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Dario il grande

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Tutti i contenuti di Dario il grande

  1. Ma se un giocatore quando milita nell'Atalanta rende al meglio, come si spiega che poi quando va a giocare da un altra parte diventa una specie di peso morto, praticamente scordandosi di come si gioca a calcio? Non sarà che ciò dipenda da chi sta al timone e possiede il dono di capire come i suoi giocatori intendono giocare con entusiasmo, ponendo in secondo piano certe fisime tattiche e mentali, ritrovando però il divertimento (alla fine il calcio rimane un gioco).
  2. A quanto pare di meglio non c'è, quindi bisogna fare di necessità virtù cercando di contenere un avversario che per propria indole tende a giocare a calcio, perfettamente in linea con la filosofia del proprio allenatore e ma lì non c'è pressione questa è la abituale litania (se hanno la pressione alta vadano dal medico). Koopmeiners in campo ci deve andare per forza, alcuni sono infortunati, altri non ancora in forma, qualcuno è acerbo (sino a che rimane da noi, poi da altre parti non lo è più).
  3. McKeenie credo sia un simpaticone specie in compagnia con gli amici al Pub, ma ciò non serve per giocare a calcio per giunta in una squadra d'alto livello.
  4. Che la squadra debba crescere è fuori dubbio, che gli elementi a disposizione non tutti sono di qualità pure questo è vero, come il fatto che pesano alcune assenze importanti; tuttavia Tudor deve trovare il coraggio di apportare qualche modifica tecnico tattica in mezzo al campo e specie quello di inserire una seconda punta a fiancheggiare la prima, tuttavia lasciandola libera di svariare a piacimento nelle fasi offensive ma pronta a ricomporsi tatticamente in quelle di copertura e supporto al centrocampo.
  5. Dario il grande

    Koopmeiners difensore centrale

    Koopmeiners da difensore centrale credo sia una battuta ironica e per tale va presa. L'Olandese non riesce ad adeguarsi a quanto non comprende, ossia il modo di "giocare" della Juve, composta da un centrocampo sbilenco e confusionario, anche grazie alla perdurante assenza di centrocampisti esterni e la collocazione errata di alcuni di essi.
  6. Haller è stato un grande giocatore, molto tecnico e sempre in movimento, avercene ora a centrocampo uno così.
  7. Non è questione di moduli, ma semplicemente di interpreti. Stiamo a ripetere sempre le stesse cose ben consapevoli che ciò che manca è la qualità specie nella zona nevralgica di una squadra, ossia il centrocampo e ciò che più gravemente risalta, è che non si tratta solamente di carenza di qualità tecnica spesso accompagnata da confusione tattica, ma pure di quantità numerica; giochiamo con due centrocampisti interni, uno più esperto e perlomeno rispettoso dei compiti tattici, i quali esigono la sua permanenza stabile davanti la difesa e l'altro più esuberante, il quale alterna valide sgroppate in avanti a pericolose fasi di confusione e amnesia tattica, mentre gli esterni di centrocampo oltre ad essere incompleti (anche di numero), non riescono a garantire il movimento equilibrato e compatto del reparto (difficoltà a coprire, difficoltà a costruire). Poi davanti, visto che permane la strana idea del doppio trequartista (entrambi non lo sono), ovvio che non rimane altra soluzione che schierare una unica prima punta e per quanto posto in evidenza sino ad ora, David pare non sappia svolgere quel ruolo e Openda tanto meno; quindi non rimane che Vlahovic, peraltro come al solito mal supportato e lasciato troppo isolato in avanti (storia già vista troppe volte).
  8. Ecco Yldiz deve fare la seconda punta, partendo da sinistra per poi svariare a cercare gli spazi vuoti e smarcarsi. Ricordate Del Piero, pure lui spesso si posizionava a sinistra ma poi andava a prendere palla in zone centrali e a questo punto il tecnico farebbe bene a rivedersi la Juve di Lippi, non per imitarla (non ne abbiamo gli elementi a centrocampo), ma per prendere spunto proprio a riguardo dei movimenti di Yldiz, il quale il trequartista lo farà tra una decina d'anni e non ora.
  9. Disponiamo di ben sei (6) centrocampisti centrali e ne cerchiamo un settimo, capirei fosse quel elemento di ampie garanzie tecniche che da tanto ci manca e indispensabile per prendere in mano la squadra e condurla, ma a quanto pare si tratta dell'ennesimo corridore con i piedi appena sufficienti. Se tutto questo parlare corrisponde a verità (preferisco dubitarne), significa veramente che la confusione è una costante oramai stabilizzata in casa nostra.
  10. Un allenatore d'alto livello, sa fin da principio in quale modo intende far giocare la squadra, conosce le caratteristiche di ogni giocatore a sua disposizione, di conseguenza sa cosa serve tenere e cosa invece non gli serve, sa cosa ritiene indispensabile per completare l'assieme; poi una volta con l'organico al completo, sa come plasmarlo, come trovare le dovute sinergie e spiegare tutti i movimenti tecnici e tattici che il suo concetto calcistico esige, poi tutto il resto dipende dai giocatori, dalla loro intelligenza non solo calcistica, dal loro spessore qualitativo e specie dalla ferma volontà di tradurre in concreto quanto preteso dal tecnico; aggiungendovi la mentalità vincente. Pertanto ribadisco che i moduli sono da interpretare in tutte le loro sfaccettature, tenendo ben presente che non sono disegni fissi da ripetere sul campo di gioco e tenendo ben presente che ad esempio l'assetto di contenimento e difesa spesso è diverso, da quello di costruzione della manovra, come diversa è la partecipazione alla sua finalizzazione. I moduli base, ossia quelli di partenza, sono indicativi, poi i giocatori si muovono e le azioni di gioco inevitabilmente cambiano gli assetti, questi poi si ricompongono ma non sempre dal momento che talvolta dipendono dal sistema di gioco posto in atto dagli avversari con particolare riferimento alla loro caratura.
  11. Dario il grande

    Sacchi: "Sogno e spero che Zidane vada alla Juve"

    Dovesse arrivare Zidane per poi ritrovarsi a insegnare come stare in campo a quasi 2/3 della attuale rosa, credo che una testata in faccia a Comolli gliela consegna all'istante.
  12. McKeenie un simpaticone mangia hotdog, ogni tanto comunque si impegna, ma bastasse quello per giocare a calcio e specie nella Juve. Auspico se ne vada altrove assieme a qualche altro suo collega.
  13. Yldiz è una seconda punta tecnica e geniale quindi va lasciato nel suo ruolo naturale, se proprio serve giocare con il trequartista glielo facciano fare a Miretti, il quale tra l'altro possiede le doti di visione verticale del gioco, ma se non gioca mai manco quelle serve possedere.
  14. Potrebbe essere una idea più che valida, porterebbe quella qualità tecnica ora del tutto assente e pure il necessario carisma (assente pure quello).
  15. Ma quale nodo centravanti del cavolo, vogliamo vedere e valutare obbiettivamente come è costruita sta squadra e non solo da questa stagione e specie come gioca? Eccetto quei tre/quattro soliti noti, tutto il resto è da provinciale, tecnico compreso, altro che David o Vlahovic o chi altro; siamo una compagine piuttosto mediocre, senza sinergia e visibilmente priva di identità, si procede con una mentalità altalenante, esce l'agonismo contro quelle compagini ritenute più forti di noi, poi svanisce contro quelle ritenute inferiori e gli esiti li conosciamo, dal momento che sono sotto gli occhi di tutti. Vogliamo capire una volta per tutte che giochiamo un calcio antiquato, lento, banale, sempre prevedibile e specie privo di idee e che tutte le nostre risorse fanno a capo sulla genialità di un ragazzino (che per fortuna abbiamo, ma di questo passo presto perderemo) e sulle saltuarie giocate positive del grillo testa bassa.
  16. Comincio a crederlo pure io, oramai dopo oltre cinque anni in cui non si è arrivati ad applicare nemmeno un minimo di rinnovo, appare evidente che ai vertici dirigenziali non sanno indirizzare la società; certo tirano fuori i soldi li pongono in mano a chi credono sia il personaggio tecnico giusto e poi attendono succeda qualcosa di positivo. Sulle effettive capacità degli allenatori che si sono succeduti oramai da troppi anni, mantengo i miei soliti dubbi, pur se talvolta vincenti, appare chiaro che non sono ne saranno mai degli innovatori, ma solamente esperti e più o meno consumati mestieranti, ma incapaci di insegnare come va costruita una grande squadra (o forse chi glielo fa fare di rischiare quando comunque la società dichiara di essere soddisfatta se si arriva almeno al quarto posto).
  17. Mi riferisco al decennio dal 2010 in poi, specie quelli in cui ci giocavano pure Vidal, Lham, Alaba e l'allenatore era Heickens e qualche anno dopo Guardiola, seppure con un concetto tattico più rigido. (a me piaceva di più il primo) Ovvio che giocavano pure con i terzini (entrambi di elevatissima qualità), ma e lo ripeto utilizzavano un sistema particolare, ove in fase di organizzazione della manovra partivano 3-3-3-1, per poi diventare 3-3-4 quando attaccavano l'area avversaria e poi 4-3-3 nelle fasi di copertura e difesa (con Robben e Ribery che rientravano sino al limite della loro area di rigore). Era un complesso molto elastico, ultra dinamico, capace a rimanere sempre compatto e appunto questo continuo variare del modulo base lo stava ampiamente a dimostrare; cosa peraltro non semplice da far capire a chi crede che il modulo di gioco di una squadra sia il posizionamento fisso dei giocatori sul terreno di gioco (quando si parla di capacità interpretative dei soggetti si intende la loro capacità a capire come muoversi e in quali fasi farlo e qui subentra il fattore intelligenza individuale e l'annessa qualità tecnica); poi ovviamente grande parte della coralità della squadra e delle sinergie da porre in atto dipendono dal valore del tecnico chiamato a formare la squadra e guidarla. Noi possiamo passare la vita a discutere di moduli e pure a ragione, ma se non si comprende il concetto interpretativo, cioè come devono essere interpretati al meglio dai giocatori, diventa come a stare a discutere del nulla o dire più semplicemente uno vale l'altro, il che è vero quando non si hanno le capacità di insegnarli ai giocatori o anche quando il materiale a disposizione è inadeguato a svolgere certi compiti.
  18. 4-3-1-2 bel sistema di gioco (o modulo), per farlo a dovere diventa d'obbligo disporre di due veri terzini di ampie garanzie, ossia bravi a gestire entrambe le fasi (difesa e attacco); poi nel centrocampo a tre almeno uno deve garantire quella qualità tecnica indispensabile a guidare la squadra e davanti, a cucire tra le linee e fornire assist, un trequartista di fatto, quindi non solamente di posizione. In tal caso forse qualcosa di positivo a centrocampo la si potrebbe rimediare, gli elementi ci sono, la qualità meno; poi per il trequartista diventa un rebus su chi scegliere, o chi togliere da altro ruolo; l'attacco a due punte andrebbe fatto comunque e a prescindere da tutto il resto, dal momento che con quattro veri attaccanti a disposizione non si può perseverare a schierarne solamente uno e poi lamentarsi che trova difficoltà ad andare a rete.
  19. Di sicuro c'è che con li attuali elementi a disposizione e con le impreviste assenze di Bremer e Cabal, l'assetto di difesa non può che rimanere a tre (pure per una questione di numeri, visto che siamo sprovvisti di veri terzini per comporla a quattro); invece ciò che appare insensato è il mantenere l'assetto attuale del centrocampo con i soli Locatelli e Thuram a sostenere la copertura e a provare a gestire la manovra di costruzione. La semplice logica suggerisce 3-4-3 e lo ripeto nuovamente: centrocampo a rombo.
  20. Gli esterni sono Zhegrova (Conceicao) e Yldiz (Openda). Un sistema del genere l'avevo visto posto in atto (tra l'altro con notevole successo) dal Bayern Monaco con Robben a dx e Ribery a sx; essi indicavano sulla carta quale un inedito 3-3-3-1, ma fondamentalmente era un 3-4-3 disposto a rombo.
  21. Al momento attuale ci mancano due pedine importanti in difesa (una addirittura fondamentale), pertanto non credo sia il momento giusto per sperimentare la difesa disposta a quattro, quindi rimanendo a tre dietro e senza elementi di garanzia lungo le fasce esterne, non resta che provare a giocare 3-4-3 a rombo, unica soluzione alternativa percorribile con l'attuale materiale a disposizione.
  22. Con l'attuale centrocampo di evidente scarsa qualità tecnica, a mio modo di vedere la soluzione potrebbe essere la disposizione a rombo del reparto, con Locatelli vertice basso, Cambiaso (McKeenie) interno a destra e Thuram (Koopmeiners) interno a sinistra e Miretti (Adzic) vertice alto; davanti Zhegrova (Conceicao) esterno a destra, Yldiz (Openda) esterno a sinistra e David (Vlahovic) da attaccante centrale; quindi 3-4-3.
  23. A prescindere che TuttoSpot è perennemente in gara con la Gazza Rosa per chi spara mega fesserie, va precisato che prendere qualcosa di veramente valido e specie utile ora, sia praticamente impossibile; in Italia c'è lo zero assoluto e all'estero quelli buoni se li tengono e comunque se ci fosse qualcuno (chi non so) costerebbe moltissimo e a quanto pare per ragioni di dover portare in pari il bilancio sociale, non ce lo potremmo permettere. Freuler è un buon corridore agonista come ce ne sono pure diversi altri, però a noi servono elementi tecnici specie in mezzo al campo, ma se rimaniamo ancorati al concetto attualmente in voga non occorre arrivi nessuno, dal momento che è la nostra filosofia calcistica ad essere sbagliata e pur disponendo degli elementi per almeno provare a porvi rimedio si preferisce perseverare, per cocciuta ottusità; altrimenti non si spiega.
  24. Dario il grande

    Koopmeiners difensore centrale

    Va anche ammesso che all'Atalanta giocavano un altro tipo di calcio, sicuramente con meno pastoie tattiche e a differenza, tanto dinamismo e rapidità di manovra, il tutto condito da ritmi sempre piuttosto elevati; pertanto qualsiasi giocatore quando esce da quel sistema poi trova difficoltà di adeguamento; da noi poi con questa cronica fissazione del centrocampo a due soli mediani (uno dei quali stabilmente piazzato davanti la difesa) e gli esterni poco o nulla affidabili, nell'assieme ad evidenziare un intero reparto povero di qualità tecnica e spesso confusione tattica. Ora per Koopmeiners bisogna trovare una soluzione, per come "gioca" la Juve attuale questo giocatore non serve, non viene manco collocato nel suo ruolo e posto a fare altro diventa il classico pesce fuori dall'acqua; pertanto se le cose rimangono come sono, meglio provare a privarsene già a Gennaio; invece nel caso si scegliesse di cambiare il concetto calcistico in corso e adottare un sistema diverso, ossia dinamico e dalla manovra sempre compatta e verticale, in questo caso si potrebbe provare a recuperarlo e riparlarne a Giugno 2026. A Comolli e soci l'ardua sentenza decisionale.
  25. Il modulo 4-3-1-2 può andare bene, ma come sempre dipende da come viene interpretato e con quali elementi (vale per qualsiasi altro ruolo). Rimanendo con la difesa a tre, diventa percorribile pure il 3-4-1-2, ma vale lo stesso ragionamento fatto sopra; entrambe queste soluzioni possono prevedere anche la disposizione a rombo e per quanto riguarda il trequartista pure questa soluzione dipende da come e con chi la si intende sviluppare, dal momento che il trequartista classico agisce in prevalenza centralmente e poi svaria, ma ciò non toglie che possa venire impiegato pure in altro modo, ossia partendo dall'esterno di una ipotetica linea d'attacco schierata a tre elementi, ove in realtà due sole sono le punte, mentre la terza funge appunto da trequartista defilato; pongo quali esempi indicativi giocatori storici e di grandissima classe che hanno agito in quel ruolo e con quella funzione: Claudio Sala, Bruno Conti e il nostro Franco Causio; i quali partivano indicativamente quali ali, ma in realtà fungevano da trequartisti defilati comunque liberi di svariare diventando veri e propri registi avanzati. A mio modo di vedere lascerei Yldiz a fare la seconda punta, mentre nel caso si optasse per il trequartista classico (centrale), per quel ruolo proverei Miretti; invece se si optasse per il trequartista defilato lateralmente, proverei affidare il ruolo a Zhegrova e Conceicao quale alternativa (anche se su quest'ultimo nutro qualche dubbio per il fatto che lo ritengo calcisticamente meno intelligente). Le carte per giocare le abbiamo, ora spetta al tecnico di capire in quale modo possa essere più utile distribuirle.
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