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Dario il grande

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  1. Nel Real e nelle altre grandi Europee in genere, la figura del regista unico non esiste più da tempo, tutti i centrocampisti devono possedere i requisiti necessari a impostare la manovra a tutto campo; giocano tutte un calcio basato sul dinamismo espresso da tutto il collettivo, manovrando sempre compatte: pressing costante e ripartenze immediate; quando impareremo a farlo pure noi da quel momento avremo una nuova Juve, adeguata al calcio moderno. Locatelli è un mediano/ mezzala, valido ad interdire e a riproporsi, non possiede le doti di pensiero immediato tipiche dei veri registi, pertanto o va ricollocato nel suo ruolo, oppure posto nella lista dei possibili cedibili; al momento per il ruolo di regista l'unico a disposizione credo sia Nicolussi Caviglia, altrimenti per ragioni di emergenza potrebbe farlo Danilo. Per il futuro l'elemento più indicato per quel ruolo credo sia Fagioli, il quale tuttavia dopo un anno di inattività deve dimostrare di essere fisicamente e mentalmente recuperato, pertanto servirebbe disporre pure di un giocatore anziano esperto del ruolo da individuare possibilmente tra i parametri zero, quindi un pensierino per Jorginho credo trovi una certa logica, specie dal momento che dovremo investire in maniera notevole per acquisire una mezzala offensiva di garantita qualità.
  2. Conosco poco Di Gregorio, mi sembrano validi pure Carnesecchi e Vicario, ma al momento le priorità sono altre; specie a centrocampo e in difesa.
  3. Sono tifoso della Juve e non di chi la allena, pertanto ciò vale per Allegri e per qualsiasi altro, questo fattore mi è indifferente; ciò che invece esigo da un allenatore, è che sappia dare una giusta fisionomia di gioco alla squadra, perlomeno in maniera decente e sotto questo aspetto da tre anni a sta parte la Juve è progressivamente peggiorata, decisamente brutta a vedersi nonostante le centinaia di milioni spesi ogni anno, la squadra non esprime un calcio degno del grande blasone, appare addirittura goffa, arruffona nello sviluppare la manovra di gioco, poco distante da una qualsiasi provinciale di serie B. Allegri il suo lo ha fatto e doveva rimanere nell'album dei ricordi positivi, invece in questo triennio trascorso è entrato in quello dei ricordi negativi. Ora si insinua che quest'anno grazie ai risultati ottenuti porti nelle casse 120 milioni, sarà anche vero, almeno lo auspico, ma allora vanno anche citate le diverse centinaia di milioni gettati via negli anni trascorsi, grazie a scelte errate tecniche errate, acquisti e cessioni sbagliati, svalutazione di diversi giocatori, senza tralasciare quanto costi il suo contratto (ma di questo la colpa non è sua, ma della società).
  4. Dario il grande

    Lazio - Juventus 2-1, le pagelle e il migliore in campo!!!

    Perin 7 (la qualificazione in ampia parte è merito suo) Danilo 5 (poco lucido se la cava con l'esperienza) Bremer 6 ( non è in gran serata e commette qualche pericolosa banalità, ma rimane l'unico a tenere dietro) Alex Sandro 5 (Fa tenerezza, gioca con il piglio di una vecchia gloria, l'errore sulla rete è difficile a vedersi tra i dilettanti; non è manco colpa sua se lo fa giocare) Cambiaso 5 (maluccio, confusionario, nervoso e poco attento) McKeenie 5 (male sia in copertura sia in impostazione, una mezzala di valore dovrebbe saper fare al meglio entrambe le cose; ma lui non lo è) Locatelli 6 (sappiamo che è costretto a giocare in un ruolo che no sa fare, come sempre qualche errore, però almeno ci mette quel piglio che altri non pongono) Rabiot 7 (giocasse sempre con la stessa voglia e determinazione, vince il duello con il suo avversario diretto e prova a costruire la "manovra") Kostic 5,5 (si impegna, corre molto, ma evidenzia notevoli lacune tecniche specie quando si alza il ritmo e bisogna ragionare rapidamente sul da farsi) Chiesa 5 (troppo nervoso e precipitoso, pure lui fuori ruolo; è una punta esterna e solo lì deve giocare, magari a destra ma il "tecnico non lo vede" Vlahovic 6 (per alcuni errori non meriterebbe la sufficienza, ma lotta per 80 minuti da solo contro tutta la difesa della Lazio, quindi premiata la caparbietà) Weah 6 (Il solo merito del passaggio a Milik gli dona la sufficienza (mi rimane il sospetto che in realtà era un tiro sbagliato, ma va bene così) Milik 6 (Uomo giusto al posto giusto al momento giusto, la sua rete ci qualifica alla finale e di questi tempi è veramente molto) Yldiz s.v. Alcaraz s.v. all. Allegri 6 (il gioco del calcio è tutt'altra cosa, comunque la fortuna è un ingrediente importantissimo e lui la possiede in quantità; auspico che duri)
  5. Dario il grande

    (Cds) "Juventus spenta anche con la Lazio. Il migliore? Rabiot"

    Nelle condizioni che la squadra è stata indirizzata a giocare è veramente difficile stabilire dei meriti o demeriti, sicuramente i secondi prevalgono sui primi; ma se una squadra si esprime sempre e comunque in modo indecente, aldilà degli errori di chi scende in campo, diventano ancora più evidenti gli errori di chi la squadra è chiamato a prepararla a darle una propria fisionomia di gioco, ad amalgamarla e a gestirla tecnicamente, tatticamente e mentalmente. Come quasi sempre avviene nella vita, nelle professioni, quindi pure nel calcio, prima o poi i nodi vengono al pettine, di conseguenza non ci sono scuse, bisogna ammettere gli errori notevoli di conduzione societaria e quelli altrettanto notevoli di conduzione tecnica. Ieri ho provato pena e pure vergogna per il nostro glorioso nome; messi alle corde come un pugile senza fiato e senza forza, da una squadra che al nostro cospetto sembrava il Manchester City e non solo per il colore della maglia; obbiettivamente avrebbero meritato di passare il turno, per la volontà, la caparbietà, la decisione e se questo non è successo dobbiamo ringraziare il nostro bravissimo portiere di riserva e quell'ingrediente imprevedibile ma particolarmente utile nel gioco e che a volte fa la differenza e che si chiama fortuna e credo che questa sia l'unica vera dote di elevato valore in possesso del nostro attuale "allenatore gestore"; tutto il resto ha un altro significato e si traduce con la parola "indecenza". Per la finale ho un notevole timore e a questo punto spero nell'unica dote di spicco del nostro "tecnico".
  6. Il campionato e' chiaramente pilotato, troppi sono gli interessi che vi gravitano attorno, i conseguenti rientri debitori e la pressione delle grandi finanziarie e le annesse grandi banche. Sara' un caso, ma una volta tolta di mezzo la Juve con i mezzi che ben conosciamo e tutt'ora sempre in atto, progressivamente hanno vinto lo scudetto il Milan, il Napoli e ora l'Inter; rimane lecito il sospetto che la stagione prossima tocchi a qualche altra societa' di rilievo, magari con grosse problematiche di rientrare almeno in parte con i loro debiti.
  7. Moltissimo dipende dal comportamento della squadra per cui giocano, l'aspetto mentale, tecnico e tattico e sopratutto qualitativo del collettivo e di chi guida da bordo campo. Il Manchester City e' una super squadra, praticano un calcio moderno, aggressivo e specie dinamico, fatto di manovra intensa e compatta a ritmo elevato e a tutto campo per tutta la durata della gara. La nostra attuale Juve purtroppo e' l'esatto contrario, decisamente povera di concetto calcistico oltre che di qualita'; pertanto non e' possibile un paragone di resa tra Vlahovic e Halland e questo credo sia evidente a chiunque. Non vorrei che perdessimo Vlahovic pure per il fatto che poi temo sarebbe difficile reperire un sostituto, ma il pericolo c'e'; PSG, Barcellona e Liverpool se lo possono permettere di spendere 100 milioni e di garantire al giocatore uno stipendio di una quindicina di milioni a stagione.
  8. Dario il grande

    Punti che mancano alla qualificazione in CL ---> 7

    A dimostrazione della mediocrità di questo campionato c'è l'attuale secondo posto del Milan, squadra improvvisata quindi male costruita e male condotta quasi quanto noi, che tuttavia potremmo provare a battere nello scontro diretto, anche se specie per loro potrebbe andare bene l'intesa per un pari e probabilmente a noi pure. Detto questo, a mio avviso, ci possono bastare altri sei punti per l'accesso alla Champions League, a coronamento di questa indimenticabile stagione.
  9. Cross sbagliato di Alex Sandro, la palla prende una strana traiettoria che inganna tutti, compreso il portiere e si infila all'incrocio dei pali, episodio casuale favorevole come piace al nostro "allenatore"; 1 a 0 per la Juve, poi difesa ad oltranza dentro l'area di rigore e si vince la partita. (potrebbe succedere, spesso il fondo schiena a favore è l'ingrediente imprevisto ma a volte più importante nel gioco)
  10. Dipende dal volere della società, ossia se è intenzionata a investire subito e spendere molto per provare a vincere il più possibile già con la prossima stagione, oppure se per una ragione di semplici calcoli di garanzia economica e finanziaria (quanto spendo e quanto ricavo), preferisce non spendere e accontentarsi di accedere ai posti che comunque garantiscono la partecipazione alla Champions League e i soldi (parecchi) che comunque entrerebbero nelle casse sociali. La necessaria riduzione delle spese ed il riportare in equilibrio il bilancio, indicano che probabilmente sceglieranno il secondo percorso; questo significa che potrebbero confermare Allegri sino alla naturale scadenza del contratto e rimandare il necessario rinnovo della squadra alla stagione successiva, il che equivarrebbe a dover porre in preventivo un periodo di transizione di uno o due anni. In conclusione, per ricostruire la squadra di anni ne abbiamo già persi tre e per rivederla pronta a competere ne verranno persi altri tre. Ovviamente decidano loro, a mio modo di vedere taglierei subito il cordone ombelicale, in modo da iniziare immediatamente la dovuta innovazione così da guadagnare almeno una stagione sui tempi ipotizzati.
  11. Le probabilità che alla fine Allegri rimanga sono comunque da tenere in debito conto, il fattore risanamento dei conti e del bilancio sociale pongono a suo favore; pertanto a meno che non trovino una soluzione consensuale con Allegri, ma non vedo quale possa essere grazie al contratto da rispettare. In conclusione a mio avviso va escluso il possibile arrivo di Conte.
  12. Gudmundsson ritengo sia un ottimo attaccante e ci farebbe comodo, ma rimane che le priorità della Juve attuale sia quella di migliorare il centrocampo acquisendo almeno un paio di elementi garanti di maggiore qualità tecnica e possibilmente di esperienza (almeno uno); risolto questo problema ci si potrà dedicare a reperire il citato attaccante o forse qualcun altro o comunque a qualche ingresso considerato minore, non dimenticando che serve pure qualche ritocco difensivo.
  13. Concordo, difatti come ho inteso di precisare, il grave errore l'ha commesso la società per il volere del vertice di proprietà; probabilmente non come parafulmine, ma illudendosi che sarebbe stato in grado di gestire il tutto da solo, quindi non solamente la parte di pertinenza tecnica calcistica.
  14. Non troppo tempo fa avevo letto da qualche parte (non leggo quotidiani sportivi) che il valore patrimoniale della società Inter è di circa 600 milioni.
  15. Ponendo che in qualche modo riescano a risolvere il caso Allegri (comunque sarebbero 16 milioni) e poi far giungere Conte costerebbe altri 16 milioni (lordi), quindi il totale sarebbe di 32 milioni da sborsare; poi aggiungendo i 9 nove che debbono a Ronaldo si sale a 41 milioni e in un momento in cui è prioritario risanare i conti e riequilibrare il bilancio sociale, temo che l'operazione Conte non sia fattibile. Pertanto o rimane Allegri sino a scadenza, oppure arrivi Motta o chi altro con uno stipendio netto non superiore ai 3 milioni a stagione.
  16. Ci aggiungo pure Coman e qualche altro giocatore che poi si è rivelato valido e ci avrebbe fatto comodo.
  17. Concordo pienamente, Chiesa va collocato a destra a meno che non si decida di schierare Yldiz da seconda punta o addirittura da trequartista (le doti le possiede per fare entrambi i ruoli). Con la Nazionale Chiesa ha giocato spesso a destra con ottimo esito, pertanto può farlo pure con la Juve.
  18. Quindi il trucco consiste nel fare debiti continui con finanziarie estere, sempre disponibili a garantire tanto poi i soldi rientrano per altre vie (altrimenti non si spiega). A questo punto facciano tutti così, specie le società più piccole, sempre con il timore di sparire dal mondo del calcio o comunque di fallire. Vorrei conoscere che ne pensano Gravina e Ceferin e i loro intimi protetti (o debbo pensare male di loro, quindi che siano parte integrata di quel sistema).
  19. Si fa troppo presto a bocciare giocatori giovani per il fatto di non essere immediatamente pronti a fungere da titolari in una grande squadra, con i giovani in genere bisogna avere pazienza, almeno per la prima stagione e le verifiche definitive semmai vanno fatte quella dopo. In passato abbiamo già commesso errori del genere causa impazienza, con ragazzi poi ceduti e in breve diventati campioni o comunque giocatori di buon livello; se si vogliono ragazzi giovani già pronti bisogna sborsare un sacco di soldi, ammesso che poi te li cedano.
  20. Se la Lazio intende rimontare lo svantaggio inevitabilmente deve mantenere un atteggiamento aggressivo e noi di conseguenza agire di contropiede (ma lo sappiamo fare?)
  21. L'errore madornale l'ha compiuto la società, credendo che una azienda calcistica d'alto livello andava gestita come si trattasse di una grande industria, ove l'amministratore delegato e il suo staff stanno alla guida dell'intero sodalizio e ne rispondano unicamente alla proprietà e agli azionisti unicamente nel corso delle esposizioni dei bilanci sociali. Hanno fermamente creduto che basti un "factotum" di ampia conoscenza professionale calcistica a dirigere il tutto, mentre per il necessario contorno amministrativo economico, hanno creduto siano sufficienti degli esperti commercialisti ma con scarsa ho addirittura nessuna conoscenza del calcio professionistico. Poi a completare il grossolano errore è stata la stipula del esoso contratto quadriennale, con il quale si sono posti il cappio al collo e che per ovvie ragioni ora è praticamente impossibile da togliere almeno sino alla scadenza contrattuale. Quando un vaso si rompe, poi è inutile raccogliere i cocci e cercare di ricomporli, bisogna comperare un vaso nuovo, non comprendere questo è da sprovveduti, come lo è credere che un allenatore o tecnico o gestore (chiamatelo come vi pare), possa essere la soluzione, specie ricorrendo a chi è stato parte del passato e inevitabilmente è distante dal presente e dall'immediato futuro. Allegri è stato ripreso grazie ad un contratto che nessuno avrebbe rifiutato e di questo non gliene si può fare una colpa, è stato preso credendo disponesse delle doti particolari tali da renderlo il "factotum", mentre il suo ruolo è solamente quello di un allenatore del calcio professionistico di elevato livello, non si sono nemmeno posti il problema di comprendere in anteprima quali potessero essere i suoi limiti per portare a termine un lavoro del genere; limiti collegati alla sua visione conservatrice del gioco del calcio, ma ancor di più collegati a svolgere un ruolo a dir poco fantascientifico, ove si è ritrovato a essere gestore non solo della squadra, ma di tutto il contorno manco possedesse la bacchetta magica e alla lunga inevitabilmente tutto è andato fuori controllo. Se fare l'allenatore è il tuo mestiere quello devi fare e niente d'altro, gli altri ruoli di conduzione amministrativa spettano ad altri, in parte compresa la partecipazione mediatica; ma di tutto questo la sua unica colpa è stata quella di accettare il peso di quel contratto.....e comunque, chi altro non l'avrebbe accettato. (tre anni persi e probabilmente ne perderemo almeno un altro paio a prescindere da chi sarà alla guida della squadra)
  22. Del Piero è una persona intelligente, sa benissimo che per entrare a far parte della gestione di un gruppo molto importante serve tatto e atteggiamento diplomatico, pertanto le cose al chiaro non si esprimono dall'esterno, semmai un domani dall'interno del gruppo quando si ha voce in capitolo; Giampiero Boniperti questo lo ha insegnato.
  23. Ottimo attaccante, tecnico, agile e rapido di pensiero e di piede, poi il tutto dipende da come è indirizzata a giocare la squadra; dovesse rimanere la solfa attuale, allora meglio che rimanga a Genova.
  24. Yldiz insidia Chiesa, questa veramente fa ridere. Diciamo che essendo piuttosto antiquate le vedute tecniche, si preferisce dare priorità assoluta a quella tattica (del resto sempre la stessa). I moduli di gioco si interpretano e quando non offrono soluzioni valide, si cambiano e nei momenti di scompenso dovuti ad altri vari fattori si opta per quello scolastico o di base e ritenuto il più semplice, il 4-4-2; così Chiesa e Yldiz possono coesistere, l'Italiano lungo la fascia destra da centrocampista offensivo e il Turco da seconda punta a offrire quel minimo di fantasia calcistica solitamente assente.
  25. Quando una società d'alto livello e rango viene gestita da commercialisti e ragionieri, inevitabilmente sbanda e non conclude niente di positivo, anzi alla fine sperpera tempo e denaro. Ai vertici societari non hanno capito che a guidare il contesto ci deve essere gente pratica dell'ambiente calcio; questi hanno creduto che sia sufficiente disporre dei denari senza capire in quale maniera si debbano spendere seguendo un progetto calcistico ben mirato e pianificato nel tempo, di conseguenza hanno sbagliato le scelte più semplici e logiche: ossia quando si deve ricostruire, si parte da zero, si eliminano le macerie, poi si pongono le fondamenta sulle quali poggiare il nuovo telaio e su di esso si collocano gli ingredienti necessari possibilmente di qualità; invece la società ha creduto che sia sufficiente affidare il tutto nelle mani di un gestore unico forte del suo ottimo passato, ma non in possesso delle necessarie doti innovative quindi costruttive. L'esito finale è inevitabilmente fallimentare, reso ben evidente dai tre anni letteralmente persi per giungere a niente, non tanto per l'assenza di vittorie, ma per il fatto che la squadra non c'è, progressivamente si è andata a perdere pure quella mentalità che ha sempre contraddistinto la Juve rispetto alle altre società. Ora ancora si discute sul da farsi nonostante l'indicazione del percorso sia semplice da individuare: bisogna fare quello che avrebbe dovuto avere inizio tre anni fa, ossia: Volti nuovi nella dirigenza con l'ingresso di gente competente di calcio e di Juve, una nuova conduzione tecnica ben adeguata al calcio odierno e una maggiore quanto decisa considerazione e valorizzazione dei giovani, indipendentemente se già presenti nel nostro vivaio o se provenienti da altri lidi.
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