Ronnie O'Sullivan

CR7 di gran lunga più grande di Cruyff e Platini?

Grandissimo Bro! Ti confesso che, da juventino e uomo del "nord" (Verona), ho tifato per Messi e l'Argentina come non mi era mai successo per qualcosa e qualcuno che fosse altro dalla Juve; mi sembrava giusto, nel senso "trascendente" del termine, ma anche in senso sportivo (perché hanno meritato) che a vincere fossero Messi e il suo popolo. E, si badi bene, sono un tipo che solitamente rifugge certa retorica che trovo stucchevole.

L'Argentina ha strameritato di vincere il mondiale, dopo la prima le ha vinte tutte nettamente, e anche le due vinte ai calci di rigore - contro Olanda e Francia - le aveva praticamente dominate, e si sono protratte ai supplementari perché il calcio è uno sport a punteggio basso in cui la variabile casuale e gli episodi influiscono molto. Riguardo alla finale, dal minuto 1 al minuto 71 l'Argentina ha stradominato e mostrato anche un gran calcio, e non solo per merito del fuoriclasse epocale che porta la numero dieci; dirò di più: anche nei supplementari ha fatto meglio della Francia, che pure ha avuto in match point al 123mo, per i motivi di cui sopra. Riguardo a Messi, le discussioni sul cosiddetto goat lasciano il tempo che trovano; non esiste il goat, e se anche esistesse, è impossibile stabilirlo con parametri oggettivi e inconfutabili; per certo, da ieri credo che nessun giocatore possa essere considerato certamente superiore a Lionel Messi; per quello che ha fatto, per come lo ha fatto, e per quanto tempo lo ha fatto (18 anni di carriera ineguagliabile); nessuno, nemmeno Maradona e Pelè.

Non faccio il tifo per nessuno, ma credo che Messi si meriterebbe di chiudere la carriera col titolo mondiale, al di là della retorica degli Adani ed im.becilli vari ed eventuali. Quanto al pronostico, la Francia è più forte malgrado le assenze pesanti - Pogba, Benzema, Kanté...e questo la dice lunga sul loro potenziale - ma una vocina interna mi dice che questo è il mondiale di Messi. Vediamo. PS La Francia è alla QUARTA finale dal 1998 ad oggi; e la cosa che fa paura, in prospettiva futura, è il livello e la quantità di talento giovane di cui dispongono.

Abbiamo una caterva di infortuni, ma Nick Bosa, grazie al Cielo, per ora c'è, gioca, e anche a Seattle guida la solita difesa intimidatoria. Altra grande vittoria, pur senza Deebo Samuel, che comunque rientrerà a breve. Go Niners!!!

La telecronaca elegante di Albertini (un Signore), il commento appassionato di Bettega, le trombette giapponesi, Borghi e il suo talento, la loro tecnica individuale, la sofferenza per il doppio svantaggio, il goal pazzesco di Platini annullato in maniera surreale, l’esultanza di Michel interrotta in quella maniera che sublimò plasticamente cos’è lo Stile Juve, il triangolo più bello della storia del calcio, la “cattiveria” di Tacconi ai calci di rigore. Scirea che alza la coppa e l’indomani la mostra in stampelle. Avevo tredici anni, è ancora tutto impresso indelebilmente nella mia mente come uno dei ricordi più dolci e straordinari della mia vita da juventino. Indimenticabile e irripetibile.

Ben ti sta! A parte gli scherzi, che ne dite dei miei 49ers, che perdono entrambi i quarter back titolari ma...sono tornati ad avere una difesa intimidatoria e grazie al duo McCaffrey-Samuel, al redivivo Kittle, all'ottimo fullback Jus, e a ricevitori finalmente potabili, tipo Aiyuk e Jennings, hanno fatto vedere i sorci verdi anche ai Delfini?

Andrea è persona intelligente, manager preparato e super tifoso; ha riportato la Juventus ai vertici; è doveroso ringraziarlo. Ma anche le dimissioni erano doverose.

Andava preso prima che andasse al Barcellona; forse saremmo stati l'ambiente perfetto per lui, forse anche no; di certo, la storia non si riscrive; alla fine è stato giusto così: si è creata una simbiosi tra la città di Napoli, con i suoi eccessi e le sue contraddizioni, e Maradona, che non ha mai conosciuto le mezze misure, né in campo, essendo stato il giocatore più geniale di tutti i tempi (ma non necessariamente il più forte, impossibile stabilirlo), né nella vita; nel bene come nel male. Poi si sa che l'idolatria rende schiavi sia l'idolo che i cultori, ma a volte è inevitabile.

Cabrini è stato uno dei più grandi terzini sinistri della storia del calcio; completissimo; marcatore implacabile, sapeva crossare alla perfezione, e soprattutto in corsa; inoltre, per essere un difensore, segnava parecchi goal, sia di sinistro, che di testa. Un fuoriclasse. Non so chi abbia elaborato la classifica, ma aver messo Zambrotta al posto suo è da tso.

Ma è impossibile…continue sorprese.

Hai iniziato benissimo anche questa settimana... Direi buone, forse i favoriti n. 1; sempre che non buttino altre partite a put.tane come l'ultima contro i Vikings.

Sono una * pazzesca. Ma se proprio è necessario ridurre la durata dei match, al di fuori degli slam, aumentando al contempo il numero dei punti importanti e dei set, al limite possono andare anche i set al quattro, ma almeno lascino i vantaggi (per me, la regola che devi fare due punti in più dell'avversario dovrebbe essere sacra e inviolabile) e il tie-break si svolga sul 4-4, non sul 3-3. Voglio dire: tre set su cinque al quattro (con vantaggi "regolari" e tie-break sul 4 pari), potrebbe essere una variante del due su tre al sei (che comunque io continuo a preferire), al limite. Ovviamente tenendo fuori gli Slam da questo giochino. Purtroppo, credo che alcune delle nuove regole verranno introdotte abbastanza a breve, gli spifferi provengono da più parti; come le allusioni implicite di Guadenzi nell'ultima sua intervista.

I numeri a Torino Il record di vittorie/pareggi/sconfitte di Juventus-Inter in campionato a Torino vede i bianconeri dominare i nerazzurri con: 62 vittorie, 16 pareggi e 10 sconfitte.

E pensare che al primo turno si è salvato da un paio di match point contro Stan the Backhand Man Wawrinka. Complimenti a Rune che ha battuto ci que top ten, CINQUE, e dimostrato, oltre alla “cattiveria” agonistica cui accennava Godai, anche di avere le palle. Comunque si sapeva che per lui era solo questione di tempo essere tra i protagonisti assoluti. Non mi entusiasma il suo gioco, ma è solido come una nave vichinga. Va detto che Nole, pur non mollando fino all’ultimo, as usual, nel terzo ha un po’ regalato. Cosa che gli succede raramente. D’altra parte, per un giocatore come lui, che oramai vive - giustamente - per i tornei majors, dover saltare due slam su quattro (per giunta sul cemento, sua superficie preferita) credo non sia stato facile; per quanto abbia la forza di un robocop, sicuramente a livello mentale qualcosa ha pagato.

L’ho sempre chiamata la Sticazzi League. Ora c’è anche la Stigrancazzi League, che non riabilita la prima. Ma vabbeh…almeno non potremo “perdere” la semifinale in casa con la prospettiva di giocarci anche la finale…😁

Ciao Bro, parallelo che ci sta; pur agli antipodi come personalità - un diavolo Muster, un bravo ragazzo gentile ed educato lo scandinavo - sono assimilabili per essere duri come la roccia e dei “martelli”. Vedendo Ruud il primo nome che mi è passato per la mente è stato quello di David Ferrer, ma il norvegese è più potente e in assoluto più forte, come - appunto - il leone austriaco. Certo, Muster, quando gli era concesso il tempo di sbracciare (sulla terra e in parte sul cemento), aveva un rovescio mancino ad una mano da cui partivano cannonate da affondare un veliero; colpo stupendo e terrificante. Casper ha nel dritto il colpo migliore. Se vuoi, continuando a giocare, te ne faccio un altro di parallelismo: Medvedev vs Gattone Mecir. Per certe movenze, per il modo di portare i colpi, che paiono appoggiati, invece sono imprendibili, per la manualità. Anche qui, in assoluto più forte Medvedev.

Certo che per noi juventini è proprio un bel periodo… LUI «Potrebbe andare peggio. Potrebbe piovere» LEI (guarda dalla finestra) «Ma sta piovendo» LUI «Be’, potrebbe piovere mer.da» LEI (allunga il braccio fuori, lo ritrae, annusa) «È mer.da»

Speriamo ce la facciano vedere… La testa mi dice di essere equidistante, ma il cuore tifa Musetti; e al cuor non si comanda. D’altra parte, io sono cresciuto col mito di John McEnroe (seguito da un tifo quasi calcistico per Stefan Edberg e Pete Sampras)…l’imprinting te lo porti dietro per tutta la vita.

Non è stato un set, ma una sinfonia. Incredibile. In generale, e al di là di come possa finire questa partita e questo torneo, l’aspetto più incoraggiante sono i miglioramenti su servizio e dritto. Di rovescio, per tornare alla metafora, suona lo Stradivari, as usual.

Al di là delle polemiche, che lasciano il tempo che trovano: ma, a proposito del Tizio di spalle che porti in avatar, te lo ricordi Pikxi Stojkovic? Purtroppo fu limitato nella seconda parte di carriera da un gravissimo infortunio (per l'epoca almeno), ma a mio parere è stato uno dei giocatori tecnicamente più straordinari e sublimi che io abbia visto in quarant'anni che vedo calcio. Talento da fuoriclasse assoluto.

Viviamo in una società che ESIGE la performance. Se non si è performanti, efficienti, vincenti, non si vale nulla. In ogni ambito e a qualsiasi livello. Figuriamoci in uno sport individuale ed iper professionistico come il tennis. E molto spesso, magari senza volerlo, sono proprio quelli che ci vogliono - o dovrebbero volerci - bene ad avere le maggiori aspettative e a caricarci - fin da giovanissimi - delle maggiori pressioni, talvolta al limite del patologico, come le proiezioni (e patetiche frustrazioni) di certi genitori sui loro figli. Alcuni non reggono. È ovvio. È difficile avere la forza d’animo e la libertà di spirito per evitare i lacci affettivi e i “ricatti morali” che talvolta ci vengono tesi. Io stesso mi rendo conto, a volte, di avere inutile pretese e aspettative sui miei figli. Sono poche le persone che accettano l’altro “così com’è”; e guarda caso, quando ci si sente accettati per quello che si è, si inizia ad auto accettarsi - anche coi propri difetti - e di conseguenza cresce anche il nostro “rendimento” in ogni ambito. Per contro, devo dire che, è vero: il tennis è lo sport del diavolo; ma se preso nella giusta maniera, e non importa il livello, diventa anche un’ottima disciplina e scuola di vita; nel mio infimo livello, mi ha aiutato a superare certi limiti (o presunti tali), a tirar fuori il cuore e le palle, perfino quelle che non pensavo di avere; ad accettare la vittoria e la sconfitta, perché l’avversario risiede sempre in noi stessi; mai in chi sta di là della rete; che se si cade ci si può sempre rialzare; e che l’importante è migliorare sempre e cercare di dare sempre quel che si ha, a prescindere dalla bravura di colui contro cui stai giocando (che non dipende da te). L’importante, in questo senso ma non solo, è essere circondati dalle persone giuste - staff tecnico e ambiente familiare - che capiscano certe dinamiche, che ti aiutino, che a volte ti spronino anche duramente, ma senza pretese, proiezioni aspettative di chissà che genere. Dico questo in generale; spero che Musetti sia attorniato dalle persone giuste. Allora maturerà anche a livello mentale, al di là di quelli che possono esseri i suoi tratti caratteriali, la sua personalità e sensibilità. Scusate per il pistolotto.

Nessun infortunio di natura fisica per Musetti; crisi d'ansia, purtroppo; gli succedeva non di rado da junior, evidentemente nei momenti di pressione gli attacchi si possono ripresentare, e non è sempre facile o automatico controllarli. Credo sia una problematica non infrequente, soprattutto fra ragazzi giovanissimi (di questo si tratta) e soggetti a forti stress; dovrà lavorarci e imparare a gestirla, per quanto subdola.

Non c’è dubbio; Alcaraz è un giocatore d’attacco; infatti, se proprio gli si vuol trovare un difetto, è quello di commettere qualche errore di troppo per eccesso di foga e desiderio di chiudere. Anche in finale allo US Open nel momento apicale della partita, a fine terzo set, ha salvato due set point grazie ad altrettanti serve & volley di grandissima qualità. E in generale è riuscito a domare Ruud proprio attaccandolo e venendo avanti appena possibile, visto che sfondare a spallate da fondo campo il muro eretto dal norvegese era complicatissimo se non impossibile. Nadal alla sua età era più solido, più difensivo, più attaccato al top spin estremo; poi ha imparato anche a venire a prendersi i punti a rete. Ma ha costruito il suo gioco sulla difesa. Alcaraz fa recuperi impossibili, ma non ha la consistenza difensiva di Rafa; gli piace spingere sempre e attaccare appena può, con gioco vario. Oggi non ho potuto vedere Musetti, del quale parlo generalmente poco perché, nel tennis attuale, è prezioso quanto una perla rara, anzi: più unica che rara. Va trattato con estrema delicatezza. Non ho idea di dove possa arrivare. Veramente. Talento allo stato puro, oserei dire quasi… radioattivo ☢️ 😁, se non fosse che il momento non è dei più opportuni per queste metafore.

Ciao Bro, non saprei veramente cosa aggiungere al tuo bellissimo post (e non lo scrivo per piaggeria, anzi…). Posso dirti, giusto per aggiungere qualche spunto, che concordo su tutti i nomi che hai fatto, ma credo che Alcaraz e Sinner abbiano qualcosa in più degli altri, e Alcaraz qualcosa in più di Sinner (ma ci perderà spesso perché soffre il suo gioco e, in generale, chi lo prende sul tempo). Tra quelli da te non nominati, spero ancora in Shapovalov come top ten, ma per lui vale, per ragioni differenti, ma sempre legate all’aspetto mentale, ciò che tu esprimi implicitamente riguardo a Kyrgios. Inoltre mi piace molto il tennis di Sebastian Korda, anche se non come quello del padre. Ha tutto per emergere ai massimi livelli, tranne la cattiveria agonistica. Ruud ha una testa e delle gambe da top ten stabile. Nutro qualche piccolo dubbio, invece, su Berrettini, più di natura fisica e atletica che altro (tendenza agli infortuni e mobilità in campo). Auger Aliassime ha un servizio che è un’arma letale, inoltre si muove molto bene; se matura son dolori per tutti. E zio Toni è uno che sa allenare. Sui fondamentali concordo praticamente in toto. Aggiungerei la fase difensiva, ma non saprei chi scegliere tra Rafa e Nole.