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Dario il grande

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Tutti i contenuti di Dario il grande

  1. Rabiot gioca nel suo ruolo ma e' troppo discontinuo. Locatelli non gioca nel suo ruolo, se lo sono inventati da battitore libero davanti alla difesa, ove deve pensare ad anticipare gli avversari piuttosto che a sviluppare la manovra. Regista e' ben altro e richiede altre caratteristiche tecniche, ma questa non e' una colpa sua. Torni a fare il mediano incontrista come ha sempre fatto e ritornera' ad essere un elemento affidabile per il centrocampo. Con un altro allenatore mi tengo l'Italiano e lascio andare il Francese.
  2. Calafiori pare sia un predestinato, tra l'altro ci serve un centrale difensivo di piede mancino. Zirkzee pur essendo un fisicone, e' tecnico e agile, ma ha poco da spartire con Vlahovic il quale gioca esclusivamente di potenza; anzi credo potrebbero ben coesistere, dal momento che al Rossoblu piace manovrare partendo da lontano e sa fornire pure degli assist degni di un trequartista di classe; quindi da seconda punta Zirkzee potrebbe tornare molto utile. Rimane prioritario che ci serve pure un centrocampista dai piedi educati.
  3. Dario il grande

    Torino - Juventus 0-0, le pagelle e il migliore in campo!!!

    Szczesny 7 (il migliore e questo dice tutto, auspico venga confermato) Gatti 6 (grinta e buona volontà gli garantiscono la sufficienza) Bremer 6,5 (difensore da grande squadra, auspico non lo cedano) Danilo 5,5 (a volte serve qualcosa di più che la sola esperienza) Cambiaso 5 (evidente il calo fisico in corso da qualche tempo a sta parte) McKeenie 5,5 (meglio dei suoi compagni di reparto, ma una mezzala da grande squadra deve saper offrire di meglio e purtroppo non possiede la qualità) Locatelli 5,5 (in pratica funge da stopper e non certo da mediano con compiti di impostazione e non credo sia per colpa sua) Rabiot 5 (pascola girando a vuoto privo di intensità e piglio agonistico) Kostic 5 (va troppo a corrente alternata e non riesce più a fare manco le cose semplici) Chiesa 5,5 (la sola buona volontà non basta e nemmeno incaponirsi a testa bassa serve; poi ancora peggio è rimanere estraneo dal gioco) Vlahovic 6 (sufficiente per caparbietà, lottare da solo contro tutta la difesa non è cosa facile e stanca molto; certe occasioni vanno sfruttate al meglio) Yldiz 6 (i numeri li possiede, ma non gode della considerazione necessaria, probabilmente a causa degli evidenti limiti di vedute da parte del tecnico) Illing Junior 6 (si impegna e potrebbe dare di più, ma la squadra non gioca e questo disorienta specie un giovane; merita maggiore considerazione) Kean s.v. A. Sandro s.v. Alcaraz s.v. all. Allegri 5 (niente da dire, tale è, tale rimane per la gioia forzata di chi lo ha voluto e strapagato a lungo termine)
  4. da 3-5-2 passare al 3-6-1 significa garantire maggiore prudenza alla squadra, dal momento che per qualcuno l'importante e non prender gol piuttosto che pensare a farli. Il tridente d'attacco si fa con tre autentiche punte schierate contemporaneamente, una centrale e due esterne (esempio: Ravanelli, Vialli Del Piero); l'attuale allenatore manco lontanamente prende in esame un assetto offensivo del genere e sì che potrebbe provarlo schierando Chiesa, Valhovic e Yldiz, ma non rientra nel suo dogma calcistico imperniato sulla copertura difensiva ad oltranza.
  5. Se permane l'idea del regista unico stabilmente collocato in mezzo al campo, l'idea Jorginho a costo zero non è da scartare, a patto che ai suoi fianchi giochino due vere mezze ali di qualità, ossia tecniche e rapide di cervello e di piedi. Il vero problema è capire come intende giocare la prossima Juve e ciò dipende da chi sarà il nuovo tecnico, oppure se rimane quello attuale.
  6. Giuntoli è stato mandato al mercato con il portafoglio completamente vuoto e comunque il suo ruolo è quello dello scopritore di possibili talenti sconosciuti, quindi qualche frutto del suo lavoro inizieremo a notarlo la stagione prossima non certo adesso. Allegri deve discendere da qualche divinità per cui gli è tutto lecito, poi che ci vedono in lui le divinità e alcuni plebei è di non facile comprensione, specie quando viene indicato il suo "grande lavoro". Di certo è che non è facile cacciare chi gode di un contratto da 18 milioni lordi a stagione, specie per una società che deve risistemare il bilancio.
  7. Partita bellissima, d'alto contenuto tecnico tattico ed agonistico e giocata a ritmi stratosferici, tra l'altro contro avversari di elevato livello; poi si è svegliato tutto sudato. Ma la finirà di prendere per i fondelli i tifosi?
  8. La spina dorsale di una squadra inizia da un portiere, poi prosegue con un difensore centrale, poi un centrocampista e infine una punta; questi quattro elementi devono rappresentare l'ossatura di base, ossia il perno attorno alla quale allestire la squadra con elementi di qualità garantita; pertanto Szczesny è la parte iniziale della citata ossatura basilare, quindi va tenuto senza discussioni.
  9. I parametri zero non sono giocatori da scartare per il fatto di essere inadeguati, semplicemente per altre problematiche spesso non rientrano più nei progetti innovativi delle società cui appartengono, quindi possono tornare utili in altri contesti. Ad esempio i cartonati nel tempo, si sono presi dei parametri zero che poi hanno rispettato molto positivamente le aspettative; fondamentale è capire come si intende far giocare la squadra, cosa serve veramente, ossia se un regista unico, oppure più di uno da far giocare assieme. Il calcio moderno richiede dinamismo e rapidità di manovra praticamente continua, pertanto o ci si adegua, oppure si persevera a guardare le altre società crescere e dominare e noi magari ci si accontenta di arrivare quarti o quinti, ma questa magra ambizione non è da Juve.
  10. Se permane l'idea del regista unico stabilmente collocato in mezzo al campo, l'idea Jorginho a costo zero non è da scartare, a patto che ai suoi fianchi giochino due vere mezze ali di qualità, ossia tecniche e rapide di cervello e di piedi. Il vero problema è capire come intende giocare la prossima Juve e ciò dipende da chi sarà il nuovo tecnico, oppure se rimane quello attuale.
  11. Koopmeiners costa troppo e probabilmente finirà in Inghilterra oppure in Spagna. Ferguson e Sudakov sono mezze ali offensive da tenere entrambi in seria considerazione. Dovesse permanere l'antica fissazione del regista davanti la difesa (in squadre altamente dinamiche questo ruolo non esiste più), un pensierino a Jorginho a parametro zero andrebbe fatto, indubbiamente conosce il ruolo e le tempistiche necessarie a dettare i ritmi alla squadra; altri non ne vedo.
  12. Cedere Bremer per fare cassa e poi spendere tutto e anche di più per acquistare un degno sostituto oltretutto con uno stipendio ben superiore, non credo proprio sia un buon affare.
  13. Allegri ha fatto il suo tempo, non si è adeguato al calcio attuale semplicemente per il fatto che non sa porlo in atto e questo fattore è stato ampiamente dimostrato nell'ultimo triennio, possiamo scrivere centinaia di pagine ma la realtà rimane tale. Il ruolo di un tecnico o allenatore che dir si voglia, è quello di dare un aspetto di gioco perlomeno di livello decente alla squadra e lavorare costantemente per migliorarlo, da noi questo non succede, siamo statici pure a livello di approccio mentale; si sono inventati pure l'appellativo di gestore, mai sentito prima questo termine collegato al gioco del calcio; ho conosciuto gestori di edicole, di bar e ristoranti ma di squadre di calcio proprio no.
  14. Il telaio sul quale costruire la nuova Juve si basa su cinque nomi i quali vanno considerati fuori mercato: Szczesny, Bremer, Cambiaso, Vlahovic e Yldiz; tutto il resto va posto in discussione, sia per essere ceduto, prestato, lasciato andare a parametro zero. Bremer al momento è il più forte centrale difensivo che gioca in Italia e uno tra i più forti al mondo, se lo cediamo difficilmente troveremo il sostituto adatto e questo vale pure per gli altri citati.
  15. Una squadra di calcio d'alto rango deve giocare a calcio e possibilmente imporlo a prescindere dalle varianti tattiche; il dinamismo richiede squadra sempre compatta, quindi tutti a costruire la manovra offensiva e tutti a ripiegare quando c'è da difendere e poi una volta ripresa la palla ripartenza immediata e rapida. L'agonismo deve rimanere elevato e costante per tutto l'arco della partita e non come avviene attualmente, ove per un tempo si prova a giocare rimanendo comunque sempre chiusi e lenti nel timore di perdere la palla e nell'altro tempo si rimane quasi fermi lasciando per scelta l'iniziativa agli avversari, indipendentemente che siano la Salernitana o il Real Madrid. In oltre sessant'anni che seguo il calcio, un concetto calcistico del genere non lo avevo mai visto, priorità alla copertura costante, quindi a difendere, poi attesa della occasione offensiva casuale piuttosto che mirata e costruita.
  16. Allegri ha fatto il suo tempo, ora bisogna cambiare, questo lo si doveva fare già tre anni orsono, ma hanno prevalso i ricordi, le amicizie e le illusioni che ne derivano. Il calcio è cambiato già da parecchi anni, pertanto o ci si adegua o si rimane ai margini, ciò che calcisticamente espone la Juve attuale è semplicemente frustrante, inaccettabile oltre che ridicolo. Il termine gestore se lo sono inventati su misura e professionalmente è da ritenere una espressione diminutiva e non un vanto della capacità professionale. Un allenatore o meglio un tecnico deve saper dare una filosofia di gioco alla squadra che guida, sia per l'aspetto tecnico tattico, sia per quello mentale; dal post 2014 questo aspetto lo hanno imposto i senatori attraverso il loro volere e alle esperienze da essi vissute in campo nazionale ed internazionale, assecondare la volontà altrui significa non gestire nulla e la squadra dei senatori era sorta ben prima dell'arrivo di Allegri, forgiata dal nulla da chi l'aveva preceduto. Allegri è stato bravo a capire di seguire i senatori, poi a fine ciclo, ossia quando questi non sono stati più in grado di reggere il campo, inevitabilmente le lacune sono venute a galla, compresa la pochezza amministrativa, oltre a quella tecnica. Ora si vuole continuare con il concetto retrò e non avendo a disposizione i giocatori d'alto livello di quei tempi e senza manco l'ombra di un fuoriclasse in grado di vincere una partita da solo? Il calcio è sinergia, quello in voga da una decina di anni a sta parte esige dinamismo assoluto e compattezza nel manovrare, ossia corsa e ritmo costante, rapidità nei dialoghi; tutto questo non si applica con un gestore di cose pronte, ma con l'intenso lavoro tecnico tattico e agonistico posto in atto da un tecnico innovativo preparato ed ambizioso.
  17. Servono centrocampisti di qualità elevata, serve almeno un difensore esterno di ampie garanzie, in attacco non ci dovrebbero essere problemi se finalmente la squadra venisse portata a giocare in linea con la finalità basilare del gioco del calcio, ossia la costante ricerca del gol. Ma se il concetto di gioco e la mentalità che ne consegue, rimangono tali a quanto visto negli ultimi tre anni, possiamo rimanere tranquillamente alla giostra dei nomi senza concludere nulla di concreto.
  18. Il compito di un allenatore o meglio di un tecnico, è quello di dare una fisionomia di gioco alla squadra, ossia di spiegare ai propri giocatori come devono muoversi sul terreno di gioco e quale possono essere le varianti da adottare a partita in corso; tutto il resto dipende dalla qualità dei singoli giocatori: se questa è elevata la sinergia sarà di elevato livello, altrimenti lo sarà meno. Ma se il concetto basilare del gioco si fonda sulla rinuncia a manovrare, a rimanere sempre e comunque coperti in attesa, la cosi detta qualità elevata serve a ben poco, la squadra corre meno e i protagonisti alla fine non si divertono e a lungo andare "mollano" mentalmente; se sono pure male assortiti la situazione peggiora.
  19. Basta buttare denari a favore delle società Italiane, in giro per il mondo crescono talenti quindi bisogna saperli individuare per tempo, ossia anticipando gli altri interessati. Nella mediocrità del campionato Italiano appena un attaccante pone a segno una mezza dozzina di reti già si parte dai 40 milioni in su; se un altro è capace di fornire alcuni validi assist è più o meno la stessa cosa. Impariamo a guardarci attorno, si prenda ciò che veramente brilla di luce propria, si valutino giocatori esperti da prendere a parametro zero e si abbia una maggiore quanto decisa considerazione nei giovani, specie quelli già in casa e si abbandoni una volta per tutte quella mentalità retrograda appartenente al passato.
  20. A quanto pare basta portare il debito al di fuori della società e va tutto bene, anzi si può fare ciò che si vuole e rimanere impuniti, anzi controllare le altre società e penalizzare specie quella in grado di essere fortemente concorrenziale.
  21. Zaccagni uno dei tanti corridori privi di vero talento da collocare lungo fascia, buoni a tratti, per il mediocre campionato Italiano; alla Juve serve qualità tecnica e non un ulteriore cavallo pazzo funzionante a corrente alternata.
  22. Probabile che il calcio nel 2047 non esista più e nemmeno la sciocca intelligenza artificiale.
  23. Dario il grande

    Possibile nuovo socio?

    Le radici della Juve rimarranno sempre quelle del gran casato degli Agnelli, potranno prendere nuovi soci e di gran peso, ma la società e la sua storia appartengono alla grande famiglia.
  24. Quando se ne andrà Allegri, probabilmente arriverà Thiago Motta. La società non ripeterà l'errore del lauto contratto a lunga scadenza, chi comunque sarà il prossimo allenatore della Juve difficilmente percepirà uno stipendio netto di quattro milioni a stagione (forse meno); finalmente si sono accorti che è deleterio oltre che stupido buttare denaro specie in fase di innovazione, tra l'altro dopo avere speso tre anni per non avere ancora iniziato niente.
  25. Dario il grande

    Juventus - Fiorentina 1-0, commenti post partita

    Ho la stessa tua sensazione.
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