Dario il grande

Io non essendo medico faccio riferimento a quanto dicono i medici, dei quali un paio sono miei amici da parecchi anni.

Deve giocare dove ha sempre giocato, cioè nel suo ruolo di esterno offensivo di fascia destra e niente d'altro.

Tempistica riconosciuta normale per il recupero di un calciatore professionista, alcuni medici dicono ci voglia al massimo un mese per essere pronto a scendere in campo.

L'artroscopia meniscale è un intervento chirurgico piuttosto semplice e di breve durata, per un soggetto normale (non uno sportivo di professione), l'attività lavorativa avviene dopo una decina di giorni, mentre per lo sportivo il pieno recupero richiede circa il doppio di tempo, talvolta anche un mese.

La pause di campionato talvolta creano dei fantasiosi quanto simpatici problemi d'interpretazione dei ruoli che devono svolgere i giocatori sul campo.

Che sia l'ipotesi Zidane o chi altro, temo che il problema di base rimanga tale, ossia complesso per 2/3 troppo povero di qualità, di conseguenza mancano la personalità e specie l'identità da grande squadra e senza tali fondamentali ingredienti nemmeno un grande allenatore può fare molto.

In questo caso non si tratta di menisco, ma di ben altro e di più serio.

Come al solito prevalgono le ipotetiche chiacchiere e in conclusione ancora non si è capito se Bremer deve operarsi solamente al menisco, oppure ci sia dell'altro a complicare le cose.

Tencone si è espresso correttamente, un menisco lo si può rompere pure scendendo le scale di casa e senza inciampare, talvolta è sufficiente una errata postura del corpo a causarlo, quindi è accidentale e non prevedibile; più semplicemente è sfortuna.

Insomma se Bremer deve operarsi solamente al menisco e a niente d'altro, tempo un mese dall'intervento dovrebbe già essere a disposizione per riprendere gli allenamenti; se invece c'è dell'altro il ragionamento cambia.

Per stare al centro della difesa in sostituzione di Bremer, preferisco Rugani a Gatti; quest'ultimo è spesso troppo irruento e spesso si fa prevalere dalla foga agonistica, a volte intervenendo scomposto, quindi può diventare pericoloso specie entro l'area di rigore.

La proprieta' ogni anno pone i soldi e pure parecchi, Comolli e' un dirigente aziendale di alto livello e conosce il suo lavoro. Cio' che manca oramai da troppo tempo e' una figura strettamente legata al calcio e alla Juve, ossia un ex giocatore dotato del necessario carisma, capace a gestire le problematiche tecniche ad iniziare da quelle di compravendita, dal capire quali giocatori scegliere perche' attinenti al concetto di gioco che si intende sviluppare. Un tempo ci stavano i Boniperti, i Bettega, i Nedved; oggi non c'e niente di niente, direttive del tutto assenti, nulla di ponderato sino nei minimi quanto necessari dettagli, si acquista a casaccio spendendo soldi per poi non risolvere. Questo manca e auspico lo capiscano, altrimenti ci sara' da rassegnarsi a far parte dei club qualsiasi.

Con questa storia dei menischi da operare e i tempi di recupero non ci capisco più niente, un tempo lontano dicevano che tre o quattro settimane erano più che sufficienti per poi ritornare in campo.

Zidane potrebbe trattarsi di una ottima soluzione (costi a parte), ma poi che riuscirebbe a fare con più di mezza rosa qualitativamente non all'altezza.

Nell'Atletico gioca da centrocampista esterno di fascia (l'avevo pensato più volte), non riesco a comprendere per quale motivo da noi non sia mai stato provato in quel ruolo.

Marchisio ha sfondato una porta aperta, servono centrocampisti forti e di grande personalità e visto che al momento non ne abbiamo, si provi almeno a modificare qualcosa e si abbia il coraggio di dare maggiore considerazione agli unici due giovani a disposizione, perlomeno garanti di qualità tecnica individuale; talvolta a fare di necessità virtù serve inaspettatamente a migliorare le cose.

Il ruolo di Conceicao è talmente facile da capire quale sia che non ci sarebbe manco da discuterci sopra, egli è a tutti gli effetti un esterno offensivo, agile e rapido dotato di un buon piedino; deve venir collocato esclusivamente lungo la fascia esterna in modo che non vada a perdere il necessario riferimento. Trequartista non lo è nella maniera più assoluta, ove il difetto di tenere testa bassa esclude assolutamente di giocare in quel ruolo e la rapida visione del gioco e la qualità del piede deve saper fare la differenza; non possiede manco la fisicità necessaria a fare il centrocampista a tutta fascia, quindi deve fare solamente l'esterno offensivo di destra (forse da provare quale seconda punta larga, ma nulla d'altro).

A prescindere dalle reali capacità di Tudor a guidare la squadra, obbiettivamente va riconosciuto che la qualità generale degli elementi a disposizione è mediamente bassa per avere concrete ambizioni; del centrocampo abbiamo già detto e ripetuto più volte, ne consegue che la difesa ne soffra e l'attacco sia poco e male supportato. Non credo sia questione di moduli di gioco ne tantomeno di amalgama, ma rimane evidente la carenza identitaria della squadra, la quale non sa mantenere quella dovuta continuità impositiva tipica delle squadre di rango; troppe volte si pone in evidenza l'alternanza caratteriale, ossia si parte con le più buone intenzioni a fare bene, poi però appena l'avversario si dimostra agonisticamente combattivo e questo succede contro chiunque, appare la tendenza a sciogliersi caratterialmente e a mio modo di vedere tutto questo dipende dalla mancanza di almeno un paio di elementi di spiccata personalità in mezzo al campo, ove il solo Locatelli riesce a garantire quel lavoro oscuro ma assolutamente necessario che prende il nome di senso tattico, gli altri colleghi di reparto (esterni compresi), alternano sprazzi positivi a gravi vuoti tecnico tattici o meglio a pericolose lacune, quindi più che evidente che dovrebbero essere guidati da dentro al campo da chi in grado di assumersi le dovute responsabilità e dettare i movimenti pure a voce; purtroppo da troppi anni non disponiamo di alcun elemento del genere, pertanto troppo spesso permane la confusione. Tudor provi a mescolare le carte, utilizzando il mazzo di cui dispone, senza perseverare a inventare sistemi e stravolgere i ruoli ai giocatori con l'esito di una resa inferiore rispetto a quanto sono in grado di offrire. In conclusione, pure un non vedente ha compreso che il centrocampo non può rimanere composto da due soli elementi interni, uno dei quali cronicamente arretrato, mentre l'altro gira spesso a vuoto e tanto meno da quelli, peraltro pure incompleti, da collocare lungo le fasce esterne; si copra meglio in mezzo al campo e semmai dia la regia offensiva ad un trequartista (non Yldiz il quale deve fare unicamente la seconda punta alla Del Piero).

Tudor opera con quanto si ritrova a disposizione, elementi discreti per la difesa, più che buoni per l'attacco, assolutamente poco efficaci per un centrocampo da grande squadra; se poi ci stia mettendo di suo con qualche scelta discutibile collegata a una possibile sua fissazione concettuale, questo per il momento ancora non lo sappiamo; di sicuro la squadra di cui dispone è incompleta e priva di qualità a centrocampo.

Per quanto mi riguarda Nico Gonzalez rimane un giocatore di buon livello, poi dipende dal contesto nel quale il giocatore si è ritrovato a giocare e da noi da almeno un quinquennio non è cosa ne semplice ne facile; troppa confusione dirigenziale e pure eccessivo protagonismo da parte degli allenatori. Ora lo vogliono a titolo definitivo e credo che nel possibile affare ci sia di mezzo l'acquisto di Molina quale esterno destro di centrocampo.

Non lo scopriamo oggi: Conceicao è una punta esterna da collocare a destra del fronte d'attacco, il che non gli impedisce di accentrarsi per calciare a rete; mentre è ben evidente che non sia un trequartista.

Le prime punte sono Vlahovic e David; le seconde punte sono Yldiz e Openda; Conceicao e Zhegrova sono esterni offensivi. Il centrocampo a due interni è composto da Locatelli e Thuram con ben quattro loro sostituti: McKeenie, Koopmeiners, Miretti, Adzic. I centrocampisti esterni sono: Cambiaso, Jose Mario, Kostic (reparto incompleto, quindi non praticabile) In conclusione, Tudor si schiarisca le idee e faccia giocare i suoi ragazzi nei loro ruoli di pertinenza; altrimenti si genera confusione.

Nella storia del calcio d'alto livello ci sono stati due modi di interpretare il numero 10 sulla maglia: nel primo modo era indossata dalla mezzala più tecnica, la quale agiva più avanzata rispetto agli altri centrocampisti; nel secondo modo veniva indossata da trequartisti di grande classe, in pratica dei tuttofare in quanto sapevano arretrare a iniziare la fase offensiva e poi andare a concludere a rete da autentici grandi attaccanti aggiunti, inoltre note seconde punte o anche centravanti di manovra talvolta hanno avuto quel numero sulle spalle. Che i grandi 10 agiscono centralmente è vero, ma va precisato che pure svariano a posizionarsi lungo tutto il fronte offensivo per non dare riferimenti fissi.

Yldiz deve fare la seconda punta sulla falsariga di quanto è stato Del Piero, che parta da sinistra per accentrarsi o stare al centro per allargarsi lo deve scegliere lui seguendo l'istinto del momento; la cosa importante è che ruoti attorno alla prima punta senza dare punti di riferimento e non si allontani troppo dall'area avversaria. Semmai il trequartista, se proprio serve, lo faccia Miretti, oppure Adzic; per quanto mi riguarda sono entrambi mezze ali avanzate da inserire in un centrocampo a tre.

Esatto Alessandro, manovra dinamica costante e squadra sempre compatta: Da noi manco conoscono il significato dei due termini tecnici.