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Dario il grande

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Tutti i contenuti di Dario il grande

  1. A me non hanno convinto nemmeno gli allenatori, con riserva per quest'ultimo che è appena ad inizio percorso e auspico riesca a fare bene.
  2. Dal momento che i fattori negativi superano quelli positivi, nutro delle perplessità su entrambi; servono giocatori di ampie garanzie e non le oramai tradizionali costose ipotesi annuali.
  3. Il grande Lucca (mt. 2,01) ha appena 25 anni è ha già messo a segno 20 reti in serie A, mica bazzecole.
  4. Esatto, si prende per il fatto che al momento serve un giocatore del genere; poi ovvio che se c'è di meglio e garantito, l'obbiettivo va spostato su quello (soldi da spendere compresi).
  5. Non c'entra nulla con quanto ho inteso precisare, probabilmente sono stato frainteso.
  6. Puntare sulla politica dei giovani non significa mandare in campo una squadra di più o meno esclusivi Under 25, tre o quattro giocatori maturi ed esperti ci devono stare a fungere da guide di riferimento, specie nelle inevitabili situazioni più complicate nel corso di un torneo o campionato che sia.
  7. Di Marzio sta semplicemente fantasticando un ipotetico scambio di giocatori indesiderati da entrambe le parti.
  8. Credo che Nico Gonzalez rimarrà alla Juve, oppure verrà utilizzato in qualche ipotetica trattativa di scambio o anche di conguaglio con un giocatore che a noi serve.
  9. Locatelli garantisce impegno e carica agonistica, pertanto ci può stare a patto che venga impiegato nel suo vero ruolo, ossia da mediano interditore, ma i compiti di regia andrebbero affidati ad un giocatore esperto del ruolo, capace a guidare la squadra specie nella fase di costruzione della manovra offensiva e di fungere da costante punto di riferimento per i compagni; tra gli attuali giocatori non disponiamo di nessun elemento con le caratteristiche necessarie a svolgere quel ruolo.
  10. Dal momento che vengono indicati i trequartisti oppure il trequartista, non ho capito chi sarebbero gli indicati o l'indicato a ricoprire tale ruolo, a meno che non ci si inventi le seconde punte tramutate in trequartisti; il che nel concreto, non è proprio la stessa cosa.
  11. Nessuno dei due, ci serve ben altra qualita" e sicure garanzie.
  12. Dario il grande

    Le difficoltà di mercato della Juventus

    Sarri, il quale a mio avviso era quello più indicato a ricostruire la squadra, è stato mandato via per il fatto che non intendeva accettare il diktat dei senatori, reduci da anni di vittorie e per niente intenzionati a cambiare sistemi di allenamento e modo di giocare, alla fine tra lui e loro, la società ha scelto i secondi e da qui inizia il progressivo decadimento della squadra. Pirlo non era di certo uno sprovveduto e di questioni di spogliatoio ne ha vissute per tutta la sua carriera, aveva capito sin da subito che il calcio nel frattempo era cambiato e che occorreva cambiare sistema, in pratica aveva fatto lo stesso ragionamento di Sarri, così la storia si è ripetuta; fatto fuori dai suoi ex compagni, i quali forti dei loro precedenti e dell'amicizia con il vertice societario, hanno preteso il ritorno di Allegri del quale ben conoscevano i metodi ben più blandi e la filosofia del gestore e che alla fine qualcosa di positivo lo avrebbero ottenuto comunque prima del fatidico momento dell'appendere le scarpe al chiodo; da allora è storia recente e si persevera a brancolare evitando quelle decisioni fatidiche e drastiche che al tempo andavano prese a favorire Sarri e a perdere forse una stagione per ricostruire una squadra competitiva; così non è stato e da allora stiamo ancora vagando alla ricerca della strada maestra.
  13. Vadano dalla butta carte così poi gli indica chi scegliere e cosa fare.
  14. Siamo quasi senza difesa, con un centrocampo di esclusivi gregari e un solo giovane di belle speranze, il tecnico intende giocare con due trequartisti e una punta quindi propongono due esterni di ruolo da improvvisare a trequartisti, dei quali uno dei due è uscito dagli schermi già da un paio di stagioni e nessuno vuole, quindi ce lo vogliono propinare; non sarà che nei piani alti girano sostanze strane già da qualche anno.
  15. Pare che Tudor intenda giocare con due trequartisti dietro alla punta, in tal caso che se ne fa di Conceicao, il quale è un esterno d'attacco.
  16. Poi dal 15 Luglio il prezzo offerta sale a 45 milioni, quindi tipica pressione ricattatoria e magari più avanti lo cedono a qualcun altro per una ventina di milioni, per quanto mi riguarda questo è già sufficiente a lasciarlo dov'è.
  17. Dodo il tappetto viola, già me lo vedo a contrastare gente quale Leao e simili.
  18. Se il tecnico intende mantenere il centrocampo disposto a due, poi i trequartisti posti davanti, devono costruire gioco offensivo e nel contempo supportare la punta e improvvisarsi spesso da finalizzatori; Yldiz credo possieda gli ingredienti necessari, compresa l'intelligenza calcistica; Conceicao temo di no, in quanto prevalentemente è un giocatore da fascia esterna alta da 4-3-3, più accentrato non so quale resa possa garantire, pure per consistenza fisica.
  19. Come pure tu ben sai, nel calcio moderno la figura del regista classico si è quasi estinta, oggi le grandi squadre e non solo quelle, manovrano attraverso l'azione sinergica di tutto il collettivo (costruzione dal basso, impostazione prevalentemente alla ricerca della verticalizzazione, disposizione uomo su uomo è immediate quanto rapide ripartenze una volta ripresa la palla; noi in Italia rimaniamo alquanto conservatori, di conseguenza salvo qualche rara eccezione, in ampia parte si continua a manovrare con il punto di riferimento fisso, ossia il regista classico, difatti questo mancato adeguamento al calcio odierno comporta figure spesso meschine quando ci si affaccia al calcio praticato all'estero; pertanto ora o ci si adegua (probabilmente Tudor intende farlo e me lo auspico), oppure si rimane legati alla tradizione tipica del calcio Italiano, quindi serve il regista classico. In merito ai nomi: Douglas Luiz continuo a ritenerlo un ottimo giocatore in possesso delle qualità del regista, lo ha dimostrato nel campionato Inglese, ma purtroppo non lo ha dimostrato in quello Italiano e i motivi sono e rimarranno oggetto del mistero, dal momento che praticamente non ha mai giocato e per il poco che lo ha fatto, poi il suo atteggiamento è stato piuttosto ambiguo, indolente tipico di chi non gliene frega nulla della società in cui milita e non vede l'ora di cambiare aria (per quanto mi riguarda già scartato e riposto tra i ricordi negativi. Rovella l'avrei tenuto come avrei tenuto pure Fagioli, regista classico il primo, regista avanzato il secondo, ma oramai è chiaro che i giovani specie se Italiani e nostri, non fanno tendenza, quindi vanno ceduti per far cassa per poi foraggiare altre società e prendere gente che le garanzie le offrono solamente sulla carta. In conclusione ora la questione tecnica va considerata sulla scelta o meno del regista, sul fatto che i due mediani di centrocampo garantiscano la necessaria interdizione, quindi filtro in mezzo al campo, bene accompagnati dai centrocampisti esterni e se i due ipotetici trequartisti siano in grado di supportare a dovere la punta (o le punte). Detto questo, in mancanza di meglio, io Xhaka lo prenderei comunque, non si sa mai, magari dopo un mese di campionato ci ritroviamo con le solite problematiche da risolvere in mezzo al campo e di questo anziano tutto si può dire ma non che non sappia giocare in maniera tecnica e notevole piglio agonistico.
  20. Di registi d'alto livello in giro ce ne sono molto pochi e quelli che ci sono stanno già ben sistemati presso le società cui appartengono; quindi se per noi diventa indispensabile disporre di un vero regista di ruolo e non un adattato, dobbiamo fare di necessità virtù, quindi l'anziano Xhaka va preso in considerazione visto che è un valido regista, piede piuttosto buono e rapidità di idee, con attitudine a far girare la squadra specie in proiezione offensiva (concetto tecnico che ci è venuto a mancare da cinque anni a sta parte); tra l'altro è giocatore di notevole temperamento il che non guasta mai in un calcio sempre più preso dalla intensità agonistica. Se c'è di meglio, di più giovane e che costi poco: fuori i nomi e non le solite illusorie fantasie; se invece non serve il regista, come non detto (scritto), ma poi non andiamo a rompere le palle a Locatelli, il quale da adattato prova a fare del suo meglio, dimenticando che è un solido quanto valido mediano interditore; che comunque apprezzo.
  21. Per qualità tecnica, genialità calcistica e concretezza, Adeyemi da solo vale i nostri tre mancini posti tutti assieme, può fare tutti i ruoli d'attacco eccetto quello di prima punta; pertanto dubito che ci sia una reale intenzione di provare a portarlo alla Juve. Tudor ha nella testa un suo concetto di calcio, spero sia quello più costruttivo e indicato a riportare in alto la Juve, tuttavia auspico non sia pure lui prigioniero del suo dogma e lungo il percorso diventi un ulteriore aziendalista, perdendo quel entusiasmo tanto necessario a mantenere compatto e saldo il gruppo.
  22. Dario il grande

    Le difficoltà di mercato della Juventus

    Senza una pianificazione ben mirata e attenta fin nei minimi dettagli poi inevitabilmente emergeranno sempre le difficoltà: scelte sbagliate di ogni genere, specie legate alle caratteristiche dei giocatori, sia in entrata che in uscita, mancata visione in prospettiva futura ed errata gestione del patrimonio a disposizione. Per una corretta e costruttiva pianificazione è assodato il fatto che per porla in atto poi sia necessario perdere parecchio tempo, talvolta anche un paio d'anni e qui esce la nostra grande contraddizione dovuta al dogma il quale recita che alla Juve non c'è tempo da perdere a costruire per il fatto che bisogna vincere subito, dal momento che è l'unica cosa che conta (mentre per le concorrenti conta perdere); bella frase d'altri tempi quando alla guida c'erano i mecenati e le grandi famiglie, oggi non è più così, la situazione è cambiata già da un bel pezzo e la nostra fretta del tutto e subito, ci ha portato a perdere ben cinque anni di tempo senza avere costruito niente, nemmeno un telaio decente sul quale poggiare i nuovi necessari tasselli; dai veri tecnici costruttori di calcio si è preferito passare ai gestori d'azienda, tutti bravi a controllare il tutto quando si ritrovano tra le mani una squadra già formata, bella pronta e competitiva, decisamente meno quando gli ingredienti di valore mancano e si illudono che basti acquisire qualche ipotetico buon pezzo per risolvere i problemi e ritornare in auge. Negli ultimi anni più volte mi sono chiesto, se chi amministra quindi gestisce gli interessi della società, siano persone a conoscenza di cosa sia in realtà il calcio professionistico, specie quello d'alto livello; oramai troppe volte ho assistito a decisioni con scarse probabilità di realizzo, portate comunque avanti nonostante continui sperperi di denaro, letteralmente buttato via, comunque senza poi fare tesoro degli errori commessi, anzi con la chiara tendenza a perseverare negli stessi. Fare mercato facendo capo alle ipotesi e alle probabilità, ai nomi di tendenza piuttosto che riferendosi a un preciso disegno di necessaria quanto attenta costruzione, significa fare un mercato sbagliato, frettoloso, privo di controllo dei prodotti e la qualità degli ingredienti, ossia riempire il borsone pagare il conto e speriamo che vada tutto bene; difatti è da un lustro che non va bene quasi nulla e temo non sia ancora finita.
  23. Adeyemi è un ottimo elemento, giovane fantasista, tecnico e velocissimo, può giocare da esterno offensivo o anche da trequartista; ma noi puntiamo al recupero di Koopmeiners (temo nel ruolo sbagliato) e alle plateali gesta di Conceicao e magari a quelle di Sancho e mai a quella concretezza che veramente serve.
  24. Tale Dodò lo conosco molto poco, quindi non esprimo giudizi tecnici, tuttavia la sua struttura fisica desta qualche perplessità è alto poco più di mt. 1,60 e per quei soldi e pure di meno credo ci sia di meglio in circolazione; inoltre basta affari con la Fiorentina.
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