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Sergione

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  1. Rivoluzione. È intorno a questa parola che ruota il nuovo corso della Juventus, tornata ad alzare un trofeo dopo tre anni (la Coppa Italia) e protagonista di un sensibile cambio dirigenziale e tecnico: dall’addio dell’ex presidente Andrea Agnelli all’arrivo, nella scorsa stagione, di Cristiano Giuntoli come football director, fino alla recente separazione con Massimiliano Allegri, sostituito in panchina da Thiago Motta. Una rivoluzione che poggia le fondamenta sulle vicende giudiziarie che hanno coinvolto il club nella stagione 2022-23, con il loro impatto negativo non solo sui risultati sportivi, ma anche sui conti. Aspetto evidenziato sia dal nuovo aumento di capitale da 200 milioni di euro predisposto a fine 2023 dall’azionista di maggioranza, Exor, sia dalle parole di John Elkann, per il quale la stagione 2023-24 è stata un “anno zero per la Juventus”. “Sono stati due anni molto complicati, in cui abbiamo registrato, per i dieci punti di penalizzazione, perdite tangibili, circa 115 milioni di euro, e intangibili, come quelle legate al brand e alla sua appetibilità sul mercato”, spiega Francesco Calvo, managing director revenue & football development della Juventus. Anche “se il mondo del calcio ha la memoria corta, perché è molto legato ai risultati”, lo stesso non si può dire dell’industria delle sponsorizzazioni, dove la reputazione del brand e la programmazione sono fondamentali. Lo dimostra il fatto che, dopo la scadenza del contratto con Jeep, il club non ha ancora trovato un accordo per il nuovo main sponsor. “Siamo stati penalizzati perché non abbiamo avuto modo di programmare, ma le sensazioni sono positive: abbiamo diverse trattative in fase avanzata” D’altronde, non bisogna dimenticare che la Juventus, oltre a essere la prima squadra della Serie A per ricavi secondo Deloitte (432,4 milioni di euro nella stagione 2022-23), è anche l’11esimo club di calcio di maggior valore al mondo secondo Forbes, con una valutazione di 2,05 miliardi di dollari, la più alta in Italia. Traguardi che la società ha raggiunto “grazie ai tanti investimenti degli ultimi anni. Da quelli nelle persone a quelli infrastrutturali, stimati in circa 200 milioni di euro, come lo stadio, i centri sportivi (Jtc Continassa e Allianz Training Center di Vinovo), la sede, il J|medical e il J|hotel, fino a tutto l’ecosistema digitale, sfociato nella nascita di Juventus Creator Lab”. A questo proposito, con 175 milioni di follower, Juventus è attualmente il brand italiano più seguito al mondo. “Oltre ad aver intrapreso una strategia opposta rispetto ad altri club, abbiamo avuto il merito di cavalcare la spinta dell’arrivo di Cristiano Ronaldo. Operazione che, nonostante la pandemia, ci ha permesso di accrescere la riconoscibilità del brand in tutto il mondo”, aggiunge Calvo. Se dal punto di vista dei risultati la Serie A rimane molto competitiva, come dimostrano le ultime due edizioni delle competizioni europee, culminate con la vittoria dell’Europa League dell’Atalanta e con il primo posto nel ranking Uefa, guardando ai diritti tv non si può dire lo stesso. Tra i cinque principali campionati europei, siamo davanti solo alla Ligue 1 francese, con una differenza abissale rispetto alla Premier League, che per la stagione 2022-23 ha distribuito 3,2 miliardi di euro, più del triplo rispetto alla Serie A. E per le nostre squadre i ricavi, dalla prossima stagione, subiranno una nuova diminuzione: da 970 a 900 milioni. La spiegazione del calo, secondo Calvo, può essere riassunta in alcuni punti: “Partiamo dal presupposto che il calcio segue il ritmo di crescita del proprio paese, e in Italia il Pil non ha subito rialzi importanti negli ultimi anni. A ciò aggiungiamo la competitività degli operatori, lo scarso sviluppo tecnologico e infrastrutturale del Paese e la mancanza di integrazione con i servizi di connettività, aspetto molto impattante all’estero. Non dimentichiamo poi i costi degli abbonamenti, che al di fuori dell’Italia sono molto più alti, la pirateria, su cui però si sta facendo un ottimo lavoro, e la scarsa managerialità all’interno della Lega”. Calvo si sofferma quindi sulla “necessità di rivedere i format di tutti i campionati professionistici, perché così il sistema calcio italiano non è economicamente sostenibile. Basti pensare che una squadra di Lega Pro perde in media 1,5 milioni all’anno, fatturando tra i 2 e i 4 milioni”. Allo stesso tempo, continua Calvo, bisognerebbe rivedere tutto ciò che “concerne le mutualità” e incentivare “una revisione dei contratti di lavoro, che devono essere flessibili. Se, per esempio, una società retrocede dalla Serie A alla Serie B, deve poter dimezzare le cifre dei contratti dei lavoratori”. Il tema della Serie A a 18 squadre, al posto delle attuali 20, è quindi solo un tassello di questa trasformazione, che riguarda anche il numero di partite. “Al termine della stagione 2025-26, che si concluderà con i Mondiali negli Stati Uniti, in Canada e in Messico, i calciatori, stipendiati al 100% dai club, giocheranno per il 75% del tempo con le loro squadre e il 25% con le nazionali. E i rischi sono tutti a carico dei club. Non va bene”. Positivo, invece, il sempre maggiore interesse degli investitori stranieri, specialmente americani: nella prossima stagione la Serie A avrà sette proprietà statunitensi su 20. “È una tendenza che permette al sistema Italia di aumentare gli investimenti infrastrutturali. Lo stiamo vedendo, per esempio, con il Viola Park della Fiorentina, o con i progetti degli stadi del Bologna e della Roma”. Calvo si sofferma anche sui motivi di questo interesse: “L’industria dello sport in Europa è ancora molto frammentata, perché è più concentrata sui risultati sportivi che sul business. Di conseguenza, c’è più possibilità di scovare opportunità di investimento rispetto agli Usa, dove le cifre in ballo sono ormai da capogiro”. Non poteva mancare un accenno alle due competizioni internazionali che vedranno la Juventus protagonista: il nuovo Mondiale per club e la Champions League. Del primo, a parte le squadre qualificate, si sa ancora poco. Soprattutto in termini economici, dato che la Fifa sta ancora discutendo con diversi broadcaster per i diritti tv e il montepremi. La sensazione è che entro settembre possano arrivare novità. “È una grande opportunità per noi, ma parlare adesso di cifre è impossibile. Ci sono stime di ricavi e di costi, ma ancora non si sa nulla sulla redistribuzione”. Infine, c’è tanta curiosità sulla Champions League, che dalla prossima edizione cambierà format. Tra le tante novità, non ci sarà più la fase a gironi, che verrà sostituita da un girone unico in cui tutte e 36 le squadre giocheranno otto partite. “Sarà interessante, divertente e imprevedibile. Ovviamente, tutte le analisi le faremo successivamente. Sono molto curioso, perché comunque rappresenta un grosso passo avanti” Articolo apparso sul numero di luglio 2024 di Forbes Italia
  2. Sergione

    [Topic Unico] L'Angolo del Guru

    Angelini è uno dei tanti che parla di notizie già uscite,l'altro giorno se ne è uscito con lo scoop dell'interessamento della Fiorentina per Locatelli..poi uno gli ha fatto notare che tuttosport ne ha parla da 15 giorni, idem ieri quando ha scritto di West Ham forte su Soulè quando 2 minuti prima Romano aveva dato la news dell'accordo tra Juve e Roma..insoma questo per dire che io mi fido solo di Romano,Pedulla (che quest'anno sulla Juve ne prende) e Agresti
  3. Andrea Cambiaso, terzino sinistro della Juventus, ha parlato dal ritiro di Herzogenaurach ai cornisti presenti. Ecco le sue dichiarazioni riprese da TuttoJuve: Le tue prime sensazione del tuo ritorno in bianconero dopo l'Europeo? "Sono tornato dalle vacanza, questi 20 giorni, sono molto contento di essere qui, di tornare in questa società incredibile. Fisicamente sto bene, dai bene!". Ci presenti Thiago Motta? "Allenatore che ha grande mentalità, ha grande voglia di lavorare, è molto esigente. E quindi fa molto bene. Siamo una squadra relativamente giovane. Può aiutarci molto". Hai già parlato della tua posizione in campo? "Ho questa fortuna, sono abbastanza duttile, in diverse posizioni. In questi giorni mi sta utilizzando più da terzino sinistro. Quello poi vedremo, durante l'anno ci sono diverse complicanze, infortuni, vedremo dai…"
  4. La Juventus è pronta per partire in direzione Germania. Presso l'adidas HQ di Herzogenaurach i bianconeri svolgeranno un training camp da oggi, sabato 20 luglio 2024, a venerdì 26 con la trasferta tedesca che terminerà con l'amichevole con il Norimberga al Max-Morlock Stadion proprio venerdì alle ore 17:00. Di seguito i giocatori a disposizione di Mister Thiago Motta:
  5. Juan David Cabal è ufficialmente bianconero. Terzino – e all'occorrenza anche difensore centrale – classe 2001, arriva alla Juventus dall'Hellas Verona e firma un contratto che lo lega ai nostri colori fino al 30 giugno 2029. Torino, 18 luglio 2024 – Juventus Football Club S.p.A. comunica di aver raggiunto un accordo con la società Hellas Verona FC per l’acquisizione a titolo definitivo dei diritti alle prestazioni sportive del calciatore Cabal Murillo Juan David a fronte di un corrispettivo di € 11 milioni, pagabili in tre esercizi, oltre ad oneri accessori pari a € 1,8 milioni. Sono inoltre previsti premi per un ammontare non superiore a € 2 milioni, al raggiungimento di determinati obiettivi sportivi Benvenuto alla Juventus, Juan, ci vediamo in campo! Juventus.com
  6. Intervistato da Rai 2, Alessandro Canovi, tra gli agenti di Thiago Motta, ha spiegato i motivi che hanno spinto l'allenatore italobrasiliano a scegliere il progetto della Juventus a scapito di altri club che si erano interessati all'ormai ex Bologna: "Thiago si è tuffato molto bene nell’avventura Juve, è contento di essere in un club con pochi eguali al mondo. Il suo entusiasmo è ai massimi livelli e ha la convinzione di poter ottenere grandi risultati fin da subito", ha assicurato. Canovi poi aggiunge: "Alcuni mi avevano contattato per parlare di Thiago - ha ammesso -. La scelta della Juve è stata però molto semplice, parliamo di uno dei club migliori al mondo. Giuntoli sa comunicare molto bene le proprie idee, non è stato difficile capirsi e si vede da come stanno programmando tutte le operazioni insieme. Fino ad aprile Thiago ha pensato comunque solo al Bologna. C’erano anche altri club interessati, tant’è che abbiamo firmato il contratto con la Juventus solo il 14 giugno”, ha concluso
  7. Berardi, in B con il Sassuolo dopo la retrocessione dell'ultima stagione, può diventare un'occasione di mercato per la Juventus ma non solo. Sul neroverde ci sono infatti anche Napoli (situazione che si intreccia con quella di Greenwood) e Roma, alle prese con la ricerca di un profilo con caratteristiche simili per l'esterno d'attacco. L'ultimo mese di trattative potrebbe così coinvolgere anche il classe 1994, che date età e infortunio (non scende in campo dagli inizi di marzo) avrebbe condizioni di uscita più favorevoli per chi dovesse decidere di bussare alla porta del Sassuolo Sky Sport
  8. Secondo Corsport, la Juve vuole Cancelo e metterebbe a segno un poker di acquisti in tempi record: dopo aver sistemato la porta con Di Gregorio e la mediana con Douglas Luiz e Thuram, metterebbe sotto contratto un calciatore capace di agire come terzino o come esterno a tutta fascia nel 4-2-3-1. Giuntoli e Mendes hanno intensificato i dialoghi nelle ultime ore, con la Juve che punta a un prestito con diritto di riscatto. II gradimento del ragazzo per l'operazione è altissimo
  9. Federico Chiesa continua a essere uno dei nomi più caldi di questa sessione di mercato. L'esterno della Juventus, prima di decidere il proprio futuro, vuole andare in ritiro coi bianconeri e mettersi a disposizione di Thiago Motta. Chiesa vuole decidere il proprio futuro con calma. L'esterno della Juve e della Nazionale si sposerà il 20 luglio e dopo ha intenzione di raggiungere il ritiro bianconero. A quel punto dovrà valutare le possibilità per il proprio futuro. Tra queste c'è quella della permanenza alla Juventus rimanendo a scadenza giugno 2025. La società, infatti, non gli ha mai proposto il rinnovo di contratto. Altrimenti, dovrà valutare le proposte che avrà dal mercato. In ogni caso, il giocatore si sente ancora importante e non vuole avere fretta nella decisione. Di Marzio La Roma ha deciso, con fermezza, di abbandonare la pista Chiesa, questo ciò che riferisce il Corriere dello Sport. Il motivo è semplice: il giocatore non è convinto, vuole scegliere con calma il futuro dopo il matrimonio e aspettare. La società giallorossa si sente tranquilla, visto che ha offerto al ragazzo un ruolo da protagonista ma tutti a Trigoria, dalla Ceo Souloukou al ds Ghisolfi, fino naturalmente a De Rossi e alla proprietà, vogliono calciatori affamati e convinti. Visto che così non è addio a Federico Chiesa, con la voglia di cercare qualcuno che non veda l'ora di indossare la maglia della Roma. Chiesa, invece, per ora ha preso tempo e preferisce riflettere, dedicarsi al matrimonio e smaltire la delusione dell'Europeo. La Roma quindi ha abbandonato la pista ilbianconero Federico Chiesa non si è del tutto arreso all’idea di salutare Torino: l’esterno classe 1997 è ancora convinto di poter dare tanto alla Juventus e vuole – prima di prendere una decisione definitiva sul futuro – giocarsi l’ultima chance per provare a far cambiare idea a Thiago Motta. Al momento l’addio di Federico Chiesa alla Juventus in estate resta l’ipotesi più accreditata, ma il calciatore prenderà una decisione definitiva sul suo futuro solo nelle prossime settimane. L’esterno italiano sente ancora di poter essere importante per la Juventus e proverà a sfruttare il lavoro in ritiro per far cambiare idea a Thiago Motta. Il nuovo allenatore bianconero al momento non lo ritiene centrale nel suo progetto, tanto che ha chiesto al club dei nuovi esterni offensivi, con caratteristiche diverse rispetto a quelle dell’ex Fiorentina. Federico Chiesa però non ha intenzione di arrendersi. Nelle prossime settimane si unirà al ritiro e valuterà bene il suo futuro, anche in base alle offerte che arriveranno dal mercato. Non è poi del tutto da escludere – anche se non è l’ipotesi più accreditata – che possa iniziare la nuova stagione alla Juventus, pur partendo indietro nelle gerarchie di Motta e con un solo anno di contratto rimanente. Goal
  10. Khephren Thuram lascia la Francia che farà le olimpiadi. Il suo futuro club che dovrebbe essere la Juventus, come annunciato ieri da L'Equipe, è contrario alla sua partecipazione. Abbiamo tempo fino a mezzanotte per dare la lista. Khéphren Thuram non ci sarà. La società dove andrà (la Juve, ndr) è contraria al suo arrivo. Per quanto rappresenta per il nostro gruppo è molto dura, ma non possiamo permetterci di trovarci nella situazione in cui il suo nome è inserito nella lista di domani e poi il club arriva e ci dice di no alla fine", ha detto l'ex Arsenal. Il centrocampista era stato inserito nella lista dei Bleus che proveranno a vincere l'oro in casa. La finale del torneo è in programma sabato 10 agosto, a una settimana dall'inizio della Serie A
  11. Conferenza del ct Luciano Spalletti e del presidente federale Gabriele Gravina, il giorno dopo l'eliminazione dell'Italia dagli Europei: Gravina: "Siamo dispiaciuti per non aver potuto riconfermare a tutti i tifosi italiani la gioia che meritano. Dispiaciuti per il risultato ma nel mondo dello sport il risultato è soggetto a tante variabili. Rimane purtroppo la delusione per non aver potuto dimostrare tutto quello che è stato fatto in fase di preparazione. La delusione è per una prestazione e una incapacità nell’esprimere quello che avremmo dovuto fare. Abbiamo fatto una lunga chiacchierata anche col mister: sono pragmatico e penso sia impensabile risolvere i problemi in momenti di difficoltà abbandonando un progetto che dal primo momento abbiamo detto che si tratta di un progetto triennale. Non si può pensare di abbandonare un progetto dopo 8/9 mesi di attività. C’è da cambiare qualcosa, da rivedere qualcosa in termini di approccio. Ci saranno riflessioni profonde, ieri sera abbiamo iniziato a confrontarci con Spalletti. Dobbiamo crescere tutti. Oggi emerge a livello internazionale la necessità di ridurre quanto più possibile lo spazio delle nazionali, questo è l’amore che sia ha per la nazionale. Spalletti ha la nostra fiducia, deve lavorare. Fra 60 giorni inizia un nuovo appuntamento, non possiamo pensare che in 60 giorni improvvisamente in Italia fioriscano i Mbappè., i Ronaldo e i Messi. Ci vuole pazienza. Abbiamo solo un’esigenza: attivare la politica della valorizzazione del talento, che c’è. Non scappo dalle responsabilità. Le critiche feriscono, quelle strumentali legate ad una richiesta di dimissioni. Quelle costruttive no, vanno ascoltate. Non esiste che qualcuno possa governare dall'esterno il nostro mondo, questo vale per la politica sia per tutti gli altri nel chiedere le dimissioni sia di Gravina che di Spalletti. Non esiste. Nostra progettualità con Spalletti puntava al 2026 ma dobbiamo fare conti con la realtà. L’obiettivo del mondiale 2026 è reale, siamo consapevoli che sarebbe un disastro inimmaginabile non centrare la qualificazione per la terza volta di fila. Questo non solo per il risultato, ancora una volta vorrebbe dire che non siamo stati in grado di percorrere un progetto che dia risposte concrete nell’immediato" Spalletti: "Indietro non posso tornare, chiaro per quel che si è visto qualche cosa ho sbagliato, ho tentato di ringiovanire un po’ la squadra. Siccome rimango qui, in futuro questo sarà fatto ancora di più. Se sono stato il miglior Spalletti possibile? Chiaramente no. Leggo che mi hanno attribuito d'aver alzato troppo i toni e uso di miti da seguire. Ma io ho degli esempi da seguire. Ci sono molte cose ancora da far vedere, il mio impegno sarà totale. Bisogna essere onesti nel racconto di queste 14 partite fatte, del mio percorso. Siamo stati bravi fino a un certo punto. Ieri fatto passo indietro importante che non si può accettare. Io credo di sapere quello che ci vuole. Siamo tornati a zero, la partita di ieri ci butta a zero e da lì dobbiamo ripartire. Nelle scelte future tenterò di ringiovanire ulteriormente la rosa, per ricreare un gruppo il prima possibile, stando attento alla mancanza di personalità. Non mi hanno dato le risposte che cercavo. Ci vogliono forze e energie nuove, si va a prendere i giocatori dal basso, i giovani. È chiaro che calciatori del livello di Chiellini e Bonucci è difficile da ritrovare. Poi si è visto che dando fiducia a Calafiori si possono trovare leader importanti, dobbiamo credere che ci sono potenzialità che passano attraverso il gioco, non i discorsi. Mi è sempre piaciuta la disponibilità dei ragazzi. Fino a ieri. Ieri no. Della partita di ieri sono deluso. Non ho visto reazione. Anche con la Spagna, meritando di perdere più di 1-0, nell’ultimo quarto d’ora potevamo pareggiare. Ieri ho visto meno questa rabbia, solo in alcuni momenti. Non ho vista rabbia contro un avversario che era alla nostra portata, diverso per qualità dalla Spagna. Le analisi spero di farle in modo corretto, andando ad approfondire quel che è successo nella realtà delle partite. Ma se la risposta è stata questa, sono io che devo e dovrà fare qualcosa di diverso. L’umore nella squadra era perfetto. C’era la giusta riflessione sull’importanza del torneo. Dentro il gruppo abbiamo sempre detto la stessa cosa: stava nascendo un gruppo sano e solido. Li ho visti tranquilli nelle cose che dovevamo fare. Tutti molto legati, amici, gioiosi. Tutte le sere la stanza piena a scherzare, a fare tornei di qualsiasi tipo. Se è un peso la maglia azzurra non lo so, visto il risultato della partita cercheremo di andare a capirlo, di parlare con i calciatori e avere risposte. Ieri durante la riunione della mattina poco prima di partire abbiamo chiesto chi si la sentisse di battere eventuali rigori. È lì che uno diventa realmente responsabile. Alcuni hanno alzato la mano. Altri l’hanno tenuta bassa, e sono state diverse. Queste prove verranno fatte anche per capire chi se la sente di gestire tutto questo" Sky Sport
  12. Alla Juventus è in atto una rivoluzione dell’organico, con vari giocatori che non rientrano nei piani del neo allenatore Thiago Motta, che d'intesa con Cristiano Giuntoli sta costruendo il nuovo assetto della squadra. Tra i giocatori in uscita, che con ogni porbabilità non rientreranno a Torino per il raduno a inizio luglio, ci sarebbe anche Arthur Melo, come rivelato dal suo agente Federico Pastorello a Rai2: “Arthur non rientra nei piani della Juventus. Stiamo parlando con vari club, ci saranno novità nelle prossime settimane”
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