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Sergione

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  1. Il quotidiano Tuttosport torna a parlare di Dusan Vlahovic e della sua situazione in casa Juventus, mentre il centravanti è impegnato con la sua Serbia nelle qualificazioni per il prossimo Mondiale. Il mercato estivo con tutte le sue voci si è concluso e Vlahovic è rimasto alla Continassa nonostante i tanti interessamenti arrivati per lui. E nelle prime due di campionato l'ex Fiorentina si è messo in luce, partendo dalla panchina ma risolvendo le sfide contro Parma e Genoa. Nelle scorse ore si era parlato anche di possibilità rinnovo del contratto in scadenza nel 2026, ma ad oggi non sembrano esserci i presupposti per un accordo e neanche per una riapertura di quella trattativa interrotta mesi fa. Salvo sorprese, insomma, Vlahovic è destinato a lasciare la Juventus la prossima estate a parametro zero. Anche se il campo, per il quotidiano, potrebbe contribuire a smussare gli angoli e riconciliare le parti nei prossimi mesi. In questo contesto, si legge, attenzione all'Inter: il presidente nerazzurro Beppe Marotta stima Vlahovic e non è un segreto la sua abilità nel muoversi sul mercato dei parametri zero. Così a partire da febbraio, se la situazione contrattuale non dovesse cambiare, ecco che immaginare una mossa dell'Inter per lui non è scenario da escludere.
  2. L'approfondimento dell'esperto su un tema diventato ormai cruciale per tutti i club calcistici, a cui di recente ha fatto riferimento anche il dg bianconero L’introduzione delle regole del “Fair Play Finanziario” (FFP) data ormai da lungo tempo, essendo stata introdotta nel lontano 2009: l’obiettivo era estendere il concetto di “Fair Play” anche alle tematiche finanziarie, indicare alcuni comportamenti virtuosi, stigmatizzare le pratiche scoraggiate, se non vietate, e così evitare che l’aspetto finanziario andasse a pregiudicare la correttezza e la lealtà della competizione sportiva. Ed in effetti, da parecchi anni, gli aspetti finanziari sono diventati importanti, talvolta cruciali, tanto da condizionare il mercato (e quindi le prestazioni) dei singoli Club, oltre che rappresentare ormai una sorta di nuova “frontiera” del tifo, con le tifoserie che ormai si confrontano, non sempre con la necessaria preparazione, anche su temi molto tecnici come quelli finanziari. Anche la Juventus naturalmente deve sottostare alle regole del FFP e ne ha accennato il direttore generale Damien Comolli con le sue dichiarazioni a margine del sorteggio della Champions League di fine agosto, affermando che esse andranno a condizionare, come è evidente che sia, ciò che il Club bianconero potrà fare nei prossimi anni e richiamando tutti ad una sana prudenza. Essendo quella del FFP un’area molto complessa e molto tecnica, dove commettere errori o imprecisioni sarebbe piuttosto facile, per cercare di capire meglio il senso di queste dichiarazioni ci siamo affidati alla comunicazione istituzionale Juventus: nella Relazione Finanziaria Annuale al 30/6/2024, l’ultima ad essere pubblicata (quella al 30/6/2025 sarà approvata dal CdA il prossimo 19 settembre) si parla di FFP in due punti. Gli accordi con il CFCB In un primo punto, il Club descrive gli accordi presi con il Club Financial Control Body UEFA (il CFCB, cioè l’organismo che controlla l’applicazione delle regole del FFP) nel luglio del 2023 che definisce “tombalmente” il precedente Settlement Agreement del 31 agosto 2022 con la rinuncia a competere nella Conference League e con una penale di 10 milioni, spesata nel bilancio al 31/12/2023, da pagarsi secondo alcune scadenze (ed in parte tramite compensazione dei pagamenti correnti di UEFA a Juventus); vi sono poi altri 10 milioni per un “ulteriore contributo economico condizionale […] nel caso in cui i bilanci di Juventus al 30 giugno 2023, 2024 e 2025 presentassero significative violazioni delle UEFA Club Licensing and Financial Sustainability Regulations”. Quindi, da questa ricostruzione, ci pare risultare che eventuali problematiche relative ai bilanci degli ultimi tre anni, incluso quello in corso di approvazione, dovrebbero essere colpite, eventualmente, solo con l’applicazione di un’ulteriore penalità, di importo già fissato in massimi 10 milioni. I controlli Uefa In un secondo punto della Relazione al 30/6/2024 si legge che: “Per effetto del Settlement Agreement siglato in data 28 luglio 2023, la Società non è soggetta, al 30 giugno 2024, ad alcuna rilevazione da parte di UEFA; le prime rilevazioni si avranno nella primavera 2025, in merito al rispetto dello Squad Cost Ratio per l’anno solare 2024, e nell’autunno 2025, per il rispetto della Football Earnings Rule per il triennio 2022/2023 – 2024/2025”. Nel corso del 2025 quindi, secondo la nostra interpretazione dal tenore di queste comunicazioni, il Club e il CFCB hanno iniziato a confrontarsi su questi due ratio, sui quali torneremo fra poco, per comprendere se sia applicabile, ed in quale misura, il contenuto dell’accordo del 2023 sui secondi 10 milioni di euro, mentre dal bilancio della stagione in corso, quindi quello al 30/6/2026, oltre che ovviamente negli anni seguenti, andranno a regime gli ulteriori controlli, che sono quelli cui verosimilmente ha fatto riferimento Comolli nelle sue dichiarazioni. Che cosa condiziona le società calcistiche Ma quali sono questi ratio che tanto condizionano la vita delle Società calcistiche? Ormai abbiamo imparato a conoscerli, soprattutto lo “Squad Cost Ratio” (art. 92 del Regolamento FPF), che è il rapporto fra il costo della rosa (ingaggi, ammortamenti e costo degli agenti) e fatturato (incluso il Players Trading): il rapporto consentito è partito dal 90%, per scendere all’80% ed ora, con decorrenza 2025 (il riferimento è l’anno solare), al 70%. La Football Earnings Rule (art. 90) va invece a calcolare, con un complesso meccanismo esposto nell’Allegato J, i risultati economici derivanti dai ricavi, dedotti tutti i costi, ma sterilizzando quattro aree di costo: quelle relative alle squadre giovanili, a scopi di promozione sociale, alle squadre femminili e alla costruzione di “asset tangibili” (stadi, centri sportivi, ecc., anche in caso questi siano in affitto/leasing). Il meccanismo in esame, inoltre, dovrebbe tener conto anche dello spinoso tema delle permute, andando a sterilizzare la quota di plusvalenza in caso di permuta, limitandosi in tal caso a scaricare il valore contabile del giocatore scambiato (principio ispirato allo IAS38): su questo tema, come noto, vige una notevole confusione, con la gran parte dei Club che non applicano lo IAS 38, la UEFA che come stiamo dicendo invece ne tiene conto, e l’assenza di un riferimento certo da parte della FIGC sul tema. La Football Earnings Rule, al di là della complessità dei calcoli, è comunque basata sul criterio del pareggio, non ammettendo deficit se non nella misura di 20 milioni annui e con dei meccanismi per tener conto di eventuali deroghe e del percorso eventuale di convergenza verso l’obiettivo (un po’ come avviene per gli Stati dell’Unione Europea e per la loro convergenza verso ratio di finanza pubblica prestabiliti). Quanto costa la rosa della Juventus A fronte di ingressi importanti, la Juventus ha risparmiato soprattutto su alcuni ingaggi (principalmente quelli di alcuni calciatori in prestito) mantenendo per quest'anno il costo della rosa a quota 235,2 milioni di euro, a meno di eventuali aggiustamenti durante la sessione di gennaio o altre situazioni che potrebbero influire in futuro sulle cifre fin qui considerate. A livello di stipendi, a svettare è sempre Dusan Vlahovic con i suoi 12 milioni di euro netti: tra ingaggio e quota ammortamento, il serbo pesa sul costo della rosa per oltre 41 milioni di euro, più del 17% del totale. Questo quanto stimato dal portale Calcio e Finanza. Ilbianconero
  3. Intervistato da La Gazzetta dello Sport, l’ex presidente della Figc Franco Carraro è tornato sulla vicenda Calciopoli: Dormiva bene durante Calciopoli? «No, mi faceva male l’idea che la gente mettesse in dubbio la mia onestà. È un pensiero che mi fa soffrire anche oggi, nonostante sia stato assolto da tutto. Ma c’è altro: mi resta l’amarezza di aver capito che tutto è nato da un mio grande errore politico. Nel 2004 pensai che Bergamo e Pairetto non potevano più essere designatori arbitrali, certe posizioni ogni tanto vanno cambiate. Chiamai Collina che avrebbe smesso l’anno dopo offrendogli il posto, rifiutò per continuare ad arbitrare. Non feci più nulla. Anni dopo, in una trasmissione di History Channel su Calciopoli, scoprii che Collina l’aveva detto a Meani (all’epoca addetto agli arbitri del Milan, ndr), Meani lo aveva riferito ai confermati Bergamo e Pairetto e i due a quel punto pensarono di sopravvivere appoggiandosi a Moggi. Ho sbagliato, avrei dovuto cambiarli comunque. Ma ero preso da due problemi serissimi: la brutta eliminazione dell’Europeo e il Napoli che rischiava di sparire, un argomento su cui anche il presidente della Repubblica Ciampi chiedeva spiegazioni. Non trovavamo nessuno che lo prendesse, era un dramma! Poi arrivò De Laurentiis... Da allora dopo il Milan tifo Napoli». «È un bene ci sia stata un’indagine e che siano state punite le squadre responsabili. Gli scudetti andavano tolti alla Juve perché i suoi dirigenti avevano fatto degli errori, ma quello 2005/2006 non andava dato all’Inter, dovevano rimanere entrambi non assegnati come nella tradizione della Federcalcio».
  4. Dusan Vlahovic è stato intervistato da Dazn dopo Genoa-Juventus. Le sue parole... Avevi una voglia enorme di entrare e di risolvere la partita. Che cosa c'era nella tua testa? C'era la convinzione che potessi risolverla oggi? "Quello che hai detto, ho pensato solo a come entrare, a fare bene e a fare gol, per andare a questa pausa per le Nazionali con una vittoria. Una grande vittoria su un campo difficile, contro una squadra sempre tosta da affrontare, però noi siamo stati bravi, voglio fare i complimenti ai miei compagni e al mister Si parla sempre tanto di te. Quanto ti senti juventino? "E' normale che si parli, da parte mia è pensare al campo, allenarmi al massimo e quando ci sono queste situazioni provare a risolvere le partite. Sono molto contento che ho potuto aiutare la mia squadra oggi e spero di continuare così anche nel futuro". Cosa hai avuto dentro nell'ultimo anno? "No, niente, è iniziata la stagione nuova, abbiamo fatto la preparazione... cioè, tutto come al solito. Non so cosa sia successo, siamo solo all'inizio, la stagione è lunga, io spero solo di continuare così, di allenarmi bene e di mettermi a disposizione della squadra, dei compagni e del mister, poi vediamo. Speriamo di ottenere tutto quello che vogliamo". Alzare un trofeo con la maglia della Juve cosa vorrebbe dire per te? "Ne abbiamo già alzato uno, però giustamente non basta, da questo punto di vista ho parlato con chi dovevo parlare, nel senso che non sono soddisfatto, è già il quarto-quinto anno che sono qua, abbiamo alzato un trofeo, ma non è il livello della Juve, Speriamo di farlo, sarebbe una sensazione bellissima per tutti noi, però andiamo partita dopo partita e poi vediamo cosa succederà alla fine"
  5. La Juve può contare sul "fattore" Bremer: con il brasiliano in campo la difesa è blindata, il dato impressionante. Il fatto che Gleison Bremer fosse come un nuovo grande acquisto per la Juventus rispetto alla passata stagione era noto, che già riprendesse la squadra sulle spalle come ha fatto nelle prime due partite di campionato però era tutt'altro che scontato. Il brasiliano è rientrato dal grave infortunio al ginocchio e non ha avuto bisogno di tempo per ritrovare la fiducia dopo essere rimasto fermo così a lungo. E se la squadra di Igor Tudor è partita con due successi il merito va anche a Bremer. La Juventus non subisce goal con Bremer in campo. L'ultima volta che i bianconeri hanno concesso una rete in Serie A con il brasiliano risale al 20 maggio 2024, ovvero la penultima giornata del campionato 2023/2024, contro il Bologna. Sono 8 gare consecutive che la porta è inviolata, le prime due di questo campionato e le prime sei giornate della Serie A 2024/2025, prima poi che il brasiliano si infortunasse saltando il resto della stagione: Juventus-Como 3-0 Verona-Juvenus 0-3 Juventus-Roma 0-0 Empoli-Juventus 0-0 Juventus-Napoli 0-0 Genoa-Juventus 0-3 Juventus-Parma 2-0 Genoa-Juventus 0-1 Goal
  6. Igor Tudor ha analizzato la vittoria sul Genoa ai microfoni di Dazn. La sua analisi: A metà primo tempo è andato da Vlahovic, lo accarezza e lo guardava spesso. Quanta voglia aveva di metterlo in campo? "Tanta voglia, come con tutti. in queste due gare una bellissima sensazione per me da allenatore, perchè cinque cambi, sono entrati alla grande, in tutte e due le gare, è importante nel calcio di oggi, con cinque cambi si fa la differenza. Poi Duan sta bene come stato di salute e io sono contento, perchè gli attaccanti sono importanti, loro due sono tutti e due importanti, forti". Lei ha chiesto di tenere Vlahovic? "L'allenatore vuole sempre giocatori forti, più ne ha e meglio è. Poi il mercato lo fa il direttore Comolli. Io sono contento della squadra come ho detto tante volte, poi domani è l'ultimo giorno e vediamo che succede". Questa è una vittoria bella, sofferta e gestita bene. Avete giocato con pazienza e mantenuto l'equilibrio. Avete sfruttato anche il calo fisico del Genoa? "E' vero, l'ho detto già prima, l'ho detto anche ai ragazzi, la sensazione era di avere una squadra vera, che non vuole regalare niente, che sta sul pezzo, che è concentrata, che dal primo all'ultimo momento sa cosa vuole. La mentalità di non concedere gol dietro. Poi qua non è facile venire e fare tante occasioni, le abbiamo avute, una vittoria meritatissima, però la sensazione è questa qua, di una squadra che era dentro la partita, concentrata, bella tosta, mi è piaciuta tanto la squadra oggi". Quell'ultimo minuto, con le due occasioni del Genoa, come l'ha vissuto? "Non lo so, perchè è stato anche extra-tempo, mi sembra che la partita si sia prolungata abbastanza. Ma nel calcio bisogna stare sul pezzo fino al novantesimo, fino al centesimo. Perchè poi si dice abbiamo meritato, non abbiamo meritato, alla fine non frega a nessuno se meritato o non meritato, bisogna dare tutto finchè l'arbitro fischia all'ultimo minuto. noi siamo stati veramente molto bravi. Poi ci sta, un calcio d'angolo, si prende e via, ma la mentalità, l'umiltà, è a un livello altissimo, tutti e 15 giocatori". Zhegrova cosa aggiunge a questa Juve? "Di mercato c'è ancora l'ultimo giorno, domani, finalmente aspettiamo le 8 tutti felici e contenti e vediamo cosa succede. C'è il direttore che sta provando a rinforzare la squadra, io sono tranquillo, la squadra mi piace, i giocatori mi piacciono, se arriva qualcuno sarò felice lo stesso". Se non dovesse arrivare Kolo Muani e dovesse arrivare Zhegrova lei è felice comunque? "Io sono sempre felice, ho la squadra che mi piace, ho giocatori che mi piacciono, alleno la Juve, così puoi aspettare vita". Dopo la sosta c'è Juve-Inter. Questa partita deve dirci se la Juve è da Scudetto o lei lo sa già? "Che Scudetto? Abbiamo fatto due partite...Scudetto... Di pronostici si è parlato e io rispondo come è giusto che sia, andiamo partita per partita"
  7. Khephren Thuram ha commentato la vittoria di Genova ai microfoni di Dazn. Le sue considerazioni: Che cosa ci dici di Dusan? "Sappiamo tutti la qualità di Dusan, è uno dei migliori attaccanti al mondo, si vede quando entra, fa gol sempre, lavora sempre bene e dentro questa squadra è un leader" Ti abbiamo visto seguire l'Inter. C'è l'idea di poter vincere anche lo scudetto? "Noi giochiamo con l'idea di vincere partita dopo partita, di essere sempre la migliore squadra settimana dopo settimana, vediamo cosa succede alla fine della stagione, ma per il momento vediamo partita dopo partita"
  8. David Trezeguet, simbolo della Juventus di Lippi e Capello, quarto miglior marcatore della storia bianconera con 171 gol, intervistato da Repubblica parla della Juventus, e non solo. Di seguito i passaggi più significativi. Chi sono le favorite in campionato? "Il Napoli perché ha vinto l’ultimo Scudetto e ha fatto acquisti mirati come De Bruyne. L’Inter è una squadra solida, che sa cosa bisogna fare per arrivare fino in fondo. E poi vorrà prendersi una rivincita. Tutte le altre sono da verificare". Compresa la Juventus del suo ex compagno Tudor? "L’ho conosciuto come giocatore, non come allenatore. Però a Marsiglia ha fatto un percorso interessante. Adesso è arrivato nella società più importante che abbia mai allenato". È l’allenatore giusto? "Sicuramente conoscere l’ambiente e la società lo aiuta, anche se non è più quella che ha vissuto da giocatore. È un club diverso, gestito da uomini diversi. Dovrà ritrovare quell’identità che ha sempre contraddistinto la Juventus". A cosa si riferisce? "La Juventus deve vincere e basta. Questa è la sua storia e anche l’unico pensiero che ho conosciuto quando stavo in bianconero". Cosa manca per tornare grande? "L’equilibrio. Dopo gli ultimi anni complicati deve ritrovarsi: giocatori e società devono capire dove si trovano". Esiste ancora il dna Juve? "È cambiato. Perché la Juventus non vince più, questa è la realtà. Finché non tornerà a farlo, resterà la percezione che non sia all’altezza". Vlahovic è all’altezza della Juventus? "È giovane, deve ancora dimostrare le sue potenzialità. Ma ci si aspetta di più. Adesso è arrivato un giocatore come David che si sta mettendo in mostra e per Vlahovic diventa un concorrente, ed è giusto così. La Juve ha sempre avuto grandi attaccanti". Non le sembra una storia finita? "C’è un lato sportivo e uno economico. Vlahovic ha un ingaggio molto alto e non vuole rinunciarci. Allo stesso tempo il club deve sistemare i suoi numeri. Se non trovano l’intesa, lui rimane: questa è la realtà". Kolo Muani rafforzerebbe l’attacco? "L’anno scorso ha dimostrato di essere un giocatore importante: ha segnato e sa giocare in diverse posizioni. E soprattutto ha voglia di vestire la maglia della Juventus". Trezeguet oggi verrebbe in Italia? "È difficile, oggi c’è un mercato diverso, altri pensieri nella testa dei giocatori". Ha recuperato il rapporto con Ranieri dopo i litigi alla Juventus? "A Montecarlo, quando ero al River, chiesi al Monaco di potermi allenare durante l’estate. Ranieri mi accolse con grande disponibilità, ci siamo parlati e abbiamo chiarito. Ho trovato una persona diversa da quello che avevo conosciuto. Poi è arrivato il miracolo Leicester: quando vinci sai cosa serve per farlo di nuovo. L’Inghilterra ha cambiato la sua percezione". Perché Ancelotti ha scelto il Brasile? "Vuole chiudere la carriera vincendo con una nazionale. E ha scelto quella più titolata. Ma il Brasile non può nascondersi, deve essere protagonista ai prossimi mondiali". Come ha vissuto l’ultima finale Argentina-Francia? "Con il cuore diviso a metà, emotivamente è stato molto difficile. Ma Messi meritava di vincere la Coppa del Mondo".
  9. L'assoluzione di Michel Platini e Sepp Blatter, nuovamente processati in Svizzera a marzo nel caso di frode che ha mandato in pezzi le ambizioni dell'ex fuoriclasse francese di diventare presidente della Fifa, è ora definitiva a causa della mancanza di appello da parte della pubblica accusa. "Il Ministero pubblico della Confederazione (MPC) rinuncia al suo appello", accettando così "la sentenza emessa in primo e secondo grado", è la dichiarazione della Procura generale svizzera diffusa tramite comunicato. Accettando la propria sconfitta in aula, dopo aver chiesto due volte la sospensione condizionale della pena per gli imputati senza convincere i giudici, il MPC pone fine a dieci anni di procedimenti con gravi implicazioni politiche. "So che era una storia per impedirmi di diventare presidente della Fifa", il commento di Michel Platini, che ha aggiunto di ritenersi "troppo vecchio per cercare nuove responsabilità", quindi per candidarsi. Il procedimento, durato dieci anni e costellato di implicazioni politiche, era nato dall'accusa secondo cui i due avrebbero ottenuto illegalmente, a danno della Fifa, un pagamento di 2 milioni di franchi svizzeri (circa 1,8 milioni di euro), "a favore di Michel Platini". Tuttosport
  10. "Edon Zhegrova non firmerà per l’Olympique Marsiglia. Se arriva un’offerta da un altro club, siamo aperti a parlare". In un'intervista concessa a BeInSport, il presidente del Lilla Olivier Letang spegne ufficialmente le voci circa un interessamento della società della Costa Azzurra, allenata dall'italiano Roberto De Zerbi, per il talento kosovaro-albanese, in scadenza di contratto il prossimo 30 giugno e finito nel mirino della Juventus nel caso in cui si concretizzasse la cessione di Nico Gonzalez all'Atlético Madrid Tuttosport
  11. Intervistato dall'edizione odierna della Gazzetta dello Sport, l'esterno del Pisa Juan Cuadrado ha parlato del fatto che se fosse meglio la combinazione dribbling-assist o un gol: "Un gol, sempre: un’emozione incredibile. Però anche quella combinazione è bellissima eh...". Infine un commento sulle squadre dove ha militato in Italia: "A Udine faceva freddo, ma era un bel posto per cominciare. Di Lecce ricordo la gioia del primo gol in Serie A: un momento che aspettavo da quando sognavo di giocare in Europa. Andavo a fare la spesa al mercato e mi riempivano di regali. Un calore simile lo trovai a Firenze: con la maglia viola esplosi definitivamente. La Juve è la squadra del cuore: a Torino ho vinto tantissimo, lì sono nati i miei figli. Alcuni tifosi mi hanno fischiato per il passaggio all’Inter, ma io volevo e potevo restare. All’improvviso la società annunciò sui social che non mi avrebbe rinnovato il contratto. Ci restai male: avrebbero potuto chiamarmi e dirmelo. Ma la gente ha capito e mi vuole bene: mia mamma vive a Torino e quando vado a trovarla i tifosi della Juve mi salutano con affetto. Andai all’Inter per restare ad alti livelli, ma ho giocato poco per un infortunio. E infine l’Atalanta: mi sono trovato molto bene con società, allenatore e tifosi. Adesso voglio regalare sorrisi e gioie al popolo di Pisa".
  12. L'arrivo di Conrad Harder al Milan è sempre più a rischio. La trattativa, portata avanti negli ultimi giorni, potrebbe saltare perché lo Sporting non garantisce di trovare il sostituto del centravanti in così poco tempo. Questo era lo scoglio principale per dare il via libera e lasciare partire Harder. Il Milan potrebbe dunque decidere di non aspettare più e cambiare obiettivo. Il club rossonero potrebbe dunque tornare su Dusan Vlahovic, attaccante della Juventus, che rimane il profilo preferito di Massimiliano Allegri. Il serbo in maglia bianconera ha totalizzato 146 presenze, 59 gol e 14 assist Sky Sport
  13. Sergione

    [Topic Unico] L'Angolo del Guru

    In Turchia le squadre erano al collasso economico e così sono intervenute banche e istituzioni che hanno rifinanziato e garantito un tasso super conveniente sugli stipendi dei calciatori ed ecco che ora riescono a spendere così tanto
  14. La Juventus è tornata ad allenarsi alla Continassa, lasciandosi alle spalle la vittoria all’esordio contro il Parma. Nicolò Savona e Mattia Perin sono tornati ad allenarsi con il gruppo. Discorso diverso per Juan Cabal, che continua a lavorare tra esercizi personalizzati e sedute con il gruppo. Il difensore colombiano dovrebbe rientrare a disposizione della Juventus dopo la sosta per le nazionali, prevista a inizio settembre ilbianconero
  15. Mai così vicino il ritorno di Kolo Muani alla Juventus. Il club bianconero è chiamato a compiere il passo decisivo: operazione in prestito con obbligo di riscatto intorno ai 60 milioni di euro GDM
  16. Andrea Cambiaso salterà le prossime due giornate di Serie A per squalifica: la decisione del Giudice Sportivo dopo l'espulsione in Juventus-Parma e non giocherà Juventus-Inter: ora è ufficiale. La decisione del Giudice Sportivo dopo l'espulsione diretta rimediata alla prima giornata contro il Parma è arrivata e la notizia, sia per la Juve che per lo stesso giocatore, non è positiva. Tudor non potrà contare su Cambiaso per le prossime sfide di campionato e dovrà trovare soluzioni alternative sulla fascia sinistra
  17. La Juventus, è pronta a fare un altro tentativo (l'ultimo) con il PSG per Randal Kolo Muani, a prescindere da ciò che succederà con Dusan Vlahovic (a sua volta prossimo a definire una volta per tutte il suo futuro). E nelle continue chiacchierate con il club francese, come scrive La Gazzetta dello Sport, è spuntato di nuovo anche il nome di Lucas Beraldo, difensore brasiliano classe 2003 per cui al momento viene presa in considerazione solo una cessione a titolo definitivo. I bianconeri si sono informati su di lui per farsi trovare pronti in caso di partenza di Lloyd Kelly, scenario improbabile a questo punto del mercato ma comunque da non escludere del tutto, considerando gli interessamenti di Crystal Palace e Sunderland. Beraldo è extracomunitario, pertanto sarebbe alternativo ad altri giocatori sul taccuino di Damien Comolli come Nahuel Molina dell'Atletico Madrid, che resta tra gli obiettivi per la fascia in caso di partenza di Nico Gonzalez, che farebbe il percorso inverso in direzione Spagna. ilbianconero
  18. Il caso esploso durante Carpi–Juventus Next Gen, con l’allenatore degli emiliani che ha usato un challenge contro un proprio giocatore per forzare la revisione al monitor, ha portato la Lega Pro e l’AIA a intervenire con una precisazione immediata del regolamento. D’ora in avanti non sarà più possibile per gli arbitri accettare richieste di review presentate contro la propria squadra: una pratica ritenuta contraria allo spirito del Football Video Support, introdotto quest’anno in Serie C per ridurre gli errori arbitrali e aumentare la trasparenza delle decisioni. La modifica sarà effettiva già dalle restanti gare della prima giornata di campionato. Il designatore della C.A.N. C, Daniele Orsato, ha infatti inviato disposizioni chiare agli arbitri: nessun via libera a questo tipo di utilizzo del challenge. Nei prossimi giorni è attesa anche una nota ufficiale della FIFA, che andrà a chiarire e integrare il protocollo dell’FVS. Lo riporta Sky Sport Il bianconero Clamoroso quello che è successo in Serie C nella sfida di ieri tra Carpi e Juventus Next Gen. Al minuto 78' infatti l'arbitro ha espulso per doppia ammonizione il difensore dei biancorossi Lombardi, a seguito di un presunto fallo di mano. La panchina del Carpi, nella persona dell'allenatore Cassani, ha però richiesto al quarto uomo l'intervento del #FVS per espulsione diretta, in modo da mandare l'arbitro al monitor. Da regolamento, infatti, non è possibile chiedere l'intervento del #L'arbitro FVS in caso di doppia ammonizione. Al monitor il direttore di gara, dopo un lungo check, è tornato sui suoi passi, revocando il doppio giallo e quindi l'espulsione di Lombardi La Casa di C
  19. Giorgio Chiellini, ex capitano della Juventus e della Nazionale, e attuale dirigente del club bianconero, nel giorno del suo 41esimo compleanno si racconta in un'intervista a Vivo Azzurro. "La passione per il calcio è sbocciata fin da quando ero un bambino - spiega Chiellini, come riporta TuttoJuve -. Allo stesso tempo, assecondando i valori che mi hanno trasmesso i miei genitori, l’altra priorità è stata lo studio, che non ho mai trascurato. E devo dire che, quando mi sono laureato in Economia e Commercio, la gioia vissuta in famiglia è stata più o meno pari a quella provata in occasione di qualche grande successo sportivo. Ho giocato praticamente in tutte le Nazionali giovanili seguendo un percorso formativo fondamentale. Da ragazzo già mi sembrava un sogno vestire le maglie dell’Under 15 o dell’Under 16". "La Juve la considero una sorta di seconda famiglia, Torino è diventata la mia città. A questo club ho dato tanto: ho sacrificato in parte la mia vita privata, ma sono stato ripagato da successi sportivi straordinari e dall’affetto di milioni di tifosi". "Il più difficile da affrontare per me era Zlatan Ibrahimovic, con cui ho anche giocato insieme quando è arrivato in Italia: una personalità importante. Il compagno che mi ha insegnato di più è stato Cristiano Ronaldo". "Se mi guardo indietro ripenso a qualche errore di gioventù, ad alcune intemperanze di inizio carriera. L’icona del ‘guerriero’ fa un po’ parte di me, ma in quegli anni era come se avessi bisogno di un nemico. Ho lavorato su questo aspetto: erano solo energie sprecate. Aggiungo che la nascita della mia prima figlia ha contribuito a compiere questo processo di maturazione". "I Mondiali mi sono andati tutti male: nei due a cui ho partecipato, nel 2010 e nel 2014, non abbiamo superato il primo turno. Alle due edizioni successive non ci siamo nemmeno qualificati. Quando nel 2017 perdemmo il playoff con la Svezia non ho dormito per più notti". "Di quell’esperienza conservo ricordi incancellabili. Una soddisfazione pazzesca, condivisa con tutti i miei compagni. La ‘BBC’, Barzagli-Bonucci-Chiellini è una sigla che viene ricordata ancora oggi. È stata la difesa azzurra più forte della storia? No, anche se non c’è dubbio che, con gli amici Andrea e Leo, a cui aggiungo Buffon, abbiamo segnato un periodo del calcio italiano. Però, se penso a Baresi, Maldini, Nesta, Cannavaro… Beh, non mi ritengo certo più forte di loro" "Guardando all’oggi, posso dire che, per esempio, Bastoni è fortissimo. E poi ci sono Calafiori, Buongiorno, che è giusto facciano il loro percorso senza troppe pressioni. Dico che i nostri ragazzi si ‘devono’ qualificare per dare questa gioia ai tanti bambini che ancora non hanno nemmeno visto l’Italia partecipare. Sogno una finale tra l’Italia e il Brasile allenato da Ancelotti, con cui tra l’altro mi dispiace di non aver mai lavorato. Sarebbe una partita storica".
  20. Sul rosso a Cambiaso invece il talent di Dazn spiega: “Corretta l’espulsione, gesto non volontario ma istintivo, questo non lo giustifica, si tratta di condotta violenta e rischia anche più di due giornate”
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