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Dario il grande

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  1. Non credo ad una sillaba di quanto esprime la Gazza Rosa, pozzo illuminato di fessaggini anti Juve.

    Ad ogni modo, se una squadra di calciatori professionisti non dispone di una almeno decente fisionomia di gioco e di una propria identità caratteriale, le cause vanno ricercate in chi ne è il responsabile tecnico alla sua guida; il quale tra l'altro persevera ad additare i giocatori quali causa primaria della attuale situazione e questo è un errore madornale per un tecnico di livello e strapagato, il quale è giunto a queste puerili conclusioni, quando si è reso conto di non saper impostare una squadra da rinnovare quasi completamente, partendo dal suo telaio ed adeguarla in tempi brevi ai canoni del calcio attuale.

    Di questo passo è possibile che i giocatori non crederanno più in lui e di conseguenza non lo seguiranno. 


  2. Rosa meglio assortita o meno, ad una squadra bisogna saper dare un propria fisionomia di gioco, specie se di rango e pronta a spendere molto ad ogni stagione pur di rimanere nei pressi dei vertici più importanti. La Juve attuale è visibilmente priva di identità, è timorosa e improvvisata e questo dipende da chi la guida.


  3. Allegri non si è interessato al calcio attuale ed è rimasto ancorato al passato, nel periodo in cui è stato fuori dai giochi non ha ritenuto di aggiornarsi e adeguarsi ai nuovi percorsi e le sue stesse esternazioni lo stanno ampiamente a dimostrare, così come il continuo ripetere: "dobbiamo migliorare tecnicamente", cioè una scusa piuttosto sciocca e banale, la quale equivale a dare dei professionalmente inadeguati ai giocatori e praticamente da evidenziare quali fessi coloro che gli hanno ingaggiati strapagandoli.

    Del resto dire di no a 9 milioni l'anno da incassare facilmente, sarebbe molto difficile se non impossibile per chiunque.


  4. Far uscire la squadra dal periodo negativo (peraltro cronico da due stagioni), è compito esclusivo del tecnico, altrimenti se ne deduce che tale non lo sia proprio, specie per una squadra di grande livello e blasone quale è la Juve. Noi ci siamo inventati il "Gestore", ma per gestire bene, prima bisogna saper costruire e l'assieme di una squadra di calcio dipende esclusivamente dal suo sviluppo tecnico, basato su scelte mirate e ben pianificate e se questo non avviene, molto semplicemente significa non essere all'altezza; tra l'altro dare sempre la colpa ai giocatori è pure segno di pochezza psicologica, ossia carenza nel saper gestire, ne vanno a perdere le motivazioni e l'impegno da parte degli stessi e ne consegue la non credibilità di chi è stato chiamato a guidarli.


  5. 1 minuto fa, bergamo83 ha scritto:

    Sempre ad incolpare i giocatori. Mai una volta che si prenda le sue colpe sto ...

    E ne ha veramente molte di colpe, visto che la squadra per scelta tecnico tattica rinuncia a priori a giocare a calcio, è visibilmente demotivata, se non addirittura timorosa nel provare a farlo. Nel gioco succede pure di perdere, di intraprendere una stagione negativa e sfortunata, ma poi dipende da come e con quale atteggiamento si vanno a perdere le partite.


  6. Certo che è molto più semplice gestire grandi campioni già belli e pronti, alcuni presi quando ancora non lo erano ma poi divenuti tali grazie al grande lavoro svolto da chi in precedenza aveva saputo vedere lontano e capire fin da subito cosa serve per costruire una grande squadra e come dovrà essere plasmata ed amalgamata.

    Questo enorme lavoro, partendo praticamente da zero,lo hanno svolto altri. Gestire così è capace chiunque, poi quando il giocattolo con l'usura del tempo si rompe, bisogna sapere costruirne uno nuovo e qui i nodi vengono inevitabilmente al pettine. L'allenatore di una squadra di calcio fondamentalmente deve essere un tecnico, il termine generico di "gestore" se lo sono inventati quì da noi per giustificare perseverate scelte sbagliate ed evidenti lacune e non solo quelle tecniche.


  7. Szczesny                 6,5  (ci salva da un passivo più pesante)

    Danilo                      6     (l'unico dietro a provare a giocare, ma si stanca troppo presto)

    Bremer                    6     (fa il suo dovere sino in fondo, ma non serve in una squadra che dopo mezz'ora rinuncia a giocare a calcio)

    Bonucci                   5    (incomprensibile il suo atteggiamento quando gioca nella Juve, pare svogliato e deconcentrato)

    A. Sandro                5    (Che ci faccia nella Juve è un mistero già da alcune stagioni)

    Cuadrado                5   (è ben lontano da una condizione fisica almeno accettabile)

    Locatelli                  5,5   (non incide mai con una valida giocata, lotta ma corre a vuoto; nella ripresa si perde spaesato)

    Rabiot                     6,5  (L'unica nota positiva, corre molto, contrasta, prova a costruire, si fa vedere pure in avanti; ma gioca praticamente da solo)

    Kostic                       5   (inconsistente, gioca troppo arretrato, probabilmente gli è stato imposto per ragioni tattiche e combina poco o nulla)

    Vlahovic                  5   (giocare da unica punta in un squadra rinunciataria, lenta e prevedibile, è praticamente impossibile)

    Milik                        5,5 (collocato da trequartista, riesce a tenere qualche pallone e prova a giocarlo, ma il collettivo non supporta la manovra, quindi non serve)

     

    Mc Keenie              5   (che ci fa questo cicciobello alla Juve è un altro mistero, veramente scarso)

    Miretti                     5,5 (piedi discreti, vede il gioco in verticale, ma se nessuno si propone al dialogo il tutto diventa inutile)

    Paredes                  6   (prova a dare ordine, ma è come predicare nel deserto)

    Kean                       6   (uno tra i pochi a dimostrare un po' di orgoglio e caparbietà, ed è l'unico a provare ad impensierire la difesa avversaria)

    Soulè                      6   (buon piede, prova a far giocare i compagni e almeno in questo si intravede qualcosa di positivo)

     

    all. Allegri              s.v.  (la sua scelta è non giocare per non far giocare gli avversari, il guaio e che però questi comunque giocano, corrono, manovrano e noi subiamo sempre; oramai pare sia diventata una vocazione la nostra. I giocatori sembrano impauriti, nessuno a provare a inventare qualcosa, la paura di sbagliare il compitino li annulla mentalmente, fisicamente, tecnicamente e questo oramai lo si nota ad ogni partita e da troppo tempo).

                            


  8. Rinnovare significa cambiare sistema, è deleterio adagiarsi sui ricordi e le situazioni del passato; oggi è necessaria una accurata pianificazione e questa parte da una drastica rivisitazione del gruppo dirigenziale e da quì alla stesura di un nuovo progetto economico, il quale escluda a priori gli sperperi successi negli ultimi anni, ossia gli eccessi di valutazione di alcuni giocatori, i loro assurdi ingaggi e relativi stipendi. Poi si pensi con ponderata immediatezza, all'indispensabile quanto necessario rinnovo tecnico, il calcio è cambiato e si evolve in tempi relativamente brevi e ci si deve adeguare; quindi ad un allenatore di vedute più moderne va affiancato un direttore sportivo di grande conoscenza calcistica, sia tecnica che affaristica, fatto questo si passi a rivedere lo staff di preparazione atletica e infine si valuti minuziosamente il parco giocatori, fiutando chi tra i giovani è in grado di emergere in tempi brevi, quali giovani di evidenti garanzie andare a prendere in Italia e all'estero ed evitare di cadere facilmente nell'inganno dei grandi nomi di gente già affermata e spesso sazia, ossia oramai priva della ferma volontà di arrivare ai vertici e vincere il puù possibile; certo qualche anziano dal nome altisonante ci deve stare, ma che sia di grande classe e d'esempio non solo tecnico ma anche comportamentale ai giovani emergenti.

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  9. Szczesny                  5 (certi errori non si possono commettere a nessun livello)

    Cuadrado                 6  (concentrato, in quello che non è il suo ruolo e questo l'hanno capito tutti, meno il tecnico)

    Bremer                      6 (a parte la svista sul gol del Maccabi, per il resto sufficiente)

    Danilo                       6,5 (pare che si trovi meglio da centrale che da terzino, guida bene la difesa)

    De Sciglio                  6  (buona partita, specie nel primo tempoi)

    McKeenie                  6  (primo tempo inguardabile, meglio nel secondo. Interpreta il calcio a modo suo e questo a grandi livelli non è fattibile)

    Paredes                     6  (è stato preso per fare il libero davanti la difesa ed è quanto sta facendo con diligenza)

    Rabiot                        8  (migliore in campo, corre, copre, riparte e poi concreto pure in zon gol; speriamo continui così)

    Di Maria                    7,5 (giocatore di altra categoria, quando gioca e si diverte cambia gli esiti di una partita; fosse un po' più continuo)

    Vlahovic                    7   (si fa trovare sempre presente in area, spreca qualche buona occasione e mette a segno una bella rete, quindi in crescita)

    Kostic                        6,5 (rapido negli inserimenti a cercare il cross e ne effettua parecchi, quando raggiungerà un maggiore amalgama sarà spesso decisivo)

     

    A. Sandro                  6  (benino)

    Locatelli                    6  (entra con buon impegno e lucidità)

    Bonucci                     6  (un errore e una buon salvataggio)

    Kean                           s.v.

    Miretti                        s.v.

     

    all. Allegri                  5  (conosce solamente la fase di copertura e la squadra schierata bassa con una sola punta, poi davanti che si arrangino)


  10. Szczesny                 s.v.

    Danilo                         6 (fa il suo lavoro senza sbavature)

    Bremer                       6  (attento e preciso)

    Bonucci                     6  (guida con attenzione la difesa e impost la manovra da basso)

    A. Sandro                  6  (qualche errorino, ma prestazione comunque sufficiente)

    Mc Keenie                 5  (il solito pasticcione lento nel capire le trame in mezzo al campo)

    Locatelli                    6  (trova qualche difficoltà a posizionarsi, è un mediano incursore al quale viene preclusa l'incursione, ma non per colpa sua)

    Rabiot                        7 (il migliore in campo assieme a Kostic; dei centrocampisti è l'unico che cerca l'azione dinamica, ossia coprire e ripartire)

    Kostic                        7 (il migliore in compagnia di Rabiot, svaria spesso, si propone e cerca sempre il cross; bello il gol)

    Vlahovic                    6,5 (come sempre corre e combatte da solo contro la difesa avversaria, bello l'assist a Kostic e bello gol; pare in crescita)

    Milik                           6,5 (conferma di essere una bella quanto importante realtà, auspico continui così)

     

    Paredes                     6   (il suo compito è mettere ordine e lo fa)

    Cuadrado                  6   (sufficiente, meglio delle volte precedenti)

    Kean                          s.v.

    Miretti                       s.v.

    De Sciglio                 s.v.

     

    all. Allegri                  6 (quando si vince 3 a 0, poi non ci sono contestazioni, tuttavia una vera fisionomia di gioco rimane tutt'ora latitante)


  11. De Ligt sarebbe rimasto, ma credo sia prevalsa in lui la rassegnazione a dover giocare un calcio al quale non è abituato; in quanto Olandese è naturalmente indirizzato a giocare con la difesa alta (quindi baricentro alto per tutta la squadra), cosa impossibile nella Juve attuale, pertanto ha preferito cambiare indirizzo per andare a giocare in un contesto che fa del dinamismo collettivo il suo principale tema di gioco.


  12. L'unica vera grande accusa verso Allegri, riguarda il fatto di non essersi accorto che nel mondo del calcio professionistico di alto livello, del quale lui è parte, le cose cambiano piuttosto rapidamente e che pertanto per rimanere in auge è strettamente necessario adeguarsi ai tempi, seguire giorno per giorno le evoluzioni tecniche, tattiche e di preparazione fisico-atletica che ne conseguono (basta vedere cosa fanno le altre società); lui non lo ha fatto e rimasto ancorato al tempo dei suoi successi e ora si trova del tutto impreparato, specie a livello mentale, probabilmente senza ritrovare gli stimoli necessari a motivare un nuovo tipo di lavoro. A sua parziale difesa, gli va riconosciuto che inizialmente non voleva accettare l'incarico, poiche consapevole delle proprie difficoltà a rinnovarsi, poi difronte ad una proposta indecente ha ceduto; ma questa non è di certo una sua colpa, ma lo è da parte di chi gliela ha fatta tale proposta, seguendo non si sa quale concreta logica, ossia ne di carattere strettamente calcistico e ancora di meno di carattere economico.

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  13. Il problema inerente alla difficoltà ad andare a rete con la Juve, è di semplice quanto elementare soluzione, ossia: una squadra di calcio deve sempre provare ad imporre la propria fisionomia di gioco, quindi il collettivo deve agire con il massimo dinamismo possibile, manovrando sempre in modo rapido e compatto, sia nelle fasi offensive che in quelle difensive per poi ripartire veloci; tutto questo non lo scopriamo di certo oggi, il calcio è così da sempre; in quello praticato attualmente, è cresciuta l'intensità agonistica, di conseguenza il dinamismo posto in atto dal collettivo. Quando una squadra di elevato livello riesce a proporre almeno una dozzina di palle gol a partita, a trarne beneficio sono le punte, ma se di palle gol ne arrivano forse due a partita, la situazione si fa molto difficile per gli attaccanti; da cosa dipende? Dipende dal gioco che la squadra è in grado di costruire, imporre ed esprimere.


  14. I moduli dipendono da come gli attori li interpretanto, poi pure dipendono dalle caratteristiche fisiche, atletiche, caratteriali e tecniche dei singoli giocatori e dalla mentalità che il tecnico che li guida riesce ad infondere loro. Una squadra di calcio degna di essere tale e a qualsiasi livello, deve saper disporsi con qualsiasi modulo nel preciso istante in cui per esigenze tattiche o possibili imprevisti il tecnico glielo chiede; infine per  la preferenza di un modulo base piuttosto che un altro è strettamente necessario che la squadra sia in grado di esprimere una propria quanto reale fisionomia di gioco, se invece per scelta o chissà quale altro motivo non intende farlo, diventa del tutto inutile la scelta di un modulo o l'altro in termini costruttivi, rimangono solo dei numeri posti geometricamente sulla carta, quindi privi di concretezza.


  15. Certo che ce ne vuole di lungimiranza calcistica per scaricare come nulla fosse, un giocatore di 21 anni dalle evidenti potenzialità, senza manco concedergli il tempo di migliorarsi e porle pienamente in atto. Poi in cambio, dare fiducia cieca a gente mezza rotta, la quale il meglio l'ha già dato e che ora è inevitabilmente avviata sul viale del tramonto; tra l'altro tutta gente molto costosa ma dal rendimento molto instabile, se non addirittura assente.

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  16. Le scelte amministrative e quelle tecniche, specie della scorsa stagione, cui va aggiunta quella attuale, sono semplicemente assurde per una società calcistica di elevato livello quale noi siamo; difficile comprendere se dovute a faciloneria derivata da possibile presunzione o se per mera incompetenza, da parte di coloro che dalla stanza dei bottoni devono decidere. I momenti negativi e difficili capitano sempre nel corso di una lunga storia, ma quì ora pare si intenda perseverare.

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  17. Comisso ha sicuramente esagerato e più di lui la stampa, tuttavia ha espresso delle concrete verità. L'attuale nostra conduzione societaria è davvero molto scarsa, sia di competenza a livello amministrativo economico, che di quello tecnico. Certe scelte inerenti al mantenimento dello status quo, specie a livello tecnico e le decisioni di mercato che ne derivano, suscitano molte perplessià nei confronti della dirigenza in genere e l'evidente mancanza di un reale progetto prossimo futuro ne sono la conferma.


  18. Un giocatore di calcio rende al meglio quando tutto il complesso in cui milita gioca a calcio e non vi rinuncia per astruse scelte tattiche; questo vale per Kulusevski e per qualsiasi altro giocatore della Juve o di chi altri. Poi nel corso della stagione ci possono essere gli alti e bassi, dovuti a diverse situazioni, quali ad esempio: il calo di forma, la stanchezza mentale (specie nei più giovani), problematiche di carattere fisico. Più che evidente che nella Juve attuale diverse cose non girano per il verso giusto e la resa dei singoli diventa un fattore soggettivo, oggi uno fa bene, l'altro fa peggio e viceversa; questo significa carenza di amalgama, mancanza di coralità e di motivazioni; il tutto dovuto ad una mentalità errata e fuori dal tempo attuale, non c'è divertimento ne serenità tra le file ed il cacio per quanto super professionistico sia rimane comunque un gioco, ove gli attori rendono al meglio quando pure si divertono, certamente rispettando i dettami tattici, ma non sino a subirne negativamente il peso e così rinunciare a giocare.


  19. Errore colossale cedere Kulusevski, lo avevo precisato già allora e lo ribadisco adesso.

    Ma come si fa a cedere un giocatore di 21 anni, proprio all'inizio della sua maturazione, ma la nostra attuale dirigenza, allenatore compreso, che cavolo hanno in testa? Kukusevski da noi non sempre aveva disputato buone gare, ma sfido chiunque a farlo in una squadra che per scelta rinuncia a giocare, collocando i giocatori un po' dappertutto e non solo Kulusevski; un giorno esterno d'attacco, quello dopo centrocampista esterno, poi seconda punta, poi ancora centrocampista e così via e tutto a causa di fissazioni tattiche impossibili da interpretare e in ampia parte pure superate.

    Io vedo giocare le altre squadre, nazionali comprese e noto vitalità, agonismo, rapidità di manovra, dinamismo collettivo; è mai possibile che solo da noi non si riesca a farlo e tra l'altro non si voglia intravedere il motivo di questa perseverante miseria.

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