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Dario il grande

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Tutti i contenuti di Dario il grande

  1. Il ruolo di trequartista esiste ancora, sebbene pochi ne fanno uso per il semplice motivo che oramai in giro ci sono rari elementi dotati di classe superiore in grado di muoversi tra le linee e inventare giocate, assist precisi e improvvisarsi punte aggiunte. Chi possiede giocatori del genere può schierare la squadra a 4-3-1-2, oppure 3-4-1-2 o addirittura 4-3-2-1 (albero di Natale); ma in quest'ultimo caso i trequartisti di elevata qualità dovrebbero essere due, cosa difficilmente attuabile specie nel concetto di gioco della Juve attuale.
  2. Yldiz possiede tutti gli ingredienti necessari per diventare un autentico trequartista di elevata qualità, lasciamolo crescere, però a patto che venga preso in seria considerazione non solo a parole, ma che appena possibile venga fatto scendere in campo e non solo per pochi minuti.
  3. Questa Juve ha l'assoluto bisogno di una maggiore qualità a centrocampo ed è lì che è necessario operare con la massima attenzione nelle scelte da fare; l'attacco va bene così come sta, il fatto che le punte stentino ad andare a segno con continuità dipende ampiamente dalla difficoltà di essere innescate a dovere dai centrocampisti e pure dall'atteggiamento tattico evidentemente retrò, di conseguenza latita il concetto di dinamismo espresso da tutto il collettivo. Servono centrocampisti di valore e non ulteriori punte.
  4. Mi sa che i quotidiani "sportivi" nazionali, ci hanno preso gusto a prenderci per i fondelli, visto che ogni giorno sparano una panzana priva di alcun senso logico.
  5. Lo stadio di Firenze va squalificato per la loro prossima gara e se la vadano a giocare fuori regione.
  6. Dario il grande

    Fiorentina - Juventus 0-1, le pagelle e il migliore in campo!!!

    Szczesny 7 (una sicurezza) Gatti 6,5 (buona prestazione) Bremer 7 (colonna portante della difesa) Rugani 7,5 (il migliore. Gioca con autorità, sempre in posizione giusta e pulito, bravo pure negli anticipi) McKeenie 6,5 (gioca con grande generosità e costante impegno) Miretti 7 (finalmente un gol e per giunta determinante, poi ottimo lavoro di copertura tattica) Locatelli 6,5 (gioca più da interditore che da costruttore, ma queste sono le consegne, comunque bene) Rabiot 6 (corre, lotta, ma la squadra costruisce poco, quindi difficilmente si trova in condizione di qualche utile scorreria in campo avversario) Kostic 6 (vale come scritto sopra per Rabiot, tanto impegno e rispetto tattico, tuttavia una buona prestazione) Chiesa 5,5 (forse l'emozione, forse l'eccessiva tensione, sicuramente la squadra che per scelta evita di costruire gioco; purtroppo insufficiente) Kean 6 (più o meno vale lo stesso ragionamento fatto per Chiesa, comunque dimostra notevole impegno, pertanto sufficiente) Cambiaso 6,5 (buona prestazione pure da mezzala, a conferma che lui è un jolly più che affidabile) Vlahovic 6 (gioca mezz'ora e fa a sportellate come richiestogli per motivi tattici, del resto se la squadra non propone gioco, non rimane altro da fare) Milik 6,5 (dispone di mezzi tecnici in grado di permettergli di giocare praticamente da centrocampista avanzato e riesce a farlo con intelligenza) all. Allegri 6 (la squadra è seconda e non molla, quindi non c'è demerito, tuttavia vederla nemmeno provare a giocare è veramente sconfortevole)
  7. I centrocampisti per provare ad andare a rete devono essere posti in condizione di farlo e ciò in ampia parte dipende dall'atteggiamento tattico della squadra, vale per il giovane Miretti e per tutti gli altri compagni di reparto. Se la squadra viene impostata per giocare in copertura e si mantiene prevalentemente bassa, escludendo a priori il concetto di dinamismo espresso dal collettivo (tutti compatti a difendere, tutti compatti ad offendere) e i centrocampisti (ma non solo loro) vengono comandati al rigoroso rispetto delle consegne tattiche, ove da noi attualmente viene concessa al solo Rabiot qualche sporadica sortita offensiva, mentre Locatelli è costretto a presenziare stabilmente pochi metri davanti la difesa e Miretti (o chi altro) deve rimanere sempre in zona quale punto di riferimento per le diagonali in uscita dalla fase difensiva, poi diventa impossibile che si propongano pure per la fase di supporto offensivo e si ritrovino più spesso in zone favorevoli a provare le conclusioni personali a rete. La Juve per scelta tattica gioca in questo modo, pertanto diventano inutili le critiche a quei giocatori i quali raramente riescono a trovarsi in condizioni di provare a calciare in porta, sono professionisti e in quanto tali tenuti a rispettare i dettami tattici pretesi dall'allenatore.
  8. Soulè sta bruciando le tappe, in meno di un anno il suo miglioramento è ben che evidente e questo a dimostrare che i giovani di talento devono avere il modo di giocare il più possibile; il stare seduti a guardare le partite o il giocare pochi minuti non serve a nulla, solamente giocando e sbagliando si impara. Ora è arrivato il momento che lo capiscano alla Juve, i tempi sono cambiati e i possibili futuri campioni vanno coltivati in casa, anche per il fatto che il dominio finanziario da queste parti è terminato e se si vuole rimanere tra i vertici del calcio questo è il solo percorso da seguire.
  9. Miretti è bravo, ricopre un ruolo delicato con affidabile acume tattico, particolare piuttosto raro in un giocatore di appena 20 anni di età. Lui si pone a giocare nel modo voluto dall'allenatore e lo fa discretamente bene, per il resto bisogna attendere la sua piena maturazione, bisogna pazientare, ma i presupposti per disporre a breve di un grande centrocampista di qualità, ci sono tutti.
  10. Ad un certo punto diventa necessario comprendere l'inutilità di combattere contro i mulini a vento. La storia la conosciamo, compresi quei dettagli abilmente costruiti per colpire esclusivamente noi, ma la stanza dei bottoni è di proprietà della mafia calcistica federale, dei suoi più o meno noti tirapiedi e da un codazzo di loro utili servi. Non è possibile avanzare su un nuovo percorso guardando indietro, pertanto giusta la decisione di lasciare perdere e caso mai di attendere il momento favorevole e opportuno per colpire e questo prima o poi arriverà. Il miglior perdono è la vendetta.
  11. Dovessero arrivare prima Samardzic e poi K. Thuram, ritengo sia difficile la conferma per Rabiot.
  12. Se il test di velocità viene fatto sui 100 metri, percorrerli in 10 secondi netti equivale ad una velocità pari a 36 Km/h. A prescindere da questo, il giovane Yldiz è dotato di notevole talento ove evidenzia una ben presente qualità tecnica, può giocare sia da seconda punta, che da trequartista, poi oltre che da lui stesso, il resto dipende da come la squadra viene impostata a giocare.
  13. Comprensibile l'atteggiamento di Kean, gli annullano due belle reti per giunta regolari, più che ovvio che se ne sia uscito arrabbiato con l'arbitro e i tirapiedi del Var.
  14. Soulè nel Frosinone in pratica sta facendo il trequartista nel vero senso del termine: arretra a prendere palla, ora centralmente, ora lateralmente, costruisce gioco, fornisce assist e attacca l'area avversaria come da punta aggiunta; si diverte libero da eccessive pastoie tattiche e sta facendo decisamente bene, auspico continui su questo percorso.
  15. Haaland e Vinicius giocano entrambi nello rispettive super squadre, ove oltre alle funzioni tattiche è tassativamente necessario proporre calcio in maniera sempre propositiva; noi attualmente stiamo provando a ridiventare squadra di alto rango, fatto questo, poi ci si auspica che un giorno si diventi pure super; come esige il nostro grande blasone.
  16. Soulè, per il suo bene professionale e per quello prossimo futuro della Juve, è meglio se ne rimanga a Frosinone, ove può giocare molto e crescere libero di fare cose giuste e di compiere degli errori.
  17. Evidente che non hai idea su come deve muoversi una squadra la quale basa sul dinamismo corale la sua fonte di gioco.
  18. Nel calcio moderno, si difende e si attacca tutti assieme e sempre ben compatti, ossia mantenendo inalterate le distanze tra i reparti; tutto questo si chiama dinamismo espresso da tutto il collettivo. Da noi purtroppo tale concetto non è stato ancora recepito, si rimane ancorati alla copertura ad oltranza e agli episodi causati dai singoli attraverso spunti personali; oppure causati dalla dea bendata, talvolta a favore, altre no.
  19. Che cavolo c'entra? La prima lezione di teoria calcistica insegnata a Coverciano, indica che il risultato perfetto è lo zero a zero per il semplice motivo che non ci sono errori da parte dei due contendenti. Che il calcio funzioni per episodi casuali lo ha affermato Allegri, probabilmente intendeva dire altro, ma il contenuto è stato espresso male.
  20. Per vedere realizzato un autentico tridente d'attacco, bisogna pazientare per almeno altri due anni.
  21. In una compagine in cui il centrocampo è visibilmente povero in fase di costruzione del gioco, forse per poca qualità o peggio per scelte tattiche, per una punta poi diventa difficile trovare spesso la via della rete. La Juve gioca un calcio particolarmente positivo sino a che la manovra rimane entro la propria metà campo, ma da lì in su l'azione troppo spesso svanisce e perde la necessaria incisività, vengono a mancare le idee e la manovra mirata ad innescare le punte; l'essenza di gioco diventa frutto di azioni individuali e si basa sugli episodi casuali, talvolta positivi, talvolta no; non è certo questo il modo di proporsi da parte di una grande squadra con ambizioni e una grande storia alle spalle. Disporre di ottime punte e non conoscere il modo di utilizzarle al meglio, equivale a scendere in pista con una Ferrari F1 le cui ruote sono quelle di una Fiat Panda e uno staff di meccanici della Piaggio.
  22. In Inghilterra come in gran parte dei paesi anglosassoni, si gioca un calcio più aperto, meno tattico, fatto di continui capovolgimenti di fronte, ove si creano ampi spazi per distendere la manovra. In Italia il calcio è più chiuso, prevalentemente tattico, con meno spazi a disposizione; pertanto i paragoni in termini di reti poste a segno in Premier piuttosto che nel Campionato Italiano, trovano il tempo che trovano. Piuttosto direi che porre a segno una decina di reti in Italia equivale a farne più del doppio in Inghilterra.
  23. Osimenh, Lautaro ecc. sono attaccanti di squadre che esprimono un gioco propositivo, ove la priorità è fare gol e non quella di attesa dell'episodio favorevole come avviene da noi, sempre in copertura a costo da limitare la manovra collettiva a costruire; poniamoci sopra che nemmeno sappiamo esprimere un valido concetto di dinamismo e ne esce l'esito che i nostri attaccanti trovano difficoltà ad andare a rete. Pertanto oltre al limite tattico, va indicata pure la scarsa qualità tecnica di chi oltre ad interdire poi dovrebbe supportare a dovere le punte, ove tra i centrocampisti, dal solo giovane Miretti talvolta può giungere qualche intuizione a verticalizzare l'azione a servire le punte.
  24. Dario il grande

    Parliamo della crescita di Miretti

    Miretti è una mezzala di ottime prospettive tecniche, pur essendo giovane sa collocarsi senza palla (cosa che non sempre riesce manco a giocatori più esperti), possiede una estesa visione di gioco e un piede ben educato. Intelligentemente si attiene alla lettera al rispetto tattico preteso dall'allenatore e questo in certi frangenti ne penalizza l'azione individuale basta sulla propria libera espressione, quindi denota timore nello sbilanciarsi in avanti alla ricerca della conclusione a rete, con il rischio di lasciare libera la casella che tatticamente deve occupare; un ultimo importante dettaglio che forse ad alcuni è sfuggito: a differenza di altri suoi colleghi, calcia bene e con precisione i corner e i calci da fermo in genere.
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