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Sergione

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  1. Dusan Vlahovic ha parlato ai microfoni di Prime Video. Ecco le sue parole riprese da TuttoJuve.com: È tornato Dusan Vlahovic? "Sono contentissimo, veramente, soprattutto per la squadra per quello che abbiamo fatto perché abbiano giocato quasi 45 minuti con l'uomo in meno. Abbiamo dimostrato che stiamo diventando una squadra. Abbiamo lottato tutti insieme come ci ha chiesto il mister. Non abbiamo smesso di pressarli nemmeno con un uomo in meno e abbiamo vinto meritatamente. Ci sta soffrire un po' alla fine, ci sta, ma penso che sia stata una bellissima partita che per fortuna abbiamo vinto". Hai fatto un gol pazzesco anche da fuori area "Grazie penso che sia merito tuo (si riferisce a Luca Toni ndr) che ci siamo visti la settimana scorsa. Da quando ci siamo visti, ho fatto due doppiette e anche oggi ci siamo sentiti. Mi hai fatto un in bocca al lupo e anche oggi ho fatto una doppietta perciò devi venire più spesso a vedere le partite. Sì, penso che che sia stato un bel goal, però come ho già detto, l'importante è che abbiamo vinto perché queste vittorie ci servono soprattutto in queste partite che non abbiamo giocato l'anno scorso, loro sono abituati. Però ci siamo e ce la possiamo fare. Dobbiamo avere ancora più convinzione". Ti sei preso la squadra sulle spalle? "Siamo stati tutti bravi a pressarli, abbiamo recuperato un pallone ed è anche il nostro piano partita, ovvero recuperare palloni alti pressarli alti e quando recuperiamo il pallone se abbiamo la possibilità, dobbiamo andare subito a concludere è andata bene. Chi mi ha passato il pallone è stato bravissimo a passarmi la palla e poi ho tirato d'istinto. Ho visto che c'era lo spazio, ho tirato a giro e per fortuna è entrata. Siamo entrati subito in partita, pochi minuti dopo il 2-1. Come ho detto, è importantissimo per noi e voglio fare i complimenti a tutti i compagni, al mister come ha preparato la partita e speriamo di andare avanti così". Dusan Vlahovic è intervenuto ai microfoni di Sky Sport. Le sue considerazioni dopo la grande vittoria sul Lipsia: Da dove partiamo? Dalla grande prestazione della Juventus e poi arriviamo alla tua? "Cominciamo dalla vittoria che è la cosa più importante dopo una partita così, dove abbiamo dato tutto, dove abbiamo dimostrato di essere non dico una grande squadra, però una squadra che si vede che stiamo bene insieme, che possiamo fare grandissime cose e dobbiamo continuare così" Dopo l'espulsione e il rigore avete reagito con grande qualità... "Sì, perchè sapevamo cosa dovevamo fare, il nostro piano prima della partita era pressarli alti, giocare la partita e vedere dove siamo. Nel primo tempo non eravamo così convinti in avanti, però dopo abbiamo parlato col mister nello spogliatoio, siamo usciti nel secondo tempo indemoniati. Poi dopo quello che è successo, il rosso diretto, poi subito il rigore, penso che abbiamo dimostrato anche la nostra mentalità, quello che è il dna della Juve, di non mollare mai. Sono molto orgoglioso dei miei compagni, come abbiamo reagito, come abbiamo fatto questa partita. Abbiamo fatto gol, abbiamo preso gol, poi ne abbiamo fatto un altro e un altro ancora, senza tirarci indietro, andando sempre avanti, sono veramente orgoglioso dei miei compagni, li ringrazio tantissimo. Vorrei ringraziare anche i tifosi che sono venuti oggi e che ci seguono anche da casa". Sai fare solo doppiette quest'anno? "Speriamo che cambi, anche qualcosa in più, però la cosa più importante è che noi vinciamo, se io faccio gol, o non faccio gol...quando faccio gol è più bello giustamente, sono un attaccante, è così, ma l'importante è che noi vinciamo. Più vinciamo e più siamo giocatori bravi". La sensazione è che quando fai gol partecipi molto di più al gioco di squadra. Ti deprimi un po' quando non fai gol? "No, non mi deprimo, può sembrare da fuori così, io so quando sbaglio, io mi guardo, parlo con la gente che mi sta vicino e mi dice sempre la verità, so quando sbaglio e quando faccio bene. L'altro giorno ho sbagliato con la mia esultanza, devo ammetterloo, devo cambiare queste cose, devo fare quello che fanno i giocatori forti, Sicuramente quando fai gol è più facile, prendi più confidenza, sei più dentro la partita, ma questo non vuol dire che sono fuori della partita. Quando fai gol tutto ti riesce meglio. Per fortuna è andata così oggi e spero di continuare così".
  2. La Gazzetta dello Sport ha intervistato Douglas Costa, ex Juventus "giramondo" ora al Sidney FC DOUGLAS LUIZ - "Un periodo di adattamento è normale quando arrivi da un altro campionato. È capitato pure a me. Venivo da un top club come il Bayern, ma la Serie A è un torneo particolare. Tanto per farvi capire: l’1-0 alla Juve valeva come il 5-0 al Bayern. Alla Juve quando facevamo un goal chiudevamo la porta di casa... Mentre al Bayern non ci fermavamo neppure dopo 4-5 reti. È una mentalità differente e serve tempo per assimilarla. Io impiegai diversi mesi. Allegri mi diceva: davanti fai quel che vuoi, ma poi devi tornare. All’inizio faticavo a rientrare e giocavo poco. Max mi piaceva come allenatore, però mi ha fatto correre come un cavallo […]. Adesso deve guardare, capire e conoscere la Juve e la Serie A, poi si rivelerà un colpo prezioso. Douglas possiede una gran tecnica e ha fantasia: serve solo pazienza". COME PJANIC? - "Mire era un maestro. Ma la qualità di Douglas Luiz non si discute e sono convinto che si ritaglierà un ruolo importante come quello che aveva Pjanic nella nostra Juve. Auguro a Douglas di vincere 3 scudetti come è successo a me". JUVE BRASILIANA - "Mi fa venire nostalgia… Di Thiago mi ha parlato benissimo Leo Sena, che gioca qui con me a Sydney e lo ha avuto come allenatore allo Spezia. Mi ha detto che è un tecnico top. ". DANILO ALLA PRIMA DA TITOLARE - "Danilo è stato mio compagno, è forte e sa quel che serve per giocare. Bremer sembra un difensore più italiano che brasiliano: può proseguire la tradizione juventina dei Barzagli, dei Bonucci e dei Chiellini. Noi avevamo anche Alex Sandro: devo ringraziare anche lui se ho giocato nella Juve. Una volta, mentre eravamo in ritiro con il Brasile, confidai ad Alex che lo avrei raggiunto in Italia perché ero in contatto con l’Inter. Lui mi voleva alla Juve e nel giro di un minuto mi fece chiamare dall’allora ds Paratici". YILDIZ - "Il ragazzino turco ha un talento incredibile e una tecnica da brasiliano. Mi piace come si muove in campo e anche come si comporta con i tifosi". VLAHOVIC - "Dusan è fortissimo, ci siamo conosciuti quando giocava nella Primavera della Fiorentina. Andai a Firenze per visitare la città, lui mi riconobbe e mi fermò: poi ci siamo sentiti anche in seguito. Vlahovic non ha bisogno di consigli. Io, quando i miei centravanti non segnavano, mi arrabbiavo con me stesso perché avevo il compito di servirli meglio. Ai bomber basta un goal per svoltare. Vedrete: Dusan segna e poi fa 25-30 reti da qui a giugno". JUVE DA SCUDETTO? - "La Juve deve sempre lottare per vincere. Il mio unico rimpianto è la Champions, eravamo fortissimi" il bianconero
  3. Nuovo capitolo della battaglia legale tra Cristiano Ronaldo e la Juventus in relazione ad alcuni pagamenti arretrati. Come stabilito dal Collegio Arbitrale, che ha accolto parzialmente le richieste del giocatore, la Juve ha versato circa 10 milioni di euro a CR7, ma ha contestualmente presentato anche un ricorso al Tribunale del Lavoro per contestare la sentenza. Mossa che da una parte salda il "debito" con l'attaccante e dall'altra tiene ancora aperto il discorso in vista di un nuovo pronunciamento sulla questione. "Con riguardo al procedimento arbitrale instaurato dall’ex tesserato Cristiano Ronaldo dos Santos Aveiro con domanda in data 19 giugno 2023, con lodo comunicato in data 17 aprile 2024, il Collegio Arbitrale, a maggioranza, ha accolto parzialmente la domanda formulata in estremo subordine dall'Ex Tesserato, accertando la responsabilità precontrattuale di Juventus derivante dal fallimento della trattativa e condannato la convenuta al pagamento di una somma pari a circa € 9,8 milioni (corrispondente alla metà della richiesta dell’Ex Tesserato, pari a circa € 19,6 milioni) oltre interessi e rivalutazione monetaria; tale somma è stata puntualmente corrisposta dalla Società all'Ex Tesserato nell'esercizio 2023/2024 - si legge nel comunicato del club bianconero con cui sono stati svelati i dati del bilancio al 30 giugno 2024 -. In data 26 settembre 2024, Juventus ha depositato il ricorso per l’impugnazione del lodo dinnanzi al Tribunale di Torino, Sezione Lavoro" Sportmediaset
  4. Thiago Motta sta parlando in conferenza stampa alla viglia della gara della Napoli. TuttoJuve.com è presente all'evento e sta riportando le sue parole in diretta: Che Juve-Napoli ci aspettiamo? "Una bella partita. Una grande partita, con giocatori Forti. Bisogna confrontarsi sul campo e vedere cosa possiamo fare domani con il nostro pubblico. Affrontare la partita come sempre con grande serietà, con grande responsabilità, rispettando l'avversario e giocare il nostro calcio e e andare avanti così". Come sta Gatti? "Fede è a disposizione, non abbiamo solo Conceicao e Milik, che sono due giocatori che non saranno a disposizione domani. Tutti gli altri sono disponibili e con la possibilità di iniziare la partita. Fede ha svolto bene l'allenamento di oggi e anche lui sarà nel gruppo". Un ricordo di Conte allenatore? Ha preso qualcosa da lui? "Si è stato un grande piacere lavorare con Conte. Siamo usciti contro una squadra forte. Noi anche eravamo una grande squadra che non è riuscita centrare l'obiettivo. Il rapporto con Conte era fantastico". Chi tra Juve e Napoli addosso la pressione maggiore? Il Napoli senza coppe è un vantaggio rispetto a voi? "Chi lo sa secè ha un vantaggio o no. Sapevamo già prima di iniziare la stagione che era così. Il calendario è questo. Bisogna affrontare partita dopo partita e la prossima è contro il Napoli, una buona squadra. L'ho detto già prima e non solo oggi che domani li affronteremo. È una squadra costruita per puntare allo scudetto. Poco tempo fa hanno già vinto lo scudetto e hanno espresso anche un calcio straordinario e mondialmente si parlava di loro. Noi dobbiamo andare sulla nostra strada, migliorare e avere questa ambizione sana di migliorare sempre e domani fare una grande prestazione, sia per noi che per il nostro pubblico che sicuramente verrà a sostenere la squadra e passare insieme una grande serata". Come si lavora su Vlahovic? "Questa fa parte dell'ambizione sana di migliorarsi sempre. Dusan può migliorare, come posso migliorare io. Dusan sta molto bene e parliamo tutti i giorni. È un ragazzo sorridente e positivo. L'ultima partita ha fatto un grande lavoro. Sono contento del suo lavoro e deve continuare così". Dove dovete migliorare? "Tutto. Dobbiamo crescere e affrontare la partita con qualcosa in più. Ogni giorno vogliamo fare qualcosa di meglio" Sono passati 100 giorni da quando l'allenatore della Juventus e le mettessero davanti un foglietto e le dicessero di firmare per vincere tre scudetti come Conte lo farebbe o c'è l'ambizione di vincere anche altro? "Prima cosa non ho quel foglietto. Ma anche se me lo porti non vale tanto, vuol dire che non ci penso neanche. Penso alla giornata di oggi, abbiamo fatto un grandissimo allenamento. Abbiamo messo qualcosa in più per domani e passerò la mia giornata qua nel centro sportivo, a preparare qualcosa per domani e anche per programmare un po' il futuro. Stasera la fortuna di avere la mia famiglia ed è da un po' che non li vedo e passerò la serata con mia moglie e le mie bambine. Devo riposarmi, concentrarmi ancora di più e affrontare la partita di domani al massimo e questa è la mia vita e tutto quello che accadrà e arriverà sono contento lo stesso, perché mi impegno al massimo tutti i giorni e quella è la mia grande soddisfazione". Vede una distanza di valore tra Juve e Napoli? "Non è una questione di condividere o no è una questione di fatti. È la realtà poco tempo fa il Napoli ha vinto lo scudetto ma non solo come lo ha vinto. Come sono andati a giocare in Europa, il calcio espresso dalla squadra. Sono punti di vista non è questione di condividere o non condividere il mio punto di vista l'ho detto prima. Il Napoli è veramente una squadra forte e poi qualche cambiamento c'è stato, ma questi sono cambiamenti per puntare allo scudetto quest'anno, è normale che sia così noi domani li affronteremo e siamo consapevoli di affrontare una squadra forte e noi daremo il massimo per competere e fare un'ottima prestazione e portare il risultato positivo dalla nostra parte". Come stanno i centrocampisti? "Tenere la competizione alta fa parte del mio lavoro. Tutti si stanno allenando bene. Per la prossima metterò i giocatori che stanno meglio. Abbiamo bisogno di tutti perchè abbiamo tanti giocatori forti". Cosa pensa sui falli sistematici su Kvara? "Io posso parlare dei miei ragazzi. I miei ragazzi non vanno per fare fallo e vogliono giocare sempre a pallone. I miei ragazzi non si buttano mai e cercano di rispettare il gioco. In un contesto generale, io ho sempre difeso il gioco. I falli pericolosi non vanno mai bene e l'abbiamo risolto. Adesso stiamo discutendo per migliorare le perdite di gioco. Per rispettare il gioco bisognerà limitare anche le simulazioni". Sarebbe contento di un pareggio? "Sono supposizioni. Noi rispettiamo l'avversario, ma vogliamo fare una grande prestazione e portare la partita dalla nostra parte". Si sente simile come allenatore a Conte? Tutti siamo diversi. Sei troppo concentrato su me e Conte. Domani si gioca Juventus-Napoli. Una bella partita con grandi giocatori. Noi vogliamo portare a casa il risultato e conta solo quello". Ha mai avuto la possibilità di allenare il Napoli? "No". Sorpreso dall'esonero di De Rossi? "Si mi ha sorpreso molto. Ho mandato un messaggio a lui che ovviamente resterà tra noi".
  5. Nico Gonzalez sta parlando in conferenza stampa come nuovo giocatore della Juventus. TuttoJuve.com è presente all'evento e sta riportando le sue parole in diretta: Le tue emozioni dopo il gol in Champions League? "Buongiorno, veramente sono contento. Per me era un sogno sognare con questa maglia. Ho trovato il momento giusto per farlo e sono molto felice". Quali sono i movimenti che vi chiede Thiago Motta? "Noi sappiamo cosa fare. Abbiamo un' idea chiara di essere liberi e di prenderci delle responsabilità. Ed è quello che chiede il mister". Qual è l'aspetto che potrà far diventare grande la Juventus? "Secondo me è dimostrare, giocare bene al calcio, tenere la palla bassa e portare a casa risultati positivi. Come gruppo abbiamo un'idea. Dobbiamo essere uniti e compatti. Dobbiamo essere un buon gruppo perché quello porta i risultati positivi" Vista l'assenza di Milik puoi fare il vice Vlahovic? "Lavoriamo ogni giorno, ma uno gioca a destra, uno sinistra e uno di punta. Abbiamo grandi giocatori e chi non è titolare è pronto ad entrare e a fare bene per la squadra. Stiamo lavorando tanto ogni giorno e questo è positivo". La storia della Juventus è fatta di grandi argentini, hai un idolo tra coloro che hanno vestito la maglia bianconera? "Si certo, El Fideo Di Maria che per me è un idolo dentro il campo ma anche fuori. Io l'ho conosciuto in nazionale. Uno quando gioca al calcio è felice e se devo fare il portiere lo faccio senza problemi". Hai parlato con Di Maria della Juve? "In quel momento non ho parlato con nessuno, eravamo concentrati alla Coppa America. In vacanza ho iniziato a pensare a questa scelta. Quando arriva la Juve non devi pensare, ma dire si". Che Vlahovic hai trovato? "Lo conosco ed è migliorato davvero tanto. Quando l'ho visto alla prima partita ho detto questo è forte. Aiuta sempre la squadra. È un bravo un ragazzo che merita il meglio". A quanti gol rinunceresti tu per far arrivare Vlahovic a 30 gol? "No, la nostra idea è chiara: noi aiutiamo la squadra. È questo il nostro lavoro, bisogna fare il bene della squadra. Dobbiamo continuare su questa strada"
  6. Sergione

    SportWeek - Nicolò Fagioli, missione riscatto

    La seconda vita di Nicolò Fagioli, centrocampista della Juve, dopo la squalifica per le scommesse, riparte da un nuovo allenatore, un contratto rinnovato fino al 2028 e un progetto tutto da scoprire. Il numero 21 della Vecchia Signora è tornato in campo per la penultima di campionato tra Bologna e Juventus, per poi confermarsi titolare nell’ultima contro il Monza. Infine, la convocazione in Nazionale per volare a Euro2024. Ora che l'ossessione per le scommesse del centrocampista è stata domata, il tanto atteso debutto stagionale in Serie A contro il Como. Nicolò ha vissuto un'estate intensa dopo un periodo di buio, tra terapie e allenamenti per farsi trovare pronto. Thiago Motta ama far ruotare gli uomini e tutti possono essere titolari, apprezza Fagioli per la duttilità, la tecnica pulita, la visione di gioco e la capacità di andare al tiro. Un talento da non sprecare, così Nicolò sogna una stagione da protagonista per ripagare la Juve che non lo ha mai lasciato solo Sport Week
  7. La Juventus annuncia una nuova collaborazione: quella con PRIME, la rivoluzionaria bevanda per l'idratazione creata da Logan Paul e KSI. Da oggi, quindi, PRIME è la bevanda sportiva ufficiale della Juventus, unendo i mondi dello sport, dell'intrattenimento e delle soluzioni più innovative per l'idratazione. Come leader nell'industria delle bevande, PRIME offre agli atleti e ai consumatori un'idratazione superiore. Negli ultimi due anni, PRIME è diventata rapidamente sinonimo di qualità, prestazioni e nutrizione all'avanguardia. La collaborazione con la Juventus e con la sua storia di eccellenza e di impegno nel raggiungere le massime prestazioni rappresenta una pietra miliare significativa nella missione di PRIME di ridefinire l'idratazione sportiva. Attraverso questa collaborazione, PRIME supporterà i giocatori della Juventus con soluzioni di idratazione avanzate progettate per ottimizzare le loro prestazioni sia dentro che fuori dal campo. Inoltre, PRIME collaborerà con la Juventus per coinvolgere i fan di tutto il mondo, creando esperienze uniche e contenuti esclusivi che evidenziano la sinergia tra il calcio di alto livello e l'idratazione d'élite Juventus.com
  8. “All’inizio di questa nuova stagione arrivo bene, motivato, carico per fare bene e aiutare la squadra”. Dusan Vlahovic è pronto per iniziare la nuova stagione e lo racconta in un’intervista in cui affronta tanti temi, a cominciare dalle tante novità di questa Juventus. Lunedì alle 20.45 la prima di campionato contro il Como, con Thiago Motta in panchina: “Ci sono tantissime novità -le parole del serbo- Sicuramente è tutto molto diverso. Ci vorrà un po’ di tempo, che noi non abbiamo, però facciamo in fretta e siamo tutti a disposizione per imparare velocemente. La nuova identità della Juve dovrebbe già iniziare a vedersi, siamo tutti motivati e a disposizione del mister per fare meglio. Sarebbe perfetto se si vedesse già dalla prima giornata”. Un Vlahovic che vuole partire forte, nella stagione che vedrà di nuovo la Juve in Champions: “Ho fatto una preparazione tosta, anche io sul piano personale erano due anni che non facevo preparazione con la squadra per vari problemi fisici. Ora ho fatto tutto, mi sento bene. Anche la squadra e sicuramente è positivo. Stiamo facendo tutte le cose che ci servono e speriamo di essere al massimo dal 19 agosto (contro il Como, ndr)” “Questo campionato sarà sicuramente difficile ed equilibrato -ha proseguito l’attaccante serbo- perché ci sono tantissime buone e grandi squadre. Squadre che si sono rinforzate tantissimo e non sarà facile ma noi guardiamo a noi stessi, puntando a fare il massimo. Non ci siamo posti nessun obiettivo, anche a me non piace parlare di obiettivi perché vuole dire che c’è un limite. Non abbiamo parlato di queste cose, stiamo lavorando, stiamo imparando nuove cose, andiamo avanti partita per partita ma ognuno nella sua testa ha qualcosa in mente. Andiamo piano e vediamo dove arriveremo. Per me questa stagione sarà sicuramente importante, come per tutti. Giocando nella Juve tutte le stagioni sono uguali, si punta al massimo e sicuramente sarà una stagione tosta però noi siamo pronti, ci faremo trovare pronti e daremo il massimo” Sky Sport
  9. Conferenza del ct Luciano Spalletti e del presidente federale Gabriele Gravina, il giorno dopo l'eliminazione dell'Italia dagli Europei: Gravina: "Siamo dispiaciuti per non aver potuto riconfermare a tutti i tifosi italiani la gioia che meritano. Dispiaciuti per il risultato ma nel mondo dello sport il risultato è soggetto a tante variabili. Rimane purtroppo la delusione per non aver potuto dimostrare tutto quello che è stato fatto in fase di preparazione. La delusione è per una prestazione e una incapacità nell’esprimere quello che avremmo dovuto fare. Abbiamo fatto una lunga chiacchierata anche col mister: sono pragmatico e penso sia impensabile risolvere i problemi in momenti di difficoltà abbandonando un progetto che dal primo momento abbiamo detto che si tratta di un progetto triennale. Non si può pensare di abbandonare un progetto dopo 8/9 mesi di attività. C’è da cambiare qualcosa, da rivedere qualcosa in termini di approccio. Ci saranno riflessioni profonde, ieri sera abbiamo iniziato a confrontarci con Spalletti. Dobbiamo crescere tutti. Oggi emerge a livello internazionale la necessità di ridurre quanto più possibile lo spazio delle nazionali, questo è l’amore che sia ha per la nazionale. Spalletti ha la nostra fiducia, deve lavorare. Fra 60 giorni inizia un nuovo appuntamento, non possiamo pensare che in 60 giorni improvvisamente in Italia fioriscano i Mbappè., i Ronaldo e i Messi. Ci vuole pazienza. Abbiamo solo un’esigenza: attivare la politica della valorizzazione del talento, che c’è. Non scappo dalle responsabilità. Le critiche feriscono, quelle strumentali legate ad una richiesta di dimissioni. Quelle costruttive no, vanno ascoltate. Non esiste che qualcuno possa governare dall'esterno il nostro mondo, questo vale per la politica sia per tutti gli altri nel chiedere le dimissioni sia di Gravina che di Spalletti. Non esiste. Nostra progettualità con Spalletti puntava al 2026 ma dobbiamo fare conti con la realtà. L’obiettivo del mondiale 2026 è reale, siamo consapevoli che sarebbe un disastro inimmaginabile non centrare la qualificazione per la terza volta di fila. Questo non solo per il risultato, ancora una volta vorrebbe dire che non siamo stati in grado di percorrere un progetto che dia risposte concrete nell’immediato" Spalletti: "Indietro non posso tornare, chiaro per quel che si è visto qualche cosa ho sbagliato, ho tentato di ringiovanire un po’ la squadra. Siccome rimango qui, in futuro questo sarà fatto ancora di più. Se sono stato il miglior Spalletti possibile? Chiaramente no. Leggo che mi hanno attribuito d'aver alzato troppo i toni e uso di miti da seguire. Ma io ho degli esempi da seguire. Ci sono molte cose ancora da far vedere, il mio impegno sarà totale. Bisogna essere onesti nel racconto di queste 14 partite fatte, del mio percorso. Siamo stati bravi fino a un certo punto. Ieri fatto passo indietro importante che non si può accettare. Io credo di sapere quello che ci vuole. Siamo tornati a zero, la partita di ieri ci butta a zero e da lì dobbiamo ripartire. Nelle scelte future tenterò di ringiovanire ulteriormente la rosa, per ricreare un gruppo il prima possibile, stando attento alla mancanza di personalità. Non mi hanno dato le risposte che cercavo. Ci vogliono forze e energie nuove, si va a prendere i giocatori dal basso, i giovani. È chiaro che calciatori del livello di Chiellini e Bonucci è difficile da ritrovare. Poi si è visto che dando fiducia a Calafiori si possono trovare leader importanti, dobbiamo credere che ci sono potenzialità che passano attraverso il gioco, non i discorsi. Mi è sempre piaciuta la disponibilità dei ragazzi. Fino a ieri. Ieri no. Della partita di ieri sono deluso. Non ho visto reazione. Anche con la Spagna, meritando di perdere più di 1-0, nell’ultimo quarto d’ora potevamo pareggiare. Ieri ho visto meno questa rabbia, solo in alcuni momenti. Non ho vista rabbia contro un avversario che era alla nostra portata, diverso per qualità dalla Spagna. Le analisi spero di farle in modo corretto, andando ad approfondire quel che è successo nella realtà delle partite. Ma se la risposta è stata questa, sono io che devo e dovrà fare qualcosa di diverso. L’umore nella squadra era perfetto. C’era la giusta riflessione sull’importanza del torneo. Dentro il gruppo abbiamo sempre detto la stessa cosa: stava nascendo un gruppo sano e solido. Li ho visti tranquilli nelle cose che dovevamo fare. Tutti molto legati, amici, gioiosi. Tutte le sere la stanza piena a scherzare, a fare tornei di qualsiasi tipo. Se è un peso la maglia azzurra non lo so, visto il risultato della partita cercheremo di andare a capirlo, di parlare con i calciatori e avere risposte. Ieri durante la riunione della mattina poco prima di partire abbiamo chiesto chi si la sentisse di battere eventuali rigori. È lì che uno diventa realmente responsabile. Alcuni hanno alzato la mano. Altri l’hanno tenuta bassa, e sono state diverse. Queste prove verranno fatte anche per capire chi se la sente di gestire tutto questo" Sky Sport
  10. ACCORDO CON IL BOURNEMOUTH PER LA CESSIONE DEFINITIVA DEL CALCIATORE HUIJSEN Torino, 30 luglio 2024 – Juventus Football Club S.p.A. comunica di aver raggiunto un accordo con la società AFC Bournemouth per la cessione a titolo definitivo dei diritti alle prestazioni sportive del calciatore Dean Donny Huijsen Wijsmuller a fronte di un corrispettivo di € 15,2 milioni, pagabili in cinque esercizi, oltre a premi variabili fino a un massimo di € 3 milioni.
  11. Rivoluzione. È intorno a questa parola che ruota il nuovo corso della Juventus, tornata ad alzare un trofeo dopo tre anni (la Coppa Italia) e protagonista di un sensibile cambio dirigenziale e tecnico: dall’addio dell’ex presidente Andrea Agnelli all’arrivo, nella scorsa stagione, di Cristiano Giuntoli come football director, fino alla recente separazione con Massimiliano Allegri, sostituito in panchina da Thiago Motta. Una rivoluzione che poggia le fondamenta sulle vicende giudiziarie che hanno coinvolto il club nella stagione 2022-23, con il loro impatto negativo non solo sui risultati sportivi, ma anche sui conti. Aspetto evidenziato sia dal nuovo aumento di capitale da 200 milioni di euro predisposto a fine 2023 dall’azionista di maggioranza, Exor, sia dalle parole di John Elkann, per il quale la stagione 2023-24 è stata un “anno zero per la Juventus”. “Sono stati due anni molto complicati, in cui abbiamo registrato, per i dieci punti di penalizzazione, perdite tangibili, circa 115 milioni di euro, e intangibili, come quelle legate al brand e alla sua appetibilità sul mercato”, spiega Francesco Calvo, managing director revenue & football development della Juventus. Anche “se il mondo del calcio ha la memoria corta, perché è molto legato ai risultati”, lo stesso non si può dire dell’industria delle sponsorizzazioni, dove la reputazione del brand e la programmazione sono fondamentali. Lo dimostra il fatto che, dopo la scadenza del contratto con Jeep, il club non ha ancora trovato un accordo per il nuovo main sponsor. “Siamo stati penalizzati perché non abbiamo avuto modo di programmare, ma le sensazioni sono positive: abbiamo diverse trattative in fase avanzata” D’altronde, non bisogna dimenticare che la Juventus, oltre a essere la prima squadra della Serie A per ricavi secondo Deloitte (432,4 milioni di euro nella stagione 2022-23), è anche l’11esimo club di calcio di maggior valore al mondo secondo Forbes, con una valutazione di 2,05 miliardi di dollari, la più alta in Italia. Traguardi che la società ha raggiunto “grazie ai tanti investimenti degli ultimi anni. Da quelli nelle persone a quelli infrastrutturali, stimati in circa 200 milioni di euro, come lo stadio, i centri sportivi (Jtc Continassa e Allianz Training Center di Vinovo), la sede, il J|medical e il J|hotel, fino a tutto l’ecosistema digitale, sfociato nella nascita di Juventus Creator Lab”. A questo proposito, con 175 milioni di follower, Juventus è attualmente il brand italiano più seguito al mondo. “Oltre ad aver intrapreso una strategia opposta rispetto ad altri club, abbiamo avuto il merito di cavalcare la spinta dell’arrivo di Cristiano Ronaldo. Operazione che, nonostante la pandemia, ci ha permesso di accrescere la riconoscibilità del brand in tutto il mondo”, aggiunge Calvo. Se dal punto di vista dei risultati la Serie A rimane molto competitiva, come dimostrano le ultime due edizioni delle competizioni europee, culminate con la vittoria dell’Europa League dell’Atalanta e con il primo posto nel ranking Uefa, guardando ai diritti tv non si può dire lo stesso. Tra i cinque principali campionati europei, siamo davanti solo alla Ligue 1 francese, con una differenza abissale rispetto alla Premier League, che per la stagione 2022-23 ha distribuito 3,2 miliardi di euro, più del triplo rispetto alla Serie A. E per le nostre squadre i ricavi, dalla prossima stagione, subiranno una nuova diminuzione: da 970 a 900 milioni. La spiegazione del calo, secondo Calvo, può essere riassunta in alcuni punti: “Partiamo dal presupposto che il calcio segue il ritmo di crescita del proprio paese, e in Italia il Pil non ha subito rialzi importanti negli ultimi anni. A ciò aggiungiamo la competitività degli operatori, lo scarso sviluppo tecnologico e infrastrutturale del Paese e la mancanza di integrazione con i servizi di connettività, aspetto molto impattante all’estero. Non dimentichiamo poi i costi degli abbonamenti, che al di fuori dell’Italia sono molto più alti, la pirateria, su cui però si sta facendo un ottimo lavoro, e la scarsa managerialità all’interno della Lega”. Calvo si sofferma quindi sulla “necessità di rivedere i format di tutti i campionati professionistici, perché così il sistema calcio italiano non è economicamente sostenibile. Basti pensare che una squadra di Lega Pro perde in media 1,5 milioni all’anno, fatturando tra i 2 e i 4 milioni”. Allo stesso tempo, continua Calvo, bisognerebbe rivedere tutto ciò che “concerne le mutualità” e incentivare “una revisione dei contratti di lavoro, che devono essere flessibili. Se, per esempio, una società retrocede dalla Serie A alla Serie B, deve poter dimezzare le cifre dei contratti dei lavoratori”. Il tema della Serie A a 18 squadre, al posto delle attuali 20, è quindi solo un tassello di questa trasformazione, che riguarda anche il numero di partite. “Al termine della stagione 2025-26, che si concluderà con i Mondiali negli Stati Uniti, in Canada e in Messico, i calciatori, stipendiati al 100% dai club, giocheranno per il 75% del tempo con le loro squadre e il 25% con le nazionali. E i rischi sono tutti a carico dei club. Non va bene”. Positivo, invece, il sempre maggiore interesse degli investitori stranieri, specialmente americani: nella prossima stagione la Serie A avrà sette proprietà statunitensi su 20. “È una tendenza che permette al sistema Italia di aumentare gli investimenti infrastrutturali. Lo stiamo vedendo, per esempio, con il Viola Park della Fiorentina, o con i progetti degli stadi del Bologna e della Roma”. Calvo si sofferma anche sui motivi di questo interesse: “L’industria dello sport in Europa è ancora molto frammentata, perché è più concentrata sui risultati sportivi che sul business. Di conseguenza, c’è più possibilità di scovare opportunità di investimento rispetto agli Usa, dove le cifre in ballo sono ormai da capogiro”. Non poteva mancare un accenno alle due competizioni internazionali che vedranno la Juventus protagonista: il nuovo Mondiale per club e la Champions League. Del primo, a parte le squadre qualificate, si sa ancora poco. Soprattutto in termini economici, dato che la Fifa sta ancora discutendo con diversi broadcaster per i diritti tv e il montepremi. La sensazione è che entro settembre possano arrivare novità. “È una grande opportunità per noi, ma parlare adesso di cifre è impossibile. Ci sono stime di ricavi e di costi, ma ancora non si sa nulla sulla redistribuzione”. Infine, c’è tanta curiosità sulla Champions League, che dalla prossima edizione cambierà format. Tra le tante novità, non ci sarà più la fase a gironi, che verrà sostituita da un girone unico in cui tutte e 36 le squadre giocheranno otto partite. “Sarà interessante, divertente e imprevedibile. Ovviamente, tutte le analisi le faremo successivamente. Sono molto curioso, perché comunque rappresenta un grosso passo avanti” Articolo apparso sul numero di luglio 2024 di Forbes Italia
  12. Andrea Cambiaso, terzino sinistro della Juventus, ha parlato dal ritiro di Herzogenaurach ai cornisti presenti. Ecco le sue dichiarazioni riprese da TuttoJuve: Le tue prime sensazione del tuo ritorno in bianconero dopo l'Europeo? "Sono tornato dalle vacanza, questi 20 giorni, sono molto contento di essere qui, di tornare in questa società incredibile. Fisicamente sto bene, dai bene!". Ci presenti Thiago Motta? "Allenatore che ha grande mentalità, ha grande voglia di lavorare, è molto esigente. E quindi fa molto bene. Siamo una squadra relativamente giovane. Può aiutarci molto". Hai già parlato della tua posizione in campo? "Ho questa fortuna, sono abbastanza duttile, in diverse posizioni. In questi giorni mi sta utilizzando più da terzino sinistro. Quello poi vedremo, durante l'anno ci sono diverse complicanze, infortuni, vedremo dai…"
  13. Juan David Cabal è ufficialmente bianconero. Terzino – e all'occorrenza anche difensore centrale – classe 2001, arriva alla Juventus dall'Hellas Verona e firma un contratto che lo lega ai nostri colori fino al 30 giugno 2029. Torino, 18 luglio 2024 – Juventus Football Club S.p.A. comunica di aver raggiunto un accordo con la società Hellas Verona FC per l’acquisizione a titolo definitivo dei diritti alle prestazioni sportive del calciatore Cabal Murillo Juan David a fronte di un corrispettivo di € 11 milioni, pagabili in tre esercizi, oltre ad oneri accessori pari a € 1,8 milioni. Sono inoltre previsti premi per un ammontare non superiore a € 2 milioni, al raggiungimento di determinati obiettivi sportivi Benvenuto alla Juventus, Juan, ci vediamo in campo! Juventus.com
  14. Intervistato da Rai 2, Alessandro Canovi, tra gli agenti di Thiago Motta, ha spiegato i motivi che hanno spinto l'allenatore italobrasiliano a scegliere il progetto della Juventus a scapito di altri club che si erano interessati all'ormai ex Bologna: "Thiago si è tuffato molto bene nell’avventura Juve, è contento di essere in un club con pochi eguali al mondo. Il suo entusiasmo è ai massimi livelli e ha la convinzione di poter ottenere grandi risultati fin da subito", ha assicurato. Canovi poi aggiunge: "Alcuni mi avevano contattato per parlare di Thiago - ha ammesso -. La scelta della Juve è stata però molto semplice, parliamo di uno dei club migliori al mondo. Giuntoli sa comunicare molto bene le proprie idee, non è stato difficile capirsi e si vede da come stanno programmando tutte le operazioni insieme. Fino ad aprile Thiago ha pensato comunque solo al Bologna. C’erano anche altri club interessati, tant’è che abbiamo firmato il contratto con la Juventus solo il 14 giugno”, ha concluso
  15. Khephren Thuram lascia la Francia che farà le olimpiadi. Il suo futuro club che dovrebbe essere la Juventus, come annunciato ieri da L'Equipe, è contrario alla sua partecipazione. Abbiamo tempo fino a mezzanotte per dare la lista. Khéphren Thuram non ci sarà. La società dove andrà (la Juve, ndr) è contraria al suo arrivo. Per quanto rappresenta per il nostro gruppo è molto dura, ma non possiamo permetterci di trovarci nella situazione in cui il suo nome è inserito nella lista di domani e poi il club arriva e ci dice di no alla fine", ha detto l'ex Arsenal. Il centrocampista era stato inserito nella lista dei Bleus che proveranno a vincere l'oro in casa. La finale del torneo è in programma sabato 10 agosto, a una settimana dall'inizio della Serie A
  16. L'ex centrocampista della Juventus Arturo Vidal ha concesso un'intervista a Davoo Xeneize Plus. Le sue parole sulla Vecchia Signora: "Vidal-Pirlo-Marchisio-Pogba? Per me è il miglior centrocampo che abbia mai visto, in cui abbia mai giocato. Credo sia il migliore della storia del calcio. Xavi-Busquets-Iniesta? Erano diversi. Tecnicamente erano spettacolari, ma non davano un calcio, contro di noi hanno sofferto. Se non fosse stato per Messi, avremmo vinto la Champions. E' stato quello il miglior anno della mia vita. Abbiamo vinto quasi il triplete con la Juve e poi vincemmo la Copa America col Cile. In due mesi abbiamo fatto praticamente tutto"
  17. Fuori dai piani della Juventus per la stagione 2024/2025, la prossima destinazione di Weston McKennie potrebbe essere la Turchia. Come riportato dal sito turco “Faul.com“, il direttore sportivo del Fenerbahce, Mario Branco, ha infatti contattato l’agente del centrocampista per sondare il terreno. Da sottolineare inoltre come il nuovo allenatore del club, José Mourinho, abbia dato il via libera alla trattativa e sarebbe felice di avere a disposizione per la prossima annata il calciatore statunitense
  18. Secondo quanto riportato da L’Equipe, il PSG ha messo nel suo mirino Dean Huijsen e non solo sta monitorando il centrale di proprietà della Juventus, ma sta prendendo in seria considerazione il suo acquisto. Quello che si presenterà ai blocchi di partenza della prossima stagione, sarà un PSG molto rinnovato. Come è noto, l’obiettivo principale sarà quello di individuare sul mercato un campione chiamato ad andare a prendere il posto di Kylian Mbappé in rosa, ma in generale si cercherà di lavorare su tutti i reparti. In particolare, la difesa potrebbe essere quello che andrà maggiormente modificato ed è anche per questo motivo che nel mirino del club transalpino è finito anche Dean Huijsen. Per convincere la Juventus a cedere il suo centrale classe 2005 servirà comunque uno sforzo importante: per il direttore sportivo Cristiano Giuntoli ha una valutazione di non meno di 30 milioni di euro. È questa la cifra che permetterebbe al club di fare plusvalenza quasi totale e reinvestire gran parte di questo budget per regalare a Thiago Motta la più grande richiesta fatta: Riccardo Calafiori. Almeno per ora, c'è grande distanza sul costo dell'operazione. Il PSG, infatti, valuta il cartellino di Huijsen non più di 20 milioni di euro, non una cifra bassa, ma comunque distante dalle richieste bianconere. Servirà trattare.
  19. Huware sarà il primo Official Innovation Partner di Juventus Forward, il progetto del Club dedicato all'innovazione. Juventus e Huware hanno lanciato la prima partnership nel campo dell'innovazione nella massima serie italiana, con l'obiettivo di promuovere la co-creazione e lo sviluppo di nuove soluzioni tecnologiche per accelerare l'innovazione digitale nello sport, e hanno svelato questa entusiasmante collaborazione al Google Cloud Summit di Milano. Grazie a questo accordo, Juventus Forward – il laboratorio di innovazione del Club – collaborerà con Huware, una società di consulenza cloud, per innovare digitalmente e sfruttare il potenziale dell'Intelligenza Artificiale in diverse aree, dalle prestazioni al coinvolgimento dei fan. Huware e Juventus mirano insieme ad accelerare il cambiamento adottando un approccio concreto, basandosi su casi reali per testare nuove soluzioni e ampliare i confini dell'utilizzo di tecnologie specifiche di Intelligenza Artificiale nello sport, dalle prestazioni al business. La partnership tra Juventus e Huware esplorerà vari modi in cui l'Intelligenza Artificiale può essere applicata nel mondo del calcio ai giorni nostri. Il Machine Learning per l'analisi degli allenamenti e delle prestazioni, la Computer Vision, presa in prestito dall'agricoltura, per identificare difetti e prevedere l'evoluzione del manto erboso, l'AI generativa per la creazione di contenuti, sono solo alcune delle aree che verranno esplorate. L'obiettivo è avere un impatto a 360° sulle funzioni del Club, con lo scopo di incoraggiare l'adozione non solo di nuove soluzioni tecnologiche, ma anche di introdurre una mentalità innovativa che, con un nuovo approccio, spinga lo sguardo verso il futuro e le opportunità che può offrire. CHE COS’È JUVENTUS FORWARD Juventus Forward è il programma di innovazione più recente del Club. È uno spazio di co-creazione che incoraggia la collaborazione interna e l'integrazione con l'ecosistema esterno dell'innovazione (Istituzioni, Start-up, Acceleratori). Forward, una fusione tra anima aziendale e sportiva, ha il ruolo di facilitatore, con l'obiettivo di favorire le condizioni necessarie per generare innovazione. Come primo partner sportivo di un acceleratore in SportTech, vincitore del premio Innovazione dell'Anno 2023 assegnato dal Social Football Summit, organizzatore di 'Calls for Ideas' rivolti agli studenti, attivo nel Venture Clienting e partecipante sempre più attivo nella rete dell'innovazione, il progetto si articola in tre obiettivi: tradurre idee in valore (ricavi e prestazioni), posizionamento del brand e introduzione di una cultura dell'innovazione, perché l'innovazione non è solo rappresentata da soluzioni tecnologiche, idee o metodi, ma anche dal processo di scoprire nuovi modi di fare le cose. Play the Forward Game! Juventus.com
  20. «A 24 anni scrissi che avrei voluto lasciare il calcio. Poi ho rischiato anche una ricaduta. Mi hanno salvato i terapisti e i miei figli». È uno dei passaggi della lettera che Danilo, difensore della Juventus e capitano della nazionale brasiliana, ha pubblicato su The Players Tribune. È una confessione delle gioie e dei momenti bui che ha attraversato nella sua carriera e l’ha indirizza ai tifosi verdeoro, alla vigilia della Coppa America. «La cosa più importante nel calcio per me è dare tutto quello che puoi. Ma non sempre accade. Ci saranno molti momenti in cui le gambe non funzioneranno. Quando ti svegli sentendoti terribile, pensi che tutti ti odino e che non meriti nemmeno di indossare quella maglia. Mi ha salvato vedere il gioco con gli occhi di un bambino». Le difficoltà psicologiche sono emerse dopo il trasferimento del giocatore al Real Madrid. «Sono umano, non sono sempre stato al mio meglio. Durante la mia prima stagione al Real Madrid mi sentivo depresso, perso, inutile. In campo non riuscivo a fare un passaggio di cinque metri. Fuori, non riuscivo a muovermi. La mia passione per il calcio era scomparsa e non vedevo una via d’uscita. Volevo tornare a casa mia, in Brasile, e non giocare più» Danilo spiega che si è ritrovato anche grazie ai ricordi di quando ha iniziato a calciare il pallone «la gioia di giocare non per fama o denaro, ma per divertimento». Ha rischiato una ricaduta dopo la pandemia di Coronavirus e l’uscita dalla Coppa del Mondo: «Avrei potuto dire “ho avuto una buona carriera. Ho già raggiunto il mio massimo. Ora posso rilassarmi”. Ma ho fatto il contrario. Ho iniziato a sfidare me stesso per essere un leader migliore. Ed è stato allora che tutto si è illuminato per me. Quando ho ricevuto la fascia di capitano alla Juventus è stato un grande onore. Ma quando ho ricevuto quella del Brasile, è stato qualcosa di diverso. Un onore immenso, incomparabile» Ed è nelle vesti di capitano che si rivolge, infine, ai tifosi brasiliani: «So cosa significa la Seleção per il nostro Paese. E la Coppa America è una grande opportunità per dimostrare che il nostro gruppo comprende il peso della responsabilità di indossare questa maglia. Penso che dobbiamo giocare come se stessimo lottando per tornare a essere di nuovo dei calciatori professionisti. Abbiamo rinunciato a tutto per la nazionale. Siamo un gruppo che ha molta fame e molto orgoglio di rappresentare il nostro Paese. Non siamo stati in grado di dimostrare quanto siamo disposti a sacrificare per questa maglia. L’unico modo per cambiare questa immagine è dare anima e corpo in campo. Ogni giocatore che indossa la maglia verdeoro ne sente il peso, indipendentemente da quello che si dice in giro» Open
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