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Dario il grande

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  1. Troppi soldi danno alla testa, specie a chi vi arriva dal nulla; il rischio che a livello psicologico scattino manifestazioni di onnipotenza, di presunzione ed egocentrismo, è molto elevato, ne consegue il calo di attenzione e di autentico impegno professionale, nonche la perdita dei necessari stimoli e ne esce la tendenza ad adossare le proprie colpe agli altri, ossia ai giocatori; specie quando con il tempo vengono a mancare quelli di più stretta e confidenziale fiducia, poi da qui si va a perdere la necessaria quanto dovuta comunicazione con il resto della squadra, la quale progressivamente non crede più in chi la deve guidare e temo sia quanto sta succedendo ora.

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  2. Dubito che la società esoneri il tecnico e se eventualmente lo farà, succederà a Giugno 2023.

    Per l'eventuale successore alla guida della Juve, eviterei di prendere in considerazione i soliti costosissimi grandi nomi, preferirei qualcuno capace di impostare la nuova squadra partendo da zero, ossia uno dal buon fiuto calcistico, quindi in grado di vedere realmente cosa serve per creare un collettivo di elevata qualità; degli attuali veterani, mi priverei immediatamente di: Szczesny, Bonucci, Cuadrado, De Sciglio e poi di quelli visibilmente di scarso livello per giocare in una grande; terrei solamente quelli in grado di offrire costanti garanzie e disposti ad affrontare un nuovo impegno anche fisico atletico molto più intenso di quello attuale.

    Un tecnico che mi piace è Paulo Sosa, il quale tra l'altro conosce bene l'ambiente Juve e con noi, da giocatore, aveva vinto qualcosa di molto importante.


  3. Quando alla strettamente ragione tecnica subentrano altri fattori, quali la simpatia o l'antipatia, l'amicizia o l'inimicizia, oppure l'oblio del cullarsi nei bei ricordi; è inevitabile che poi si perda il filo conduttore e il rischio di finire a catafascio è ben presente. La Juve del grande ciclo si era conclusa la serata di Cardiff, inutile negarlo, il giocattolo si era rotto allora e pertanto raccoglierne i cocci per provare a ripararlo è una questione sentimentale ma del tutto distante dalla necessaria razionalità. Che la squadra andava rinnovata l'avevano capito tutti, ma al vertice più alto è presto subentrata la nostalgia del passato, non è stato compreso che bisognava avere pazienza e credere in chi stava allestendo un nuovo telaio; è stato allontanato un tecnico il quale comunque era riuscito a vincere uno scudetto in condizioni anomale, poi è stato preso uno di famiglia, la diplomazia calcistica dice che era inesperto (e allora perchè lo hanno chiamato), più semplicemente era uno che sino poco tempo prima aveva cavalcato il grande palcoscenico del calcio e sapeva benissimo che se non si è agonisticamente preparati e specie dinamici, il tutto diventa molto difficile, pertanto pure lui aveva provato a proporre quanto già indicato dal suo predecessore, ossia: allenarsi molto di più e con maggiore intensità e pure per lui è scattata la condanna all'esclusione. Quindi richiamato Allegri, persona intelligente, il quale dopo essere rimasto inattivo per un paio d'anni, non si era accorto che il calcio seppure in breve tempo aveva cambiato fisionomia (a dire il vero qualche segnale l'aveva già avuto durante la fatidica notte di Cardiff) e in un primo momento aveva rifiutato il ritorno sulla panchina della Juve, ben consapevole delle difficoltà cui sarebbe andato incontro, ma alla fine innanzi alla proposta indecente fattagli dalla società, ha dovuto cedere (e chi non lo avrebbe fatto). Ora le difficoltà previste sono venute tutte a galla, esattamente come pure lui aveva pensato e di tutto questo la colpa non è certo sua, ma di chi con presunzione non aveva voluto capire come funziona una squadra di calcio, specie se di elevato livello e con una grandissima storia alle spalle. 


  4. Perin            6,5 (il migliore)

    Danilo          5,5

    Bremer        5

    Gatti             5

    De Sciglio    5

    Mc Keenie   5 

    Paredes       5,5

    Miretti          6  (almeno prova a fare qualcosa a pressare, ma al calcio non si gioca da soli)

    Kostic           5  (corre a vuoto)

    Di Maria       5  (pollo d'esperienza)

    Vlahovic      6  (almeno combatte solo contro tutti)

     

    Kean             5,5 (prova a fare qualcosa ma non gli riesce)

    Fagioli          s.v.

    Soule            s.v.

     

    all. Allegri   5    (il suo ciclo si era concluso a Cardiff, poi per chissà quale mistero lo hanno richiamato e piuttosto che chiudere in bellezza e lasciare un bel ricordo, ha preferito accettare un quadriennale da 9 milioni a stagione, pur sapendo che non c'era nulla da gestire (altro non sa fare), però mica fesso. 

    Ora vedremo se la stagione prossima qualche super società Europea gli offrirà un contratto migliore con qualche milione in più. Il mondo del calcio è diventato di una stranezza senza paragoni).

     


  5. Certo, abbiamo parecchi giocatori fermi per infortuni vari, ma questo giustifica solo in parte la mancanza di una fisionomia di gioco e di un atteggiamento perlomeno decenti.

    La squadra evidenzia qualche lacuna tecnica ma ciò che infastidisce, è la pressoche costante assenza di agonismo e la sensazione che il non volere giocare a calcio, sia poi una scelta mirata per fissazioni di carattere tattico o peggio, per presunta incapacità di comunicare ai giocatori come collocarsi sul terreno di gioco e in quale modo provare ad allestire la manovra costruttiva; anzi pare che le uniche indicazioni riguardino la copertura difensiva a costo di lasciare sempre l'iniziativa in mano agli avversari.


  6. Certo per vincere le partite ci vogliono i giocatori bravi, questo è risaputo anche se non è una regola fissa, poi ci sono pure gli allenatori bravi in grado di vincere le partite pur non disponendo di tutti i giocatori più bravi degli altri. Per vincere bisogna giocare un calcio anche se non bello a vedersi, perlomeno adeguato, concreto e redditizio.

    • Mi Piace 1

  7. Una punta va a rete quando è ben supportata dal collettivo, oppure da uno o più rifinitori di qualità (noi non ne abbiamo ne gli uni, ne gli altri), altrimenti tutto diventa molto difficile, specie in una squadra che manovra molto lenta e in maniera scontata, quindi sempre prevedibile.

    Di attaccanti capaci di andare spesso in gol con spunti personali, rammento Ronaldo e Messi ai bei tempi.


  8. Se non si possiede un valido potenziale costruttivo, espresso non solo per qualità, ma per giusta mentalità ed atteggiamento tecnico da tradurre in una azione dinamica collettiva e costante; il primo a risentirne è il potenziale d'attacco, ove i palloni giocabili arrivano col contagocce, oppure spesso manco arrivano; questa è la nostra triste realtà attuale.


  9. Della vecchia guardia sono rimasti solamente Bonucci, Cuadrado e Alex Sandro, ai quali va aggiunto De Sciglio quale amico di famiglia dell'allenatore; tutto il resto necessita urgentemente di venire indirizzato lungo un nuovo percorso, ricco di stimoli, di rinnovato entusiasmo e sopratutto di sfrenata ambizione a vincere tutto.


  10. Il calcio attuale è basato sul concetto prioritario del dinamismo espresso da tutto il collettivo, ossia il manovrare sempre compatti mantenendo stabili le misure tra i reparti, quindi alzando e abbassando il baricentro della squadra: tutti alti quando si va all'offensiva, tutti bassi quando si va a difendere; ovviamente la manovra deve svolgersi sempre in maniera rapida e in totale sinergia. Di questi tempi, alla Juve, tutto questo non avviene e a soffrirne sono sopratutto le punte, troppo spesso mal servite e in maniera scontata quindi prevedibile, poi ne risente pure il centrocampo e di conseguenza la difesa. Non capire questo semplicissimo concetto equivale a non essersi adeguati al tempo odierno e i risultati ottenuti, le prestazioni negative non solo della squadra ma anche dei singoli, lo stanno ampiamente a dimostrare.


  11. Perin           7 (il migliore)

    Bremer       5 (meno sicuro del solito) 

    Bonucci      5 (ad un certo punto la sola esperienza non è più sufficiente)

    Danilo         5 (si arrangia come può)

    Cuadrado   5 (fuori condizione e non più in grado di tenere l'intera fascia)

    Mc Kennie  5 (se questo è un centrocampista da Juve, allora ci potrebbe giocare qualunque altro)

    Paredes      6  (degli attuali centrocampisti, èl'unico in grado di giocare un calcio di livello superiore; alla lunga si perde anche lui)

    Miretti         5 (parte bene poi si perde, commette un errore decisivo il quale probabilmente poi lo limita psicologicamente)

    Kostic         5  (grinta e corsa non gli sono meno, ma evidente che manca l'amalgama con il resto della squadra)

    Milik           6,5 (nel grigiore totale è l'unico che evidenzia qualità tecnica e caratteriale)

    Vlahovic     5   (corre a vuoto e si sfianca inutilmente, a sua difesa va detto che fare la prima punta in una squadra incapace di costruire gioco è una impresa impossibile; non è mica Ronaldo)

     

    Di Maria     5,5 (doveva entrare prima)

    De Sciglio    5  (fa quello che può, cioè poco)

    Kean            s.v.

    Fagioli         s.v.

     

    all. Allegri    s.v. (gestire una squadra è ben diverso dal saper darle un vera identità tecnica e mentale d'alto livello)

     

     

     

       


  12. I moduli bisogna saperli interpretare e una squadra di alto rango deve saperlo fare a prescindere da quale sia quello prescelto inizialmente come base di partenza, poi all'occorrenza modificabile con immediatezza a partita in corso, specie se per esigenze tattiche dovute alla tipologia tecnico tattica degli avversari da affrontare, oppure per qualsiasi altra esigenza, non escludendo possibili problematiche di carattere fisico, o anche per il fatto di avere subito una espulsione e per ovviare a tale problema può essere d'obbligo modificare l'assetto della squadra. I calciatori professionisti, non dovrebbero mai trovare difficoltà a cambiare collocazione quando necessario; tuttavia tutto ciò dipende dal tecnico e dal lavoro da esso svolto durante gli allenamenti, specie se di riferimento tattico.


  13. L'uomo ragno è tale perchè sa arrampicarsi sugli specchi.

    A prescindere dal VAR e dalle sue faziose malefatte, il più grande blasone del calcio Italiano non può subire ad ogni partita qualsiasi avversario, di rango o meno che sia. Non disponiamo di una minima parvenza di organizzazione del gioco, evidenziamo confusione piuttosto che il necessario ragionamento, la foga non va confusa con l'agonismo e la caratura tecnica non va confusa con la eventuale iniziativa dei singoli. Certo manca qualche pedina importante, ma è evidente che la squadra non presenti una propria almeno decente fisionomia tecnico-tattica-agonistica; il calcio è sinergia, quì attualmente, manca pure il solismo e l'inventiva.


  14. Perin             6 (senza colpe)

    Cuadrado     5 (non e' un terzino,)

    Bonucci        5,5 (poco lucido e lento)

    Bremer 6 (un leone con ma qualche errore)

    De Sciglio 5,5 (purtroppo pochino)

    McKeenie    5 (anarchico e scarso)

    Paredes 6,5 (qualche imprecisione di troppo ma gioca a calcio)

    Miretti 6 (benino, ma cala presto)

    Kean 5 (mistero, che ci fa alla Juve?)

    Vlahovic 6 (solo contro tutti)

    Kostic 6 (corsa e grinta, fosse piu' preciso)

     

    Milik 6,5 (il migliore, sia titolare)

    Fagioli 6 (piedi buoni, deve crescere)

    Danilo s.v.

    Soule' s.v.

     

    all. Allegri 5 (lui non allena, ma gestisce e lo si nota piuttosto chiaramente)


  15. A questo punto è lecito chiedersi quanti infortuni di carattere muscolare abbiamo avuto nel corso della attuale stagione e di quella trascorsa e quali siano i motivi; certamente sono situazioni che capitano pure agli altri, ma da noi sembra siano di una assiduità troppo elevata e senza paragoni.


  16. Per far render al meglio una punta prima bisogna risolvere un problema piuttosto logico quanto semplice, ossia, la squadra deve giocare un calcio costruttivo e comprendere un concetto banale quanto assolutamente veritiero e concreto: per vincere le partite bisogna fare gol, possibilmente più di uno e per porre in atto questa elementare soluzione è necessario adottare una spiccata mentalità offensiva e non di minimale cocciuto difensivismo; coprirsi le spalle è ovvio, ma rinunciare a giocare a calcio per farlo è deleterio. Tra l'altro nemmeno disponiamo più della grande difesa dei bei tempi e pare che pure giocare di ripartenza sia vietato.


  17. Giocare stabilmente mantenendo basso il baricentro della squadra equivale a consegnare l'iniziativa di gioco agli avversari.

    La Juve già da un paio d'anni non è riuscita a metabolizzare il concetto di dinamismo espresso da tutto il collettivo, ossia misure sempre compatte e da mantenere sia nella fase offensiva che in quella difensiva; cioè attaccare e poi difendere tutti assieme, come del resto succede già da parecchio tempo nel calcio moderno. Rimanere sempre bassi e manovrare lentamente significa subire contro qualsiasi avversario; di rango o meno che sia.


  18. Cuadrado non è ancora in piena forma, non è più un ragazzino pertanto necessita di tempi di recupero più lunghi e giocare ogni tre giorni non gli è d'aiuto.

    Va pure precisato, che non è un terzino, ma il suo ruolo è quello del centrocampista esterno di fascia e solo lì deve essere collocato.


  19. Verratti sta mettendo le mani avanti pensando ad un prossimo non troppo lontano futuro, con il tempo che passa e con qualche inevitabile acciacco fisico diventa logico guardarsi attorno e magari pensare ad un rientro a casa e cos'altro ci sarebbe di meglio della Juve attuale, pronta ada accogliere a braccia aperte giocatori di valore evidentemente giunti nella fase di calo della loro carriera, pertanto alla ricerca degli ultimi lussuosi contratti.

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