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Dario il grande

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Tutti i contenuti di Dario il grande

  1. Dario il grande

    Conte vs management Juve

    L'allenatore che sia Conte o chi altro, deve fare l'allenatore. Il direttore sportivo che sia Giuntoli o chi altro, deve fare il direttore sportivo. La società Juventus spa, per iniziare a risorgere per prima cosa deve cambiare i vertici di conduzione della società, ponendo alla presidenza una persona strettamente collegata e a conoscenza del mondo del calcio e dell'ambiente Juve; fatto questo si inizia a ricostruire partendo praticamente da zero, senza frasi fatte a questo punto pure ridicole, tipo l'unica cosa che conta è vincere; ovvio che una squadra di grande rango punti a vincere, ma per farlo bisogna costruire progressivamente pianificando ogni minimo dettaglio e per il momento sono già trascorsi cinque anni nel corso dei quali non è stato fatto nulla proprio per mancanza di idee ben precise. Alla prossima Juve non serve un allenatore gestore per il semplice fatto che salvo pochi elementi, non c'è proprio nulla da conservare e poi gestire; serve un azione drastica e fare piazza pulita, preventivando almeno un paio di stagioni necessarie alla crescita di una squadra poi altamente competitiva; non farlo significherebbe perseverare nella mediocrità attuale negli anni a seguire.
  2. Ho la sensazione che il termine dinamismo applicato al gioco del calcio non sia un concetto ben chiaro alla Juve attuale. In primo luogo dinamica deve essere la manovra di tutto il collettivo, nel calcio moderno non esiste staticità, tutto si muove compatto e a moto continuo, se ne deduce che ogni componente della rosa di prima squadra sappia muoversi garantendo la necessaria continuità dinamica e in particolar modo i centrocampisti, i quali dato il ruolo che svolgono devono garantire costante copertura e poi appena presa palla, costante impostazione della manovra nella fase di costruzione e di supporto agli attaccanti; pertanto specie un centrocampista deve garantire dinamismo assoluto, altrimenti non può essere considerato tale nemmeno a livello di qualsiasi categoria inferiore, dilettanti compresi. Se poi i "giornalisti sportivi" fraintendono questi ragionamenti basilari e credono che dinamismo significa correre a vuoto senza il dovuto mantenimento delle misure, quindi costante ragionamento su come, quando e dove muoversi; in breve significa che del gioco del calcio non ne capiscono nulla.
  3. Dario il grande

    L'errore più grande della Juventus post Stadium

    Non so quante volte lo ho scritto e lo rifaccio nuovamente e credo non sarà manco l'ultima: la svolta epocale doveva avvenire immediatamente dopo la finale persa a Cardiff, invece purtroppo così non è stato e si è preferito cullarsi sugli allori, confermare giocatori oramai saturi e poco avvezzi a cambiare sistema dopo avere vinto tanto e per anni. Poi negli anni a seguire si sono succeduti notevoli errori, sia amministrativi che specie tecnici e qualcuno malato di nostalgia ha creduto che fosse sufficiente ritornare almeno in parte al passato per poter ricostruire una squadra da vertice, così abbiamo ottenuto solamente di perdere tempo prezioso, spendere immense quantità di denaro con il fine di non avere costruito niente. Chissà se dopo questa ennesima annata storta ai vertici societari finalmente riusciranno a capirlo.
  4. Piuttosto che spendere altri cinquanta e passa milioni per Holijund, mi tengo Vlahovic e cerco di formare un centrocampo d'alto livello in grado di costruire gioco, per il fatto che da li deriva tutta l'essenza della manovra e la possibilità di tramutarla il più spesso possibile in reti; ossia lo scopo finale del gioco del calcio.
  5. Un mio conoscente, medico e preparatore atletico professionista, diceva che una ampia parte degli infortuni, specie quelli derivati da problematiche muscolari, capitano quando i soggetti interessati vengono allenati in maniera inadeguata alle loro caratteristiche fisiche o peggio quando questi si allenano poco o con scarsa applicazione nel eseguire gli esercizi previsti. Probabile che tutto ciò avvenga alla Juve oramai da parecchi anni, altrimenti non si spiegano certe cronicità e il loro abituale ripetersi specie con lunghissime prognosi di recupero; possibile che certi giocatori dove militavano prima erano sempre pronti, in piena forma e con basse percentuali di infortunio, compresi i brevi tempi di recupero e poi una volta giunti alla Juve, la situazione si ribalti del tutto, trovino difficoltà a ritrovare la giusta forma, si fanno presto male e questi malanni poi se li trascinino per una intera stagione agonistica; qui qualcosa non torna.
  6. Ammesso che Vlahovic vada via e non ne sono manco tanto certo, fondamentale che al suo posto arrivi una prima punta capace di giocare la palla con entrambi i piedi, prerogativa questa solitamente più facilmente riscontrabile in un destro piuttosto che in un mancino. A mio modo di vedere e a prescindere da chi potrebbe essere la futura prima punta, nei paraggi di questa vorrei vedere un giocatore quale potrebbe essere Zirkzee, un fisicone bravo con i piedi ed il cervello e non l'ennesimo spilungone utile solamente a fare a spallate con gli avversari. Una squadra diventa grande in proporzione alla maggiore qualità tecnica che è in grado di esprimere, altrimenti, specie in attacco sono guai indipendentemente che la punta si chiami Vlahovic, Holjund o chi altro; valenza tecnica superiore, quindi rapidità di manovra e fantasia e specie una caparbia mentalità; questo deve essere la prossima Juve e non una collezione di nomi nell'illusione che poi si rivelino grandi giocatori.
  7. Dario il grande

    Cinque anni di digiuno dallo Scudetto. Rassegnazione o rinascita?

    Per rinascere bisogna prima morire, noi stiamo agonizzando da almeno cinque anni, ora basta. Auspico che con la fine di questa ennesima assurda stagione finalmente si comprenda che è arrivato l'anno zero, quindi seppellire il passato (non si vive di ricordi) e iniziare a fare ciò che doveva essere fatto immediatamente dopo la conquista del nostro ultimo scudetto. Quindi una drastica pulizia, eliminando tutto ciò che non serve, poi una accurata pianificazione sulle scelte, basta nomi altisonanti di presunti giocatori di qualità che poi non si rivelano tali, ma di notevole hanno solamente i costi; si tengano quei cinque/ sei necessari a formare la base sulla quale costruire (non è detto che poi siano tutti titolari, il posto se lo devono guadagnare comunque) e si capisca una volta per tutte che per tornare vincere è fondamentale recuperare la mentalità, il carattere e l'ambizione, quindi affidarsi alla qualità garantita e questa non esce da mezze figure le quali magari nelle annate precedenti hanno fatto benino nelle loro squadre di provenienza e poi da noi si rivelano non all'altezza nemmeno nel garantire una media delle loro prestazioni perlomeno accettabile. Servono giocatori con gli ingredienti naturali del possibile futuro campione, li vadano a cercare in giro per il mondo, li trovino e li portino alla Juve; basta buttare soldi a casaccio in cambio del nulla garantito e altrettanto basta con la fissazione delle plusvalenze, la cui conseguenza è stata quella di regalare nostri validi giovani senza manco pensare alla loro maturazione e al loro posto e lo ripeto: sono arrivati elementi di caratura inferiore però costosi, come il fatto di spendere tanto equivalga a vincere subito.
  8. Dario il grande

    Il ruolo di Locatelli

    Esatto !!!
  9. Dario il grande

    Il ruolo di Locatelli

    Senza la necessaria qualità tecnica e carismatica specie a centrocampo possiamo stare qui a discutere su Locatelli o chiunque altro all'infinito; in un grande complesso di squadra ogni tassello deve garantire quanto prevedono le specifiche individuali le quali devono completare nel modo migliore il movimento sinergico di tutto il meccanismo. Locatelli è un valido mediano interditore, quindi necessario garantire la funzione di filtro, recuperare palloni e iniziare l'azione dando palla a quegli elementi predisposti ad organizzare e sviluppare la manovra, di solito lo sono le mezze ali in possesso di superiori caratteristiche tecniche, o comunque altri giocatori di garantito livello tecnico e spessore caratteriale. Alla Juve attuale, oltre alla necessaria qualità tecnica specie nel settore nevralgico della manovra, mancano giocatori dalla spiccata personalità e carisma, ciò in parte è dovuto al fatto che parecchi elementi sono piuttosto giovani, pertanto non ancora del tutto maturati quindi spesso discontinui nelle loro prestazioni.
  10. Dario il grande

    Il ruolo di Locatelli

    Locatelli rimane uno dei pochi punti fissi del necessario telaio di base sul quale poggiare la Juve del futuro (auspico sia molto prossimo); un autentico mediano da collocare arretrato rispetto ai restanti centrocampisti, bravo ad interdire e poi a iniziare la manovra di costruzione serve sempre; semmai in ampia parte manca tutto il resto, specie una coppia di vere mezze ali dai piedi buoni e dalla rapida visione di gioco, quanto di notevole capacità di inserimenti offensivi; queste sono le nostre principali priorità per le quali bisogna assolutamente provvedere nell'immediato.
  11. Dario il grande

    Il ruolo di Locatelli

    Il ruolo classico del regista oramai è quasi del tutto scomparso, il calcio attuale è praticamente uomo contro uomo (almeno ad alti livelli è così), le squadre migliori si muovono rapidamente, ben compatte e pressano a tutto campo, pertanto in un meccanismo nel quale spiccano qualità e la conseguente sinergia, l'impostazione di base e la così detta regia, passano praticamente attraverso tutti gli elementi in campo, ovvio che i giocatori collocati da centrocampisti poi si ritroveranno tra i piedi più palloni da distribuire, ma questo e lo ripeto, nel calcio moderno lo devono saper fare un po' tutti. Il regista unico all'antica oggi lo ingabbiano facilmente, quindi diventa inutile; semmai esistono dei giocatori di grande qualità tecnica, i quali praticamente fungono da veri trequartisti, collocati tra centrocampo e attacco ove dettano la fase offensiva e spesso si aggiungono essi stessi da attaccanti a supporto delle punte, ma stiamo parlando di sempre più rari fuoriclasse presenti solamente nelle squadre di rango molto elevato; noi purtroppo attualmente non lo siamo, non disponiamo di elementi di qualità tecnica elevata, ne centrocampisti, ne trequartisti ne altro, pertanto la tendenza ad ovviare al problema è quella di mantenere una specie di regista basso offrendo tale compito all'unico giocatore rimasto capace ad alzare la testa e provare ad impostare dal basso; compito arduo specie quando non si possiedono vere mezze ali di buon spessore tecnico.
  12. Dario il grande

    Il ruolo di Locatelli

    Concordo e questo concetto lo ho ribadito più volte pure io: Locatelli fa il mediano interditore e lo fa discretamente bene, purtroppo questa squadra è del tutto sprovvista di autentiche mezze ali di garantita qualità tecnica, quindi impostare una manovra fluida è costante diventa impossibile. Siamo obbiettivi il reparto di centrocampo è mediocre, ma la causa di ciò non è Locatelli e tutto il contorno e la necessaria sinergia che vengono a mancare; si era creduto e sperato che i due interni di valore lo fossero stati Koopmeiners e Douglas Luiz, purtroppo si sono rivelati due oggetti misteriosi e ne stiamo pagando le conseguenze.
  13. Dario il grande

    Bologna - Juventus 1-1, le pagelle e il migliore in campo!!!

    Di Gregorio 6 (attento quando chiamato in causa) Kalulu 6 (prestazione sufficiente) Veiga 6 (fa la sua onesta partita, sfortunato sul gol subito) Savona 6,5 (forse la sua prestazione migliore, controlla bene l'avversario più pericoloso) Weah 5 (insufficiente anche perchè fuori ruolo, non occorre essere dei geni per capire che non sa fare il centrocampista esterno) Locatelli 6 (fa bene in interdizione, meno in impostazione, pure per il fatto che i compagni proprio non sono portati al dialogo costruttivo) K. Thuram 6,5 (ottimo primo tempo, grande prestanza fisica, talvolta troppa euforia; bene quando strappa, meno quando c'è da ragionare) Cambiaso 6 (sufficiente, va a corrente alternata, fa qualcosa di valido e qualche banalità; comunque meglio rispetto ad altre volte) Nico Gonzalez 6 (abbastanza bene, l'unico a cercare il dialogo che poi non trova a causa della evidente carenza di qualità tecnica espressa dai compagni) McKeenie 5 (maluccio, pure la storia del fuori ruolo non regge più, è un semplice gregario privo della necessaria qualità; l'arbitro lo grazia) Kolo Muani 6 (sufficiente solamente per l'impegno, del resto giocare da unica punta solo contro tutti è difficile per chiunque; non solo per Vlahovic) Alberto Costa 5 (peccato per la possibile rete banalmente sprecata, comunque da rivedere) Douglas Luiz s.v Conceicao s.v. Adzic s.v. Mbangula s.v. Tudor 6 (sa che questa squadra soffre i ritmi altri, giustamente la imposta da contropiede, ma purtroppo le rapide ripartenze non le sanno fare, semplicemente per il fatto che manca quel minimo di qualità per farlo)
  14. Vincere la prossima con la Lazio potrebbe essere fondamentale, ma ancora di più speriamo fortemente nelle disgrazie altrui.
  15. Dario il grande

    Cinque anni di digiuno dallo Scudetto. Rassegnazione o rinascita?

    Quando un ciclo finisce bisogna riprogrammare completamente la squadra, per farlo serve che i vertici dirigenziali siano competenti in materia calcistica, quindi si affidino a professionisti in possesso di evidenti requisiti innovatori, ossia DS e osservatori dal buon fiuto, in grado di capire quale sia l'elemento tecnico più adatto a costruire la squadra partendo dal suo telaio, individuando quei tasselli che veramente servono garanti di mentalità, carattere e qualità tecnica. Tutto questo doveva venir posto in atto già dopo Cardiff, invece si è atteso non si sa che cosa, si è preferito credere che per risorgere basti chiamarsi Juventus e cullarsi sugli allori; un tentativo fu fatto con Sarri, ma la vecchia guardia pluridecorata non gradiva di dover cambiare sistema e adeguarsi al nuovo modo di giocare a calcio, quindi via l'allenatore per prenderne un altro, anzi un ex collega, il quale pure lui ben presto comprese che se non ci si adegua ai nuovi sistemi poi il percorso innovativo diventa impossibile; quindi via pure lui e si arrivati al gestore plurivincitore di scudetti guidando una squadra al tempo composta da campioni, ove però non essendo un innovatore poi non è riuscito a creare i presupposti per allestire una squadra che in un paio d'anni sarebbe ritornata competitiva e da allora si è rimasti al palo, perdendo anni e tanti denari; il resto è attualità e dopo un lustro a quanto pare le idee sono rimaste ben confuse tanto quanto prima. Il vecchio adagio recita che alla Juve l'unica cosa che conta è vincere, ma se non si possiedono i cavalli da corsa e chi li sa guidare, diventa un problema pure essere almeno competitivi; difatti ancora non lo siamo.
  16. Ancora con queste mezze figure, dopo parecchie stagioni di prestazioni raramente positive non si è capito che bisogna cambiare indirizzo e puntare esclusivamente sulla qualità necessaria a formare una squadra d'alto rango. Diamo via facilmente ragazzi promettenti per poi confermare giocatori con evidenti quanto perseveranti lacune; tutto questo è incompetenza e anche masochismo, oppure entrambe le cose.
  17. Invece di iniziare a pensare concretamente ad acquisire centrocampisti di garantito quanto elevato livello, si persevera a insistere su gregari da considerare esclusivamente quali possibili riserve e non di certo con contratti pluriennali da 3 milioni netti a stagione. D'accordo esiste il rischio di perdere a zero gente quali il simpatico Mc Keenie, ma se in società non hanno ancora compresa la necessità immediata di cambiare drasticamente percorso e puntare decisamente sulla qualità, poi va a finire che per l'ennesima volta ci ritroveremo innanzi al conseguente e oramai tradizionale anno di transizione e così avanti per le stagioni a seguire.
  18. Divertente per la platea il trottolino, purtroppo più fumo che arrosto; riuscisse ad eliminare quel sciagurato difetto il quale non gli permette di alzare almeno per un attimo la testa a vedere ove si smarcano i compagni, poi potrebbe godere di una più attenta considerazione, ma allo stato attuale aggiungendo pure la mancanza di fisicità, i 30 milioni non li rischierei proprio; nemmeno la metà.
  19. Di aggiungere finalmente la necessaria qualità all'attuale centrocampo (che ne è del tutto privo), nemmeno a parlarne; se poi per essere giocatore da Juve è sufficiente dimostrare buona volontà ed emanare simpatia, allora tutto è comprensibile specie lo stato della squadra, rimasto tale e quale da almeno un lustro a questa parte.
  20. Detto e ripetuto tantissime volte: Locatelli è un mediano interditore, valido a fungere da filtro davanti alla linea difensiva e poi a iniziare la manovra; il nostro grande quanto irrisolto problema non è lui, ma dipende dal fatto che non possediamo oramai da parecchi anni, di due autentiche mezze ali di elevata qualità. Ci eravamo illusi con il ritorno di Pogba, poi con l'acquisizione di Koopmeiners e Douglas Luiz, ma purtroppo per vari motivi ben conosciuti da tutti alla fine non siamo riusciti ad ottenere un centrocampo degno, ove Locatelli ci può stare a fungere da copri spalle e da riferimento arretrato a eventuali quanto auspicabili compagni di reparto, provvisti di qualità tecnica superiore e specie di visione di gioco in verticale, quindi in grado di condurre il gioco della squadra.
  21. A inizio stagione avevo letto da qualche parte, che Douglas Luiz andava pagato in due rate, ossia la prima iniziale di 26 milioni (2024) e la seconda a saldo di 24 milioni (2025); a questo punto vorrei tanto conoscere se hanno già saldato il conto, o se invece c'è stata un altra tipologia di accordo, specie se il giocatore dovesse rientrare alla base, oppure essere ceduto ad altra società. Di tutta questa faccenda alquanto oscura di chiaro rimangono le stranezze e magari poi va a finire che pure ce lo teniamo.
  22. Dario il grande

    Cristiano Giuntoli: autore di un disastro dopo l'altro

    Ad un Direttore Sportivo va sempre affiancato un ex giocatore, meglio se dal notevole dal passato nella Juve, quindi sicuro conoscente dell'ambiente e della mentalità storica della squadra; via Nedved non ci abbiamo posto più nessuno e gli esiti non hanno tardato a farsi vedere e questo oramai succede da parecchi anni.
  23. Per quel ruolo da esterno offensivo di destra, serve maggiore praticità e solidità; Conceicao è poco pratico in quanto una volta saltato l'avversario, poi perde tempo a risaltare il prossimo e come tutti i piedi mancini trova notevoli difficoltà ad utilizzare il piede destro, guarda sempre la palla e non alza la testa a vedere dove darla. Peccato, possiede un ottimo dribbling e scatto breve ma per tutto il resto diventa troppo prevedibile e fin troppo facile da sovrastare fisicamente; giocatori quali Politano, Orsolini, Soulè, nell'assieme gli sono superiori.
  24. K.Thuram è giovane e deve crescere parecchio, possiede ottime doti sia fisiche che tecniche e caratteriali, pertanto ci si auspica diventi un centrocampista d'alto livello; ma per il momento andiamoci molto cauti con certi paragoni.
  25. Douglas Luiz è stato il mistero dei misteri, la stagione scorsa consacrato quale migliore centrocampista della Premier, qui da noi non si è ancora capito come gioca, se possiede qualità da play maker o da mezzala offensiva; l'unica cosa che si è resa ben evidente sono stati i suoi progressivi infortuni, senza però dare conoscenza della loro gravità, cause e cure. Io mi sono fatto un idea un po' diversa della situazione, ossia che il giocatore sia arrivato alla Juve contro la sua volontà, sottostando ai voleri della società cui apparteneva e che comunque alla Juve, pur essendone a conoscenza, abbiano preso un accordo di sottobanco per altri motivi (magari di favori reciproci); altrimenti il tutto diventa di difficile comprensione, come lo è il fatto che a quattro giornate dalla fine del campionato, il giocatore ora reclami di non avere avuto lo spazio e la considerazione che si aspettava di avere, quasi recitasse un copione prestabilito; tutto molto strano.
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