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Dario il grande

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Tutti i contenuti di Dario il grande

  1. Ottimo giocatore di classe, la tecnica ed il carattere non gli sono meno, purtroppo e per ragioni alquanto oscure risulta spesso discontinuo nelle prestazioni, forse dipende dal modo di giocare della squadra la quale non è ancora riuscita ad avere una propria precisa identità e mantenerla in modo stabile; probabilmente ciò è dovuto alla stagione di transizione ed al fatto che la squadra è quasi completamente nuova e ciò allunga notevolmente i tempi necessaria a trovare il dovuto amalgama.
  2. Dario il grande

    Col senno di poi: Vlahovic o Chiesa?

    Temo che Chiesa sia finito per il calcio d'alto livello, la sua caratteristica migliore era lo strappo da fermo e la progressione, dopo l'infortunio subito questi ingredienti sono venuti meno. Vlahovic rimane comunque una prima punta di livello, garante della doppia cifra e pure di più se impiegato nel modo dovuto in riferimento alle sue caratteristiche.
  3. McKeenie è un utile jolly, pertanto impiegabile in più ruoli a tappare i buchi quando diventa necessario farlo, sicuramente è un affidabile gregario ma non un titolare in un eventuale futuro centrocampo di maggiore qualità. Di solito garantisce un notevole impegno, corsa e carica agonistica sono le sue armi migliori, i fondamentali tecnici sono discreti e se trova l'occasione per calciare in porta non se la fa sfuggire; comunque si esprime al meglio quando si ritrova a seguire un riferimento fisso, meglio se lungo le fasce laterali, mentre al centro spesso trova delle difficoltà di posizionamento perdendo la necessaria continuità; va tenuto quale ripiego di ampia garanzia.
  4. Dario il grande

    Juventus - Inter 1-0, le pagelle e il migliore in campo!!!

    Di Gregorio 6,5 (sicurezza) Weah 6,5 (bene) Gatti 6,5 (gladiatore) R.Veiga 7 (questo è forte) Savona 5 (timido ed ingenuo, crescerà) Conceicao 6,5 (più incisivo nella ripresa e bel gol) K.Thuram 6,5 (compre con grinta e fisicità) Koopmeiners 6,5 (diligente e concreto nel lavoro che fa, sfiora il gol) MkKeenie 6 (l'impegno non manca, dovrebbe garantire maggiore presenza e continuità; trequartista solamente in teoria) Nico Gonzalez 6 (la qualità tecnica non gli manca, caratterialmente è ben presente, ma gioca a corrente alternata) Kolo Muani 7 (giocare da unica punta è difficile per chiunque, poche palle giocabili comunque si muove bene; l'assist per il gol è da cineteca) Cambiaso 6 Locatelli s.v. Yldiz s.v. Motta 6,5 (finalmente si è visto l'entusiasmo e la caparbietà del gruppo; bisogna migliorare il gioco in verticale e la continuità di manovra)
  5. Fare gol e' un mestiere particolare ove spesso prevale l'istinto, talvolta anche a discapito della tecnica intesa quale padronanza dei fondamentali di base. Senza fare castelli in aria, ho la sensazione che il giovane Mbangula questo istinto lo possiede e che pure con i piedi non sia affatto male, certo deve crescere e migliorare parecchi aspetti; a mio avviso e' da tenere e modellare.
  6. Douglas Luiz possiede qualità tecnica e doti da leader, le quali però stentano ad emergere quando nel contesto viene a mancare la necessaria qualità da parte del collettivo e da qui le probabili incomprensioni di origine tattica; tuttavia rimango ottimista. Koopmeiners invece stenta a comprendere il modo di giocare della Juve attuale, era abituato a giocare sempre uomo su uomo, ossia in verticale mentre qui la situazione specie per l'aspetto tattico è del tutto diversa, anzi diametralmente opposta; per lui ci vorrà più tempo e un cambio di sistema tattico, ma alla fine credo e me lo auspico, pure lui rifiorirà; non si passa dallo stato di giocatore di manifestato valore a scarso nell'arco di pochi mesi; il problema ripeto è tattico e la persistente difficoltà ad assimilare la novità d'impiego.
  7. Dario il grande

    I nuovi senatori: Locatelli, McKennie e Gatti

    Per migliorare è necessario un unico quanto fondamentale ingrediente il quale si chiama, garanzia di qualità estesa a tutto il collettivo; per il momento non ne disponiamo.
  8. McKeenie è un valido jolly, impiegabile a tappare buchi in diversi ruoli, alterna buone giocate a momenti di amnesia tattica e questo lo rende purtroppo incompleto, quindi un ottimo gregario da tenere sempre in considerazione; ma non paragonabile al Vidal di quella grande Juve, il quale era decisamente molto più forte, completo e spesso decisivo giocando a tutto campo.
  9. Dario il grande

    I nuovi senatori: Locatelli, McKennie e Gatti

    Questi abbiamo e vanno considerati l'ossatura di base del telaio sul quale allestire la squadra, sono tutti dei validi gregari, ma non elementi completi e qualitativi necessari a fare la differenza in una squadra d'alto rango.
  10. Rimango dell'avviso che prima di prendersela con le prestazioni poco edificanti dei singoli o di alcuni di essi, sia necessario porre sotto esame e con estrema obbiettività, la evidente difficoltà ad esprimersi da parte della squadra attuale, ancora priva di una propria identità non solo tecnica ma pure agonistica e caratteriale. Da inizio stagione ci sono stati diversi imprevisti e annesse attenuanti, ne è derivata la difficoltà a costruire e plasmare a dovere la squadra, cause che per il momento non offrono la possibilità di provare alternative, una delle quali a mio avviso, potrebbe essere il centrocampo disposto a tre con una delle mezze ali a fungere da incursore (cosa che con il centrocampo a due non può succedere) e questo credo costituirebbe forse l'unico modo per recuperare la piena efficienza di Koopmeiners. Aggiungo che vorrei vedere una Juve con l'attacco disposto a due punte (soluzione tipica delle squadre di alto rango), mentre quelle rare che ne collocano una sola, possiedono centrocampisti e trequartisti di livello qualitativo molto elevato, elementi di cui al momento purtroppo non disponiamo).
  11. Dario il grande

    Juventus - PSV 2-1, le pagelle e il migliore in campo!!!

    Di Gregorio 6 (sufficiente, ma può e deve fare meglio) Weah 7 (il migliore alla pari con Gatti, veloce e tenace e si propone bene lungo la fascia, ma continuo a dubitare che sia un vero terzino) Gatti 7 (ottima partita da trascinatore, qualche errorino per troppa euforia, comunque più che affidabile) R. Veiga 6,5 (valido e pronto nelle chiusure) Kelly 6 (deve amalgamarsi, commette qualche ingenuità banale, ma credo che il giocatore sia valido) Locatelli 6 (in una compagine improntata sulla solidità ma con scarsa qualità, fa il suo lavoro e nonostante la stanchezza tiene in piedi la baracca) Douglas Luiz 6,5 (finalmente una valida prestazione, piedi buoni e visione di gioco; se la squadra sapesse essere dinamica, lui renderebbe meglio) McKeenie 6,5 (ottimo primo tempo e bel gol, cala vistosamente nella ripresa. Non manca l'impegno, ma il suo ruolo non è quello del trequartista) Nico Gonzalez 5,5 (non gli manca l'impegno, ma spesso fa confusione e uno con la sua capacità tecnica deve saper dare di più) Yldiz 5,5 (serata negativa, capita, probabilmente ha necessità di recuperare le forze) Kolo Muani 6 (corre parecchio ma si ritrova sempre troppo solo e isolato contro tutti, succede quando si insiste a giocare con una sola punta) Mbangula 6 ( segna il gol decisivo, ne sbaglia un altro e alla lunga non offre una prestazione all'altezza; sa fare meglio) Conceicao 6,5 (il suo ruolo è quello dello spacca partite e lo ha svolto al meglio) Koopmeiners 5,5 (si impegna ma come al solito trova difficoltà a posizionarsi; egli è un interno incursore ma a quanto pare tale ruolo non è concepito) Thuram 5,5 (corsa e impegno non gli sono meno, ma pure lui trova difficoltà a capire dove e come posizionarsi) Vlahovic 6 (si impegna, corre e combatte come sempre, ma sempre e comunque lasciato troppo e isolato a provare a recuperare palloni casuali) T. Motta 6 (la squadra è come al solito inventata al momento, comunque cresce caratterialmente; giusta la scelta e i tempi dei cambi)
  12. Esatto, innamorarsi del pallone è un peccato di gioventù, con il tempo migliorerà di sicuro specie nel ragionamento pratico, le doti tecniche già le possiede.
  13. Conceicao deve capire che la necessità è quella di giocare in funzione della squadra e non da innamorato del pallone quindi fine a se stesso: una volta saltato l'avversario la palla deve essere data, mantenendo così la rapidità di manovra, se invece ritorna indietro a dribblare nuovamente l'avversario, si perdono i tempi e l'azione sfuma e con essa lo smarcamento dei compagni che si sono posti a supportare l'azione; anzi il rischio di perdere palla e farsi trovare sbilanciati è davvero notevole. Quando lo capirà diventerà un titolare inamovibile, per ora è un giocatore da ultima mezz'ora da impiegare quando gli avversari sono stanchi e meno pronti.
  14. Koopmeiners è una mezzala predisposta a fungere da incursore a supporto dell'azione offensiva, non è un mediano gregario copri spalle come lo era il bravo Bonini.
  15. Siamo un collettivo capace di agire in perfetta sinergia? No, non lo siamo. Sappiamo esprimere un calcio basato sul dinamismo? No, a quanto pare non conosciamo manco il significato del termine. Riusciamo a mantenere sempre compatte le misure tra i reparti? No, troppo spesso la squadra si sfila. La nostra manovra si propone in verticale (uomo su uomo)? No, si agisce sempre per vie orizzontali con la fissa del possesso palla a discapito della rapidità e della annessa praticità. Siamo capaci di imporre un ritmo elevato costante per tutto l'arco di una partita? No, non siamo in grado di farlo nemmeno per un tempo. Da questi quesiti, si deduce che se non si è una compagine ben costruita, amalgamata e sinergica, capace di imporre la propria personalità calcistica, poi difficilmente tutti gli elementi che la compongono riusciranno ad offrire il meglio di se, anzi per molti subentrerà la frustrazione (Koopmeiners ne è uno degli esempi lampanti) e verranno a mancare loro le necessarie garanzie di crescita. La pressione psicologica altro non è che una banale scusa, forse comprensibile momentaneamente per un esordiente, ma non per un professionista d'alto livello con alle spalle centinaia di partite nella massima serie ed esperienze internazionali d'alto livello. Bisogna cambiare registro e adeguarsi ai nuovi percorsi, altrimenti non si risolverà nulla e si perderà nuovamente tempo e denaro, anelando ad arrivare almeno quarti in modo da racimolare dei soldi necessari a dimostrazione che comunque qualcosa entra nelle casse sociali.
  16. Se diversi giocatori, spesso frettolosamente giudicati male, una volta arrivati all'Atalanta poi offrono un rendimento elevato e portano una provinciale a lottare per lo scudetto, a vincere qualcosa di importante in Europa e a giocare alla pari con noti squadroni, un motivo plausibile ci deve essere o no? La risposta a tale quesito è semplice quanto logica: all'Atalanta giocano un calcio aperto come avviene nel resto d'Europa, i giocatori che lo praticano si divertono (ingrediente fondamentale), ci sono meno fisime tattiche e tanta sinergia e la causa di tutto questo sono il loro allenatore e la società che lo sostiene.
  17. Dario il grande

    Lotta bestiale 4° e 5° posto, chi vedete favorita e perché

    Il quarto posto è alla nostra portata, tuttavia trovo più insidiosa la Lazio piuttosto che il Milan.
  18. Alla Juve devono capire che è il momento di cambiare percorso, quindi di adeguarsi al calcio attualmente giocato in Europa. Koopmeiners proviene da una squadra la quale esprime un calcio diverso, ove il collettivo rimane sempre compatto quindi si muove con grande dinamismo; ovvio che poi si ritrovi in evidente difficoltà ove si gioca in modo del tutto opposto e a linee rigorosamente stratificate per motivi di rigore tattico, evidenziando in questo modo la mancanza di creatività, elemento essenziale a fare spesso la differenza qualitativa. Non intendo che la Juve debba giocare come l'Atalanta, ma che inizi ad esprimere un calcio adeguato al tempo attuale; di copertura e casualità si può sopravvivere nel campionato Italiano, ma molto difficilmente a livello di vertice internazionale, pertanto è necessario compiere una svolta tecnico tattica in maniera drastica, altrimenti passeremo di stagione in stagione a compiere la cronica annata di transizione. Motta si è trovato a risolvere diverse difficoltà impreviste, ma auspico capisca che una volta risolte, la squadra deve iniziare ad esprimersi in modo del tutto differente rispetto a quanto avviene ora e spero comprenda che viste le caratteristiche individuali dei centrocampisti a disposizione, provi a schierare il centrocampo a tre elementi; probabilmente ne trarranno giovamento lo stesso Koopmeiners e pure Douglas Luiz.
  19. L'Atalanta è una squadra che gioca un calcio in linea con il resto del calcio Europeo, quindi diverso dal concetto tipicamente Italiano, ampiamente dimostrato dal fatto che spesso riescono a tenere testa a squadre di rango anche molto elevato; noi come del resto ampia parte delle società calcistiche Italiane, siamo rimasti ancorati alla antica filosofia nostrana, ossia coprirsi e primo non prenderle, tatticismo spesso esasperato anche a discapito di sviluppare una manovra più fluida e dinamica, ciò non significa che noi non si riesca comunque ad essere vincenti specie in campionato e talvolta nelle coppe Europee, ma con notevoli difficoltà specie quando non si possiedono più giocatori di qualità superiore e garantita. Gasperini riesce a farlo per il fatto che in provincia hanno capito il concetto e non hanno urgenze immediate in termini di vittorie, la squadra gioca un calcio più aperto, i giocatori si divertono (ingrediente importantissimo) e i tifosi ne sono contenti (la proprietà pure dal momento che acquistano per pochi soldi e poi spesso rivendono a cifre anche tre o quattro volte superiori). Il Milan di Berlusconi con Sacchi sulla panchina, al tempo adottò un ragionamento simile ma portato ad un rango ben più elevato, accanto ad alcuni suoi giocatori Italiani di alto livello e già presenti in casa loro, pose un trio di fuoriclasse e completò il mosaico con altri giocatori, inizialmente meno conosciuti, i quali poi si sono rivelati tasselli fondamentali per i loro grandi successi. Tornando a noi Juve, ora c'è da capire che si vuole fare nell'immediato e specie in prospettiva futura, ossia quale tipologia di squadra si intende costruire e con quale filosofia: cioè si rimane collegati al tradizionale concetto Italiano, oppure una volta per tutte si cambia percorso e ci si adegua a quello che è il calcio Europeo d'alto livello; pure per il fatto che è inutile prendere dei giocatori adatti a giocare un altro calcio, i quali comprensibilmente ci pongono parecchio tempo ad adeguarsi a quello che stiamo praticando e forse nemmeno riusciranno ad adeguarsi, abbiamo trascorso tre stagioni precedenti nella illusione che sia sufficiente un allenatore "gestore di giocatori" a far crescere la squadra e riaprire un nuovo ciclo di vittorie, con i giocatori da gestire oramai calcisticamente vecchi e spremuti e quelli nuovi di qualità non elevata; ora a quanto pare si persevera a rifare lo stesso tragitto di prima, ma con nuovi giocatori in ampia parte inesperti e con nessuno di questi con il sintomo del possibile fuoriclasse, forse lo diventerà Yldiz (unico in possesso di caratteristiche superiori). Comprendo le difficoltà di Thiago Motta (non credo sia uno sprovveduto), ma se non c'è modo di ottenere tutta la merce pregiata che occorre, bisogna iniziare a costruire con ciò che si ha a disposizione, ma questo non avviene attraverso la lotteria dei ruoli, bensì solamente sviluppando una idea ben precisa di cosa si intende costruire, ossia: una squadra tipicamente in linea con la tradizione calcistica Italiana, oppure l'esatto contrario, quindi una squadra dall'aspetto tecnico tattico mentale ed agonistico dall'aspetto tipicamente in linea con il concetto di calcio giocato in giro per l'Europa.
  20. Un giocatore di elevato livello da una stagione a l'altra non può diventare improvvisamente scarso, semplicemente è la squadra che per varie ragioni è stata impostata male e persevera a ripetere gli stessi errori sia tecnici che tattici e a questo deve provvedere il tecnico, il quale tuttavia insiste con la sua teoria del centrocampo disposto a due pur non avendo i giocatori con le caratteristiche necessarie a farlo e guarda caso Koopmeiners non riesce ad adeguarsi, ma tanto meno riesce a Douglas Luiz (ossia la coppia che nelle intenzioni avrebbe dovuto gestire la manovra della squadra). A mio avviso la cura intensiva passa attraverso un centrocampo disposto a tre elementi.
  21. Dario il grande

    Locatelli può fare il titolare in questa Juventus?

    Lo può fare solamente se collocato da mediano interditore, in un centrocampo disposto a tre nel quale due vere mezze ali dotate della necessaria qualità tecnica gestiscono la manovra e lui a coprire loro le spalle.
  22. Conceicao è il tipico trottolino guizzante da fare entrare in campo quando gli avversari iniziano a sentire la stanchezza, quindi è il classico giocatore spezza partite. Essendo ancora parecchio giovane però difetta di furbizia e spesso ricade nello stesso errore, ossia quello madornale di ritornare a dribblare lo stesso uomo dopo averlo già saltato una prima volta (quando si è giovani e dotati di buona tecnica e rapidità succede spesso di innamorarsi del pallone) e ciò comporta un rallentamento dei tempi necessari ai compagni a smarcarsi, mentre torna utile agli avversari per andare a ricomporre l'assetto difensivo. Quando Conceicao comprenderà questo piuttosto logico concetto e si limiterà a saltare l'avversario e poi dai e vai, di sicuro diventerà un grande quanto inamovibile giocatore, per adesso non lo è ancora, ma il tempo gioca a suo favore, anche se per soli 20 minuti o poco più a partita.
  23. Semplicemente l'Atalanta gioca in modo molto dinamico e compatto, si muovono tutti in continuazione uomo contro uomo, ossia in verticale e sempre alla ricerca delle triangolazioni necessarie a servire gli attaccanti o chi altro si inserisce nella fase offensiva e di possibile finalizzazione a rete. Noi al contrario siamo statici o meglio cronicamente sprovvisti del necessario dinamismo, con evidenti difficoltà a rimanere compatti (difatti spesso la squadra si sfila e subisce l'iniziativa avversaria specie nelle ripartenze); il rigore tattico ci impone di tenere palla e per farlo si è costretti a giocare per vie orizzontali, con l'unico intento di servire gli esterni e che poi questi provino a servire la nostra unica punta (quasi sempre isolata in avanti). Questo film l'abbiamo visto e rivisto già nel triennio precedente e con questa stagione per quanto sia giustamente ritenuta di transizione, avrei voluto notare qualche miglioria proprio per gli aspetti sopra citati, invece purtroppo non è così, siamo rimasti cocciutamente come prima e questa situazione stagnante è strettamente collegata al concetto tecnico tattico dell'allenatore; in pratica l'allievo apprendista di quello precedente, ma a costo dimezzato.
  24. Dario il grande

    Locatelli può fare il titolare in questa Juventus?

    Poca qualità equivale a collettivo scarso, se poi tale collettivo non è nemmeno capace di garantire continuità con un notevole agonismo e specie il necessario dinamismo, possiamo rimanere qui a discutere in eterno di Locatelli o di chi altro, ma alla fine l'esito non cambia. Una squadra di calcio specie se di rango elevato, non può essere composta da soli gregari garanti di solidità fisica, a completare l'assieme ci vogliono pure giocatori di spessore tecnico e di evidente talento creativo; noi non ne disponiamo più oramai da parecchi anni e i risultai sono sotto gli occhi di tutti, difatti il nostro obbiettivo stagionale è quello di raggiungere (con difficoltà) il quarto posto in campionato; tutto il resto è speranza.
  25. Dario il grande

    Locatelli può fare il titolare in questa Juventus?

    Già espresso più volte, Locatelli è il classico mediano vecchia maniera, buon interditore grintoso, fondamentali di base necessari al minimo indispensabile per impostare in maniera semplice nel breve; non è una mezzala in quanto non possiede il tipico cambio di passo e l'agilità necessaria, inoltre troppo poco rapido nei movimenti e nelle idee, dispone di un buon calcio ma che utilizza poco o nulla pure per il fatto che è costretto a giocare piuttosto distante dall'area avversaria in un contesto di squadra per niente dinamico ne compatto. Come più o meno gli altri suoi colleghi di reparto, non è elemento da centrocampo disposto a due, offre il meglio quando a suo fianco opera almeno un compagno dotato di maggiore qualità tecnica (del quale al momento disponiamo solamente sulla carta, ma che al lato pratico non esiste); quindi ribadisco quanto ho già avuto modo di evidenziare più volte, ossia: il nostro centrocampo dovrebbe essere disposto a tre elementi con Locatelli a fare il mediano copri spalle a due vere mezze ali capaci a costruire e specie a fare la spola arretrando e avanzando a supporto ora della difesa ora dell'attacco, provando spesso a improvvisarsi attaccanti a sorpresa; ma se si persevera solamente a coprirsi praticando un sistema di gioco statico e privo di qualità costruttiva, tali migliorie non avverranno mai (purtroppo).
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