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Deborah J

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Messaggi pubblicati da Deborah J


  1. Un laboratorio di analisi non dà spiegazioni, non offre retroscena, non spiega i come e i perché di certe vicende. Restituisce però una verità (scientifica fino a prova contraria), riportandola nero su bianco dentro un referto: "Metaboliti del testosterone di origine non endogena", questa la dicitura che conferma la positività e al momento inchioda Paul Pogba. I quattro marker del test sono risultati tutti “positivi al testosterone”, come ha evidenziato nel dettaglio anche la controanalisi di ben 14 ore effettuata tra giovedì e venerdì al laboratorio dell’Acqua Acetosa.

     

    Secondo i legali del francese, il centrocampista della Juve non sarebbe positivo al testosterone bensì al Dhea, un ormone della giovinezza anch’esso sintetico presente in alcuni supplementi alimentari ma decisamente meno conosciuto rispetto al testosterone, e con conseguenze in termini di pena che potrebbero essere meno rilevanti. Una versione che, però, a diversi esperti non quadra. Per almeno due ragioni. In primis, la sofisticatezza degli strumenti oggi permette il distinguo anche tra sostanze che si somigliano (e l’esito delle controanalisi parla chiaramente di testosterone); in secondo luogo, anche il Dhea è una sostanza proibita dalla Wada, i medici sportivi lo sanno ed è indicata sulle etichette dei prodotti. C’è poi una terza questione, tutt’altro che banale: la presenza di questo ormone nelle urine starebbe a significare un’assunzione piuttosto recente (giorni, non settimane), scenario confermato anche da valori abbastanza alti nei quattro marker dell’analisi.

     

    L’ipotetica versione dell’integratore preso per errore a metà giugno, mentre il calciatore si trovava in vacanza negli Usa, a quel punto potrebbe trasformarsi quasi in un autogol. Le memorie difensive, l’interrogatorio del procuratore antidoping e la decisione se patteggiare o se tirare dritti verso il processo, saranno i prossimi passi della vicenda.

     

     


  2.  

     La finestra invernale di trattative può diventare uno snodo fondamentale per fare il salto di qualità e lo sguardo viene rivolto naturalmente in prima battuta al centrocampo, dove si è aperto un vuoto ora che è stata confermata la positività di Pogba al doping. La dirigenza bianconera sta scandagliando il mercato alla ricerca di opportunità, non derogando in ogni caso dal tenere sotto controllo i conti. I margini di manovra restano stretti: si potranno valutare operazioni in linea con una gestione sostenibile ma anche andare in autofinanziamento, ovvero fare cassa e poi acquistare. Occasioni, quindi. Una pista porta a Pierre-Emile Hojbjerg, non più una prima scelta nel Tottenham. I contatti con l’entourage del danese sono già partiti e sarebbe anche già arrivata un’apertura alla Juve. L’ostacolo è la richiesta di 30 milioni da parte del club inglese: i bianconeri vorrebbero un prestito; gli Spurs una cessione a titolo definitivo o, comunque, aggiungere l’obbligo di riscatto. Le alternative, altrettanto costose, sono Youssouf Fofana, colonna del Monaco capolista in Francia, Arthur Vermeeren, classe 2005 dell’Anversa, Habib Diarra, altro giovanissimo (classe 2004) dello Strasburgo, e Kouadio Koné del Borussia Moenchengaldbach. Spostandosi in attacco, poi, non tramonta l’idea Berardi, cui si aggiunge la novità di Georgiy Sudakov, trequartista ucraino dello Shakhtar Donetsk.

     

     


  3. Nella Juventus non c’è solo la soddisfazione di aver vinto il derby e di aver blindato la zona Champions, portandosi per altro in classifica a due punti dall'Inter. Il 2-0 al Toro vale anche la terza partita senza gol al passivo e una striscia così lunga non si era ancora vista in questo campionato, ma soprattutto i 270 minuti di imbattibilità aiutano a superare quel clamoroso 4-2 patito a Reggio Emilia lo scorso 23 settembre. Tenere la porta chiusa aiuta a centrare l'obiettivo e il primo comandamento di Allegri, visto quanto pesa una difesa di ferro in Serie A, è tornato ad essere rispettato dall'intera squadra. Dopo aver battuto il Lecce allo Stadium senza far mai tirare i salentini, la Juve si è ripetuta sabato contro i granata e la scorsa settimana era uscita indenne da Bergamo. Tre segnali di un'inversione di tendenza e così la Juve si ritrova con la seconda miglior difesa del campionato, avendo subito 6 gol in 8 partite. Solo l'Inter ha fatto meglio con 5, ma i bianconeri hanno concesso 4 reti in una singola partita e adesso vogliono prolungare la striscia positiva dopo aver superato il trauma di Reggio Emilia. L'ultima volta che hanno fatto tris in Serie A, poi, risale al febbraio scorso quando vinsero contro Salernitana (0-3), Fiorentina (1-0) e Spezia (0-2). All'altalena delle penalizzazioni si era aggiunta quella difensiva, ma ora è tutta un'altra storia. Allegri vuole tornare all'antico per raggiungere gli obiettivi stagionali e la difesa blindata è sempre stata un marchio di fabbrica dell'allenatore. «

     

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  4.  

    Platini, Zidane e Del Piero, notte delle stelle alla festa per i 100 anni della proprietà Agnelli.È tutto pronto per la grande festa bianconera che domani chiuderà le celebrazioni dei 100 anni della Famiglia Agnelli alla guida della Juventus. “Together, a Black & White Show” andrà in scena al Pala Alpitour di Torino dalle ore 20.30 e sarà la notte dell’orgoglio juventino dove valori, ricordi e senso di appartenenza verranno trasmessi e condivisi in un evento speciale. "Il pubblico verrà coinvolto in numerosi momenti artistici ed emozionali, per culminare in una grande partita di calcio a sette fra alcune delle leggende bianconere". La lista dei campioni presenti è tanto lunga quanto ricca. Ci saranno lo storico capitano Alessandro Del Piero e “Le Roi” Michel Platini, a maggior ragione nella notte del doppio 10 (giorno e mese dell’anno), ma anche Zinedine Zidane, Antonio Conte, Mandzukic,  Montero,Ciro Ferrara, Marchisio, Fabrizio,  Barzagli, Peruzzi,  Torricelli,  Iuliano,  Di Livio, Storari, Paulo Sousa,  Matri, Rampulla, Simone Pepe e altri che hanno fatto la storia della Juventus. In campo, però, si sfideranno anche i bambini delle giovanili bianconere oltre a vip, cantanti e artisti dal cuore bianconero. Sarà Cristina Chiabotto la madrina della serata, mentre la conduzione è affidata ad Andrea&Michele di Radio Deejay e Gabry Ponte darà vita ad uno spettacolare dj set a metà partita. 

     

    L'evento verrà trasmesso in tv in chiaro su Canale 26 Cielo dalle 20:25

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  5. 6 SZCZESNY Poco più di un allenamento: non si fa sorprendere dal tiro-cross di Bellanova al 27' ed è attento sulla conclusione di Zapata nel finale di partita. Fossero tutte così le partite...

    GATTI 7,5 Una storia da derby: segna il primo gol in Serie A contro la squadra in cui era cresciuto da bambino e per cui tifa tutta la sua famiglia. Il Var gli congela la gioia per interminabili minuti, ma poi può sfogarsi con una pazza corsa sotto la curva degli ultrà bianconeri. La rete della vittoria lo aiuta a dimenticare la folle sera di Reggio Emilia con quell’autogol fantozziano

    7 BREMER Concentrato e micidiale: toglie ossigeno a Zapata, guida senza sbavature la difesa bianconera e ci prova anche in attacco. Neanche il colpo di Kean lo abbatte e così completa la trasformazione in “nuovo Chiellini”, giocando con il turbante in testa tutta la ripresa.

    6,5 DANILO Non deve fare gli straordinari, ma colpisce la naturalezza con cui passa dal ruolo di centrale a quello di terzino sinistro.

    6,5 WEAH Ritrova un posto da titolare dopo quaranta giorni e dà i segnali giusti. Non solo in attacco, dove aveva mandato in porta Kean (gol annullato per fuorigioco), ma soprattutto in difesa dove si applica come terzino destro nel 4-4-2 varato a metà primo tempo da Allegri.

    6 MCKENNIE Torna nel ruolo naturale di mezzala destra e gestisce senza affanni i duelli a centrocampo. Bene l'intesa con Weah, ma gioca con il freno a mano tirato.

    6 LOCATELLI Semplice e lineare. Dopo un primo tempo a bassa intensità, fa alzare i giri del motore bianconero.

    6 RABIOT Evita con cura l'ammonizione che poteva fargli saltare il Milan dopo la sosta, ma paga questa attenzione con una prova da minimo sindacale. Un po' meglio nella ripresa quando trova più spazio.

    7 KOSTIC Frizzante e decisivo: dai suoi corner partono le azioni più pericolose, su tutte l'assist per il 2-0 di Milik. Al 18’ poteva sfruttare meglio l’occasione o servire Kean nel modo giusto, però si fa ampiamente nella ripresa (dal 31' st CAMBIASO SV).

    5 MIRETTI Il primo derby non si scorda mai, ma nel suo caso vive più un incubo che un sogno. Allegri lo sceglie come trequartista titolare e la mossa non funziona: aiuta pochissimo Kean e Tameze lo annulla facilmente. L'unico lampo è il passaggio per Kostic al 40', ma il resto è buio fitto

    (dal 1' st MILIK 7: cambia volto alla Juve. Non solo dando fisicità, tecnica e qualità, ma segnando la rete che chiude il derby e provandoci fino alla fine. È il secondo gol consecutivo dopo quello con il Lecce: più di una riserva d'oro per Allegri).

    6,5 KEAN Pronti-via e segna un gran gol, il suo primo in un derby, ma il fuorigioco cancella la gioia. Ha il merito di non abbattersi: duella senza sosta con Schuurs, regge da solo l’attacco per 45 minuti e ci mette lo zampino sul primo gol (oltre che su Bremer). Sfoga la delusione al momento del cambio, rincuorato da Allegri, e adesso ritrova l'azzurro dopo due anni nel modo migliore (dal 40' st YILDIZ SV).

    La Stampa

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    Szczesny 6 La parata sul colpo di testa di Zapata, poco prima che scatti il recupero, legittima il voto. Per il resto è un bel giorno di vacanza. Il Toro non tira mai: l’occasione più bella, la rovesciata di Sanabria, sfiora il palo

    Gatti 6,5 Le prime battute del match soffrono ancora dell’autogol con il Sassuolo. La timidezza viene via con un paio di belle chiusure. Poi la solita presenza in area su angolo: è suo il gol che fa “saltare” la difesa del Toro, il primo in A. 

    Weah 6  Bello, ma… Nel senso che quando la Juve non sa cosa fare, e ripiega sui retropassaggi, è l’unico a correre e tentare strappi e tagli verso il centro. Ma niente di memorabile. Come se fosse in cerca d’identità. 

    McKennie  6 Non è chiaro che tipo di giocatore sia diventato. C’era un incursore che trovava spesso il gol. Poi s’è visto un signore borghese rilassato. Oggi una mezzalaesterno che non strappa mai, utile tatticamente ma un po’ limitato. 

    Bremer 6,5   Il Toro non ha un attacco devastante, ma le ambizioni sono bloccate sul nascere da Bremer. Non passa un pallone. In più come sempre va in cerca del gol, così coraggioso da trovare invece i tacchetti di Kean in faccia.

    Danilo 6,5 Qualche problema con Seck all’inizio. Poi la pratica è risolta con l’arretramento del Toro e lo scomparire del granata. Solita gestione tranquilla e autorevole. Nel finale un paio di interventi strappa-applausi

    Locatelli 6 In fase creativa, poco o niente. Però risolve una decina di situazioni con senso della posizione, possesso e tackle. La domanda è se non sia uno spreco: quando avanza di venti metri è un altro giocatore.

    6 Rabiot Il Rabiot dominante non si vede ancora. E si capisce perché non va mai dritto in porta, non spacca la mediana, non è pericoloso in zona gol. Vince facile con Ricci, nella ripresa è più propositivo ma deve crescere

    Cambiaso 6 Utile quando deve far rifiatare Kostic. Prende il posto del serbo a sinistra, ma l’interpretazione è da centrocampista. Però fa bene perché così aiuta a mantenere la superiorità in mezzo e a evitare pericoli inutili.

    Yildiz  SVForse qualche minuto in più Allegri poteva concederglielo, però si comincia così, a piccole dosi, perché la palla scotta e un errore può scatenare una ripartenza. Se la sbriga bene, in verticale, con dribbling e visione.

    Kostic  6,5 Miglior partita della stagione grazie ai calci piazzati: i due angoli dei gol sono suoi. Un po’ meno convincente quando sprinta in fascia e non trova il cross. Ecco cosa gli manca; non crea pericoli con palla in movimento.

    Kean 6,5 Col gol sarebbe stata una partita da incorniciare, un fuorigioco e un paio di letture imprecise gli negano il gol. Ma è strabordante e si libera con eleganza e velocità. Continuando così, il gol arriverà. Ora arriva Spalletti

    Milik 7 Aiuta in difesa, ispira, segna È tornato l’aggiustatutto

    Miretti 5 Andiamo oltre questa prestazione fantasma. Miretti sta diventando un caso. Mezzala, trequartista, seconda punta, potenziale regista. Una girandola che lo sta stressando psicologicamente e tatticamente. Ha girato a vuoto per 45’. Urge decisione.

    Allegri 6 Chi vince ha sempre ragione. Però serve altro. Il primo tempo attendista e difensivista è da dimenticare, nella ripresa sono decisivi i calci piazzati. La manovra sembra di nuovo episodica. Non si vede più la Juve apprezzata con Udinese e Lazio.

     

    La Gazzetta dello Sport


  6.  

     

    Dire che da solo ha ribaltato la partita è esagerato, ma la sua entrata intelligente cambia sicuramente il volto alla Juventus in questo derby. Il gol del 2-0, il colpo di testa e il tiro parati da Milinkovic, la regia partendo alle spalle di Kean e lanciando la manovra, una bella mano in difesa. Una sveglia di cui c’era bisogno. Sembra di essere tornati ai bei tempi, quando Milik era l’aggiustatutto dei guai bianconeri. Si può capire Allegri che l’ha lasciato in panchina perché non aveva un cambio per un attaccante. Ma è un peccato lo stesso.


  7. Allegri, in panchina, ha vinto 13 stracittadine. Ed è un record, perchè con questa vittoria raggiunge al primo posto, nella storia della Juve, Giovanni Trapattoni.

     

    OLTRE IL DERBY
    Non solo: il sabato sera dell'Allianz Stadium ha consacrato il successo numero 289 di Allegri da allenatore in Serie A. Il Mister quindi non solo si avvicina al ristretto "Club dei 300", ma è adesso al terzo posto solitario per partite vinte, posizione in cui fino al Derby era appaiato con Spalletti a quota 288. Gli unici due allenatori della storia ad aver superato 300 vittorie in Serie A sono anche gli unici due davanti ad Allegri, vale a dire Nereo Rocco con 302 e Giovanni Trapattoni con 352.

     

    CHE PERCENTUALE!
    289 su 478: significa una cifra vicina al 61% di vittorie in Serie A

     

    Juventus.com

     


     

    A braccetto con il Trap e forse l’allineamento va oltre il gemellaggio statistico. Allegri raggiunge l’illustre predecessore nel numero di derby vinti a Torino: tredici. L’attuale allenatore della Juve ci ha messo solo 17 partite, Trapattoni ne ha usate 31 spalmate in tre decenni e il punto di incontro arriva mentre le due carriere trovano un contatto: "Un passo avanti per riportare quella che è stata per tanto tempo la logica qui, cioè vincere". E se evochi la storia, quella risponde. "Mi hanno detto di Trapattoni, io non ho contato. Sono fortunato, ho avuto formazioni forti", echi, corsi e ricorsi, soprattutto critiche costanti : "Il calcio è sempre uguale". E pure il derby. Il Trap e Allegri uniti dalla serialità: abituati a domare una sfida che dovrebbe far saltare gli schemi, figlia di un’emotività che qui in realtà si è persa. Allegri ha qualche responsabilità, il derby è il suo confronto preferito, lo stritola, ci si affida proprio. Lo aspetta addirittura. È spesso stato un bivio, un concentrato di energia nelle fasi più languide, il risultato pieno e indiscutibile in faccia alle perplessità. Questo 2-0 non fa differenza, Allegri lo intasca senza attaccanti puri, incassa i cori della curva (per lui, senza dediche ai giocatori), si ripiazza a due punti dall’Inter. Uomo-derby e derby fatto su misura per lui.


  8. Allegri conferenza stampa:

    Un derby vinto nel segno di Gatti...

    "Per Federico sono molto contento soprattutto dopo la non bella prestazione di Sassuolo si è ripreso velocemente. In tutta la sua carriera farà altri sbagli, come tutti. All'inizio non riuscivamo a prendere il Torino. Poi ci siamo messi con un semplice 4-4-2 e siamo cresciuti. Sono contento della partita dei miei ragazzi. Abbiamo concesso poco o niente solo la rovesciata di Sanabria nel finale.Nel secondo tempo abbiamo giocato un buon calcio, con buone traiettorie di passaggio, ma questo deve essere un bel punto di partenza".

     

    Un giudizio sulla prova di Weah e McKennie?

    "Ha fatto una bella prestazione da terzino e McKennie è stato bravo a coprirlo. Hanno fatto una bella prova".

     

    Quanto può migliorare Yildiz?

    "Yildiz è giovane e deve migliorare su tante cose. È giovane, ma quando arriva la palla sa sempre cosa deve fare".

     

    Dopo Sassuolo non avete più preso gol...

    "A Sassuolo ci sono stati degli errori dei singoli, che possono capire. Bisogna lavorare per migliorare. Questa sera bisogna ringraziare i tifosi che sono stati straordinari e avere questo clima per tutta la stagione sarebbe fantastico".

     

    Si aspettava una reazione diversa dal Torino?

    "Credo sia stato per grande merito della Juventus. I difensori hanno difeso bene in area cosa che a Bergamo, nonostante lo 0-0 finale, non avevamo fatto".

     

    La fisicità di Milik ha cambiato la partita?

    "Arek ha messo a disposizione la sua tecnica e fisicità al servizio della squadra. Nel primo tempo avevo bisogno di un giocatore come Miretti, perchè era una gara fisica. Fabioa fatto un buon primo tempo insieme a Kean però eravamo isolati. Anche Moise ha fatto un'ottima partita".

     

    Dopo Sassuolo non avete più preso gol...

    "A Sassuolo ci sono stati degli errori dei singoli, che possono capire. Abbiamo avuto una bella reazione, ma bisogna continuare a migliorare e tornare alla normalità della Juventus che è vincere la partite. Dobbiamo essere propositivi. Questa sera bisogna ringraziare i tifosi che sono stati straordinari e avere questo clima per tutta la stagione sarebbe fantastico".

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    Allegri a Dazn:

    Cosa l'ha fatta arrabbiare?

     

    "Ci sono state tre scelte sbagliate quando eravamo sul 2-0, dovevamo chiudere meglio l'azione per non concedere niente a una squadra che in quel momento era in grossa difficoltà".

     

    Il cambio di modulo vi ha aiutato?
    "A Bergamo è successa la stessa cosa, siamo passati al 4-4-2 difendendo meglio ed essendo più aggressivi".

     

    Vedremo qualcosa di diverso?
    "Possiamo cambiare dall'inizio ma anche a partita in corso, stasera c'è stata molta più sicurezza mentre a Bergamo abbiamo fatto una buona partita portando comunque a casa un risultato importante come lo 0-0".

     

    L'obiettivo è sempre il quarto posto o si può puntare allo scudetto?
    "L'obiettivo è sempre quello, ciò non preclude di pensare ad altre cose visto che siamo la Juventus. Bisogna rimanere coi piedi per terra, riportando l'atteggiamento tipico di questa società è quello di vincere le partite. Ora c'è la sosta e poi un'altra gara bellissima contro il Milan".

     

    Dove si può migliorare?
    "Bisogna fare tante cose in più, stasera abbiamo difeso bene di reparto senza concedere niente, mentre la gestione della palla va fatta meglio. Abbiamo giocatori con meno esperienza ma ci sono giocatori come Yildiz e Kean che ha fatto una partita importante. C'è entusiasmo e bisogna che lo stadio sia sempre così perché ne abbiamo bisogno. Ci dà una grande mano".

     

    Pogba?
    "Umanamente gli sono più che vicino, perché l'ho conosciuto che era un ragazzo e poi perché il calcio perde un giocatore straordinario, diverso dagli altri. Aspettiamo la sentenza, ma per lui questo momento non sarà facile sul piano psicologico".

     

    Chiesa come sta?
    "Ora andrà in nazionale, oggi stava un po' meglio. Spero recuperi perché vogliamo dare più giocatori possibili all'Italia, anche Miretti e Fagioli ne faranno parte".

     

    Yildiz?
    "Furbo e sveglio, si vede da come stoppa la palla".

     


  9.  

     

    Hai scherzato una settimana fa, ma questa volta il gol lo hai fatto nella porta giusta.
    "Un'emozione enorme, tutto paga, non ho mai mollato neanche dopo un errore così, anzi mi è servito solamente a crescere. Per fortuna oggi abbiamo vinto, abbiamo fatto una prestazione di squadra immensa, portiamo a casa tre punti, non abbiamo preso gol e quindi tanta roba".

     

    Cosa c'era in quella corsa sotto la curva? Negli abbracci con Danilo e Szczesny?
    "C'è quella voglia di lottare tutti insieme, lo stiamo dimostrando, siamo un gruppo pazzesco, lottiamo su ogni pallone. Oggi una vittoria importantissima, una partita così sentita, è troppo bello"

     

     

    C'è qualcuno che ti ha già preso in giro per il primo gol in A?
    "Non lo so, non ho tirato neanche fuori il telefono, non mi interessa, queste cose vanno festeggiate con i compagni, non dietro a un telefono"

    Oggi meglio la gestione del finale. State crescendo anche nell'attenzione?
    "Sì, anche quello, oggi abbiamo lottato su ogni pallone, ma come ogni partita. E' diventata difficile perchè loro hanno messo tre attaccanti, tre punte centrali tutte di peso, ma abbiamo fatto una grandissima prestazione, a partire dagli attaccanti, chi è entrato dopo ci ha dato una grandissima mano. In una partita così importante sono tre punti fondamentali".

     

    Qual è la reale dimensione di questa Juve? I numeri dicono che siete attaccati alla vetta.
    "Sì, ma infatti è quello l'obiettivo. Se sarà oggi, se sarà domani, non so quando sarà, però sono sicuro che torneremo a vincere. Non so quando ma sono sicuro che torneremo a vincere".

    La Nazionale un sogno ma anche una responsabilità grossa...
    "Sì, assolutamente, sono due partite fondamentali anche in Nazionale, bisogna arrivare all'Europeo che è anche quella una competizione fondamentale, vedremo",

     

     

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  10.  

    Milik  ai microfoni di Sky Sport: "Sono contento per la vittoria, il mio gol è un gol importantissimo che ci ha aiutato ad avere più calma e ci ha dato tempo per rilassarci. Oggi non ero al meglio dopo la contrattura muscolare, ma sono tanto contento per questa vittoria importantissima. Vi aspettavate di essere a due punti dall'Inter? Noi guardiamo solo noi stessi, vogliamo vincere sempre e ci concentriamo sui noi stessi perché è l'unica strada per andare avanti. Possiamo sempre migliorare da tutti i punti di vista, a livello di gioco possiamo giocare meglio soprattutto nella fase offensiva ma siamo contenti di questa vittoria, ora c'è la sosta e andiamo avanti. Pensiamo solo a noi stessi, è troppo presto per dire qualcosa di più concreto perché la stagione è lunghissima". 

     

     


  11.  

    Ieri scontro in aula tra gli avvocati di Cristiano Ronaldo (chiedono 19,5 mil di mancato stipendio durante il periodo Covid) e la Juventus.
    Gli avvocati bianconeri hanno ribadito che la richiesta degli avvocati del calciatore sia priva di fondamento, i legali avrebbero in mano un documento scritto in cui il giocatore si impegna a rinunciare a qualsiasi futura richiesta in caso di cessione (poi concretizzata al Manchester United). Tempi lunghi quindi con il procedimento che potrebbe finire al Tas di Losanna

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  12.  

     

    Allegri sta studiando il modo di battere il Toro per rilanciarsi dopo il pareggio di Bergamo e così tenere i bianconeri in zona Champions. In palio, però, c’è anche qualcosa che va oltre l’accesa rivalità e i semplici numeri: il tecnico livornese ha vinto 12 derby sui 16 finora disputati e per questo può raggiungere il Trap che ne vinse 13 (in 31 partite) a cavallo degli Anni ’70, ’80 e ’90. Vero che la stracittadina di Torino è da tempo la più squilibrata d’Italia con 25 vittorie bianconere e 8 pareggi negli ultimi 34 confronti, ma quell’unica sconfitta (il 2-1 del 26 aprile 2015) Allegri se la ricorda bene e la lezione è ancora viva. I ricordi sono dolci per i bianconeri quando si avvicina il derby, ma questa squadra pensa al presente e progetta il futuro. La squadra ha un’età media più bassa rispetto alla scorsa stagione (quasi tre anni in meno) e sabato sarà il primo Juve-Toro senza alcun membro della mitologica BBC. Dopo l’addio di Bonucci si è chiusa un’era e per Danilo sarà il debutto da capitano nel derby, mentre gli unici bianconeri all’esordio saranno Weah e Cambiaso. La garanzia, dunque, resta Allegri che da quando è tornato ne ha vinti tre e pareggiato uno. Il tocco magico non l’ha perso e ora può raggiungere un mito come Trapattoni.

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  13. Federico Chiesa è partito benissimo in questa stagione, ha già segnato 4 gol in Serie A. L'attaccante della Juve punta al suo record di gol di 10 in campionato, lo ha detto a Tuttosport. Ecco l'intervista.

     

    CONDIZIONE - Sto bene, anzi: sto benone. Il processo di recupero dall’infortunio è ormai alle spalle. Non voglio proprio più sentire la parola recupero: ora sono al meglio sia fisicamente che mentalmente".

     

    NUOVO RUOLO - "Io penso soltanto a lavorare sodo per migliorare ogni giorno, con fiducia nei confronti della scelta del mister di avanzarmi. E credo di essere partito bene in questa stagione...".

     

    DISACCORDO CON ALLEGRI - "Ma va’, io vado d’accordo con tutti! Appena ci siamo incrociati, in ritiro, Allegri è stato il primo a dirmi che mi vedeva molto bene fisicamente. E infatti adesso mi sta dando grande fiducia, con tutti gli aspetti positivi che ne conseguono anche a livello mentale".

     

    CALCIO MODERNO - "È un’idea che comprende l’intenzione di pressare alto l’avversario, così come quella di essere più propositivi possibile con il pallone tra i piedi: tutto ciò che stiamo cercando di fare, insomma. Anche se poi c’è partita e partita: bisogna trovare gli equilibri corretti e maturare come collettivo per capire i momenti, perché questo è quello che contraddistingue le grandi squadre. A Reggio Emilia contro il Sassuolo, per esempio, nel finale ci siamo disuniti troppo e l’abbiamo pagato".

     

    SCETTICISMO - "Veniamo da due anni di fila senza trofei: questo alla società non fa piacere e, probabilmente, influisce anche sulla percezione della squadra dall’esterno. Ma il nostro obiettivo è quello di entrare nella prossima Champions League, come già avevamo fatto lo scorso anno, quando il risultato ci è stato sottratto dopo che ce l’eravamo conquistato sul campo. Poi, per carità: vediamo dove saremo a marzo... a quel punto capiremo se potremo ambire a qualcosa in più!".

     

    GRUPPO - "Hanno salutato giocatori importanti, di livello internazionale, ma sono arrivate energie giovani con i vari Weah e Cambiaso. Oltre ai ragazzi che sono stati promossi dalla Next Gen, naturalmente, come Huijsen, Yildiz o lo stesso Iling, che già aveva raccolto alcune presenze nella passata stagione: li vedo in allenamento tutti i giorni e hanno davvero un grande futuro davanti. La società conta su di loro e lo stesso facciamo noi compagni di squadra. Tra qualche anno sono sicuro che potranno prendere loro le redini della Juventus".

     

    LEADER - "Intanto abbiamo capitan Danilo, che è il più saggio di tutti. E poi elementi d’esperienza come Szczesny o come Rabiot che, a sua volta, dà tanti consigli tra le mura dello spogliatoio. Sono loro quelli che parlano di più, che comunicano con tutto il gruppo. Certo, io sono al quarto anno a Torino e, assieme a compagni come Vlahovic e come Milik, che viene molto ascoltato, cerchiamo di dire la nostra e di fare più possibile gruppo".

     

    VLAHOVIC - "Eravamo già grandi amici a Firenze, fin da quando lui era ancora in Primavera, per cui è stato molto bello ritrovarlo in bianconero. E insieme, lì davanti, siamo anche partiti piuttosto bene. Tranquilli: Dusan sta molto bene!".

     

    ANNO GIUSTO SENZA COPPE - "Sono certo che questo sarebbe stato l’anno giusto a prescindere, perché ero già focalizzato sulla nuova stagione all’indomani degli impegni con la Nazionale a giugno. Il periodo di vacanze mi ha fatto molto bene dopo sei mesi difficili, ma fin dall’estate il mio unico pensiero era quello di tornare al più presto in campo per fare un grande ritiro estivo. È l’unica cosa di cui ho parlato con Giuntoli, quando ha assunto il nuovo incarico e mi ha telefonato: “Direttore, mi serve una grande preparazione per tornare in forma”".

     

    FUTURO CAPITANO - "Il nostro riferimento adesso è Danilo, che è un grande giocatore e soprattutto un grande leader. Per ora la fascia è sua e io non ci penso".

     

    VOCI ESTIVE - "L’unica voce che ho sentito in estate, ad essere sincero, è stata proprio quella del direttore Giuntoli, con cui abbiamo concordato come la priorità fosse preparare al meglio la nuova stagione. L’inglese, tutt’al più, mi aiuta per comunicare in maniera fluida con McKennie e Weah all’interno dello spogliatoio!".

     

    CAPOCANNONIERE - "Intanto ho l’obiettivo di migliorare il mio massimo score personale, quindi voglio superare quota 10 gol. Con la Juventus, invece, dobbiamo pensare a entrare nella prossima Champions. Poi, certo, da sognatore quale sono mi piace sempre alzare la posta in palio... Anche se ho cambiato ruolo, in realtà, il mio primo pensiero continua ad andare alla prestazione per la squadra, il gol non è che una conseguenza secondaria. Allegri mi ha sempre spronato a stare di più dentro la partita, a non abbassare l’attenzione per 100’, e ora sento di esserci arrivato. Mi focalizzo soprattutto su questo: aumentare la concentrazione, per alzare l’asticella, è fondamentale. Mi sento maturato, adesso: mi serviva sicuramente esperienza, ma probabilmente anche un’età maggiore".

     

     

    sosfanta.com

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  14.  

    Soulè oggi sta confermando a Frosinone quanto di buono si era pensato sul suo conto il suo futuro corre su doppio binario: mentre il suo agente è pronto a discutere con Giuntoli  il rinnovo del contratto che scade nel 2026 c'é Spalletti che lo corteggia per la nazionale italiana grazie alle origini italiane della mamma e il giocatore non ha chiuso le porte e ci sta pensando.

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  15.  


    La dirigenza, ospite ieri in Senato allo JC Parlamento, rassicura i tifosi "La Juve tornerà a essere la Juve" ha spiegato Ferrero mentre Giuntoli ha nuovamente specificato che la società non rinuncerà a prendere giocatori affermati ma questi saranno mischiati con i giovani del vivaio: ricostruzione tra sostenibilità e mercato per il quale Giuntoli ha sottolineato che per gennaio "teniamo gli occhi aperti". Nel CdA di venerdì si parlerà di aumento di capitale



  16. Il capitano del Sassuolo Berardi rimane un obiettivo, mentre il trequartista ucraino Sudakov è  da tempo sul taccuino di Giuntoli. A Torino però i conti si faranno a gennaio quando si capirà se serve piu un giocatore offensivo piuttosto che una mezz ala di rendimento.In quest ottica il preferito resta Thuram con Colpani subito dopo.

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  17.  

    6,5 SZCZESNY Dottor Jekyll e Mister Hyde bianconero. In pochi minuti passa dal miracolo sulla punizione di Muriel alla “papera” che non trasforma il pareggio in sconfitta solo per l'errore sottoporta di Koopmeiners.

    5,5 GATTI Regge bene l’urto, poi Muriel lo manda in tilt e nel recupero si addormenta su Bakker, libero di crossare per Koopmeiners.

    6 BREMER Soffre De Ketelaere, ma se la cava in qualche modo nella 50ª presenza bianconera. Esce per crampi (dal 39' st RUGANI SV).

    6 DANILO Riesce ad intercettare il tiro sporco di Zappacosta al 14' e tiene a bada Lookman. Cala nella ripresa, anche perché deve limitarsi dopo il giallo per fermare De Ketelaere.

    5 MCKENNIE Si arrocca per limitare Koopmeiners, ma così viene travolto da Ruggeri e in attacco non si vede mai (dal 39' st WEAH SV).

    5,5 FAGIOLI Due lampi, il tiro respinto da Musso al 31' e il pallone in profondità per Chiesa al 16' st, in una partita buia. Sbaglia ancora troppi palloni

    (dal 23' st MIRETTI 6: più di lotta che di governo).

    6 LOCATELLI Lo stop di tacco che sfodera al 19' della ripresa strappa applausi anche ai tifosi bergamaschi. Meglio in difesa, dove si fa trovare attento pure sull'incornata di Kolasinac, che nella fase offensiva.

    5 RABIOT Gira a velocità ridotta e non riesce a fare la differenza. Male anche in difesa dove non contrasta Zappacosta, libero di tirare due volte in area piccola.

    5 CAMBIASO Si sposta di continuo dalla fascia al centro del campo, però pasticcia troppo e perde quasi tutti i contrasti (dal 23' st KOSTIC 5: non ha voglia e si vede).

    5,5 KEAN Non sfrutta la chance della prima da titolare, a maggior ragione davanti al ct Spalletti. Fatica a trovare l'intesa con Chiesa e si fa vedere solo al 35' con un tiro parato da Musso: può fare di più (dal 30' st YILDIZ SV).

    6,5 CHIESA È costretto a fare gli straordinari, causa infortuni di Vlahovic e Milik. Si sbatte e la vivacità non gli manca: semina il panico nell'area nerazzurra al 28' e impegna Musso ad inizio ripresa.

    La Stampa

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    6,5 Szczesny Notevole sulla punizione di Muriel, fortunato sul secondo tentativo del colombiano, quando Koopmeiners si divora l’1-0 sulla sua respinta un po’ così.

    5,5 Gatti Non si è ancora del tutto ripreso dalla shock dell’autogol contro il Sassuolo, ha perso baldanza e sicumera. Riemergerà, ma serve altro tempo.

    6 Bremer Finché De Ketelaere fa il centravanti, bene o male lo contiene. Più problematica la ripresa, davanti a un tridente arioso.

    Rugani s.v.

    5,5 Danilo Va di esperienza, con modalità e sincronie quasi in automatico. Come altri entra in sofferenza quando Gasperini inserisce Muriel, punta vera.

    5 Rabiot In formato paracarro e a inserimenti zero. Soffre il palleggio e il dinamismo degli atalantini, De Roon gli ruba il palcoscenico. Non trova misure né distan

    5,5 McKennie Come tanti juventini sembra incatenato a compiti tattici logoranti, che ne limitano gli estri. E la fascia non è il suo regno.

    Weah s.v.

    6 Fagioli Se non altro desta tutti dal torpore con il tiro a giro che costringe Musso a una deviazione difficile. Certo, avrebbe potuto inventarsi qualcos’altro.

    6 Locatelli Regia normale, senza acuti, per non dire ordinaria, ma regia. Sono le linee di gioco a scarseggiare nella Juve. Il regista fa quello che può.

    5,5 Cambiaso Abbastanza modesto nelle intenzioni, si accontenta di spendersi in marcatura su Zappacosta, che non è certo un Hakimi. Pensa in piccolo.

    6 Kean Buon primo tempo, lui e Chiesa soli contro molti, senza grande supporto alle spalle. Calante nella ripresa, a causa di limitate risorse energetiche.

    6,5 Chiesa Forse non fa sempre la cosa che vuole Allegri, ma le sue accelerazioni sono l’unico vero valore offensivo di questa Juve rannicchiata e speculativa.

    6 Miretti Entra per Fagioli in quello che ormai sembra diventato un cambio fisso. Viene quasi da pensare che siano un giocatore solo e non è una bella riflessione.

    5,5 Kostic Da uno con il suo passo e il suo fisico ci si attendeva che smuovesse le acque stagnanti, che servisse qualche pallone dei suoi. Niente di tutto questo.

    6 Yildiz Povero ragazzo, prende posto in una Juve con il contropiede come unica risorsa. Non il posto migliore in cui un giovane di belle qualità possa farsi notare.

    5,5 Allegri Se la logica è quella del buon punto, nessun problema, bene così, ma la Juve al Gewiss Stadium gioca per sopravvivere, non per vincere, e no, non ci siamo

     

    Gazzetta dello Sport


  18.  

    Il bicchiere per Massimiliano Allegri è mezzo pieno. "Uscire indenni da Bergamo è una cosa buona – dice dopo aver pareggiato 0-0 contro l’Atalanta – e l’altra è che restiamo al terzo posto, in piena zona Champions" La sua Juventus ha badato al sodo per evitare un’altra caduta in trasferta dopo la folle partita di Reggio Emilia e nel finale si è trasformata in una “provinciale” (seppur di lusso) per respingere gli assalti dei nerazzurri. "Nel finale potevamo fare meglio ma questa era una partita difficile da affrontare e sono contento del risultato". Per la prima volta la Juventus non ha segnato un gol in campionato e l’ultima volta fu lo scorso 28 maggio, quando il Milan vinse 1-0 allo Stadium. Curiosamente il tandem offensivo di quella sconfitta era composto da Kean e Chiesa, proprio come ieri contro i bergamaschi. L’attacco ha prodotto poco, pagando così a caro prezzo le assenze di Vlahovic e Milik per infortunio. . Tra i giocatori che volevano riscattarsi dopo il Sassuolo non c’era solo Szczesny, ma anche Federico Gatti. Il difensore ieri ha ripreso il suo posto da titolare e ha ben arginato l’Atalanta, salvo un finale al cardiopalma per errori e difficoltà.

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  19. 1 ora fa, ZizouZidane ha scritto:

    Titolo

    Szczesny post Atalanta: "Oggi è un punto guadagnato.”

     

    Intervista

    E' un punto guadagnato o due punti persi?
    "Giochiamo sempre per vincere, un pareggio sono sempre due punti persi.”

     

    Qualcuno mi spiega?

     

    1 ora fa, Deborah J ha scritto:

    A un certo punto abbiamo capito che non dovevamo perderla, negli ultimi dieci minuti abbiamo sofferto ma portato a casa un punto importante".

     

     


  20. 58 minuti fa, Sylar 87 ha scritto:

    E dall'allenatore dell'Ascoli è tutto...

    Mentre Allegri è contento per il punto, Gasperini è rammaricato per non averne portati a casa tre .. sefz

     

    Gasperini: "Usciamo dalla partita con grande consapevolezza, ma rammaricati per non aver vinto"

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