Lyndon

La parata sul colpo ditesta di Milik a me non è sembrata molto ordinaria. Se non fai errori e aggiungi quelle parate, secondo me non ti giochi il posto con nessuno.

Rabiot non mi ispira particolare simpatia come individuo, ma come calciatore ha delle caratteristiche che, se sfruttate a dovere, possono tornare utili a qualsiasi allenatore (o quasi). Non è centrocampista da inserimenti, assist o gol, ma un giocatore ruvido, fisico, un interditore che corre e copre un'ampia porzione di campo e sporca costantemente il gioco degli avversari. Inizialmente piaceva pochissimo anche a me, dal momento che mi aspettavo fosse una specie di Marchisio. Ora che lo guardo come fosse una specie di Gattuso, inizio a capire come mai è giocatore stimato e apprezzato da svariati tecnici. Oltre che dalla madre, ovviamente.

Hanno giocato come sanno giocare. A tratti imprendibili, immarcabili e belli da guardare, a tratti arroganti, presuntuosi e capricciosi. Con un pizzico di fortuna in più li avremmo sculacciati, ma c'è ancora tempo...

Ho visto molto bene Paredes, vorrei spendere due parole. Molti passaggi semplici, vero, ma puliti e lineari che hanno consentito alla squadra di non andare in affanno e salire in modo più ordinato e veloce del solito. Se non siamo andati nel panico con il pallone tra i piedi è stato soprattutto merito suo, giocatore che mancava. Per quanto riguarda le poche verticalizzazioni, a mio giudizio, i motivi sono almeno due: 1) Sedondo me alcuni calciatori, soprattutto in alcuni ruoli, giocano anche per le statistiche. Giocare semplice le migliora. Alla lunga le prestazioni si dimenticano e i numeri rimangono. 2) Una verticalizzazione sbagliata è una palla persa e contro una squadra alla quale è difficile portare via il pallone come il PSG, giusto non forzare il passaggio ma aspettare il momento giusto. Ieri sera è stato privilegiato i palleggio, io almeno un paio di tentativi in più li avrei graditi, ma serve anche qualche partita per trovare la giusta confidenza. Non sono contento per la sconfitta, avrei voluto vedere quella squadra di signorine incipriate uscire da campo con il broncio, ma non è ancora finita. C'è il ritorno.

Questo però è Sauron.

È sicuramente una fase di transizione, in poco tempo abbiamo perso molti giocatori che sembravano eterni senza rimpiazzarli. Al loro posto abbiamo preso Ronaldo e quando se ne è andato siamo rimasti senza niente. Allegri ha l'obbligo di vincere, poiché per sua stessa ammissione il gioco non gli interessa. O giochi bene o vinci, nessuna delle due è troppo poco.

Con Mr. November si parlava di squadre trita-allenatori come l'Inter di Lippi, non della Juve degli ultimi anni.

Preciso che intendevo dire che l'Inter era uno zimbello, non Lippi, che sembrava un alieno in quella squadra. In una squadra dove falliscono molti allenatori il problema potrebbe non essere l'allenatore. In una squadra dove lo stesso allenatore fallisce molto, il problema potrebbe non essere la squadra.

Infatti era lo zimbello del calcio, ridevamo di brutto.

Dipende da come te la racconti. Per alcuni, guadagnare 30 milioni di euro in quattro anni è una vittoria, a prescindere dai risultati.

Che al momento sembrano Ferguson e Guardiola.

Sfruttamento!

Allenare stanca, li incartiamo con le chiacchiere.

Concordo. Poi, a questi livelli, dovresti sempre essere convinto di riuscire a giocartela contro chiunque, anche a costo di correre il triplo, prendere pallonate nei denti o provare a metterla dentro solo a forza di rimpalli. Forse si stia nascondendo sperando che gli avversari scendano in campo con la convinzione di avere già vinto. In questo caso però, sarebbe una strategia umiliante per una squadra come la Juve, anche se in linea con i tempi correnti, purtroppo.

La contrapposizione fra chi vince e chi gioca bene, regge fino a quando chi gioca male vince e chi gioca bene, perde. Quando però chi gioca bene vince, e chi gioca male perde, o non raggiunge i risultati prefissati, crolla tutto. Perché se chi gioca bene vince e si diverte, mentre chi è bruttino perde o pareggia subendo il gioco degli avversari, tutti gli avversari, allora il discorso non sta più in piedi.