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Dario il grande

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Tutti i contenuti di Dario il grande

  1. Ripeto: a livello puramente tecnico è un ottimo giocatore, ma non sa o non gli interessa tradurre le sue capacità in un contesto di grande squadra, è accademico, narciso, privo del necessario piglio agonistico e a vederlo giocare da la sensazione di uno che gioca per se stesso, con voluta sufficienza come a snobbare i compagni; tipico elemento privo di ambizione, difatti gioca in una provinciale di medio bassa classifica del campionato Inglese.
  2. Una grande squadra di solito impone la sua superiorità tecnica e nelle fasi d'attacco va a riempire l'area con 4 a volte addirittura 5 giocatori, invece noi sempre legati alla Italica tradizione del prima di tutto coprirsi, lo facciamo con una, sola contro tutti e per giunta poco e male supportata da un centrocampo, come quello attuale, composto da soli gregari (interni o esterni che siano), tutti senza nemmeno un minimo di capacità costruttiva, visto che l'unico a inventare qualcosa di geniale in attacco è una giovane seconda punta per l'occasione sacrificato da centrocampista aggiunto. Chissà forse un giorno sorgerà dal nulla qualcuno capace ad indicare, a società e squadra, quale deve essere la strada da seguire, per il momento sono quasi sei anni di niente. Poi mi vengono a citare Yldiz, unico nostro giocatore di elevato talento e l'ennesimo oggetto del mistero, tale Zhegrova, acquisito con immediatezza, nonostante sia ancora alle prese con la pubalgia; non capisco ne mi adeguo, comunque sempre forza Juve (per me dal 1957-58).
  3. Dopo avere assistito a qualche partita del Nottingham Forrest, finalmente ho capito quale tipo di giocatore è Douglas Luiz: da Brasiliano ottimi fondamentali di base, per il resto è tutta accademia e disinvolto palleggio ma con grande flemma, bello a vedersi ma senza un briciolo di carica agonistica, di quel cambio di marcia che contraddistingue i grandi i giocatori possessori di classe naturale; difatti Douglas Luiz non è appetito da grandi squadre, fa il suo onesto lavoro per compagini di medio livello. A noi giocatori del genere non servono, nemmeno a sostituire l'attuale pochezza; auspichiamoci che lo riscattino in Premier League.
  4. Yldiz me lo terrei ben stretto, semmai vanno ceduti tutti gli attuali centrocampisti, purtroppo non all'altezza di poter giocare in una squadra d'alto livello (tenere forse i giovani Miretti e Adzic quali riserve); ma per il resto serve ben altro.
  5. Domanda e offerta, presenti la seconda e poi si vede; per quanto mi riguarda l'attuale proprietà può tranquillamente rimanere al suo posto a patto però che riveda attentamente i quadri dirigenziali e l'effettivo indirizzo delle loro azioni.
  6. Vero, per il momento sono trascorsi appena sei anni; non è facile ricostruire specie quando non si sa come farlo o peggio non si intende farlo.
  7. Piaccia o meno in tutti questi anni, Elkan, ha tenuto in piedi l'intera baracca con tutte le sue annesse problematiche, che poi ci capisca di calcio o comunque ne sia interessato non ha importanza; ciò che invece conta assolutamente è il contorno dirigenziale, ove al livello di capacità affaristica va posto a pari passo la conoscenza tecnica necessaria a costruire una squadra di vertice e dopo quasi sei anni gettati al vento è lecito porsi delle domande sulla efficienza e affidabilità da parte di tutta la dirigenza; non vorrei dover credere che invece d'essere composta da uomini conoscitori del calcio professionistico, piuttosto sia formata da faccendieri e opportunisti; tanto i soldi li pone lui quindi ce n'è un po' per tutti. Il sospetto che potrebbe essere così viene dal fatto che negli anni si sono ripetuti sempre gli stessi errori, alcuni talmente banali da ritenerli impossibili da commettere pure per dei dilettanti.
  8. A questa notizia ci credo poco o nulla, ma dovesse essere reale poi il tutto dipende da quanto il Real pone sul piatto (ovviamente cash). Mi dispiacerebbe tantissimo perdere l'unico gioiello di cui disponiamo, ma se serve a migliorare l'aspetto economico e poi agire più facilmente sul mercato, va accettato; pure per il fatto che avere in squadra un probabilissimo fuoriclasse, con attorno un paio di buoni giocatori e per tutto il resto elementi di valore medio e anche meno, serve ben poco a migliorare la squadra e tanto meno serve alla carriera del ragazzo.
  9. Il guaio è che si persevera a perdere tempo e denari, quando subentrano difficoltà varie tra le quali spiccano quelle economico finanziarie e di bilancio, si devono contenere le spese, non fare opere azzardate (acquisti cari ma privi di garanzie); si lavora con quanto c'è a disposizione già in casa e mi riferisco a quei giovani facilmente lasciati partire per racimolare qualche soldo poi prontamente spesi con gli interessi per non arrivare a nulla, seguendo l'antica litania, tipo: quello è troppo giovane, quell'altro è immaturo, poi sente il peso della maglia, o peggio non è da Juve; per non parlare poi di allenatori, i quali una volta arrivati poi dovrebbero costruire in un batti baleno una super squadra, con a disposizione il meglio senza la possibilità di pretenderlo ed essere accontentati. Per costruire ci vuole tempo e pazienza, qui il primo non vogliamo averlo nonostante sia evidente che per costruire si indispensabile; mentre il secondo per parecchi tifosi è un elemento nemmeno da prendere in considerazione, poi vediamo i risultati.
  10. Purtroppo succede quando subentra una mentalità prevalentemente aziendale, accentuata e pretesa dal fatto di essere una SPA, quindi investimenti e garanzie di profitti agli azionisti. Circa cinque o quasi sei anni orsono, la società aveva deciso di intraprendere tale percorso, valutando che di base sia importante arrivare quarti e incassare con certezza; questo ragionamento ha portato ad escludere la progressiva crescita della squadra nell'arco di un paio d'anni, sono stati allontanati tecnici con idee innovative per far posto ad un garante di grande esperienza, attraverso il quale raggiungere l'obbiettivo indicato e se magari con qualche cosa in più, poi tanto di guadagnato. Alla fine è stato raggiunto più o meno sempre lo stesso obbiettivo, tipico conservatore, nel contempo è andata perduta l'identità storica della Juve e tutt'ora la stiamo ricercando, attraverso gli stessi errori, ripeto non solo di valore tecnico, ma specie mentali riproponendo non più un vero progetto di crescita necessario a ritornare ai vertici del calcio, ma rimanere a galla con il salvagente del quarto posto. In conclusione se per scelta si rinuncia a giocare a calcio, tanto si raggiunge comunque l'utile obbiettivo minimo, poi questa idea permane e si resta ciò che da oltre un quinquennio siamo, una società che si accontenta.
  11. Certo che la realtà è cambiata e non ho detto che un DS deve mettersi a girare per i campetti di tutta Italia e pure d'Europa, gli osservatori (vedi scouting), ci sono da sempre, tuttavia certe situazioni ove il talento in crescita è ben che evidente, vanno monitorate in prima persona attraverso un giretto proprio per quel campetto o campetti a capire quali sono i giovani indiziati. Se invece si permane nel gioco del quello in tale squadra quest'anno ha fatto un ottima stagione quindi va preso (pure se evidentemente giocano all'asta e poi viene a costare 60 milioni), il rischio di prendere cantonate è grande e con tanto di esempi e non mi riferisco solamente ad alcune situazioni molto recenti; in breve intendo dire che un DS d'alto livello non deve essere solamente un bravo ed efficace uomo d'affari, mentre invece è prioritario che sia un fidato conoscitore del calcio a livello tecnico ma anche delle caratteristiche caratteriali e mentali dei giocatori da acquisire; se poi la mentalità rimane quella di vendere i giovani più promettenti per fare cassa e poi sperperare per acquisire ipotesi, allora meglio rassegnarsi a gettare via altri cinque anni.
  12. Della mancanza pressoche assoluta di qualita' a centrocampo ne abbiamo gia' detto piu' volte e da quella qualita' poi dipende l'equilibrio della squadra (che evidentemente e' carente). Detto questo va considerato che disponiamo di un solo giocatore geniale, peraltro dirottato piu' dietro, ove la genialita' serve meno; mi riferisco a Yldiz comandato a giocare da mezzala aggiunta, togliendo di fatto la seconda punta (suo ruolo), quindi la fantasia a supporto della prima, questa come sempre lasciata da sola isolata in avanti. Purtroppo e anche questo e' stato detto piu' volte, se non esiste la necessaria sinergia indispensabile a generare una manovra valida a favore delle punte, quindi a fare gol e vincere le partite. Siamo incompleti e in alcuni ruoli pure inadeguati e questa e' una grave lacuna per essere la Juve; forse serve una iniezione di fiducia e di maggiore autostima anche per il fatto che quelle attualmente ai vertici della classifica non e' che siano squadroni inarrivabili.
  13. Manca la competenza, non di certo i soldi, basta notare quanti ne hanno letteralmente buttati al vento nel trascorso quinquennio.
  14. Mi dispiace per Koopmeiners ma mi sono rassegnato, dubito fortemente sia giocatore da grande squadra, specie per motivi psicologici e caratteriali e per dirla tutta ho dubitato pure di Douglas Luiz, anche se mi piaceva il suo tocco felpato da Brasilero, ma pure lui ha ben evidenziato quella carenza caratteriale e aggiungo pure quella mancanza di mentalità agonistica necessaria per far parte di una grande squadra. Ora gioca nel Notthigham Forrest, lo ho visto in un paio di partite, molto accademico, bel tocco di palla, ma nessun cambio di velocità, qualche strappo a cercare la conclusione a rete; tutto con grande flemma, bene per squadre senza grandi pretese non di certo per quelle che mirano in alto.
  15. Certo ci vuole tempo, scelte ben ponderate e tanta pazienza e togliersi dalla testa la leggenda del tutto e subito (andava bene in altri tempi ben lontani, oggi il calcio è cambiato); noi con la storiella del tutto e subito abbiamo già perso ben cinque stagioni e se non cambiamo atteggiamento ne perderemo delle altre, gettando via altro tempo e tantissimi soldi. Una grande squadra va costruita tassello per tassello, puntando su parecchi giocatori giovani e qualche anziano marpione a tenerli a bada; il guaio è che in questo momento non disponiamo nemmeno dell'anziano marpione e se proprio si vuole seguire la politica dei parametri zero, si vadano a cercare i vecchi marpioni, ma quelli di ampie garanzie; ne potrebbero bastare due o tre a fungere da maestri sul campo, per il resto solamente gente giovane e accettare pure le inevitabili sbandate a patto che avvengano con la squadra a giocare a calcio e non a copri casella come purtroppo avviene da troppi anni; sbagliando si impara ed è vero, ma in tal caso gli errori vanno tollerati e compresi senza assurdi processi a tecnico e giocatori. Questo deve essere il nuovo percorso, di cui tanto si parla, ma poi non si mette in atto.
  16. Dario il grande

    Qualificazione Champions League a forte rischio?

    Le prossime tre partite le dobbiamo necessariamente vincere.
  17. Zoff ha ragione, Yldiz è un notevole talento (l'unico che abbiamo), ma non va coperto di eccessivi compiti, è giovane ma possiede un grande carattere, quindi non credo che le responsabilità gli facciano paura, ma meglio per lui e per la squadra che le funzioni di capitano le faccia qualcun altro. Piuttosto meglio che torni a giocare nel suo ruolo di seconda punta (sulla falsariga di Del Piero), quello è il suo vero ruolo e fare altro viene depotenziato e sacrificato in eccessivi movimenti di spola che alla fine oltre a sfiancarlo, lo tolgono dalle vicinanze dell'area avversaria.
  18. Certo il DS deve avere a propria disposizione un gruppo di talent scout calcistici molto fidati, ma se è un fine conoscitore di giovani talenti, agisce pure di persona, giocando d'anticipo (a sorpresa su tutti); lo facevano Allodi, Moggi e pure Gipo Viani e qualche altro DS di elevato livello; quindi potrebbe farlo pure il prossimo nostro DS, auspicando che non faccia parte della nota categoria dei Faccendieri calcistici, come chi lo ha preceduto con l'autentico mega disastro che è riuscito a compiere.
  19. Il DS meglio sia Italiano e buon conoscitore dei vivai nazionali e poi quelli esteri, credo sia arrivato il momento di smetterla con questa fissazione del forestiero, tecnicamente più bravo, fisicamente più forte e mentalmente più adatto a sopportare il peso della maglia e menate del genere. Negli ultimi anni abbiamo mandato via con estrema faciloneria nostri giovani, con la solita litania a recitare: quello è troppo giovane, quell'altro deve maturare, poi quelli non sono da grande squadra ecc.; per prendere poi cosa: nomi esotici di semi sconosciuti, fatti passare per sicuri quanto immediati talenti, che poi alla prova dei fatti di talentuoso hanno evidenziato solamente il costo del cartellino e del relativo stipendio. Forse ai vertici societari non si sono ancora accorti della notevole differenza che c'è tra un DS veramente preparato ed il ruolo di "Faccendiere"; nei ultimi cinque e passa anni la società si è rivolta unicamente ai secondi e i risultati sono sotto gli occhi di tutti, ossia: ogni anno arriva un presunto mago del mercato, che alla fine altri non è che un furbo illusionista, accaparra più che può e dopo se ne torna nella sua tana in attesa che qualche proprietà di sprovveduti lo richiami all'opera.
  20. Gli interni di centrocampo devono garantire qualità tecnica, rapidità di pensiero trasmessa ai piedi "educati" (noi non ne disponiamo); gli esterni di centrocampo devono saper coprire la fascia di pertinenza, garantendo la marcatura quando necessaria e il supporto alla manovra di costruzione del gioco; da noi lo sa fare Cambiaso, gli altri non sanno agire in copertura, la loro funzione è esclusivamente indirizzata al supporto offensivo. Conceicao è un attaccante esterno, possiede valide doti ma purtroppo poca intelligenza calcistica (non ha ancora capito che a calcio si gioca con la squadra), poi inutile chiedergli di agire in copertura, non lo sa fare pure per ragioni fisiche. Zhegrova praticamente non lo conosciamo, dicono sia un esterno offensivo, alcuni hanno detto che sa fare pure il trequartista in posizione più accentrata; per il momento non ne sappiamo meno di niente.
  21. Tudor ieri ha avuto una chiara indicazione e farebbe bene a prenderla in seria considerazione, ossia: questa nostra squadra è tecnicamente povera, incapace di imporre la propria manovra di gioco, pertanto deve giocare esclusivamente di rimessa (ripartenza o contropiede che dir si voglia); escludere qualsiasi manovra ragionata, i nostri attuali centrocampisti non possiedono la qualità tecnica e nemmeno tattica per poterlo fare, quindi ben chiusi e palle lunghe (con la maggiore precisione possibile) e pedalare; indifferente dal fatto che davanti ci sia il Real Madrid, o il Como.
  22. Dario il grande

    È la Juventus peggiore di sempre?

    Non la peggiore, ma la più povera di sempre, priva di quella identità che la aveva sempre contraddistinta (grazie a cinque stagioni di non calcio con l'obbiettivo fisso del quarto posto).
  23. Bellingham è stato semplicemente fortunato, il pallone gli è rimbalzato direttamente sul piede giusto a porta spalancata, Kelly non poteva farci comunque nulla. Il calcio è un gioco e in quanto tale pure la fortuna ha il suo peso; mentre da parte nostra Openda ha avuto la grande occasione e la ha sprecata a causa della propria carenza tecnica; quella non è sfortuna bensì incapacità (dispiace a dirlo ma è così).
  24. Dario il grande

    Real Madrid - Juventus 1-0, le pagelle e il migliore in campo!!!

    Di Gregorio 7 (superlativo) migliore in campo Kalulu 6 (difende bene il resto no) Gatti 6,5 (più lucido e attento del solito) Rugani 6,5 (preciso e non si fa sorprendere) Kelly 6 (ha il merito di provare sempre a giocare la palla e qualche disattenzione) Cambiaso 6 (l'impegno e svolge sufficientemente bene il compito tattico) Thuram 5,5 (alterna cose buone ad altre negative, correre non basta la in mezzo bisogna anche ragionare) Koopmeiners 5,5 (valido per l'impegno e l'agonismo profuso, ma la in mezzo al campo è necessario mantenere le geometrie e i tempi di gioco) McKeenie 5,5 (corsa, impegno, agonismo non bastano, a centrocampo ci si deve proporre a dialogare Yldiz 5,5 (per ragioni tattiche, a mio modo di vedere errate, è costretto a giocare troppo arretrato, quindi non da alcun supporto all'attacco) Vlahovic 6,5 (lotta e pure bene contro tutta la difesa avversaria, tiene qualche buon pallone, poco fortunato nell'azione in cui poteva fare gol) Conceicao 5 (fumoso, gioca da solo e così non va bene) Locatelli 5,5 (prova a dare profondità alle azioni, ma è spesso impreciso e terribilmente lento, sia nei movimenti, sia nei ragionamenti) Openda 5 (corre, ma il calcio non è solo corsa, serve dialogare; sbaglia un gol per il fatto di non aver voluto calciare di prima; grave errore) David 5,5 (ci mette impegno e buona volontà, ma è troppo poco; comunque andava messo in campo un poco prima) Tudor 6,5 (fa l'unica cosa che poteva fare in questa circostanza, difesa e contropiede e quasi gli riesce, non male le ripartenze, i cambi andavano fatti prima)
  25. Il vero problema consiste nel fatto che qui si vuole tutto e subito, a partire dalla proprietà e annessa SPA e questo tutto è subito evidentemente non funziona più, tuttavia si persevera con la solita litania, ossia la stagione prossima prendiamo un tecnico tra quelli che hanno fatto meglio e questi si crede arrivi con la bacchetta magica e con un paio di magie crei le necessarie sinergie, peraltro tra giocatori che per caratteristiche non collimano, scelti con lo stesso criterio utilizzato per il tecnico. Io non sono l'insegnante di nessuno, ma una cosa mi è sempre stata chiara per il fatto che mi è stata riferita da chi opera da sempre nel calcio e vale per qualsiasi categoria e serie, dai dilettanti ai professionisti: una squadra di calcio si costruisce nel tempo tassello dopo tassello, gli elementi che la compongono vanno scelti con attenzione, quindi chi li dovrà guidare deve sapere in anticipo se quel tipo di giocatore sarà adatto al tipo di fisionomia che intende dare alla squadra e una volta capito quale è il telaio più affidabile, passerà a chiedere di ottenere quei tre/quatto elementi in grado di fare la differenza; per questo lavoro è necessario spendere come minimo un paio d'anni, lavorando il più possibile sugli stessi elementi, poi il lavoro darà i suoi frutti; ma se ad ogni stagione si cambiano allenatore e giocatori, con l'illusione che bastano un paio di buoni nomi su un telaio non all'altezza, il tutto diventa tempo sprecato e soldi mai spesi e a quanto pare dopo circa sei anni non l'hanno ancora capito.
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