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Dario il grande

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Messaggi pubblicati da Dario il grande


  1. Se una squadra è ben allestita ed amalgamata, portata a giocare con grande dinamismo, ovviamente i giocatori ne traggono beneficio e riescono ad esprimersi al meglio.

    Noi attualmente non siamo ben allestiti, per niente amalgamati e il dinamismo non sappiamo manco cosa significhi, di conseguenza i giocatori sembrano scarsi, poi quando vanno ad esibirsi su altri palcoscenici dimostrano di non esserlo affatto.


  2. Danilo va certamente tenuto, tuttavia andrebbe preso un valido centrale da affiancare a Bremer, anche perchè non credo che Bonucci riesca più a giocare oltre ad una quarantina di partite a stagione. Poi dipende da come si intenderà posizionare la difesa, ossia se stabilmente a tre, oppure a quattro; in quest'ultimo caso necessita acquisire un terzino sinistro di buon livello.


  3. 3 minuti fa, DEDONE ha scritto:

    Sono perfettamente in linea con la tua idea. Sempre sostenuto max, ma oggi mi sembra una via senza uscita. Comunque con questa dirigenza io ho paura di qualunque altro progetto. Perché al momento in 4 anni hanno partorito solo fallimenti. L'allenatore è solo la punta dell'iceberg. Giù c'è molto altro. E le parole di Pjanic vanno in quel senso. Perché una società seria o cambia senza esitazione, oppure si stringe attorno in unione. Facendo capire ai calciatori che chi non segue e suda va fuori. Qui si segue la strada fallimentare. Screditando l'allenatore e lasciandolo li, solo. 

    Concordo pienamente.


  4. 1 minuto fa, Maxxo74 ha scritto:

    Oddio ... sentimenti juventini. Ok che da ragazzo tifava Juve ma da qui a dire che ha sentimenti juventini considerando che è stato l'allenatore dell'inda nel bel mezzo di farsopoli e quante ne ha dette... 

    Da ragazzino tifava Juve e a quel tempo il sentimento è puro e rimane dentro; poi la professione è un altro discorso e porta su altri percorsi e le dichiarazioni dei tecnici spesso seguono altre logiche e mirate ad esprimere ciò che sta bene a chi ti da lo stipendio. Detto questo, a noi serve un tecnico di ampie garanzie e Roberto Mancini le possiede di certo e questo a prescindere dai suoi sentimenti di fede calcistica.


  5. Di cosa esprime la stampa in genere con le sue statistiche del cavolo non me ne può fregare meno; la più che evidente verità è che questa squadra non gioca a calcio e nemmeno prova a farlo per scelta. Inutile oltre che ridicolo che dirigenza e tecnico cerchino di arrampicarsi sugli specchi esponendo scuse banali, tipo CR7 non giocava per la squadra (37 reti in una stagione se le era costruite comunque da solo), poi via lui, non andava più bene manco Dybala troppo lezioso, ora c'è perplessità su Vlahovic (senza di lui manco si entrava in Champions), il quale in una squadra che palesemente non gioca dovrebbe fare miracoli. Vedo le partite e noto sempre le stesse cose: lentezza, prevedibilità, dinamismo inesistente, nessuna fonte di ispirazione della manovra da metà campo in su e il gioco regolarmente consegnato in mani avversarie, che siano di rango o meno l'esito non cambia. In conclusione, se il tecnico e la dirigenza non hanno colpe, chi è responsabile di questa continua insulsa situazione? Forse il magazziniere o il segna campo o il custode dello stadio?


  6. Non esiste alcun progetto, solamente invenzioni del momento tipiche di chi  a livello dirigenziale non ha le idee chiare su cosa significhi pianificare una nuova squadra partendo dal suo telaio. L'attuale dirigenza sta commettendo continui errori di valutazione che poi vanno a tradursi in scelte sbagliate sia di gestione tecnica che economica.

    La Juve attuale non gioca più a calcio già dalla passata stagione e questo è più che evidente per chiunque, le colpe passano attraverso una dirigenza facilona e dalle idee ben confuse, per arrivare ad un tecnico che tale pare proprio non sia, cioè senza voce in capitolo nella campagna acquisti e cessioni e da qui a fungere da rattoppatore, ossia l'unica cosa che un gestore può provare a fare, quando gli vengono meno le capacità tecniche necessarie per saper costruire una squadra dalle fondamenta e la Juve va ricostruita pure nello spirito.

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  7. Chi ha giocato a calcio, pure se solo nelle giovanili, sa cosa significhi per una punta centrale giocare isolato, costretto a correre a vuoto sino a sfiancarsi, con il compagno più vicino arretrato di una ventina di metri e poi pensare a ripiegare piuttosto che rimanere alto ad attendere in piena energia una verticalizzazione decente, un invito smarcante.

    Tutto questo succede quando la squadra non gioca, rimane bassa,  lenta e prevedibile, priva di almeno un briciolo di dinamismo; ossia la triste Juve attuale.

     Fossimo impostati per giocare di ripartenza, ma nemmeno quello si fa e allora a fare la punta solo contro tutti ci si può mettere chiunque tra i migliori al mondo, ma l'esito non cambia.


  8. Vlahovic è una prima punta moderna di primordine, diamolo a qualche super squadra, ove garantirà come minimo una trentina di reti a stagione; noi al momento troviamo difficoltà ad essere perlomeno una squadra normale, siamo male assortiti e con una guida purtroppo rimasta indietro nel tempo e questa è la nostra dolorosa realtà.


  9. Nel calcio attuale o moderno se si preferisce il termine, da punta spalle alla porta non ci gioca più nessuno; forse avviene ancora in squadre di basso livello o di categorie inferiori. Il calcio oggi è composto da dinamismo posto in atto da tutto il collettivo, rapidità di manovra, ritmo e carica agonistica costante.

    Nel modo in cui perseveriamo a giocare (o meglio a non farlo), non si va da nessuna parte e a prescindere da chi siano le punte o la punta.


  10. Chi ha giocato a calcio, anche seppure solamente a livello dilettantistico, sa bene che una punta non può rimanere isolata in avanti con difronte l'intera difesa avversaria e nemmeno può sfiancarsi in ripetuti scatti a vuoto sino aperdere la necessaria lucidità negli ultimi 20 metri.

    Una punta deve essere sempre supportata dal resto della squadra e per farlo a dovere serve saper costruire il gioco in fase offensiva, saper vedere in frazioni di secondo le verticalizzazioni a seguire, ossia dove dare la palla davanti alla punta possibilmente in profondità. Tutto questo non avviene nella scialba squadra attuale, da qui ne conseguono le visibili grandi difficoltà a trovare la via della rete; più che evidente che siamo privi di un collettivo decente e privo di elementi in possesso di fosforo, ossia la necessaria intelligenza calcistica; ove tra l'altro manca un ingrediente fondamentale per il calcio attuale, il dinamismo (quì non sanno manco cosa sia).


  11. I problemi attuali della Juve sono facilmente individuabili, dipendono da una gestione assurda e senza senso delle risorse finanziarie e di un altrettanto assurda visione tecnica, iniziata immediatamente dopo l'ultima finale di Champions. Non so se per presunzione o per pressapochismo sono state fatte delle scelte scellerate, pensando di rinnovare una squadra la quale oramai più che evidentemente era giunta a fine ciclo, attraverso a qualche piccolo ritocco, tenendo più in considerazione la volontà di alcuni giocatori piuttosto che quella dei tecnici in panchina; sono prevalsi altri fattori, cioè una specie di fai da te interno famigliare, ossia una gara a chi è più bravo a decidere in autonomia; ne sono uscite delle azioni prive di senso, colme di inesattezze e di sperperi, sicuramente a livello economico, ma dovute in ampia parte a strategie tecniche ampiamente sbagliate, tipiche di chi con scarsa competenza ma tanta arroganza, intende sostituirsi a chi conosce il mestiere.

    • Grazie 1

  12. I tempi sono cambiati e con essi è finita l'era del prendo quello che più mi piace, oggi poche società se lo possono permettere e in Italia nessuna, noi compresi.

    Ora è giunto il momento di cambiare registro, bisogna saper coltivare con cura il proprio orticello e saper fiutare con cura cosa veramente serve per allestire un collettivo di primordine, indirizzato a durare a lungo e ad aprire un nuovo ciclo vincente. Basta mega contratti basati sulle ipotesi, serve gente giovane e motivata, felice di essere alla Juve e con l'ambizione di vincere il più possibile. Basta minestre riscaldate fatte di ex oramai demotivati perche sazi o comunque garanti di acciacchi fisici e a rischio di recupero fisico e psicologico. L'esempio dato dal Milan trovo sia intelligente e da seguire, un rimensionamento delle pretese equivale ad una migliore gestione economica e se qualcuno tra tecnici e giocatori vuole di più dimostri di meritarselo sul campo ad ogni stagione e non facendo leva sui bei ricordi del passato; guardare indietro è deleterio.

    • Grazie 1

  13. Certo abbiamo una ampia parte di giocatori fuori squadra per infortuni, ma una fisionomia di gioco perlomeno accettabile la squadra la deve avere comunque, pure con le riserve in campo, siamo la Juve, poi le cose non potrebbero andare bene comunque, ma almeno si provi a giocare a calcio e non a lasciare, per scelta, il gioco in mano agli avversari; indipendentemente che si chiamino Benfica oppure Monza.


  14. Dare alla squadra un gioco perlomeno logico e decente è compito del tecnico che la guida, la Juve attuale nemmeno prova a giocare indipendentemente da quale sia la caratura dell'avversario. Poi si può pure discutere dei singoli giocatori e della loro qualità o meno, ma non è che questi sono arrivati alla Juve per la ferma volontà del capo magazziniere, ma presi su precise indicazioni tecniche da parte dell'allenatore e in sintonia con il direttore sportivo. Possibile che quando arrivano da noi in un attimo diventano dei ronzini, anche se prima non apparivano tali e quando poi se ne rivanno altrove, tornano ad essere validi giocatori di buon livello. Evidente che qualcosa non quadra.


  15. Quando tra datore di lavoro e i suoi quadri di conduzione aziendale, compresa quella tecnica, subentra l'amicizia e un confronto decisamente confidenziale, poi diventa molto difficile se non impossibile dare la scossa necessaria a smuovere l'ambiente in modo da stimolare i dipendenti delusi e forse rassegnati. Certo può fare sorridere, ma vale pure per il calcio specie se d'alto livello professionistico; quando due entità necessariamente cooperanti si separano difficilmente poi si ritrovano, quindi una delle due va rinnovata di sana pianta. 


  16. Nel calcio ci può stare di perdere pure contro l'ultima in classifica, è successo e succederà ancora, tuttavia dipende da come si perde e con quale atteggiamento tecnico, tattico, agonistico che sia; per tutto il primo tempo abbiamo palesemente rinunciato a giocare, anzi abbiamo subito l'iniziativa avversaria in maniera costante, lasciamo stare la sciocca espulsione di Di Maria, semplicemente per il fatto che pure quando si era in undici noi non si giocava da Juve per scelta e questa condotta oramai è diventata stabile contro qualsiasi avversario di rango o meno che sia. Questo atteggiamento ovviamente fa arrabbiare i tifosi molto di più che la partita persa per rinuncia a giocare a calcio.


  17. Non sappiamo quali siano i termini contrattuali di Allegri e nemmeno se ci siano delle clausole a garanzia dei risultati ottenuti in un determinato lasso di tempo, pertanto diventa inutile qualsiasi ipotesi. Certamente è necessario scuotere l'ambiente, ma non è così semplice come sembra a parole, certe esternazioni recenti da parte del tecnico sono da considerare molto pericolose, se non addirittura deleterie, in quanto i giocatori sono gli unici veri capitali sociali e denigrandoli pubblicamente non è il modo migliore per stimolarli, anzi il rischio di ottenere l'effetto contrario è molto alto. A parlare loro chiaramente deve intervenire direttamente la società, attraverso il suo massimo vertice, solamente così si può provare a porre le cose nel necessario equilibrio e nella rinnovata fiducia tra le parti.

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