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ZizouZidane

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  1. Allora gli toccherà tenerselo. Perché 75 milioni per Hojlund non glieli dà nessuno. A quel prezzo, Hojlund lo prendo di corsa.
  2. I primi che mi vengono in mente sono Greenwood e Antony, autori di due grandi stagioni al Marsiglia e al Betis. Secondo me, Hojlund i colpi li ha. Dovessi scegliere tra lui e Retegui non ci penserei mezzo secondo.
  3. Al giusto prezzo, Hojlund non lo disdegnerei affatto. È un 2003 e ha tutte le caratteristiche del grande attaccante. Nei giudizi, non mi fiderei troppo del rendimento offerto allo United, squadra che, negli ultimi anni, ha bruciato praticamente chiunque.
  4. Palladino ha allenato la Fiorentina, eh.
  5. Perché, Coppola è straniero?
  6. Ed è proprio questo il problema. Ma non sono certo io a doverti dire come esprimerti.
  7. Allora hai ragione tu. Inutile discutere.
  8. Bene. Questa è la tua opinione.
  9. È inutile che io faccia un nome. So benissimo di essere una mosca bianca nella tifoseria juventina, sono per i progetti a lungo termine e per dare al tecnico il tempo necessario a realizzare la sua idea tattica (lo stesso tempo di cui avrebbe bisogno Klopp). Per cui, non ha senso che esprima una mia preferenza. Posso dirti che, a mio modesto avviso, gli unici nomi adatti all’ambiente juventino sono quelli di Allegri e Conte.
  10. Ascolta: dire che Moise, al suo primo anno nella sua nuova squadra, ha avuto un impatto devastante, a prescindere dalla temperatura della palla, è corretto oppure no?
  11. E quindi? Ho parlato di Juventus, mica di Conte. Vedremo se Conte rimane a Napoli.
  12. Non contemplare la possibilità di un altro anno di costruzione e volere Klopp sulla panchina è un controsenso.
  13. La risposta è che, finalmente, la Juventus pare abbia definitivamente abbandonato l’idea di prendere ultra trentenni.
  14. Non sta scritto da nessuna parte che il proprietario di una squadra di calcio debba avere competenze specifiche in materia. Il proprietario deve mettere i soldi. E Elkann li mette.
  15. L’importante è che il proprietario metta i soldi. Le scelte tecniche competono ad altri.
  16. Il calcio è cambiato. Se vuoi realizzare un progetto che sia efficace nel medio e lungo termine, se vuoi costruire una squadra che si mantenga stabilmente tra le migliori, devi darti un’identità tattica che non risenta troppo degli stravolgimenti della rosa e che ti renda riconoscibile (se, poi, riesci anche a offrire uno spettacolo capace di generare appeal e attrarre spettatori e investitori tanto di guadagnato). Per farlo, hai bisogno di affidarti a un tecnico che abbia le idee chiare e devi concedergli il tempo necessario per lavorare. L’alternativa è costruire un instant team che ti porti a vincere l’ennesimo scudetto e che, poi, ti costringa a rifare la squadra dopo due anni (da questo punto di vista, l’acquisto di Ronaldo si è rivelato un disastro). Tutti, qua dentro, si producono in lodi sperticate a Gasperini, che vorrebbero a Torino per vedere il gioco espresso dall’Atalanta. Quegli stessi, dopo sei mesi, ne chiederebbero la testa in caso di difficoltà. Non è così che funziona. Quello che ho appena detto rappresenta la norma nel resto del mondo. A Torino, da un po’, le cose vanno in maniera diversa e si cambia allenatore ogni anno, passando con disinvoltura da un progetto tattico al suo opposto. E, infatti, è anni che collezioniamo brutte figure. Perché noi dobbiamo vincere subito. Sono molto consapevole di questo e so di essere una mosca bianca nella tifoseria bianconera. Ed è per questo che le mie preferenze nemmeno le esprimo più. Mi auguro, perciò, che la società abbandoni definitivamente l’idea del rinnovamento e metta in panchina uomini adatti allo scopo (e all’ambiente). Nello specifico, penso a Conte o Allegri.
  17. Ho scritto che Moise, al suo primo anno nella sua nuova squadra, ha avuto un impatto devastante. Ora, un attaccante che, al suo primo anno nella sua nuova squadra, segna 25 reti, si erge a leader tecnico e carismatico, inanella prestazioni di alto livello, dal punto di vista tecnico, fisico e caratteriale, ha letteralmente un impatto devastante. Proprio terninologicamente parlando. Tutte le altre considerazioni c’entrano nulla. Nota a margine: “Kean è devastante, la squadra lo sa e si appoggia molto su di lui.” Daniele Pradè.
  18. Speriamo di fare in modo di rinnovare il prestito.
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