LibeLibeccio

Su giocatori già conosciuti e per i quali ti chiedono certe cifre, il lavoro del dirigente è solo quello di spuntare la cifra migliore ed elargire il contratto meno oneroso possibile. Ma se il problema di una squadra è ritenuto quello di avere Morata che “non la butta dentro mai e non fa reparto”, allora si spende quello che c’è da spendere. Poi però ci ritroviamo da capo a dodici ed emerge vistosamente che il problema non era Morata.

Un attaccante del genere non può essere definito “tra i tre più forti al mondo”. Il primo a non averci capito una fava è stato proprio Allegri.

Contratti fatti con l’acqua alla gola e pensando che i “nomi” risolvessero i problemi di una fase offensiva lacunosa. ”Ma dove vai se il bomber non ce l’hai?”, titolava Tuttosport. Cosí ci siamo fatti prendere per il collo (e per il cùlo) da Commisso strapagando un buon attaccante in evoluzione (che si è poi fermata) come un top player affermato e realmente decisivo. La colpa di questo non è da imputarsi a Vlahovic.

Mejo me sento. Se si accettano certi costi per un attaccante del genere pensando che sia tra i top al mondo, c’è un’evidente problema di valutazione dei calciatori. Sia lato economico che tecnico/tattico. Mi pare evidente.

Il problema è soprattutto di chi ha investito queste cifre per prenderlo. Non è che rende in base a quanto ti costa. Un abbaglio enorme (per i costi) di chi gestiva i cordoni della borsa e di chi lo riteneva “tra i tre migliori attaccanti in circolazione insieme a Mbappe e Haaland”.

Molte partite sono state un pianto, ma i punti arrivano e mi interessa poco l’estetica. Ieri sera, in controtendenza, si è anche vista una squadra aggressiva, brillante, che crea, che pressa alto. Come dici tu, se aggiungiamo qualcosina a gennaio e rimane buona questa tigna, questo essere squadra, vai a sapere.

È sbagliato il punto di vista. Non si deve parlare di “non ho le coppe e vinco il campionato” (perché nella striscia di 9 scudetti tante big non avevano le coppe e non hanno vinto mai), ma di “non ho le coppe e questo mi consente TOT punti in più nel corso del campionato”. Poi, ci sta anche che non avendo le coppe vinci, ma dipende da altri fattori.

Le partite in cui sei “fortunato” le riconosci e non vale ovviamente per tutte. Ciò detto, quel post era incompleto, ma non errato. Però ormai si vive di estremismi, di cliches, e la sana e oggettiva realtà se ne va a peripatetiche.

Che poi, criticare dopo ieri sera è assurdo. Ho visto una Juve più che buona e che ha provato a rischiare pressando alto (da lì il rischio colossale su Khvara), se vuoi anche in maniera poco organizzata e senza coperture…ma vivaddio ho visto finalmente una squadra anche “martello” e non solo “incudine”.

Mica parla di vincere il campionato. E il commento non ha niente di sbagliato; buona sorte ed una partita a settimana sono componenti fondamentali soprattutto quando non hai una rosa adeguata ad essere competitiva nel doppio impegno. Si può dire questo e si può dire che il lavoro svolto quest’anno è egregio con materiale non necessariamente di prim’ordine. Tenere in considerazione solo un aspetto dei due è fazioso.

Ma non è vero. Meglio di tante altre volte. Nel secondo tempo, fino a oltre metà, si è giocato a una porta (la loro). Partita più che buona, altro che.

Miaooooooooooo!!! ”Gatone”!!!!! Pure i Santorielli s’attaccano alla nerchia nodosa. Tra l’altro anche una partita più che buona sotto tanti punti di vista. Vamos.

Anche perché la cosa è trasversale. La Russa (FDI), Nobili (PD), Borghi...ci vuole la testa come un paracarro per ricondurre la preferenza di voto alle uscite di questi minorati.

Però bisogna scendere nel dettaglio. Perché una partita come quella contro la Fiorentina (ma anche altre) ha un significato (nonostante il possesso palla, Szczesny non ha fatto un intervento), mentre quella col Verona o quella dell'altra sera ne hanno un altro. Le hai rattoppate pelo pelo. E non sempre ci riesci. E quelle sono le partite che Allegri definiva "sporche". Oggi sono tutte sporche e se l'eccezione di una volta (in cui la partita sporca puoi anche non portarla a casa) era appunto un caso sporadico, oggi sei sempre al limite. Capiteranno periodi in cui gli episodi non saranno a nostro favore e sarebbe importante arrivarci con un margine di risultato più ampio. Comunque, lo scudetto rimane molto improbabile e se battiamo i pulcinella venerdi, la zona CL è sostanzialmente cosa fatta.

Il gusto lo lascio da parte e non è dirimente nel ragionamento. E' esclusivamente una questione pratica e la beffa è beffa, a prescindere dal come. Se stai basso ma hai due gol di vantaggio, la beffa a quel punto della partita non arriva. Meno rischi corri, più sei in sicurezza, meno punti lasci per strada...divano o non divano. E siccome il calcio è imprevedibile, è necessario ridurre al minimo il fattore imponderabile. Niente di più e niente di meno. Qui non c'entra il bel gioco, l'allegrismo, il dezerbismo. C'entrano i punti.

Non è né l’una né l’altra. Banalmente, con un solo gol di vantaggio e una predominanza di campo degli avversari, l’episodio sfavorevole ti può costare punti. Era una partita che meritavamo indubbiamente di vincere, ma come il calcio ha dimostrato in più di un’occasione, può finire in beffa. Conseguentemente, per la salute di tutti, sarebbe l’ideale evitare il più possibile situazioni del genere in un modo o in un altro.

Ah, ok. Nel recente passato avevo letto considerazioni generalizzate un po’ diverse…ma mi fa piacere che si convenga su come sia una linea tattica ben precisa.

Che quindi è la stessa a portarci a fare tempi interi chiusi nella nostra metà campo? Ma in quel caso sospetto che “mica è Allegri a dirgli di stare dietro”.

Sono un tifoso semplice. Se vinco le partite mi trovi sempre contento.

Miaooooooooooo!!!! ”Gatone”!!!! Quando vinco partite di questo genere me ne fottó di tutte le beghe tra anti-allegriani e adepti alla Setta della Triglia di Scoglio. Vengo in maniera copiosa e basta.

Che tribolare, mortalanonna. Ma siamo primi e quindi sticazzì.

Vincere. Non importa come.

Eppure è semplice. Soulé, lo scorso anno l'avresti potuto cedere per 7/8 milioni, ad esagerare 10. Soulé, dopo una stagione come questa, probabilmente al triplo. Nel primo caso giocava, accumulava presenze (che comunque un minimo di step a livello valutativo te lo danno) ma non si valorizzava nel senso più emblematico del termine. Nel secondo caso, gioca e torna con una quotazione di mercato ben più alta dopo aver mostrato numeri di livello più che buono.

Non c'è da capire niente, se non che usi il termine valorizzazione in maniera impropria. Come ti ripeto, far giocare non equivale a valorizzare. Proprio da dizionario, eh.

No, no...mi importa meno di niente. L'importante è avere risultati, il resto, oggi come oggi, è un dettaglio. Come già scritto, se Locatelli è in grado di fare 38 partite su 38, il buon Hans se ne sta a guardare la partita dalla panchina. Idem per tutti gli altri "giovani", nel contesto tattico attuale. Si potrebbe fare una valutazione riguardo ad un modo di stare in campo più spregiudicato per provare a dare minuti ad uno come Iling, che secondo me meriterebbe, ma in questo momento non va toccato niente. Devono giocare quei 15/16 che stanno ruotando da inizio campionato, così come vengono messi in campo. E comunque sull'accezione "valorizzare" continuo non trovarmi d'accordo, ma ne uscirebbe un papiro piuttosto lungo e probabilmente fin troppo controverso. Idem per Soulé, per il quale il problema non era tanto trovare spazio ma agire in un contesto in cui sicuramente avrebbe inciso molto poco.