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#VSCafe - Lo Spazio Tattico di VS - MODULI POSSIBILI PER LA JUVE - CAPITOLO 6: GRAN FINALE CON IL 4-3-3
Dalia91 ha risposto a jouvans Discussione Juventus forum
Non so se diventerà mai un top player, ma le difficoltà di Thuram non dipendono da una congenita pigrizia. -
#VSCafe - Lo Spazio Tattico di VS - MODULI POSSIBILI PER LA JUVE - CAPITOLO 6: GRAN FINALE CON IL 4-3-3
Dalia91 ha risposto a jouvans Discussione Juventus forum
La questione Thuram è assai articolata e riguarda l’interazione tra le sue caratteristiche e il contesto tattico in cui opera. Thuram è un profilo che necessita di distanze corte, coperture preventive chiare e sincronismi costanti, perchè quando centrale, braccetto e play non accorciano insieme, il triangolo difensivo si apre e le sue letture diventano più difficili, esponendolo ad errori come quello da te evidenziato. Kephren non è un mediano da micro-correzioni sul corto, ma un giocatore da accelerazione lunga, e questo lo penalizza in sistemi che richiedono molta reattività sulle pressioni brevi e costanti. Una parte delle difficoltà deriva anche dal suo orientamento corporeo in fase di pressione, perchè spesso si apre verso la palla anziché chiudere la diagonale, una questione tecnica che richiede lavoro specifico su postura, tempi d’anca e angoli di uscita. Inoltre, con Motta, Tudor e Spalletti ha cambiato frequentemente compiti (mezzala, interno basso, ibrido di pressione), modificando continuamente responsabilità e riferimenti. E questo per un giocatore che non è naturalmente un “lettore” sistematico del gioco senza palla, questa instabilità aumenta il carico cognitivo e riduce la continuità delle sue letture. Per me , Thuram rende al meglio in squadre che partono dal possesso... restano compatte e gli permettono di esprimere conduzione, avanzamento palla e recuperi dinamici. Quando la squadra si allunga, perde densità o sbaglia i tempi di riaggressione, il suo impatto ne risente in modo evidente. La sua crescita passa sicuramente da un miglioramento individuale, assolutamente fattibile e necessario, ma soprattutto da un contesto che gli assegni compiti chiari, ruoli stabili e una struttura coerente con le sue qualità. Totalmente d'accordo sul fatto che esistono profili che, se non sono al 100% fisicamente, sembrano improvvisamente “scarsi”, molto più di quanto non siano realmente. E Thuram rientra in questa categoria. Giocatori con grande massa, falcata ampia e motricità estensiva, cioè basata su potenza, accelerazione lunga e continuità, hanno un rendimento fortemente dipendente dal livello di freschezza neuromuscolare. Perchè quando questo tipo di atleta non è al massimo, non perde solo velocità o potenza, ma perde funzionalità: non arriva a tempo in pressione, non corregge lateralmente, non ha la brillantezza per leggere e reagire. Per questo la percezione esterna può diventare ingannevole: uno come Thuram non cala “un po’”, ma cala tanto, e il risultato è che appare meno lucido e meno utile di quanto realmente sia. È un fenomeno fisiologico, non caratteriale. Senza dubbio il rendimento di Thuram è il risultato della combinazione tra profilo cinetico, struttura collettiva, stabilità dei compiti e condizione fisica. Non si tratta di un giocatore che “non vuole” o “non segue”...(come qualche tifoso vuole far credere) ma di un atleta che richiede un contesto preciso per esprimere tutte le sue qualità e che..come altri profili fisico-dinamici...risulta molto sensibile alle variazioni di condizione. 🫡 -
#VSCafe - Lo Spazio Tattico di VS - MODULI POSSIBILI PER LA JUVE - CAPITOLO 6: GRAN FINALE CON IL 4-3-3
Dalia91 ha risposto a jouvans Discussione Juventus forum
🤔Giuà, a me sembra che il tuo discorso parta da un’osservazione aritmetica “vince chi prende meno gol” che poi viene confusa con un principio tattico. È tautologia, non analisi, perchè nessuno contesta che subire meno sia utile, ma il punto è COME ottieni quel risultato. Tu affermi che per segnare servono gli errori difensivi, ma anche qui non c' è analisi, perchè l' errore difensivo è la conseguenza di un vantaggio tattico, non la causa del gol. Quando una squadra struttura il suo gioco per manipolare le linee avversarie..tramite ampiezza, rotazioni e occupazione dei mezzi spazi.. l’errore nasce dalla pressione sistemica, non dalla disattenzione. L' unico concetto di patrimonio comune dovrebbe essere questo: La miglior difesa è una conseguenza di una migliore organizzazione offensiva, non il contrario.🫡 -
#VSCafe - Lo Spazio Tattico di VS - MODULI POSSIBILI PER LA JUVE - CAPITOLO 6: GRAN FINALE CON IL 4-3-3
Dalia91 ha risposto a jouvans Discussione Juventus forum
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#VSCafe - Lo Spazio Tattico di VS - MODULI POSSIBILI PER LA JUVE - CAPITOLO 6: GRAN FINALE CON IL 4-3-3
Dalia91 ha risposto a jouvans Discussione Juventus forum
🤔 È il punto di partenza del tuo discorso a non convincermi: “segnare a campo aperto è più facile che contro una difesa schierata” perchè questo è vero solo in un senso puramente meccanico eh, ma diventa irrilevante in chiave strutturale. Nel calcio moderno non si gioca più su situazioni di campo aperto, ma sulla capacità di controllare lo spazio..e questo controllo nasce dalla posizione collettiva della squadra, non dal numero di uomini dietro la linea della palla. Quando una squadra difende alta, non lo fa per “rischiare”, ma per ridurre la quantità di campo difendibile. La linea difensiva avanzata serve a comprimere il blocco squadra...a rendere impossibile all’avversario giocare tra le linee e, soprattutto, a garantire un recupero immediato in caso di perdita del possesso. Si tratta del principio base della difesa preventiva: ogni posizione in fase offensiva è già pensata per proteggersi dalla transizione. Chi difende basso, invece, non elimina il rischio, lo sposta semplicemente più vicino alla propria porta, dove ogni errore diventa fatale. Aggiungo anche che la tua equazione “linea alta = più rischi = più gol subiti” per me, ignora la componente qualitativa: il livello di organizzazione del pressing e delle coperture preventive. Le migliori difese europee mantengono un baricentro alto con un rischio calcolato e distribuito tra i reparti. L’errore individuale in un sistema compatto può essere corretto immediatamente da un compagno..mentre in una difesa bassa e passiva, l’errore è quasi sempre irreparabile. E per restare ai dati oggettivi ti dico che l ’Inter di Inzaghi 2023/24 ha avuto il PPDA più basso della Serie A, segno di pressing efficace, e contemporaneamente la miglior difesa (22 gol subiti). Il Napoli di Spalletti 2022/23 ha mantenuto un baricentro medio di 48 metri, fra i più alti in Europa, eppure è stato il miglior equilibrio del campionato. Il Leverkusen di Alonso, in Germania, aveva un recupero medio palla nella metà campo offensiva superiore al 60% delle azioni e ha chiuso imbattuto in Bundesliga. Questo non accade “nonostante” la difesa alta, ma grazie alla difesa alta. Qui parliamo di compressione degli spazi (non del loro allargamento) in grado di ridurre la pericolosità delle occasioni avversarie. Al contrario, una squadra che difende bassa accumula expected goals against elevati, perché concede volumi e continuità di pressione all’avversario. Oggi, difendere bene non significa “stare dietro”, ma accorciare in avanti con tempi collettivi. Perchè il calcio non è più una scelta tra “attaccare” o “difendere”, ma tra controllare o subire il campo, ecco perchè difendere alto non è una scommessa, ma una forma di padronanza territoriale. Ed è per questo che chi si affida al baricentro basso rinuncia al dominio dell’evento; chi accorcia in avanti lo orienta. Perdonami, ma per me..parlare di “campo aperto”, di “errore individuale”, di “rischio” è un lessico da calcio arcaico, in cui la difesa è reazione e non sistema. Nel calcio contemporaneo, la vera sicurezza non sta nella profondità concessa, ma nella distanza tra i reparti. Chi riduce lo spazio, riduce il caso. E chi riduce il caso, vince. -
#VSCafe - Lo Spazio Tattico di VS - MODULI POSSIBILI PER LA JUVE - CAPITOLO 6: GRAN FINALE CON IL 4-3-3
Dalia91 ha risposto a jouvans Discussione Juventus forum
🤒eh ma guarda, febbre o no, sei in una forma dialettico-tattica invidiabile 😄 e se queste sono le “hazzate” da febbricitante, quasi quasi ti auguro solo 37.5 perenne prima di ogni post partita!😇 Scherzi a parte, condivido in pieno lo spirito: “rimettere la chiesa al centro del villaggio” è la priorità. E sì, più che rivoluzioni serve logica, compattezza e un filo conduttore. Poi, se dovessimo davvero vedere una difesa a 4 già con la Cremonese, (ma non ci credo) prometto di offrire un tè caldo con tachipirina a tutto il Cafè per celebrare l’evento. ☕💊⚽🤣 Guarisci presto che ci servi lucido per continuare a stimolare con le tue analisi tutti gli appassionati di tattica di questo angolo di paradiso.🫡 -
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Dalia91 ha risposto a jouvans Discussione Juventus forum
🤩Bella domanda, e anche stimolante, perché costringe a ragionare su quanto di “Spalletti” si possa vedere subito e quanto invece richiederà tempo strutturale. Credo che con un solo allenamento alle spalle, la difesa a 3 resterà almeno all’esordio. Spalletti è un allenatore che non ama improvvisare strutture difensive: preferisce prima consolidare principi (uscita palla, distanze, ampiezza) e poi eventualmente cambiare modulo. Però mi aspetto una transizione fluida verso la difesa a 4 entro la sosta: non come rottura, ma come evoluzione. Penso che già nel breve potremmo vedere una costruzione 3+2 “asimmetrica” con Cambiaso più basso a destra e l’esterno sinistro più alto, che è un po’ la sua firma tattica. I principi chiave che potremmo (o dovremmo) vedere subito? Squadra corta e linee ravvicinate. Addio reparti slegati e centrocampisti isolati. Spalletti cura le connessioni: vuole sempre almeno due linee di passaggio vicine al portatore. Possesso come strumento difensivo. Anche senza pressing ultra offensivo, la Juve avrà più controllo: l’idea sarà quella di difendere col pallone, non solo con l’assetto. La regia sarà condivisa. Non c’è più il “regista solo”: costruzione bassa con i due centrali e Locatelli insieme, per evitare prevedibilità. Mi aspetto esterni alternati. Uno largo (per ampiezza), l’altro più dentro al campo (per creare linee interne). Qui Cambiaso e Kostic diventano decisivi. Sul chi sale, chi rischia: Direi che Cambiaso è il più “spallettiano” di tutti. Yildiz: con libertà di ricezione tra le linee e in zona centrale può esplodere definitivamente. Locatelli: resta centrale, ma con un contesto più “organico” che lo aiuta a respirare. Se torna ad alzare il baricentro, può sembrare un altro giocatore. Difensori puri (Gatti, Rugani): con la linea a 4, qualcuno perderà spazio; serve chi sappia giocare corto e uscire palla al piede. La mia richiesta da fare a “Lucianone”? “Luciano, non serve rifondare: normalizza con logica. Dai ai giocatori posizioni sensate, ridai connessioni tra reparti e lascia che il talento torni a emergere naturalmente.” In altre parole, il primo regalo che mi aspetto non è un modulo nuovo, ma un’idea riconoscibile: distanze giuste, principi chiari, niente più confusione posizionale. Perché questa Juve non ha bisogno di dogmi, ma di coerenza. E quella, se c’è un allenatore che sa costruirla, è proprio Spalletti. -
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Dalia91 ha risposto a jouvans Discussione Juventus forum
Eh si, Brambilla non ha inventato nulla, ma ha semplicemente rimesso ordine, restituendo logica e coerenza posizionale a una squadra che con Tudor appariva spesso compressa, scollegata e tatticamente confusa. Esterni sugli esterni: sembra banale, ma è la base del gioco moderno. Con Cambiaso riportato a destra, si è finalmente evitata quella tendenza deleteria a stringere il campo verso il centro, dove la Juve finiva per auto-intasarsi. In questo modo si sono creati sbocchi laterali naturali e una miglior alternanza tra ampiezza e gioco interno. Yildiz è apparso decisamente più libero di muoversi, togliendogli la catena laterale come prigione tattica, Brambilla gli ha ridato la possibilità di accedere alla zona di rifinitura, dove può ricevere tra le linee, girarsi e creare superiorità numerica, tornando ad essere un generatore di gioco e non un semplice “decoratore” di fascia. La scelta di Openda seconda punta è apparsa altrettanto sensata, perchè pur non incidendo in modo clamoroso, si è mosso con maggiore naturalezza. Giocando accanto a una punta di riferimento, ha potuto attaccare lo spazio, cucire gioco e non essere isolato spalle alla porta, cosa che con Tudor accadeva spesso. Si sono viste linee più corte e reparti più equilibrati, la squadra si è mossa in modo più sincronizzato, con meno distanze e più connessioni tra centrocampo e attacco. Niente di rivoluzionario eh, ma calcio razionale e leggibile, ciò che spesso mancava nelle ultime uscite di Tudor. In sostanza, Brambilla non ha dovuto fare miracoli: ha semplicemente ripristinato il buon senso tattico, ridando ai giocatori ruoli naturali e principi chiari. Il fatto che poi ciò sia bastato per migliorare subito la fluidità e la pericolosità offensiva la dice lunga su quanto fosse complicato e forse troppo artificiale il sistema precedente. -
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Dalia91 ha risposto a jouvans Discussione Juventus forum
Non solo consenso, ma anche sopravvivenza e pragmatismo in un ambiente poco propenso a rivoluzioni. A parer mio, l’errore non è stato tanto nel voler piacere allo spogliatoio, quanto nel non trovare un equilibrio credibile tra la sua idea e le caratteristiche della rosa. -
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Dalia91 ha risposto a jouvans Discussione Juventus forum
David, spalle alla porta, prova l’appoggio dietro ma sbaglia la misura. La palla finisce fra il centrocampo e la difesa, zona di mezzo (il peggior punto possibile per perdere il possesso). Qui nasce la domanda: “le preventive avrebbero evitato il gol?” La risposta è sì, se fossero state organizzate. Perché? Perché un errore tecnico è fisiologico, ma un errore collettivo di struttura lo trasforma in occasione da gol. Le preventive non servono a evitare l’errore tecnico (che è inevitabile), ma a neutralizzarne le conseguenze. Ma una squadra disordinata come la Juventus non lo fa, perché: reagisce dopo la perdita, e non prima, come fanno le grandi squadre. In questo senso, la Juventus non è “disordinata” per mancanza di concetti, ma perché i suoi reparti non si muovono in sincronia preventiva: la palla parte, ma le distanze non si accorciano; si resta lunghi, vulnerabili, e ogni errore tecnico diventa una transizione letale. In sintesi? Sei destinato a prendere gol. Ed è per questi motivi che ritengo irrilevanti i due gesti tecnici di Perin e David. -
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Dalia91 ha risposto a jouvans Discussione Juventus forum
Prendo spunto da alcune valutazioni di altri bravissimi utenti per affrontare un argomento che ha spesso tenuto banco qui nel Cafè; LE PREVENTIVE.🤩 Allora, cominciamo subito col dire che una squadra che sbaglia sistematicamente le preventive (NOI) non può ambire a un campionato di vertice. Può restare in zona Champions se dispone di talento individuale e capacità di coprire l’errore con qualità, ma per vincere serve controllo del rischio, e questo nasce innanzitutto dall’ordine collettivo e dalle marcature preventive. Un esempio emblematico è il Napoli di Spalletti, che ridusse di circa il 60% le transizioni concesse rispetto al Napoli di Gattuso: non grazie a un modulo diverso, (mi perdoneranno i "MODULOCENTRICI"😉 ma a una gestione più efficace delle preventive e delle distanze tra i reparti. Le preventive non sono semplicemente marcature “sull’uomo” in caso di perdita del possesso, ma rappresentano una forma di organizzazione collettiva. Le migliori squadre anticipano la perdita e si preparano a reagire ancora prima che la palla venga persa, mantenendo una struttura corta, coperture diagonali e linee di passaggio protette. Quando gli errori di preventive superano le 5-6 unità a partita, il rischio di subire gol cresce in modo esponenziale, perché ogni seconda palla o controllo sbagliato diventa una transizione centrale scoperta. Pensiamo al fatto che un top team nel suo momento migliore commette in media 2-3 errori di preventive a partita, più una decina di piccoli disallineamenti posizionali gestiti però con riaggressione efficace. La Juventus attuale viaggia intorno ai 10 errori di preventive per match: molti non vengono puniti direttamente, ma producono comunque situazioni pericolose o tiri da fuori area. Le cause principali non derivano dal modulo, ma da: mancanza di compattezza e scaglionamento costante, sincronizzazione carente tra i reparti, qualità insufficiente della riaggressione (entro i 2 secondi dalla perdita), e gestione deficitaria della seconda palla. Le preventive efficaci si leggono in anticipo, non “dopo” l’errore: una squadra che reagisce tardi è già disordinata; vero, Igor? La chiave? Le distanze!!!! Queste sconosciute! La differenza cruciale tra una squadra d’élite e una disordinata è la distanza media tra i reparti: Nei top club europei, la squadra resta corta (25–30 metri) anche in fase di possesso, con linee pronte a reagire e coprire la perdita. Le squadre “lunghe” moltiplicano gli errori preventivi, perché i giocatori non sono in condizione di leggere e agire sulla palla persa in modo coordinato. Le preventive sono un vero e proprio termometro del controllo: non si misurano in recuperi, ma nella capacità di evitare che una perdita diventi un problema. (Non è sfortuna) È lì che si gioca la differenza tra chi domina le partite e chi le subisce. -
#VSCafe - Lo Spazio Tattico di VS - MODULI POSSIBILI PER LA JUVE - CAPITOLO 6: GRAN FINALE CON IL 4-3-3
Dalia91 ha risposto a jouvans Discussione Juventus forum
A Napoli, dopo anni di caos e tensioni interne, ha trasformato un gruppo fragile in un collettivo feroce. Non con punizioni o urla, ma con autostima, chiarezza e competenza. E proprio in un contesto dove i giocatori sono “svogliati”, Spalletti può ridare senso al lavoro: ogni esercizio, ogni ruolo, ogni dettaglio ha uno scopo. Chi lo segue, capisce cosa sta facendo e perché. Pur essendo un tecnico di principi, non è un teorico astratto come Sarri o De Zerbi. Le sue squadre non partono mai da un dogma, ma da ciò che serve per rendere i giocatori efficaci subito. Brozovic a Milano e Lobotka a Napoli gli devono la "vita". 🤣 A me il personaggio non fa impazzire, poi con quel tatuaggio, ma noi oggi abbiam bisogno di un tecnico autorevole, preparato, esperto e credibile...e Lucianone incarna la risposta perfetta ai nostri bisogni. Ho letto di gente che vorrebbe ehm Zidane🤣 -
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Dalia91 ha risposto a jouvans Discussione Juventus forum
Gli preferisco Spalletti. Questo spogliatoio ha bisogno di autorevolezza, esperienza e metodi comprovati. Arrivasse l' ennesimo aspirante allenatore, ci sarebbe da lasciar perdere tutto.. -
#VSCafe - Lo Spazio Tattico di VS - MODULI POSSIBILI PER LA JUVE - CAPITOLO 6: GRAN FINALE CON IL 4-3-3
Dalia91 ha risposto a jouvans Discussione Juventus forum
Certo, in un momento in cui tutti noi vediamo soltanto confusione, demotivazione e svogliatezza nello spogliatoio, la scelta di un allenatore “concettuale” come Luciano Spalletti può sembrare controintuitiva. Eppure, secondo me, proprio la sua filosofia e il suo metodo lo rendono la figura ideale per una rifondazione immediata e concreta. Spalletti non è un teorico astratto, perchè sa adattare il suo calcio alla realtà della squadra: prima organizza difesa e movimenti base, poi inserisce i principi più raffinati. Non parte dalle fantasie, ma dalla chiarezza dei compiti, dalla disciplina e dal rigore tattico: tutto ciò che una squadra mentalmente confusa oggi ha bisogno di ritrovare. Il suo approccio è pragmatismo puro: pressing coordinato, linee corte, automatismi chiari e ripetuti fino alla perfezione. Non serve inventare, serve fare bene le cose semplici, restituendo fiducia e senso di identità ai giocatori. Sicuramente non è il bastone di Conte né il paternalismo di Allegri: è un allenatore che responsabilizza, trasformando svogliatezza e confusione in attenzione e determinazione. Vero, la stagione è già iniziata, ma Spalletti ha dimostrato di saper incidere fin da subito, come nelle esperienze alla Roma e all’Inter, dove squadre in difficoltà hanno trovato equilibrio e risultati concreti in poche settimane. Il suo metodo è graduale, ma la crescita è immediatamente percepibile, perché lavora su elementi chiari e universali: struttura, fiducia e identità. La Juventus ha perso punti di riferimento e Spalletti non è l’uomo del “bel gioco” da inseguire a tutti i costi, ma il leader capace di ricostruire un carattere vincente, passo dopo passo. È l’allenatore perfetto per ridare senso al lavoro quotidiano e trasformare una squadra in crisi in un collettivo compatto e competitivo. Credo che nonostante le apparenze, la profondità di Spalletti è proprio ciò che serve per rinascere subito, e non in un futuro lontano. -
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Dalia91 ha risposto a jouvans Discussione Juventus forum
Eh no, il calcio, per Spalletti, non è solo un gioco. È un pensiero che si muove in undici direzioni, ma parla una sola lingua. È armonia costruita con la fatica, bellezza conquistata con il sudore. Ogni passaggio ha un senso, ogni movimento una ragione. Non ci sono ruoli fissi, ma relazioni che nascono e si rinnovano a ogni azione. Il pallone non si butta via: si custodisce, si rispetta, si gioca con coraggio anche quando scotta. Si difende attaccando, si cresce lavorando, si vince restando fedeli a un’idea. Perché il calcio, quello vero, è un atto d’amore verso il gioco e verso chi lo gioca. E Spalletti lo insegna così: con la mente del tattico e il cuore del poeta. Allenatore con idee e personalità da vendere. L' ho visto lavorare a Castelvolturno, e insieme a Conte (visto a Bari) è il tecnico che mi ha maggiormente colpita per come lavora maniacalmente sulle situazioni e lo sviluppo delle relazioni tra chi ha la palla e chi gli è vicino. Se accettasse la Juventus, e mi auguro di si, è perchè sa già dove mettere mano. Non inganni il percorso in Nazionale, roba per gestori, mentre Luciano è uno dei tecnici più preparati d' europa e come tale ha bisogno del lavoro sul campo. -
#VSCafe - Lo Spazio Tattico di VS - MODULI POSSIBILI PER LA JUVE - CAPITOLO 6: GRAN FINALE CON IL 4-3-3
Dalia91 ha risposto a jouvans Discussione Juventus forum
Hai perfettamente ragione, perchè non c’è alcuna “necessità tattica” oggettiva di giocare con i quinti, e la persistenza di Tudor su questa strada appare sempre più una scelta ideologica, non funzionale alla rosa. Classico allenatore di "sistema" che prova ad adattare i calciatori ai suoi principi e che cerca il controllo tramite struttura, non tramite il gioco. Nel 4-3-3 o nel 4-2-3-1, la squadra dovrebbe saper gestire il pallone e creare superiorità posizionale, cosa che la Juve di Tudor non sa (o non prova) a fare. Nel 3-5-2/3-4-2-1/5-3-2 ecc, invece, il controllo è quasi “meccanico”: posizione rigida, duelli a uomo, compattezza verticale. Un calcio che oserei definire più fisico che cognitivo, e Tudor si fida più della corsa e dell’intensità che della tecnica. In pratica: non chiede di costruire, ma di reggere botta. Per chi ancora non lo avesse capito, Igor difende il suo calcio, non la sua squadra. -
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Dalia91 ha risposto a jouvans Discussione Juventus forum
Tanto più che proprio in una squadra “media”, l’allenatore è il fattore moltiplicativo o il freno a mano. Se hai idee chiare, principi codificati e una proposta proattiva, puoi far rendere un gruppo normale più del suo valore. La squadra non cresce, non sembra imparare nulla di nuovo da una partita all’altra, e mantiene sempre lo stesso tipo di difficoltà nel creare gioco, qualunque sia l’avversario. Questo è un segnale inequivocabile che il livello dell’allenatore è inferiore alla qualità complessiva della rosa. -
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Dalia91 ha risposto a jouvans Discussione Juventus forum
Davom. Lo seguo, come con altri, ma quasi mai ne condivido le analisi. Nella fattispecie devo darti ragione, perchè Davom, come tanti analisti “a metà strada” tra tattica e comunicazione, a volte cade in una forma di doppio binario:😏 da un lato, evidenzia le potenzialità tecnico-tattiche (“arriviamo bene ai 20 metri, squadra che potrebbe fare di più”), dall’altro, assolve l’allenatore con il mantra del “questi siamo, non si può pretendere altro”. Il problema è che le due affermazioni non stanno insieme: se la squadra ha i mezzi ma non li esprime, il nodo è motivazionale o strategico, e dunque allenatore-dipendente; se invece davvero non ha i mezzi, allora è inutile parlare di “fiducia” o “blocco psicologico”: si tratta semplicemente di limiti qualitativi. Non si può, nello stesso discorso, dire che i giocatori “potrebbero ma non credono in se stessi” e contemporaneamente che “Tudor ha ragione a dire che questi siamo”. È un modo elegante per non prendere posizione, quindi sì, un po’ * come dici tu.🤣 Ma consentimi di aggiungere che sul piano tattico noto un pò di confusione, perchè molti confondono il sintomo con la causa. Quando si dice “la squadra non rischia la giocata”, spesso non è una questione di coraggio individuale, ma di contesto tattico che non favorisce il rischio: se giochi con baricentro basso, se hai poca densità tra le linee, se gli esterni a tutta fascia sono adattamenti discutibili e devono coprire 60 metri, se i tuoi attaccanti sono isolati, allora anche volendo, il giocatore non può rischiare molto, perché non ha sostegno o linee di passaggio corte. Quindi non è solo “paura”: è meccanica di squadra. Ed è qui che Tudor ha responsabilità diretta: il suo approccio “reattivo” di base impoverisce sistematicamente la produzione offensiva, e quindi l’autostima collettiva. Tu hai centrato il nodo: o Tudor ha ragione e la squadra non ha qualità, oppure (come tutto lascia intendere) la squadra ha qualità medio-buonissime ma gioca sotto tono per un messaggio tecnico e psicologico errato. Personalmente, propendo per la seconda ipotesi: la Juve ha difetti evidenti, ma non è così limitata da giustificare xG da 0.6 costanti, né la rinuncia sistematica al dominio territoriale. Ciò che manca è una cornice di fiducia e intenzione offensiva, e quella la dà solo l’allenatore, con le scelte di baricentro, uomini e mentalità. -
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Dalia91 ha risposto a jouvans Discussione Juventus forum
👍Mettere David e Openda insieme, con Yildiz alle spalle, sarebbe interessante se la squadra tenesse il pallone e riuscisse a consolidare il possesso per far salire il blocco (così David avrebbe senso); ma allo stesso tempo lascerebbe spazio in ampiezza o dietro per valorizzare Openda. In teoria, David potrebbe fare da boa per appoggi e scarichi corti, Yildiz da connettore tra le linee e Openda da terminale dinamico. L’idea è logica, stuzzicante e meriterebbe di essere provata, ma solo in un contesto strutturato. La Juventus, ad oggi, temo non riuscirebbe a trarre giovamento da nessun esperimento perchè è totalmente priva di consolidati principi di gioco. -
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Dalia91 ha risposto a jouvans Discussione Juventus forum
😡Devo dire che l’analisi di Fabio è fin troppo indulgente perchè la prestazione della Juventus, al Bernabeu è stata preoccupante sotto ogni aspetto; tecnico, tattico e mentale. Struttura difensiva illusoria e parlare di “buona compattezza” sarebbe fuorviante. Il blocco basso di Tudor è apparso più come una rinuncia che come un piano strategico. Subire 28 tiri e 2.69 xG nonostante una difesa posizionale così bassa non indica solidità, ma incapacità di controllare gli spazi e di uscire dalla pressione. La squadra si è limitata a reagire, mai a leggere preventivamente lo sviluppo del gioco. Ma poi, nessuna costruzione riconoscibile: Il dato dei 0.59 xG non è casuale eh. La Juventus non ha un’identità offensiva: la manovra è piatta, prevedibile, senza linee di passaggio tra i reparti. L’idea di “transizione” è in realtà una copertura teorica per l’assenza di un piano palla. Ogni uscita è affidata a lanci verticali casuali verso Vlahović, completamente isolato, sempre costretto ad abbassarsi troppo per giocarla. Non mi hanno convinta nemmeno le scelte di formazione. L’esclusione di Locatelli, David e Openda non è un segnale di equilibrio, ma di confusione. Tudor continua a ruotare sistemi e uomini senza costruire automatismi né valorizzare i giocatori acquistati per dare qualità e ritmo alla squadra. Il 3-5-2 scelto è un compromesso difensivo che annulla qualunque possibilità di sviluppo moderno del gioco. E poi i segnali psicologici negativi: L’atteggiamento remissivo, la mancanza di coraggio e la totale assenza di pressione alta sono sintomi di una squadra sfiduciata e incapace di imporsi. Anche dopo lo svantaggio, la reazione è stata episodica, più frutto dell’inerzia del match che di un cambio strutturale credibile. Per me non c’è alcun motivo per trarre ottimismo da questa sconfitta. La Juventus non è “in costruzione”: è in piena involuzione tecnica. Il gioco di Tudor è tatticamente rigido, povero di principi offensivi e privo di sviluppo collettivo. Contro il Real Madrid la squadra non ha mostrato né qualità né idee: solo sopravvivenza. 🤮 -
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Dalia91 ha risposto a jouvans Discussione Juventus forum
Che dire, hai perfettamente ragione a spostare il discorso dal “dove” si difende al “come” si difende, perché il livello di campo (alto o basso) è una conseguenza dell’organizzazione collettiva, non una scelta isolata. Però, nel caso della Juventus di Tudor, il problema è che non funziona né l’uno né l’altro aspetto.🤔 Le distanze sono spesso troppo ampie, soprattutto tra centrocampo e difesa: i centrocampisti escono tardi o in modo disordinato, la linea difensiva resta bassa per paura della profondità, e così si crea una “terra di nessuno” dove gli avversari ricevono tra le linee senza pressione. Questo produce due effetti: la squadra non aggredisce mai compatta e, quando prova a risalire, perde equilibrio e subisce transizioni in campo aperto, proprio quelle che hai notato. Non c’è una struttura coordinata. Le uscite individuali ( McKennie che si alza, Thuram che accompagna) non trovano coperture dietro. In un pressing organizzato serve sincronia: quando uno esce, il resto del blocco deve accorciare. La Juventus di oggi esce “a strappi”, con tempi diversi e reparti slegati, così l’avversario trova facilmente il modo di eludere la pressione e attaccare lo spazio alle spalle. Vs il Como lo abbiamo visto spesso. Per quanto riguarda la linea difensiva e il concetto di “basso”..beh difendere bassi non è un male in sé, se c’è densità, aggressività e capacità di risalire in modo ordinato. Il problema è che la Juve non difende “bassa”, difende “passiva”: non accompagna, non accorcia, non guida il pressing in modo coordinato. Quindi il blocco si abbassa sempre di più e perde il controllo del campo. Te hai colto il punto giusto: non è questione di “schierarsi più alti o più bassi”, ma di compattezza e principi di pressione. Al momento, la Juve non ha ancora un sistema di relazioni chiaro, né per riconoscere i trigger di pressing, né per gestire i corridoi centrali in non possesso. Per questo sembra sempre in ritardo, e subisce ripartenze anche partendo da posizione bassa. -
Real Madrid - Juventus 1-0, commenti post partita
Dalia91 ha risposto a homer75 Discussione Amarcord
A me la Juve non stava dispiacendo, poi è iniziata la partita e.... -
Real Madrid - Juventus 1-0, commenti post partita
Dalia91 ha risposto a homer75 Discussione Amarcord
Mi ha ricordato il grandissimo Giuffrida🤣 -
Real Madrid - Juventus 1-0, commenti post partita
Dalia91 ha risposto a homer75 Discussione Amarcord
Che dice Chiellini? -
Il pre-partita di VecchiaSignora: Real Madrid -Juventus
Dalia91 ha risposto a giusardegna Discussione Amarcord
Sono d' accordo con Tudor perchè il sistema è neutro: sono gli uomini e le idee che lo rendono efficace o sterile. Diciamo che conta come impalcatura, ma il vero calcio vive nei principi, nella mentalità, e nel coraggio dell’allenatore di far convivere i giocatori forti, ed è in questo che si perde il buon Igor. Sticazzi come li schieri, ma la formazione è già na roba inguardabile.🤮- 218 risposte
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