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  1. Solo l'Allianz Stadium, casa della Juventus, avrebbe in Italia tutti i requisti richiesti dalla UEFA per ospitare le gare dell'Europeo del 2032, che il nostro Paese ospiterà congiuntamente alla Turchia. Come riportato da "La Gazzetta dello Sport", il problema legato allo stato delle infrastrutture dei nostri impianti riguarda anche e soprattutto San Siro: nonostante Milano sia considerata una città ideale per ospitare le gare degli Europei, lo stadio sarebbe troppo vecchio per gli standard attuali, e anche un ammodernamento potrebbe non servire. San Siro, quindi, rischia di restare fuori dall'elenco degli stadi che ospiteranno le gare del torneo continentale. Fonte: Tuttojuve
  2. Il Comune di Napoli, già Capitale Europea dello Sport 2026, intende candidare lo Stadio “Diego Armando Maradona” per ospitare EURO 2032. Come si legge in una nota del Comune, per rispettare gli standard richiesti dalla Uefa, la struttura di Fuorigrotta necessita di lavori di adeguamento. Il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi ha per questo predisposto un documento di indirizzo alla progettazione dell’intervento sullo stadio per un importo complessivo di circa 10 milioni di euro. Nello specifico il Comune ha definito un’apposita fase progettuale che, oltre a prevedere lavori di efficientamento energetico e messa in sicurezza sismica, contempla la riapertura del terzo anello con un ampliamento della capienza fino a 10mila posti in più. Manfredi ha poi richiesto al presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca un supporto economico al fine di realizzare il progetto di riqualificazione nella sua interezza. La richiesta formulata alla Regione, per l’attenzione dimostrata sul tema impianti sportivi in altre città campane e sulla scia dei già finanziati lavori di ammodernamento in occasione delle Universiadi 2019 a Napoli, è di 150 milioni di euro a valere su programmazioni finalizzate a tali attività. L’obiettivo, oltre alla candidatura per i campionati Europei 2032, è avviare una collaborazione proficua per favorire un ritorno positivo, di natura sportiva e extrasportiva, per l’intero territorio regionale Fonte: Calcio&Finanza
  3. Questa mattina preso il Comune di Cagliari si è svolto un incontro fra l’amministrazione del capoluogo sardo ed esponenti del Cagliari Calcio, capitanati dal patron e presidente Tommaso Giulini in merito al nuovo stadio rossoblù, che sarà intitolato a Gigi Riva. Infatti, nei prossimi giorni, esattamente mercoledì 30 luglio, ci sarà un’ulteriore visita della FIGC, dove l’obiettivo è quello di avere ancora più delineato il piano di realizzazione del nuovo impianto, ma anche la demolizione di quello esistente, il vecchio San’Elia, con la possibilità di candidare Cagliari come una delle cinque città italiane per ospitare le partite di EURO 2032, che l’Italia dovrà co-organizzare con la Turchia. «Venerdì abbiamo ricevuto il progetto, lo stiamo analizzando – ha dichiarato a margine dell’incontro il sindaco Massimo Zedda –. Il Cagliari potrebbe essere stato il primo a presentare il progetto perché quelli di Firenze e Bologna erano precedenti rispetto all’ultima fase che ha determinato ulteriori possibilità e investimenti sull’impiantistica sportiva degli stadi in Italia. Siamo in attesa che il Governo dia una risposta in relazione all’investimento sull’adeguamento degli impianti sportivi degli stadi per ospitare eventi internazionali che ovviamente determinerebbero un aiuto economico anche per quanto concerne il piano economico finanziario del nuovo stadio». All’incontro odierno per il club sardo erano presenti il patron e presidente Tommaso Giulini, il direttore generale Stefano Melis, l’avvocato Antonio Romei e l’ingegnere Alessandro Gosti. «È stato un incontro molto positivo – ha commentato Romei –. Ora dobbiamo guardare all’obiettivo finale, c’è tanto da lavorare. Il costo dell’opera è sensibilmente aumentato perché il Cagliari e la società proponente hanno accettato di avere uno stadio con standard europei, quindi da 25mila posti siamo passati a 30mila ma anche in funzione di altre manifestazioni internazionali. Questo è importante per la città di Cagliari, avere uno stadio con questi standard. Ora dobbiamo parametrare tutti i punti di riferimenti economico-finanziari». In vista dell’incontro di mercoledì con la FIGC, Romei si è detto fiducioso: «Pensiamo di essere molto avanti rispetto ad altri competitor perché abbiamo depositato il progetto definitivo e il computo metrico. Siamo in prima fila o lì vicino, ora dobbiamo rimanere tali e riuscire a portare gli Europei a Cagliari. Sarebbe una soddisfazione per tutti, per il Cagliari Calcio e la città». Fonte: Calcio&finanza
  4. Nella giornata di ieri, il Comune di Genova, guidato dalla sindaca Silvia Salis, ha ospitato i commissari di FIGC e UEFA per discutere del futuro dello stadio Ferraris in vista degli Europei 2032 che l’Italia dovrà co-organizzare con la Turchia. All’incontro erano presenti anche Genoa e Sampdoria, rappresentata dal patron e presidente Matteo Manfredi, che hanno condiviso in totale accordo il nuovo piano dell’amministrazione sull’impianto. Come riporta l’edizione odierna del La Repubblica-Genova, ribadita la necessità che il Ferraris debba rimanere di proprietà del Comune, come promesso e annunciato in campagna elettorale dalla sindaca Salis, il Comune ha condiviso con i due club il progetto di ristrutturazione ideato per lo stadio con l’obiettivo primario di dare alla città un impianto più moderno possibile e che rispetti i criteri UEFA per poter essere eleggibile a una delle cinque sedi italiane per EURO 2032. Intanto, servono finanziamenti, e in questa ottica da Palazzo Tursi ecco la proposta di utilizzare le risorse economiche messe a disposizione del Credito Sportivo. Una pista che negli anni scorsi era stata scartata visto che la precedente amministrazione valutava la vendita dell’impianto ai privati. La pensa diversamente l’attuale giunta guidata dalla Salis. Anche sul fronte progettuale si torna a un’idea già nota: accantonata la proposta dello Studio Boeri, promossa da Cds Holding, riprende quota il concept dell’architetto colombiano Hembert Penaranda, allievo di Renzo Piano e fondatore di Officina Architetti, con sedi a Genova e Milano. La stima è di circa 150 milioni di euro per ristrutturare il Ferraris e candidarlo tra gli impianti destinati a ospitare alcune partite degli Europei del 2032. Il tema è stato al centro dell’incontro con i rappresentanti della UEFA, presenti Michele Uva (delegato UEFA), i rappresentanti della FIGC Giovanni Spitaleri e Matteo Galdelli, funzionari comunali delle direzioni Sport e Urbanistica, i vertici di Genoa e Sampdoria, e il presidente del Consorzio Stadium Beppe Costa. La sindaca Salis ha spiegato: «Comune di Genova, Genoa e Sampdoria vogliono correre per questa gara molto difficile e ambiziosa. L’obiettivo è lasciare a Genova uno stadio all’altezza delle grandi competizioni sportive e dei grandi eventi, funzionante sette giorni su sette». Per la candidatura, servono risposte a ben 130 criteri indicati dalla UEFA, più stringenti rispetto a quelli di tre anni fa. Il Comune presenterà ufficialmente la candidatura entro il 10 settembre, mentre il progetto definitivo dovrà essere consegnato entro il 31 luglio 2026, con requisiti strutturali ed economici compatibili con gli standard UEFA. Molti dei requisiti richiesti non riguardano solo lo stadio, ma anche aspetti legati ad accessibilità, trasporti e logistica. «Attendiamo il dossier e ci muoveremo di conseguenza», è stata la conclusione condivisa al termine dell’incontro da parte dei commissari di FIGC e UEFA. Genoa e Sampdoria hanno confermato il loro supporto al piano con una nota congiunta pubblicata nella giornata di ieri sui rispettivi siti ufficiali: «Si tratta di un percorso ambizioso e sfidante, ma necessario. Il rinnovamento dell’impianto sarà comunque un passaggio fondamentale per dotare la città di una struttura moderna». Fonte: Calcio&Finanza
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