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Marcostratias

I più grandi condottieri dell'antichità

Post in rilievo

Se ricordo bene,dovrebbe aver creato l'impero piu' grande dell storia:Gengis Khan.

Gli altri ci devo pensare,non essendo pochi.

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Ho sempre ammirato il guevara che a bordo della sua motocicletta si fece il giro del sud america toccando e conoscendo in prima persona la situazione di povertà del popolo sudamericano.

Già stava scrivendo il suo destino.

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Insisto. Dawid il Polacco. Possibile che nessuno lo conosca?

 

Se è così grande da stare alla pari dei Cesare e dei Napoleone postaci un copia ed incolla della sua vita da fonte autorevole.

Voglio dire wikipedia c'è pure il mio amministratore di condominio figurarsi questo grande polacco, ma polacco di cognome?

Perchè ora che ci penso mi sovviene un polacco....

39571.jpg

 

:d Gran filmone!

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manca colui che fece un impero il doppio di magno.....il grandissimo gengis khan....nessuno come lui

 

poi manca

 

a come atroce

 

doppia t doppia t come terremoto e tragedia

 

i come ira di dio

 

l come lago di sangue e a

come adesso vengo li e ti spacco le corna

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Gustavo II Adolfo di svezia

Un folle che stava per conquistare l' impero germanico del 600, rendiamoci conto .ghgh

 

 

Carlo XII di Svezia

A 18 anni si ritrovò in una situazione difficilotta, in pratica da solo contro mezza europa, Danimarca, sassonia e russia.

Venne sottovalutato. Prese la sua flotta e circondò copenaghen constringendola alla resa

Scondisse i Russi e Attaccò il principato di Sassonia mandandolo in bancarotta e costringendolo alla resa

Poi andò in russia, per poco non fece capitolare Pietro il grande, però venne sconfitto e tornò in patria

Poi attaccò la Norvegia. Avrebbe vinto facilmente, peccato che morì colpito alle spalle da un proiettile. Chi sia stato ad esplodere il colpo è ancora un mistero

 

Entrambi partecipavano alle battaglie e guidavano gli assalti della cavalleria.

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Facessimo la classifica del 900 io ce lo metterei il Che nella top 5 di sicuro, non per la tattica ma per lo spirito del condottiero e del guerriero in senso stretto.

 

Purtroppo si fa la classifica di ogni epoca, e contro generali che hanno fondato imperi c'è poco da fare non può stare in cima alla classifica....

E' come i romanisti che vogliono mettere Totti per forza a paragone con i Di Stefano i Maradona o i Pelè... sono altre categorie, sempre calciatori sono , ma c'è un gradino o due di differenza...

 

Si, concordo, in linea di massima. Anche se credo che la tecnologia abbia un ruolo importantissimo. Se Gengis Kahn ci provasse oggi riuscirebbe a ripetere la sua impresa? Geronimo terrebbe in scacco per 20 anni l'esercito americano? i Marines sarebbero stati annientati al little big horn? Annibale supererebbe le apli con i carri armati? etc...

 

Insomma, credo che ogni epoca meriti la sua classifica.

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Cito solo i miei preferiti in quanto penso che una vera e propria classifica sia molto soggettiva :d

 

Ramses II d' Egitto

Dario I Di Persia

Nabucodonosor II di Babilonia

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bel topic che mi ero perso. Non ho letto tutte le risposte quindi probabilmente potrei essere ripetitivo

Su Alessandro, certo grande condottiero, però va detto che il suo genio militare posa sulle solide basi del padre (e soprattutto dei suoi strateghi che poi saranno gli stessi del figlio o seguiranno comunque quella filosofia). Vero infatti che l'incudine e il martello come strategia di azione concertata tra cavalleria e fanteria è stata massicciamente usata da Alessandro diventando l'innovazione tecnica che permetterà l'ingradimento dell'Impero, ma va detto che fu sperimentata già da Filippo II, in particolare a Cheronea. Ad ogni modo è normale sia così, voglio dire militarmente contano molto le tradizioni dei generali, dunque i meriti di Filippo e Alessandro dipendono anche da quello stato maggiore che è lo stesso in pratica per entrambi.

Non so se è stato citato un grandissimo stratego greco, Epaminonda che a Leuttra in inferiorità numerica sconfigge i più scafati Spartani disponendosi in obliquo (contro la mezzaluna spartana classica) con alla testa la fanteria, preparando il campo alla falange tebana (quella sì in superiorità numerica per colonna, visto che i ranghi tebani erano più numerosi degli spartani). Di fatto la fanteria permette di sfondare in profondità l'esercito spartano, anticipando lo scontro sul piano dove i tebani erano più preparati.

Meriterebbero un approfondimento immenso tutte le battaglie delle guerre puniche e i grandissimi condottieri di quel periodo d'ambo le parti. Ho letto che è stato citato anche Cesare, giusto riconoscimento dal momento che sapeva muoversi benissimo in una delle tipologie più comuni della guerra (nonchè tra le più difficili), ovvero l'assedio. Non so se è stato citato Arminio, condottiero germanico che sfruttò la conformazione del suolo per annientare del tutto (se ne salveranno pochissimi) le truppe romane, una delle vittorie più clamorose della storia, anche se mi sfugge il nome del luogo di battaglia. Buona anche la "nomination" di Teodorico, insieme a Flavio Ezio tra i migliori di quel periodo.

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Si, concordo, in linea di massima. Anche se credo che la tecnologia abbia un ruolo importantissimo. Se Gengis Kahn ci provasse oggi riuscirebbe a ripetere la sua impresa? Geronimo terrebbe in scacco per 20 anni l'esercito americano? i Marines sarebbero stati annientati al little big horn? Annibale supererebbe le apli con i carri armati? etc...

 

Insomma, credo che ogni epoca meriti la sua classifica.

ma infatti ogni grande conquistatore poggia il suo successo sull'avanzamento tecnologico del suo popolo. Voglio dire, la falange leggera, la legione romana, l'esercito professionale rinascimentale e la coscrizione obbligatoria, lo spostamento dell'esercito su strada o su rotaia, la polvere da sparo, l'uso delle frecce, i carri da guerra egiziani, si tratta di innovazioni sociali e tecniche che hanno garantito la supremazia (perlomeno militare) di certi popoli su altri. I Romani non avrebbero svangato difficilissimi assedi (Alesia e Gerusalemme su tutti) senza il loro mal di pietra, la loro capacità di costruire blocchi (addirittura fino a tre cinte in casi estremi) attorno a città di già all'epoca di oltre centomila abitanti (Gerusalemme). E' chiaro che se avessero avuto la bomba atomica l'avrebbero presa in molto meno, da questo punto di vista Annibale Barca contro Petraeus non resisterebbe un'ora, ciò non toglie che è stato grandemente più glorioso Annibale se contestualizzato.

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ma infatti ogni grande conquistatore poggia il suo successo sull'avanzamento tecnologico del suo popolo. Voglio dire, la falange leggera, la legione romana, l'esercito professionale rinascimentale e la coscrizione obbligatoria, lo spostamento dell'esercito su strada o su rotaia, la polvere da sparo, l'uso delle frecce, i carri da guerra egiziani, si tratta di innovazioni sociali e tecniche che hanno garantito la supremazia (perlomeno militare) di certi popoli su altri. I Romani non avrebbero svangato difficilissimi assedi (Alesia e Gerusalemme su tutti) senza il loro mal di pietra, la loro capacità di costruire blocchi (addirittura fino a tre cinte in casi estremi) attorno a città di già all'epoca di oltre centomila abitanti (Gerusalemme). E' chiaro che se avessero avuto la bomba atomica l'avrebbero presa in molto meno, da questo punto di vista Annibale Barca contro Petraeus non resisterebbe un'ora, ciò non toglie che è stato grandemente più glorioso Annibale se contestualizzato.

 

Ma si, infatti ne convengo. Per me la classifica andrebbe stipulata per epoche, quanto a intelligenza ognuna delle persone qui citate era a suo modo geniale.

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Aggiungerei, 4 comandanti che mi piacciono molto:

 

Subotai (o Subedei a seconda dei testi): generale mongolo

 

Braccio destro di Gengis Khan. Liddel Hart lo metteva al pari di napoleone come grande "stratega logistico", cioé stratega in grado di manovrare con coordinazione masse di soldati molto distanti tra loro sul campo, riconcentrandole poi nel posto e nel momento desiderato per ottenere superiorità decisiva sul nemico. Suo capolavoro è il piano che portò all'annientamento quasi contemporaneo, nell'arco di solo due giorni, delle forze ungheresi e polacche. La sua vittoria più famosa è la battaglia di Liegnitz (o Wahlstatt), dove con una forza tra i 10.000 e i 20.000 uomini annientò l'esercito dell'alleanza cristiana composto da circa 25.000 uomini tra bavaresi, polacchi, moldavi, contingenti di cavalieri degli ordini Templare, Teutonico ed Ospitaliere. Maestro nell'uso della cavalleria leggera, delle tattiche di infiltrazione e dello spionaggio preventivo, acquisì inoltre grande maestria nell'uso delle tecniche e tecnologie ossidionali di derivazione cinese.

 

János Hunyadi e Giorgio Castriota (Scanderbeg):

 

Generali di immensa genialità e ardimento che furono in grado, con forze ridottissime, di tenere per anni in scacco le forze dell'impero ottomano, estremamente superiori per numero e mezzi. La loro abilità fu ancora maggiore in ragione del fatto che furono costretti ad operare in uno scacchiere geografico estremamente ristretto, con ridotte possibilità di manovra ad ampio respiro, e in un agone politico e dinastico che di per sé costituiva un ostacolo e un pericolo aggiuntivo costante. In pratica erano costretti a combattere contro un gigante guardandosi nel frattempo le spalle da tradimenti e complotti. Impossibile riassumere qui in poche righe la loro epopea militare, che vi invito a scoprire. Vi assicuro che ne rimarrete affascinati.

 

Capo Giuseppe, dei Nez Percé

 

Tra il giugno e l'ottobre del 1877, condusse in un'epica marcia 250 guerrieri, rallentati da circa 500 tra vecchi, donne e bambini e circa 2000 cavalli, nel tentativo di raggiungere e superare il confine canadese per unirsi alle genti di Toro Seduto ed evitare di essere chiusi in una riserva. Conducendo una fantastica ritirata difensiva, i suoi guerrieri affrontarono a più riprese oltre 2000 soldati dell'esercito americano, infliggendo loro dure sconfitte, nel corso di una marcia di quasi 1900 km tra Idaho, Wyoming e Montana. Fu sconfitto in una disperata battaglia finale a soli 40 km dal suo obiettivo. Ma in quell'eroica odissea aveva affrontato e sconfitto i bianchi, dieci volte superiori e dotati anche di artiglieria, in 18 scontri (tra cui 4 battaglie vere e proprie) infliggendo loro quasi 300 perdite. Durante questa impresa fece uso non solo delle tradizionali tattiche della guerriglia indiana ma anche di tattiche mutuate ed apprese dai bianchi con enorme maestria: uso degli avamposti, posizioni trincerate, aggiramento, copertura... le sue tattiche sono ancora oggi studiate dai cadetti all'accademia militare di West Point.

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Cioè Nessuno ha citato Otto Von Bismarck?!?!?! http://it.wikipedia....to_von_Bismarck

Era uno statista, non un condottiero

 

bel topic che mi ero perso. Non ho letto tutte le risposte quindi probabilmente potrei essere ripetitivo

Su Alessandro, certo grande condottiero, però va detto che il suo genio militare posa sulle solide basi del padre (e soprattutto dei suoi strateghi che poi saranno gli stessi del figlio o seguiranno comunque quella filosofia). Vero infatti che l'incudine e il martello come strategia di azione concertata tra cavalleria e fanteria è stata massicciamente usata da Alessandro diventando l'innovazione tecnica che permetterà l'ingradimento dell'Impero, ma va detto che fu sperimentata già da Filippo II, in particolare a Cheronea. Ad ogni modo è normale sia così, voglio dire militarmente contano molto le tradizioni dei generali, dunque i meriti di Filippo e Alessandro dipendono anche da quello stato maggiore che è lo stesso in pratica per entrambi.

Non so se è stato citato un grandissimo stratego greco, Epaminonda che a Leuttra in inferiorità numerica sconfigge i più scafati Spartani disponendosi in obliquo (contro la mezzaluna spartana classica) con alla testa la fanteria, preparando il campo alla falange tebana (quella sì in superiorità numerica per colonna, visto che i ranghi tebani erano più numerosi degli spartani). Di fatto la fanteria permette di sfondare in profondità l'esercito spartano, anticipando lo scontro sul piano dove i tebani erano più preparati.

Meriterebbero un approfondimento immenso tutte le battaglie delle guerre puniche e i grandissimi condottieri di quel periodo d'ambo le parti. Ho letto che è stato citato anche Cesare, giusto riconoscimento dal momento che sapeva muoversi benissimo in una delle tipologie più comuni della guerra (nonchè tra le più difficili), ovvero l'assedio. Non so se è stato citato Arminio, condottiero germanico che sfruttò la conformazione del suolo per annientare del tutto (se ne salveranno pochissimi) le truppe romane, una delle vittorie più clamorose della storia, anche se mi sfugge il nome del luogo di battaglia. Buona anche la "nomination" di Teodorico, insieme a Flavio Ezio tra i migliori di quel periodo.

 

Saltus germanicus, o selva di teutoburgo

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Nessuno ha citato John Churchill,primo Duca di Marlbolorough e antenato di Wiston,che riuscì a sconfiggere per ben tre volte gli eserciti di Luigi XIV.

Bisogna però dire che luigi XIV non fu un granché come avversario. Raramente sono esistiti re più demenziali e incapaci di lui.

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Bisogna però dire che luigi XIV non fu un granché come avversario. Raramente sono esistiti re più demenziali e incapaci di lui.

Ho letto il resoconto che fece Churchill,le battaglie di Blehneim e Ramillies sono dei diamanti di tattica,e probabilmente se l'alleanza non si fosse messa continuamente di traverso il Duca avrebbe potuto marciare almeno in due occasioni su Parigi.

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Ho letto il resoconto che fece Churchill,le battaglie di Blehneim e Ramillies sono dei diamanti di tattica,e probabilmente se l'alleanza non si fosse messa continuamente di traverso il Duca avrebbe potuto marciare almeno in due occasioni su Parigi.

Se pensi che durante la guerra dei cento anni gli inglesi si erano presi mezza francia .sisi i francesi non sono mai stati bravi con le invasioni .nono

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Topic interessantissimo.

 

Non ho visto fra i tanti citati (visto che si sono aggiunti quelli in epoca moderna) assoluti maestri della guerra come Geirgij Zukov, detto anche l'invincibile o "colui che non ha mai perso una battaglia", Gugliemo I, o un altro protagonista delle guerre napoleoniche ed in particolare della battaglia di Waterloo come Arhtur Wellesley il duca di Wellington.

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