ZizouZidane

Francamente, non sono nemmeno sicuro del fatto che Djalò resti a Torino. Potrebbe essere mandato in prestito per giocare continuità, in modo da riprendersi totalmente dall'infortunio e prendere confidenza con la A. Staremo a vedere.

La chiave, a mio avviso, sarà proprio il centrale dei tre dietro la prima punta. Immagino che la posizione sarà affidata a un centrocampista che si divida tra mediana e trequarti. Potrebbe anche essere Fagioli. Di Gregorio Danilo Bremer Calafiori Cambiaso Luiz Thuram Fagioli Chiesa Yildiz Vlahovic

Dx: Danilo - Barbieri Sx: Cambiaso - Dorgu

Weah è improponibile come terzino. Barbieri lo terrei sicuramente in rosa. Serve un’alternativa a Cambiaso a sinistra.

Non è vero. Futre ci veniva accostato quando prendemmo Rui Barros. ‘88.

Futre e Francescoli sono stati i miei sogni per un’estate intera.

Però servono anche le riserve. Cambiaso È un terzino. E nel 4231/433 può fare solo il terzino.

Si, hai ragione.

Niente. Non ci capiamo. Fa nulla.

Perdonami (è davvero l’ultimo che scrivo): secondo me non ci capiamo. Qua non è questione di “un” ragazzo, di forte o debole ecc. Il discorso è generale. In Italia ai giovani viene dato molto meno spazio (a voler usare un eufemismo) che altrove. È un dato di fatto. Possibile che i nostri siano tutti scarsi mentre quelli degli altri siano tutti meritevoli? Il tema è questo, non se “un” ragazzo venga ritenuto pronto o meno dagli addetti ai lavori. Da noi, i giovani non sono pronti mai. Altrove lo sono sempre. Esattamente.

Fagioli al centro, galleggiando tra la posizione di regista e quella di trequartista, potrebbe consentirci di passare dal 4231 al 433 nel corso della stessa gara. Di Gregorio Danilo Bremer Calafiori Cambiaso Luiz Thuram Fagioli Soulé Yildiz Vlahovic

Se, come sembra, giocheremo con il 4231, la fantasia non è richiesta alla mediana,

Ma proprio no.

Di Gregorio Perin Danilo Bremer Calafiori Cambiaso Barbieri Djaló Huijsen Dorgu Thuram Luiz Rabiot Fagioli Locatelli Miretti Chiesa Vlahovic Yildiz Soulé X X

Hai una visione piuttosto strana di Thuram.

Non c’è dubbio.

Crociata? Mah.

Si, vai a vedere il minutaggio di Yildiz in serie A e quello dei suoi coetanei negli altri campionati europei. Soprattutto, vai a vedere quanti Yildiz giocano in Italia e quanti altrove. Però, ripeto, se non vedi la differenza (si, clamorosa) in tal senso tra l’Italia e il resto d’Europa, probabilmente viviamo in due paesi diversi. Capita.

Della Rovere, miglior talento della sua generazione, è stato appena preso dal Bayern. Dopo di che, io non sto dicendo che i giovani impiegati negli altri paesi europei siano tutti dei fenomeni. A tal proposito, non capisco perché parli dei “migliori club europei”. Io sto parlando dell’intero sistema. Altrove, i giovani, fenomeni o meno, giocano. Da noi no. E l’unico modo che hai per capire se un giovane talento può trasformarsi in un campione è farlo giocare. Non ce ne sono altri. In ogni caso, mi astengo volentieri dal proseguire il confronto perché ho già espresso abbondantemente il mio pensiero e perché mi viene da pensare che, evidentemente, viviamo in paesi diversi. Buona serata a te.

Dov’è che avrei scritto “unicamente”? Nelle pagine precedenti ho argomentato ampiamente i motivi tecnici e tattici per i quali siamo inguardabili. Ma trovo che l’aspetto più drammatico del nostro sistema calcio, quello che ne sta decretando il declino, sia proprio lo spazio nullo che viene concesso ai giovani talenti (e la conseguente impossibilità per loro di crescere). Il sistema calcio è lo specchio di un paese vecchio, pavido, privo di slanci. Sicuramente i risultati contano di più tra i grandi. E per un motivo molto semplice: i soldi.

A me, francamente, sembra una discussione con pochissimo senso. Andate a vedere quanti ventenni giocano nei vari campionati europei e quanti giocano in Italia. Dopo di che, confrontate la nostra Nazionale con le altre viste nella competizione attualmente in corso. Quella italiana è la più triste in assoluto. Direi il contrario.

Non è questione di quello che dico io. U17 e U19 hanno vinto le due massime competizioni europee. Lo hanno fatto contro i pari età degli altri paesi. E noi siamo il paese che, nei campionati professionistici, dà meno spazio ai giovani. Questo paradosso è la realtà. Non quello che dico io. Nota a margine: può capitare di vincere qualcosa in maniera estemporanea. Qua parliamo di due squadre che in due anni hanno vinto gli Europei. Il che significa che è tutto il movimento giovanile a essere significativo. E, fosse anche solo per ragioni di statistica, mi riesce difficile credere al fatto che in due squadre vincenti non ce ne sia nemmeno uno buono. La realtà è un’altra, è più semplice ed è sostanzialmente quella descritta da Lucescu (addetto ai lavori). Altrove, i giovani vengono fatti giocare e gli si dà modo di crescere e maturare. Da noi no.

È l’opinione degli addetti ai lavori Italiani. E resta comunque un’opinione, espressa da un sistema che non lascia spazio alcuno ai giovani talenti ma, anzi, ne castra la crescita, un sistema che avrebbe mandato il ventenne Pogba a farsi le ossa in provincia. Un sistema nel quale Del Piero, uno dei giocatori più forti della storia del calcio italiano (e non solo), a 19 anni vinceva il Viareggio con la Primavera mentre Yamal, a 16, conta 52 presenze nel Barca dei grandi. Invece, che le nostre nazionali giovanili siano ai vertici di categoria (l’U17 asfaltando in finale in Portogallo) e che, al contempo, siamo il paese nel quale si dà meno spazio ai giovani non è un’opinione, è un dato di fatto evidente a chiunque.

Quindi, i nostri giovani, nonostante siano ai vertici del calcio giovanile europeo, sono gli unici in Europa a non esser pronti a giocare nella massima serie. Prendo atto della tua opinione, anche se mi sembra francamente assurda. Ma io rispetto chiunque.

Ripeto la domanda: vale solo per noi? “A livello giovanile siete forti, poi i ragazzi smettono di giocare.” Mircea Lucescu sull’Italia.