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  1. Il Barcellona dopo il lungo stop di Ten Stegen è alla ricerca di un estremo difensore svincolato e ovviamente l'interesse spagnolo è caduto subito su Szczesny. Stando a quanto riportato dal quotidiano spagnolo "sport.es", al momento della risoluzione del contratto la Juventus avrebbe voluto l’inserimento di una clausola che garantirebbe ai bianconeri un ‘risarcimento’ nel caso in cui Szczesny dovesse tornare in campo entro una certa data. Proprio su questa penale starebbe lavorando ora il Barcellona che vuole chiudere il prima possibile la questione in modo da mettere a disposizione di Flick un portiere pronto a scendere in campo già dopo la pausa per le nazionali. Szczesny è il nome cerchiato in rosso: Juve permettendo. Calciomercato.it
  2. Ancora un’altra partita a secco per Vlahovic e ora sono cinque in sei gare ufficiale in maglia bianconera, Dusan viene sostituito all'intervallo chiudendo la sua partita con 0 tiri e dopo aver toccato il pallone solamente 6 volte. I dati: TIRI TOTALI 0 XG 0.00 MINUTI 45 DUELLI VINTI 0 DUELLI PERSI 3 PALLE RECUPERATE 0 PASSAGGI DECISIVI 0 PASSAGGI 4 INGRESSI IN AREA 0 TOCCHI 6
  3. A Torino si sta trovando bene e l'obiettivo di Kalulu è quello di mettere tutta la Juve nelle condizioni di sentire l’obbligo di riscattarlo. Per farlo i bianconeri, dopo i 3,3 milioni per il prestito oneroso, dovranno aggiungere 14 milioni più 3 di bonus più 10% in caso di futura rivendita. La questione è per fine stagione ma in casa Juve ci si sta già iniziando a muovere per anticipare i tempi. Si è provato a vedere se il Milan fosse disposto a rivedere almeno in parte la cifra per l’acquisto a titolo definitivo ma l'apertura non è arrivata, primi contatti dopo i quali ne arriveranno altri durante la stagione.
  4. Dusan Vlahovic non è un caso, ma Thiago Motta valuta anche dei piani B per tutelarsi. Il terzo 0-0 consecutivo in campionato getta qualche ombra sulla Juventus, alla ricerca di nuove soluzioni soprattutto in un attacco sterile, almeno in campionato. La Vecchia Signora ha una difesa praticamente invalicabile ma questo approccio crea qualche problema in fase offensiva, visto che il reparto avanzato soffre particolarmente in zona gol. Ed ecco che Thiago - si legge anche su Tuttosport - sembra pronto ad estrarre un'altra carta dal proprio mazzo. Motta infatti potrebbe affidare le responsabilità dell'attacco juventino a Kenan Yildiz, che dalla corsia mancina andrebbe a spostarsi al centro prendendo proprio il posto di Vlahovic. Una soluzione alternativa, è chiaro, in attesa del ritorno di Arek Milik. Quella del turco sarebbe una soluzione "alla Zirkzee", utile per migliorare il fraseggio in avanti e favorire gli inserimenti dei centrocampisti. Un cambio di cui potrebbe beneficiare anche lo stesso Koopmeiners, alla ricerca del suo primo squillo in bianconero. tuttomercatoweb.com
  5. Gazzetta 7 Fateci capire: il Milan ha venduto Kalulu per Emerson Royal? Kalulu alla Juve sembra Ruben Dias, Emerson Royal al Milan è Emerson Royal Tuttosport 7 Cavalca un periodo di brillantezza personale e la capacità di disimpegnarsi in più ruoli: passa da terzino a centrale con disinvoltura. Si conferma affidabile al cento per cento: l’assenza di Gatti non si sente e questo è già di per sé un gran risultato Corriere dello Sport 6,5 Questa volta, senza Gatti, l’ex milanista fa il centrale e riesce a cavarsela, perché ha i tempi giusti e la velocità per andare a intercettare Kvara due o tre volte al limite dell’area.
  6. Numeri impietosi quelli dell'attacco bianconero: 6 goal (11° attacco), 17 tiri nello specchio (13° in A) e soprattutto solo 81 tocchi in area avversaria (17° in A). Thiago Motta, lo scorso anno a Bologna, aveva iniziato più o meno così, inanellando più 0-0, poi sempre attraverso il possesso palla si avvicinò sempre più alla porta sviando il problema. L'allenatore punta a ripetere lo stesso percorso puntando anche sui goal finora mancati in A di Yildiz, Koopmeiners e Nico Gonzalez.
  7. Il padre di McKennie ha parlato a ilbianconero.com In estate, da esubero, Weston è tornato un po' a sorpresa al centro del progetto bianconero rinnovando il suo contratto: che cosa ha significato per lui questo passaggio? A volte capita di ritrovarsi con la testa sott'acqua, e quando accade è fondamentale stare lontano dai pericoli. Weston ha sempre avuto fiducia in se stesso, una fiducia che, unita alla consapevolezza di ciò che voleva, gli ha dato questa importante opportunità. - A proposito di opportunità, pochi giorni fa Weston è stato schierato titolare in Champions League, si è fatto trovare pronto e ha anche segnato un goal: che cosa gli ha detto dopo quella partita? Mi ha detto che è stata una bella sensazione segnare alla prima partita stagionale. Ora, ovviamente, spera di continuare così e farne molti altri. - Che cosa vi aspettate, in generale, da questa stagione? Penso che anche lo scorso anno Weston abbia fatto una buona stagione, per quanto ci siano sempre margini di miglioramento. Personalmente spero che tiri di più in porta quando ne ha l'occasione. - Lei, da padre, come cerca di sostenerlo? Questo aspetto non è mai cambiato da quando ha cominciato a giocare a calcio. Lo ascolto ogni volta che parliamo, mi interessa di più come sta in quanto mio figlio che non in quanto calciatore. Gli chiedo come procedono le cose dal punto di vista della salute mentale, dei risparmi, della vita personale. Fin dall'inizio gli ho sempre detto tre cose: lavora duro, divertiti e sii rispettoso
  8. Le 5 mosse secondo la Stampa: Allenamenti straordinari: sessioni extra (autoimposte) anche nei giorni di riposo, lavoro specifico sulla tecnica. Il rinnovo per evitare ansie: super ingaggio, scadenza 2026. Serve una soluzione prima che sia un problema. Schemi alternativi: Thiago Motta cerca alternative contro le difese chiuse e Dusan «va alimentato». Rientro degli infortunati: attacco già in riserva, il rientro di Conceiçao e Milik aiuterà pure Vlahovic. L’aspetto mentale: stimolato e pungolato per dare sempre di più, poi protetto pubblicamente.
  9. Sintesi dei commenti di Ts, Gds e Cds In una partita tranquilla dove il Var non interviene mai l'arbitro Doveri incappa comunque in una prestazione insufficiente: manca un giallo a Politano per l'entrata su Bremer dopo pochi minuti (il piede è alto e pericoloso ma la mancata foga evita il rosso), uno su un intervento di Locatelli su Lukaku e uno a Neres che tira per reazione il pallone addosso a Cambiaso. Il fatto che fa più discutere è il retropassaggio di Olivera a Caprile: chiaramente volontario ma Doveri propende per l'involontarieta, non fischia la punizione in area e ammonisce Thiago Motta per proteste.
  10. Infantino, presidente Fifa, ha convocato d’urgenza una riunione con i proprietari delle TV: oggi infatti mancano gli accordi sui diritti tv insieme alle sedi, ad alcuni sponsor e a una risposta sui contratti dei calciatori che scadono il 30 giugno. Per il nuovo Mondiale per Club che si terrà dal 15 giugno al 13 luglio ci sono più ombre che luci.
  11. Sarà dura per Thuram e Douglas Luiz togliere il posto a Locatelli: Manuel sbaglia pochissimo, sembra il vertice basso ideale del centrocampo di Motta, unisce sostanza e lucidità, aiuta la difesa, capendone i momenti del match
  12. ULTIM’ORA: La Corte di Giustizia europea si esprime a favore della SuperLega: “Il monopolio di Uefa e Fifa va contro le leggi della UE” La replica di Ceferin alla sentenza Consideriamo la decisione come un'opportunità per migliorare alcuni regolamenti. Ma il calcio resta unito, motivo per cui tutti noi stakeholder parliamo insieme. C'è un netto contrasto tra la sintesi stampa della Corte di giustizia europea e la sentenza stessa. Il giudizio è effettivamente positivo. Mi diverte. Il sistema che presentano oggi è ancora più vicino a quello presentato nel 2021 e rifiutato da tutto il calcio. l progetto della Superlega non comprende i principi del merito sportivo. Puoi essere o non essere parte del sistema. Il progetto della Superlega presentato oggi è ancora più chiuso di quello presentato nel 2021. Lo abbiamo detto più volte e lo vogliamo ribadire: il calcio non è in vendita. Oggi abbiamo avuto l'ulteriore conferma che quello della Superlega è un progetto chiuso e non aperto. Noi non proveremo a fermarli, non lo abbiamo mai fatto. Loro possono creare quello che vogliono. Io spero che inizino il prima possibile questa competizione con due club. Io spero che sappiano cosa stanno facendo, ma non ne sono sicuro" Ha preso la parola anche il presidente dell’ECA Al Khelaifi: “Non capisco tutto questo rumore per questa sentenza. Questo progetto Superlega esce sempre con le stesse presentazioni. Si parla di libertà, ma non c’è libertà. Ho ricevuto 50 telefonate da club diversi, c’è un valore che noi difendiamo. Noi lavoriamo per i club e i partecipanti del mondo del calcio. Siamo orgogliosi di questo progetto con la UEFA. Noi siamo orgogliosi della Champions League. Tutti noi facciamo parte del calcio e continuiamo a lavorare per ciò che possiamo cambiare nelle competizioni. Il nostro obiettivo è questo. Non cambierà niente con la decisione di oggi. Ci renderà più forti e migliori” Occhi puntati sul Lussemburgo da dove intorno alle 9.30 arriverà la sentenza più attesa della storia del calcio sulla Superlega. Il legale di Bosman (caso che già aveva rivoluzionato il calcio) avverte "questo caso pesa 10 volte di più del mio". Intanto in Italia il presidente Gravina ha già messo le mani avanti: "Aspettiamo la sentenza, ma chi aderisce al progetto è fuori e non avrà la licenza per iscriversi al campionato". Corrieredellosport
  13. Live https://sportitalialive.com/video/viewlivestreaming?rel=9&cntr=0
  14. Alessandro Del Piero ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni della CBS in cui ha ricordato il suo passato alla Juventus in cui spera di poter tornare in futuro. Ecco le sue dichiarazioni: "Il mio unico rammarico della carriera è aver perso la finale degli Europei. Il mio obiettivo principale era vincere trofei, anche se apprezzavo i traguardi personali. Tuttavia, se mi chiedessi se sono felice di segnare tre gol e pareggiare tre partite, ti risponderei di no. PINTURICCHIO - Il soprannome "Pinturicchio" mi è stato dato dal nostro ex presidente, una persona incredibile. Egli ha assegnato soprannomi a tutti, come "Raffaello" per Baggio. RAPPORTO CON BAGGIO - Con Baggio c'è stata una situazione particolare, abbiamo giocato insieme solo due anni e nel secondo ci sono state alcune incomprensioni con la società, che poi lo ha lasciato andare. Ho imparato da lui e da tutti gli altri compagni, essendo sempre disposto ad ascoltare. MOMENTI DIFFICILI ALLA JUVE - Il mio primo anno è stato il più difficile. È stato l'ultima stagione di Trapattoni, uno dei più grandi allenatori. Siamo rimasti fuori dalla corsa scudetto, nonostante la Juventus fosse sempre competitiva per il titolo. In Coppa UEFA siamo usciti ai quarti contro il Cagliari, e alla fine di quell'annata sono cambiate molte cose, dall'allenatore alla dirigenza, tutto era nuovo. LA SCELTA DI RESTARE CON LA JUVE IN B - L'esordio in Serie B è stato contro il Rimini, durante l'estate quando ancora faceva molto caldo. Abbiamo pareggiato 1-1. Poco prima ero a Berlino per i Mondiali, ma avevo preso questa decisione e andava bene così. Me ne sono assunto la piena responsabilità. L'esperienza in Serie B è stata surreale, con una battaglia legale fuori dal campo e diverse penalizzazioni. È stata una lunga strada, ma alla fine della stagione è stato meraviglioso. Era tutto nuovo, anche il club è stato costretto a rinnovarsi. Nel 2006, prima dei Mondiali, c'era stata la possibilità di andarmene, in un momento non facile a causa di Calciopoli. Sono rimasto, e non credo di aver preso la decisione sbagliata, volevamo tornare e vincere ancora. Siamo rimasti tutti. Ero felice di restare, ma anche per un senso di dovere verso la Juve che mi aveva dato tanto. Non volevo lasciarla in quelle condizioni, dovevo dimostrare qualcosa a me stesso, ai miei tifosi e alla mia gente. Non mi hanno ancora costruito una statua, ma allo Juventus Stadium ci sono diverse mie immagini. RUOLO DI ALLENATORE - Mi manca molto il passato, vorrei poter tornare indietro nel tempo. Sono soddisfatto di ciò che sto facendo oggi e non ho rimpianti. Ho ottenuto la licenza di allenatore, anche se al momento non vorrei intraprendere questo ruolo. TORNARE ALLA JUVE - Tornare alla Juventus? Sarebbe davvero una storia meravigliosa da raccontare. Quello che è accaduto tra me e la Juventus in quel periodo è un'esperienza unica, senza precedenti per un giocatore. Diventare una leggenda della Juventus, giocare persino in Serie B, per poi tornare e vincere ancora. 19 anni sono davvero tanti." tuttojuve.com
  15. Koopmeiners sta pian piano trovando la collocazione giusta nel centrocampo della Juve e i risultati si sono visti già in Champions, dove si è sbloccato anche Nico Gonzalez: l'argentino ha aggiunto infatti tecnica, velocità, accelerazioni sulla fascia, movimenti a rientrare per agevolare gli inserimenti dei compagni. All'appello ora manca soltanto Douglas Luiz, che sta cercando partita dopo partita di sintonizzarsi sulle giuste frequenze e sul giusto ritmo: con il brasiliano la Juve potrà definitivamente decollare.
  16. Il super gol all’esordio del baby della Juve ha fatto il giro del mondo e il turco è tra i predestinati come Endrick e Yamal. Non solo campo, nella gara degli sponsor Yildiz si è legato alla Juve fino al 2029 con Adidas che ha respinto l’assalto di Nike rinnovandogli un accordo che dura da quando il ragazzo aveva 10 anni. Kenan piace al pubblico e lo dimostra l’impennata dei suoi follower: ora 2 milioni e 300 mila. La Turchia sogna di vedere il talento di Yildiz sommato a quello di Arda Guler volare fino al trionfo finale nel torneo organizzato con l'Italia nel 2032. Lo status da predestinato non sembra togliere il sonno al bianconero e Yildiz segna alla Del Piero, la prima notte che conta lo ha incoronato come il migliore.
  17. Il dt della Juve rimase stregato da Pepi, che stasera partirà dalla panchina, vedendolo giocare nel Groningen e oggi lo segue ancora. Nato a El Paso da genitori messicani, ha scelto gli Usa di Weah e McKennie. Passato al Psv un anno fa per 11 milioni è legato fino al 2028, ma la Juve può provarci anche a gennaio: veloce e potente, a Eindhoven ha segnato 10 gol in 45 presenze.
  18. 25 anni e 149 giorni, la Juventus ha schierato contro il Psv la sua formazione titolare più giovane in assoluto in una partita di Champions League. Prima di Thiago Motta, l’unico allenatore capace di far segnare tre gol alla Juve all’esordio in Champions era stato Lippi (13/9/1995 contro il Borussia Dortmund). Con 19 anni e 136 giorni, Yildiz è diventato il più giovane giocatore a segnare con la maglia della Juventus in Champions, superando Del Piero (20 anni e 308 giorni contro il Borussia Dortmund 13/9/1995).
  19. “Chiesa? Lui come gli altri che sono rimasti a Torino, a parte Miretti che è infortunato, devono trovare una soluzione il prima possibile. Siamo stati chiari, abbiamo già parlato con ognuno di loro"
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