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juventino milanese

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Tutti i contenuti di juventino milanese

  1. juventino milanese

    Notts County promosso in League Two... C'mon!!!

    Caro amico e cari amici, è un po' lungo ma vale la pena rinfrescare la memoria. Da Wikipedia: La maglia Storia «Chi indossa la nostra divisa, le rimarrà fedele malgrado tutto e la terrà come prezioso ricordo.» (Frammento delle dichiarazioni di Eugenio Canfari, uno dei fondatori della Juventus, quando ne assunse la presidenza nel 1898) Quella che è comunemente considerata la storica tenuta di gioco della Juventus, una camicia rosa carnicino con cravatta o farfallino nero, accompagnata a pantaloncini e calzettoni pure neri, venne introdotta dopo la sua ricostituzione quale «Foot-Ball Club» nel 1899 e originariamente adottata, date le ristrettezze economiche in cui versava il club agli albori, essenzialmente per l'esigenza di ricorrere al tessuto meno costoso disponibile sul mercato, per l'appunto il percalle rosa; questa divisa, comprendente anche voluminose cinture che richiamavano le fasce dei giocatori di palla basca, e un berretto a identificare il capitano della squadra, venne sfoggiata sino all'entrata nel Novecento. In precedenza, tuttavia, la prima divisa juventina del biennio 1897-1898 fu una semplice camicia bianca con calzoncini neri, indossata nelle diverse competizioni in cui era impegnato l'allora «Sport-Club» alla fine dell'Ottocento. Pochi anni dopo la fondazione, le divise rosanero avevano già fatto il loro tempo in casa juventina, sia perché irrimediabilmente usurate dalla pratica sportiva, sia perché il rosa era ormai visto da più parti come una tinta non molto mascolina. Secondo quanto attestato nelle memorie del fondatore e in seguito presidente Enrico Canfari, fu a questo punto che si fece avanti un inglese, Gordon Thomas Savage, tra i soci del club e commerciante all'ingrosso di prodotti tessili a Torino, nonché giocatore di calcio nell'International Foot-Ball Club oltreché arbitro in alcune partite ufficiali: questi, visto l'ormai stinto rosa pallido delle camicie dei giocatori juventini, propose loro di sostituirle comprando in Inghilterra delle nuove divise, rosse con bordini bianchi, simili a quelle utilizzate dal Nottingham Forest. Ciò avvenne grossomodo nel primo lustro del XX secolo, tuttavia col tempo è andata perduta la certezza di una data: la storiografia ufficiale fissa convenzionalmente al 1903 questo momento, anche se nelle sue memorie Enrico Canfari si limitò a parlare di «un percalle sottile e roseo che portammo, sbiadito all'inverosimile, sino all'anno 1902»; ulteriormente, nuove ricerche svolte negli anni 2010 hanno ventilato l'ipotesi di retrodatare financo al dicembre del 1901 l'abbandono del rosanero. Fatto sta che, ricevuto l'incarico, Savage si mise in contatto con una fabbrica tessile di Nottingham e inviò l'ordine d'acquisto, accompagnandovi come campione la più maltrattata delle vecchie camicie rosa. L'impiegato del luogo, alla vista dello scolorito capo, probabilmente credette che anziché rosa fosse bianca e macchiata: sicché, vista la coincidenza con i colori bianconeri dell'altra compagine di Nottingham, il Notts County, uno dei più antichi club del campionato inglese di calcio e rivale storico dei Garibaldi Reds, pensò bene di spedire in Italia una dotazione di uniformi appunto dei Magpies. A Torino, quando fu aperto il grosso pacco postale, le quindici maglie a strisce verticali bianche e nere decisamente non piacquero, ma data la prossimità del campionato non vi erano alternative per i soci-giocatori juventini: pertanto dovettero adottarle, insieme a pantaloncini e calzettoni di colore nero, talvolta con laccetti all'altezza del colletto. A dispetto dei giudizi iniziali, ben presto divennero queste le divise ufficiali della squadra piemontese, in quanto sembrava che «portassero fortuna» alla società: assurgeranno tra le casacche più famose al mondo, sia per i numerosi successi sportivi dei torinesi sia perché prese da riferimento, assieme agli altri distintivi juventini, da vari altri club a livello internazionale. «[La] Juve indossa le maglie [bianconere] da allora, considerando i colori aggressivi e forti. Un esempio di come il Notts ha contribuito a modellare uno dei più grandi club al mondo, e la prova di questo è che la divisa della Juventus è immediatamente riconoscibile in tutto il mondo.» (Frammenti della storia del Notts County e articoli correlati pubblicati nel quotidiano inglese Daily Mail)
  2. Ottima osservazione. Non sono un avvocato e non ho nessuna competenza giuridica, penso però che ti riferisca al "legittimo sospetto": Copio uno stralcio trovato in rete: Il legittimo sospetto è stato introdotto nel nostro ordinamento giudiziario dalla c.d. Legge Cirami (L. n. 248/2022). La Legge Cirami ha, infatti, ampliato i casi di rimessione del processo aggiungendo alle altre due ipotesi disciplinate dal codice di procedura penale ( riunite sotto la dicitura codicistica “gravi situazioni locali non altrimenti eliminabili”) quella del legittimo sospetto. La rimessione del processo è un istituto previsto dal nostro legislatore per risolvere i “casi nei quali è pregiudicata l’imparzialità dell’intero ufficio giudicante territorialmente competente”. Il legittimo sospetto si concreta in una situazione di dubbio circa l’imparzialità e la serenità del giudice riferita a motivi di ostilità ambientale. non credo proprio che in questa vicenda surreale si possa applicare, tuttavia sarebbe interessante conoscere il parere di qualche avvocato tra i nostri fratelli
  3. chiediamoci come mai siamo il paese dei sotterfugi, della scorciatoia, dell'opportunismo.
  4. juventino milanese

    UEFA Europa League e Conference League - Semifinali - 2022/2023

    Pure lì? io sapevo che era già prenotato per il pulmann dei cartonati
  5. Ho paura che i fenomeni possano venderlo, rinnovando invece alle mummie. Grande Gattone!
  6. Ma quante energie occorrono per reclamare un rigore? O per rimarcare l'episodio nel dopopartita? Boh, manco fossero degli attempati ottuagenari. Non li capisco
  7. scusami @garrison, non voglio prendere le difese dell'utente @comevava’ che hai citato, io per esempio sono contrario al cambio di proprietà anche se vorrei un deciso e perentorio cambio di approccio comunicativo. Ti secca però se dico che dire ad un'altra persona che "scrive boiate" è maleducato ed offensivo? inoltre se guadagnasse svariati miliardi di euro probabilmente sarebbe da un'altra parte invece che su VS ad esprimere i suoi pareri. Siamo su un forum, se si rimane nei limiti dell'educazione non mi pare che quello che ha scritto sia così esecrabile. Io provo interesse per quello che scrivi, ma negli ultimi tempi noto una certa tendenza a voler ad ogni costo cercare di essere "splendido", "io sono io e voi non siete un *". Per favore non farmi cambiare idea. con immutata stima , a te ed a tutti auguro una buona giornata
  8. senza offesa, comprendo il tuo stato d'animo ma sei un pò ingenuo. La più grossa porcata (2006) l'hanno fatta proprio mentre c'era un "vuoto" di potere nella Famiglia.. Quello che questo paese di peracottari vuole, è far si che la Juve sia (possibilmente il più in la possibile) uniformata alle altre squadre. alla faccia dell'eccellenza.
  9. Amici, comprendo e condivido quello che dite ma vogliamo almeno incazzarci per la mancata difesa di NOI tifosi? questi sembra che ci prendano proprio per coolo, come se non esistessimo. e' questo quello che fa male, il sentirsi abbandonati. Loro sono dei privilegiati, a noi uccidono ancora una volta la passione
  10. Questa intervista dimostra ancora una volta che i nostri dirigenti/proprietari sono del tutto SCOLLEGATI dal proprio popolo. Capisco che non possano urlare e mandare tutti al diavolo, come farei io, ma l'intervista doveva limitarsi, sottolineandola con fermezza, al fatto che ci si difenderà in tutte le sedi e al fatto che in Italia il calcio va a morire. Tutto il resto è un insulto a NOI. YAKI, svegliati!
  11. Dieci auto passano con il rosso e fanno pure il dito medio, le corna e mandano acagare tutti. quella che viene fermata e multata è quella del fesso che magari è l'unico che paga il bollo e l'assicurazione
  12. mettiamoci il cuore in pace: accettare l'ennesima farsa certificherebbe che LA JUVENTUS E' TOTALMENTE SCOLLEGATA DAL SUO POPOLO.
  13. Bro, completamente d'accordo. ottimo nickname ed eccellente foto del profilo!
  14. Giovanni Agnelli: L'abbiamo comprato per un tozzo di pane e lui ci ha messo sopra il foie gras. Mi piacerebbe moltissimo che avesse un ruolo nella Juventus che verrà, lo spirito di rivalsa potrebbe giocare un ruolo fondamentale per entrambi. Michel, idolo della mia giovinezza, signore in campo e fuori: ti aspettiamo!
  15. Premessa: sono per il cambio di guida tecnica a fine stagione. Detto questo, fino ad allora piantatela di romperelepalle! Forza Juve
  16. juventino milanese

    Come sarebbe stato se...(Back to the future)

    La Storia della Juve è indissolubilmente legata a quella della famiglia Agnelli. Grazie al cielo. Il fatto che il Toro sia una società sparita da quello che è il Top in Italia, lascia supporre che anche la Juve non sarebbe ciò che è sempre stata. Mi scuso se allego un pezzo di un brano trovato in rete, ma penso sia molto interessante: .... il cavalier Agnelli, con un gruppo di possidenti, nobili e professionisti piemontesi, tra cui il marchese Alfonso Ferrero de Gubernatis Ventimiglia, i conti Emanuele Cacherano di Bricherasio e Roberto Biscaretti di Ruffia, il cavalier Giovanni Agnelli e gli avvocati Cesare Goria-Gatti e Lodovico Scarfiotti fondarono la “Società Anonima Fabbrica Italiana di Automobili – Torino”. L’evento si tenne l’11 luglio del 1899, nella sede del Banco di Sconto e Sete di Torino, con un capitale iniziale di 890.000 lire; Ceirano fu liquidato in cambio della struttura produttiva, delle maestranze e dei brevetti. La Fiat ha un rapido sviluppo, anche grazie all’amicizia del cavaliere col ministro Giovanni Giolitti, tanto che, nel 1906 la prima società Fiat è liquidata è ricostituita con un capitale di molto superiore, detenuto in maggioranza da Giovanni Agnelli. Essa amplia la propria la produzione a treni, navi e aeroplani e, con la Grande Guerra, anche alle armi, divenendo il terzo gruppo industriale italiano. Qualche disavventura borsistica, risolta nel 1909, poi, negli anni ’20, Agnelli acquisisce il quotidiano “La Stampa”, mette in essere la prima catena di montaggio italiana al nuovo stabilimento del Lingotto, diviene Senatore del Regno e fonda la stazione sciistica del Sestriere. Bruna e Zambelli furono i “colpevoli” della nascita del trinomio Agnelli, FIAT, Juventus: Antonio Bruna era, contemporaneamente, terzino nella Juventus e operaio in FIAT: il suo caporeparto non intendeva derogare, concedendogli permessi per potersi allenare, cosicché il nostro si rivolse a Zambelli, dirigente bianconero, che chiese tali permessi direttamente a Giovanni Agnelli. Egli concesse tali permessi, e comprendendo come il calcio potesse divenire un importante modo di favorire indirettamente la propria industria, prese al volo l’idea dello stesso Zambelli di acquistare la squadra. Lo fece il 24 luglio 1923, dandone la gestione al figlio Edoardo, meno impegnato in FIAT a livello dirigenziale. Il rampollo del Senatore, dando alla squadra un’impostazione aziendale moderna, svolse alla grande quella ricerca di consenso di cui aveva avuto mandato dal padre: in dodici anni, dopo che nei precedenti ventisei la Juventus aveva conquistato il solo Scudetto del 1905, ne vinse sei, di cui cinque di fila, inaugurando con il Barone Mazzonis, due entità che da allora andranno a braccetto, la “Fidanzata d’Italia” e lo “Stile Juventus”. Diciamo che la sliding door si è aperta dalla parte giusta. Buona serata a tutti
  17. juventino milanese

    Buon 5 maggio a tutti!

    Auguri a tutte ed a tutti. con l'auspicio di poter presto sbattere in faccia a tutti la nostra superiorità, questa:
  18. juventino milanese

    Il pre-partita di VecchiaSignora: Juventus-Lecce

    Beh, per te forse.... Se dovessimo lasciare punti anche ai tuoi corregionali, fammi per lo meno avere una scorta di pasticciotti per addolcire il momento...
  19. juventino milanese

    Chiellini: «Vicino al Real, poi ho scritto la storia della Juve. E il futuro…»

    è come una corazza, credimi. Inquietante per i nemici
  20. juventino milanese

    Chiellini: «Vicino al Real, poi ho scritto la storia della Juve. E il futuro…»

    Con lo stesso criterio di giudizio riservato a Giorgio, qui dentro riuscirebbero a criticare persino Gentile o Furino
  21. caro @garrison, di quel che qui sopra ho evidenziato sono sicuro al 1000%, del resto negli ultimi 2 anni accontentiamo tutti tranne che i tifosi della Juve......
  22. non so se sia già stato aperto, nel caso mi scuso: tra il 2016 e il 2018, il club catalano avrebbe versato la cifra a una società privata riferibile a José María Enríquez Negreira, che all'epoca dei fatti era il vice presidente del Comitato tecnico degli arbitri Uno scandalo che rischia di assumere proporzioni enormi si abbatte sul Barcellona. Per tre anni, tra il 2016 e il 2018, il club catalano avrebbe pagato quasi 1,4 milioni di euro a una società privata riferibile a José María Enríquez Negreira, che all'epoca dei fatti era il vice presidente del Comitato tecnico degli arbitri. A confermarlo lo stesso Negreira, che è stato arbitro per 13 stagioni nella massima categoria spagnola e poi è diventato direttore del collegio arbitrale catalano. Barcellona, le cifre pagate La questione è emersa dopo un'ispezione della Agenzia tributaria alla sua società, la Dasnil 95 Sl. Da cui è emerso come il Barcellona abbia versato in tre tranche annuali per il 2016 (532.728,02 euro), il 2017 (541.752) e il 2018 (318.200), per un totale di 1.392.680 euro. La notizia è stata rivelata dalla radio Ser Catalunya. Ma quale sarebbe stata la motivazione di questi pagamenti a una società di cui l'ex arbitro e all'epoca vice presidente del Comitato tecnico arbitrale era socio unico? Secondo quanto si legge nella relazione dell'Agenzia delle Entrate "Il Barcellona voleva assicurarsi che non venissero prese decisioni arbitrali nei suoi confronti, cioè 'che tutto fosse neutrale'". La difesa del club blaugrana E il Barcellona che dice? Il club blaugrana non ha smentito che questo tipo di rapporto sia esistito. Ma ha voluto specificarne la natura, spiegando di avere ricevuto dei rapporti arbitrali richiesti e di poterli presentare in qualsiasi momento davanti a un tribunale: insomma, ha tenuto a dire che il lavoro pagato è stato fatto, provando a smontare l'accusa di corruzione. Secondo quanto riferisce il quotidiano spagnolo "As", l'ex direttore degli sport professionistici del club catalano, Albert Soler, e Òscar Grau, l'ex amministratore delegato della società, hanno testimoniato nel caso. Secondo il verbale dell'Agenzia delle Entrate, non è stato fornito alcun documento comprovante l'esistenza di un rapporto commerciale, nonostante i pagamenti siano stati effettuati. fonte: repubblica noi, il City, il Barca, chi il prossimo?
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