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Se avessi letto con più attenzione o forse se io mi fossi spiegato in maniera più semplice, avresti capito che il riferimento a non incidere è solo sulle decisioni societarie. Nell'altro mondo, quello delle decisioni delle magistrature e delle varie figc e compagnia, il nostro essere uniti e combattere, ha influenza eccome. Ti ricordo che molte decisioni della giustizia sportiva, forse tutte, sono spinte dalla volontà popolare. Una bella ribellione, in parte fatta con le disdette, avrebbe portato ad altri risultati. Ma noi pensiamo a farci la guerra interna anziché ribellarci ai soprusi. Anzi, come scritto prima, se le cose vanno male, meglio così, magari raggiungiamo il nostro scopo, quello del cambio allenatore o del cambio dirigenza, o della vendita di un giocatore. E gli altri ci sguazzano sfruttando la nostra incapacità di essere uniti contro tutti. Ancora oggi, per quelle disdette, che a parer mio dovevano essere molte di più, per chi ci ha condannati ingiustamente ci sono evidenti problemi nel rinnovare i diritti tv.
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No non credo. Il problema è che, mentre ci stanno attaccando da tutti i lati, la magistratura ordinaria, quella sportiva, i mass media, gli addetti ai lavori delle altre squadre, con motivazioni senza senso e senza logica, noi tifosi juventini, invece di compattarci, ci facciamo la guerra interna, chi contro l'allenatore, chi contro la società, chi contro questo o quel giocatore. Ed intanto ci fanno fuori la dirigenza che ci ha portato alla vittoria di 9 scudetti consecutivi, cosa che probabilmente nessuno di noi vedrà più nella sua vita, e molti sono contenti perché non bastava, bisognava vincere la champions league, perché così dicono gli antijuventini. Senza quella non siamo nessuno. Altri sono contenti che perdiamo, che ci ridimensionano, così possono dire che avevano ragione e magari si cambia allenatore. E tutti contenti della loro battaglia vinta, anche se la juve magari non si qualifica alla prossima champions league con perdite economiche considerevoli, ma vuoi mettere con la soddisfazione di aver ragione avendo visto esonerare l'allenatore? E questa è la tifoseria della Juventus.
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Allora, leggo che c'è un po' di confusione perché molti paragonano questa situazione con quella del 1980 chiamata calcioscommesse. Con il termine calcioscommesse si intende l'alterazione del risultato di una partita da parte di uno o più giocatori che per questo azione vengono pagati dai malviventi che poi ovviamente scommettono su quel risultato per guadagnare. Nel caso di Fagioli, a quanto pare, non c'è nulla di tutto questo. Lui avrebbe fatto delle scommesse su partite di calcio come può fare chiunque. Però, essendo calciatore, per lui è vietato perché, appartenendo a quell'ambiente, potrebbe cercare di alterarne il risultato pur di vincere la scommessa. Inoltre avrebbe giocato su siti illegali probabilmente perché non voleva farsi beccare. Quindi sono due situazioni completamente diverse. Una cosa è farsi pagare per alterare una partita affinché altri scommettano e vincano con quel risultato, ed un'altra è fare delle scommesse che non alterano il risultato ma sono vietate per un giocatore.
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Cellino alla Procura FIGC ritratta le dichiarazioni rilasciate a Report su Calciopoli
Totik ha risposto a Sylar 87 Discussione Juventus forum
Da notare il doppio accento: napoletano+romanesco. -
Questo è il derby. "C'era una volta il derby, verrebbe da dire. Una sfida che raccoglieva furori non soltanto calcistici, ma sociali ed economici, culturali. Già, che giorni e che emozioni! Gli anni settanta, ad esempio. La Juventus dominava l'Italia, ma spesso cadeva davanti ai cugini, che facevano di quell'appuntamento una ragione di vita e d'orgoglio. Da una parte, lo stile di Bettega e Capello, l'eleganza di Zoff, le acrobazie di Anastasi (idolo dei lavoratori della Fiat Mirafiori) e poi di Boninsegna, la mutria severa di Beppe Furino, il palleggiare ironico di Causio, dall'altra l'agonismo, il ferro e il fuoco di Fossati, Cereser, Agroppi, capitan Ferrini, e là davanti i dioscuri Graziani&Pulici, ispirati da Claudio Sala, pronti a colpire. Il derby diventava, recuperando Jean-Paul Sartre, una metafora della vita..." (Darwin Pastorin)
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E se anche per Locatelli valesse lo stesso discorso di Arthur?
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Si, vabbè. Da almeno 10 pagine si sta parlando di tutto fuorché della partita. Ci sarà al massimo 1 commento a pagina che parla della partita, il resto si discute di altro, compresi i nostri due commenti attuali.
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Dai sù, chiudiamo questa discussione che è diventata ridicola e surreale. Niente di più vergognoso.