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  1. 9 ore fa, Jsr ha scritto:

     

    Moneyball, cos'è la filosofia di Damien Comolli, nuovo direttore generale della Juventus?

     

     

    La Juventus si appresta a inaugurare un nuovo ciclo sportivo e dirigenziale con l’ingresso di Damien Comolli come nuovo direttore generale.

     

     

    Questa nomina non è solo un cambio di figura, ma rappresenta un vero e proprio segnale di svolta, poiché Comolli porta con sé una filosofia innovativa e data-driven nota come "Moneyball", un approccio che ha rivoluzionato il modo di gestire le squadre sportive, soprattutto nel calcio moderno.

     

    Origini e significato del Moneyball

    Il Moneyball nasce nel baseball americano agli inizi degli anni 2000, grazie a Billy Beane, general manager degli Oakland Athletics, e si basa sull’uso intensivo di dati statistici per costruire squadre competitive con budget limitati.

     

     

    L’idea di fondo è quella di superare le valutazioni soggettive e tradizionali, spesso influenzate da reputazioni o intuizioni, per puntare su metriche oggettive che misurano il reale valore e rendimento dei giocatori.

     

    Questo metodo, chiamato anche sabermetrica, è stato ideato da Bill James negli anni ’70 e si concentra su statistiche avanzate come expected goals (xG), passaggi chiave, duelli vinti, pressioni e recuperi palla, andando ben oltre i classici gol e assist.

     

     

    L’obiettivo è massimizzare l’efficienza e il rendimento della squadra, ottimizzando il budget e scovando talenti sottovalutati o poco noti che possono offrire un contributo significativo al gioco. In questo modo, squadre con risorse inferiori possono competere ad alti livelli senza dover necessariamente investire cifre esorbitanti su giocatori "di nome".

     

    Damien Comolli e l’approccio Moneyball al calcio

    Damien Comolli, dirigente francese con un curriculum di successo in club come Tottenham, Liverpool, Fenerbahçe e Tolosa, è uno dei maggiori fautori del Moneyball applicato al calcio.

     

     

    La sua carriera è stata caratterizzata dall’uso sistematico dell’analisi dati per scovare giovani talenti a basso costo e valorizzarli, generando plusvalenze importanti per i club che ha guidato. Tra i suoi colpi più celebri figurano giocatori come Luka Modric, Gareth Bale, Luis Suárez e Jordan Henderson.

     

    Comolli ha spiegato che la sua "ossessione" è trovare un vantaggio competitivo sul mercato attraverso l’uso dei numeri, un metodo che consente decisioni più razionali e meno influenzate da fattori emotivi o di immagine. Il suo approccio si basa su quattro pilastri fondamentali:

     

    Statistiche avanzate: analisi approfondita di dati complessi per valutare il rendimento reale dei giocatori.

    Data scouting: utilizzo di software e algoritmi per esaminare migliaia di profili in tutto il mondo.

    Valutazione del contesto: considerazione dell’adattabilità del giocatore al sistema di gioco, alla cultura del club e agli aspetti psicologici.

    Ottimizzazione del budget: ricerca di talenti sottovalutati per competere con club più ricchi evitando spese eccessive.

    Il Moneyball come rivoluzione organizzativa per la Juventus

    Con l’arrivo di Comolli, la Juventus intende rafforzare il proprio cuore pulsante, ovvero la forza organizzativa e societaria, puntando su un modello gestionale moderno e scientifico.

     

    La Vecchia Signora vuole così aprire un nuovo ciclo sportivo che non si limiti alle scelte tecniche sul campo ma che coinvolga anche la strategia di mercato e la costruzione della rosa attraverso criteri oggettivi e misurabili.

     

    Questo approccio si inserisce in un contesto globale dove la competizione economica tra club è sempre più serrata e dove il semplice affidamento a nomi altisonanti non garantisce più il successo.

     

    Il Moneyball permette di scovare "gemme nascoste", giocatori funzionali e adatti al progetto tecnico, anche se meno noti o mediatici. Un esempio di applicazione simile si è visto in club come il Barnsley in Inghilterra o il Midtjylland in Danimarca, che hanno adottato strategie basate su statistiche e caratteristiche specifiche, ottenendo risultati importanti pur con budget limitati.

     

    Sfide e prospettive

    Applicare il Moneyball nel calcio è più complesso rispetto al baseball a causa della maggiore fluidità e imprevedibilità del gioco.

     

    Tuttavia, Comolli ha dimostrato nelle sue esperienze di saper adattare e innovare questo metodo, facendo leva su tecnologie avanzate e un’analisi multidimensionale che include anche aspetti psicologici e culturali del giocatore.

     

    Per la Juventus, il compito sarà integrare questa filosofia in un club di altissimo livello, con aspettative di vittoria e pressione mediatica elevate.

     

    Il successo di Comolli potrebbe segnare una svolta nel modo in cui il calcio italiano e internazionale concepisce la gestione sportiva, dimostrando che l’intelligenza artificiale, i dati e la matematica possono essere strumenti decisivi per costruire squadre vincenti e sostenibili nel lungo periodo.

     

     

    "Il calcio è semplice, non lo rendete complicato!" (Cit)

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  2. 1 ora fa, JUVEXITER ha scritto:

    E invece un allenatore del suo livello oggi doveva scegliere l'estero, la premier.

    E invece Allegri si dimostra ancora una volta un allenatore "domestico". Ama le soluzioni comode, allenare sotto casa.

    Questo è un suo grande limite.

    Andare in questo Milan con problemi societari, economici e dirigenziali (un po come la situazione della nostra juve oggi) è una scelta comoda? 


  3. 4 minuti fa, il_commentatore ha scritto:

    Dite alla moglie di zidane che ancora non hanno portato il mare a torino, ma ci stanno lavorando.

    Intanto portiamo avanti....chiediamo alla moglie di Gasperini se gli piace la bagna cauda e i gianduiotti


  4. 3 minuti fa, Manhattan ha scritto:

    Fatemi capire.

     

    Stiamo per prendere uno che si porta dietro la moglie e lavoreranno assieme?

    Pensa l'allenatore che ci ha appena sfanculato si è fatto convincere dalla moglie rimasta ammaliata da a'pizza ca pummarola a coppa


  5. 3 minuti fa, oetzi ha scritto:

    Secondo me Gasp alla Juve sarebbe un grosso rischio:

    Bergamo è un ambiente iper protetto, dove ha avuto il sostegno incondizionato dalla società, tantissimo tempo per lavorare (e sbagliare) e una piazza che lo ha trattato come un idolo perchè le aspettative sono poche.

     

    Da noi dopo 2 mesi se i risultati non arrivano, o non arrivano come sperato, implode.

    Quale papabile allenatore accostato stamani alla juve se i risultati non arrivano non implode?


  6. 15 minuti fa, Roberto-Bettega ha scritto:

    Fino a che non si capisce che allenare una grande squadra e diverso, dove sei obbligato a vincere sennò te ne vai, dove se non vinci l ambiente diventa subito incandescente é inutile continuare a paragonare l allenatore che fa giocare bene la piccola media squadra per poi aspettarselo che lo fa anche nella grande.

    Se continuiamo a mettere gente che non ha già vinto qualcosa e sa gestire la pressione siamo sempre a capo.

    Dirigenza nuova , allenatore nuovo , che non han vinto niente.

    Continuamo con i soliti errori benissimo 

    Tutto giusto, un aspetto però....l'atalanta non è più una medio piccola. Oltre ai numerosi piazzamenti degli ultimi anni quest'anno è arrivata terza a 5 punti dalla prima (che non aveva la champions, 8 partite in più da reggere, più la supercoppa in arabia) e l'anno scorso ha vinto l'europa league.


  7. 1 ora fa, zebra67 ha scritto:

    Concordo. Il Milan potrebbe essere l'identikit perfetto: ambiente depresso da risollevare (un pò come quando venne da noi dopo due settimi posti), possibilità di concentrarsi solo sul campionato. L'assenza dalle Coppe potrebbe essere un'arma a doppio taglio, nel senso che la mancanza di introiti potrebbe rivelarsi un limite per gli investimenti sul mercato; tuttavia Conte non ha peli sulla lingua e dirà quali, tra gli attuali giocatori di livello (Leao, Maignan e Hernandez su tutti), sono ritenuti indispensabili e quali possono essere sacrificati, e a quel punto il tesoretto per il mercato potrebbe essere ricavato da qualche cessione di prestigio.

    Non e che l'ambiente juve sia meno depresso di quello del milan.....

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