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Sergione

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  1. Sergione

    Huijsen e Yildiz ufficialmente in prima squadra

    Dean Huijsen e Kenan Yildiz, da oggi, martedì 7 novembre 2023, fanno parte della Prima Squadra della Juventus. Per entrambi, che già gravitano intorno alla Prima Squadra da tempo, il punto d'arrivo di un percorso iniziato con la maglia dell'Under 19 bianconera e proseguito con la Next Gen. Per Yildiz, che nel frattempo ha trovato l'esordio anche con la Nazionale Maggiore della Turchia, sono già cinque le presenze in Serie A quest'anno. Huijsen, invece, ha esordito a San Siro, contro il Milan, mostrando fin dai primi istanti in campo personalità e talento. Juventus.com
  2. Daniele Rugani ha parlato in diretta sul canale Twitch della Juventus. TuttoJuve ha riportato le sue parole in diretta: Finito allenamento. Sei stanco? "Oggi abbiamo recuperato dopo Firenze che è stata bella tosta. Da domani penseremo al Cagliari perchè dobbiamo finire questo periodo alla grande". Come è andata la partita di Firenze? "Ora mi viene da ridere perchè mi viene in mente l'intervista di Szczesny. Aveva ragione lui è stata una partita di sofferenza, ma la sensazione era che eravamo solidi e non era facile farci gol. Vogliamo soffrire meno, perchè è bello vincere soffrendo, ma non siamo matti sappiamo anche noi che dobbiamo giocare meglio e fare più gol. Ma era troppo importante vincere a Firenze". Avete fatto un lavoro difensivo importante... "Abbiamo fatto un lavoro strepitoso difensivo anche i centrocampisti e attaccanti si sono sacrificati, È stato un lavoro di squadra eccezionale. Sappiamo che dobbiamo fare meglio e lavoreremo in settimana per migliorare". Il tuo salvataggio come quello di Barzagli? "Sì dai lo ricorda. Tu devi sapere dove arriva l’attaccante e fare in modo di anticipare la palla". La cosa più difficile della partita Firenze? "La continuità di attenzione che dovevamo avere per tutta la partita, perchè non potevamo sbagliare mai". Il tuo salvataggio vale la vittoria? "Bello. È stato importante. Mi sono reso conto subito che era una bella occasione per loro. Sono contento di aver dato il mio contributo in quella situazione, perchè era importantissimo vincere per mille. Adesso cerchiamo di non rovinare questo bel momento sabato anzi di consolidarlo". Che momento della carriera sta vivendo? "Il tempo passa, quindi si cresce a livello anagrafico ma anche umano e di maturità e responsabilità. Certi problemi che da giovane ti sembrano insormontabili poi magari capisci che hanno un peso meno importante. Tante situazioni cambiano, adesso sono anche diventato papà da tre anni. Certe priorità le vivo in maniera diversa. Chiellini mi diceva sempre che la parte migliore della sua carriera l’ha avuta dai 33 anni". È vero che un difensore cresce dopo rispetto agli attaccanti? "Ti ripeto Chiellini diceva che questa cosa è così. Condivido questo pensiero, perchè un difensore acquisisce cattiveria e malizia con il passare delle stagioni". Quando arriva il tuo prossimo gol? "Spero presto e lo sto aspettando con ansia". Quanto ti fanno piacere le parole del mister? "Sicuramente con il mister ci siamo parlati spesso. Ho un bellissimo rapporto con lui. Negli ultimi mesi il rapporto si è consolidato. Ha sempre speso belle parole per me che fanno piacere e danno certezze che per un calciatore sono importanti. Sento la sua fiducia e questo conta. Il mister mi ha fatto sempre giocare partite importanti e ha sempre dimostrato la sua fiducia, ma ultimamente ancora di più". Siete una squadra molto unita... "Penso che lo spirito sia abbastanza consolidato. A questa squadra si possono dire tante cose, ma non a livello di compattezza. Deve essere la nostra forza fino alla fine, poi in settimana lavoriamo e lavoreremo per migliorare la parte tecnica, che a volte esce meno. Però con questo spirito e con questa cattiveria sicuramente gli avversari faranno fatica a batterci". Sei sempre stato un difensore? "No da piccolo facevo un sacco di gol. Giocavo centrocampista e battevo tutti i calci piazzati. Poi nel settore giovanile mi hanno spostato in difesa e non ho più cambiato ruolo". Hai giocato in tutti i ruoli della difesa... "Io sono a disposizione del mister. Se ti devo dire preferisco centro o centro destra. Però il primo anno della Juve ho giocato quasi sempre centro sinistra. Quindi posso farlo". Un giudizio su Huijsen? "Dean secondo me ha un futuro molto importante. All’inizio dovrà dimostrare, però sicuramente in prospettiva è un gran bel giocatore. Penso che allenarsi già con noi sia importantissimo per lui. Deve venire all’allenamento con una voglia matta di apprendere ed imparare, non perché siamo più forti di lui ma perchè più grandi e più esperti. Mi ricordo la mia situazione con Chiellini, Barzagli e Bonucci. Io ad ogni allenamento imparavo tre cose alla volta. Che è forte si è già visto e dovrà solo dimostrarlo". Oggi erano felici Hujsen e Yildiz? "Si, se lo sono meritati, perchè hanno dimostrato di poterci stare e sono molto contento per loro. Hanno festeggiato un pochino, erano belli e sorridenti, poi però testa al campo e hanno subito spinto in allenamento". Parlaci del tuo arrivo alla Juve. Cosa pensi della Next Gen? "La Next Gen secondo me è una figata, è all’avanguardia e la Juve è stata bravissima ad anticipare tutti. È una risorsa importantissima. Ai miei tempi non c’era ma non so se mi avrebbe aiutato, perché ai miei tempi esistevano le comproprietà. Sono potuto crescere all’Empoli, sono tornato, fortunatamente siamo tornati subito in Serie A e abbiamo fatto una bella stagione. Sicuramente è stato un bel percorso anche quello con l'Empoli". Il tuo idolo? "Io da piccolo non volevo difendere ma solo attaccare. Tifando Juve seguivo Trezeguet e Del Piero, perciò ti dico Del Piero. Avevo un po' di sue maglie". Collezioni maglie? "Non sono un collezionista. Faccio un po' di regali delle mie maglie e ho conservato poco e niente. Scambio solo se mi chiedono o se scambio lo faccio per fare regali ai miei amici". Dove vedevi la Juve da piccolo? "Ho un bel ricordo di questa cosa. Io non vedevo la partita a casa. Ho un ricordo simpatico che andavamo a vedere le partite io, mio papà e mio fratello o la guardavo al bar dove è cresciuto mio papà o allo Juventus club della mia città". La partita più importante? "Inter-Juventus vinta 2-3. È stata una montagna russa di emozioni, però l'adrenalina che ha dato quella partita è incredibile". Un messaggio ai tifosi? "Ci tengo a mandare un messaggio alla popolazione della mia Toscana. Volevo mandare un grandissimo abbraccio a tutte le persone che sono state colpite da questa cosa tremenda. Sono sicuro che il popolo toscano si risolleverà perche siamo belli tosti. Per i nostri tifosi invece venite allo stadio sabato perchè abbiamo bisogno di voi perchè sarà tosta. Noi abbiamo una bella iniezione di energia da voi e cercheremo di fare del nostro meglio per farvi gioire e andare in vacanza alla grande. Dobbiamo vincere".
  3. A causa delle lunghe assenze di Fagioli e Pogba, in vista della sessione di gennaio la Juventus sta sondando il mercato dei centrocampisti. Negli ultimi giorni ci sono da registrare dei cambiamenti per quel che riguarda l'identikit del calciatore cercato da Allegri e dai dirigenti Manna e Giuntoli. Se Pierre-Emile Hojbjerg, centrocampista centrale danese del Tottenham, era fino a poco tempo fa una delle prime scelte bianconere, ora la Juventus si sta orientando su un altro tipo di profilo: non più un play, bensì una mezzala dotata di capacità di inserimento e possibilmente con qualche gol nelle gambe. Trovano conferme le indiscrezioni sull'idea Kalvin Phillips, inglese del Manchester City che ha giocato qualche minuto contro il Bournemouth nel weekend, sempre che i Citizens di Guardiola decidano di lasciarlo partire. L'opzione che i bianconeri potrebbero valutare, nel caso, è quella del prestito con diritto di riscatto. Un'altra idea può portare ancora a Thomas Partey dell'Arsenal, che però negli ultimi anni si è procurato diversi infortuni e potrebbe lasciare questa incognita. Il ghanese era già un obiettivo bianconero nelle scorse sessioni. Non è da escludere infine un tentativo in attacco per un calciatore con le caratteristiche di Domenico Berardi, e magari anche per lo stesso esterno offensivo del Sassuolo. Di Marzio Blitz di Manna e Giuntoli a Londra per parlare di calciomercato. I due dirigenti bianconeri erano presenti sugli spalti durante Tottenham-Chelsea. Nel mirino della Juventus ci sono Pierre Emile Hojbjerg, Thomas dell'Arsenal e Kalvin Phillips del Manchester City. Il blitz a Londra ha dato modo ai dirigenti bianconeri di avere contatti e incontri con i vari club della Premier League. Come sappiamo, infatti, la Juventus sta cercando un centrocampista dopo la squalifica di Nicolò Fagioli e la sospensione di Paul Pogba. Di Marzio
  4. Secondo il corriere dello sport Chiné che sta studiando le carte del caso scommesse e non ha ancora del tutto chiuso la questione Fagioli. Il centrocampista juventino ha dichiarato che si è fatto prestare soldi da Dragusin e Gatti non spiegando il reale motivo della richiesta. Per gli inquirenti però questa versione pone dubbi e qualora i due giocatori sapessero rischiano un accusa di omessa denuncia che portebbe fino a 6 mesi di squalifica
  5. Sergione

    Ufficiale: Federico Gatti rinnova fino al 2028

    Siamo felici di annunciare che Federico Gatti ha rinnovato il contratto che lo lega alla Juventus, fino al 30 giugno 2028! Fede, acquistato a gennaio 2022, è entrato nella squadra l’estate successiva, e subito ha saputo conquistare tutti. La sua cifre principali sono l’abnegazione e l’umiltà: passo dopo passo, Gatti è diventato un giocatore che già ora - dopo poco più un anno - è fondamentale per la squadra in campo e per il gruppo fuori dal campo. La sua voglia di migliorarsi è continua, così come continui sono i suoi progressi: basti pensare alle sue ultime prove in campo, coronate con il gol nel Derby prima e con una grande partita a San Siro poi. E non sono certo due casi: i gol di Gatti in bianconero sono tre, e da quando gioca nella Juventus, nessun difensore centrale italiano di squadre presenti nelle due stagioni in serie A ha segnato di più, considerando tutte le competizioni. Quanto al valore difensivo, nello stesso periodo nessun difensore bianconero è stato saltato in dribbling in media meno volte di lui (0.26 a partita, 9 dribbling subiti su 34 gare). E allora godiamoci la bella notizia da cui siamo partiti: Federico Gatti è bianconero fino al 2028! Juventus.com
  6. Nicolò Fagioli, centrocampista della Juventus, è uno dei calciatori coinvolti nel caso calcioscommesse. Come segnala Sky Sport, alcuni quotidiani come “La Stampa” e “Tuttosport” hanno diffuso alcuni virgolettati relativi proprio alle deposizioni che il giocatore ha reso alla procura di Torino e al procuratore della Figc, Giuseppe Chiné, dopo essersi autodenunciato lo scorso 5 settembre. Per lui è già arrivata una squalifica di 12 mesi, 5 dei quali commutati in prescrizioni alternative, e una ammenda di 12.500 euro, per la violazione dell'art.24 del CGS. Le prime scommesse “Ho iniziato a scommettere a Tirrenia nel ritiro della Nazionale Under 21”, ha raccontato il centrocampista bianconero, ripercorrendo la genesi della sua ludopatia. A consigliarlo, secondo quanto dichiarato, sarebbe stato Sandro Tonali, altro calciatore finito nel calderone mediatico: “Mi ha detto che avrei potuto farlo anche io perché i movimenti non erano tracciabili”. Le prime scommesse, ha ammesso Fagioli, erano “sul tennis, poi da settembre 2022, poiché dovevo restituire somme ingenti a varie piattaforme, iniziai a scommettere anche sul calcio, per provare a recuperare”. Ma senza “mai aver scommesso sulla Cremonese o sulla Juventus”, i due team in cui ha militato il giovane centrocampista. L’accumulo dei debiti Inizialmente l’approccio al mondo delle scommesse era frutto di “divertimento” ma poi, col trascorrere del tempo, diventata quella che Fagioli definisce una vera e propria “ossessione” che lo fa piombare “in una condizione di stress determinato dai debiti”. Il totale degli stessi, secondo quanto emerso dalla procura federale, sarebbe vicino all’ingente somma di 3 milioni di euro. "La notte avevo smesso di dormire. Più il tempo passava più il debito mi ossessionava. Pensavo di giocare solo per tentare di recuperare", ha dichiarato il giocatore, confessando anche di aver ricevuto una serie di minacce. "Ti spezzo le gambe, mi dicevano". La situazione insospettisce la madre che blocca i conti al calciatore, impossibilitato a quel punto a poter usare i propri soldi. Ecco, allora, che Fagioli pensa di chiedere prestiti ad alcuni compagni di squadra: 40 mila euro a Dragusin e 40 a Gatti “dicendogli che mi servivano per comprare un orologio”. Il momento più brutto Proprio la mamma sarebbe stata una delle poche persone a sapere della sua ludopatia. “Lo sapevano solo lei e qualche amico non calciatore” ma non, stando sempre alle deposizioni, la Juventus: “Dovevo rinnovare il contratto, temevo che una notizia del genere lo avrebbe impedito”. Nel suo racconto, emerge poi un passaggio significativo, quello delle lacrime di Sassuolo. “A marzo-aprile 2023, durante Sassuolo-Juventus feci un errore tecnico e fui sostituito”. Quel giorno il giocatore, inquadrato dalle telecamere, era in lacrime dopo essersi seduto in panchina. Il pensiero, ha confessato, era “ai debiti legati alle scommesse” Sky
  7. Cristiano Giuntoli, Football director della Juventus, si confessa in un lunga intervista al Festival dello Sport, organizzato a Trento dalla Gazzetta dello Sport: IL PULLMAN - "Cosa mi ricorda? Viaggi molto lunghi da Prato, per andare a vedere la Juve. Ero un bambino che sognava molto. La mia passione nasce da bar di mio nonno, dove si parlava tanto di sport, di ciclismo... C'erano persone che facevano della passione una ragione di vita". JUVE PIU' AMATA - "Quella di Platini, Tardelli, Boniek... Sapevo a memoria la formazione. Ma quella di Lippi è stata una Juve straordinaria, che va ricordata in mezzo a tante grandissime: quella rappresenta lo spirito giusto". VITTORIA PIU' BELLA - "Hanno tutte un grande fascino, in tutte le categorie. Anche in Serie B con il Carpi, l'anno scorso con il Napoli... Ma quella più importante sarà sempre la prossima". UN GIOCATORE CHE VORREBBE DI NUOVO IN CAMPO - "Penso a Del Piero, Baggio, Platini... Hanno segnato un'epoca del calcio mondiale, dobbiamo andarne orgogliosi. Dirne uno solo è troppo poco". LA FOTO DI UN'AMICHEVOLE - "Ricordo Juventus-Imperia, prima della partita del famoso rigore-non rigore di Iuliano. Non sono stato un buon esempio come difensore (ride, ndr.). In amichevole ero molto emozionato, portai anche mio padre che era molto emozionato, è stato un bel momento della mia vita". IL PADRE - "Era un fanatico, io avevo una visione più a 360 gradi. Lui è stato un grande tifoso, forse mi manca la condivisione con lui di certi momenti". ANEDDOTO SU ALBIOL - "Ho fatto tante partite tra i dilettanti, in Serie C. Aiuta a capire l'errore, a fare una valutazione. Dentro ogni partita ci sono prestazioni giuste e altre meno. Ricordo una volta con Albiol, fece due errori ed era disperato. Gli ho detto che secondo me ha sbagliato perché secondo me voleva sopperire a una mancanza di un compagno. Mi chiese come avevo fatto ad accorgermi, gli dissi che avevo giocato 400 partite al Nord (ride, ndr.). Il giocatore deve essere giudicato da chi è in grado di capire". LA SCELTA DEL CALCIO - "Era la mia più grande passione, mia mamma non era così contenta. Ma scelsi una strada tortuosa, piena di punti di domanda (dopo aver completato 19 esami di Architettura, ndr.). Mio padre mi spalleggiava di più, ma anche lui la preoccupazione l'aveva perché non c'era la sicurezza di un futuro. Ma la mia passione era tanta da sopperire a tutte le incertezze". LA VOCAZIONE DEL DS - "Ero diventato un punto di riferimento per i mister, i direttori, i compagni, facevo gestione senza accorgermi. Per natura sono un aggregante, stavo facendo già gestione. Non mercato, ma qualche suggerimento lo davo. Ero un punto di riferimento naturale, poi a 24 anni avevo l'ambizione di fare il dirigente: me lo ha ricordato mia madre, conserva tutto. Non mi piace molto apparire, adesso rappresento un club importante ed è giusto che mi faccia sentire ma mi piace dare più forza al noi, agli altri. Credo sia il modo più corretto, la Juventus guarda caso inizia con "you" - tu - e finisce con "us" - noi-: racchiude molto di quello che penso del gruppo squadra". IL MIRACOLO CARPI - "Il presidente Bonaccini è stato molto importante, abbiamo costruito una bella situazione che mi ha permesso di conoscere il calcio dalle basi, dal giardinaggio. Quando poi arrivi al vertice di un club importante puoi dire di conoscere tutto. Abbiamo creato una situazione incredibile, nella mia testa c'era la volontà di andare in Serie B, ma strada facendo siamo arrivati in A. Un percorso straordinario". GIOCATORE FLOP - "Più di uno, si sbaglia tanto anche se si cerca di non farlo. Le dinamiche sono tantissime, quando prendi un giocatore è come una fidanzata: pensi sia quella giusta, poi la porti a cena ma quando la porti a casa capisci che non va bene, che non lava, non stira (ride, ndr.). Bisogna stare attenti, capire tutti i parametri: è un ruolo difficile, ho fatto tanti errori ma da lì anche cose positive". SCELTA DI UN GIOCATORE - "Dobbiamo prendere tantissime informazioni, mi piace parlarci, capire la provenienza della famiglia, la sua vita in precedenza. Per sbagliare meno bisogna prendere tante informazioni, guardare video, incrociare dettagli con collaboratori, andare a vederlo. Poi si va di emozioni, cerchi di capirne l'essenza, la sensazione di pancia. Negli ultimi tempi va di moda confrontarsi con i numeri, li uso più per confrontare le emozioni e le informazioni che ho raccolto". CHIAMATE DI NOTTE AGLI ALLENATORI - "Ma no, dipende... Io non vado a letto presto, di sera penso molto e mi capita di chiamare i collaboratori, anche il mister: quello è il momento in cui posso guardare oltre. Allegri? Sto con lui dal mattino presto, non c'è bisogno...". SCUDETTO A NAPOLI - "Grande soddisfazione. Con Sarri trovammo una squadra già creata con Benitez, ci fu un primo ciclo. Il secondo è nato strada facendo, abbiamo lavorato da lontano su uno spartito chiaro che ha dato grandi frutti. Una programmazione lunga, Di Lorenzo e Zielinski sono arrivati tanto tempo fa, Mario Rui, tutti giocatori che erano lì da tempo. Spalletti è stato bravo ma anche Gattuso... Ci vuole anche la fortuna di arrivare al momento giusto. Anche l'anno precedente c'erano stati infortuni che hanno tolto serenità e punti, ma già si poteva puntare allo scudetto". CON DE LAURENTIIS - "Con me è stato straordinario, un visionario. Mi ha dato fiducia, un'azione di coraggio incredibile nell'intravedere questo giovane dirigente. Non è quello che appare, con me è sempre stato molto carino. Abbiamo lavorato ogni giorno, mi ha insegnato tanto. Un bellissimo rapporto, lo ringrazio". COME UN PADRE - "Ho trovato giocatori bravi, Koulibaly è rimasto 7 anni e diventi quasi un padre. Poi quando c'è il momento del distacco è difficile, doloroso. Loro portano in campo anche i sentimenti di chi sta insieme a loro, ringrazio lui e Mertens, Insigne, Callejon, Pepe Reina: sono stati tutti molto corretti, non è stato semplice lasciare ma forse era anche per il loro bene. Si lavora con i sentimenti, c'è stima, affetto. Il calcio è fatto di motivazioni, che a volte troviamo in ragazzi giovani". FEELING CON ALLENATORI - "Ho avuto la fortuna di incontrare grandi uomini, non è stato difficile. La fortuna di un club è avere un grande allenatore ma anche la forza di proteggerlo, è un uomo solo, a me piace stargli accanto e aiutarlo. Per farlo devi capire come pensa, dargli suggerimenti per capire quale può essere la strada giusta per tutti. Credo molto nel rapporto con gli allenatori". ALLEGRI - "Come mi ha sorpreso? Con la grande personalità che lo accomuna ai grandi. Per ottenere i risultati tutti devono essere convinti che quello che si sta facendo sia la cosa giusta, lui ha il carattere per farlo. Quello che mi ha sorpreso è l'applicazione, la dedizione al lavoro come se fosse il primo giorno. E poi io sono di Agliana, dove ha cominciato lui ad allenare. Corsi e ricorsi storici...". PERCORSO ALLA JUVE - "Stiamo valutando tutti i ragazzi che abbiamo a disposizione, ci stiamo anche riuscendo. La strada secondo me è quella giusta, c'è ancora qualche mese prima di gennaio e dobbiamo capire se c'è qualche opportunità". COSA LO HA CONVINTO - "La passione per la Juve, oltre al fascino e al blasone. La Juve è sempre la Juve, torneremo a fare quello che abbiamo sempre fatto, ci vorrà tempo. Una bella sfida, vogliamo fare un calcio competitivo ma anche sostenibile. Credo sia doveroso e corretto nei confronti del popolo italiano, dei tifosi, che stanno battagliando". SUBITO AL VERTICE? - "Non ci mettiamo limiti, vogliamo fare le cose giuste il prima possibile". DNA JUVE - "La cultura del lavoro, ci sono collaboratori molto bravi e li ringrazio. C'è un club che ha voglia di fare cose importanti, pensando che il quotidiano ti dia quel mattone per costruire la casa. Poi la grande forza, che ci permetterà di riportarla dove merita. Dobbiamo continuare a coltivarla. Grande disponibilità da parte di tutti, io sono arrivato da solo e mi hanno accolto come un fratello. C'è voglia, applicazione, determinazione, dobbiamo elevare questi valori a potenza". BLOCCO ITALIANO - "Ci sono già tanti ragazzi che dovranno portare a coloro che verranno dall'estero i lavori segreti della Juve. Avere uno zoccolo duro è sempre positivo, cercheremo di aumentarlo. In questo mercato dobbiamo pensare anche all'estero, a mercati meno battuti, per la sostenibilità". L'ARABIA - "Vediamola in maniera positiva, sono iniezioni di denaro in Europa. Sono risorse in più che arrivano, poi le conseguenze le vedremo prossimamente. Ma ora è una cosa positiva". NEXT GEN - "Molto importante dal punto di vista tecnico, per non avere spese folli, ma anche perché gli stranieri possono acquisire quel senso di appartenenza necessario per diventare grandi. Si trovano in Prima squadra dopo aver già respirato quell'aria, è molto importante per il futuro. Yildiz, Huijsen, Soulè, Iling... Hanno fatto un grande lavoro nel selezionarli, siamo molto fiduciosi. Esempio poco seguito? Non so, c'è bisogno di investimenti e dopo il Covid è stato difficile. Ora c'è l'Atalanta e spero che anche altri si affacceranno a questa realtà". CASO FAGIOLI "Questo momento lo stiamo vivendo con grande dispiacere. Mi spiace per Fagioli, noi abbiamo da subito avvisato la Procura Federale". "Gli siamo vicini, il nostro compito sarà quello di punirlo ma anche di stargli vicino. Ci vuole grande responsabilità per il futuro e dobbiamo rieducare il sistema" Calciomercato.com
  8. Adrien Rabiot ha parlato a Telefoot e in particolare si è concentrato sul momento complicato che sta vivendo Paul Pogba: "Ho avuto modo di discutere con Paul. È vero che è una situazione complicata. Alla Juventus siamo rimasti tutti abbattuti di fronte a questa notizia. Certo noi siamo con lui. Lui ha il nostro sostegno e speriamo ne esca nel miglior modo possibile. Tutto questo per una sola persona è una cosa pesante. Ho deciso di restare alla Juventus questa stagione perché mi sento bene, ho fatto un'ottima stagione l'anno scorso. E restare in un ambiente che conosco bene, in un anno in cui ci sono gli Europei, mi sembrava l'opzione migliore. Futuro? Lo vedremo più avanti, ma sono molto contento della mia situazione alla Juventus e in Francia, quindi questa è la cosa più importante
  9. Andrea Pirlo ha parlato dal palco del Festival dello Sport di Trento. L'attuale allenatore della Sampdoria ha parlato anche dei suoi anni alla Juventus: "Allegri? È stato un rapporto normale nonostante siano state dette tante cose. Sono stato due anni con lui, il primo al Milan che è stato l'unico infortunato della mia carriera in rossonero. Lui nel mentre aveva trovato altre soluzioni. Alla Juventus ho fatto un bellissimo anno con lui, era la ciliegina sulla torta per chiudere il ciclo in bianconero. Non volevo essere un peso per nessuno e non giocare partite importanti, per questo ho preferito andare via io anche se avevo ancora un anno di contratto. Devo solo ringraziare la Juventus per aver pensato a me e avermi fatto allenare senza esperienza. Abbiamo fatto un bel percorso intraprendendo un certo modo di giocare. Sono sicuro avremmo fatto ancora meglio negli anni successivi ma non sono rimasto male della loro decisione. Sono stato etichettato come un allenatore diverso per aver iniziato in bianconero, a qualcuno ha dato fastidio ed è chiaro che poi puoi andare solo in discesa. Avevamo iniziato un bel percorso, con tantissimi giovani che negli anni sarebbero diventati giocatori importanti. Mi è dispiaciuto abbandonare quel percorso ma adesso sono contento uguale".
  10. Intervistato dai colleghi spagnoli di "As", Arthur, centrocampista brasiliano di proprietà della Juventus, ed attualmente in prestito alla Fiorentina, risponde ad una domanda su un suo possibile ritorno in bianconero a fine stagione: "Se mi vedo in grado di tornare alla Juve? Sicuramente sì. Ora ho la testa concentrata sulla Fiorentina, ma non dimentico che ho un contratto con la Juventus, che sono un loro giocatore e ho un enorme rispetto per loro. Ho sempre avuto un buon rapporto con loro, ma il mio obbligo è fare bene in questa stagione e vedremo cosa succederà".
  11. Pep Guardiola, a Cuneo per l'evento 'Dialoghi sul talento' realizzato dalla Fondazione CRC in collaborazione con Fondazione Vialli e Mauro per la Ricerca e lo Sport Onlus, Fondazione Guardiola e con il supporto di Collisioni, torna sul presunto contatto con la Juve del 2019: "No, non mi ha mai cercato. Se allenerei in Italia? Mi piace molto, si mangia molto bene e ci vengo spesso in vacanza. Ultimamente non ho seguito molto il calcio italiano ma sono sicuro che ci sia tanto talento, il talento è ovunque. Roberto Baggio il taleno più grande con cui abbia mai giocato". Guardiola si vede ancora a lungo allenatore: "Ancora non sento la stanchezza dei tanti anni nel calcio, se succederà vi chiamerò... Prima o poi succederà, e arriverà il momento in cui dirò basta". L'allenatore del Manchester City è stato stuzzicato sulle differenze di gioco, più che altro a livello estetico, tra Massimiliano Allegri e Roberto De Zerbi: "Discorso antico... pensate che entrambi non vogliano vincere? Allegri è convinto di poterlo fare con le sue idee, così come De Zerbi: non cerca l'estetica ma insegue la vittoria. Tutti pensano a vincere, non ho mai visto un allenatore o un giocatore che non vuole giocare bene. Sono modi di interpretare il calcio". Così Guardiola sull'incidenza della tattica nel calcio moderno: "Serve solo per aiutare i giocatori a rendere meglio, non va separata dalla tecnica. La tattica è un modo per far capire che tutti andiamo nella stessa direzione, non è una cosa estetica, è al servizio dei giocatori". Stesso discorso quando si parla di talento e sacrificio: "Il talento è importante ma servono anche tante ore di lavoro, serve il sacrificio". Infine, il tecnico spagnolo consiglia i giovani: "Bisogna rimanere calmi quando si vincere e non pensare che sia un disastro quando si perde. Si dice che dalla sconfitta si impari di più ma con la vittoria è meglio, la cosa importante alla fine è l'equilibrio. I social? Non si diventa forti stando a letto, guardando i social. Ti piace giocare a calcio? Gioca molto. Ora il problema sempre sapere cosa pensano gli altri di noi, oggi i giocatori pensano di aver giocato benissimo poi legge qualche critica e va a casa triste. I giovani devono pensare alla loro opinione che è quella che conta davvero" Sportmediaset
  12. Il ds bianconero, Cristiano Giuntoli, è stato premiato al Salone d'Onore del Coni come manager della scorsa stagione e in occasione della cerimonia ha parlato anche della Juventus: "L'aumento di capitale della Juventus potrà consentire di fare mercato a gennaio? In questo momento abbiamo scelto una strada: sfruttare quello che abbiamo a disposizione e fare il massimo con i giocatori in questo momento. E’ prematuro parlare del mercato di gennaio, dovremo fare delle valutazioni e vedremo se ci saranno opportunità e se sarà il caso di intervenire. Attualmente stiamo facendo un buon percorso giocando un buon calcio. Scudetto? In questo momento l'obiettivo è tornare in Champions, dal punto di vista tecnico ed economico rimettere il club dove merita.
  13. Sergione

    Juventus - Torino 2-0, commenti post partita

    Ok che per portare acqua al proprio mulino va bene tutto, ma nessuno ha mai detto queste cose di Fagioli che è uno dei più apprezzati in questi periodi di magra. Poi parliamo di un giocatore ancora nostro e qui si vedeva che da noi ancora non era pronto, vista la differenza abissale di pressione che c'è tra giocare alla Juve a Torino che al Frosinone. E sicuramente non avrebbe giocato per niente, quindi questo prestito la cosa più giusta che la Juve potesse fare con lui... Più che altro si muovesse Spalletti a chiamarlo in nazionale prima che si sveglino gli argentini, vista la penuria in attacco che c'è in Italia...
  14. Mi sa che è più magico il tuo rispetto a quello certificato dalle statistiche. Non sarà il migliore, ma i numeri dicono che è tra i migliori...
  15. Il difensore del Bayern Monaco Matthjis De Ligt torna a parlare di Juventus e lo fa in una lunga intervista concessa a Voetbalzone, in cui racconta alcuni retroscena: "Ero alla Juventus e mi sentivo abbastanza bene lì. Il Bayern è stato eliminato dalla Champions League contro il Villareal, poi hanno contattato il mio agente. Hanno detto: abbiamo bisogno di un altro difensore. Quindi il mio agente mi ha chiesto: il Bayern Monaco sta cercando un altro difensore, ti piacerebbe? Allora ho detto molto rapidamente: se è una possibilità, mi piacerebbe molto andarci. Quindi è stato messo in moto tutto, all'incirca a maggio/giugno. Verso metà luglio era fatto" L'affare si è concluso nel giro di poche settimane, cogliendo di sorpresa anche i media che non si aspettavano una definizione tanto rapida. "Il club ha un ruolo molto grande in tutto questo. Penso che il Bayern Monaco, al di fuori del trasferimento di Harry Kane, che non è stato così segreto, di solito conduce i trasferimenti in modo abbastanza discreto e silenzioso. Spesso poi ti accorgi improvvisamente di chi sta andando al Bayern Monaco. Con me è stato in realtà lo stesso. Poi improvvisamente hai visto che il Bayern Monaco stava cercando De Ligt. Personalmente, non ho sentito il bisogno di dire ai media dove stavo andando. Quindi è stata una sorpresa per la maggior parte delle persone, ma non per me e le persone intorno a me". "Volevo soprattutto andare al Bayern, perché alla Juve mi sentivo bene e ero molto amato lì. I tifosi pensavano che fossi un ottimo giocatore e vedevano che mi impegnavo sempre molto e giocavo bene. Quindi ho avuto un bel periodo lì, ma se una squadra come il Bayern Monaco ti vuole, con buone possibilità di vincere la Champions League ogni anno, non ho dovuto pensarci molto".
  16. Anche per la stagione iniziata da pochissimo la politica della Juventus è stata quella di abbattere i costi legati alla rosa, soprattutto dopo aver visto sfumare la qualificazione alla Champions League, per via della penalizzazione subita per il filone plusvalenze. Missione compiuta per i dirigenti bianconeri e per il neo direttore sportivo Cristiano Giuntoli. Il monte ingaggi bianconero, infatti, è sceso ulteriormente dopo un taglio già avvenuto lo scorso anno, passando a 75,1 milioni di euro netti, che si traducono in 121,3 milioni lordi. Nel complesso, il monte ingaggi è calato di ben 21 milioni netti, che al lordo delle tasse diventa un risparmio complessivo da circa 44 milioni di euro Calcio e Finanza
  17. Ora non si scherza più. Non che nel pre-campionato la Juventus abbia adottato un atteggiamento scanzonato, tutt'altro, ma a partire da domenica la posta in palio sarà altissima. Già, la Vecchia Signora darà il via alla sua Serie A affrontando esternamente l'Udinese. Una gara, questa, destinata a fornire indicazioni interessanti. Con Danilo e soci che sembrano arrivare in maniera consona all'appuntamento. Nelle amichevoli contro Milan, Real Madrid e Atalanta si è notato palesemente come la Juventus abbia deciso di intraprendere un nuovo atteggiamento: attitudinale e tattico. E, se vogliamo, i due concetti sono collegati. Insomma, fare maggiormente la partita e meno attendismo. Riconquista veloce del possesso, idee chiare, voglia di impostare la propria identità. Un buon inizio, sicuramente, che passerà inevitabilmente dal concetto di continuità. Okay le intenzioni, lodevoli, ma quanto di ottimo proposto tra States e test nostrani subirà il classico esame di maturità a partire dal 20 agosto. Solamente il tempo sancirà la bontà degli inserimenti di Cambiaso e Weah, intanto però le ottime indicazioni non sono mancate. L'ex Bologna, provato principalmente a sinistra, garantisce una diligente interpretazione del ruolo: magari non appariscente nel modo di agire, ma efficace. Lucidità al potere, piedi educati, una solida fase diffensiva. Lo statunitense, acquistato dal Lille, è invece a tutti gli effetti una fonte di gioco. Piede premuto sull'acceleratore, superiorità numerica, fase di non possesso da perfezionare. E il goal trovato contro il Real Madrid, comunque, fa morale. Il discorso è sempre il solito: come sta Pogba? Perché se la risposta dovesse esere positiva, la Vecchia Signora annovererebbe tra le sue fila un pezzo da novanta in grado di spostare gli equilibri. Se, invece, dovessero persistere i dubbi... sarebbe un (grosso) problema per i dirigenti della Continassa. Ottimo, considerando la permaneneza di Allegri, il rinnovo di Rabiot: miglior giocatore della passata stagionaccia bianconera. Per il resto, essenzialmente, Madama sfodera la stessa linea metodista. La sensazione, e forse qualcosina in più, è che servirerebbe un profilo che possa alzare il tasso qualitativo del reparto; che, magari, sappia agire davanti alla difesa. E, complessivamente, andrebbe fatta una valutazione in più sulla permanenza di Nicolussi Caviglia: pimpante, completamente a suo agio negli schemi. Lo abbiamo detto, e lo ribadiamo, la Juventus negli ultimi anni in termini di linea verde ha fatto un lavorone. E non è un caso, giustappunto, che più ragazzi si siano affacciati in prima squadra con la legittima ambizione di ottenere un posto. La nuova infornata sembra promettere bene. Da Huijsen a Yildiz, passando per Hasa e Nonge. Quattro talenti allo stato puro, destinati a grandi palcoscenici, ma con i giusti percorsi di crescita. In parole povere, è severamente vietato montarsi la testa. Goal.com
  18. Il caso manovre stipendi legate alla Juventus va avanti. Dopo la decisione di condanna a 16 mesi di inibizione, con relativa pubblicazione delle motivazioni che hanno portato il Tribunale Nazionale Federale a condannare Andrea Agnelli, i legali dell’ex presidente bianconero hanno deciso di deporre il ricorso. Come riporta l’edizione odierna del La Gazzetta dello Sport, il filone delle due manovre stipendi (stagione 2019/20 e 2020/21) comprende anche i rapporti con gli agenti. In questo procedimento, legato a doppio filo con quello delle plusvalenze, gli altri ex dirigenti della Juve e il club stesso avevano deciso di patteggiare una semplice multa pecuniaria a patto che non si procedesse con ricorsi su quanto riguarda le plusvalenze che ha visto i bianconeri penalizzati di 10 punti nel campionato scorso. A non patteggiare a suo tempo fu solo Agnelli che ora si rivolgerà alla Corte Federale d’Appello, secondo grado della giustizia sportiva con un procedimento che, quasi certamente, andrà avanti ancora per diversi mesi, salvo un accordo fra le parti che per ora ha visto tutti i tentativi di avvicinamento cadere nel vuoto. Calcio e Finanza
  19. Mike Armstrong, da luglio Chief marketing & communications officer della Juve, ha parlato della tournée Usa e dell'impatto sul club bianconero: «Molto, l’interesse nel calcio in America sta crescendo, non a caso nel 2026 ospiterà la Coppa del mondo. Per i giovani la Juventus è il primo club italiano, qui negli Stati Uniti abbiamo una fan base molto buona, vogliamo continuare a far conoscere il nostro brand e con la tournée abbiamo l’opportunità di farlo. L’obiettivo è allargare il nostro bacino d’utenza e raggiungere il maggior numero di tifosi possibile, attraverso i social e le nuove strategie di comunicazione, come TikTok e Snapchat. Però è importante non solo il lavoro sui social, anche raggiungere i grandi broadcaster». AMERICANI - «Wes e Timo sono famosi e stimati in America. Qui tutte le persone che seguono la nazionale li conoscono e quando gli chiedi “Che squadra tifi in Italia?”, in tanti rispondono che simpatizzano per la Juventus grazie a loro». ALTRI SPORT - «Lavoriamo soprattutto con il basket. Abbiamo delle partnership importanti per la crescita del brand. In questi giorni abbiamo fatto attività marketing con i Lakers, FaZe Clan, Snapchat e 032c. Un bel lavoro». ilbianconero
  20. Timothy Weah ha parlato così in conferenza stampa: Cosa ti ha colpito in particolare? "Sono molto felice di stare qui alla Juve. È una benedizione per me e per la mia famiglia. Sono molto onorato di essere qui in bianconero". Cosa ti ha fatto scegliere la Juventus? "Venire alla Juventus è stato facile per me. Ovviamente mio papà mi ha sempre sostenuto. Sono molto contento e orgoglioso di essere qua". Che ruolo preferisci? "Nella scorsa stagione ho scoperto questo nuovo ruolo di esterno. Cerco di adattarmi anche a livello difensivo. Sono pronto a giocare in qualunque ruolo voglia mettermi il mister". Prenderai il ruolo di Cuadrado. Senti la pressione di sostituire un giocatore così importante? "Si, lui è una leggenda del club. Io posso farmi ispirare da lui e da tutti i miei compagni. Lavorerò duramente, ma sono pronto per questa sfida" Come sono stati i primi giorni qua? Ha parlato con David? "I miei primi giorni sono stati fantastici. David è uno dei miei migliori amici, mi ha fatto delle domande e ovviamente gli ho detto che se dovesse venire qui deve esser pronto a lavorare tanto". C'è un giocatore a cui ti stai ispirando? "Si direi Cuadrado, perchè ha delle caratteristiche molto simile alle mie. Ho ancora molti margini di miglioramento e sono pronto a mettermi a disposizione del club". Hai parlato con il mister Allegri? "Appena sono arrivato ho incontrato subito l'allenatore che è una bravissima persona, lui è molto accurato e preciso anche negli allenamenti. Mi ha detto che posso imparare da lui ma di osservare anche i miei compagni. Sono molto contento di essere qua, spero di poter migliorare sempre di più". Come mai hai scelto il numero 22? "Perchè è il giorno del mio compleanno. Io sono nato il 22 Febbraio. Poi è il primo numero che mi ha dato mia mamma per giocare e mi sono ripromesso che l'avrei messo sempre".
  21. Carlo Pinsoglio e Moise Kean; queste le voci bianconere al termine di Juventus-Milan, prima amichevole stagionale, vinta dai bianconeri ai rigori sotto il cielo di Los Angeles Pinsoglio: «Iniziare bene era importante, vincere aiuta sempre a vincere. Siamo molto contenti. Siamo in fase di costruzione, siamo nel pieno della preparazione, adesso dobbiamo lavorare per essere pronti quando comincerà il campionato. Chiesa? È partito molto forte, sta lavorando e quando comincerà il campionato sarà sicuramente al massimo della forma. Siamo tutti molto uniti» Kean: «Siamo contenti di aver cominciato così anche se era solo un'amichevole. Abbiamo messo minuti nelle gambe e iniziato bene. Io mi faccio trovare sempre pronto, dopo ogni partita cerco sempre di riguardare la mia prestazione per migliorare sempre. Mi sono trovato bene oggi con Chiesa, è bello giocare accanto a lui, possiamo creare tante occasioni. I nostri obiettivi? Quando si ha la maglia della Juve bisogna sempre avere grandi obiettivi. Sono contento dell'arrivo di Timo (Weah, ndr) che ci potrà dare una grande mano, ci conosciamo da tantissimo. Ricordo che ci siamo conosciuti in una gara dell'Under 15 o Under 16 e da allora siamo rimasti legati»
  22. Secondo quanto riportato dalla stampa tedesca, e confermato dal "Corriere della Sera", il Bayern Monaco ha messo nel mirino Szczesny. Con Neuer ancora ai box e Sommer che sta per essere ceduto all'Inter, i bavaresi hanno virato dritto verso il portiere polacco della Juventus. Il club bianconero, soprattutto per via dell'alto ingaggio dell'estremo difensore, potrebbe aprire una trattativa ufficiale con la società teutonica qualora arrivasse un'offerta da 10 milioni di euro o superiore. Si attendono importanti aggiornamenti.
  23. Dal ritiro della Juve negli Stati Uniti, Federico Gatti parla della nuova stagione: "Dobbiamo migliorare la classifica dello scorso anno e per quanto mi riguarda voglio migliorare tutti i miei numeri". Su Bonucci: "E' una questione su cui non entro ma a me manca tanto, è stato determinante per me dentro e fuori dal campo" Dopo la stagione dell'esordio in Serie A, la prossima per Federico Gatti si prospetta come quella della conferma con la maglia della Juve. Il centrale bianconero sarà 'orfano' di Leonardo Bonucci: "Ci manca tanto - dice - Manca tanto in campo e fuori, per me, come per molti altri è stato determinante, una spalla con cui confrontarmi anche nelle difficoltà su tante cose, ci manca tanto, sono scelte societarie su cui non voglio entrare perché non mi competono ma voglio solo dire che mi ha aiutato molto" E dunque, Gatti dovrà mettere a frutto tutti gli insegnamenti del suo ex capitano: "C'è da mettere le basi perché questa sarà un'annata importante, dovremo farci trovare pronti, il gruppo è una delle chiavi più importanti, non vediamo l'ora che sia il 20 agosto, ora c'è tanto da lavorare per farci trovare pronti - spiega ancora - La scorsa stagione è stata lunga. Cosa non dobbiamo ripetere? Non lo saprei dire, sicuramente dovremo lavorare di più per migliorare la classifica dello scorso anno e dobbiamo imporci di migliorare giorno dopo giorno. Sarà comunque un'annata difficile perché le squadre della Serie A si sono rinforzate molto ma noi siamo la Juve e dobbiamo migliorare quanto fatto lo scorso anno" Una Juve che vuole tornare a vincere qualche trofeo: "I trofei? Mancano, è un motivo per lavorare e tornare a vincere. Indossare questa maglia è un onore sia dentro che fuori dal campo, è una maglia che ti impone la vittoria, anche in allenamento, è molto stimolante - dice - Perché tutta questa fame? Io ce l'ho perché non ho mai vinto nulla e voglio vincere come tanti miei compagni, la vittoria è la cosa più bella perché tutto rimane scritto nella storia e nessuno ti cancella. In questa stagione voglio affermarmi e migliorare i numeri che ho fatto lo scorso anno, sarà difficile, perché stare qui non è semplice. Ho preso il 4 perché mi piace molto come numero e perché c'è un motivo dietro che spero di svelare a fine anno" Sky Sport
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