Dario il grande

Da Miretti e Adzic ci si aspetta almeno quel minimo di qualità tecnica attualmente del tutto assente a centrocampo, auspico che vengano utilizzati magari alternativi l'uno all'altro; disponiamo di soli mediani gregari, più interditori e confusionari piuttosto che costruttori di gioco e di questo aspetto alla fine ci risente l'intero assetto di squadra.

Giusto, tuttavia va pure indicato che non disponiamo di giocatori piuttosto abili a crossare dal fondo e comunque poco precisi. A mio modo di vedere, per loro caratteristiche, specie Yldiz, Conceicao, Openda e Zhegrova, sembra siano più adatti alla triangolazione rapida e breve, palla a terra a cercare il passaggio filtrante al limite dell'area avversaria. Su Vlahovic ho la sensazione che sia intenzionato a rimanere, a patto che venga costruito un centrocampo di elevata qualità, a garantire una squadra competitiva con ambizioni di vertice.

Intanto provi a valutare Miretti e Adzic, poi semmai si interessi a qualcosa d'altro. Va pure citato che con il regista fisso davanti alla difesa non ci gioca piu' nessuno; nel calcio moderno la regia viene gestita da piu' elementi, con i centrocampisti (tutti) in prima persona.

A destra

Yldiz è l'unico talento che abbiamo in squadra, se non lo rinnovi (la ipotetica cifra non sappiamo quale potrebbe essere), poi la stagione prossima, gli Inglesi o gli Spagnoli se lo portano a casa loro e noi si va a perdere quella che attualmente è l'unica nostra fonte d'ispirazione.

Il problema ben chiaro e concreto dimora a centrocampo, da quel settore dipende tutto il meccanismo di squadra, dalla copertura alla costruzione della manovra, alla sua finalizzazione; il nostro centrocampo e non solamente da questa stagione, è del tutto inadeguato al nostro rango e va completamente cambiato, acquisendo poi elementi di ampie garanzie qualitative e notevole spessore tecnico; degli attuali si possono tenere i più giovani: Miretti, Adzic e Thuram, quali alternative ai futuri titolari, altrimenti ci ritroveremo per l'ennesima volta, o meglio stagione, a sperare che quella successiva sia migliore.

Obbiettivamente va detto che Openda lo conosciamo appena, ha giocato troppo poco per farsene un idea più precisa e concreta dell'attaccante che è, quindi dei suoi possibili pregi e difetti. Quali caratteristiche evidenzia una notevole velocità in progressione, ma anche nello scatto breve, ma meno consistenza fisica e potenza rispetto a David e ovviamente a Vlahovic, ciò potrebbe significare che sia più logico impiegarlo da punta esterna e non da centrale; poi magari ne esce che si tratta di un valido contropiedista e alla fine va riconosciuto che la ripartenza rimane il sale del calcio; a patto di saperlo fare al meglio.

Da quel poco che si è avuto il modo di notare, Zhegrova possiede i colpi de campione, di sicuro egli è un esterno offensivo, ma vista la classe innata di cui è in possesso, probabile che sappia agire pure da seconda punta libero di spaziare. Certo queste sono solo delle ipotesi, ma credo che Spalletti lo proverà pure nel ruolo citato.

Per vincere servono i campioni o perlomeno giocatori di ottima qualità, per il momento di validi ne disponiamo di quattro, forse cinque, quindi viene a mancare tutto il resto; specie a centrocampo ma pure in difesa.

Sulla piazza Italiana attualmente a livello di allenatori esperti non c'era di meglio, quindi va bene Spalletti, anche se a mio modo di vedere avrei preferito Gasperini. Vincere subito meglio lasciar perdere, piuttosto serve umiltà e tanta voglia di lavorare e che gli attori comprendano che stare alla Juve non è soltanto la garanzia di un lauto stipendio, ma di ferma volontà e determinazione. (tradotto: meno chiacchiere, meno bizze e più fatti, da parte di tutti i componenti la rosa)

Di gravemente nocivo sono stati i quasi sei anni trascorsi a rincorrere i ricordi piuttosto che la realtà e a capire che quando un ciclo finisce poi diventa necessario progettarne uno nuovo, specie attraverso un drastico repulisti, così non è stato e ancora oggi ne stiamo pagando le concrete conseguenze. Ora è del tutto inutile trovare a chi addossare le colpe, dal momento che è chiaro che a sbagliare in modo grossolano sia stata la società, la quale banalmente non ha capito che non è sufficiente versare molti soldi senza un minimo di garanzie tecniche e specie di presenza gestionale "politica". Prendi e arrangiati non funziona nel calcio professionistico d'alto livello.

Importante che sia giusta per noi, è una questione di dignità strettamente collegata al nostro grande blasone, se gli altri non ne possiedono a noi Juventini non interessa.

Ci dobbiamo arrangiare con quanto abbiamo in casa, quindi la qualità tecnica specie in mezzo al campo rimarrebbe comunque piuttosto bassa. Rimanendo con l'assetto difensivo disposto a tre, a mio modo di vedere il sistema dovrebbe basarsi sul 3-4-1-2. Invece scegliendo di schierare la difesa a quattro elementi, la soluzione più logica è il 4-3-1-2. Entrambi i moduli citati prevedono l'impiego di un trequartista, il quale non potrebbe essere altro che, Miretti o Adzic; mentre ritengo d'obbligo schierare due punte poste parallele, quindi Vlahovic, Yldiz e/o in alternativa David, Openda; sempre a mio modo di vedere, da seconde punte potrebbero essere provati pure Conceicao e Zhegrova (alternativi l'uno all'altro), anche se ritengo siano più utili da esterni offensivi, da attacco a tre o anche da sistema 4-4-2, il quale però non risolve la mediocrità tecnica dell'attuale centrocampo; nel caso non dovesse funzionare l'impiego del trequartista, quest'ultima citata sarebbe l'unica soluzione logica da adottare, con la squadra impostata per giocare esclusivamente di ripartenza (contropiede).

Azione giusta.

Di Miretti abbiamo già detto più volte, possiede ottime doti tecniche e visione di gioco, può fare la mezzala avanzata oppure il trequartista, se poi possa venire collocato da regista per saperlo diventa necessario provarlo in quel ruolo. A mio modo di vedere col regista unico collocato basso davanti la difesa, almeno tra le grandi non ci gioca più nessuno, ma si sa che noi siamo rimasti un tantino indietro nel tempo; nelle grandi squadre tale funzione viene condivisa tra quei giocatori dotati di maggiore qualità tecnica, pure per il fatto che giocano rigorosamente un calcio altamente dinamico e rapido, non di certo simile al nostro, statico, lento e prevedibile. Pensare a Miretti centrale di centrocampo ci può stare, ma lo trovo riduttivo per le caratteristiche tecniche del ragazzo, a mio avviso sprecato se collocato stabilmente troppo arretrato, tuttavia non va escluso che invece proprio quello possa diventare il suo ruolo di base; pure Pirlo da giovane giocava spesso da trequartista e poi da mezzala, ma alla fine si è realizzato completamente quando collocato fisso al centro della mediana a distribuire il gioco.

Il nostro mercato nocivo risale a ben prima dell'avvento di Comolli, ossia all'immediato dopo Sarri (fatto fuori per il fatto di non essere gradito ai senatori e alle loro importanti amicizie); da quel momento non c'è più stata progettualità ne pianificazione; pur di mantenere lo status quo di allora, si è preferito improvvisare sino ad arrivare alla convinzione del non calcio, sufficientemente utile a raggiungere gli obbiettivi minimi con il minimo sforzo e che per farlo basti collocare elementi validi a contenere piuttosto che a costruire, tanto la filosofia in voga era quella che poi il calcio si traduce in episodi favorevoli da sfruttare al meglio per poi rimanere coperti e lasciare il gioco in mano agli avversari; l'importante è il quarto posto in attesa di tempi migliori per poi puntare più in alto (ragionamento del piffero), dal momento che questa fissazione del calcio al risparmio alla fine ha contribuito a spendere inutilmente una marea di denaro il cui esito è stato quello di annullare la tradizionale filosofia calcistica appartenente al grande casato noto al mondo con il nome di Juventus; la cui storia afferma che l'unica cosa che conta sia vincere, mentre da sei anni a sta parte tale citazione è letteralmente sparita grazie all'operato di gente che con il calcio aveva (ed ha) poco o niente da spartire, sicuramente grandi esperti di affari commerciali collegati all'alta finanza, ma del tutto profani in materia calcistica e di gestione di un club di altissimo livello. Di Comolli non sappiamo di chi in realtà egli sia, quali siano le sue competenza in materia, però di reale sappiamo che non parlando l'Italiano evita le dirette televisive pre o post partite, non appare mai nemmeno quando sia evidente la necessità di alzare la voce e così si persevera nell'essere del tutto assenti sul palcoscenico mediatico; di calcistico ha portato alla svendita di alcuni giovani che a mio avviso erano da tenere, per fare poi arrivare le solite ipotetiche scommesse, per giunta nel settore ove forse era meno importante intervenire (l'attacco), mentre nel contempo non si è manco minimamente pensato alla assoluta necessità di migliorare il settore nevralgico di una squadra, cioè il centrocampo, povero sotto tutti gli aspetti, nonostante l'evidenza di tale situazione era ben nota già dalle stagioni precedenti.

Non c'è soluzione che tenga quando manca del tutto la qualità tecnica in mezzo al campo, a questo punto meglio optare per un gioco basato esclusivamente di rimessa, pertanto attesa che gli avversari perdano palla e rapida ripartenza; rimane che le punte devono essere tassativamente due (4-4-2).

Concordo, pure per il fatto per cui è impossibile fare esperimenti innovativi quando mancano quasi del tutto gli ingredienti necessari.

Il Rebus da risolvere dimora stabile a centrocampo ove manca del tutto la qualità e non solamente quella tecnica (quindi quasi impossibile da risolvere se non si cambiano gli elementi e dubito si riesca a provvedere nella stagione in corso). Per quanto riguarda l'attacco, non è possibile perseverare a schierare una sola unica punta, una squadra d'alto rango ne deve collocare almeno due, ossia: Vlahovic e Yldiz, con David e Openda quali alternative (anche se sulla loro effettiva qualità nutro qualche dubbio); lungo la fascia di destra vanno collocati due esterni offensivi in grado di fungere da spola tra linea di centrocampo e linea d'attacco, quindi: Conceicao e Zhegrova e nel caso siano necessarie maggiori garanzie di copertura, si schieri Joao Mario.

Siamo obbiettivi, più che a cambiare i moduli di gioco, la nostra priorità è quella di cambiare tassativamente tutti gli attuali centrocampisti; seguo la Juve sin dai tempi di Boniperti, Charles e Sivori (ero un ragazzino alle elementari) e un centrocampo di tale pochezza tecnica, tattica e identitaria, non rammento di averlo mai visto. No so con quale criterio e con quali direttive siano stati scelti certi giocatori specie a gestire il settore più importante di una squadra di calcio, ma è evidente che il madornale quanto grossolano errore è stato compiuto da chi già oltre cinque anni orsono aveva inteso che non era necessario adeguare la squadra al calcio odierno. Di questi attuali attori non ne salvo manco uno, sono scarsi (concederei una chance ai soli giovani Miretti e Adzic, per il fatto che per una ragione o l'altra non giocano mai, pertanto ingiudicabili, ma almeno garanti di valide qualità tecniche di base); il resto tutti via, nessuno di questi è da Juve e aggiungo che ad un tecnico non va indicato che deve raggiungere almeno un obbiettivo minore, ma va posto in condizione di lavorare in costruzione con i tempi necessari per farlo e specie con a sua disposizione quel materiale di qualità indispensabile per prevalere e mirare ai vertici del calcio. La Juve non può prescindere da elementi i quali al massimo possono ambire a giocare in club da metà classifica o anche di meno; ora basta! Non ci mancano i soldi, ma vengano spesi con criterio seguendo una logica pianificazione e non seguendo costose ipotesi dettate dal caso fortuito, poi rivelatesi inutili e controproducenti.

Il problema di questa Juve inizia con il dopo Sarri, ove invece di comprendere che era tassativamente necessario avviare un nuovo percorso di costruzione, ponendo da parte i bei ricordi, si è preferito rimanere legati ad essi, seguendo le bizze dei senatori (capi spogliatoio), per poi fare arrivare chi di loro gradimento, specie perchè conservatore. Adesso dopo anni di nulla, si persevera a non capire che la questione di quel modulo di gioco piuttosto che l'altro diventa del tutto relativa, quando si evidenzia la mancanza della necessaria qualità per porli in atto nel modo migliore, quindi utile. Non è manco questione di allenatori, ma unicamente di qualità tecnica, mentale, caratteriale, quindi da parte di quei elementi che poi devono garantire l'identità della squadra; la quale di nome fa: Juventus (quindi il massimo della storia e della tradizione calcistica Italiana); va detto che i veri campioni sono quelli che per principio sportivo, vogliono vincere sempre (pure nel corso delle partite di allenamento a ranghi ridotti), ma purtroppo succede che una ampia parte di questi giocatori oramai sentano la professione solamente dal punto di vista retributivo e meno all'ambizione sportiva; spesso sento dire che la maglia della Juve pesa, a mio avviso oggi sono propenso a credere che pesino molto di più i rinnovi contrattuali e l'idea che stare alla Juve il più possibile equivalga ad ottenere stipendi molto più elevati rispetto ad altre realtà, quindi una sicura garanzia d'ingresso economico, la quale suggerisce di agire con parsimonia dettata dal pensiero futuro, cioè, un domani arrivare possibilmente integri presso altre società a concludere la carriera racimolando il più possibile. (gente troppo spesso infortunata e quasi sempre a lunga scadenza, motiva dei leciti sospetti)

Tutto vero, tutto giusto; tuttavia Yldiz deve giocare nel suo ruolo, ossia seconda punta a svariare lungo tutto il fronte d'attacco, se invece lo poniamo sempre ad arretrare in copertura, ovvio che poi si sfianca a percorrere continuamente una sessantina di metri tra una metà campo e l'altra, quindi perda lucidità nelle cruciali fasi d'attacco. Il fatto che una squadra deve giocare in maniera dinamica e compatta nel mantenere le misure, è pura realtà (basta vedere le partite delle grandi d'Europa), ma va evidenziato che noi questo non lo sappiamo fare, vuoi per certe ben note carenze tecniche, vuoi per una errata quanto obsoleta mentalità calcistica. I nostri corrono parecchio e male, troppo spesso a vuoto, senza idee precise sullo sviluppo della manovra, di conseguenza poi si sfilano e vanno in confusione, smarriscono le misure ed i riferimenti, quindi si stancano, di conseguenza riprendono una più riposante manovra lenta ed orizzontale, nella speranza che poi qualcuno davanti inventi qualcosa; questo è calcio di tanti anni fa, ma allora almeno erano bravi ad agire di contropiede attraverso improvvise verticalizzazioni, oggi noi manco quello sappiamo fare.

Direi addirittura impossibile e in queste situazioni di solito le partite vengono risolte con gol messi a segno da azioni improvvisate da parte dei centrocampisti capaci di inserirsi a sorpresa, purtroppo noi non ne disponiamo.

Quando nella Juve rivedrò giocatori rapidi di cervello e di piedi, specie a centrocampo ma non solo, capaci di mandare a rete i compagni (punte o meno che siano), magari con una improvvisa giocata di prima intenzione; da quel momento capirò che finalmente è arrivata la rinascita della squadra. I numeri sono impietosi quando non c'è la qualità e non solamente quella tecnica; da noi questo ingrediente fondamentale latita da circa sei anni ad oggi.

Accanto a Vlahovic ci deve giocare una seconda punta, rapida, veloce e di garantito spessore tecnico, ossia: Yldiz, altrimenti si persevera a perdere tempo ad illudersi sperando nella crescita del nostro povero centrocampo, la quale con gli attuali elementi non avverrà mai; la qualità e la genialità non si inventano.