Dario il grande

Ha detto di no per il fatto che alla Juve non c'è il tempo per lavorare a nuovi progetti tecnici, i quali ovviamente richiedono tempistiche di realizzo non immediate. L'ultimo quinquennio insegna che piuttosto che a provare nuovi percorsi, si è preferito barca menarsi nelle illusioni, sperperare tanti soldi e ritrovarsi al punto di partenza.

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Scarso uno che a 25 anni di età a posto a segno 108 reti in serie A e coppe, dubito lo sia, probabilmente è scarso il supporto che ha avuto da una squadra che da oltre quattro stagioni ha rinunciato a giocare un calcio perlomeno propositivo, rosicchiando appena il quarto posto pur spendendo annualmente centinaia di milioni a casaccio senza avere risolto il problema basilare, ossia la qualità funzionale del centrocampo (probabilmente il più scarso di tutti i tempi); troppe volte ho assistito alla incapacità di offrire un valido supporto alle nostre punte e non solo a Vlahovic, a volte un intero tempo senza mai costruire niente in fase offensiva e se qualcosa avveniva era dovuto più allo spunto casuale o sporadico di qualche nostro giocatore piuttosto che ad una mirata azione corale espressa dalla squadra. Dzeko e Lukaku sono sempre stati ben supportati nelle squadre per cui giocavano e con la piena maturità, quindi l'esperienza acquisita negli anni, sono diventati a loro volta validi elementi in grado di offrire supporto ai compagni. Sesko è un giovane che mi piace parecchio, ma probabilmente senza un adeguato supporto pure lui farebbe fatica ad andare spesso a segno e credo capiterebbe a qualsiasi altro pure più famoso; nelle ultime stagioni gli unici elementi i quali hanno offerto un minimo di qualità costruttiva degna di essere ritenuta tale, sono stati quelli più giovani, il primo Yldiz, poi in parte K.Thuram e più saltuariamente Cambiaso; tutto il resto è drasticamente mancato per l'evidentissimo fatto di non avere saputo costruire una squadra in maniera adeguata; questa è l'unica verità ben evidente, altro che Vlahovic e qualche rete banalmente sbagliata, da cinque anni siamo male gestiti, male impostati quale struttura sia amministrativa sia progettuale che tecnica. Il resto è ricerca umorale di un capro espiatorio, una squadra di calcio dipende dalla sinergia espressa dal collettivo che la compone e mai dall'azione di un singolo. Se nel gioco del calcio non esistessero gli errori, tutte le partite finirebbero con il risultato di zero a zero, lo insegnano a Coverciano.

In effetti appare molto strano il fatto che un giocatore il quale la stagione precedente era stato citato quale miglior centrocampista della Premier League, all'improvviso poi diventi un inutile brocco, pure per il fatto che gli ingredienti tecnici di livello elevato non gli sono meno.

Eppure ora lo vorrebbe al Milan, significa che ci crede e non fosse per lo stipendio probabilmente avrebbero già concluso e non è detto che lo facciano tra non molto a meno che non ci si pongano di mezzo l'Arsenal o l'Atletico Madrid. 🤓

Una vecchia Volpe quale è Allegri, fine conoscente della gestione di uno spogliatoio di livello elevato, quando acconsente di privarsi di un elemento noto quale Theo Hernandez pur di ottenere una prima punta ancora piuttosto giovane e che conosce a fondo, cioè: Vlahovic, già dice tutto pur senza spiegare nulla e Max non è di certo uno sprovveduto.

Rugani quale difensore di riserva è più affidabile di altri già presenti nella rosa di prima squadra.

Scambiare una punta di 25 anni con oltre 100 reti in serie A, con un terzino anarchico, bizzoso e caratterialmente lunatico; significherebbe pura espressione di ebetismo acuto compulsivo elevato al cubo.

Vogliamo capire una volta per tutte che l'elemento essenziale è il collettivo, espresso attraverso la qualità che lo compone in tutti i reparti e l'azione costruttiva che ne deve derivare grazie al raggiungimento della necessaria sinergia; da cui la capacità a imporre nel miglior modo possibile la propria manovra a tutto campo (specie quando si covano grandi ambizioni Europee). Oramai da troppi anni siamo carenti di vera qualità, ci si è posti a praticare un calcio minimalista e opportunista, nella illusione di raggiungere il massimo spendendo il minimo, progetto poi evidentemente fallito, non solo a livello puramente tecnico, ma specie per quello economico, ove il previsto contenimento delle spese alla fine è avvenuto solamente in maniera piuttosto parziale e per anni ci si è trovati a tappare i buchi spendendo centinaia di milioni a stagione, strapagando allenatori con l'esito di riuscire a rosicchiare il sospirato quarto posto in campionato e nel contempo ottenendo ripetute figure meschine nelle Coppe in genere; ora basta la società veda di comprendere che per essere veramente competitivi la squadra deve essere in grado di esprime sempre un buon calcio (il che non significa sia pure esteticamente bello), con una ritrovata identità da Juve (pure quella smarrita nel trascorso lustro), non ci si ostini a seguire l'unico grande quanto costoso nome, se nel contempo viene a mancare gran parte del resto necessario a essere vera squadra.

La Juve inizi a giocare un calcio propositivo e dinamico, composto da quella qualità tecnica oramai assente da troppi anni, ove gli attori in campo si divertono a giocare e sia questo il modo di tornare a vincere. Il calcio è espressione di squadra e si basa sulla azione espressa dal collettivo che la compone e non fattore di singoli; i fuoriclasse assoluti (almeno quelli rari rimasti in circolazione) contribuiscono in maniera decisiva quando l'intero meccanismo funziona a dovere e non viceversa.

Concordo pienamente.

Quanto vorrei che finalmente capissero l'importanza della sinergia espressa nel miglior modo possibile da parte del collettivo e magari rinunciassero all'unica punta dal fisico mastodontico e optassero per attaccanti veloci e tecnici, naturalmente portati a dialogare attraverso triangolazioni rapide negli ultimi 25/30 metri; gente quale: David, Castro (quest'ultimo mi piace molto), da affiancare a Yldiz e magari pure a Kolo Muani (in prestito) e rinunciassero a spendere 80 e passa milioni per un solo elemento, il quale se poi poco e male supportato difficilmente riuscirebbe a garantire la massima resa.

In una squadra che giochi a calcio in maniera propositiva, quindi in grado di supportare degnamente gli attaccanti (cosa che da noi purtroppo non succede da oltre quattro stagioni), il qui tanto bistrattato Vlahovic, la sua ventina di reti le porrà a segno, pertanto donarlo ad una diretta concorrente per il quarto posso (non dico più su per scaramanzia), sarebbe una operazione demenziale, con il rischio di prendere in cambio un elemento poco affidabile quale è Theo Hernandez.

Giusto confermare Rugani, giocatore serio e affidabile.

Esatto, avremmo la fascia destra composta dalla banda Bassotti (già me lo vedo un Leao che se li porta in braccio per il campo) 😀

Se la disposizione del reparto difensivo sarà a tre elementi, non vedo la necessità di acquisire un terzino a meno che non lo si fraintenda con un centrocampista esterno a tutta fascia (quindi non un vero terzino). Per il reparto difensivo a tre pare siamo già abbastanza coperti, tuttavia un pensierino a Leoni lo farei comunque.

Conosco poco o nulla tale Gyokeres, però sappiamo che fa tanti gol nel campionato Portoghese, ove giocano un calcio meno ermetico e con meno patemi tattici rispetto a quello Italiano, pertanto a quelle cifre i dubbi prevalgono. Poi dipende da come giocherà la prossima Juve, ossia se sarà tecnica e impositiva, oppure solida, cinica ed opportunista a garanzia di gravitare comunque entro le prime quattro in classifica (come oramai d'abitudine).

Dipende se intendono insistere con l'unica prima punta dalla struttura fisica imponente, oppure se sia meglio una coppia di punte tecniche, agili e veloci, specie abili a muoversi incrociando tra esse lungo tutto il fronte offensivo; dovesse partire Vlahovic, io opterei per la seconda soluzione, provando ad acquisire elementi quali Castro o David e se possibile entrambi, senza escludere la conferma del prestito di Kolo Muani.

Mica fesso mister Allegri, spero non venga accontentato dai soliti sprovveduti, i quali oramai da troppe stagioni gravitano nel ramo dirigenziale di casa Juve. Non facessero nulla sarebbe già una grande cosa.

Nella storia del calcio che fu, quello piu' bello, ci sono stati più brevilinei piuttosto che longilinei a renderlo tale. Oggi le cose sono cambiate, eccetto poche squadre che tra l'altro mi piacciono parecchio, come appunto il PSG e specie il Barcellona, le altre praticano un calcio ove prevale la fisicità, la tenuta agonistica a discapito della tecnica pura, dell'eleganza stilistica, oggi i giocatori meno fisici vengono spesso scartati per la carenza di forza d'urto, di aggressività costante, chi dipinge calcio con classe innata va escluso a priori specie dalle nostre parti, i tecnici attuali, salvo qualche eccezione, esigono pressing costante, forza nei contratti e non giocate di fino, le priorità sono il rispetto tattico assoluto, il copri posizione fatto di uomo contro uomo a tutto campo, difatti è un calcio spesso monotono e noioso, ove le squadre si controllano in una fascia di una ventina di metri e ripeto prevalgono i fisicacci, meno capaci al palleggio rapido, meno portati al dribbling, poco o nulla geniali, però garanti del tatticismo e specie del non fare giocare gli avversari piuttosto del prevalere strettamente tecnico, del bel giocare e imporsi. Questo è il calcio odierno, fisico e noioso e raramente artistico o spettacolare.

Loro no e li' la priorita' e' giocare a calcio nel miglior modo possibile, ma altrove in ampia parte il calcio oramai e' solidita' fisica ed agonismo esasperato, ove diventa importante la prestanza fisica e stature corporee piuttosto elevate; basta guardarsi in giro per notarlo e l'Italia non e' da meno.

In un calcio sempre piu' fisico ed agonistico, ci manca di prendere niente di meno che Dodo', con il suo metro e una scatola di pelati di statura, garante di sicura solidita'.

Rugani e' una riserva affidabile, lo terrei.

Hernandez se ne stia ben distante da Torino, giocatore sazio e indisciplinato, pronto per gli Arabi.

I soldi vanno spesi per una vera punta giovane e di ampie prospettive, poi per un centrocampista di elevata qualita' in grado di guidare la squadra. Conceicao e' un valido contorno, ma non quel elemento concreto ed affidabile che ci serve nell'immediato.