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Dario il grande

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Messaggi pubblicati da Dario il grande


  1. Fagioli, ma pure Miretti e Ranocchia, fossero stati Spagnoli,Tedeschi o Inglesi; giocherebbero di già e con grande considerazione nelle rispettive squadre e nei locali massimi campionati, solamente in Italia e specie da noi persiste la mania del sono troppo giovani; certo devono migliorare ma farlo in prestito presso società minori, oppure rimanendo cronicamente in panchina alla casa madre, non giova di certo e più che a maturare serve a marcire, specie per chi dispone di talento naturale. 


  2. Il calcio è fatto di concretezza e non di se o ma. Un giocatore specie se giovane e promettente, per avere il modo di dimostrare il suo valore deve poter giocare con una certa continuità, sentire la considerazione nei suoi confronti da parte del tecnico e dei compagni più esperti. I famosi pochi minuti finali non servono a niente, forse al colpo fortunato, come all'errore madornale. Fagioli, o chi altro promette bene? Allora va inserito nella rosa di prima squadra e fatto giocare nel suo ruolo ogni qualvolta se ne presenta l'occasione e senza assurde quanto improbabili alchimie tecnico-tattiche; invece quando Llallenatore già in partenza non ne è convinto, allora Fagioli o chi altro, va ceduto.

    Tra l'altro alla Juve non si è mai avuta una immediata considerazione per i giovani anche se molto promettenti; cosa che invece spesso è più facilmente capitata alle Milanesi o ad altri (chissà forse è una questione di fiuto), ora forse pure da noi è arrivato il momento di cambiare indirizzo, altrimenti chiederanno dai 40 milioni in su per qualsiasi giocatorino da noi richiesto, al quale ovviamente verrà data immediata considerazione a discapito di chi è già nostro e può non costare quanto alcuni noti elementi per i quali non ho mai capito che ci hanno visto di eclatante per farli arrivare alla Juve con mega stipendi e contratti ermetici. 


  3. Se si continua con la difesa a quattro, serve un terzino sinistro; se invece si opta per quella a tre, serve un valido centrale difensivo possibilmente di piede mancino.

    Il centrocampo è la zona alla quale serve porre assolto rimedio, occorrono tassativamente due elementi di garantita qualità, capaci sia in interdizione quanto in impostazione o regia, non di certo un regista vecchia maniera piantato fisso davanti la difesa, come era di moda ai vecchi tempi.

    Davanti, serve una attaccante all'occorrenza capace di fare la prima o anche la seconda punta, ossia di fungere da riserva a Vlahovic, oppure di fungergli da spalla.


  4. Dipende da come sarà modellata la nuova Juve, se il tecnico opterà per la difesa a tre, oppure manterrà quella a quattro: in entrambi i casi serve un degno sostituto di Chiellini, nel secondo caso diventa prioritario reperire pure un terzino sinistro di ampie garanzie.

    A centrocampo, ipotizzando l'arrivo di Pogba, serve perlomeno un altro centrocampista dotato di elevata qualità tecnica e innato dinamismo (ad esempio Renato Sanches), ossia giocatori capaci di far cambiare passo a tutta la squadra; ipotizzando un centrocampo a tre, il terzo lo farebbe Zakaria o Locatelli.

    In attacco serve una degna spalla a Vlahovic, ipotizzo Raspadori e ovviamente Chiesa, il quale è una punta esterna e non un esterno di centrocampo, come temo voglia trasformarlo l'attuale tecnico. Quale riserva di Vlahovic, piuttosto che Muriel, opterei per il più giovane, potente ed integro Beto.


  5. Trovo giusto valorizzare di più i giovani calciatori Italiani, anche per provare a calmierare il mercato, altrimenti rimarrà uno strumento esclusivo di tre o quattro club esteri con i quali diventerà praticamente impossibile competere sicuramente a livello economico finanziario, come di conseguenza pure per quello sportivo.

    Incrementare le scuole di calcio e renderle obbligatorie alle società, indipendentemente che siano di professionisti o di dilettanti; anzi specie per queste ultime ci vorrebbe un maggiore interesse tradotto in aiuti economici e considerazione.


  6. Dal momento che la sua filosofia di base è il non gioco, ossia una tattica attendista fondata sulla copertura costante di tutti gli spazi atta a limitare nel miglior modo ogni iniziativa avversaria, appare ovvio che la squadra non può sviluppare un manovra costruttiva, se non piacevole a vedersi, perlomeno decente e ampiamente utile ai fini del risultato. Sicuramente ci sarebbe da ridire pure sulla qualità di alcuni elementi, ma va pure sottolineato che i giocatori di professione di elevato livello devono eseguire alla lettera quanto preteso dal tecnico e provato nel corso degli allenamenti settimanali; giocatori che nelle partite di campionato non sempre riescono ad offrire il meglio, ma che poi smentiscono tutti quando giocano nelle loro rispettive nazionali, per non dire di altri, i quali trovavano difficoltà ad esprimersi alla Juve, mentre una volta via da noi hanno prontamente iniziato a dimostrare il loro valore. In conclusione appare chiaro che il problema ha due volti ben visibili:

    1) una dirigenza più attenta agli affari esterni (sponsor, marketing, mediatica, ecc.), che alla mirata gestione della squadra e su questo appaiono evidenti certe scelte alquanto dubbie in tema di acquisti e cessioni.

    2) una guida tecnica chiaramente in linea con quanto prospettato al punto uno, ossia gestisci quello che c'è a disposizione e che ritieni in linea con il tuo ragionamento calcistico; certo, guardando al passato il discorso fila perfettamente bene, per un lustro si era vinto quasi tutto, ma gli attori erano ben diversi e quasi sempre trovavano le giocate vincenti, dal momento che sapevano inventarsele e provenivano da un concetto mentale oltre che tecnico acquisito già prima dell'era Allegri; quel ciclo si era concluso definitivamente a Cardiff e purtroppo la dirigenza non ha capito che la ricostruzione deve essere innovativa, ossia distante da quanto di bello e positivo c'era prima, erroneamente hanno cambiato percorso più volte, per alla fine ritornare nuovamente su quello antico e obsoleto, quindi inadatto, ridando in mano le redini ad un bravo gestore di giocatori ben collaudati, ma evidentemente non indicato a costruire una squadra partendo dal telaio, ove diventano obbligatorie le scelte degli attori non ancora affermati, proponendo loro di sviluppare un calcio innovativo rispetto a quello del passato e/o perlomeno adeguato al tempo attuale.

    Non si vive di ricordi e nemmeno si buttano centinaia di milioni sulle ipotesi quando viene a mancare la necessaria quanto ovvia pianificazione e la capacità di seguirla alla lettera e questo dipende da quanto già espresso nei due punti precedentemente citati.


  7. Bravo il nostro carissimo Allegri, lui ha visto un Alex Sandro tornato ai suoi livelli, io in verita' ho visto un giocatore che arranca per il campo e spesso combina delle mega frittate. Poi ho visto una squadra di grande blasone schierata con un 4-5-1 da provinciale in estrema lotta per la salvezza; infine ho visto giocatori quasi sempre in ritardo in apertura o in chiusura delle diagonali, nessuna idea, nessuna fantasia calcistica eccetto l'assist di petto all'ultimo secondo compiuto da un giocatore ida 6 milioni di stipendio netto a stagione.


  8. Sinceramente mi aspettavo una svolta, specie quel cambio di mentalità di cui sempre si parla e mai si realizza e tassativamente necessario per arrivare al vertice del calcio Europeo; di conseguenza una drastica svolta pure a livello tecnico atta a costruire una filosofia calcistica in linea con le grandi d'Europa; invece nulla si conserva il passato, peccato potevano essere la situazione ed il momento giusto per cambiare.


  9. Allegri è un eccellente gestore non un tecnico innovatore, è un conservatore che lavora bene con quello che trova, specie se materiale umano di elevata qualità (le cinque stagioni vittoriose, le ha portate a termine con giocatori tutti all'altezza dei compiti e più giovani di età rispetto ad ora). A differenza, a Sarri non fu dato nemmeno quel minimo che chiedeva e nemmeno fu difeso dalla società. Mentre con Pirlo credo ci siano stati degli accordi di sottobanco, in modo che stesse alla guida della squadra per una stagione considerata di transizione più per motivi economico amministrativi che per altro. Auspico che Max faccia nuovamente bene in campionato, tuttavia rimango piuttosto perplesso per la scelta fatta dalla società, in quanto mi ero illuso che finalmente avessero compreso che per dominare pure in campo Europeo era necessario cambiare registro, specie per la mentalità.


  10. Ogni cosa nella vita richiede una sua tempistica di apprendimento e questo vale pure per il calcio, ma se alla Juve attuale qualcuno ha deciso di giocare alle scommesse tra amici, poi non si venga a piagnucolare se le cose non stanno andando per il verso giusto e peggio: si persevera a non voler vedere e rimediare con drastica prontezza.


  11. Sarri ha ragione, mezza squadra non segue le sue indicazioni, non corrono, sbagliano gli appoggi più semplici, nessuno cerca la profondità; questo significa che di base non tutti sono quei mega professionisti che ci siamo illusi di avere; erano abituati al poggia piano che tanto si vince comunque, mentre la realtà dimostra che non appena trovano una squadra che corre e tiene elevato il ritmo, vanno in grave difficoltà.

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