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Sergione

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  1. Carisma, esperienza, tecnica e personalità, Lucas Vazquez sta scalando le posizioni di Comolli cui è stato proposto questo affare dagli agenti del giocatore, come riporta Tuttosport. Non si tratta, tra l'altro, di una novità: già in passato infatti il nome di Vazquez era circolato alla Continassa. Stavolta però l'affare potrebbe andare a dama a causa della mutata condizione del giocatore per cui i bianconeri non dovrebbero spendere alcuna cifra per il cartellino. Tanto, se non tutto, si gioca quindi sull'ingaggio. Vazquez a Madrid percepiva uno stipendio di 4,5 milioni, troppi per i bianconeri che però potrebbero venirgli incontro sulla durata del nuovo contratto. Lo spagnolo infatti vuole almeno un biennale, opzione questa che potrebbe consentire di pagare uno stipendio sì alto ma dilazionato su più stagioni. Lucas Vazquez ha 34 anni ed è reduce da una buona stagione nella quale è stato molto impiegato da Carlo Ancelotti. Sceso in campo per 32 volte in Liga, ha segnato una volta e fornito 5 assist
  2. È una Juventus in trasformazione quella di Igor Tudor. Non tanto per ciò che riguarda la squadra, almeno per ora, visto che l'unico volto nuovo è Jonathan David, ma per lo staff del tecnico croato, che sarà profondamente diverso da quello che ha concluso la scorsa stagione solo poche settimane fa. Negli Stati Uniti, come da fine marzo, quando Tudor si è seduto sulla panchina bianconera, il tecnico ha lavorato con una squadra di collaboratori ristretta. Due uomini di fiducia, ovvero, Tomislav Rogic, preparatore dei portieri e Ivan Javorcic, vice di Tudor. Figure che il tecnico aveva deciso di portarsi con sé per non essere proprio "solo" nei primi mesi a Torino. In realtà il club ha messo a disposizione dell'allenatore anche altri elementi come Riccardo Scirea e Andrea Pertusio, con cui aveva già lavorato nella stagione da secondo di Andrea Pirlo. Come cambia lo staff di Tudor Il matrimonio tra la Juventus e Tudor però è proseguito; il tecnico ha anche rinnovato il contratto prolungando fino al 2027. Ecco perché Tudor non potrà più lavorare con uno staff "provvisorio" ma costruendone uno "suo", come concordato con la società quando le parti hanno deciso di andare avanti insieme. Operazione di rinnovamento che ha preso un'accelerata proprio in queste ore. Che ruolo avrà Troiano nella Juventus Sono in arrivo due volti nuovi alla Continassa. Ovvero Michele Troiano, la cui ultima esperienza è stata sulla panchina del Modena come vice di Paolo Mandelli ed ex centrocampista della Juventus Next Gen, con cui ha chiuso la carriera da giocatore. Troiano sarà uno dei collaboratori tecnici di Tudor e lo aiuterà nel lavoro quotidiano, nella preparazione degli allenamenti e delle partite. Che ruolo avrà Ragnacci nella Juventus Ci saranno cambiamenti anche nel comparto "atletico", dove arriverà Riccardo Ragnacci. Il 48enne vanta molta esperienza avendo lavorato in tanti club diversi e con Tudor ai tempi del Verona, dove Ragnacci è rimasto per quattro anni dal 2018 al 2022 ricoprendo sia il ruolo di preparatore atletico che di recupero degli infortunati. A Torino Ragnacci ritroverà il croato, che lo avrebbe voluto anche alla Lazio e sarà uno dei preparatori atletici della squadra. Cambiano i preparatori Non finiscono con Troiano e Ragnacci le novità nello staff di Tudor. Sono previsti infatti altri innesti nelle prossime settimane in modo che il tecnico possa lavorare con un gruppo completo e coeso. Sono in corso infatti valutazioni su come completare lo staff del croato. Intanto, è stata rivalutata anche la squadra dei fisioterapisti, che sarà molto diversa da quella precedente. Alla Continassa i movimenti non mancheranno. ilbianconero
  3. La Juventus monitora Kessie, il centrocampista ivoriano dell’Al-Ahli, protagonista di una suggestione di mercato segnalata da Calciomercato.com. Non si tratta ancora di una trattativa formale, ma l’interesse è reale. Kessie ha un accordo con scadenza tra meno di un anno e un ingaggio netto superiore a 14 milioni annui. Kessie ha un accordo con scadenza tra meno di un anno e un ingaggio netto superiore a 14 milioni annui. La sua permanenza in Arabia non è motivata solo dall’ingaggio: in una recente intervista ha dichiarato che il suo obiettivo è vincere titoli, non solo accumulare ricchezza. La Roma, tramite il ds Massara, era stata la prima a sondare il terreno per un possibile ritorno in Serie A. Subito dopo la Juventus ha valutato l’ipotesi con Al‑Ahli, proponendo di inserire nella trattativa Nicolas Gonzalez, profilo gradito ai sauditi. Kessie ha contribuito al successo dell’Al-Ahli nella AFC Champions League, decisivo in finale contro il Kawasaki Frontale. In campionato, 4 gol e 5 assist in 44 presenze, con la squadra quinta nella Saudi Pro League
  4. Thierry Henry è tornato sull'esperienza alla Juventus: "Giocavo da esterno difensivo. Sono andato via perché non era rispettoso". Tra i rimpianti maggiori nella storia della Juventus c'è senza dubbio Thierry Henry, che a Torino ci ha passato solo pochi mesi senza lasciare grandi ricordi. Il francese arrivò in bianconero quando aveva 22 anni ed ancora doveva esplodere. Fu un'esperienza molto breve visto che rimase alla Juventus solo metà stagione. Dietro le ragioni del'addio di Henry e il suo passaggio all'Arsenal per non c'è stata solo la questione legata al ruolo e come veniva utilizzato da Carlo Ancelotti. L'ex giocatore, in un'intervista a "The Overlap" ha spiegato quale fu l'episodio decisivo e che lo convinse a lasciare il club bianconero. Ha fatto tanto discutere il ruolo che Ancelotti diede ad Henry nella sua breve esperienza alla Juventus. Ecco le parole dell'ex attaccante sulla questione. "Stavano giocando 3-5-2 e io ero l'esterno difensivo...sono passato da numero 9 a laterale, non potevo fare quello che facevo prima. Ho giocato la maggior parte delle partite da laterale. Ho capito lì quanto fosse difficile essere un vero giocatore professionista e cosa volesse dire giocare per la squadra". Non è però - solo - per questioni strettamente di campo il motivo per cui Henry lasciò la Juve dopo pochissimo tempo. Come ha raccontato infatti, la Juventus aveva deciso di cederlo all'Udinese in prestito. Henry, ha spiegato, che la Juve voleva acquistare Marcio Amoroso, in quel momento all'Udinese: "Loro volevano Amoroso ma lo vendevano solo se andavo lì in prestito". Lo stesso Amoroso qualche anno fa confermò a Sky l'intreccio di mercato: "Ci fu la possibilità di andare alla Juve in uno scambio con Henry, ma lui rifiutò. Così io rimasi a Udine e lui poi andò all'Arsenal" Henry ha spiegato quella reazione: "Ero stupido all'epoca ma quello era il mio punto di vista".
  5. La Juve ha ingaggiato il nuovo DT François Modesto. E il cerchio potrà essere così chiuso con l’ultimo tassello, quello probabilmente più delicato se si pensa al modo di costruire una squadra da parte di Comolli, partito dalle fondamenta del suo lavoro, passato ora alla definizione della struttura, inteso anche strettamente come organigramma, uomini di cui potersi fidare. Tanto per capirci: manca ancora un direttore sportivo. E il nome, dopo l’intero mese di giugno passato praticamente a un passo dall’Arsenal senza però chiudere, resta quello di Matteo Tognozzi, l’uomo di Huijsen e Yildiz a Vinovo, ma anche il migliore su piazza per realizzare in toto il progetto “comolliano”: partire dai numeri e dai dati per poi coltivare giocatori che siano da Juventus, dunque pure consapevoli del peso dello stemma e dell’importanza della società per la quale potrebbero scendere in campo. Tognozzi farebbe felici tutti. La vecchia parte del board, perché ritroverebbe un professionista stimatissimo. E quella nuova, perché potrebbe lavorare con un giovane dirigente di livello assoluto, sul quale i feedback ricevuti sono stati determinanti per riportarlo in pole. Per la telefonata decisiva, comunque, servirà ancora un po’ di tempo. Tuttosport
  6. Lunga intervista a Blaise Matuidi sulle colonne di Tuttosport. Fra i tanti temi toccati, l'ex centrocampista della Juventus parla della "colonia" francese nella rosa della Juve di oggi: "Mi fa molto piacere vedere così tanti francesi in rosa», racconta Matuidi. «Ma in realtà è una tradizione: alla Juve c’è sempre stata una piccola colonia francese. Li ho incontrati al Mondiale per Club e tutti mi sono sembrati entusiasti di far parte di questo club". Tra questi, spicca Khéphren Thuram, autore di almeno quattro reti alla sua stagione d’esordio. "È diventato una pedina fondamentale e ha confermato che la Juve ha fatto bene a puntare su di lui. Ma è ancora giovane e deve continuare a lavorare: è nel contesto ideale per crescere". E su Kolo Muani, l’ex centrocampista non ha dubbi: "Io resterei se fossi in lui. Alla Juve hai la possibilità di migliorarti ogni giorno. Spero che venga riscattato, anche perché con l’arrivo di Jonathan David potrebbe formare una coppia perfetta. Sono due profili complementari". Impossibile poi non parlare di Kenan Yildiz: "Un talento pazzesco. Mi aveva colpito già in TV, ma dal vivo al Mondiale mi ha impressionato ancora di più. È il simbolo di una squadra giovane a cui va dato tempo. Capisco la pressione di vincere subito, ma la strada intrapresa è quella giusta: molti di questi ragazzi diventeranno campioni". Un gruppo giovane, ma che secondo Matuidi potrebbe trarre giovamento da qualche figura esperta come quella di Xhaka. "Non so cosa abbia in mente il club, ma il suo arrivo sarebbe positivo. Ha grande esperienza internazionale: potrebbe dare una mano importante". Quanto agli obiettivi stagionali, Matuidi non esclude nulla: "La rosa ha qualità. Con i giusti innesti, si può puntare anche allo scudetto". Della sua vecchia Juve sono rimasti in pochi: Pinsoglio, Rugani e Perin. E saluta con rispetto l’addio di Danilo: "Non so cosa sia successo, ma è una scelta da rispettare. Ha dato tanto. Forse era semplicemente il momento di iniziare un nuovo ciclo". Infine, parole importanti anche per Damien Comolli, nuovo dirigente bianconero: "L’ho conosciuto al Saint-Étienne. Vive di calcio, ha esperienza e visione. Sono convinto che potrà fare molto bene alla Juventus. È l’uomo giusto per questa nuova fase". TMW
  7. Giorgio Chiellini diventa uno dei nuovi proprietari del Los Angeles FC. Il Director of Football Strategy della Juventus "torna" con il club con cui ha concluso la sua carriera da giocatore, anche se con una nuova veste. L'ex difensore avrà una delle quote dei LAFC, come comunicato dalla stessa squadra sui propri canali ufficiali. "Sono orgoglioso di annunciare che da oggi sono ufficialmente uno dei proprietari del LAFC. Dal primo giorno a Los Angeles mi sono sentito a casa, travolto da un’energia unica. Alimentata da persone autentiche, valori condivisi e dal sogno comune di costruire qualcosa di cui andare fieri, dentro e fuori dal campo. Il LAFC ha superato ogni aspettativa: mi ha dato la possibilità di chiudere la mia carriera da giocatore nel migliore dei modi e, subito dopo, di crescere con il mio primo ruolo dirigenziale fuori dal rettangolo di gioco. Proprio per queste ragioni lo scorso anno ho manifestato la volontà di poter acquisire delle quote del club ed oggi finalmente posso annunciarlo a tutti. In questa nuova veste da “owner” metterò a disposizione della società tutta la mia esperienza e la mia passione, mantenendo ovviamente il mio ruolo e i miei impegni con la Juventus. Grazie al LAFC per questa opportunità! Sono entusiasta di far parte di questo viaggio, e siamo solo all’inizio!" ilbianconero
  8. Come riporta La Stampa, Jadon Sancho, già vicino a vestire il bianconero la scorsa estate, ora può davvero arrivare a Torino. Molto, se non tutto, si deciderà settimana prossima quando Damien Comolli avrà l'ennesimo contatto con la dirigenza del Manchester United che a propria volta non potrà chiedere cifre alte per un calciatore fuori dal progetto tecnico. Sancho non ha fatto mistero di voler lasciare i Devils e di gradire parecchio la destinazione Juve, come testimonia l'intesa anche sulle cifre di un ingaggio che sarebbe disposto a tagliarsi. Sancho non vuole più lo United e altrettanto vale per lo United - che giusto dodici mesi fa aveva spedito il 25enne talento londinese in prestito al Chelsea (con 5 reti e 10 assist messi a referto) - che si ritroverà domani al Trafford Training Centre di Carrington e ha già concesso al calciatore la possibilità di non presentarsi. Un elemento che permetterebbe a Tudor di avere una freccia spendibile sia come trequarti che come esterno. Come riferisce Gazzetta, la Juventus ha effettuato la prima mossa, come in una partita a scacchi. Dopo l’ingaggio dello svincolato di lusso Jonathan David, rimane vigile su Victor Osimhen del Napoli e insiste per Randal Kolo Muani del Psg, per il quale si lavora al prestito bis. Dusan Vlahovic punta allo svincolo gratuito tra un anno. I bianconeri cercano soluzioni per evitarlo e valutano uno sconto: i rossoneri osservano. Mentre il tempo stringe per Conceicao, la cui clausola attualmente ammontante a 30 milioni di euro, si alzerà del 50% alla metà di luglio, arrivando dunque a 45 milioni. Il giocatore è stimato da Tudor e della società, ma non al punto da fare veri e propri "sacrifici" economici per confermarlo in rosa.
  9. La squadra di Simone Inzaghi vuole chiudere rapidamente per un attaccante, il sogno resta Osimhen ma spuntano le alternative: tra queste c'è anche Dusan Vlahovic della Juventus. A lanciare la clamorosa ipotesi è 'l'Equipe', che parla di un possibile interesse dell'Al-Hilal per l'attaccante della Juventus. Simone Inzaghi d'altronde ha chiesto con una certa urgenza l'acquisto di un numero 9. E così tra i profili seguiti dal club saudita spunta anche Vlahovic. L'Al-Hilal fin qui ha aspettato che l'obiettivo principale Osimhen cambiasse idea accettando l'offerta, proprio come successo con Theo Hernandez che nei prossimi giorni volerà in Arabia Saudita. Ora però secondo 'l'Equipe' la pazienza sarebbe finita anche perché Inzaghi ha fretta di avere il suo nuovo numero 9. Ecco così spuntare le possibili alternative a Osimhen e tra queste ci sarebbe anche Dusan Vlahovic, in uscita dalla Juventus. Goal
  10. Pogba, 32 anni, ha firmato il contratto fino al 2027 in lacrime. Inevitabile poi parlare della Juventus: "Ho sempre amato e amerò sempre la Juve. Questo club mi ha aiutato a diventare quello che sono oggi. Non c'è guerra da fare contro nessuno. Ci sono cose che mi sono piaciute e altre no. Ma è così - le sue parole - Alcune persone hanno continuato a chiamarmi, a farmi visita e ad aiutarmi. Il presidente Andrea Agnelli lo ha fatto, anche Giorgio Chiellini. Anche alcuni compagni di squadra. Ma tanti altri no...C’è modo e modo di fare le cose. Alcuni non mi hanno nemmeno chiamato, ho passato due anni di solitudine…", ha aggiunto con amarezza. Sportmediaset
  11. Il mercato sta entrando sempre più nel vivo in casa Juventus, dove l'acquisto a parametro zero di Jonathan David ha inaugurato una serie di colpi estivi che, per forza di cose, dovrà allungarsi sempre di più con il passare delle settimane, vista l'esigenza emersa anche al Mondiale per Club di rinforzare la squadra in pressoché ogni reparto. Il lavoro da fare, dunque, non manca, ma proprio per questo la domanda sorge spontanea: chi è, in fin dei conti, il vero artefice delle trattative alla Continassa? Juventus ancora senza ds e dt Dall'addio di Cristiano Giuntoli, sollevato dall'incarico a fine campionato, tutto è passato nelle mani del dg Damien Comolli (affiancato da Giorgio Chiellini), che nel presentarsi a Torino ha però assicurato subito l'intenzione di assumere anche un direttore sportivo e quello che lui stesso aveva definito direttore tecnico, ovvero un elemento di collegamento tra la dirigenza e Igor Tudor. Al momento però, nonostante i vari nomi emersi nelle ultime settimane, nessuno dei due tasselli è stato "coperto". Il prossimo dt della Juventus verrà dunque scelto nelle settimane seguenti, e Comolli starebbe pensando a diverse figure. "Ho chiaro il profilo di una persona in grado di ricoprire questo ruolo. Ho trascorso anni facendo questo ruolo contemporaneamente, vogliamo prenderci del tempo per queste due posizioni chiave, non avviene nell’arco di una nottata" aveva dichiarato nella sua conferenza stampa di presentazione. I nomi sul tavolo sono diversi: dopo che la pista Massara è tramontata definitivamente con il suo ritorno alla Roma, i restano in orbita l'ex Monza Modesto, il ds del Genoa Ottolini e il dt della Fiorentina Goretti (che ha rinnovato fino al 2027). Insomma, ci sono diverse alternative che ruotano intorno alla Continassa, dove il 24 luglio la Juventus si ritroverà per dare il via a una nuova stagione. E l'obiettivo della dirigenza è farlo con una nuova figura di riferimento per tutti, così da indicare una direzione sempre più chiara. Quando arriveranno E Tudor nell'attesa, secondo quanto riportato da La Repubblica, si aspetta "un irrobustimento della struttura tecnico-dirigenziale", sentendo il bisogno proprio di quella figura di collegamento con la dirigenza di cui si parlava. Stando al quotidiano, gli è stato garantito che avrà tutto ciò in tempo per la ripresa dei lavori. Intanto il tecnico croato ha soppesato le certezze che si sono consolidate con la competizione negli Stati Uniti e i dubbi che sono riaffiorati, due facce della stessa medaglia da cui hanno preso le mosse le strategie di mercato del club. Che per iniziare, come detto, hanno portato all'acquisto di David, nonché a valutare altri possibili nomi. Con un occhio sempre rivolto al fronte opposto, quello delle uscite, fondamentale per impostare il resto del lavoro il bianconero
  12. Alessandro Del Piero ha parlato ai canali ufficiali della FIFA dopo la fine della fase a gironi del Mondiale per Club. La leggenda bianconera ha affrontato diversi temi, tra cui naturalmente la Juventus: l'ex capitano ha parlato delle prestazioni contro Al-Ain, Wydad e Manchester City, oltre che della situazione generale dell'ultima stagione. "Chi vincerà il Mondiale per Club? La Juventus! Questo è il mio sogno, ma non credo che possa succedere. Per me vincerà il PSG" ha esordito Del Piero, che ha anche espresso il suo pensiero sugli ottavi di finale che attendono i bianconeri. Le parole di Del Piero sulla Juventus MONDIALE PER CLUB - "Abbiamo l'Inter contro il Fluminense e per me l'inter andrà avanti. Poi c'è il Manchester City contro l'Al Hilal che sarà una battaglia, questo è sicuro. Credo comunque che comunque il City arriverà ai quarti. Dall'altra parte c'è il mio cuore, sapete che il mio cuore è bianconero e lo sarà per sempre. Spero di sbagliarmi, ma per me il Real Madrid andrà avanti. Per quanto riguarda la finale penso che ci saranno i campioni d'Europa del PSG, mentre dall'altra parte il Manchester City. La vincitrice finale sarà... la Juventus! Credo che non possa succedere (ride, ndr). Questo è il mio sogno, ma per me vincerà il PSG". JUVENTUS - "La Juve può arrivare in fondo? Significherebbe molto arrivando da una stagione non eccezionale con l'allenatore che è cambiato, una cosa molto inusuale per la Juve. Giocare in questo modo è positivo, superare il girone è stato molto importante. Anche il modo in cui l'hanno fatto lo è stato. Sembra che ci sia una nuova energia in campo e i giocatori stanno facendo bene, escludendo l'ultima partita ovviamente. Come sapete il mio cuore è bianconero, io sono stato un tifoso, un giocatore e ora sono ancora un tifoso quindi spero nel meglio per la mia squadra".
  13. Direttamente dal ritiro della Juventus dagli Stati Uniti, Gleison Bremer ha parlato in esclusiva a Globo Esporte per raccontare il suo rientro in gruppo e di come ha passato il periodo lontano dal campo di gioco. Inoltre, il difensore bianconero ha anche parlato della nazionale carioca e dell’arrivo di Ancelotti sulla panchina verdeoro. Rientro ad allenarsi in gruppo “Dopo tanta attesa, sono passati otto mesi. Mi sento felice di tornare di nuovo in questo ambiente, di rientrare poco a poco. Sto tornando con il gruppo, mi alleno un po’ con loro e poi a parte, in modo differenziato. Ma già vivere questo ambiente è importante per tornare bene nella prossima stagione.” Il cambiamento di abitudini durante l’infortunio “Ho dovuto cambiare un po’, non potevo concentrarmi solo sull’infortunio, e questo mi ha aiutato molto. Ho scritto un libro, "Bom dia, campeão", come coautore. Ho iniziato a imparare a suonare la chitarra. Mi ha aiutato tanto e mi ha lasciato più sereno, ha tolto un po’ dello stress e il focus esclusivo sul campo. Sono sempre stato un atleta che ha letto molto. Mi ha aiutato, stavo divorando i libri e speravo che il tempo passasse il più in fretta possibile. Holiday è il nome di un autore americano che seguo, e uno dei libri che sto leggendo adesso è Come evitare le preoccupazioni. Penso che in questa fase sia importante imparare su questi temi, no? Perché adesso arriva l’ansia.” Sulla nazionale brasiliana e Ancelotti “Penso che adesso avremo un po’ più di vantaggio.Io penso a tornare in forma, a dare il meglio con la Juventus. Abbiamo un allenatore italiano, uno dei migliori del mondo. Mi basta fare il mio lavoro, tornare bene e la convocazione in nazionale arriverà. Essendo i precedenti allenatori brasiliani, guardavano molto di più alla Premier League. Ma ora, con lui che è un allenatore italiano, dà molta enfasi alla fase difensiva. Sicuramente guarderà al calcio italiano, alla Serie A, con un’attenzione diversa. Il campionato italiano prima non era visto così bene come gli altri.” Atletico Mineiro “Ho ancora molti contatti lì. A volte pubblico qualcosa, tipo un TBT. L’Atlético è un club che porto nel cuore, è dove ho iniziato la mia carriera da professionista. Ho un affetto molto grande per il club.” L’arrivo in Italia e al Torino “Prima sono andato al Torino e sono cresciuto molto, non solo come atleta, ma anche come persona. Mi sono adattato alla cultura europea e anche alla tattica del calcio italiano. Sono molto felice. Sono diventato un vero professionista. Questo mi ha aiutato tantissimo.”
  14. Wesley è uno degli obiettivi di mercato di Juventus e Roma e l'esterno difensivo del Flamengo ammette di essere tentato. "Il mio sogno è giocare in Europa almeno una volta in carriera - ha detto il brasiliano - . Ora sto bene in Brasile e sono focalizzato sul Flamengo e su questa splendida avventura che stiamo vivendo al Mondiale per Club: vogliamo fare bene e andare avanti il più possibile. So dell’interesse di Roma e Juventus, ma non è ancora il momento di pensare al futuro" Sportmediaset
  15. Sergione

    [Topic Unico] L'Angolo del Guru

    Ciao ieri sera ho sentito Di Marzio dire che la Roma ha messo sul mercato e ascolterà offerte per N'Dicka. Secondo me potrebbe seriamente fare al caso nostro, è pure mancino. Ma vorrei averne la certezza. Qualcuno riesce a postare uno di quei grafici che vedo spesso qui ultimamente per vedere concretamente che tipo di difensore è? Grazie.
  16. La Juventus è pronta a chiudere un'importante operazione di mercato in entrata: Francisco Conceição sarà un nuovo giocatore bianconero. Secondo quanto riporta il quotidiano portoghese Record, la società bianconera ha deciso di versare i 30 milioni di euro della clausola rescissoria prevista nel contratto del giovane talento portoghese con il Porto.
  17. Futuro al Chelsea in dubbio per Nicolas Jacskon. L’attaccante senegalese, che nell’ultima partita del Mondiale per Club contro il Flamengo ha ricevuto un pesante cartellino rosso appena 4 minuti dopo l’ingresso in campo, non è più intoccabile per i londinesi. L’ex Villarreal ha delle richieste, e anche per questo la squadra allenata da Maresca sta iniziando a pensare a un futuro senza di lui. Il classe 2001 è seguito anche in Italia: la Juventus, che cerca un attaccante con queste caratteristiche, lo ha sondato e ha già avuto dei colloqui esplorativi. Il Napoli invece si è informato della situazione, ma sta comunque lavorando principalmente su Nunez e Lucca GDM
  18. Igor Tudor ha parlato alla vigilia della gara contro il Wydad. Ecco le sue parole riprese dal sito della Juventus: Sul Wydad: "Sarà un avversario diverso, si gioca a un orario diverso. L’abbiamo preparata al massimo, come sempre. Sarà una gara importante contro una squadra di qualità e noi dovremo dare il nostro meglio, andando a tutto gas per novanta minuti. Il caldo? Ci sarà da prepararsi per fronteggiarlo, ma ci sarà per entrambe le squadre e poi andrà dimenticato, per concentrarci su quello che dobbiamo fare noi. Il Wydad contro il City nel primo tempo poteva fare due gol, ogni partita è una partita a sé. È impossibile fare paragoni tra una partita e l’altra, ogni gara ha la sua particolarità». Su come sta la squadra: "Non vedo stanchezza nella squadra, vedo solo entusiasmo e grande piacere di giocare insieme. La partita contro l’Al-Ain l’hanno approcciata come piace a me, anche grazie al lavoro che stiamo facendo. Sono felice, con la squadra mi sono trovato bene dal primo giorno e sento una bella energia intorno a noi, anche nel club. Spero si possano fare grandi cose insieme, perché la storia di questo club è fare grandi cose. John Elkann vicino a noi? È una presenza costante, bella e importante. Se posso permettermi, fa percepire la sua presenza anche con i modi giusti e con le parole giuste. Mi è piaciuto molto come ha parlato ai giocatori a Torino. C’è grande energia da parte sua, i giocatori l’hanno percepita e l’hanno presa come ulteriore motivazione. Dopo la partita era contento della prestazione e dell’energia vista in campo". Sul percorso al Mondiale per club: "Qualificarsi in anticipo sarebbe bello, naturalmente, ma non si può programmare niente. Bisogna pensare partita dopo partita. Sorprese nel torneo? Senz’altro ci sono, noi dobbiamo cercare di non essere una sorpresa in negativo, ed evitarlo è compito mio e dei giocatori. Più ottimisti di quando siamo partiti? Troppo presto, abbiamo fatto solo una gara. Io non guardo queste cose, non penso al traguardo, penso a quello che dobbiamo fare allenamento dopo allenamento. Bisogna vivere nel presente, dal passato si impara e il futuro lo costruiamo oggi".
  19. Prima di iniziare la sua nuova avventura da allenatore della Lazio (la seconda in biancoceleste), Maurizio Sarri è stato protagonista di un “clinic” formativo a Castiglione della Pescaia, presso il Valletta Beach Club. Il tecnico ha risposto ad alcune domande durante l'evento ed è tornato anche a parlare della stagione sulla panchina della Juventus: “È stata la squadra più difficile da allenare perché era asimmetrica. Abbiamo vinto grazie ai più freschi, come Bentancur. Abbiamo sempre fatto la corsa sull’Inter, perché la Lazio, giocando ogni tre giorni, non aveva la rosa per competere fino in fondo”
  20. La scelta di restare a Napoli dopo l'incontro con De Laurentiis a fine campionato, la Juventus, i momenti decisivi della stagione dello scudetto, ma non solo. Antonio Conte si racconta "7", magazine del Corriere della Sera, e lo fa partendo proprio dal faccia a faccia avuto col presidente del club che ha poi sancito la permanenza sulla panchina azzurra: "Nel nostro incontro ci siamo chiariti - ha sottolineato Conte -, parlare è stato fondamentale. Lui ha capito gli errori o comunque le situazioni che devono essere migliorate. Ho un contratto e il chiarimento è stato il punto chiave. Il resto sono state voci che hanno fatto male, non hanno tenuto conto di come sono fatto io". "Napoli? I ragazzi sono stati sempre disponibili - continua Conte raccontando la stagione scudettata - mi hanno seguito fin dal primo giorno, e alla fine sono riusciti a mentalizzare il concetto di fatica, di sacrificio. Certo, a questa squadra all’inizio mancava quello che io chiamo il coltello nel calzino. Serve cattiveria sportiva, si va in guerra senza scrupoli. Poi lo hanno trovato, altrimenti non avremmo vinto il campionato. Quando alla Juve arrivò Carlos Tevez sapevamo tutti che era un campione straordinario, ma arrivò da noi con una fama di ragazzo non proprio semplice da gestire. Ebbe un inizio un po’ complicato di adattamento, ma poi a un certo punto diventò il primo in tutto nel dare l’esempio. Con ciascuno bisogna trovare la chiave di accesso. Mi costa a volte anche incazzature forti ma va bene così. Guardo all’aspetto umano e all’obiettivo"
  21. Prima conferenza per il neo-allenatore al fianco di Claudio Ranieri. Tra i tanti temi affrontati l'ex Atalanta si è soffermato anche sul tentativo della Juve: "Sì, la Juventus mi ha chiamato ma ho avuto la sensazione che la Roma fosse la scelta giusta per la mia carriera e per il mio modo di esprimersi e di fare calcio. Ho ragionato su questo. Questo è quello che cerco, di cui ho bisogno in questo momento. Ho la convinzione forte di aver fatto la scelta giusta"
  22. Con tre acquisti la squadra è competitiva": parola di Igor Tudor. Dopo aver centrato la qualificazione in Champions League, l'allenatore croato della Juventus vuole puntare ancora più in alto: a lottare per lo Scudetto. Per farlo gli serve però l'aiuto della società, anche sul mercato. Infatti i dirigenti bianconeri sono giù al lavoro per regalargli almeno un colpo per reparto. DIFESA - Il brasiliano Bremer, di rientro dall'infortunio, può considerarsi un primo rinforzo al centro della retroguardia. Che potrebbe rafforzarsi ulteriormente con l'argentino Leonardo Balerdi del Marsiglia in caso di una cessione da parte dei bianconeri. Per il resto la Juventus è a caccia di un esterno mancino: in questo senso circolano i nomi del francese Theo Hernandez del Milan, del portoghese Nuno Tavares della Lazio e dello spagnolo Miguel Gutierrez del Girona. CENTROCAMPO - Riportare in patria l'italiano Sandro Tonali del Newcastle sembra un sognodestinato a rimanere chiuso nel cassetto, almeno per quest'estate. Sul mercato della Serie A c'è un'alternativa di lusso rappresentata dal brasiliano Ederson dell'Atalanta, già richiesto dal Manchester United e dall'Al-Hilal di Simone Inzaghi. Nel frattempo i bergamaschi si cautelano interessandosi a Samuele Ricci del Torino. ATTACCO - Nel reparto offensivo ci sono più obiettivi diversi: confermare il francese Randal Kolo Muani dal Paris Saint-Germain, vendere bene il serbo Dusan Vlahovic per fare cassa e finanziare l'acquisto di un nuovo grande centravanti. In questo senso nel mirino c'è un bomber tra lo svedese Viktor Gyokeres dello Sporting Lisbona e il nigeriano Victor Osimhen, in prestito al club turco del Galatasaray ma ancora di proprietà del Napoli. calciomercato.com
  23. Ghisolfi alla Juve è la nuova traccia da seguire per il ruolo di direttore sportivo: Comolli nel corso della sua presentazione aveva chiesto pazienza, negli ultimi giorni si è trattenuto a Torino per chiudere il cerchio e gli ultimi eventi romani potrebbero non essere effetto di semplice casualità. Ci sarebbe anche una certa corrispondenza con quanto potrebbe avvenire alla Fiorentina, da dove sarebbero in uscita sia Daniele Pradé sia Roberto Goretti. Quest’ultimo è il candidato numero uno per il ruolo di direttore tecnico alla Juve: uno dei pochi ad aver svolto la mansione in Italia negli ultimi anni, con risultati impeccabili. Goretti alla Fiorentina ha un contratto fino al 2027, ma l’uscita di Pradè potrebbe svincolarlo con maggiore facilità. Tra l’altro, tra le ipotesi emerse alla Fiorentina ne è circolata una che coinvolgerebbe anche Cristiano Giuntoli, da poco sollevato dall’incarico di responsabile dell’area sportiva alla Juve GdS
  24. La Juventus ha grandi obiettivi in mente per l’attacco e potrebbe non limitarsi a un solo rinforzo. In caso di addio di Dusan Vlahovic, infatti, i bianconeri vorrebbero far arrivare due giocatori. In lista c’è il nome di Randal Kolo Muani, che giocherà il Mondiale per Club con la squdra di Tudor e che si riproverà a trattenere dopo la fine del prestito dal PSG. In prima fila c’è ancora il nome di Victor Osimhen, che era già nel mirino già con Giuntoli e continua a esserci. La Juve vorrebbe provarci davvero GDM
  25. Sergione

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    Notizia çhe gira da marzo
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