è altra storia). 3) Il veto la Russia era scontato, ci mancherebbe. Ad ogni modo dimmi quanti hanno votato a favore della Russia, in proporzione alla popolazione mondiale, così ci facciamo due risate. Gli astenuti sono astenuti, non sostenitori. Compresa la Cina che avrebbe dovuto, secondo molti, appoggiare in toto lo sforzo russo... 4) La guerra non è finita. Ma le parole di Putin mi sono sembrate estremamente chiare. "L'Ucraina è un'invenzione bloscevica". 5) Sì, una guerra civile con 2000 morti all'anno. Per ora in meno di 20 giorni si parla di milioni di profughi e decina di migliaia di morti. Inutile fare paragoni poi con gli orrori della guerra jugoslava, mica solo a firma serba. Solo a Srebrenica, un paesino, 8600 persone giustiziate tra i civili. Solo lì, in pochi giorni. Molto, molto diverso. 6)
  7. Nepali Me

    Guerra in Ucraina

    Le analisi identitarie aiutano a capire le dinamiche (soprattutto politiche) di certi eventi, ed ha ragione Fabbri, non sono questioni da banalizzare. Personalmente se dovessi dire la mia sul concetto di paese Ucraina verrebbe giù il topic intero. Il punto però è che esiste, anche se fragile, un diritto internazionale. Diritto internazionale che i russi stessi riconoscono. Secondo il diritto internazionale, e secondo la stessa russia fino a fine febbraio 2022, la sovranità ucraina è riconosciuta pienamente, così com'è oggi. A livello diplomatico era ragionevole discutere di una revisione dello status di alcuni territori. S'è fatto più volte in più teatri, anche in Europa, per esempio si continua a farlo faticosamente nei balcani. In Ucraina è scoppiata una guerra civile per queste ragioni. Ragioni che per me, che sono agli antipodi del nazionalismo, sono completamente prive di prospettiva e di buonsenso. Per gli ucraini ed i russi d'Ucraina queste cose hanno molta più importanza, altrimenti non si batterebbero alla morte per queste. Fin qui capisco i distinguo ed i tentativi di non banalizzare la questione, ma bisogna fermarsi qui. Perché il punto della questione non è tanto quanto fatto da indipendentisti o governativi in Donbass su territorio ucraino. Perché fino a quel punto si parlava di una tragedia ma interna alla sovranità ucraina, e le varie potenze non facevano altro che appoggiare economicamente e politicamente le parti, secondo convenienza. Il punto è che la rilevanza del conflitto è diventata internazionale a causa dell'intervento militare russo. Cominciando ad annettere parte di questi territori al proprio stato, per esempio (già questo è per definizione un atto di guerra, per il diritto internazionale). Inserendo proprie istituzioni sul territorio ucraino, comprese vere e proprie forze armate. Svolgendo esercitazioni illegali (quelle ai confini con l'URSS erano legali, tanto da mostrare osservatori russi sul campo delle stesse in pieno territorio Nato su invito dell'Alleanza utili a mascherare un'invasione di un paese sovrano. Tutte azioni che violano tremendamente il diritto internazionale e che già ponevano di fatto in guerra Ucraina e Russia da anni, motivo per il quale non sarebbe mai entrata nella Nato o nell'UE (come accaduto con la Georgia). L'invasione però ha cambiato tutto, inevitabilmente. Perché rompendo i canali diplomatici ha costretto alla reazione del blocco avversario, dato che l'operazione è stata giustificata pubblicamente proprio per contenere il blocco avversario. Invasione che come ampiamente previsto non s'è limitata solo ai territori contesi o indipendentisti, ma sta raggiungendo i punti meno russofoni del paese. Asticella che s'è alzata ulteriormente con la minaccia esplicita e diretta di un attacco nucleare diretto verso paesi della Nato, che hanno dovuto di conseguenza attivare i protocolli di emergenza. Bisognerebbe aver l'onestà di dire che le ragioni storiche ed etniche, come spesso accade, hanno una valenza dal punto di vista della narrazione, e possono spiegare le ragioni che hanno portato alla guerra civile. Ma arrivati a questo punto, ormai, nessuno se non gli ucraini le ricorda nemmeno più. A Putin dei russi ucraini frega meno di zero, altrimenti non starebbe bombardando a tappeto quelle stesse città che rivendica come proprie, causando migliaia di morti civili. Così come all'occidente frega meno di zero dello status della democrazia ucraina, ovviamente. Mentre noi passiamo settimane a capire le ragioni del conflitto manchiamo il vero punto della questione. Quelle ragioni spiegano parzialmente la guerra civile ucraina, ma non spiegano nemmeno lontanamente l'attuale escalation.
  8. Nepali Me

    Guerra in Ucraina

    Ma fai apposta? Ho appena finito di scrivere sta frase "Ognuno può trovare l'episodio storico legittimante che vuole, andando a scavare da qui al Pleistocene." e mi rispondi citando un conflitto di natura completamente diversa, in un altro stato, avvenuto 30 anni fa? Se ci tieni ti scrivo le prime che mi vengono in mente, ma sull'argomento jugoslavia mi fermo qui visto che si va pericolosamente O.T, non intendo andare oltre. Le differenze sono numerose in verità. Per esempio non mi risulta, ma potrei sbagliare, che un pezzo di Jugoslavia sia diventato 51° stato americano. Possiamo provare a far finta che non sia successo, ma in Crimea è avvenuto esattamente questo. Non mi risulta che la Serbia sia stata invasa da 2/300.000 soldati americani, ma vado a memoria. Non mi risulta che nessuna potenza della Nato rivendicasse quei territori definendoli "parte integrante" del proprio stato. Mi risulta, poi, che l'ONU (quindi la comunità internazionale) condannasse l'operato della Serbia, tanto da mandarci i caschi blu. Qui l'ONU ha condannato i russi, ad oggi, e non gli ucraini. Come mai? Mi risulta che la Serbia oggi esista ancora e sia a tutt'oggi legata a doppio filo con la Russia. Siamo sicuri che Putin concederà all'Ucraina lo stesso lusso? Prove di genocidio ucraino su popolazione russa, risalenti al governo Zelensky, non ve ne sono. Putin afferma di averle ma non le sottopone alla comunità internazionale, come mai? Sei mai stato a Srebrenica? Io sì, lo consiglio a tutti. La stragrande maggioranza dei paesi appartenenti alla ex-jugoslavia oggi sono riconosciuti internazionalmente, il Donbass è fermo a 5. Fa eccezione il Kosovo, che di fatti non è uno stato, e nessuno ha intenzione di invadere la Serbia per questo. Nessuno ha usato la minaccia nucleare in ex-jugoslavia.
  9. Nepali Me

    Guerra in Ucraina

    Ognuno può trovare l'episodio storico legittimante che vuole, andando a scavare da qui al Pleistocene. Sarebbe meglio rimanere nel presente e nella percezione globale delle cose, cercando di uscire dalla propria percezione. L'Ucraina è uno stato. Questo è un fatto, ed è considerato tale globalmente. La sovranità ucraina è riconosciuta da tutto il mondo, ufficialmente anche dai russi stessi fino a 20 giorni fa, russi che loro malgrado ne hanno personalmente tracciato i confini. Le repubbliche indipendentiste del Donbass, invece, sono riconosciute esclusivamente da 5 paesi. La maggior parte di questi paesi, tra l'altro, ha iniziato a riconoscerle soltanto ora (coincidenze...). Tradotto: per il mondo intero, o quasi, il Donbass non ha ragione di essere uno stato indipendente, mentre l'Ucraina lo è. Mi sembrava il caso di ricordarlo.
  10. Nepali Me

    Guerra in Ucraina

    Se l'hanno fatto una volta, lo faranno molte altre volte. E' una linea che una volta superata non si fa mai troppa fatica a varcare di nuovo. Per quel che mi riguarda, spero che per questi vigliacchi arrivi il giorno di dover rispondere dei loro crimini davanti ad un tribunale dell'Aia.
  11. Nepali Me

    Guerra in Ucraina

    Non so voi, ma le immagini dell'ospedale di Mariupol sono state un punto di non ritorno, per me. Ho cercato di essere il più possibile pacato, in queste settimane, nel commentare quello che stava succedendo. Sarà sempre più difficile da ora in avanti.
  12. Nepali Me

    Guerra in Ucraina

    Avrei capito questo commento sotto altri video, non su questo onestamente.
  13. Nepali Me

    Guerra in Ucraina

    @Dale_Cooper Altro che FR24...
  14. Nepali Me

    Guerra in Ucraina

    Ah, bhé, sicuramente se paragoniamo i blocchi per modello sociale la cosa assume già più senso, se vogliamo. Tra le potenze potremmo identificare due macro-gruppi in questo modo, ma questo non ci aiuterebbe ad identificare i reali rapporti tra stati. In caso di convenienza tra dittature e democrazie si va d'accordissimo, così come Germania e Russia andavano d'accordissimo fino a Febbraio.
  15. Nepali Me

    Guerra in Ucraina

    Il mondo non è più diviso in due. Non esistono blocchi tagliati con l'accetta, non c'è più il muro di Berlino. Non cadiamo nell'errore di dipingere le situazioni nel modo in cui gli insegnanti a scuola ci dipinsero le guerre del 900. Parlare di blocchi, nel 2022, è anacronistico. E' come guardare con gli occhi del secondo 900 il primo 2000. E' fuorviante, distraente, illusorio, ma soprattutto è molto pericoloso. Le sfide e le tensioni del 2022 hanno somiglianze e parentele intime col passato, certamente. Ma gli attori sono diversi, i mezzi ed i sistemi pure. Putin non è né Stalin né Nicola II, la Russia non è l'URSS e nemmeno la Russia zarista. Biden non è Nixon né Lincoln, gli Stati Uniti sono cambiati profondamente anch'essi, non sono più gli anni di Elvis, Martin Luther King e Muhammad Alì. Così come la Cina è ormai lontana pronipote della rivolta dei Boxer e della "lunga marcia", così come Mao, pieni poteri a parte, ha veramente poco in comune con XiJinping. Studiare il passato aiuta a comprendere il presente, ma non ci si illuda, non aiuta affatto a predire il futuro. Secondo me stiamo attraversando una fase di riallineamento, dato che gli equilibri di forza sono mutati considerevolmente negli ultimi decenni. Le tensioni stanno trovando sfogo e necessità di risoluzione ora che s'è manifestata questa tensione in modo tangibile, dopo anni di accumulo, e non a caso anche le parti meno coinvolte nella faccenda fanno di tutto per far parte dei negoziati. Per citare XiJinping: "Un metro di ghiaccio non si forma in un solo giorno".
  16. Nepali Me

    Guerra in Ucraina

    Premessa necessaria. Sono antifascista, antinazista, antinazionalista e sono convinto che queste ideologie hanno distrutto l'Europa e causato la stragrande maggioranza dei problemi europei del 900. Tutto questo per non passare per quello che giustifica certe ideologie, specialmente nelle forze armate di qualsiasi paese. Bene. Premesso questo, sorprendersi che nelle forze armate occidentali (e non solo) ci siano nazionalisti simpatizzanti le dittature militariste, francamente, fa sorridere. Sia questa Ucraina, Polonia, Ungheria o qualsiasi altro paese che ha subito il comunismo ai tempi di Stalin. Non solo. Non si pensi che Germania, Italia, Francia, Spagna, Stati Uniti (etc.) abbiano forze armate e di polizia esenti dalla fascinazione di certe ideologie. C'è un motivo se le forze armate, in una democrazia, vengono gestite dalla politica, e mai viceversa.
  17. Nepali Me

    Guerra in Ucraina

    Questo più che altro è quello che si augura la Russia. I cinesi, però, hanno piani diversi in mente.
  18. Nepali Me

    Guerra in Ucraina

    Esatto, e dovresti farlo sorvolando il Mar Nero o chiedendo il passaggio in paesi Nato, che quasi certamente rifiuterebbero. Sempre ammesso che riescano a decollare, come già detto... Esattamente, il gioco non varrebbe comunque la candela. E' tutto vero, ma questo ci dà ulteriori indicazioni in merito. Prima indicazione: gli ucraini non avevano le risorse per mantenere i Mig nemmeno prima della guerra, figuriamoci ora. Seconda indicazione: essendo quei velivoli letteralmente adibiti ad essere cannibalizzati, e come dici tu, lo si capiva addirittura da GoogleMaps, è impensabile che i russi non lo sapessero. Eppure, giusto per essere sicuri, li hanno distrutti ugualmente. Figuriamoci cosa avrebbero fatto se fossero stati una reale minaccia. Le possibilità che l'aviazione ucraina possa essere rifornita e possa risorgere dalle ceneri sotto occupazione russa, francamente, sono praticamentezero.
  19. Nepali Me

    Guerra in Ucraina

    Non è la prima bandiersa sovietica che compare, anzi...
  20. Nepali Me

    Guerra in Ucraina

    Oltre che improbabile, sarebbe praticamente impossibile. Quegli aerei dovrebbero affrontare un volo di quanto, 600km? Sola andata, intendo. Il tutto in regime supersonico, quindi con postbruciatori inevitabilmente accesi che vanno a ridurre notevolmente l'autonomia, con radar acceso per sperare di vedere il nemico prima di essere abbattuti, sorvolando la marina russa per centinaia di km sperando di sfuggirle in qualche modo per poi arrivare con sufficiente carburante per combattere 5 minuti l'aeronautica russa che sa da mezz'ora che stai arrivando. Ammesso che riuscissero nell'impresa storica di vincere quello scontro, poi, dovrebbero tornare indietro affrontando nuovamente il viaggio di ritorno, con la marina che si aspetta il loro passaggio e pronta ad accoglierli. Volare in quell'assetto su un aereo di concezione anni 70 (cioé un velivolo con una dispersione termica allucinante, una superfice imbullonata e verticale che fa da vela radar-riflettente, con un radar a scansione meccanica facilissimo da rilevare se acceso) significa essere avvistati da radar, sensori e sistemi di difesa aerea nemici a centinaia di km di distanza, siano essi sistemi aerei, marini o terrestri. Questo ammesso che riuscisse loro di decollare dalla Georgia, intendiamoci. Perché i Mig29 in possesso all'aviazione ucraina, nella maggior parte dei casi, in questo conflitto hanno già fatto questa fine qui: Il tutto, poi, per riuscire utopisticamente ad abbattare quanti aerei russi, 10, 20, 30? Ne hanno in servizio più di 900...
  21. Nepali Me

    Guerra in Ucraina

    L'episodio dei Mig polacchi è decisamente curioso. Da quel che so dovrebbe trattarsi di Mig-29 dell'aeronautica polacca, in via di sostituzione con F-16 block 52 ed F-35A americani. Probabilmente parliamo di 25-30 aerei, cioé tutti i Mig in possesso attualmente alla PolAF. Parliamo quindi, potenzialmente, di un intero stormo. Dovrebbero essere gli stessi Mig che, qualche anno fa, gli stessi polacchi ritirarono a prezzo da discount dalla Luftwaffe tedesca, che a sua volta lì ereditò dalla DDR. Parliamo quindi di aerei con diversi anni sul groppone, ma comunque aerei pienamente operativi che rispettano gli standard NATO. Aerei perfettamente in grado di mettere in difficoltà gli aerei russi. Come detto i polacchi già pianificavano di sostituire tutti questi velivoli con F-16 block 52 (aereo che potremmo definire, semplificando, il corrispettivo americano del Mig 29). F-16 che gli americani continuano a produrre, aggiornandoli in continuazione, vendendoli a prezzi relativamente contenuti e armando praticamente qualsiasi paese occidentale che non può o non vuole spendere di più. Gli americani ne possiedono a centinaia, per questo è credibile che possano fornirli in poche settimane all'aeornautica polacca accelerando ed integrando le attuali consegne. Per la PolAF sarebbe utile liberarsi di una catena logistica che, chiaramente, diverrà presto doppiamente insostenibile (dubito arriveranno mai più ricambi dalla Russia). L'idea polacca pare questa, in sostanza: Fornire (non gratuitamente, fin qui si è parlato di vendita...) aerei all'Ucraina, accelerando l'ammodernamento della PolAF, monetizzando il non monteizzabile, finanziando ed accelerando il proprio potenziamento e mettendo benzina sul fuoco sul coinvolgimento occidentale, cosa che i polacchi pare abbiano intenzione di fare. Una situazione win-win, insomma. I dettagli non trascurabili che difficilmente possono portare ad una soluzione del genere, però, sono molti. 1) Non si capisce bene chi dovrebbe finanziare un intero stormo ucraino, ad esempio. I polacchi non intendono finanziarlo, anzi, chiedono agli americani di fornire loro in cambio degli F-16 block 52 in pari quantità, una fornitura da centinaia di milioni di euro (o forse persino superiore al miliardo). Gli ucraini non si capisce esattamente come potrebbero finanziare un'operazione del genere in un momento come questo. Gli americani? l'UE? 2) Non si capisce chi si dovrebbe assumere la responsabilità politica di fornire aerei militari all'Ucraina mentre è in guerra con la Russia. Non parliamo di manpads chiusi in scatole di legno ammuffite abbandonati in qualche seminterrato di Berlino dagli anni '80, è una fornitura su tutt'altra scala. La Polonia pare voglia assumersi questa responsabilità solo parzialmente, cedendo i mezzi prima ad una controparte più forte (magari finanziatrice). Americani? L'UE? L'intera Nato? Quel che pare chiaro è che la Polonia non intende assumersi piena ed assoluta responsabilità di una tale fornitura militare, e vedendo le reazioni di istituzioni e media alla notizia, direi che nessuno intende aumentare in questo modo l'escalation. 3) Agli ucraini servirebbe uno stormo di Mig? Un conto è avere gli aerei per comporre uno stormo. Un conto è avere una catena logistica, una componente tecnica, una componente umana ed un aeroporto in grado di renderli effettivamente operativi. Non è chiaro l'attuale stato dell'aeronautica ucraina, o quantomeno non è noto a noi civili. Io però non sono così sicuro che al momento esistano le condizioni. Servono per cominciare una cinquantina di piloti ucraini già addestrati su Mig 29 (che sappiano manovrarlo anche se magari i comandi sono in polacco o tedesco). Poi serve tutto il resto, tra strutture, piste, componentistica, armamenti, etc. etc. E serve, più di ogni altra cosa, saper difendere questa fantomatica base. E qui arriviamo dritti ai punti seguenti. Ammesso che ci fossero tutte le condizioni tecniche, militari, politiche ed economiche per portare a termine una fornitura del genere, che avrebbe del clamoroso, quale potrebbe essere l'impatto sul conflitto? Non è che la base aerea sulla quale verrebbero piazzati questi velivoli verrebbe immediatamente attaccata dalle forze russe prima ancora che questi Mig possano dipingersi le coccarde ucraine? (domanda retorica, ovviamente la risposta è sì). 4) Come dovrebbero entrare 25-30 Mig in un paese in guerra? Non parliamo di 25-30 Dacia Duster, parliamo di mezzi da 15-20 tonnellate più bagagli. Mezzi che o atterrano con le proprie ali sorvolando cieli disseminati di sistemi missilistici russi, o che debbono farsi qualche centinaio di km su mezzi speciali, su autostrade che non è detto siano sotto controllo ucraino. E quei mezzi, chi li guida? Chi li fornisce? Un paese Nato, che metterebbe quindi i primi uomini sul campo ucraino? E se venissero (come facile prevedere) attaccati, che succede? Dato che sarebbe pericolosissimo farli arrivare in Ucraina, la soluzione alternativa sarebbe quella di farli decollare ed operare direttamente dal suolo polacco o di altri paesi. Questo però farebbe entrare direttamente quel paese in guerra con la Russia, inutile illudersi del contrario. Dubito ci sia qualcuno così pazzo da essere disposto a correre un rischio simile. Insomma, a me sembra una sparata polacca utile agli interessi polacchi, ma che non può far altro che subire come risposta il gelo dei paesi occidentali.
  22. Nepali Me

    Guerra in Ucraina

    Eh, la paura è proprio questa. Kadyrov è un potenziale Mladic in versione islamica, non oso immaginare di cosa sarebbe capace.
  23. Nepali Me

    Guerra in Ucraina

    Un conto è metterceli. Un altro è dare loro carta bianca.
  24. Nepali Me

    Guerra in Ucraina

    Speriamo vivamente che Putin non presti orecchie a criminali del genere.
  25. Nepali Me

    Guerra in Ucraina

    Ricordo eccome. La difesa antiaerea ucraina sarà completamente annullata molto presto probabilmente, ma io continuo a vedere elicotteri volare a poche decine di metri da terra, così come vedo aerei come Tu-95, Tu-22, Tu-160 guardarsi bene dal sorvolare i cieli ucraini. Segno che fino a ieri ancora persisteva il timore di farsi beccare in volo da caccia ucraini. Due giorni fa pare che i russi abbiano perso ben 5 aerei. Nessuno di questi abbattuto da terra. Altra conferma indiretta s'è avuta dall'aviazione russa stessa, tral'altro. Ha pubblicato un video dove si vedono Flanker in fase di decollo armati di missili anti-radar, il video è di ieri. Evidentemente qualche radar acceso e qualche caccia in grado di decollare ancora c'è...
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