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ZizouZidane

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  1. ZizouZidane

    Il ruolo di Locatelli

    Locatelli, al Milan, ha iniziato sostituendo Montolivo, cioè il regista. Anche nella partita vinta dai rossoneri contro di noi con un suo gol, Manuel giocava mediano con Kucka e Bonaventura ai lati. Dopo di che, si è giocato il posto con Biglia, altro mediano, appunto. Al Sassuolo ha sempre fatto il mediano, con accanto Magnanelli. La mezz’ala l’ha fatta qualche volta in Nazionale. Che bisogno c’è di utilizzare questi dispregiativi? Locatelli è un mediano. E svolge bene il suo ruolo. Locatelli è costato 25 milioni più 12,5 di bonus. Barella 49 milioni. E, in ogni caso, parliamo di giocatori diversi. Se non ci mettiamo d’accordo sul ruolo e le mansioni di Manuel e continuiamo a tirare in ballo paragoni che c’entrano nulla, è inutile proseguire nella discussione.
  2. Una squadra che, in un intero campionato, ha una media di possesso che sfiora il 60% non fa calcio propositivo? Secondo me avete un’idea un po’ distorta dell’ultima Inter di Inzaghi.
  3. Chi ha mai detto che il gioco del Barca non ha pro? È una squadra giovanissima e inesperta che pecca molto in fase di non possesso. L’errore sta proprio nel credere che l’Inter giochi arroccata in difesa ad aspettare l’avversario. Non è così. Anzi, quando si è chiusa troppo, ha preso gol. Ho detto un’altra cosa. Ma va bene lo stesso. Probabilmente non ci capiremo mai. Buon proseguimento!
  4. È proprio questo il punto. Tutti vogliono vincere. Secondo me, per i motivi di cui sopra, un sistema prettamente difensivo, attendista, che vive sugli errori degli avversari, che ha un baricentro all’altezza della propria trequarti, che, insomma, non ti consente di giocarti la partita, oggi, non ti fa vincere. Questo è quanto. Non è questione di giochisti, risultatisti, gioco bello o brutto, divertimento o tristezza. Semplicemente, nel calcio moderno, con squadre che vanno a mille all’ora e che ti pressano fin nella tua area di rigore, se ti metti in campo per non prenderle, se giochi a 70 metri dalla porta avversaria, perdi. Sempre, perché non riesci a ripartire. È come mettersi a giocare a fondo campo con una racchetta di legno contro uno che ti attacca a 300 orari con una racchetta in carbonio.
  5. Certo, figurati. Infatti ti ho scritto quello che farei io. Mi aspetto il 5311 di Bologna. E, se ci va bene, un pareggio strappato con i denti.
  6. Ascolta, lo dirò per l’ultima volta: io credo che giocare bassi ad aspettare l’avversario, oggi, abbia solo dei contro. E ho spiegato i motivi tattici per i quali ho questa convinzione. Ti pregherei, cortesemente, di rispettare questo mio pensiero senza tirare in ballo onestà et similia. Io sono onesto e dico quello che penso. E, soprattutto, lo argomento. Non è mi sveglio la mattina e mi metto a sostenere una cosa per capriccio. Prendo atto che tu la pensi in maniera diversa e va bene così.
  7. Non c’entra niente il valore dell’Inter con quello che stavo dicendo. Semplicemente, l’Inter non gioca mai con tutti gli effettivi dietro la linea della palla a protezione della propria trequarti, a 70 metri dalla porta, e riparte quando glielo consentono. Contro il Barcellona, a tratti, è stata costretta a farlo. E quando lo ha fatto ha preso 3 reti (e rischiato di prenderne almeno altre due, se non fosse stato per due autentici miracoli di Sommer). Ma se credi che nel 2025 il “calcio all’italiana” possa pagare, non sarò io a convincerti del contrario. Qualcuno più esperto di me ha già provato a spiegare, con argomenti tattici e pratici (che nulla hanno a che vedere con il bel gioco e con lo spettacolo), per quale motivo, oggi, giocare bassi non paga. Ma rispetto senz’altro le tue convinzioni.
  8. Io, invece, dico che il primo dei due, oggi, non paga mai. Come altro devo scriverlo?
  9. L’Inter, ripeto, ha la media di possesso palla più alta della serie A. Non gioca affatto difesa e contropiede. Lo ha fatto stasera perché è stata costretta dall’avversario.
  10. Cercherò di essere breve: 1. L’ho vista la partita. Quando, nel secondo tempo, l’Inter si è abbassata a difendersi, per scelta o perché costretta dall’avversario, ha subito tre gol. E l’ha rimessa in piedi grazie a un episodio del tutto estemporaneo nel quale Acerbi si è ritrovato a fare il centravanti (e non parliamo di una situazione di forcing, durante la quale può capitare che il centrale difensivo si trovi in area avversaria). 2. Li hai letti i dati che ti ho riportato? L’Inter ha la media di possesso palla più alta della serie A. Bene. Ho capito. Io invece dico che, oggi, nel 2025, stare rintanati dietro a difendere e aspettare l’avversario non porta a nulla. E ne ho abbondantemente spiegato i motivi. Direi che possiamo chiuderla qua.
  11. Potrei capire cosa intendi per gioco all’Italiana? L’Inter, in serie A, ha una media del 59,9% di possesso palla. La più alta tra tutte. Se pensi che i nerazzurri giochino tutti rintanati nella propria trequarti per poi ripartire in contropiede, dubito tu li abbia visti giocare. Peraltro, quando nel secondo tempo si sono abbassati, o per scelta o perché costretti dall’avversario, ne hanno presi 3. Evidentemente non riesco a farmi capire. Pazienza.
  12. A parte il fatto che l’Inter non gioca affatto bassa, ma per niente, ho idea, a questo punto, che stiamo parlando di cose diverse.
  13. Comunque, @jouvans, inauguro il giochino del se fossi Tudor e a Roma me la giocherei così: Di Gregorio Savona Kalulu Veiga McKennie Loca Koop Thuram Chico Muani Nico Fosse indisponibile Koop, metto Luiz al suo posto.
  14. Proverò a essere più chiaro: se stai dietro, con tutti gli effettivi, nel calcio di oggi non hai modo di ripartire. Perché ti aggrediscono già sulla tua trequarti. Stare dietro, oggi, significa quasi sempre stare dietro e basta. Perché hai troppo campo da percorrere par arrivare dalla parte opposta e ti bloccano sul nascere. La ripartenza può essere una circostanza di gioco estemporanea, non un sistema tattico su cui fondare la tua manovra. Negli anni ‘80 funzionava. Oggi no. Questo è il mio pensiero.
  15. Se stai dietro, per come si gioca oggi, non ottieni nulla. Oggi, stare bassi non porta a nulla. Per i motivi tattici che sono stati ampiamente spiegati.
  16. Non mi pare. Se la conoscessero tutti, non avremmo passato tre anni a discutere tra allegriani e antiallegriani. E non staremmo discutendo nemmeno dell’atteggiamento assunto dalla squadra a Bologna.
  17. Di Gregorio Weah Kalulu Veiga McKennie Locatelli Koop Thuram Conceicao Muani Nico
  18. Con l’intensità con cui si gioca oggi, stare chiusi, attendere l’avversario, abbassarsi non paga. Mai. Come dice correttamente @jouvans (e io lo ripeto da anni), non è una questione di gusti ma un fatto che si basa su ragioni pratiche. Se sei a 70 metri dalla porta, fai una fatica immane a ripartire, sia perché hai troppi pochi uomini davanti sia perché hai troppo campo da percorrere. E gli avversari ti aggrediscono già nella tua trequarti.
  19. Dovrebbe essere una cosa assodata. E invece stiamo ancora a discuterne.
  20. ZizouZidane

    Il ruolo di Locatelli

    Non dobbiamo mica essere d’accordo per forza 😉
  21. Si, ma non ce lo ha prescritto il medico, eh. Avremmo potuto giocare con Savona-Kalulu-Veiga-Cambiaso in linea, mettendo ognuno nel suo ruolo. Con McKennie-Locatelli-Thuram in mezzo e Nico-Muani-Weah davanti.
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