ZizouZidane

Gestione parecchio discutibile.

Szczesny ha detto delle cose piuttosto comprensibili. Che sono alla base dei nostri problemi. Peraltro, a quanto pare, chi gioca “con meno pressioni di risultati”, alla fine, ottiene più risultati di chi, invece, crede che vincere sia l’unica cosa che conta. Nota a margine: se così sicuro che a Barcellona vincere non sia considerata una priorità? Infatti il nostro è un problema che coinvolge tutto il calcio italiano, nazionale compresa.

Siamo chi, io e Szczesny?

“La Juventus punta soprattutto a raggiungere risultati, mentre il Barcellona vive il calcio con gioia, un sentimento che si diffonde facilmente. È naturale che così tanti fan nel mondo siano attratti da questo modo di giocare. Ciò che mi rende più felice qui al Barcellona è l'emozione associata al bel calcio, che è una sensazione completamente diversa da quella a cui sono abituato". Che è un po’ quello che dicevo ieri con altre parole. Forse se lo dice Szczesny qualcuno inizia a pensarci. 

“La Juventus punta soprattutto a raggiungere risultati, mentre il Barcellona vive il calcio con gioia, un sentimento che si diffonde facilmente. È naturale che così tanti fan nel mondo siano attratti da questo modo di giocare. Ciò che mi rende più felice qui al Barcellona è l'emozione associata al bel calcio, che è una sensazione completamente diversa da quella a cui sono abituato".  Ecco. Ieri, con parole diverse, ho provato a dire le stesse cose. Venendo, come di consueto, attaccato un po’ da tutti. Magari se lo dice Szczesny, che ha un po’ più di credibilità ed esperienza del sottoscritto, qualcuno inizia a farsi due domande. Ma noi continuiamo pure con i normalizzatori e gestori, con allenatori e giocatori “fatti e finiti”. I risultati li raggiungeremo nel duemilaecredici. Di come stanno andando attualmente le cose sul piano dei risultati e delle prestazioni sicuramente no. Del fatto che ancora non riusciamo ad adeguarci a una nuova visione del gioco e del mondo del calcio, in buona parte sicuramente si.

Purtroppo, ho finito le elementari da un pezzo. La mia è tutta invidia.

Da chiunque. Noi non siamo abituati a un certo tipo di percorso. Probabilmente, nemmeno ci piace. È bene farsene una ragione. E non è affatto un caso che si facciano i nomi di Pioli, Mancini e, addirittura, Prandelli. A me sembra piuttosto chiaro. Può darsi che mi sbagli.

👍🏽 In realtà, ho scritto in un Italiano piuttosto semplice. Lo step successivo sono i disegni.

Mi sono espresso in maniera piuttosto chiara sulla questione. Non mi sembra necessario tornarci. Tra l’altro, io Motta nemmeno lo avrei preso, in estate.

Alle volte, uno dovrebbe anche capire quello che ha letto, prima di rispondere. E, comunque, questo modo di discutere a me non piace.

Ecco, appunto.

I miei discorsi vanno molto al di là di Motta, che critico più o meno ogni giorno da novembre. A me la situazione sembra chiarissima. Ma non ho troppa voglia di parlarne né di convincere alcuno. Aspetto solo di conoscere con ansia il nome del nuovo tecnico. Poi, semmai, riaffronteremo il discorso. Dopo di che, per quanto la cosa possa non piacerti, esistono due tipologie di allenatori. Noi siamo destinati a continuare con una delle due. Io prediligo l’altra. Ma è un mio problema, eh. Ps. Io non mi ergo a superiore ad alcuno. Mi limito a esporre delle opinioni, come fanno tutti. E vorrei che le rispettassi. Le mie opinioni stanno in cielo e in terra esattamente come le tue.

Il mio discorso va ben oltre Motta. Credo di essere stato chiaro.

Non vedo cosa c’entri con quello che ho scritto, ma registro con attenzione il tuo pensiero.

Alla Juventus è consentito solo un normalizzatore. Gli altri vengono fagocitati senza pietà. Se, oggi, al posto di Motta ci fosse Klopp (ossia un altro allenatore che ha bisogno di TEMPO per ottenere i frutti del suo lavoro), staremmo facendo gli stessi discorsi. Siamo condannati alla mediocrità. Pioli, Prandelli, Mancini. Uno scenario apocalittico. Ma non mi stupirebbe affatto. Io scrivo quello che penso. Posso?

La piazza juventina non è abituata ad aspettare. Ed è bene che impari a farlo. Anche in fretta. Altrimenti continueremo a vivere nella mediocrità. Naturalmente, il mio è un discorso generale che va ben al di là di Motta e di chi c’è adesso.

So di dire una cosa impopolare ma lo faccio lo stesso: se si fanno certi nomi, la colpa è della piazza. Non riusciamo ad avere un minimo di pazienza che ci consenta di realizzare un progetto tecnico e tattico serio e duraturo. Questa assoluta incapacità di concedere il tempo necessario alla realizzazione di un cambiamento vero ci preclude in partenza la possibilità di vedere a Torino tecnici come Klopp, De Zerbi, Luis Enrique et similia, che hanno bisogno di TEMPO per concludere qualcosa. Gli unici ad andarci bene sono i gestori, i tradizionalisti, quelli che ci fanno vivacchiare galleggiando tra le prime posizioni, in Italia, senza picchi, senza stimoli ulteriori. Siamo destinati alla mediocrità. Ma è colpa nostra. Solo colpa nostra. Ed è molto triste.

Per carità.

Sono proprio le analisi di @jouvans a spiegare come le idee tattiche di Motta siano oltremodo avanzate e innovative. La sua idea di calcio (pur essendo piuttosto chiara e di evidente stampo catalano) è molto fluida e il modulo cambia più volte anche nel corso della stessa partita. Se ci limitiamo a leggere la formazione stilata dai media nel prepartita, ci sembra che si giochi sempre con il 4231. In realtà, a guardare le partite, ci si accorge che il 4231 non lo abbiamo praticamente mai fatto. Anzi. Io gli imputo proprio l’errore di non aver mai provato in maniera continuativa un 433 classico. I dettami del mister sono molto complicati da recepire e attuare e richiedono la massima attenzione da parte degli interpreti. Se non fila tutto come deve, è un disastro. Descrivere Motta come un tecnico monotematico che conosce solo una cosa è quanto di più lontano dalla realtà. Se fosse più “semplice” e monotematico, probabilmente avremmo meno problemi. Naturalmente è un mio pensiero.

Non sono affatto d’accordo.

Avevo letto Fagioli 😂

Tra parentesi, io spero sempre in De Zerbi. Ma, non fosse possibile, un occhio a Italiano glielo darei.

Sono d’accordo. E ritengo che questo, oggi, sia il nostro problema più grande. Credo, però, che il tecnico sia responsabile anche di questo aspetto, perché, evidentemente, non è in grado di trasmettere le giuste motivazioni alla squadra. Come ho scritto poc’anzi, Palladino, anche sul 3-0, era tarantolato e si muoveva con la squadra. Motta, invece, se ne stava impassibile e quasi distaccato. Ps. Come ho ricordato più sopra, un mese fa anche gli interisti ne hanno prese 3 a Firenze. Stesso risultato nostro.

Comunque, al netto di ogni considerazione possibile, è un campionato decisamente strano. Baroni, del quale, qua dentro, si diceva che, a differenza di Motta, avesse trovato subito la quadra e la squadra, va a Bologna e ne prende 5. L’Inter, dipinta come la corazzata del torneo, un mese fa va a Firenze e ne prende 3 anche lei (ho il sospetto che ce ne siamo dimenticati).

No. La storia del calcio dice un’altra cosa. E la tua è un’opinione. Esattamente come la mia.