Vai al contenuto

Benvenuti su VecchiaSignora.com

Benvenuti su VecchiaSignora.com, il forum sulla Juventus più grande della rete. Per poter partecipare attivamente alla vita del forum è necessario registrarsi

Sergione

Utenti
  • Numero contenuti

    1.828
  • Iscritto

  • Ultima visita

  • Giorni con più "mi piace"

    3

Tutti i contenuti di Sergione

  1. "Guardo poco le informazioni che circolano, altrimenti si diventa matti: si inizia a giocare con il mercato aperto, è una pazzia ma va accettata": così l’allenatore croato della Juventus a proposito dell'inizio della Serie A con la finestra estiva di calciomercato ancora aperta. "Gli allenatori impazziscono per questa cosa perché ti dà insicurezza e ti toglie certezze, però è così -queste le parole di Igor Tudor in un’intervista a Sky Sport – E speriamo che si cambi: una cosa normale sarebbe che almeno la settimana prima di iniziare il campionato si chiuda al mercato. Quello che sarà sarà, ogni allenatore vuole avere giocatori più forti possibili, a volte si può, a volte non si può. Va accettata questa cosa, concentrandosi sul campo e su quello che si ha a disposizione""
  2. Manuel Locatelli è incedibile: ma perché? Dietro la scelta ci sono vari motivi, non solo tecnici. L'Al-Ahli sta sondando il mercato europeo alla ricerca di un centrocampista d'esperienza. Tra i profili seguiti c'è anche quello di Manuel Locatelli, per il quale la società saudita avrebbe offerto 25 milioni di euro alla Juventus. I bianconeri però, come detto, hanno rispedito l'offerta al mittente senza nessun dubbio. L'Al-Ahli adesso valuterà se rilanciare o cambiare definitivamente obiettivo. Ma la posizione della Juventus non cambierà: Locatelli è incedibile. Il centrocampista è spesso finito nel mirino della tifoseria ma non è mai stato messo in discussione dalla società e dai vari tecnici che si sono avvicendati in panchina negli ultimi anni. L'ex Sassuolo era un punto fermo per Massimiliano Allegri, lo è stato per Thiago Motta e lo sarà anche nella nuova stagione con Igor Tudor. Locatelli d'altronde è anche il capitano della Juventus, oltre ad essere di fatto l'unico giocatore attualmente in rosa che può ricoprire il ruolo di regista. Manuel Locatelli è importantissimo in campo, insomma, ma forse addirittura indispensabile fuori dal campo per questa Juventus. Oltre ad essere come detto il capitano della squadra, infatti, Locatelli è anche uno dei pochi giocatori italiani rimasti alla Continassa. E dunque uno dei pochi a poter trasmettere ai nuovi, specialmente quelli provenienti da altri campionati, cosa significhi indossare la maglia bianconera. A quasi 28 anni, inoltre, Locatelli sta entrando nel pieno della maturità calcistica e ha tutte le caratteristiche per diventare sempre più leader all'interno dello spogliatoio. L'eventuale cessione di Locatelli, mai presa in considerazione dalla Juventus, inoltre sconvolgerebbe i piani di mercato della società a pochi giorni dalla chiusura delle trattative. I bianconeri devono ancora piazzare Douglas Luiz, lui sì in uscita, e semmai reperire un sostituto del brasiliano. Locatelli quindi rappresenta uno dei pochissimi punti fermi in mezzo al campo, considerato anche come la posizione di McKennie sia in bilico mentre Koopmeiners sia ancora alla ricerca di se stesso. Ecco perché la posizione della Juventus sul capitano è chiaro. Incedibile. Punto. Goal
  3. Ci siamo, si riparte. Manuel Locatelli lo farà per la quinta stagione di fila con la maglia della Juventus, e con la fascia di capitano al braccio. Una Juve che riparte da Tudor ma che ha anche cambiato parecchio in estate. Intervistato in esclusiva da Sky, il centrocampista bianconero presenta così la nuova stagione. Domenica si parte contro il Parma. Ti chiedo se è stata una preparazione diversa dopo la lunga stagione precedente… “Domenica si parte. Siamo molto felici di partire. Non vediamo l'ora che inizi il campionato. Poi siamo davanti alla nostra gente. È stata sicuramente un'annata lunga quella dall'anno scorso, ma ora abbiamo nuove energie, abbiamo fatto una bella preparazione. Credo che anche il lavoro in Germania sia servito, quindi siamo contenti e pieni di energia per iniziare la nuova stagione” Questa sarà la tua quinta stagione con la maglia della Juventus. La prima esperienza con Allegri, poi Thiago Motta, ora Tudor. Che cosa vi sta chiedendo il mister? “Sì, sono molto entusiasta di cominciare questa stagione. Ormai questo è il quinto anno, quindi so un po' come funziona qua, però sono contento. Il mister è carico. È sicuramente diverso dagli allenatori che abbiamo avuto prima. Lui ci chiede molta intensità, molta disciplina, però credo che la cosa importante sia che lui sappia qual è il DNA di questa maglia, quindi si parte già da una buona base” Ci racconti cosa ti è passato nella testa quando hai preso quel pallone in mano a Venezia, la scorsa stagione, l'ultima giornata? Pesava, hai calciato da capitano… “Sì, quel pallone pesava tantissimo, è chiaro, però sono il capitano di questa squadra e in questi momenti devo prendermi la responsabilità, quindi sono molto entusiasta e orgoglioso di quello che ho fatto. È stata una responsabilità importante, però ora c'è una stagione davanti da giocare, una stagione piena di nuovi obiettivi. Con la Champions League sicuramente quel rigore ci ha aiutato ad andare, però sono molto contento e fiero del lavoro che abbiamo fatto tutti insieme” Una stagione complicata quella scorsa, ma è arrivata la qualificazione in Champions League grazie al tuo rigore. Quale sarà l'obiettivo di quest'anno? “Nella Juve si parte sempre per fare il massimo in ogni competizione che abbiamo. Poi è chiaro che ci sono grandi squadre davanti a noi e con noi, però non credo che bisogna fare troppi calcoli, bisogna lavorare bene e duro come sappiamo fare e come è nel DNA di questa società. Quindi questo è quello che dobbiamo fare e sicuramente dobbiamo fare una grande stagione” Come sta la Juventus? Ci racconti un po' l'umore del gruppo? “La Juventus sta bene, credo che siamo un bel gruppo, abbiamo dei grandi compagni, stiamo bene insieme e questa è la cosa più importante, una delle basi per star bene è proprio questa. È tornato Bremer che sicuramente è molto importante per noi e anche i nuovi arrivati si sono integrati bene, quindi dobbiamo fare una grande stagione, il mister lo conosciamo perché siamo stati bene anche con lui e con lo staff, sono tutte persone importanti. Avere questo spirito di squadra e di unione è molto importante” Sono arrivati in Italia Modric e De Bruyne. Da centrocampista, se potessi rubare qualcosa da loro cosa vorresti? “De Bruyne e Modric sono due campioni e due leggende del calcio di oggi, è un onore sfidarli ed affrontarli. Li ho già incontrati entrambi, quindi abbiamo avuto modo già di scambiarci delle parole. Anche questo è importante perché capisci il campione. Ci sarebbero tantissime cose da rubare, ma la cosa bella è confrontarsi con loro” Da capitano, la promessa ai tifosi per questa stagione quale può essere? “La promessa è sicuramente quello che ho detto nel discorso, che qui si deve lavorare perché il lavoro porta alla vittoria, questo l'ho detto quando ho parlato allo stadio e credo che sia l'emblema di questa maglia. Qui si lavora, si suda, si pedala e bisogna dare il massimo, altre promesse non bisogna farle se non lavorare e dare il massimo”. Sky Sport
  4. Quattro giorni dopo la lite tra Adrien Rabiot e Jonathan Rowe, seguita alla sconfitta di venerdì contro il Rennes, l'Olympique de Marseille, che vuole separarsi dai due giocatori, ha annunciato di averli inseriti nella lista dei trasferimenti. L'Olympique Marsiglia non ha perso tempo e ha preso una decisione radicale. In seguito alla lite tra Adrien Rabiot e Jonathan Rowe, che venerdì sera si sarebbero scontrati dopo la sconfitta contro il Rennes, il club marsigliese ha deciso di mettere pubblicamente entrambi i giocatori sul mercato. "Questa decisione è stata presa a causa del comportamento inaccettabile negli spogliatoi dopo la partita contro lo Stade Rennais FC , in accordo con lo staff tecnico e in conformità con il codice di condotta interno del club", ha dichiarato l'OM nel suo comunicato stampa. "La decisione è stata comunicata dal club ai due giocatori lunedì". La sfida ora per l'OM sarà quella di vendere questi due giocatori a un buon prezzo. Dimostrando la sua volontà di separarsene, il club marsigliese potrebbe trovarsi in una posizione difficile nelle trattative. Ciononostante, ci sono già candidati in Europa per Rabiot e Rowe. Il centrocampista francese interessa al Milan e alla Juventus, dove ha già giocato tra il 2019 e il 2024. L'attaccante inglese, già in uscita prima della rissa, sarebbe nel mirino di Bologna e Sunderland RMC Sport
  5. Kolo Muani si avvicina alla Juventus. Ci sono stati contatti positivi nelle ultime ore tra i bianconeri e il Paris Saint-Germain per il ritorno dell’attaccante francese a Torino. Comolli e Modesto hanno deciso di accelerare per l’attaccante che ha già vestito la maglia bianconera nella seconda parte della scorsa stagione, decidendo di prelevarlo dai parigini anche a prescindere dalla cessione di Vlahovic. L’operazione si farà in prestito con obbligo di riscatto a determinate condizioni, con il Paris Saint-Germain che ha chiesto 65 milioni totali: la Juventus va avanti per trovare l’intesa, e la speranza del club è che l’operazione si possa chiudere in tempi brevi. Kolo Muani è quindi pronto a tornare a vestire la maglia bianconera, dopo averlo fatto in 22 occasioni la scorsa stagione. GDM
  6. Igor Tudor ha parlato in conferenza stampa al termine della gara vinta contro l'Atalanta. Ecco le sue parole riprese da Tmw: "Mi sono piaciute tante cose, è stato un ultimo allenamento prima che si parte domenica, tutte cose positive, il minutaggio...poi contro l'Atalanta non è mai facile giocare, sono una buona squadra. Vlahovic? Di mercato non parlo, Dusan è entrato e mi è piaciuto; è un giocatore della Juventus, ha dato una mano quando è entrato. È uscito per crampi, è stata una buona idea farlo giocare. Ora abbiamo una settimana di lavoro, c'è una grande motivazione, è tornato Bremer che è un giocatore importante, non solo dal punto di vista calcistico. Aveva bisogno di minuti, non è ancora ai massimi livelli, ci vogliono ancora un po' di partite, ma è già a un buon livello. C'è bisogno di tutti. La griglia di partenza? Mi interessa poco, voglio sempre vedere una bella squadra dal punto di vista sia tecnico-tattico che di coesione, la voglia di combattere. C'è sempre il campo che dice la verità, siamo motivati e c'è una bella energia nello spogliatoio. David? Quando giochi contro l'Atalanta per forza devi essere nel duello, non è stato facile giocare contro Hien, gli ho detto "benvenuto nel calcio italiano", ha dato tutto. È un generoso"
  7. Opta Analyst ha pubblicato le percentuali sulle probabili favorite alla vittoria del prossimo campionato: secondo l'algoritmo, l'Inter di Chivu è la più papabile al titolo, Juve dietro Napoli, Atalanta e Roma ma davanti al Milan di Allegri • 35% – Inter • 13.7% – Napoli • 12.5% – Atalanta • 10.5% – Roma • 7.5% – Juventus • 7.3% – Milan Gazzetta dello Sport
  8. Jonathan David ha parlato in conferenza stampa e si sta presentando ai media. TuttoJuve.com sta riportando in diretta le parole dell'attaccante canadese: Raccontaci i tuoi primi giorni qui alla Juventus e la prima settimana di lavoro? "Certamente è una grande emozione per me essere in una squadra come la Juventus. La prima settimana è andata molto bene, i miei compagni mi hanno aiutato molto. Quindi finora tutto bene". Perché hai scelto la Juventus? Nella sfida in cui hai affrontato la Juventus a novembre avevi parlato magari con i giocatori americani? "Devo dire che abbiamo avuto degli scambi con il management ed è stato molto importante, certamente ho parlato anche con i compagni. Ovviamente c’era un grande interesse anche per me nel venire alla Juventus perché è un grande club” Quali sono state le prime impressioni nei primi giorni con Igor Tudor? Chi ti ha dato i primi consigli? "Diciamo che la conversazione con il mister è stata molto positiva. Ovviamente sono nuovo, mi ha chiesto quali erano le mie aspettative e mi ha detto quali sono le sue aspettative. Sa che io prendo molte iniziative come prima punta. Il mio lavoro è fare goal e abbiamo parlato di questo”. Riuscirai a segnare tanti goal anche in Serie A? “Devo dire che sicuramente ho cercato di dare continuità negli ultimi anni. So che la Serie A è molto diversa, molto tattica, molto più difensiva ma ovviamente ci sono sfide per tutti. Io la vedo come una cosa possibile devo lavorare sodo, ma perché no penso di riuscirci”. Ammira qualche giocatore della storia bianconera? “Sì, devo dire che la Juve ha avuto tantissimi giocatori che sono delle leggende. Cristiano, Dybala, Del Piero e Trezeguet, tantissimi non riescono a nominarli neanche tutti”. Come mai hai scelto la Serie A e non la Premier League? Perché hai scelto di giocare da bambino a calcio in Canada? “Io ho iniziato a giocare a calcio, perché ovviamente mio papà giocava a calcio e quindi era un po’ la prima cosa che facevo sempre, ad Haiti tutti giocano a calcio. C’erano sicuramente anche altri sport in Canada però io ho iniziato così e volevo diventare un professionista. Ovviamente tutti i campionati hanno le loro sfide e secondo me, scegliendo la Juventus che era al club che ho preferito mi sono ritrovato in Serie A . Qual era il tuo idolo quando hai iniziato a giocare? Un attaccante invece che ti piace oggi? “Quando ero piccolo, avevo parecchi modelli come Drogba ed Eto’o molto diversi tra loro, però mi piacevano molto i loro stili di gioco. Adesso ce ne sono anche molto bravi.”. Il segreto del tuo talento e il lavoro? Ci puoi dire qual è il tuo numero di maglia? “Devo dire che tutti avevamo una grande ambizione, molti in realtà si fermavano a giocare. Certamente il mio lavoro, il mio successo non sono dovuti solo al lavoro. Io credo molto, sono molto religioso e quindi io credo che per diventare professionista ci voglia impegno e fede. Per quanto riguarda il numero di maglia, ho scelto il numero 30 che per me è importante perché il giorno del mio compleanno di mio padre, quindi è un bel messaggio da far passare”. Credi che la Juve possa tornare al vertice un poco tempo? “Secondo me ogni anno, ogni stagione, può essere quella buona. Certamente il campionato è molto difficile ma bisogna avere l’ambizione di arrivare fino in fondo”. Il tuo soprannome è Iceman quanto ti identifichi con questo soprannome? “Sì, devo dire che funziona bene, io sono molto freddo. Questa freddezza mi aiuterà nelle situazioni in cui il gioco avrà una grande pressione. Sicuramente riuscire a rimanere freddi, focalizzati nell’ultimo passaggio sicuramente sarà positivo”. Volevo sapere se col mister state già lavorando sulla tattica? “Effettivamente abbiamo già lavorato sulla tattica, quindi sicuramente dipenderà dal mister, ma adesso sto lavorando da prima punta”. Ti senti titolare? “Certamente non c’è mai la garanzia di essere titolare fin dall’inizio bisogna giocare, bisogna fare il proprio lavoro. Ovviamente non mi aspetto sempre di essere titolare ogni volta, ma sicuramente farò del mio meglio e giocherò al meglio”. Quanta voglia hai di vincere? “Io sono molto competitivo, ovviamente e come tutti i marcatori amo fare goal. Perché alla fine questo gioco così, le due cose vanno insieme”. Quanto la Juventus ti può aiutare a crescere e un giorno ambire al pallone d’oro? “Adesso non rischio di parlare di Pallone d’Oro, ma ho scelto questo club perché ha delle grandi ambizioni e anche io ho grandi ambizioni. Quindi, io voglio lavorare per la squadra il più possibile e chiaramente diventare uno dei migliori marcatori al mondo e le due cose vanno a braccetto”. Tu sei pronto psicologicamente per affrontare questa grande avventura? “Sì, ma certo, io sono venuto qui per questo. Quindi so quali sono le richieste del club e quindi sono pronto a rispettarla”. Termina qui la conferenza stampa di Jonathan David
  9. Andrea Cambiaso ha parlato in mixed zone dopo la vittoria contro il Borussia Dortmund. Ecco le sue parole riprese da TuttoJuve: Amichevole, ma bella partita, ben giocata, complimenti per i gol, come ci si sente? "Sì, abbiamo fatto una partita seria, siamo molto contenti perché abbiamo fatto un’ottima settimana in Germania, ci siamo allenati molto bene, è stata un’ottima settimana, abbiamo concluso con una bella partita. Ripeto, una partita seria, abbiamo fatto molto bene". Uno dei tuoi gol più belli, possiamo dirlo? "Sì, effettivamente pochi, però è bello, bellissimo, il secondo è stato bello". Dicci qualcosa di questa nuova stagione quale obbiettivo volete raggiungere? Qual è il tuo obiettivo personale quest’anno? "L’obiettivo penso sia proprio questo qua, di essere un po’ più decisivo nell’area avversaria. Nel senso che adesso, magari con questo nuovo modulo, giocando un po’ più in avanti, posso essere un po’ più incisivo da quel punto di vista e voglio concentrarmi un po’ di più lì". Comincia a sentirti un po’ senatore all’interno del gruppo? "Sì, insomma, senatore è un po’ una parolona, però diciamo che... Stai studiando? Sì, sì, dai, è il terzo anno che inizio, sono molto orgoglioso, molto felice. Insomma, cerco di essere sempre più continuativo negli allenamenti e nelle partite". Domanda TJ - Ieri il mister ci ha detto che nelle griglie di partenza in campionato danno la Juventus al quarto o quinto posto, anche a te carica questa cosa per fare sempre meglio? "Certo, certo, ma poi le griglie sono cose che lasciano il tempo che trova. Noi dobbiamo concentrarci su ogni allenamento, ogni partita, dare veramente tutto. Il mister ci sta facendo allenare molto e, da questo punto di vista, è un ottimo lavoro che stiamo facendo". Senti, per te l’anno scorso è stato un po’ complicato, l’infortunio, le tante cose. Ti senti un po’ cambiato anche, cresciuto, rispetto anche alla passata stagione? Ti ha lasciato delle cose a te? "Sì, dal punto di vista mentale, soprattutto, mi reputo molto più, come posso dire, molto più grande, nel senso che voglio essere comunque un elemento importante per la squadra, per i miei compagni e voglio aiutare di più la squadra, molto di più". Quanti messaggi avete mandato a Kolo Muani per tornare in questo periodo? "No, no, Randal è un bravissimo ragazzo, è un ottimo calciatore, è un bravissimo ragazzo. Ci ha aiutato moltissimo l’anno scorso e vediamo cosa succederà. Sicuramente è un ottimo giocatore". Come è stato per te giocare con Bremer? Come l’hai trovato e come è stato per te tornare a giocare con lui? "No, molto bene, molto bene. Sono contentissimo per Gleison perché è un ragazzo d’oro, è un giocatore importantissimo per noi. Oggi ha fatto 45 minuti di alto livello e deve solo trovare la condizione e sono convinto che ci darà una grossissima mano". Vi aspettavate di essere così pronti oggi? Comunque è stata almeno un’ora di grande intensità, qualità, convinzione. Ve l’aspettavate di essere così avanti? "Sì, non lo so, diciamo che poi anche loro, avendo fatto anche il Mondiale, anche insomma era una partita dove entrambe le squadre erano un po’ cotte da quel punto di vista, però abbiamo fatto una partita seria, ripeto, siamo contenti". Per quello che sta nascendo oggi, c’è una priorità, campionato, Champions League... C’è qualcosa in cui volete riscattarvi rispetto all’anno scorso? "No, no, ma penso che siamo la Juventus, siamo chiamati a giocare per ogni competizione al massimo, ogni partita al massimo. Il mister ci sta facendo passare questo messaggio, nel senso che Juventus vuol dire giocare ogni partita al massimo e veramente credere in ogni partita, non pensare troppo in là". Ma in realtà, parlate di Scudetto, è realmente un obiettivo che dite questo è l’anno in cui dobbiamo tornare? "No, ma in realtà veramente non ce ne frega niente, nel senso che di quello che si dice, di quello che sono le griglie, il terzo, il quarto, il secondo, il primo, il quinto, veramente lascia al tempo che trova. Io ripeto, il mister ci sta facendo passare il messaggio di pensare ad ogni allenamento, ad ogni partita al massimo, perché solo così si costruisce un progetto vincente o comunque una mentalità vincente. Quindi dobbiamo pensare ad ogni allenamento, ad ogni partita al massimo. Come stiamo facendo. Perché stiamo facendo veramente bene. Ai compagni che oggi sono in gruppo e che sono un po’ protagonisti delle situazioni in mercato, cosa ti senti di dire, sta dando qualche consiglio? Come li hai visti? "Sono dei grandissimi professionisti, cioè chiunque è è normale. Siamo ad agosto, è normale che ci siano voci di entrata e di uscita, ma sono dei grandissimi professionisti, dei bravissimi ragazzi, è veramente un gruppo sano. Ci stiamo allenando, ripeto, veramente bene e sono contento di avere i compagni così".
  10. Igor Tudor ha parlato in mixed zone dopo la vittoria contro il Borussia Dortmund. Ecco le sue partite riprese da TuttoJuve: Soddisfatto della vittoria, della prova, la sua analisi dopo questa uscita contro il Borussia Dortmund? "Si è spinto, sia quelli dall’inizio, ma anche quelli che sono entrati, come abbiamo detto, dare minutaggio a tutti quelli che hanno fatto 30 minuti, hanno fatto anche un lavoro supplementare, così domani prendiamo il giorno libero e ripartiamo martedì". Si muove tanto David e sembra anche lasciare spazio per gli altri, abbiamo visto Conceicao e Yildiz. Può essere una chiave, questa per l’attacco? "Ha fatto una prima gara seria alla Juventus contro un avversario di livello, si è mosso bene, era applicato, concentrato su quelle robe che bisogna fare, c’è ancora stanchezza, lui è non abituato a corse che abbiamo fatto, sicuramente con la freschezza sarà ancora tutto più facile". Chiedo se c’è qualcosa che invece non ha visto rispetto a quello che avevate preparato oggi? Poi sull’inserimento dei nuovi quanto manca per metterli in linea con tutti gli altri? "Non lo so, è difficile sempre paragonare, come ho detto prima della gara, sono partite di agosto, manca freschezza, manca velocità nelle gambe, però c'è stata una grande applicazione dei ragazzi di fare le cose giuste, e va bene, è un allenamento di agosto". Domanda TJ - Per Bremer è stato un bel test quello di marcare un attaccante forte, volevo chiedere anche come sta Bremer visto che si è accasciato a terra? "Sta bene, sta bene, abbiamo fatto un tempo, una partita seria, ora vediamo come fare il minutaggio mercoledì e sabato contro l’Atalanta. Poi si gioca, c’è ora poco tempo, bisogna già iniziare a pensare la partita di Parma". Proprio perché c’è poco tempo, le chiedo se a rientro in Italia si aspetta di ritrovarsi Kolo Muani e qualche altro dal mercato? Abbiamo già parlato di questo tema di mercato, non è cambiato niente rispetto a ieri, stessa risposta". Adesso torna in Italia, magari se lo ritrova per le prossime amichevoli... "Non c’entra, torno, non torno, abbiamo parlato ieri, ieri era ieri e oggi non è successo niente". Sulla prestazione di Rugani? "Rugani è affidabile, esperto, sbaglia poco, ci può dare una mano". Nel finale ha ruotato un po’ tutti i centrocampisti rispetto a come eravamo abituati, quindi ieri appunto ha parlato di Koopmeiners mediano, oggi abbiamo visto Douglas Luiz più avanti, oggi c’è anche lui mediano... Douglas era là, al posto di Yildiz, vede la porta, ha gol in sangue. Se io devo scegliere in questo sistema mio lo vedo più là che davanti difesa, perché secondo me può fare i gol". Si sta lavorando quindi con Douglas Luiz per recuperarlo, per tenerlo? 'Io lavoro con tutti i giocatori che ho a disposizione, li tratto come è giusto e poi come ho detto vedremo che succede. È giusto fare così, perché non si sa che succeda. Rimaniamo così, io alleno con questi". Sulla prestazione si aspettava un'ora di questa intensità già adesso, già oggi? "Non lo so, devo vedere la partita, perché io subito non riesco a commentare da tutti i punti di vista, a me è sembrata una partita seria, c’era anche un po’ di caldo, un po’ di stanchezza. Secondo me sì. I ritmi saranno ancora più alti, poi era importante che nessuno si facesse male, questo è successo". Lei è un motivatore... "Penso che tutti gli allenatori sono motivatori, se no ti manca qualcosa nel tuo lavoro, poi la vittoria oggi non conta niente, sono partite di agosto, che abbiamo detto tante volte, che questo risultato conta molto poco, c'è stato un giusto atteggiamento, voglia di fare e mettere anche la condizione e prepararsi meglio per quando diventa importante".
  11. Igor Tudor ha parlato dal ritiro di Herzogenaurach proiettandosi all'amichevole di domani e verso l'inizio del campionato. Ecco le sue parole ai microfoni di TuttoJuve: “Una bella settimana di lavoro, bellissimo posto, non c’era caldo, si è lavorato bene, si è lavorato il giusto. I ragazzi, come sempre, sono a disposizione, grande voglia e grande professionalità. Domani è una bella partita, un avversario di livello, lo stadio è pieno, sarà bello verificare, dare minutaggio più che altro, perché è quello che conta, abbiamo fatto solo 45 minuti, allora bisogna accelerare un po’ con il minutaggio e provare a darlo a tutti. C’è questa, c’è Atalanta, c’è mercoledì la Next Gen, in queste tre partite bisogna dare i giusti minutaggi e vedere le cose su cui abbiamo lavorato. Cosa si aspetta dalla partita di domani? “Sono sempre partite diverse, queste partite di agosto, perché c’è tanto carico di lavoro dietro. Abbiamo spinto, questi quasi 18 giorni, si è lavorato tanto, ci sarà sicuramente un po’ di stanchezza, quello è normale, poi mano a mano mancano dopo domenica due settimane, giorno dopo giorno andremo a fare carichi diversi per essere pronti per la prima. L’obiettivo è quello”. Ha parlato con la società di mercato? Quanto vi manca per essere protagonisti nella corsa scudetto? “Noi facciamo aggiornamenti tutti i giorni, siamo in comunicazione, siamo in sintonia, si parla, si vede cosa si può fare, c’è società che lavora, io sono qua a lavorare con questi ragazzi che ho a disposizione, una rosa importante, una squadra importante e seria che vuole fare il suo in campionato”. Domanda TJ - Come si stanno integrando Jonathan David e João Mario? “Bene, sono ragazzi professionisti, stanno andando bene. Domani li facciamo vedere dall'inizio tutti e due”. Qualche esubero le sta facendo cambiare idea? “No, si comportano tutti bene, è stata una scelta fatta in modo diverso dall'anno scorso. Siamo un po' tanti, poi si fanno le partitelle, possono giocare sempre in venti, però abbiamo organizzato il lavoro per tutti, poi vedremo cosa succede fino al 31, che il mercato è aperto”. Il Mondiale per Club ha influito sulla preparazione? Certo, è un tema quello delle vacanze per i giocatori, è un tema a parte che io lo supporto al massimo. I giocatori devono avere un mese minimo di vacanze, io sono favorevole perché sono stato giocatore e giocatore è tutto. Questa direzione dove si sta andando di dare sempre meno riposo ai giocatori, io sono contrario, tutto parte dai giocatori, parte da loro, bisogna trovare una giusta dose e non esagerare, perché si sta andando in una direzione di esagerazione.Poi sono state tre settimane, che non sono poche, non sono tante, però i ragazzi si sono rinfrescati, sono tornati vogliosi, non perdendo neanche troppo dal punto di vista fisico, perché poi uno dice: ‘che va male, perché poi non si sono rilassati, riposati’, dall’altro punto di vista all’inizio già erano in un buon stato fisico". Può essere la stagione di Bremer e Koopmeiners? “Sarà la loro stagione, sono giocatori due forti, sono felicissimo di come li vedo, stanno facendo bene ognuno nel suo momento. Bremer che viene da questo infortunio lungo, domani parte dall’inizio, gli diamo ancora a minutaggio, vedremo quanto. Koop sta facendo bene, sta lavorando bene, avrà un ruolo importante in questa stagione”. Ha parlato con Vlahovic? “No, io parlo con tutti, tutti, Dusan sta lavorando bene, come gli altri, molto professionale, niente altro”. C’è qualcosa in particolare che vuole vedere domani? “No, come ho detto prima, sono carichi di lavoro importanti, allora si vede spesso queste cose che non vorresti vedere rispetto a quelle che vorresti, perché sono carichi di lavoro, fa parte del momento, poi ognuno sceglie il suo modo di interpretare preparazione, qualcuno si raffresca e vuole fare le partite fresche, io non sono per questa roba qua. Questo mese lo voglio usare per lavorare, perché poi dopo quando si inizia a giocare, si gioca tre giorni, non c’è più tempo di lavorare, è giusto dal mio punto di vista usare questo mese per lavorare”. Tuttojuve
  12. Mister Igor Tudor ha commentato il primo test amichevole della stagione dei bianconeri disputato questa mattina contro la Reggiana allo Juventus Training Center della Continassa «Quello di oggi è stato un bel test per noi, si è sentito il volume dell'allenamento fatto in settimana e di conseguenza c'è stata ovviamente tanta stanchezza. Fisicamente - come è normale che sia in questo momento - qualcuno è un po’ più avanti e qualcuno è un po’ più indietro: quello di oggi è stato un allenamento molto utile. Sono contento per il ritorno di Gleison, sicuramente ci vorrà un po’ di tempo e gli servirà giocare delle partite per tornare ai suoi livelli. Sono soddisfatto di questi primi giorni di allenamento. Ci sono stati carichi di lavoro importanti, i nuovi arrivati si sono inseriti subito molto bene: nella squadra c'è grande applicazione e voglia di fare le cose nel migliore dei modi. Adesso siamo pronti alla seconda parte della preseason che faremo in Germania; fra tre settimane si comincia ufficialmente e lavoreremo duramente». Juventus.com
  13. Alex Witsel più di una volta in carriera ha sfiorato l'Italia. Oggi il centrocampista belga, terminata l'esperienza all'Atletico Madrid, è svincolato e non si nasconde: "Futuro in Arabia? Nel calcio mai dire mai. La mia priorità è continuare a giocare in un grande campionato europeo. Sono attratto dalla Serie A perché è un campionato tattico e di alto livello“. Poi, nel corso dell'intervista alla Gazzetta dello Sport, il retroscena sul passaggio alla Juventus, a cui è stato davvero a un passo: "Avevo superato le visite, ultimo giorno di mercato in sede a Torino in attesa dell’ok dello Zenit, che poi in serata bloccò il trasferimento. Alla Juventus mi aveva voluto Allegri che ora allena il Milan… Non ho preferenze, ma so che posso dare ancora tanto in campo e nello spogliatoio“.
  14. Con la cessione di Samuel Mbangula al Werder Brema si aggiorna il numero di cessione effettuate dalla Juventus dai ragazzi provenienti dalla NextGen: il profitto di questa supera i 100 milioni di euro Da quando è stata introdotta nel 2018, la Next Gen ha permesso alla Juventus non solo di far crescere i proprio talenti creando di fatto un gradino intermedio tra la Primavera e la prima squadra e rendendoli così più pronti al grande salto, ma anche di generare un profitto importante. In questi anni, infatti, i bianconeri hanno incassato più di 100 milioni da giocatori passati dall'Under 23. Pochi hanno trovato spazio per davvero in prima squadra: emblematico il caso di Kenan Yildiz, diventato una delle stelle del club e a cui è stata affidata la numero 10. La gran parte, invece, ha giocato poco ma ha fruttato tanto. Qualcuno, però, forse avrebbe meritato una chance in più, come Matías Soulé e Dean Huijsen. Quest'ultimo in particolare dopo una sola stagione lontano da Torino è stato venduto al Real Madrid per quasi 40 milioni in più di quanto abbia incassato la Juventus Cronache di Spogliatoio
  15. La situazione Dusan Vlahovic è ancora un nodo da risolvere in casa Juve. L'attaccante serbo, che ha ancora un anno di contratto da 12 milioni di euro netti, non fa più parte del progetto tanto che la dirigenza gli avrebbe proposto anche la risoluzione del contratto. La soluzione che potrebbe mettere tutti d'accordo potrebbe arrivare dalla Turchia. Secondo i media locali, Vlahovic e il suo entourage avrebbero incontrato a Bodrum la dirigenza del Fenerbahce con il benestare di José Mourinho. Ma secondo la Gazzetta dello Sport, il Milan proverà a ingaggiare Dusan Vlahovic dalla Juventus. Il serbo, in scadenza 2026 e senza prospettive di rinnovo, quest'anno guadagnerà 12 milioni di euro ma i rossoneri non offriranno più di 6 milioni netti più bonus, con stipendio a salire negli anni in caso di ritorno in Champions League. La Juve, dal canto suo, vorrebbe almeno 20 milioni di euro per il cartellino per evitare una minusvalenza. Sportmediaset
  16. Carisma, esperienza, tecnica e personalità, Lucas Vazquez sta scalando le posizioni di Comolli cui è stato proposto questo affare dagli agenti del giocatore, come riporta Tuttosport. Non si tratta, tra l'altro, di una novità: già in passato infatti il nome di Vazquez era circolato alla Continassa. Stavolta però l'affare potrebbe andare a dama a causa della mutata condizione del giocatore per cui i bianconeri non dovrebbero spendere alcuna cifra per il cartellino. Tanto, se non tutto, si gioca quindi sull'ingaggio. Vazquez a Madrid percepiva uno stipendio di 4,5 milioni, troppi per i bianconeri che però potrebbero venirgli incontro sulla durata del nuovo contratto. Lo spagnolo infatti vuole almeno un biennale, opzione questa che potrebbe consentire di pagare uno stipendio sì alto ma dilazionato su più stagioni. Lucas Vazquez ha 34 anni ed è reduce da una buona stagione nella quale è stato molto impiegato da Carlo Ancelotti. Sceso in campo per 32 volte in Liga, ha segnato una volta e fornito 5 assist
  17. È una Juventus in trasformazione quella di Igor Tudor. Non tanto per ciò che riguarda la squadra, almeno per ora, visto che l'unico volto nuovo è Jonathan David, ma per lo staff del tecnico croato, che sarà profondamente diverso da quello che ha concluso la scorsa stagione solo poche settimane fa. Negli Stati Uniti, come da fine marzo, quando Tudor si è seduto sulla panchina bianconera, il tecnico ha lavorato con una squadra di collaboratori ristretta. Due uomini di fiducia, ovvero, Tomislav Rogic, preparatore dei portieri e Ivan Javorcic, vice di Tudor. Figure che il tecnico aveva deciso di portarsi con sé per non essere proprio "solo" nei primi mesi a Torino. In realtà il club ha messo a disposizione dell'allenatore anche altri elementi come Riccardo Scirea e Andrea Pertusio, con cui aveva già lavorato nella stagione da secondo di Andrea Pirlo. Come cambia lo staff di Tudor Il matrimonio tra la Juventus e Tudor però è proseguito; il tecnico ha anche rinnovato il contratto prolungando fino al 2027. Ecco perché Tudor non potrà più lavorare con uno staff "provvisorio" ma costruendone uno "suo", come concordato con la società quando le parti hanno deciso di andare avanti insieme. Operazione di rinnovamento che ha preso un'accelerata proprio in queste ore. Che ruolo avrà Troiano nella Juventus Sono in arrivo due volti nuovi alla Continassa. Ovvero Michele Troiano, la cui ultima esperienza è stata sulla panchina del Modena come vice di Paolo Mandelli ed ex centrocampista della Juventus Next Gen, con cui ha chiuso la carriera da giocatore. Troiano sarà uno dei collaboratori tecnici di Tudor e lo aiuterà nel lavoro quotidiano, nella preparazione degli allenamenti e delle partite. Che ruolo avrà Ragnacci nella Juventus Ci saranno cambiamenti anche nel comparto "atletico", dove arriverà Riccardo Ragnacci. Il 48enne vanta molta esperienza avendo lavorato in tanti club diversi e con Tudor ai tempi del Verona, dove Ragnacci è rimasto per quattro anni dal 2018 al 2022 ricoprendo sia il ruolo di preparatore atletico che di recupero degli infortunati. A Torino Ragnacci ritroverà il croato, che lo avrebbe voluto anche alla Lazio e sarà uno dei preparatori atletici della squadra. Cambiano i preparatori Non finiscono con Troiano e Ragnacci le novità nello staff di Tudor. Sono previsti infatti altri innesti nelle prossime settimane in modo che il tecnico possa lavorare con un gruppo completo e coeso. Sono in corso infatti valutazioni su come completare lo staff del croato. Intanto, è stata rivalutata anche la squadra dei fisioterapisti, che sarà molto diversa da quella precedente. Alla Continassa i movimenti non mancheranno. ilbianconero
  18. La Juventus monitora Kessie, il centrocampista ivoriano dell’Al-Ahli, protagonista di una suggestione di mercato segnalata da Calciomercato.com. Non si tratta ancora di una trattativa formale, ma l’interesse è reale. Kessie ha un accordo con scadenza tra meno di un anno e un ingaggio netto superiore a 14 milioni annui. Kessie ha un accordo con scadenza tra meno di un anno e un ingaggio netto superiore a 14 milioni annui. La sua permanenza in Arabia non è motivata solo dall’ingaggio: in una recente intervista ha dichiarato che il suo obiettivo è vincere titoli, non solo accumulare ricchezza. La Roma, tramite il ds Massara, era stata la prima a sondare il terreno per un possibile ritorno in Serie A. Subito dopo la Juventus ha valutato l’ipotesi con Al‑Ahli, proponendo di inserire nella trattativa Nicolas Gonzalez, profilo gradito ai sauditi. Kessie ha contribuito al successo dell’Al-Ahli nella AFC Champions League, decisivo in finale contro il Kawasaki Frontale. In campionato, 4 gol e 5 assist in 44 presenze, con la squadra quinta nella Saudi Pro League
  19. Thierry Henry è tornato sull'esperienza alla Juventus: "Giocavo da esterno difensivo. Sono andato via perché non era rispettoso". Tra i rimpianti maggiori nella storia della Juventus c'è senza dubbio Thierry Henry, che a Torino ci ha passato solo pochi mesi senza lasciare grandi ricordi. Il francese arrivò in bianconero quando aveva 22 anni ed ancora doveva esplodere. Fu un'esperienza molto breve visto che rimase alla Juventus solo metà stagione. Dietro le ragioni del'addio di Henry e il suo passaggio all'Arsenal per non c'è stata solo la questione legata al ruolo e come veniva utilizzato da Carlo Ancelotti. L'ex giocatore, in un'intervista a "The Overlap" ha spiegato quale fu l'episodio decisivo e che lo convinse a lasciare il club bianconero. Ha fatto tanto discutere il ruolo che Ancelotti diede ad Henry nella sua breve esperienza alla Juventus. Ecco le parole dell'ex attaccante sulla questione. "Stavano giocando 3-5-2 e io ero l'esterno difensivo...sono passato da numero 9 a laterale, non potevo fare quello che facevo prima. Ho giocato la maggior parte delle partite da laterale. Ho capito lì quanto fosse difficile essere un vero giocatore professionista e cosa volesse dire giocare per la squadra". Non è però - solo - per questioni strettamente di campo il motivo per cui Henry lasciò la Juve dopo pochissimo tempo. Come ha raccontato infatti, la Juventus aveva deciso di cederlo all'Udinese in prestito. Henry, ha spiegato, che la Juve voleva acquistare Marcio Amoroso, in quel momento all'Udinese: "Loro volevano Amoroso ma lo vendevano solo se andavo lì in prestito". Lo stesso Amoroso qualche anno fa confermò a Sky l'intreccio di mercato: "Ci fu la possibilità di andare alla Juve in uno scambio con Henry, ma lui rifiutò. Così io rimasi a Udine e lui poi andò all'Arsenal" Henry ha spiegato quella reazione: "Ero stupido all'epoca ma quello era il mio punto di vista".
  20. La Juve ha ingaggiato il nuovo DT François Modesto. E il cerchio potrà essere così chiuso con l’ultimo tassello, quello probabilmente più delicato se si pensa al modo di costruire una squadra da parte di Comolli, partito dalle fondamenta del suo lavoro, passato ora alla definizione della struttura, inteso anche strettamente come organigramma, uomini di cui potersi fidare. Tanto per capirci: manca ancora un direttore sportivo. E il nome, dopo l’intero mese di giugno passato praticamente a un passo dall’Arsenal senza però chiudere, resta quello di Matteo Tognozzi, l’uomo di Huijsen e Yildiz a Vinovo, ma anche il migliore su piazza per realizzare in toto il progetto “comolliano”: partire dai numeri e dai dati per poi coltivare giocatori che siano da Juventus, dunque pure consapevoli del peso dello stemma e dell’importanza della società per la quale potrebbero scendere in campo. Tognozzi farebbe felici tutti. La vecchia parte del board, perché ritroverebbe un professionista stimatissimo. E quella nuova, perché potrebbe lavorare con un giovane dirigente di livello assoluto, sul quale i feedback ricevuti sono stati determinanti per riportarlo in pole. Per la telefonata decisiva, comunque, servirà ancora un po’ di tempo. Tuttosport
  21. Lunga intervista a Blaise Matuidi sulle colonne di Tuttosport. Fra i tanti temi toccati, l'ex centrocampista della Juventus parla della "colonia" francese nella rosa della Juve di oggi: "Mi fa molto piacere vedere così tanti francesi in rosa», racconta Matuidi. «Ma in realtà è una tradizione: alla Juve c’è sempre stata una piccola colonia francese. Li ho incontrati al Mondiale per Club e tutti mi sono sembrati entusiasti di far parte di questo club". Tra questi, spicca Khéphren Thuram, autore di almeno quattro reti alla sua stagione d’esordio. "È diventato una pedina fondamentale e ha confermato che la Juve ha fatto bene a puntare su di lui. Ma è ancora giovane e deve continuare a lavorare: è nel contesto ideale per crescere". E su Kolo Muani, l’ex centrocampista non ha dubbi: "Io resterei se fossi in lui. Alla Juve hai la possibilità di migliorarti ogni giorno. Spero che venga riscattato, anche perché con l’arrivo di Jonathan David potrebbe formare una coppia perfetta. Sono due profili complementari". Impossibile poi non parlare di Kenan Yildiz: "Un talento pazzesco. Mi aveva colpito già in TV, ma dal vivo al Mondiale mi ha impressionato ancora di più. È il simbolo di una squadra giovane a cui va dato tempo. Capisco la pressione di vincere subito, ma la strada intrapresa è quella giusta: molti di questi ragazzi diventeranno campioni". Un gruppo giovane, ma che secondo Matuidi potrebbe trarre giovamento da qualche figura esperta come quella di Xhaka. "Non so cosa abbia in mente il club, ma il suo arrivo sarebbe positivo. Ha grande esperienza internazionale: potrebbe dare una mano importante". Quanto agli obiettivi stagionali, Matuidi non esclude nulla: "La rosa ha qualità. Con i giusti innesti, si può puntare anche allo scudetto". Della sua vecchia Juve sono rimasti in pochi: Pinsoglio, Rugani e Perin. E saluta con rispetto l’addio di Danilo: "Non so cosa sia successo, ma è una scelta da rispettare. Ha dato tanto. Forse era semplicemente il momento di iniziare un nuovo ciclo". Infine, parole importanti anche per Damien Comolli, nuovo dirigente bianconero: "L’ho conosciuto al Saint-Étienne. Vive di calcio, ha esperienza e visione. Sono convinto che potrà fare molto bene alla Juventus. È l’uomo giusto per questa nuova fase". TMW
  22. Giorgio Chiellini diventa uno dei nuovi proprietari del Los Angeles FC. Il Director of Football Strategy della Juventus "torna" con il club con cui ha concluso la sua carriera da giocatore, anche se con una nuova veste. L'ex difensore avrà una delle quote dei LAFC, come comunicato dalla stessa squadra sui propri canali ufficiali. "Sono orgoglioso di annunciare che da oggi sono ufficialmente uno dei proprietari del LAFC. Dal primo giorno a Los Angeles mi sono sentito a casa, travolto da un’energia unica. Alimentata da persone autentiche, valori condivisi e dal sogno comune di costruire qualcosa di cui andare fieri, dentro e fuori dal campo. Il LAFC ha superato ogni aspettativa: mi ha dato la possibilità di chiudere la mia carriera da giocatore nel migliore dei modi e, subito dopo, di crescere con il mio primo ruolo dirigenziale fuori dal rettangolo di gioco. Proprio per queste ragioni lo scorso anno ho manifestato la volontà di poter acquisire delle quote del club ed oggi finalmente posso annunciarlo a tutti. In questa nuova veste da “owner” metterò a disposizione della società tutta la mia esperienza e la mia passione, mantenendo ovviamente il mio ruolo e i miei impegni con la Juventus. Grazie al LAFC per questa opportunità! Sono entusiasta di far parte di questo viaggio, e siamo solo all’inizio!" ilbianconero
  23. Come riporta La Stampa, Jadon Sancho, già vicino a vestire il bianconero la scorsa estate, ora può davvero arrivare a Torino. Molto, se non tutto, si deciderà settimana prossima quando Damien Comolli avrà l'ennesimo contatto con la dirigenza del Manchester United che a propria volta non potrà chiedere cifre alte per un calciatore fuori dal progetto tecnico. Sancho non ha fatto mistero di voler lasciare i Devils e di gradire parecchio la destinazione Juve, come testimonia l'intesa anche sulle cifre di un ingaggio che sarebbe disposto a tagliarsi. Sancho non vuole più lo United e altrettanto vale per lo United - che giusto dodici mesi fa aveva spedito il 25enne talento londinese in prestito al Chelsea (con 5 reti e 10 assist messi a referto) - che si ritroverà domani al Trafford Training Centre di Carrington e ha già concesso al calciatore la possibilità di non presentarsi. Un elemento che permetterebbe a Tudor di avere una freccia spendibile sia come trequarti che come esterno. Come riferisce Gazzetta, la Juventus ha effettuato la prima mossa, come in una partita a scacchi. Dopo l’ingaggio dello svincolato di lusso Jonathan David, rimane vigile su Victor Osimhen del Napoli e insiste per Randal Kolo Muani del Psg, per il quale si lavora al prestito bis. Dusan Vlahovic punta allo svincolo gratuito tra un anno. I bianconeri cercano soluzioni per evitarlo e valutano uno sconto: i rossoneri osservano. Mentre il tempo stringe per Conceicao, la cui clausola attualmente ammontante a 30 milioni di euro, si alzerà del 50% alla metà di luglio, arrivando dunque a 45 milioni. Il giocatore è stimato da Tudor e della società, ma non al punto da fare veri e propri "sacrifici" economici per confermarlo in rosa.
  24. La squadra di Simone Inzaghi vuole chiudere rapidamente per un attaccante, il sogno resta Osimhen ma spuntano le alternative: tra queste c'è anche Dusan Vlahovic della Juventus. A lanciare la clamorosa ipotesi è 'l'Equipe', che parla di un possibile interesse dell'Al-Hilal per l'attaccante della Juventus. Simone Inzaghi d'altronde ha chiesto con una certa urgenza l'acquisto di un numero 9. E così tra i profili seguiti dal club saudita spunta anche Vlahovic. L'Al-Hilal fin qui ha aspettato che l'obiettivo principale Osimhen cambiasse idea accettando l'offerta, proprio come successo con Theo Hernandez che nei prossimi giorni volerà in Arabia Saudita. Ora però secondo 'l'Equipe' la pazienza sarebbe finita anche perché Inzaghi ha fretta di avere il suo nuovo numero 9. Ecco così spuntare le possibili alternative a Osimhen e tra queste ci sarebbe anche Dusan Vlahovic, in uscita dalla Juventus. Goal
×

Informazione Importante

Utilizziamo i cookie per migliorare questo sito web. Puoi regolare le tue impostazioni cookie o proseguire per confermare il tuo consenso.