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ventinove

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  1. Se i "si dice" non sono "si dice" ma testimonianze dirette fornite da una delle due parti sono un po' meno "si dice". O no?
  2. No. Nessuna voce. Semplicemente abbiamo avuto riscontri da uno dei due attori -non fonti, roba diretta- secondo il quale la volontà di una parte del management era pro-siluramento già in estate e fino a dopo Juve-Bologna. Ha vinto la parte conservatrice per due motivi: i soldi ma soprattutto la mancanza di alternative. Questo negli intendimenti del club é un anno di transizione. É molto probabile che a breve (entro fine stagione) ci saranno nuovi stravolgimenti in società.
  3. Calvo lo caccerebbe subito. So di cosa parlo. Ma adesso non può.
  4. ventinove

    Juventus - Inter 1-1, commenti post partita

    Perfetto Teo. Li ho visti col Frosinone prima della sosta. Hanno fatto tutto i ciociari, portiere compreso. Inter tutta difesa e contropiede, veloce, velocissimo. Perché ha gli uomini per farlo. Noi siamo senza un uomo che inneschi la manovra con continuità come fa il loro Calhanoglu e le mezzeali devono fare più gol. Stop
  5. ventinove

    Juventus - Inter 1-1, commenti post partita

    Negli ultimi 3 anni più forti di noi lo certifica lo scudetto vinto da Conte. Per il resto in Europa han fatto più strada di noi solo lo scorso anno, e di strada noi ne abbiamo sempre fatta poca negli ultimi tempi. Han vinto 4 coppe (2 a stagione) -come noi nella parentesi-Pirlo- nelle ultime 2 annate. Ora, sono una buona squadra, ma da qui a definirli uno schiacciasassi ce ne corre di acqua sotto i ponti eh. Sono una squadra rodata che ha più certezze di noi, per via di un percorso che parte da lontano e il cui inizio porta il nome di Conte. Ma non so effettivamente quanto siano così più forti di noi, e soprattutto quanto a lungo lo saranno. Perché noi cresciamo, non so se ve ne siete accorti.
  6. ventinove

    Juventus - Inter 1-1, commenti post partita

    Ok, va bene. Ma tutta questa celebrazione della forza dell'Inter anche basta. Sono due anni che li sentiamo descrivere tipo un top team, quando in realtà si sono ritrovati in finale di Champions League per: una sorta di allineamento planetario (0 se preferiamo: allineamento delle palline al sorteggio di Nyon); rischiando di uscire agli ottavi col Porto -ce la ricordiamo quella eliminatoria?- e usufruendo del confronto col Benfica spompato e privo di pedine che a gennaio presero altre destinazioni. Infine, eliminarono il Milan che -parafrasando una similitudine tennistica- é un po' il loro DeMinaur se vestissero i panni di Sinner. Dice: eh ma in finale hanno fatto soffrire il City. Certo, giocavano leggeri senza nulla da perdere, il City aveva tutto il peso del pronostico addosso e sappiamo noi meglio di altri cosa significhi. Aggiungiamo che il City stesso veniva da una stagione massacrante nella quale ha centrato tutti gli obiettivi (a parte la Coppa di Lega, ma tant'è) e la storia del club a certi livelli é decisamente giovane, quindi l'ambiente difetta di esperienza. In ogni caso, Rodri, 1-0, a casa. E la Coppa é a Manchester. Hanno vinto uno scudetto in 4 anni per grazia ricevuta da Conte, ne hanno perso uno col Milan pieno di mezze figure e parvenues, dal Napoli hanno rimediato un distacco da doppia cifra, perdendo 12 partite in campionato e finendo dietro per scontri diretti alla malandata Juve degli ultimi 2 anni, poi penalizzata. 2 Supercoppe nazionali e 2 coppe Italia. Sono fortissimi? Mah, ho grandi dubbi. Sono più forti di noi? Teoricamente sì, ma non di molto, e soprattutto non so per quanto.
  7. Ronaldo, la quintessenza di tutto ciò che non é mai stata la Juve.
  8. ventinove

    Milan - Juventus 0-1, commenti post partita

    La squadra é decente. Da sue anni sta rendendo molto al di sotto delle proprie potenzialità
  9. Ricordo quei giorni. Su Pablito non c'era niente, ma servivano nomi grossi per far decollare l'indagine. Giordano e Manfredonia vennero beccati perché erano amici e compagni di squadra. La moglie di Giordano era amante di Enrico DePedis (capo della banda della Magliana), Antognoni venne sfiorato e assolto per un Pescara-Fiorentina. Particolare non trascurabile, il presidente della FIGC era un certo Artemio Franchi, al quale oggi é intitolato lo stadio viola. Peraltro Franchi era contemporaneamente presidente UEFA. Tornando a Rossi, serviva il grosso nome, e gli accusatori tirarono in ballo Pablito accusandolo di aver pronunciato una frase che l'eroe di Spagna 82 ha sempre negato: "fate quello che volete, se deve essere pareggio almeno voglio segnare". Fece doppietta, ma in quegli anni Pablito era capace di segnare a chiunque, e chiudeva la stagione ben oltre la media standard dei capocannonieri, che su attestava sui 15/16. Rossi ha sempre negato, e visto come andarono le cose, tenderei a credergli.
  10. Ciao Matteo, come stai?

    Fra una cosa e l'altra non abbiamo più avuto occasione di sentirci.

    Ti volevo chiedere se avevi saputo qualcosa in merito alla rinuncia di Linus a presentare l'evento del 10 ottobre.

    In buona sostanza, non si se hai visto la risposta che ha dato su X ad un utente (sempre sia vera).

    Vorremmo capire se "le 4 *" che non lo vogliono sono effettivamente 4 o sono tipo le 6.000 disdette di Vendemiale.

    Tanto per stanare un altro soggettino carino carino.

     

    Si può fare un sondaggio secondo te? 

    Grazie e buona serata.

     

    Claudio.

     

     

  11. Baggio venne alla Juve nonostante contestazioni feroci attuate dalla Firenze viola contro il conte Pontello, allora presidente del club. Fecero un discreto chiasso, si arrivò quasi alla guerriglia. Baggio lasciò a malincuore Firenze perché lì aveva trovato pace e serenità dopo l'infortunio rimediato a Vicenza che rischiò di troncargli la carriera a 18 anni. La Fiorentina accettò di farsene carico e questo atteggiamento fece nascere nel ragazzo un profondo senso di gratitudine. È umano. Inoltre, a Firenze Roby scoprì la fede buddista, e si circondò di gente tranquilla e misurata con la stessa filosofia di vita, venir via dal capoluogo toscano gli costò molto a livello emotivo, ma non dobbiamo dimenticare che la firma sul contratto la mise lui, e che andò a guadagnare molto ma molto di più di quanto guadagnasse in viola. La presentazione con la sciarpa bianconera appoggiata sulla sedia e la sciarpa viola altrimenti raccolta e indossata in quel famoso giorno del rifiuto di calciare il rigore al "Franchi" furono episodi che testimoniarono le difficoltà del passaggio. Negli anni successivi Baggio segnò contro i viola ed esultò, si era ormai integrato nel nostro ambiente, notoriamente piuttosto avaro di "coccole" verso gli atleti più talentuosi. Però stava crescendo DelPiero, e l'ultima stagione le ginocchia del vicentino tornarono a fare le bizze: a fine stagione in campionato totalizzò 17 presenze, molte delle quali guarnite da giocate e reti fondamentali. Ma la Triade doveva ripianare il buco di bilancio ereditato dalla precedente gestione, e complice la suddetta crescita di DelPiero rinunciò a rinnovare Baggio, il quale se ne andò rammaricato pronunciando la famosa frase indirizzata alla Triade: "quei tre hanno il filo spinato sul cuore". Per me fu un trauma, parzialmente attenuato dal fatto che già dalla stagione successiva Baggio non fu più in grado di mantenere continuità ad altissimi livelli. Diventò giocatore da appuntamenti mirati, con alcuni sprazzi di grande qualità fra Inter e Milan, soprattutto in Nazionale, e una continuità relativa in realtà minori come Bologna prima e Brescia poi. Avere Baggio per quei clubs rappresentava un sogno, il ragazzo poteva muoversi come gli andava e si stagliava nella massa, anche se a Brescia poteva contare su compagni di un certo livello come Guardiola, Pirlo e Toni. La domanda é: se Baggio fosse rimasto alla Juve, magari con un impegno più dosato, sarebbe cambiata la nostra storia, specialmente quella europea? Chissà...
  12. Il papà gol brutti e sporchi non ne faceva. Speriamo che il figlio impari da sé
  13. Beh direi di no, gli spazi all'epoca non erano come quelli odierni. Oggi le regole proteggono più gli attaccanti rispetto a quegli anni. E le piccole se la giocano molto più di un tempo.
  14. Erano anni diversi, in Italia il livello era più alto e fra gli attaccanti imperversavano gli stranieri di grande qualità. Enrico Chiesa dopo una lunga gavetta esplose nella Cremonese a 24 anni. Tornò a Genova, in una Samp post Paolo Mantovani che stava iniziando a smantellare e infatti dopo una sola stagione venne acquistato dall'ambiziosissimo Parma. Erano gli anni delle Sette Sorelle, e nel '99 Enrico finì ad un'altra "sorella", la Fiorentina di Cecchi Gori che proprio la stagione precedente contese il titolo a Milan e Lazio cedendo nel finale. Trasferito alla Lazio dopo il fallimento viola, subì un infortunio spacca carriera ma scelse di ripartire da Siena, dove rimase per anni lottando per non retrocedere mantenendo sempre medie gol dignitose e la squadra in serie A. Persona sana, professionale e appassionata, giocò fino a 38 anni in serie A e chiuse nel Figline due anni dopo. Chapeau.
  15. È vero. Però Enrico Chiesa aveva una qualità di calcio che per pulizia e tecnica non aveva nulla da invidiare a nessuno dei suoi contemporanei. Sapeva colpire la palla in modo praticamente perfetto, per quel che riguarda esclusivamente l'aspetto del tiro in porta numero uno di quegli anni.
  16. C'è chi é stato trattato peggio e non ha detto una parola negativa contro il club. Da oggi é al livello di Boniek
  17. Il passato di entrambi. Bonucci non é un genio (non scrivo c.....o anche se lo penso perché potrei incorrere in sanzioni), ma é talmente egocentrico e sbruffone da dire sempre ciò che pensa. Spesso a torto. Sulla sincerità e l'attitudine a giocare non propriamente pulito di Allegri invece abbiamo avute riprove anche in passato. Resta il fatto che -nolente o dolente- il capo é Allegri e finché ci tocca si fa come dice lui. Speriamo ancora per poco.
  18. Hai ragione, Saxon. Intanto, ciao! Inoltte, nel "giro Bonucci" non va scordato Higuain.
  19. Perfetto. Un altro é Mr.Sgabello. Con la di lui moglie che oggi pubblica una storia malinconica e dispiaciuta per un finale non in linea con le attese. Suo marito ha dato tanto, ma ha ricevuto tantissimo in cambio, compreso il perdono dopo aver spalato guano per un anno intero contro la "prima compagna della sua vita" (cit. moglie). Senza dimenticare la vicinanza, la sensibilità e la disponibilità mostrate dal club durante il brutto periodo passato con la malattia del figlio. Solo per questo - e non sempre é un atto dovuto, ma sempre una cortesia- gli Sgabellis avrebbero dovuto mostrare gratitudine. Purtroppo l'ego di questi ragazzi prevale su tutto.
  20. Proprio lui che spiazzò Buffon con quella deviazione sull'1-0 e fece la figura della bella statuina sul 3-1. Egocentrico oltre misura.
  21. Celebrazione del centenario di proprietà della Famiglia assolutamente impeccabile e soprattutto memorabile. Forse capiranno pure loro che é il momento di passare la mano? Purtroppo dubito, son talmente boriosi, presuntuosi e snob che non lo faranno mai.
  22. Finalmente uno che sa cosa scrive. Rescissione, rescindere etc. RISOLUZIONE é il termine corretto. Grazie 😉
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