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Deborah J

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  1. Come stai e com'è ritornare a giocare? "Certo, sono molto contento di tornare qua sul campo, fare la cosa che amo di più al mondo, stare bene fisicamente, solo per aiutare la squadra. Sono contento, ma un po' deluso del risultato di oggi, perchè penso che potessimo fare i tre punti, ma non li abbiamo fatti". Cosa portate via di positivo? "La cosa buona è che non abbiamo perso, poi sappiamo che dobbiamo ancora lavorare, imparare di più, avere più esperienza, però oggi prendiamo questo punto, ci lavoriamo per la prossima partita, per fare meglio di oggi". Cosa vi ha detto Allegri all'intervallo? Abbiamo visto una Juve diversa nel secondo tempo, molto più cattiva e aggressiva. "Di fare il nostro gioco, di attaccare, di andare, di puntare, lo abbiamo fatto molto bene, giocare sulla fascia, è lì che abbiamo creato questo gol. Ci sono ancora delle cose che dobbiamo cambiare, però dai, ci sta, prendiamo questo punto e pensiamo alla prossima partita". Allegri ha detto: "Non vedo l'ora di rivedere il vero Pogba". Cosa ti manca? "Tempo di giocare, tempo di gioco, ancora allenamenti e stare qui sul campo. Manca solo questo, ma sto molto bene fisicamente e voglio tornare certamente alla grande". Quanta voglia hai di Juventus, quanta voglia hai di essere qui?"Come ho detto prima, ho fame, come i primi tempi qui, quando ero più giovane, ho fame di lavorare, di giocare, di vincere, ancora di imparare, perchè ho solo 30 anni e voglio dare a questi tifosi trofei e piacere di venire allo stadio per le vittorie".
  2. Landucci, Allegri è influenzato giusto? "Sì, ogni tanto manda me per farmi vedere. Sì, ha avuto un piccolo malore, ma nulla di grave". Ci si aspettava un risultato diverso dopo Udine. Cosa avete trasmesso alla squadra dopo una partita dai due volti? "Sì, sono d'accordo. Abbiamo detto alla squadra che ha fatto un ottimo secondo tempo. E' partita un po' contratta, ha girato poco velocemente la palla, poi ci sono anche gli avversari. Forse abbiamo risentito anche della prima partita in casa, volevamo spaccare il mondo, ma ci vuole anche un po' di calma. Io sono per guardare le cose positive, abbiamo fatto un ottimos econdo tempo. Peccato per il gol di Dusan all'inizio, al 51esimo, era molto importante, però vedo la cosa positiva: nel secondo ci siamo un po' sciolti, siamo stati più veloci, abbiamo girato più velocemente la palla e abbiamo fatto molto meglio". Pogba ha detto che comunque era importante non perdere. Qualcosa avete rischiato anche sull'1-1. "Sì, abbiamo rischiato perchè abbiamo cercato di vincerla, abbiamo messo un attaccante in più, abbiamo tolto un centrocampista, ci siamo presi dei rischi, ma volevamo vincerla e questa è la risposta da dare ai nostri giocatori. Delle volte va bene, volevamo vincerla e potevamo anche perderla. Andiamo avanti, è un buon punto, siamo contenti della squadra perchè sta lavorando molto bene, stiamo facendo anche molti carichi di lavoro. Oggi nel secondo tempo mi è sembrato che la gamba andasse meglio del primo, sicchè questa è una cosa positiva. Paul è entrato bene, ha dato questa bella palla a Iling, che ha fatto un bel cross. Dusan ha fatto un bellissimo gol, io sono per vedere le cose positive nel secondo tempo sono state tante. Però è vero che nel secondo tempo abbiamo messo a rischio anche la vittoria perchè volevamo vincerla a tutti i costi". IN AGGIORNAMENTO
  3. 6 PERIN Disinnesca il tiro di Ndoye nel primo tempo e nulla può sul gol di Ferguson. 5 DANILO Fa poco per evitare il naufragio difensivo e così da capitano affonda con la barca bianconera. 5 BREMER Zirkzee non gli dà punti di riferimento e lo fa dannare per tutta la partita. Ha colpe sul vantaggio bolognese e non dà mai sicurezza alla difesa. In attacco manda in gol Vlahovic con una bella sponda aerea, ma il Var annulla tutto e poco dopo sbaglia il gol davanti a Skorupski. 4,5 ALEX SANDRO Combina guai e lascia voragini in difesa: Ndoye fa quello che vuole dalle sue parti e sul gol di Ferguson l'errore più grave è il suo, visto come si scontra con Bremer. 6 WEAH Sognava un altro tipo di debutto allo Stadium, però prova a mettersi in luce sulla fascia destra e alla fine i tiri più pericolosi sono i suoi (dal 36' st MCKENNIE SV). 5 FAGIOLI Prima da titolare con tanti errori e poca sostanza. Spreca anche un'ottima occasione nella ripresa (dal 21' st POGBA 5: il ritorno in campo dopo 105 giorni può essere una buona notizia per la Juve, ma lui è in grandissima difficoltà fisica). 4,5 LOCATELLI Poche idee e ben confuse. Nel primo tempo rallenta un gioco già moviolesco toccando troppe volte il pallone, poi nella ripresa tenta cose surreali ed esce travolto dai fischi dello Stadium (dal 36' st YILDIZ SV). 5,5 RABIOT Subito ammonito, deve così frenarsi nella battaglia. Poi fa annullare il gol a Vlahovic. 5 CAMBIASO Fatica ad entrare in partita e non riesce a dialogare con Chiesa come a Udine (dal 21' st ILING-JUNIOR 6: un voto che è la media per l'assist a Vlahovic e il fallo su Ndoye che poteva costare rigore ed espulsione) 7 VLAHOVIC Segna due gol da centravanti vero, ma solo uno è buono. In ogni caso non si può fare a meno di lui: lotta senza sosta e si fa sempre trovare al posto giusto. Peccato che agosto stia finendo: in questo mese ha segnato 10 gol in 7 partite di A, altro che vacanza. 5,5 CHIESA Prova a pungere, ma non ci riesce (dal 28' st MILIK SV) La Stampa ________________________________________________________________________________________________________ Allegri 5,5 Nel primo tempo la Juve non c’è, né di idee né di gambe. Il finale è di grande intensità ma il pari interno con il Bologna non è certo un risultato che può soddisfare. Perin 6 Attento, sia con le mani sia con i piedi. Sul gol non può arrivare. Danilo 5 In difficoltà con Orsolini e fuori fase anche quando prova a spingere. Bremer 5 Zirkzee gli fare un paio di brutte figure, come ci fossero un paio di categorie di differenza. Alex Sandro 5 Naufraga insieme ai connazionali compagni di reparto. Quando le cose vanno male non aggiunge nulla, anzi. Weah 5 Solo un paio di spunti figli della velocità. Poi soffre. McKennie (36’ st) 6,5 Crea scompiglio sulla destra. Buon ingresso. Fagioli 6 Prova a mettere ordine ma non trova appoggio. Però almeno ci mette impegno. Pogba (21’ st) 6 Partecipa attivamente all’assalto finale. Locatelli 4,5 Poco lucido nella direzione e leggero nei contrasti. Così è dura. Yildiz (36’ st) 5,5 Trova il tempo di farsi ammonire per aver discusso con gli avversari. Rabiot 5 Lontano parente del giocatore visto alla prima a Udine. Fatica a prendere gli avversari e non produce nulla. Cambiaso 5 Da ex non si fa rimpiangere. Iling-Junior (21’ st) 6,5 Il suo ingresso coincide con l’inizio della riscossa. E ha il merito di piazzare l’assist del pareggio. Vlahovic 6,5 Primo tempo da dimenticare. Nella ripresa fa due gol: il primo annullato per una gamba di Rabiot oltre la difesa rossoblù; il secondo, di testa, è da centravanti vero e vale il pareggio. Chiesa 5 Corre e rincorre ma stavolta manca il colpo. E spesso fa più confusione che altro. Milik (29’ st) 6 Aggiunge peso là davanti nel momento decisivo. Corriere dello Sport
  4. Chi temi di più tra gli attaccanti della nostra Serie A?"Pazzo (Pazzini) era fastidioso dentro l'area. Adesso non ricordo quanti ne ha fatti". In questa stagione non gicoando le coppe come pensi di ritagliarti spazio? "Cercherò di allenarmi come ho sempre fatto, preparare tutte lle partite come se dovessi giocare, così da avere la testa sempre pronta per giocare, è un'altra sfida personale che mi sono posto. Probabilmente ci saranno meno partite da giocare e cercherò farmi trovare pronto anche quando ci saranno meno partite". Primo tempo non da Juve, secondo tempo con una grande reazione. Poi c'è stata quell'azione contestata e tu eri molto vicino. "Partiamo da noi stessi, abbiamo fatto un primo tempo sotto el nostre aspettativ,e ma bisogna avere equilibrio, non eravamo dei fenomeni dopo Udine e non c'è niente da buttare dopo oggi. Stiamo cercando di costruire qualcosa di nuovo, è bello, c'è molta sinergia tra di noi e c'è molta armonia all'interno dello spogliatoio. Quello che c'è da portare a casa è un fantastico secondo tempo, perchè visto da dietro è stato assolutamente dominante. Dobbiamo ripartire da questo, sapendo che ci sono delle cose su cui lavorare e sicuramente cercheremo di metterle a posto, non possiamo pensare che in così breve tempo le cose cambino radicalmente, Per costruire cose nuove ci vuole tempo. Per i cambiamenti ci vuole tempo e ci vuole pazienza. Per quanto riguarda l'episodio non l'ho ancora rivisto, avevamo appena fatto una parata quindi non sono riuscito a seguire cosa sia successo. Poi c'è l'arbitro che ha deciso così e rispettiamo quello che dicono gli arbitri, sia quando pensiamo che abbiano sbagliato con noi, sia il contrario. Quel tiro mi ha messo in difficoltà, ma mi è sembrato uno spalla a spalla, poi per quello che ha deciso l'arbitro ci sarà una motivazione. L'arbitro ha deciso così, dal campo ho sentito che diceva che era uno spalla a spalla. Cerchiamo di non guardare il passato ma il presente". Questa metamorfosi da Udine a oggi, quanto vi stimola per riuscire a mostrare un calcio diverso? "Moltissimo, dobbiamo ripartire dal secondo tempo perchè visto da dietro la porta... è vero che abbiamo segnato un gol e non siamo riusciti a vincere una partita, ma da dietro è stato splendito vedere in miei compagni con quell'atteggiamento aggressivo, abbiamo giocato quasi tutto il secondo tempo nella loro metà campo ed è quello che dobbiamo credere di poter fare, perchè lo abbiamo dimostrato nel secondo tempo a Udine, poi nel secondo tempo siamo stati a fasi alterne. Oggi nel primo tempo siamo stati a fasi alterne, quindi i cambiamenti richiedono tempo, stiamo lavorando tantissimo per abbreviare i tempi, ma dobbiamo essere consapevoli che è un percorso e nei percorsi il tempo la fa da padrone. Ma sono sicuro che con le qualità morali che abbiamo dentro lo spogliatoio e quelle mentali, riiusciremo presto a proporre il nostro gioco come abbiamo cercato di fare in queste due parite".
  5. Morata, l'eterno promesso sposo bianconero che sta facendo di tutto per vestire la maglia della Juventus per la terza volta dopo i bienni 2014-2016 e 2020-2022. Il centravanti spagnolo è particolarmente legato al club, al tecnico Allegri e a Torino: per questo spera nella chiamata “last minute” in questi ultimi giorni di mercato, nel momento in cui dovesse liberarsi un posto in attacco e non dovessero andare in porto l'operazione Lukaku. Il belga è sempre fuori rosa nel Chelsea, ma qualcosa si sta muovendo. I londinesi stanno cercando di ingaggiare Balogun dall'Arsenal, ma il Monaco avrebbe fatto un'offerta più alta e questo affare può cambiare il destino di Lukaku. La Juve resta vigile e lavora per cedere Kean, ma allo stesso tempo anche Morata resta alla finestra. Il quasi 31enne attaccante è più di un usato sicuro per la Juve, grazie ai 59 gol segnati in 185 partite e alla capacità di adattarsi a qualunque situazione o posizione in campo. L'Atletico Madrid, però, non fa sconti e chiede i 21 milioni di euro della clausola rescissoria: una richiesta che in questi mesi ha già frenato Inter, Milan e Roma che avevano sondato lo spagnolo. Morata sogna il tris in bianconero da imperituro innamorato. Finora un evento riuscito soltanto a Martin Caceres: il difensore uruguaiano arrivò in prestito dal Barcellona nell'estate 2009, poi tornò nel gennaio 2012 (dal Siviglia) e vi rimase fino al 2016 quando lasciò da svincolato, ma nell'inverno 2019 tornò per sei mesi.
  6. Leggo alcuni commenti che dire sprezzanti è riduttivo. Ma si può essere tanto cattivi verso questo ragazzo che ha avuto la sfortuna di infortunarsi? Come se fosse una colpa farsi male. Ma sperate piuttosto che ritorni al suo splendore e lasciatelo in pace.
  7. Sparati i fuochi d’artificio a Udine, segnando al debutto in campionato dopo poco più di cento secondi, Chiesa proverà a concedere il bis stasera nel “suo” Stadium. Glielo chiede l’intera Juventus, dopo il debutto con il botto a Udine, ma se lo augura anche lo stesso giocatore. Battere il Bologna è la missione prioritaria della squadra di Allegri, però farlo con un gol dell’attaccante ritrovato sarebbe una gioia nella gioia per il mondo bianconero. Non è solo una questione di continuità, visto che di mezzo c’è un digiuno casalingo figlio del grave infortunio al ginocchio patito più di un anno e mezzo fa. Federico Chiesa a Torino in Serie A non segna da 598 giorni, quando stampò il pareggio per 1-1 nella sfida contro il Napoli. Era il 6 gennaio 2022 e pochi giorni dopo l’azzurro si fece male all’Olimpico di Roma, iniziando quel calvario che solo ora sembra essere definitivamente alle spalle. E per chiudere il cerchio cerca un’altra prodezza delle sue, davanti a quei tifosi che l’hanno sempre sostenuto e non vedono l’ora di applaudirlo per una sua rete.
  8. Fanno bene, in questo mondo marcio (parlo del calcio) la cosa più giusta è non cadere in dibattiti orchestrati ad arte per creare spettacoli TV vergognosi. Del Piero e Buffon sanno benissimo quanti sono gli scudetti, visto li hanno vinti sul campo con il loro lavoro e il loro sudore. Non hanno bisogno di dire niente. Ps ammiro molto Ibra, ma lui ha il suo carattere e gli altri il proprio. Questo non significa che le persone che non vanno a fare reclami non abbiano sofferto per le ingiustizie subite quel brutto periodo. Li hanno anche rivendicati, ma in modo composto. Rispetto per chi è rimasto nonostante gli insulti di mezza Italia, che si è preso del "ladro" e tutte le schifezze dette e fatte.
  9. Del Piero e Buffon si sono fatti la B dopo aver vinto un mondiale, non sono andati all'Inter. Ti pare poco? Ogni volta si tirano fuori le bandiere bianconere per vomitargli addosso. Questo livore verso Del Piero e Buffon è vergognoso, visto la storia quasi ventennale che questi due grandi campioni hanno scritto e che mai nessuno potrà cancellare. Neanche gli odiatori seriali, perché rimarrà indelebile nella pagine bianconere più importanti di sempre.
  10. Pochettino apre le porte ad un nuovo acquisto per il reparto attaccanti del Chelsea: "Sì, ci serve un attaccante ma del profilo giusto per noi...". Ma il profilo giusto risponderà al nome di Vlahovic? Difficile, ad oggi, perché le porte di Stamford Bridge per il bomber serbo sembrano chiudersi progressivamente. La scelta del tecnico dei Blues, infatti, era Folarin Balogun. Sì, proprio il giovane americano inseguito a lungo anche dall’Inter (che poi si è rivolta ad Arnautovic e Sanchez) e che ieri sera ha accettato il trasferimento al Monaco. Ecco, questo è l’appiglio principale che lascia ancora un piccolo margine per un eventuale ritorno di fiamma per il serbo visto che il Chelsea si è fatto beffare dal club monegasco. Una riapertura in ottica Vlahovic resta, in ogni caso, complicata perché Pochettino nelle ultime settimane non è mai stato convinto dello juventino, frenando sulla possibilità di portarlo a Londra e raffreddando, di conseguenza, l’ipotesi di scambio con Lukaku. Anche con un’eventuale beffa fi rmata Monaco, i Blues non sembrano pensare a Dusan.
  11. Che Allegri abbia spinto sulla permanenza di Rabiot non è un mistero, i movimenti del francese sono cruciali per lo scacchiere tattico del tecnico dopo che in un anno è passato da indesiderato a leader e i gradi se li è conquistati sul campo, con prestazioni, personalità e 11 goal (quello che gli chiedeva Allegri)tanto da disputare la migliore stagione della carriera da quando è in Italia. Adrien oggi è un punto fermo dei bianconeri. E il suo debutto stagionale è stato perfetto: ora l’asse di sinistra con Cambiaso e Chiesa promette spettacolo e gol.
  12. La Juve è entrata in una nuova dimensione e lo ha fatto in modo perentorio, con gol (tre, una rarità lo scorso anno) ma soprattutto con idee, atteggiamento e mentalità nuovi, che si sono tradotti in un approccio feroce alla partita (come dimostrano i 110 secondi bastati per sbloccare il risultato), nell’aggressività, nell’intensità, nella pressione alta e nel recupero rapido del pallone che hanno caratterizzato l’incedere dei bianconeri. Così come nella voglia di fare gioco e di dominare la gara. Ecco il punto: pure nella scorsa stagione, la squadra di Allegri aveva abituato a partenze brucianti, salvo però limitarle a una porzione ridotta di partita, per poi avvitarsi in fretta su sè stessa, diventare passiva e speculativa. Questo era stato il grande limite che il tecnico non aveva saputo superare e che lo aveva portato a lungo sul banco degli imputati. La prova di Udine ha detto che il primo elemento di novità risiede nella testa del gruppo, come testimoniano la caparbietà, la voglia e l’applicazione dei protagonisti. Per stappare lo champagne, in ogni caso, è presto: Allegri intende mantenere il consueto basso profilo e allontanare i facili entusiasmi. «Ripartiamo dal secondo tempo che non è stato affatto buono: non c’è stata gestione della palla, né una adeguata difesa nella nostra metà campo». La ripresa è stata infatti un po’ all’antica, in attesa, complice il vantaggio e una condizione non ancora brillante. C’è stato però qualche errore di troppo, come 84 passaggi sbagliati, serie cominciata nel primo tempo. Elementi da correggere.
  13. Sembrava a Torino di passaggio. E invece ha subito conquistato Allegri e i nuovi tifosi con il suo ricco repertorio. Schierato come quinto di sinistra nel 3-5-2, si è distinto in un ruolo «liquido», entrando spesso dentro al campo per proporsi come mezzala d’assalto. Non ha insomma giocato esclusivamente sul suo binario, dritto per dritto, come è nello stile di Kostic. Ma ha spesso scambiato posizione con Rabiot e Chiesa. Più che un terzino fluidificante si direbbe un tuttocampista. Dopo gli ottimi segnali mostrati nel pre-campionato, Cambiaso ha esordito con grande personalità e disinvoltura. Sembrava il suo idolo Cancelo, di cui ha ricevuto la maglia del City con tanto di dedica e autografo nei giorni precedenti alla trasferta al Friuli. Bene, bravo, bis: l’esterno verrà con ogni probabilità confermato domenica (ore 18.30) allo Stadium contro il Bologna, la sua ultima squadra. Cambiaso vuole prendersi la Juve e la Nazionale. Intanto ha sorpassato a sinistra sia Kostic che Iling-Junior, entrambi finiti in vetrina.
  14. Il vizio è sempre lo stesso: ogni tanto va a cercare la fascia più esterna, quasi la linea laterale. Reminiscenze, probabilmente, dei tempi viola in cui a un certo punto faceva il quinto a tutta fascia, prima di diventare esterno d’attacco perfetto per un tridente e - oggi - vera e propria seconda punta. Prendere o lasciare, caro Chiesa. Perché dopo lo show del debutto di Udine, proprio dove lo stesso Federico aveva chiuso con n gol anche la scorsa stagione. Ora Chiesa, a 25 anni, è maturo e tranquillo. E con lui la Juve si sente coperta nell’assalto al campionato. Le intenzioni di cessione non sono del tutto tramontate, perché se arrivasse un’offerta “indecente” la Juve potrebbe sempre pensare di ultimare la sistematona ai conti lasciati dalla vecchia gestione. Ma intanto cresce il nuovo feeling con Allegri e per riparlare di futuro ci sarà tempo. Da qui a Natale l’obiettivo è quello di dare il massimo senza pensare ad altro. Poi arriverà il tempo di mettersi a sedere e parlare della scadenza 2025 e di un contratto che oggi garantisce a Chiesa circa 11 milioni tra netto (quasi 6) e contributi. Ingaggio da giocatore importante e in effetti Chiesa, lo è. Avanti verso la seconda di campionato, domenica contro il Bologna. Chiesa è pronto a ripartire dalla prestazione di Udine. Dove l’unico neo è stato il rimprovero a Miretti, reo di non avergli passato il pallone in una ripartenza. Se supera anche questi atteggiamenti, Chiesa torna il gioiello che era prima dell’infortunio. Un attaccante che fa la differenza, per la Juve e per l’Italia.
  15. Bisognerebbe vedere come sono andate le percentuali per le altre squadre rispetto all'anno scorso. Molti non hanno rinnovato (o hanno disdetto) per la crisi finanziaria che purtroppo non permette a tutti di pagare abbonamenti TV costosi.
  16. Il Gup di Bologna ha accolto la richiesta della procura: nel passaggio Orsolini dalla Juve al Bologna non ci fu nessun falso in bilancio e più nello specifico nessun reato ne singole persone da indagare. Lo ha anticipato ieri Mattia Grassani, il legale che assisteva il club felsineo nella vicenda: la famosa "Carta Orsolini" gemella di tante altre (come ad esempio Mandragora) non è un contratto ma un gentlemen agreement privo di qualsivoglia validità o efficacia. È il primo pronunciamento penale nato dalle carte Prisma giunte da Torino nell'indagine che sul fronte sportivo ha determinato la penalizzazione di 10 punti alla Juve e la condanna dei suoi dirigenti. La pronuncia (che quindi toglie le nubi sia dal punto di vista penale che da quello sportivo) può fare da apripista ai procedimenti ancora pendenti delle delle procure di Genova, Bergamo, Udine, Modena (per il Sassuolo) e Cagliari relativi ad altri passaggi considerati «sospetti» di giocatori con la Juventus.
  17. Facciamo un bilancio di questi primi mesi. I suoi obiettivi sono stati centrati tutti o qualcosina ci dobbiamo aspettare da qui alla fine??"Intanto l'ambiente Juve mi ha accolto benissimo, dallo staff tecnico, al mister, c'è un grande feeling, tutti i ragazzi, quindi sono molto contento. Poi i mesi non sono molti, è poco più di un mese, ma abbiamo fatto un po' di cose, come abbiamo detto all'inizio, dobbiamo essere un po' attenti ai conti, dobbiamo sistemare un po' di cose, però diciamo che siamo molto contenti della squadra che abbiamo, siamo molto soddisfatti e crediamo di poter fare molto bene" E' rimasto sorpreso dalle parole di Carnevali? Dobbiamo considerare tramontata la trattativa per Berardi? "Noi non commentiamo l'operato degli altri club, noi diciamo solo che stiamo parlando tutti i giorni col mister per capire, facendo solo una competizione, se è il caso, di mandare a fare esperienza i nostri ragazzi nel caso in cui non avessero così tanto spazio. Poi la Juventus deve sempre stare attenta se ci fosse qualche occasione importante dal punto di vista tecnico e conforme con le nostre dimensioni economiche, perchè no". Questa deadline del 17 agosto è confermata o no? "Ho detto che non commentiamo l'operato degli altri club". Kean, indisciplina o infortunio? "Assolutamente... Kean è uno dei nostri cinque attaccanti, siamo molto contenti di averlo, Chiesa, Vlahovic, Kean, Yildiz e Milik formano un attacco molto importante". La Juventus punterà su Vlahovic? O lo scambio con Lukaku rimane ancora un'ipotesi valida? "Ripeto, noi siamo molto contenti della squadra che abbiamo, i nostri cinque attaccanti sono molto bravi e puntiamo su di loro. Non su uno in particolare, ma su tutti". IN AGGIORNAMENTO:
  18. Allegri non ha alternative, deve riportare la Juve lassù, al vertice, dove i bianconeri sono storicamente di casa e da dove mancano invece da troppo tempo. Adesso o mai più, dunque. Max è stato blindato dalla società, a dispetto di tutto (anche del ricchissimo contratto, al terzo di quattro anni) e di tutti, e si gioca tutto nella stagione che deve necessariamente essere della rinascita. In ballo ci sono presente e futuro, visto che difficilmente potrebbe essere confermato di fronte ad un altro fallimento sportivo. Il tecnico riparte nel segno della continuità e del 3-5-2, al timone di una squadra che presenta un solo volto nuovo – Timothy Weah – e che sta crescendo a sua immagine. Solida, fisica, con più esperienza e meno gioventù; già «pronta» per vincere subito, insomma. Una squadra, però, che sta provando anche a cambiare pelle. Allegri sta plasmando una creatura con caratteristiche che rappresentano una svolta rispetto al recente passato: aggressività, intensità, recupero alto del pallone. Ecco la grande scommessa: creare una Juve più propensa al gioco e all’offensiva – grazie alla spinta sulle fasce, gli inserimenti delle mezzali e magari il tridente – e meno speculativa e attendista. Per provare a realizzare l’impresa scudetto.
  19. Chiesa è stato il migliore del pre campionato bianconero, aiutato anche dal fisico brevilineo che gli consente di entrare in condizione in tempi rapidi: titolare in tutte le amichevoli giocate dalla Juve, difficile immaginare che non ci sia domani contro l'Udinese insieme a Vlahovic. Il numero 7 juventino inizierà la sua quarta stagione in bianconero. Non ha segnato ma nei due test Usa ha regalato strappi, scatti e numeri dei tempi migliori. Chiesa può diventare il valore aggiunto in una squadra che ha cambiato poco e anche per questo parte con un gran potenziale. Nel suo primo anno in bianconero, l'unico che ha potuto giocare per intero prima dell'infortunio del gennaio 2022, chiuse con 14 reti, di cui 8 realizzate in campionato. Fede ora sa anche sacrificarsi ma anche fare gol.
  20. È l'unico vero volto nuovo in casa Juve e gli occhi questa sera saranno inevitabilmente su di lui: Timothy Weah figlio di George campione nel Milan ma tifoso dichiarato bianconero è pronto all'esordio in serie A. Il suo acquisto rappresenta anche il nuovo modello dei giocatori cercati dalla Juve dai costi sostenibili per cartellino e ingaggio. Nelle prime uscite amichevoli il ragazzo ha dimostrato di essersi inserito alla perfezione nella squadra di Allegri, l'eredità di Cuadrado è pesante ma il giocatore ha tutte le carte ln regola per non farla pesare.
  21. La “nuova” Juve può trasformare l’esclusione dall’Europa in un vantaggio: concentrarsi solo sul campionato e sulla Coppa Italia (bastano cinque partite per vincerla) può fare la differenza in un calendario dove non c’è tregua e dove le rivali non potranno tirare il fiato. In più Allegri, giunto terzo nello scorso campionato, può contare su una rosa ricca di qualità e quantità. L’unico volto nuovo è Timothy Weah, attaccante che si sta trasformando in esterno a tutta fascia per dare forza al 3-5-2 bianconero. Il 23enne americano ha preso il posto di Cuadrado, finito all’Inter da svincolato, mentre hanno salutato gli argentini la sua prima squadra europea) e Paredes (tornato alla Roma). Il risparmio sul monte ingaggi si è subito visto, mentre le operazioni Zakaria, De Winter e Rovella-Pellegrini porteranno 51 milioni dalle cessioni dei cartellini. Il mercato è aperto e ci saranno altri movimenti, soprattutto in uscita, ma la Juventus sta cercando di essere sostenibile a livello economico e competitiva sul campo. Ovvero quello che ha chiesto la proprietà al nuovo direttore sportivo Giuntoli per rilanciare i bianconeri dopo due anni senza trofei. La missione non è semplice, visto che senza Champions mancheranno almeno 50 milioni di euro “garantiti” nelle casse bianconere, e la concorrenza non manca. Però la sfida è lanciata e la Juve vuole tornare ad essere protagonista dopo una stagione da incubo tra inchieste, dimissioni del Cda e penalizzazioni in corso d’opera.
  22. La Juventus resiste e lo fa nonostante un'evidente stranezza e che caso strano agevola qualcun altro. La Juventus è stata la squadra con i maggiori ascolti (media di 627mila spettatori nelle cinque gare trasmesse anche su Sky), come ci ricorda calcio e finanza, l’Inter è stata la squadra trasmessa più volte, con ben 19 gare e una media di 581mila spettatori a partita, dietro anche al Napoli con 584mila spettatori nelle due gare in onda anche su Sky. Come mai la Juventus solo 5 partite e l'Inter così tante? Bella domanda. La Juventus sulla media spettatori di DAZN ha il 10% in più di audience rispetto al Milan e 25% in più dell'Inter. Su Sky la media e' circa del 10% in più. Da notare che queste partite su Sky sono un fattore che aiuta sicuramente perché l'utente ha due canali di fruizione, servirebbe che tutti potessero avere accesso al medesimo numero di partite, visto che gli ascolti poi determinano anche la ripartizione dei diritti tv. Questo senza andare a sindacare sugli orari degli incontri. Il tema, però è un altro, la Juventus, regge e lo fa anche nelle difficoltà, nonostante l'accanimento mediatico plusvalenze e manovre stipendi e lo farà ancora di più nei prossimi anni, soprattutto se la dirigenza saprà farsi valere andando a far certificare anche l'audience ed il richiamo mediatico proveniente dal seguito social. TJ
  23. Ultimo tagliando in vista del debutto in campionato a Udine. Ha detto che... "E' stato un buon allenamento, contro una squadra forte. Nel primo tempo abbiamo fatto bene, abbiamo avuto diverse occasioni, bisogna sfruttarle al meglio. Nel secondo tempo abbiamo fatto qualche errore di troppo, c'era un po' di stanchezza, ma la predisposizione a fare bene c'è. Dobbiamo continuare a lavorare, in tutta serenità e con tutta tranquillità". Si è vista una Juve diversa rispetto all'anno scorso, ora cerca di più il palleggio e fa più pressing. "Diciamo che stiamo lavorando con la disponibilità di tutti, perchè per fare questo ci vuole che tutti siano disponibili. Sulla fase difensiva, credo ci sia da fare un plauso a Vlahovic e Chiesa che sono stati molto ordinati, le punte sono comunque l'ago della bilancia, perchè se le punte vengono tagliate fuori, poi è difficile alzarci e fare pressione. Direi che stiamo lavorando, siamo solamente agli inizi. Ora domenica iniziano le gare da tre punti e saranno partite diverse". Che stagione si aspetta? Non avrete la Coppa, vi potrete concentrare solo sul campionato, è una cosa abbastanza inedita. "Inedita... anche io mi devo riabituare, sono 13-14 anni che non faccio una partita a settimana. Però è un'opportunità per lavorare, per crescere tutti insieme". E' un vantaggio? "Vedremo se saremo lì a lottare per il campionato a marzo, se non ci saremo sarà uno svantaggio. Noi dobbiamo continuare così, dobbiamo pensare a un passetto alla volta, pensare di partita in partita, di domenica in domenica". Anche la Juve è un cantiere aperto? O siete molto vicini alla chiusura dei lavori? "Sono molto contento della rosa che ho a disposizione, difficilmente arriveranno altri giocatori nuovi. Dobbiamo migliorare quelli che abbiamo, abbiamo dei buoni giocatori. Rispetto all'anno scorso ci saranno giocatori che cresceranno molto. Di questo sono sicuro". Come ha visto Chiesa? "Chiesa l'ho visto bene, ma dai primi giorni che è arrivato, quest'anno aveva delle gambe diverse, quindi sono molto contento, di lui come di tutti, come di Vlahovic, come di Milik quando è entrato, del ragazzino Yildiz, tutti con un buono spirito, dobbiamo continuare così". IN AGGIORNAMENTO
  24. Come sta il polso? "Tutto bene, per fortuna gioco con i piedi, quindi tutto bene". Come è andata oggi? "Benissimo. Io sono contentissimo di essere qua, adesso abbiamo fatto un'ultima partita molto bene e ci prepariamo per Udine" Ci ha sorpreso questo tuo ruolo ibrido che ti portava spesso in mezzo al campo a scambiarti con Rabiot. "Sì, mi piace muovermi in campo, ci dobbiamo muovere a seconda di quello che ci lasciano gli avversari. Lo stiamo facendo bene e dobbiamo continuare così".
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