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Dario il grande

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Tutti i contenuti di Dario il grande

  1. Mi sarebbe piaciuta una maglia bianco cerchiata con una doppia fascia nera e un grande scudetto tricolore posto centralmente, calzoncini neri e calzettoni bianchi.
  2. Sarri ha ragione, mezza squadra non segue le sue indicazioni, non corrono, sbagliano gli appoggi più semplici, nessuno cerca la profondità; questo significa che di base non tutti sono quei mega professionisti che ci siamo illusi di avere; erano abituati al poggia piano che tanto si vince comunque, mentre la realtà dimostra che non appena trovano una squadra che corre e tiene elevato il ritmo, vanno in grave difficoltà.
  3. Allegri è l'allenatore plurivincitore della attuale Juve. Sto Adani non so chi sia, anche perché calcisticamente sconosciuto.
  4. La società fa benissimo a prolungare i tempi di recupero di Douglas Costa, giocatore che se completamente integro può essere la chiave per raggiungere il grande obbiettivo finale; quindi troppo prezioso per rischiare possibili ricadute.
  5. Una curiosità: Come mai dagli oltre 7700 contatti e dal grado di capitano sono stato retrocesso a  soli 994 con il grado di Primavera? :)

  6. A Szczesny va dato il grande merito di avere scelto benissimo il tempo dell'uscita, comunque senza togliere alcun merito a questo portiere che già ritengo un grande del prossimo imminente futuro della Juve; il tanto discusso Schick, ha commesso un errore madornale visto che era libero di provare sia il colpo sotto che il dribbling sul portiere; tra l'altro in quel frangente non c'era la pressione del difensore su di lui.
  7. Indubbiamente è un giocatore di qualità, tecnica e classe non gli difettano, è ancora giovane, pertanto con margini di ulteriore maturazione e miglioramento, possiede tuti gli ingredienti per diventare un grande e senza inutili paragoni, ogni grande del calcio ha sempre brillato di luce propria; la 10 gliela darei quale pegno di fiducia e sprone a dare sempre il meglio. Non pretendiamo fin da subito mari e monti, perché giocare nella Juve non è semplice come farlo in una provinciale, ci vuole del tempo per capire i meccanismi di una grande; ma ho la sensazione che non ci deluderà.
  8. Per l'ennesima volta ripeto. Una squadra di calcio, specie se di alto livello, deve saper giocare con più moduli, cioè essendo in grado di modificarli anche più volte a partita in corso di seguito a diverse disposizioni tattiche, motivate da sopraggiunte esigenze proprie o da varianti tattiche derivanti dal modo di giocare degli avversari. Un modulo base o di partenza, viene scelto in base alle caratteristiche tecniche, fisiche ma anche caratteriali degli elementi a disposizione nella rosa di prima squadra, ed essendo tutti professionisti di qualità questi devono sapersi adattare ai dettami tecnici pretesi dall'allenatore. La Juve attualmente pratica un modulo di base reso visibile unicamente dai giornalisti, poiché il 4-2-3-1 è tale solo teoricamente, mentre in pratica stiamo giocando da un bel pezzo con un più contenuto 4-4-1-1.
  9. La scelta del modulo fondamentalmente dipende da due cose. 1) la mentalità psico-caratteriale e conseguentemente tecnico-tattica dell'allenatore. 2) le caratteristiche tecnico-tattiche e agonistiche dei giocatori a disposizione. Di base un calciatore professionista deve saper interpretare qualsiasi modulo e assimilarlo all'istante, nel preciso momento che il tecnico ne impone una variante.
  10. I moduli di gioco sono pensati quale disposizioni basilari dei giocatori sul campo di gioco e vengono scelti in riferimento alle caratteristiche di ogni singolo giocatore per il ruolo che deve svolgere. Pertanto un modulo non diventa un fattore decisivo perché migliore rispetto ad un altro, poiché di decisive sono unicamente le qualità tecniche, fisiche e le capacità tattiche dei singoli riunite in un funzionale meccanismo di gioco; inoltre fortemente decisive sono il carattere e la mentalità vincente di tutto il gruppo e quella del tecnico posto alla guida della compagine; da quest'ultimo deriva la scelta del modulo base, fermo restando che una grande squadra deve essere in grado di variare il modulo all'istante a partita in corso, quando insorgono altre esigenze.
  11. Questo ragazzino possiede un potenziale tecnico e fisico enorme, gioca nella nazionale Croata (non gli ultimi arrivati), ma qui deve ancora crescere e maturare; io spero che molto presto arrivi il giorno di finirla con questa assurda fissazione, tipicamente radicata in Italia.
  12. Allegri è il tipico allenatore della vecchia scuola Italiana del primo non prenderle e se la provvidenza ci aiuta si arriva sino in fondo, la parola osare a tutti i costi per lui non esiste; ora viene fuori la solita storiella del trequartista che deve essere di base un centrocampista, mentre in tutto il mondo viene considerato un attaccante aggiunto provvisto di elevate doti tecniche e di genialità. Poi dulcis in fundo salta fuori che Dybala è una prima punta e non può coesistere con Mandzukic, mentre Dybala è una punta moderna capace di agire in qualsiasi posizione d'attacco. Ora mi chiedo: ma i giocatori li prendono a casaccio, oppure esiste una lista di priorità con le scelte indicative del tecnico?
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