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Juve, Yildiz nella shortlist dei 25 finalisti del premio 'Golden Boy'
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Svelati i 25 finalisti per il riconoscimento individuale organizzato da Tuttosport. Il futuro è adesso. Nella Badia di Sant’Andrea – a Genova – è andata in scena la kermesse del Golden Boy organizzato da Tuttosport. Come ogni anno sono stati selezionati i migliori talenti del calcio europeo. C’è anche il numero 10 che veste bianconero: stiamo parlando di Kenan Yildiz. Ecco la lista completa. European Golden Boy, absolute best Mamadou Sarr, Strasburgo Archie Gray, Tottenham Lucas Bergvall, Tottenham Eliesse Ben Seghir, Monaco Victor Froholdt, Porto Nico O’Reilly, Manchester City Senny Mayulu, PSG Leny Yoro, Manchester United Estevao, Chelsea Geovanuy Quenda, Sporting CP Ethan Nwanerim Arsenal, Franco Mastantuono, Real Madrid Jorrel Hato, Chelsea Warren Zaire-Emery, PSG Arda Guler, Real Madrid Myles Lewis-Skelly, Arsenal Desire Doue, PSG Pau Cubarsì, Barcellona Kenan Yildiz, Juventus Dean Huijsen, Real Madrid Ci sono anche cinque wild card che vanno a completare la lista. Due di queste sono italiane: Francesco Pio Esposito, Inter Giovanni Leoni, Liverpool Rodrigo Mora, Porto Aleksandar Stankovic, Club Brugge Jobe Bellingham, Borussia Dortmund -
Balotelli: "Qualche anno fa dovevo andare alla Juventus, ma alla fine ho firmato col Milan"
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Il retroscena di Mario Balotelli sul suo passato: "Qualche anno fa in teoria dovevo andare alla Juventus, ma alla fine ho firmato con il Milan. Nazionale? Non c’è più quella fame, quella voglia di indossare la maglia del tuo paese. Quando ero in Nazionale ero fiero di rappresentare l’Italia. Rapporto con Ibrahimovic? Abbiamo avuto un rapporto di rispetto. Si sa che è un rompipalle, voleva che dessi il meglio di me in tutti gli allenamenti e in tutte le partite" -
Dall’Europeo vinto alla scelta di vestire la maglia del Bologna: le parole di Federico Bernardeschi al Festival dello Sport di Trento “Io non avevo assolutamente alcun problema con Sarri, né con Pirlo. Quella frase capisco che poi venne percepita in un certo modo da fuori. Con Sarri giocavo, con Pirlo meno, ma faceva bene a mettermi in panchina, perché in quel momento non rendevo. La frase che dissi in Nazionale mi venne così, ma non era un riferimento a loro“, ha esordito spiegando la sua frase sul poter “rischiare la giocata”. E poi il ritorno agli Europei vinti: “Per fortuna andò tutto bene e abbiamo potuto festeggiare per un Europeo nel quale nessuno poteva credere. A parte noi, che ci credevamo. Bonucci e Chiellini hanno fatto tanto la differenza, così come Vialli, Mancini, Oriali e tutto lo staff. Fu speciale per davvero. Mi dispiace che poi non siamo riusciti a proseguire in quel cammino, quel gruppo meritava molto di più“ L’ex bianconero ricorda anche le notti di Champions League con la Juventus: “Quale partita vorrei rigiocare? Juventus-Ajax, perché quell’anno eravamo pronti per vincere la Champions League. Pensavamo e credevamo di poterla vincere ma il calcio è imprevedibile, non è matematica, a volte giochi una partita come quella con l’Atletico e poi con una squadra che sembrava più abbordabile vai fuori“. Bernardeschi ha poi ricordato la sfida di Champions contro l’Atletico Madrid del 2019: “Quella è stata la partita più bella della Juventus negli ultimi 10 anni. Perfetta? Si ma non solo la mia, anche per i miei compagni. La tripletta di Cristiano, io, ma anche Spinazzola, Emre Can“. GDM
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Marchisio: "Alla Juve troppi cambiamenti, una squadra vincente non si costruisce in pochi mesi. Servono centrocampisti forti"
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Claudio Marchisio ha rilasciato un'intervista esclusiva a La Stampa nel corso della quale ha analizzato il momento vissuto dalla Juventus. Dalla stretta attualità alle mosse future del club bianconero: l'ex centrocampista a tinte zebrate ha offerto la propria visione sul momento storico vissuto da quella che è stata la squadra più importante della sua carriera. TROPPI CAMBIAMENTI "Ci sono stati troppi cambiamenti: a livello societario, di allenatore, di giocatori. Una squadra vincente non la costruisci in sei mesi, in un anno. Prima di iniziare a vincere la 'mia' Juve era reduce da due settimi posti. Nel gruppo c'erano sei, sette undicesimi di giocatori sul mercato perché c'era bisogno di fare cassa o perché si diceva non fossero "da Juve". Poi però son rimasti e hanno fatto la storia del calcio. Sui giudizi bisognerebbe stare più calmi". IL RETROSCENA "Anche io rischiai di andar via. Si parlava tanto di Manchester United e Bayern Monaco. Qualche film me l'ero fatto, ai tempi. Anche perché ho sempre avuto la passione dei centrocampisti box to box della Premier. Il Manchester mi attirava ma non c'è mai stato il desiderio di approfondire". IL CENTROCAMPO "Le squadre forti nascono da un centrocampo forte. Il calcio è cambiato, per carità: chi fa il mercato investe sui braccetti e sui terzini... Ma credo che alla Juve manchino uno o due pedine in mezzo. Ora però il mercato è chiuso e bisogna alzare il livello con chi c'è, che comunque non è male. Difendo sempre Locatelli: è italiano, tifoso Juve, ha qualità. Poi c'è Thuram, imprescindibile e mi auguro che il "nuovo acquisto" possa essere Miretti. Koopmeiners? Deve trovare nella testa lo switch che gli permetta un rendimento all'altezza". ilbianconero -
Marelli sul rigore Kelly-Gimenez: "Si fa fatica a vedere infrazioni. Situazione comunque non da rosso"
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L'arbitro Guida ha assegnato un calcio di rigore per un intervento falloso di Kelly su Gimenez in area, decisione confermata anche dal VAR, che non ha rilevato irregolarità. Sul dischetto si è presentato Pulisic, che ha calciato aprendo il destro, ma il pallone è finito alto sopra la traversa. Ecco le parole di Marelli riportate dai colleghi di TMW: "Faccio fatica a individuare un’infrazione chiara. Un contatto c’è stato, ma Guida era ben posizionato e ha valutato l’azione sul campo. Forse qualcosa si può ravvisare a livello di braccia, ma sulle gambe non vedo nulla di rilevante. Inoltre, non si può parlare di cartellino rosso per DOGSO, dal momento che Gimenez non era in possesso del pallone.” -
Igor Tudor sta parlando in conferenza stampa alla vigilia della gara contro il Milan valida per la 6ª giornata di campionato: Ci presenta la partita di domani? "Che gara sarà non lo so, perchè non ho la sfera di cristallo. Giochiamo contro una squadra di primissimo livello, un grande allenatore, grandi giocatori, è in un momento buono. Giochiamo in casa nostra e dobbiamo fare una bella gara". Come state vivendo questo momento? "Certo manca la vittoria. Quando faccio le analisi e le faccio sempre, io analizzo le prestazioni. Noi abbiamo fatto due grandi partite con Atalanta e Villarreal e meritavamo di vincere. Hanno spinto e dato tutto, mancava poco per avere i tre punti. Come stiamo? Bene, anzi siamo in crescita. Poi è ovvio alla Juve il pareggio non basta". Come risponde a chi parla di una Juve incompiuta? "Noi non possiamo avere più identità di questa, perchè sono sei mesi che giochiamo così. Il Milan ha la sua identità". State lavorando per trovare più equilibrio a centrocampo? "Equilibrio lo chiedo dal primo giorno. Proviamo a fare le cose che possiamo sia in attacco che in difesa. Scegliamo i giocatori e proviamo a fare i cambi giusti anche durante la partita. A me interessa vedere la squadra fare ciò che deve, poi a volte non lo fanno per novanta minuti, ci sono difetti e limiti, ma si lavora per migliorare quelle cose, anche individualmente. Tutti i giorni proviamo a crescere anche sui calci piazzati. A volte riusciamo, altre no. La squadra mi piace perchè ha identità e sa cosa fare con la palla e senza. Poi manca la vittoria e lo sappiamo nel calcio quando si vince si fa un'analisi e quando si perde un'altra. Io da allenatore devo sempre analizzare tutto su come vedo la squadra. Nell'intervallo dico sempre le cose come stanno indipendentemente dal risultato". Nei minuti finali viene fuori il braccino? "I ragazzi devono dire qualcosa nel post gara. Io ho già commentato il gol che abbiamo preso con il Villarreal, non c'entra uomo o zona o quanti siamo. Ho messo Vlahovic apposta per avere centimetri. Lì è mancato un peso specifico di uno che viene e dice: "Prendo palla io". Questo è mancato. Quando parlo di limiti e difetti a volte quello manca, un giocatore che si assuma la responsabilità. Va accettato, a volte i difetti li paghi, altre no. Il calcio è questo, ci sono tante varianti". La sua priorità per domani? "A me interessa tutto, perchè a volte si vince anche con il cuore e con la voglia. I passaggi devono essere giusti. Con giocatori tecnici viene facile fare passaggi giusti ma si vince con cuore, voglia, determinazione e calci piazzati. Riaggressione, palla persa. Io voglio vedere tutto, tutti i giorni. A volte vedo, altre non vedo ma ci lavoro forte. Provo ad aiutare tutti i miei giocatori e voglio bene a tutti. Cerco di aiutare tutti i miei giocatori a rendere al meglio ed esaltare i loro punti di forza". Lei sente la pressione? "A me di questi numeri interessa zero. Io ho visto molto bene la squadra in queste ultime due partite. La squadra sta facendo quello che alleniamo. Poi il risultato dipende da tanti fattori". A volte siete poco concreti? "Esser poco concreti può esser anche una cosa positiva, perché creiamo tanto. Si possono vedere in tutti i modi le statistiche. Io vorrei si contribuisse in tutte e due le fasi con entrambi i giocatori. Vorrei che quinti e mediani segnassero 2/3 gol e assist. Mi piacerebbe non prendere gol sui calci piazzati ed evitare quelli come contro il Villarreal. Provo a lavorare, sono consapevole, sia individualmente che con la squadra ma va accettato così". Su Thuram e Bremer? "Vediamo oggi e non posso dire niente". Le rotazioni in attacco rischiamo di mettere in difficoltà gli attaccanti? "Io parlo con David e Openda a livello psicologico su queste cose qua. o cerco di farli rendere al massimo anche con le mie decisioni. Poi le scelte dipendono dalla partita". Che differenze ci sono con il Milan? "Bisogna fare una gran bella gara domani. Non vedo differenze particolari tra noi e il Milan. Il campo farà vedere chi è più forte. Loro hanno il vantaggio di aver giocato domenica o lunedì, noi dobbiamo tirare fuori tutto quello che abbiamo". Un aspetto che l'ha maggiormente colpita? "Ora non ho tempo per parlare qua. Io ho visto una squadra che pedala che ha voglia e fa cosa deve fare. Ribadisco la cosa più importante che è l'analisi indipendentemente dal risultato e da fuori è impossibile farla. Se quel calcio d'angolo lo prendeva uno dei nostri era un'analisi diversa. Bisogna essere magari un po' controcorrente e dire cosa si vede. Questo è il bello del calcio: che ognuno possa dire la sua. Altrimenti si dà giudizi di crisi o no, ci mancano onestà e cultura calcistica. Io devo essere lucido quando si fa bene o male, anche noi abbiamo i nostri limiti e debolezze". Quanti margini di miglioramento ha la Juve? "Non lo so, vediamo domani. Io penso che si possa fare una bella gara. Noi dobbiamo giocare con le squadre e dobbiamo annullare le loro". È preoccupato per i gol presi? "A me preoccupa tutto e niente. Io vivo nell’attenzione quotidiana di ogni cosa". Manca esperienza? "Con 4/5 giocatori di trent'anni puoi migliorare la gestione della partita. Non c’è mai una partita sola, ci sono più partite dentro la stessa. Ci sono cose inspiegabili, ci sono mille varianti da indovinare". Su Modric? "Ho giocato anche in nazionale con Modric. Lui ha fatto la storia del nostro popolo uno come lui non nascerà più. Nessuno si avvicina a lui, è il doppio di chiunque. Questa cosa qua è un'altra cosa: a quarant'anni gioca a questi livelli, io non ho mai visto questo. Io sono orgoglioso di lui. Speriamo che domani faccia caga*e (ride ndr)". Termina la conferenza stampa di Tudor
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Igor Tudor ha analizzato il pareggio in casa del Villarreal ai microfoni di Prime Video Le sue parole: Con Locatelli abbiamo parlato tanto del problema della gestione, come l'episodio del gol del 2-2. "Gestione di che cosa? Non ho capito?". Gestione degli attimi fondamentali della partita. Conceder el'angolo a una squadra fisica come il Villarreal alla fine... "Mi spiace, fa parte del gioco, sono arrabbiato per quella cosa, perchè non si può prendere negli ultimi secondi una partita un gol su calcio d'angolo così, perchè eravamo là, eravamo tanti, ma è successo quello che è successo, dispiace perchè avevamo la partita in mano. Si è spinto molto nel secondo tempo, un gran secondo tempo, loro meglio nel primo tempo. E' così... ci prendiamo questo punto e andiamo avanti". Cosa hai detto alla squadra nell'intervallo? "Si dicono le solite cose, concrete, che cosa si può fare, di essere positivi, di fare. E' entrato Cisco, ha fatto la differenza lì. Abbiamo fatto quello che si poteva fare, abbiamo fatto anche qualche errore, ma ci sta qua, è una squadra difficile da affrontare qui. Peccato perchè era l'ultimo secondo, c'è sempre rammarico". Nel primo tempo non avete male, ma negli ultimi 20 metri tutte le decisioni e i passaggi sbagliati. "Sono d'accordo, troppe cose sbagliate, si è lavorato al meglio con gli spazi che c'erano, ovunque se si può dire, anche tra le linee, laterale... abbiamo lavorato due giorni, ci sono state difficoltà, perchè qualcuno era un po' stanco, poi si è fatto male Cabal, il cambio... troppa frenesia, un po' di nervosismo, però sono d'accordo, troppi passaggi semplici sbagliati". Igor Tudor ha parlato ai microfoni di Sky Sport al termine della gara contro il Villarreal. Ecco le sue parole: Nel primo tempo sicuramente avete sofferto, ci sono state delle situazioni che certamente ha corretto secondo tempo in cui la Juventus ha fatto vedere di crescere molto di livello... "Sì è una giusta analisi, loro meglio primo tempo, noi secondo. C'è il rammarico di non averla chiusa prima con David che ha avuto due occasioni e con il 3 a 1 sarebbe finita. Poi anche il goal preso, il secondo in questo modo qua si doveva evitare. Però è successo, è così un pareggio e andiamo avanti". Ha cambiato la partita con una determinazione incredibile "È chiaro, c'erano spazi nel primo tempo e non li abbiamo sfruttati nel modo giusto. Abbiamo abbiamo sbagliato troppi passaggi per la per la tensione di voler fare. Qualcuno era un po' stanco. Nel secondo tempo molto meglio, abbiamo spinto, ci siamo lasciati andare, peccato. Peccato perché ce l'avevamo in mano". Non ti sei accorto che eravate in difficoltà su tutti i calci d'angolo? "Stiamo lavorando sui calci piazzati. Poi abbiamo anche noi magari le nostre problematiche, i nostri punti un po' così da migliorare quello è ovvio. Poi cambi se si fanno quando uno se li sente. Secondo me noi nel secondo tempo la stavamo controllando. Non ho visto questa sofferenza in quelle occasioni che loro hanno avuto. È così. Non bisogna prendere goal sul calcio d'angolo quello sì. Bisogna organizzarsi proprio, non esiste che si prende goal. Bisogna stare lì con le unghie e con i denti, perché quel calcio d'angolo vale la vittoria. Però, come ho detto già prima, Abbiamo anche noi le nostre debolezze, dobbiamo lavorare su quello". Se la Juve ha il carattere che ha mostrato nel secondo tempo, può fare veramente male perché avete un bell'atteggiamento nel pressare alto, il recupero di palla e soprattutto anche nei contrasti. Si è visto una Juve diversa tra il primo e secondo tempo. Questa Juve che abbiamo visto nel secondo tempo è veramente forte e può dare fastidio a qualunque squadra. ... "Sì, sono d'accordo. Però non puoi giocare tutti e due tempi in questo modo qua è un obiettivo. Uno prepara al meglio non è che prepara il primo tempo in un modo e il secondo in un altro. Sono tante partite nella partita con i nostri pregi difetti. Però a me la squadra piace, la squadra c'è, sta sul pezzo ed è quello che vogliamo fare. Si vuole sempre vincere, poi venire qua e vincere quasi fino al 90º noi c'eravamo poi peccato perché è diverso fare tre o un punto accettiamo questo e si guarda avanti".
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Le parole di Federico Bernardeschi a BSMT di Gianluca Gazzoli DALLA FIORENTINA ALLA JUVE “E’ stato pesante. Non solo vai alla Juve, ma è il numero 10 ad andare alla Juventus. Lo capisco, fa parte del gioco. Non è stato facile perché avevo 23 anni, sono opportunità che uno può decidere di cogliere o no. Io decisi di coglierla, la Fiorentina mi ha dato tanto e questo non lo dimenticherò mai, è imprescindibile per me. Ti prendi anche le responsabilità delle scelte che fai. Sai cosa può scatenare una scelta del genere, lo fai consapevolmente. Io avrei voluto ringraziare perché la Fiorentina mi ha portato fino lì, io ho tanti amici a Firenze. Lasciare così dispiace perché non hai la possibilità di dire un grazie sincero. Mi fecero uno striscione fuori dal Franchi con delle cose comprensibilmente pesanti. Lo accetti, ti fai le ossa e vai avanti. Fui il primo a lanciare la moda del certificato medico. Non mi presentai in ritiro perché la trattativa non si sbloccava, la Fiorentina magari faceva delle storie anche se era bene o male fatta. Ad una certa loro volevano che andassi in ritiro, ma io lo sapevo che se vengo in ritiro mi uccidono. Perché devo farlo se si può sbloccare prima? Lì scatta il certificato medico e lì si sblocca tutto. Perché alla fine l’interesse è comune ed è di entrambi”. JUVENTUS “In quel momento, a parte la storia, erano 4 scudetti che vincevano di fila, la Juve volava, era qualcosa di straordinario. Era la società più importante d’Italia e tra le 5 più importanti in Europa. Tu ti vai a mettere a confronto con dei campioni veri. La prima volta che sono entrato nello spogliatoio era impegnativo. Io ero il più giovane insieme ad altri due. Mi sono legato con il gruppo italiano. Gigi era una cosa a sé, pur giocando era già nella leggenda, era un rapporto a sé. Non è che potessi desiderare di avere un rapporto con lui, era già leggenda. Giorgio, Barza, Marchisio, Khedira, Pjanic, Matuidi… tutti mi hanno accolto in modo molto bello, sano. Quando vai in campo funzionava talmente tutto bene che non era difficile ambientarsi. Giochi con gente di un certo livello e ti metti subito a tuo agio. Chi mi ha voluto? Penso la proprietà. La Juve che ho vissuto io ha concentrato il suo scheletro sugli italiani che devono portare avanti i valori del club. Quando hai Buffon, Bonucci, Chiellini, Marchisio… una fetta di storia, poi aggreghi il giovane talento italiano perché loro ti fanno apprendere cosa vuol dire essere alla Juve, rispettare determinate regole perché poi sarai tu a farlo un domani e questo era il segreto. A questi comunque c’è da aggiungere i vari Pjanic, Khedira, Lichtsteiner che non erano italiani ma ben radicati. Il vero segreto è stato questo”. ALLEGRI “Un bellissimo rapporto. Ci sentiamo, sono legato anche al suo staff. E’ capitato anche di avere delle discussioni: non condividevo delle scelte e lui le spiegava. Cosa è cambiato alla Juve? Non credo sia una questione di allenatori o giocatori, sono cambiate cose più grosse che non potremo sapere fino in fondo”. CRISTIANO RONALDO “A livello di spogliatoio un ragazzo eccezionale. A livello di calciatore non c’è niente da aggiungere, clamoroso. A livello di gruppo più umile e sensibile di quanto si possa pensare. Quello di cui devi essere cosciente da compagno di squadra, devi avere la capacità di dire: lui è lui. Non puoi paragonare quello che fa lui a quello che fai tu. Se sei cosciente di questo, non hai problemi. Lui ha la sua routine, ha delle robe che tu devi sapere, esserne cosciente. È un tuo compagno di squadra, ma non lo è. Se voglio andare a prendere un gelato a Torino con un compagno o con Cristiano la cosa è differente. Lui ride, scherza, un ragazzo davvero alla mano. Io quando entravo lui diceva sempre: ecco l’italiano con lo stile. Ride e scherza con tutti, fa le battute. Quindi no, non credo abbia smontato nessun equilibrio, non credo abbia spaccato. Il primo anno del suo arrivo, noi potevamo davvero vincere la Champions League, io questo lo credo. Dire che Cristino Ronaldo ha rotto degli equilibri all’interno della Juventus non è vero, sarebbe nascondersi dietro un alibi. Credo ci siano stati diversi fattori che hanno portato a perdere quel dna, quel segreto sulla trasmissione dei valori. Se la Juve non ha vinto la Champions con Ronaldo non è colpa di Ronaldo ma è colpa di tutti. Con l’Atletico lui fa 3 goal, ma tutti gli altri hanno fatto una prestazione wow. Quella successiva è successo l’opposto”. il bianconero
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Francisco Conceiçao, autore del gol del momentaneo 2-1, è stato intervistato da Prime Video dopo Villarreal-Juventus- Le sue parole: E' giusto dire che il tuo ingresso in campo ha portato la personalità che mancava? "Sì, non dico perchè sono entrato, ma perchè la squadra ha capito cosa dobbiamo migliorare a fine primo tempo. E' quello di cui abbiamo parlato dentro lo spogliatoio. abbiamo provato a fare un po' meglio quello che alleniamo nel secondo tempo. Abbiamo fatto meglio, ma non siamo riusciti a vincere che è la cosa più importante" Cosa è mancato? "E' mancato fare un altro gol che meritavamo, ma sappiamo anche abbiamo giocato che abbiamo giocato contro una squadra forte, in casa ancora di più. Dobbiamo continuare, lavorare forte e adesso pensare alla prossima partite in Serie A". E' la prima volta che vedi un gol di Gatti in rovesciata o in allenamento ogni tanto li fa? "Lui qualche volta prova a fare questo, è bene che è riuscito oggi a fare gol, dobbiamo continuare tutti a lavorare per conquistare la vittoria in Champions". Francisco Conceicao ha parlato ai microfoni di Sky Sport al termine della gara contro il Villarreal. Ecco le sue parole: Ottimo secondo tempo, un primo tempo in cui però potevate fare meglio... "Penso che hai detto tutto tu. Abbiamo fatto un primo tempo non bene come il secondo. Ma abbiamo parlato nello spogliatoio a fine primo tempo e abbiamo visto quello che dovevamo fare meglio. Siamo riusciti a fare meglio per 25 minuti nel secondo tempo e dopo loro hanno fatto un po’ di più e sono riusciti a fare quel goal alla fine. Penso che sia una partita difficile contro una squadra che è forte qua in casa. Dobbiamo continuare a lavorare per vincere la prossima partita in Champions". Come stavi, potevi giocare dall’inizio o era giusto così? "Era giusto così, abbiamo parlato con tutto lo staff, con il mister, con tutti. Era giusto così abbiamo pensato così e mi sono sentito molto bene. Adesso io e tutta la squadra dobbiamo recuperare, perché abbiamo una partita molto importante domenica". Avete la possibilità domenica di scavalcare il Milan in classifica, però serve un po’ più di equilibrio... "Sì è chiaro che tutte le partite che giochiamo anche in Champions sono partite che sono tutte importanti. Noi dobbiamo fare il nostro lavoro, bene e vincere perché questo club deve vincere tutte le partite".
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K.Thuram a CBS: "Tudor parla molto con noi, ha un buon equilibrio nei nostri confronti e questo fa si che può chiederci tanto"
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Il centrocampista della Juve Khephren Thuram è stato intervistato da CBS Sports ed ha parlato di vari argomenti. Le sue parole. Thuram su Tudor: “Equilibrio perfetto dentro e fuori dal campo” “È molto alla mano, parla molto con noi, quando è il momento di divertirsi, si diverte con noi, ma quando è il momento di lavorare, lavora. Quindi penso che abbia un buon equilibrio nella sua vicinanza a noi. Non so come dirlo, ma dato che è così vicino a noi, può chiederci molto, e lo faremo perché sappiamo che è per il nostro bene.” “Prepara molto bene le partite” “Lavoriamo molto fisicamente e tatticamente. Prepara le partite molto bene e quando scendiamo in campo è più facile per noi, sappiamo cosa fare. Credo che sia merito del lavoro che sta facendo lui e di quello che stiamo facendo insieme.” “Ottimo inizio di stagione” “Stiamo avendo un ottimo inizio di stagione. Credo che abbia aiutato avere lo stesso allenatore anche verso la fine della scorsa stagione, era con noi anche al Mondiale per Club, e penso che sia stato molto importante per noi stare insieme e imparare a lavorare insieme, a lavorare come un gruppo. Finora sì, è abbastanza buono, c’è ancora del lavoro da fare e speriamo davvero che migliori ancora.” McKennie, “un compagno di squadra incredibile” “Wes è un ragazzo fantastico e un compagno di squadra fantastico. È sempre lì per noi quando abbiamo bisogno di lui. Se hai bisogno di qualcosa, lui è qui sia dentro che fuori dal campo. A dire il vero, non ho nemmeno parole per descriverlo. Fa così tanto per la squadra che è davvero fantastico averlo al mio fianco, ed è anche un grande giocatore”. -
[Video] Anche Lois Openda al Jmedical per le visite
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VIDEO Rocchi ad Open Var: "Ha ragione Tudor, Orban andava espulso. Intervento di Joao Mario non da rigore"
Sergione ha risposto a PlatiniMichel Discussione Juventus forum
Ha detto tutto lui... -
VIDEO Il backstage della foto di squadra della Juventus
Sergione ha risposto a VS video Discussione Juventus forum
L'ultimo video del genere risale alla stagione 2021/2022 e venne fatto anche per la stagione 2018/2019 -
Yildiz fa la storia: il turco è il più giovane ad indossare la fascia da capitano della Juventus
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Kenan Yildiz è diventato il più giovane capitano della storia della Juve: indossando la fascia a soli 20 anni contro il Verona, a causa delle assenze di Locatelli e Bremer, il turco ha battuto il record della storia bianconera. Tra l'altro era dal 2022 che in casa Juventus non si vedeva un giocatore con la maglia numero 10 essere capitano (tre anni fa fu Dybala). La sfida contro il Verona ha segnato il primo passo falso stagionale della Juventus in Serie A, con il pareggio finale per 1-1. Nonostante il risultato, la partita è stata però caratterizzata da un'immagine più che significativa. Kenan Yildiz, durante il secondo tempo, ha infatti indossato per la prima volta la fascia da capitano viste le assenze di Locatelli e Bremer. Un evento che è entrato di diritto negli annali, con il turco che è diventato il più giovane capitano della storia bianconera ad appena 20 anni. L'ennesimo record di un talento predestinato, che i tifosi sperano di poter ammirare ancora per diverse stagioni. L'immagine di Kenan Yildiz da capitano della Juventus ha riaffiorato ricordi dolcissimi nella mente dei tifosi bianconeri. L'accoppiata fascia-numero dieci in bianconero non si vedeva infatti dall'addio di Paulo Dybala nel 2022. Il paragone ed i pensieri sono però andati inevitabilmente su Alex Del Piero, a cui il turco viene paragonato fin dal suo esordio in prima squadra. Una prima volta che ha segnato inoltre un record storico per il club bianconero, visto che mai nessuno aveva indossato la fascia prima dei 20 anni. Tuttosport -
Bremer post BVB: "Mentalità giusta, ma non possiamo prendere tutti questi gol"
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Gleison Bremer ha parlato ai microfoni di Sky Sport. Ecco le sue parole riprese da TuttoJuve: Avete recuperato due goal di svantaggio cosa ne pensi? "Dobbiamo portare a casa questa mentalità del finale di partita. Però non possiamo subire così tanti goal. Perché in due partite abbiamo preso sette goal e dobbiamo migliorare questa cosa". È stata una partita molto tattica nel primo tempo e poi otto goal l'ha ripresa... "Secondo tempo, dovevamo avere più equilibrio, ci sta man mano mano che la partita va avanti. Ma dobbiamo avere più equilibrio non possiamo prendere goal così e alla fine rischiamo di perdere. Però ci è andata bene che abbiamo pareggiato alla fine". Vlahovic ha cambiato davvero il corso di questa gara... "Vlahovic sappiamo che uno dei giocatori che ci sta dando una mano in tutte le partite che ha giocato. Sta facendo bene e complimenti a lui". -
Igor Tudor è intervenuto ai microfoni di Sky Sport dopo Juventus-Borussia Dortmund: Grande cuore, ma i gol presi cominciano ad essere troppi? "Troppi dietro, non troppi in avanti. E' vero, stavo scherzando, se si continua così ogni gara, non si finisce più. Una partita fatta dopo tre giorni, è una grande difficoltà dal punto di vista energetico nel secondo tempo, si è visto, contro una squadra fortissima, che tre giorni fa ha avuto una partita facilissima. Non era facile. Grande cuore, grande panchina, sono già 3-4 partite che gente entra da fuori fa la differenza. Bravi, questo è un bel segnale. Faccio i complimenti al Borussia perchè hanno individualità importanti in tutti i reparti, noi abbiamo avuto qualche problemino, di gamba, di arrivare, ma davanti quando attacchiamo siamo pericolosi. I due-tre episodi dei gol, troppo facili, che si potevano e si dovevano evitare, a squadra schierata, troppa bassa, sono troppa facili questi gol. Ma alla fine questa è la qualità individuale. Io sono contento perchè in queste circostanze non potevamo fare meglioLoro hanno dato tutto e faccio i complimenti ai ragazzi". Anche Zhegrova è entrato e ha fatto vedere le sue qualità. Dalla panchina può attingere tanto. Vedremo spesso queste rotazioni? "Se si ricorda l'ho detto, ormai con cinque cambi, con tutte queste partite che si giocano ogni tre giorni, veramente non ci sono titolari, lo ribadisco tutti i giorni ai ragazzi, perchè è vweramente così. Quando sono tante, le partite si decidono sempre negli ultimi 20 minuti, quello che entra può decidere, è la dimostrazione è arrivata in queste quatro partite, è successo così. Con i cinque cambi si è cambiato il calcio. Il problema è perchè si è fatta quella partita con l'Inter sabato, oggi è martedì. Ieri c'è stata la rifinitura e io non potevo fare niente. Kenan era bianco, Khephren... ma questo va accettato, sono problemi che sappiamo, però un grande gruppo. Accettiamo questo punto che dopo il 4-2 sembrano tre. In questo momento era il massimo che si poteva fare". Quando si fa molto turnover non c'è quella continuità di gioco, quell'assieme che si è visto nella ripresa? "E' vero, è vero, non è facile, Quando sono quattro giorni mi viene più facile fare queste rotazioni, ma era giusto partire con David e Openda, sono arrivati due giocatori importanti. Koopmeiners ci sta che abbia continuità perchè è un giocatore importante, poi è vero che tutto sembra diverso quando entrano, ma c'è la partita nella partita, quando sei sotto e devi spingere diventa tutto un po' più facile. Con in cinque cambi, a volte si indovina, a volte non si indovina, però devono essere tutti importanti, devo sentirsi... parlavo prima di motivazione, questi che entrano alla fine dimostrano di fare la differenza". Come stai? "Dopo questi tre giorni bisogna recuperare bene". Ma non è che hai perso, hai vinto e pareggiato.. La Juve ha fatto 8 gol, è importante il senso di rivalsa, avete mostrato organizzazione, senso di appartenenza... "Sì, lo spirito, la voglia di lavorare e di pedalare, partenza e arrivo, poi si aggiungono le cose di calcio, di dettagli, di scegliere, di tutto quanto. Oggi è mancato anche Cisco che è un giocatore importante per il nostro gioco, lega con l'attacco. Cambiaso ha fatto una partita dopo 15-20 giorni, deve ritrovare il ritmo. Bremer viene da un lungo periodo di stop, non era facile per lui, ci sono tutte quete problematiche che fanno parte di una squadra... quando si valuta cosa si è potuto fare e cosa no, conta tutto. Però io sono contento, ora c'è da recuperare bene e andare a Verona già aabato".
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Vlahovic prova a riprendersi la Juve ma il rinnovo resta complicato. E a Giugno occhio all'Inter...
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Il quotidiano Tuttosport torna a parlare di Dusan Vlahovic e della sua situazione in casa Juventus, mentre il centravanti è impegnato con la sua Serbia nelle qualificazioni per il prossimo Mondiale. Il mercato estivo con tutte le sue voci si è concluso e Vlahovic è rimasto alla Continassa nonostante i tanti interessamenti arrivati per lui. E nelle prime due di campionato l'ex Fiorentina si è messo in luce, partendo dalla panchina ma risolvendo le sfide contro Parma e Genoa. Nelle scorse ore si era parlato anche di possibilità rinnovo del contratto in scadenza nel 2026, ma ad oggi non sembrano esserci i presupposti per un accordo e neanche per una riapertura di quella trattativa interrotta mesi fa. Salvo sorprese, insomma, Vlahovic è destinato a lasciare la Juventus la prossima estate a parametro zero. Anche se il campo, per il quotidiano, potrebbe contribuire a smussare gli angoli e riconciliare le parti nei prossimi mesi. In questo contesto, si legge, attenzione all'Inter: il presidente nerazzurro Beppe Marotta stima Vlahovic e non è un segreto la sua abilità nel muoversi sul mercato dei parametri zero. Così a partire da febbraio, se la situazione contrattuale non dovesse cambiare, ecco che immaginare una mossa dell'Inter per lui non è scenario da escludere. -
Yildiz post BVB: "Il gol? Mi è venuto istintivo tirare così. Sono contento perché sto aiutando la squadra"
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Kenan Yildiz ha parlato ai microfoni di Sky Sport dopo la gara contro il Borussia Dortmund: Cosa ti è passato per la mente prima di fare il goal? "Questo è stato un goal un po' istintivo. Perché quando mi è arrivata la palla, io ho visto che avevo un po' di spazio, ho visto uno spazio libero e dopo è andato dentro in slow motion. Sono contento e felice per questo goal. E per aver fatto un goal così bello. Sono anche contento per la squadra". Senti questa squadra che ti sta seguendo? "Devo dire che anche al mondiale per club mi sono sentito molto bene con la squadra e con il mister. Abbiamo iniziato anche molto bene la stagione e sono felice. Sono anche felice per la squadra, perché la sto aiutando. Io voglio fare sempre il meglio per la squadra. Sono un po' stanco, però". Tudor ti chiede tanto nella fase difensiva? "Sì, un po' sì". -
Conferenza Tudor e Locatelli pre Juve-BVB
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Igor Tudor e Manuel Locatelli stanno parlando in conferenza stampa alla vigilia della gara contro il Borussia Dortmund. Tuttojuve.com sta riportando le loro parole in diretta: Inizia la conferenza di Locatelli: Che che clima c’è nello spogliatoio? "Sicuramente arriviamo molto carichi la partita contro l’Inter ci ha lasciato molto entusiasmo perché siamo andati a vincere il derby d’Italia. Quindi sicuramente è una cosa bellissima, siamo carichi, stiamo bene, siamo fiduciosi. Domani comincia la Champions League che è la competizione più bella che c’è, siamo in casa nostra ci sarà una bella atmosfera e sentire quella musichetta sarà speciale e quindi siamo molto carichi". Come ti immagini la Champions in questa stagione? "Lo scorso anno eravamo rammaricati per l'eliminazione. Il gruppo e sano e sarà fondamentale partire bene". Sul rigore di Venezia... "È stato un momento speciale per me che ricordo con grande piacere. Il merito, però, è della squadra. Noi siamo carichi, perchè è la competizione più bella al mondo". Che ruolo potete recitare in Champions? "Ci sono delle squadre più forti di noi, però quando siamo compatti siamo una squadra che lavora bene. Noi vogliamo farci trovare pronti e non dovrà mai mancare l'entusiasmo e la voglia di essere squadra". Vi sentite più forti rispetto allo scorso anno? "Sono passate solo tre giornate. Però posso dire che siamo stati squadra. Per noi è stato fondamentale stare insieme nel Mondiale. Ora siamo più gruppo". In cosa ti senti di aver fatto un passo in avanti? "Io interpreto quello che vuole il mister. Lui mi chiede di andare in verticale e io cerco di fare il mio nel miglior modo possibile". Tudor vi ha trasmesso meno paura per queste partite? "La paura non può esserci nello sport. Il mister dialoga tanto con noi e avevamo bisogno di questo. Questo suo modo di parlarci ha unito il gruppo ed è una cosa molto importante". Termina la conferenza di Locatelli Inizia a parlare Tudor Che squadra è il Borussia? "Una squadra fortissima di livello non sono in Germania, ma anche a livello europeo. Era stata un’amichevole niente di più, ora è una partita totalmente diversa si gioca davvero, seriamente. È bello, in casa nostra, la prima partita in casa nostra è una partita di alto livello e non vediamo l’ora che si cominci". Sul paragone di Yildiz con Del Piero? "I paragoni li fate voi e lui non va a dormire pensando a Del Piero. Abbiamo parlato tanto di lui e dobbiamo lasciarlo vivere la sua vita senza parlare di altro. Deve continuare così. Titolare? Vediamo". Dove può arrivare la Juve? "Non penso mai dove può arrivare. Noi dobbiamo fare una bella gara contro il Borussia Dortmund. Dobbiamo andare forte e vedere dove possiamo fare male a loro. Questa è una competizione con squadre di livello e con partite difficili". Quanto è orgoglioso di avere il gruppo dalla sua parte? "Locatelli non può parlare male di me qua. Mi sento bene. Noi abbiamo un rapporto buono, ma devo fare le mie scelte. Il lavoro da allenatore è difficile, ma sono fortunato ad avere dei bravi ragazzi". Cosa pensa della partita di sabato? "Abbiamo giocato contro la squadra più forte della seria A. Noi abbiamo vinto non facendo il massimo del nostro livello e con qualche piccola problematica che abbiamo avuto. Non eravamo al massimo e abbiamo vinto. Mi piace aver vinto anche così". Come stanno Conceicao, Bremer e Cabal? "Non lo so, perchè non abbiamo fatto allenamento". Dobbiamo aspettarci delle rotazioni? Cambierà modulo? "Si gioca in maniera diversa, perchè il livello è più alto. Gli altri campionati sono più semplici dal punto di vista tattico rispetto a quello più italiano. Sono partite diverse e calcio diverso. Le scelte deve ancora vedere e non posso dirlo". Ti senti pronto per la Champions? Cosa pensi del turnover? "Non si può fare una programmazione lunga. Devo valutare lo stato di forma e se qualcuno può giocare. Io mi sento pronto a fare l'allenatore e a fare il mio lavoro al massimo. La partita di domani non si prepara in maniera diversa rispetto a quella contro l'Inter". Quanto è contento dei gol dalla panchina? "Questa cosa mi piace tanto, perchè è una dimostrazione della concentrazione del gruppo" -
Domani c'è Juventus-Inter e chi conosce bene questa partita è Juan Cuadrado, che ha giocato il derby d'Italia con entrambe le maglie anche se ovviamente la maggior parte con quella bianconera. Il colombiano, che adesso gioca nel Pisa dopo la stagione con l'Atalanta, ha rilasciato un'intervista alla Gazzetta dello Sport in cui svela anche nel dettaglio cosa è successo quando è andato via dalla Juventus e i motivi per cui il club bianconero ha deciso di non rinnovargli il contratto. Poi si sofferma anche sul prossimo Juve-Inter confrontando le due squadre: "Tifo Juve perchè la Juve è la Juve, si è rinforzata con giocatori forti, ma l’Inter oggi è più forte anche se l’anno scorso non ha vinto nulla. Che vinca il migliore". Proprio ricordando i derby d'Italia che ha giocato, Cuadrado ha aggiunto: "Ai nerazzurri ho segnato sei gol. Non c’è altra squadra a cui ho fatto più male, è vero. In più, è sempre successo qualcosa: Perisic, Handanovic… ma voglio ricordare il gol di controbalzo realizzato all’Allianz nel 2017 da fuori area" Cuadrado ha raccontato nel dettaglio l'addio alla Juventus: "L’infortunio di De Sciglio aveva aumentato le mie chance, Allegri voleva tenermi. Da parte mia non c’erano dubbi: sarei rimasto. Poi la dirigenza è cambiata, l’allenatore è andato via e io sono rimasto in attesa. Mentre aspettavo una chiamata, lessi sui social che l’avventura con la Juve era finita. Avrei preferito una parola o un messaggio privato. Ci sono rimasto male, è stato molto triste. Ma il calcio è così. I tifosi sono e saranno sempre nel mio cuore". L'ex bianconero racconta anche la trattativa che lo ha portato alla Juventus e l'intreccio con Antonio Conte, che all'epoca era il tecnico del Chelsea, squadra che deteneva il cartellino di Cuadrado: "Conte non si era lasciato benissimo con la Juve, quindi ci furono alcuni problemi, non voleva lasciarmi andare. Mi cercarono anche altre squadre, soprattutto all’estero, ma quando seppi della Juve dissi al mio agente che avrei voluto vestire solo bianconero". "Sono diventato un tifoso bianconero. Mia madre vive ancora lì, i miei figli sono nati a Torino. Lucas ha sei anni, Lucia nove. Ho vissuto otto stagioni magici, ho vinto cinque scudetti e diverse coppe. Rispetto al Cuadrado di Firenze ero più completo e soprattutto più maturo. L’unico rimpianto resta la finale di Champions persa a Cardiff" Goal.com
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"Per me la Juventus rappresenta veramente una parte della vita, mi ha costruito tanto come persona e anche nel lavoro di mister. Se posso dire personalmente la Juve è una parte di me" le parole di Igor Tudor a Dazn. Il tecnico, intervistato dall'ex bianconero Ciro Ferrara, ha parlato anche del suo arrivo a Torino da calciatore. "La Juve in quegli anni vinceva in Champions, era una cosa irreale – ha detto il croato. Era una molto particolare vedere Zidane allenarsi solo in un campo con gente che lo preparava. Sono cose che a me sono rimaste di quegli anni là. Portavamo sempre la porta noi e anche i palloni noi. Adesso sono in 30 a portare la porta e i palloni. Tempi diversi. Adesso è molto più difficile". GRUPPO STORICO – "Voglio parlare di Birindelli, Pessotto, Montero, Ferrara e Del Piero. Alex si arrabbiava molto se si perdeva anche solo la partitella in allenamento. Il famoso stile Juventus. Io nella vita faccio sempre la stessa cosa, insegno con i fatti e con gli esempi. Poche parole e coerenza di non girare la testa quando qualcuno sbaglia. Stare sempre sul pezzo in allenamento, la partita è la cosa più facile". RECUPERO BREMER – "Ha un'importanza enorme sotto tutti i punti di vista: come giocatore e come leader. Lo spogliatoio ha bisogno di lui e del suo carisma. È un ragazzo buono come il pane, si mette sempre a disposizione. Con Ferrara e Montero sarebbe stato titolare? A due forse no, ma a tre si (sorride, ndr)". IL PRESENTE IN PANCHINA – "Bellissime sensazioni, perchè io ho giocato poco da calciatore, ho smesso presto per i problemi alle caviglie. Ho sempre avuto questa cosa di non aver dato tutto quello che potevo e da quando ho iniziato ad allenare a 31 anni ho sognato di allenare la Juventus, mi sentivo in debito con questo club". DERBY D'ITALIA – "Questa partita vale più di tre punti, a me viene più facile preparare queste partite qua. L’Inter è una grande squadra, giocatori già maturi, che arrivano con un bagaglio importante. Noi ci giochiamo le nostre carte, vogliamo andare con i nostri punti di forza e lavorare sui punti deboli. Poi vediamo chi sarà". SCUDETTO – "È ovvio che questa squadra può lottare per vincerlo. Io all’inizio di stagione in un paio di riunioni ho parlato della possibilità di vincere il campionato e degli obiettivi, poi chiudo la porta e non ne parlo più per tutta la stagione. Io parlo solo di cose concrete perchè parlare di obiettivi non serve, bisogna raggiungerli non parlarne". VLAHOVIC – "È una situazione molto particolare la sua con il contratto in scadenza. Gli farà molto bene, ha 25 anni, si sta ancora costruendo come persona. Le migliori annate sono davanti a lui, è a metà della sua carriera. Giocatore forte, è stata importante la sua crescita e l’ha fatto da solo, ha trovato la forza di essere concentrato e sul pezzo in un momento super difficile. Io provo a dargli amore quando gli serve amore, e quando gli serve il bastone gli do il bastone". YILDIZ – L’altro giorno parlavo con loro e ho notato che ad Yildiz non dico mai niente davanti agli altri, perché fa tutto quello che deve fare sempre. A lui raramente diciamo qualcosa sia dal punto di vista del gioco che dal punto di vista dei comportamenti. La differenza la fa quella interiore motivazione che uno ha per arrivare e per fare che deve esserci tutti i giorni. Yildiz sta dimostrando di farlo e spero che continui tutti i giorni. Ha tutti gli attributi per diventare davvero un top. Un giocatore che vorrei nella Juve di oggi? Zidane. Zizu è il calcio".
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Igor Tudor ha parlato alla vigilia della gara contro l'Inter valida per 3ª giornata di Serie A. TuttoJuve riporta le sue parole in diretta: Com’è stata questa settimana? “Le settimane sono state due perché c’è stata la sosta della nazionale in mezzo. È sempre particolare dopo le nazionali, preparare le gare perché bisogna pensare giorno dopo giorno, quando arrivano cosa aggiungere e chi deve un po’ riposare e chi deve lavorare un po’ di più. È sempre particolare, questa prima partita. Sensazioni sono belle, positive. Abbiamo fatto due allenamenti insieme. Domani mattina facciamo un altro lavoro e via. Io mi sento bene, positivo. Mi è mancato il calcio giocato queste due settimane ora si riprende da domani". Ha vissuto le giuste motivazioni? Ha sentito Thuram? "Non ho sentito Thuram. L'intervista avete fatto una bella cosa mandandomi Ciro. Le motivazioni non riguardano solo Yildiz. L'allenatore deve tenere alta la tensione. Poi in un anno tenere la motivazione alta con tutte le squadre può fare la differenza. Domani sarà una bella partita da giocare. Spero che i nostri tifosi si divertano". Che peso può avere questa partita? "È la terza di campionato, poi ne mancheranno 35". Può schierare questa squadra con due attaccanti? "Bella domanda. Sono tutti tre giocatori forti. Abbiamo giocato sempre con un solo attaccante. Ora devo sfruttare al massimo la rosa e questo vuol dire anche giocare in modo diverso. Adesso questo modulo sta funzionando. Openda ha bisogno di spazio. David può giocare anche da seconda partita. Vlahovic può fare tutto". Quante motivazioni ha Koopmeiners? "Da quando sono arrivato ho ricevuto 10/15 domande su Koopmeiners. Lasciamolo in pace. Ha fatto bene in queste due ultime partite e contro l'Atalanta ha fatto una partita di grande livello". Come sta Vlahovic? "Basta vedere i suoi numeri. Mai nella sua vita è stato così. Meglio di così non può stare". Domani sarà contento se avrà visto cosa? "Nella mia intervista ho detto che è una partita come le altre. Io mi aspetto di vedere le cose che alleniamo. Voglio vedere concentrazione sui calci piazzati. Io mi aspetto di giocare bene e voglio vedere tutto. La partite sono tutte da scoprire. Ho visto una squadra concentrata". Sulla sinistra giocherà Kostic? Poi ritrova Chivu... "Ritrovare Chivu non vuol dire nulla. A sinistra possono giocare Joao Mario, McKennie, Kostic e Cabal". Openda può giocare a destra? Kalulu lo vedremo spesso a centrocampo? "Lui deve avere spazi. Può fare il trequarti a destra devi cambiare il gioco. Yildiz e Conceicao stanno facendo un lavoro diverso. Openda può farlo solo riparti in contropiede. Per Kalulu nessun emergenza sta giocando là e sta facendo bene. C'è una cosa che va sopra le altre che è l'equilibrio che va trovato pensando, guardando e misurando i giocatori giusti". Come sta Bremer? "Sta bene. Penso si possa alzare il suo livello". Su Conceicao? Chi può giocare trequarti? "Conceicao 50/50 vediamo domani. Openda può partire dall'inizio". Sarà una partita speciale? "Tutte le partite sono speciali". Termina la conferenza stampa di Igor Tudor
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Juventus, Football Exchange nuovo Official Partner
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Juventus annuncia oggi, venerdì 12 settembre 2025, l'inizio di una nuova ed entusiasmante partnership con Football Exchange, la piattaforma che unisce calcio e tecnologia in un'esperienza di gioco inedita. L'accordo, che vede Football Exchange entrare a fare parte della famiglia degli Official Partner del nostro Club, rafforza il legame tra il mondo sportivo e quello dell'innovazione digitale, un ambito in cui Juventus è da sempre all'avanguardia. Il brand Football Exchange sarà presente all'Allianz Stadium con asset di visibilità strategici, inclusi i LED a bordocampo e i maxischermi, per coinvolgere direttamente i tifosi bianconeri. Football Exchange rappresenta una vera e propria Borsa dei Calciatori, dove la passione per il gioco si unisce alla strategia. Gli utenti possono acquistare e vendere, per gioco, i loro calciatori preferiti, mettendo alla prova la propria conoscenza sul mondo del calcio. La piattaforma offre anche un concorso con 750 premi in palio, combinando adrenalina e competizione. Un accordo, quello stipulato con Juventus, che consolida ulteriormente il posizionamento di Football Exchange accanto alle realtà più autorevoli del panorama calcistico internazionale: l'innovativa piattaforma digitale, infatti, ha già ottenuto la licenza ufficiale dell'Associazione Italiana Calciatori (AIC). Alexandre Zodmi, Head of Partnerships Development and Academies di Juventus, ha dichiarato: «Siamo entusiasti di collaborare con Football Exchange per portare avanti questa iniziativa innovativa. Juventus è sempre stata all'avanguardia nell'adozione di nuove tecnologie e questa partnership ci permette di ampliare ancora di più l’offerta destinata ai nostri tifosi, attraverso un'esperienza unica nel suo genere». Anthony Ampellio, Founder di Football Exchange, ha commentato: «Collaborare con una realtà storica come Juventus significa portare la nostra tecnologia e la nostra piattaforma a un pubblico globale. Siamo orgogliosi di lanciare insieme un gioco innovativo basato sulla valutazione in tempo reale di ogni calciatore, offrendo ai tifosi un’esperienza unica che unisce sport, dati e intrattenimento come mai prima d’ora». Questa partnership esclusiva regalerà ai tifosi bianconeri e a tutti gli appassionati di calcio nuove modalità per vivere la partita, sia all'Allianz Stadium che online, grazie a iniziative speciali e contenuti digitali innovativi che verranno proposti sulla piattaforma Football Exchange Juventus.com -
Goal - Dove può arrivare davvero questa Juventus? La doppia sfida contro Inter e BVB darà le prime risposte
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Dopo le due vittorie senza subire goal contro Parma e Genoa, ecco il primo big-match della nuova stagione: ma dove può arrivare davvero questa Juventus? Il campionato della Juventus è iniziato decisamente bene: due vittorie su due, zero goal subiti e la sensazione di una squadra decisamente più sul pezzo rispetto al recente passato. Anche nelle ultime stagioni, in realtà, i bianconeri erano partiti forte salvo impantanarsi molto presto prima di chiudere lontanissimi dalla vetta. Thiago Motta, ad esempio, l'anno scorso era partito addirittura meglio vincendo per 3-0 sia in casa contro il Como che sul campo del Verona. Ma poi sappiamo tutti com'è andata a finire. Ecco perché il primo vero big-match stagionale di sabato sera, quando allo Stadium arriverà l'Inter, potrebbe fornire risposte più concrete alla domanda che molti si fanno più o meno sottovoce: dove può arrivare davvero questa Juventus? Di sicuro, oltre alle due vittorie contro Parma e Genoa, a dare ulteriore morale all'ambiente sono state le ultimissime ore di calciomercato. Dopo un'estate decisamente avara di colpi a sensazione, Comolli ne ha piazzati due che hanno riacceso l'entusiasmo. Edon Zhegrova e Lois Openda d'altronde sono profili di livello internazionale che rappresentano molto più di semplici alternative lì davanti. Tudor insomma, almeno in attacco, ha una rosa ricchissima e variegata. Forse la più ricca dell'intero campionato italiano. Ma basterà per tornare a competere per lo Scudetto fin da subito? Uno dei tratti distintivi della Juventus negli anni ruggenti era sempre stata la solidità difensiva. E proprio il rientro del muro brasiliano è forse l'acquisto migliore dell'estate bianconera. Non a caso nelle ultime otto partite con Bremer in campo la Juventus non ha subito goal. Ora sulla strada della Juventus si stagliano i primi due veri esami di questo inizio di stagione. Due partite che potrebbe già dire qualcosa sui reali obiettivi bianconeri. Si parte sabato 13 settembre, quando nel tardo pomeriggio all'Allianz Stadium arriva l'Inter. I nerazzurri non sono partiti benissimo e hanno perso Simone Inzaghi, ma sulla carta vengono ritenuti dagli addetti ai lavori nettamente superiori alla Juventus. Ecco perché strappare un risultato positivo, possibilmente vincere, regalerebbe ulteriore autostima ad un gruppo giovane che deve ancora capire realmente quanto vale. Qualche giorno dopo poi ecco il Borussia Dortmund, club che riporta alla mente epiche sfide passate in Champions League. Il tempo degli esami è arrivato Goal -
Juve, annunciata collaborazione con Petronas Lubricants International
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Juventus annuncia l’avvio di una collaborazione con PETRONAS Lubricants International (PLI), realtà leader nel settore dei lubrificanti, unendo la storia e le ambizioni del club alla qualità e l'innovazione di un grande marchio conosciuto nel mondo. Non mancheranno esperienze immersive: per esempio, in occasione di questa collaborazione, prenderà vita il PETRONAS Lubricants International Skybox, uno spazio dedicato all'Allianz Stadium che permetterà agli ospiti di vivere la partita da una prospettiva privilegiata e immersiva. Non soltanto un posto a sedere, ma un’esperienza a 360°, capace di unire l’emozione del campo con la sensazione di essere parte di qualcosa di più grande. La condivisione di valori come passione, precisione e lavoro di squadra rappresenta la base di questo progetto, che riflette la volontà di Juventus e PLI di creare momenti unici per i tifosi, sempre al centro di ogni iniziativa. Come sul terreno di gioco, anche fuori dal campo l’obiettivo è lo stesso: essere ambiziosi, fino alla fine. Juventus.com
