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Dalia91

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  1. 🤔Eh ma sai, mettere la squadra “piantata” nella metà campo avversaria a palleggiare è rischioso se non hai qualità tecnica altissima in tutti gli uomini; sincronismi perfetti per non farti infilare in ripartenza e attaccanti che si muovono continuamente senza palla. Purtroppo per noi..e Tudor🤣Guardiola prepara rotazioni e movimenti continui per creare superiorità e lo fa con calciatori di altissimo livello in grado di garantirgli quella precisione necessaria che i nostri non hanno. C'è da dire che in Italia anche le provinciali sono tatticamente preparate e non potremmo concedere loro vantaggi derivati da una approssimativa idea di calcio. 🙂
  2. Quelli che banalizzano la tattica son quelli che non la capiscono. Il calcio ad alti livelli è materia complessa, altroché.
  3. Carissimo, è ineccepibile il fatto che si, tecnicamente, dal punto di vista dei ruoli “di base” tutti sono al posto giusto, ma io analizzavo possibili equilibri collettivi e credo che anche se ciascuno è nel “proprio ruolo”, le caratteristiche dei giocatori determinino il funzionamento del sistema in campo. Ad esempio: Adzic come mezzala sinistra non è ancora in grado di garantire per 90 minuti e a certi livelli la fase negativa. Zhegrova e Yıldız tendono ad accentrarsi, riducendo l’ampiezza. Il funzionamento dinamico in fase difensiva e transizione può rompersi se i ruoli nominali non coincidono con le caratteristiche operative: i giocatori restano nel loro ruolo, ma lo spazio resta scoperto o i compiti non sono rispettati. In altre parole: sì, sono tutti nel ruolo corretto, ma un 4-3-3 non si giudica solo dai ruoli nominali; si giudica dall’equilibrio tra caratteristiche dei giocatori, occupazioni degli spazi e sincronismo tra linee. La complementarietà tra le caratteristiche dei calciatori è fondamentale per la corretta distribuzione dei compiti, al di là dei ruoli per come li conosciamo. 😉
  4. La tua proposta è meno offensiva e rischiosa di quella di Zizou, ma rinunciare sistematicamente alle fasce (terzini bloccati, esterni che stringono) diventi prevedibile: gli avversari ti chiudono il centro e ti costringono a palleggiare sterile. Oggi tutte le squadre preparano densità interna: senza minaccia laterale, rischi di annullare il tuo stesso possesso. Nemmeno quello preciso e ad alta intensità del City riuscirebbe ad ovviare alla mancanza di sfogo laterale. La tua proposta è meno offensiva e rischiosa di quella di Zizou, ma rinunciare sistematicamente alle fasce (terzini bloccati, esterni che stringono) diventi prevedibile: gli avversari ti chiudono il centro e ti costringono a palleggiare sterile. Oggi tutte le squadre preparano densità interna: senza minaccia laterale, rischi di annullare il tuo stesso possesso. Nemmeno quello preciso e ad alta intensità del City riuscirebbe ad ovviare alla mancanza di sfogo laterale.
  5. Interessante. Però. Però. Tu l' hai messa in grafica con un 4-2-3-1 ma è molto più un 4-2-4 sbilanciatissimo. La linea dei tre è troppo omogenea. Una trequarti con Zhegrova, Yıldız, Adzic drebbe si qualità tecnica, ma i tre tendono tutti a venire incontro. Nessuno ha come caratteristica naturale l’attaccare lo spazio dietro la linea difensiva e in un 4-2-3-1 questo significherebbe lasciare Vlahovic isolato e facilmente leggibile. E ancora; In un 4-2-3-1 le ali devono saper ripiegare fino alla linea dei mediani per non lasciare scoperti i terzini. Né Zhegrova né Adzic sono giocatori con grande disciplina difensiva: Kalulu e Cambiaso rischierebbero 1vs 2 sistematici sulle corsie🤔 Sulla carta è un 4-2-3-1, ma nei fatti, come dicevo, diventa un 4-2-4 molto fragile in fase di non possesso: i trequartisti non darebbero copertura, i mediani non basterebbero da soli e la squadra rischierebbe di rompersi in due. In sintesi; pericolosità evidente in possesso, ma senza palla questa formazione vedrebbe i sorci verdi. Però conosco la tua idea di calcio e la trovo a coerente ad essa.
  6. Perdonami Zizou, ma la comunicazione pubblica è, deve essere volutamente “vaga” e non equivale a mancanza di dati o feedback Dire “mancano energie” o “si trovano bene così” è chiaramente gestione psicologica e comunicativa non una conferma che Tudor non monitori. Nel calcio ai massimi livelli i tecnici lavorano con microcicli, analisi video e dati fisici: il riconoscimento pubblico di fatica è spesso coerente con una scelta di load-management e rotazione, non con improvvisazione tattica.👍
  7. 😊Partiamo dal presupposto che nessuno pensa esistano rose talmente complete da non richiedere compromessi. Anche la Juventus, come giustamente sottolinei, è costruita in modo "asimmetrico": abbondanza di alternative in certi ruoli e mancanza di interpreti in altri. Questo però, a parer mio non è necessariamente il limite principale. Una squadra, quando diventa tale, è in grado di compensare le lacune individuali e di livellare verso l’alto i reparti più deboli attraverso principi collettivi. In questo senso i “buchi” di una rosa non si misurano solo sul ruolo mancante, ma sulla capacità del gruppo di coprirlo attraverso organizzazione, scalate preventive e sincronismi. Ad oggi la Juventus non è ancora arrivata a quel livello di coesione (potrebbe non arrivarci mai..)😪
  8. Guarda io sono perfino più prolissa🤣 e lungi da me voler convincerti di cose che non vedi, ci mancherebbe, però provo a dare una chiave di lettura meno netta e maggiormente ehm speranzosa, perchè ripeto, non avrei scelto Tudor, ma tant'è. Io credo che gli episodi che citi non dimostrano un caos strutturale ma normali errori dentro un percorso di crescita. Il cosiddetto “caos” è spesso una fase necessaria quando si cercano automatismi nuovi. Le preventive e le spaziature non sono dogmi fissi ma principi situazionali, e non sempre la posizione che appare “sbagliata” lo è davvero, ecco perchè ritengo poco probante giudicare “a posteriori” col fermo immagine, poiché si tende a semplificare un contesto che in campo è fluido e condizionato da mille fattori (tempo della pressione, posizione degli avversari, comunicazioni interne) Io penso che l' ordine tattico di una squadra non sia statico, ma adattivo e passa da una fase in cui il gioco sembra confuso: i giocatori provano ad applicare idee nuove, a volte sbagliano spaziature, a volte si pestano i piedi, ma questo potrebbe non essere un segno di regressione, ma di apprendimento. Diciamo che i casini notati in questo inizio di stagione potrebbero rappresentare quella transizione "fisiologica" verso l' automatismo. Vero è che un calciomercato meno legato ad aspetti economici/finanziari avrebbe potuto accelerare molto la tempistica di apprendimento e sviluppo di quelli che sono i principi di gioco di Tudor.😉
  9. Pur non essendo impressionata dal lavoro di Tudor credo tu sia troppo drastico e in alcuni passaggi fin troppo tranchant. Mi pare di capire che la tua critica a Tudor presuma che la lentezza nell’interiorizzare un sistema di gioco sia un fallimento della sua didattica, ma ignora fattori cruciali: qualità individuale dei giocatori, contesto competitivo, pressione avversaria e variabili emotive e fisiche. Confrontarlo con Conte è fuorviante, secondo me. Squadre e contesti sono completamente diversi. Introdurre concetti in modo graduale può non essere un difetto, ma una strategia consapevole per evitare sovraccarico cognitivo e consolidare il sistema a lungo termine. Inoltre, il calcio reale è dinamico: anche le squadre più “automatizzate” non eseguono mai tutto perfettamente. Criticare Tudor perchè alcuni automatismi non sono immediati significa confondere l’inevitabile processo di apprendimento con un errore metodologico. Il progetto tattico si valuta sulla coerenza a lungo termine e sulla capacità di adattamento, non sull’esecuzione perfetta di ogni partita. C' è da dire che una squadra può anche essere “ben spiegata” ma comunque eseguire male lo spartito a causa di carenze individuali non risolte in sede di mercato, senza che ciò però implichi un fallimento della filosofia di Tudor. Per me avrebbe dovuto dimettersi nell' istante in cui ha capito che non avrebbe avuto dal mercato quei calciatori necessari a dare un senso logico alla rosa, perchè diciamolo, la rosa della Juventus somiglia ad un costosissimo outfit composto da 7 paia di scarpe, 11 camicie e 4 orologi di lusso. Praticamente non puoi uscire di casa, ma hai speso tantissimo.🤣
  10. È chiaro che il nostro Tudor non sia stato in grado di orientare con forza il mercato.
  11. Se mi consenti, per me Cambiaso non si muove per anarchia tattica, ma perché il suo gioco nasce dall’incontro tra le consegne di Tudor e le sue caratteristiche naturali. L’allenatore gli chiede di stringere dentro al campo per dare densità al centro e creare superiorità numerica, mentre lui, grazie alla sua intelligenza tattica e alla predisposizione a partecipare al palleggio, interpreta questo compito con naturalezza. In questo modo alterna ampiezza e accentramenti. Il punto focale è che il livello delle sue performance è drasticamente calato, ha perso continuità e affidabilità e questo pesa tantissimo sulle analisi tattiche che vengono fatte.
  12. 😉 beh non vorrei essere troppo drastica nei giudizi, ma il problema cruciale è proprio questo: la squadra segue principi "chiari e visibili" ma non li trasforma in efficacia sul campo. Ai nostri occhi sembra disorganizzata, senza uno schema definito, ma in realtà è solo discrepanza tra intenzione tattica e capacità reale dei giocatori: passaggi sbagliati, tagli mancati, pressing inefficace. Il risultato è che si coglie una coerenza apparente, ma è totalmente assente la sostanza. La forma c’è, ma il gioco non punge.
  13. E di questo gliene va dato atto, ma l' esperienza di Tudor alla Juventus dimostra che la gestione dei compromessi tecnico-tattici è una delle sfide più complesse del calcio moderno e che la sua scelta di correggere le lacune senza stravolgere il modulo ha portato a un paradosso: la squadra applica i suoi principi di gioco, ma non esprime pienamente il proprio potenziale offensivo. Talento e abbondanza senza gestione tattica flessibile rischiano di sedimentare mediocrità.
  14. Verissimo. Qualsiasi modulo scelga la Juventus oggi porta con sé compromessi, perché la rosa non offre interpreti ideali per ogni ruolo chiave, soprattutto sui quinti e sui terzini. Per come è stata allestita la rosa non sembra esistere modulo “perfetto”: ogni scelta comporta compromessi. La chiave, secondo me, è adattare i compiti ai giocatori, limitare il dispendio dei terzini/quinti, sfruttare le mezzali e trequartisti per ampiezza e copertura, e modulare Yildiz per non castrare le sue doti offensive. In pratica, la Juventus dovrebbe pensare più a principi di gioco adattabili che al modulo puro: aggressività, transizione rapida, equilibrio difensivo e ampiezza potrebbero essere garantiti anche dagl' interpreti presenti, ma ad oggi e dopo mesi di lavoro non vedo ancora questi correttivi.
  15. Verissimo. Qualsiasi modulo scelga la Juventus oggi porta con sé compromessi, perché la rosa non offre interpreti ideali per ogni ruolo chiave, soprattutto sui quinti e sui terzini. Per come è stata allestita la rosa non sembra esistere modulo “perfetto”: ogni scelta comporta compromessi. La chiave, secondo me, è adattare i compiti ai giocatori, limitare il dispendio dei terzini/quinti, sfruttare le mezzali e trequartisti per ampiezza e copertura, e modulare Yildiz per non castrare le sue doti offensive. In pratica, la Juventus dovrebbe pensare più a principi di gioco adattabili che al modulo puro: aggressività, transizione rapida, equilibrio difensivo e ampiezza potrebbero essere garantiti anche dagl' interpreti presenti, ma ad oggi e dopo mesi di lavoro non vedo ancora questi correttivi.
  16. Capisco, d' altra parte la difficoltà rimane la stessa: dare identità a un gruppo composto da individui con caratteristiche diverse. Il contesto cambia, certo (qualità dei giocatori, risorse, pressioni ecc), ma la sfida di fondo è quella. Si può dire che ci sia una sorta di responsabilità proporzionale, perchè un allenatore professionista ha mezzi, staff e stipendi ben diversi, quindi è legittimo che ci si aspetti da lui una capacità di adattamento superiore rispetto a chi lavora a livello dilettantistico o giovanile. Se un tecnico riesce a dare principi chiari e adattabili a ragazzi che magari si allenano 3 volte a settimana, allora a maggior ragione un professionista deve riuscire a farlo con giocatori che vivono di calcio 24 ore su 24. Questo rafforza in me la sensazione che il problema non sia tanto la rosa, ma la capacità di gestione di Tudor.
  17. Io credo che la Juventus dispone di una rosa ampia e ricca di soluzioni, ma paradossalmente questa abbondanza sta diventando un limite. Ogni cambio di giocatore comporta infatti un adattamento dei principi di gioco e della struttura tattica, e la squadra fatica a trovare risposte rapide alle variazioni in campo. Tudor continua a sembrare non abituato a gestire un eccesso di alternative e a coordinare efficacemente una rosa così variegata. Perchè poi quando un allenatore non può influenzare completamente il mercato, la sua efficacia passa dalla capacità tattica: deve essere in grado di modellare il gioco in funzione delle caratteristiche dei calciatori a disposizione. Al momento, questa capacità appare assai limitata. Io vedo una certa difficoltà nel gestire la rosa e una tendenza a cercare alibi esterni, probabilmente per attenuare le conseguenze della propria inesperienza. Parlare genericamente di “dare un gioco” senza considerare le differenze tra titolari e alternative rischia di essere fuorviante: se le caratteristiche dei sostituti non sono coerenti con il modulo e i principi del titolare, diventa complesso mantenere un’identità tattica stabile e di livello. In sintesi, la gestione della rosa e l’adattamento tattico rimangono punti critici. Per me la chiave per migliorare sarà saper creare soluzioni dinamiche in base alle caratteristiche dei giocatori disponibili, senza compromettere la coerenza del modello di gioco.
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