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Sergione

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  1. Dusan Vlahovic è stato intervistato da Dazn dopo Genoa-Juventus. Le sue parole... Avevi una voglia enorme di entrare e di risolvere la partita. Che cosa c'era nella tua testa? C'era la convinzione che potessi risolverla oggi? "Quello che hai detto, ho pensato solo a come entrare, a fare bene e a fare gol, per andare a questa pausa per le Nazionali con una vittoria. Una grande vittoria su un campo difficile, contro una squadra sempre tosta da affrontare, però noi siamo stati bravi, voglio fare i complimenti ai miei compagni e al mister Si parla sempre tanto di te. Quanto ti senti juventino? "E' normale che si parli, da parte mia è pensare al campo, allenarmi al massimo e quando ci sono queste situazioni provare a risolvere le partite. Sono molto contento che ho potuto aiutare la mia squadra oggi e spero di continuare così anche nel futuro". Cosa hai avuto dentro nell'ultimo anno? "No, niente, è iniziata la stagione nuova, abbiamo fatto la preparazione... cioè, tutto come al solito. Non so cosa sia successo, siamo solo all'inizio, la stagione è lunga, io spero solo di continuare così, di allenarmi bene e di mettermi a disposizione della squadra, dei compagni e del mister, poi vediamo. Speriamo di ottenere tutto quello che vogliamo". Alzare un trofeo con la maglia della Juve cosa vorrebbe dire per te? "Ne abbiamo già alzato uno, però giustamente non basta, da questo punto di vista ho parlato con chi dovevo parlare, nel senso che non sono soddisfatto, è già il quarto-quinto anno che sono qua, abbiamo alzato un trofeo, ma non è il livello della Juve, Speriamo di farlo, sarebbe una sensazione bellissima per tutti noi, però andiamo partita dopo partita e poi vediamo cosa succederà alla fine"
  2. La Juve può contare sul "fattore" Bremer: con il brasiliano in campo la difesa è blindata, il dato impressionante. Il fatto che Gleison Bremer fosse come un nuovo grande acquisto per la Juventus rispetto alla passata stagione era noto, che già riprendesse la squadra sulle spalle come ha fatto nelle prime due partite di campionato però era tutt'altro che scontato. Il brasiliano è rientrato dal grave infortunio al ginocchio e non ha avuto bisogno di tempo per ritrovare la fiducia dopo essere rimasto fermo così a lungo. E se la squadra di Igor Tudor è partita con due successi il merito va anche a Bremer. La Juventus non subisce goal con Bremer in campo. L'ultima volta che i bianconeri hanno concesso una rete in Serie A con il brasiliano risale al 20 maggio 2024, ovvero la penultima giornata del campionato 2023/2024, contro il Bologna. Sono 8 gare consecutive che la porta è inviolata, le prime due di questo campionato e le prime sei giornate della Serie A 2024/2025, prima poi che il brasiliano si infortunasse saltando il resto della stagione: Juventus-Como 3-0 Verona-Juvenus 0-3 Juventus-Roma 0-0 Empoli-Juventus 0-0 Juventus-Napoli 0-0 Genoa-Juventus 0-3 Juventus-Parma 2-0 Genoa-Juventus 0-1 Goal
  3. Igor Tudor ha analizzato la vittoria sul Genoa ai microfoni di Dazn. La sua analisi: A metà primo tempo è andato da Vlahovic, lo accarezza e lo guardava spesso. Quanta voglia aveva di metterlo in campo? "Tanta voglia, come con tutti. in queste due gare una bellissima sensazione per me da allenatore, perchè cinque cambi, sono entrati alla grande, in tutte e due le gare, è importante nel calcio di oggi, con cinque cambi si fa la differenza. Poi Duan sta bene come stato di salute e io sono contento, perchè gli attaccanti sono importanti, loro due sono tutti e due importanti, forti". Lei ha chiesto di tenere Vlahovic? "L'allenatore vuole sempre giocatori forti, più ne ha e meglio è. Poi il mercato lo fa il direttore Comolli. Io sono contento della squadra come ho detto tante volte, poi domani è l'ultimo giorno e vediamo che succede". Questa è una vittoria bella, sofferta e gestita bene. Avete giocato con pazienza e mantenuto l'equilibrio. Avete sfruttato anche il calo fisico del Genoa? "E' vero, l'ho detto già prima, l'ho detto anche ai ragazzi, la sensazione era di avere una squadra vera, che non vuole regalare niente, che sta sul pezzo, che è concentrata, che dal primo all'ultimo momento sa cosa vuole. La mentalità di non concedere gol dietro. Poi qua non è facile venire e fare tante occasioni, le abbiamo avute, una vittoria meritatissima, però la sensazione è questa qua, di una squadra che era dentro la partita, concentrata, bella tosta, mi è piaciuta tanto la squadra oggi". Quell'ultimo minuto, con le due occasioni del Genoa, come l'ha vissuto? "Non lo so, perchè è stato anche extra-tempo, mi sembra che la partita si sia prolungata abbastanza. Ma nel calcio bisogna stare sul pezzo fino al novantesimo, fino al centesimo. Perchè poi si dice abbiamo meritato, non abbiamo meritato, alla fine non frega a nessuno se meritato o non meritato, bisogna dare tutto finchè l'arbitro fischia all'ultimo minuto. noi siamo stati veramente molto bravi. Poi ci sta, un calcio d'angolo, si prende e via, ma la mentalità, l'umiltà, è a un livello altissimo, tutti e 15 giocatori". Zhegrova cosa aggiunge a questa Juve? "Di mercato c'è ancora l'ultimo giorno, domani, finalmente aspettiamo le 8 tutti felici e contenti e vediamo cosa succede. C'è il direttore che sta provando a rinforzare la squadra, io sono tranquillo, la squadra mi piace, i giocatori mi piacciono, se arriva qualcuno sarò felice lo stesso". Se non dovesse arrivare Kolo Muani e dovesse arrivare Zhegrova lei è felice comunque? "Io sono sempre felice, ho la squadra che mi piace, ho giocatori che mi piacciono, alleno la Juve, così puoi aspettare vita". Dopo la sosta c'è Juve-Inter. Questa partita deve dirci se la Juve è da Scudetto o lei lo sa già? "Che Scudetto? Abbiamo fatto due partite...Scudetto... Di pronostici si è parlato e io rispondo come è giusto che sia, andiamo partita per partita"
  4. Khephren Thuram ha commentato la vittoria di Genova ai microfoni di Dazn. Le sue considerazioni: Che cosa ci dici di Dusan? "Sappiamo tutti la qualità di Dusan, è uno dei migliori attaccanti al mondo, si vede quando entra, fa gol sempre, lavora sempre bene e dentro questa squadra è un leader" Ti abbiamo visto seguire l'Inter. C'è l'idea di poter vincere anche lo scudetto? "Noi giochiamo con l'idea di vincere partita dopo partita, di essere sempre la migliore squadra settimana dopo settimana, vediamo cosa succede alla fine della stagione, ma per il momento vediamo partita dopo partita"
  5. David Trezeguet, simbolo della Juventus di Lippi e Capello, quarto miglior marcatore della storia bianconera con 171 gol, intervistato da Repubblica parla della Juventus, e non solo. Di seguito i passaggi più significativi. Chi sono le favorite in campionato? "Il Napoli perché ha vinto l’ultimo Scudetto e ha fatto acquisti mirati come De Bruyne. L’Inter è una squadra solida, che sa cosa bisogna fare per arrivare fino in fondo. E poi vorrà prendersi una rivincita. Tutte le altre sono da verificare". Compresa la Juventus del suo ex compagno Tudor? "L’ho conosciuto come giocatore, non come allenatore. Però a Marsiglia ha fatto un percorso interessante. Adesso è arrivato nella società più importante che abbia mai allenato". È l’allenatore giusto? "Sicuramente conoscere l’ambiente e la società lo aiuta, anche se non è più quella che ha vissuto da giocatore. È un club diverso, gestito da uomini diversi. Dovrà ritrovare quell’identità che ha sempre contraddistinto la Juventus". A cosa si riferisce? "La Juventus deve vincere e basta. Questa è la sua storia e anche l’unico pensiero che ho conosciuto quando stavo in bianconero". Cosa manca per tornare grande? "L’equilibrio. Dopo gli ultimi anni complicati deve ritrovarsi: giocatori e società devono capire dove si trovano". Esiste ancora il dna Juve? "È cambiato. Perché la Juventus non vince più, questa è la realtà. Finché non tornerà a farlo, resterà la percezione che non sia all’altezza". Vlahovic è all’altezza della Juventus? "È giovane, deve ancora dimostrare le sue potenzialità. Ma ci si aspetta di più. Adesso è arrivato un giocatore come David che si sta mettendo in mostra e per Vlahovic diventa un concorrente, ed è giusto così. La Juve ha sempre avuto grandi attaccanti". Non le sembra una storia finita? "C’è un lato sportivo e uno economico. Vlahovic ha un ingaggio molto alto e non vuole rinunciarci. Allo stesso tempo il club deve sistemare i suoi numeri. Se non trovano l’intesa, lui rimane: questa è la realtà". Kolo Muani rafforzerebbe l’attacco? "L’anno scorso ha dimostrato di essere un giocatore importante: ha segnato e sa giocare in diverse posizioni. E soprattutto ha voglia di vestire la maglia della Juventus". Trezeguet oggi verrebbe in Italia? "È difficile, oggi c’è un mercato diverso, altri pensieri nella testa dei giocatori". Ha recuperato il rapporto con Ranieri dopo i litigi alla Juventus? "A Montecarlo, quando ero al River, chiesi al Monaco di potermi allenare durante l’estate. Ranieri mi accolse con grande disponibilità, ci siamo parlati e abbiamo chiarito. Ho trovato una persona diversa da quello che avevo conosciuto. Poi è arrivato il miracolo Leicester: quando vinci sai cosa serve per farlo di nuovo. L’Inghilterra ha cambiato la sua percezione". Perché Ancelotti ha scelto il Brasile? "Vuole chiudere la carriera vincendo con una nazionale. E ha scelto quella più titolata. Ma il Brasile non può nascondersi, deve essere protagonista ai prossimi mondiali". Come ha vissuto l’ultima finale Argentina-Francia? "Con il cuore diviso a metà, emotivamente è stato molto difficile. Ma Messi meritava di vincere la Coppa del Mondo".
  6. L'assoluzione di Michel Platini e Sepp Blatter, nuovamente processati in Svizzera a marzo nel caso di frode che ha mandato in pezzi le ambizioni dell'ex fuoriclasse francese di diventare presidente della Fifa, è ora definitiva a causa della mancanza di appello da parte della pubblica accusa. "Il Ministero pubblico della Confederazione (MPC) rinuncia al suo appello", accettando così "la sentenza emessa in primo e secondo grado", è la dichiarazione della Procura generale svizzera diffusa tramite comunicato. Accettando la propria sconfitta in aula, dopo aver chiesto due volte la sospensione condizionale della pena per gli imputati senza convincere i giudici, il MPC pone fine a dieci anni di procedimenti con gravi implicazioni politiche. "So che era una storia per impedirmi di diventare presidente della Fifa", il commento di Michel Platini, che ha aggiunto di ritenersi "troppo vecchio per cercare nuove responsabilità", quindi per candidarsi. Il procedimento, durato dieci anni e costellato di implicazioni politiche, era nato dall'accusa secondo cui i due avrebbero ottenuto illegalmente, a danno della Fifa, un pagamento di 2 milioni di franchi svizzeri (circa 1,8 milioni di euro), "a favore di Michel Platini". Tuttosport
  7. "Edon Zhegrova non firmerà per l’Olympique Marsiglia. Se arriva un’offerta da un altro club, siamo aperti a parlare". In un'intervista concessa a BeInSport, il presidente del Lilla Olivier Letang spegne ufficialmente le voci circa un interessamento della società della Costa Azzurra, allenata dall'italiano Roberto De Zerbi, per il talento kosovaro-albanese, in scadenza di contratto il prossimo 30 giugno e finito nel mirino della Juventus nel caso in cui si concretizzasse la cessione di Nico Gonzalez all'Atlético Madrid Tuttosport
  8. Intervistato dall'edizione odierna della Gazzetta dello Sport, l'esterno del Pisa Juan Cuadrado ha parlato del fatto che se fosse meglio la combinazione dribbling-assist o un gol: "Un gol, sempre: un’emozione incredibile. Però anche quella combinazione è bellissima eh...". Infine un commento sulle squadre dove ha militato in Italia: "A Udine faceva freddo, ma era un bel posto per cominciare. Di Lecce ricordo la gioia del primo gol in Serie A: un momento che aspettavo da quando sognavo di giocare in Europa. Andavo a fare la spesa al mercato e mi riempivano di regali. Un calore simile lo trovai a Firenze: con la maglia viola esplosi definitivamente. La Juve è la squadra del cuore: a Torino ho vinto tantissimo, lì sono nati i miei figli. Alcuni tifosi mi hanno fischiato per il passaggio all’Inter, ma io volevo e potevo restare. All’improvviso la società annunciò sui social che non mi avrebbe rinnovato il contratto. Ci restai male: avrebbero potuto chiamarmi e dirmelo. Ma la gente ha capito e mi vuole bene: mia mamma vive a Torino e quando vado a trovarla i tifosi della Juve mi salutano con affetto. Andai all’Inter per restare ad alti livelli, ma ho giocato poco per un infortunio. E infine l’Atalanta: mi sono trovato molto bene con società, allenatore e tifosi. Adesso voglio regalare sorrisi e gioie al popolo di Pisa".
  9. L'arrivo di Conrad Harder al Milan è sempre più a rischio. La trattativa, portata avanti negli ultimi giorni, potrebbe saltare perché lo Sporting non garantisce di trovare il sostituto del centravanti in così poco tempo. Questo era lo scoglio principale per dare il via libera e lasciare partire Harder. Il Milan potrebbe dunque decidere di non aspettare più e cambiare obiettivo. Il club rossonero potrebbe dunque tornare su Dusan Vlahovic, attaccante della Juventus, che rimane il profilo preferito di Massimiliano Allegri. Il serbo in maglia bianconera ha totalizzato 146 presenze, 59 gol e 14 assist Sky Sport
  10. Sergione

    [Topic Unico] L'Angolo del Guru

    In Turchia le squadre erano al collasso economico e così sono intervenute banche e istituzioni che hanno rifinanziato e garantito un tasso super conveniente sugli stipendi dei calciatori ed ecco che ora riescono a spendere così tanto
  11. La Juventus è tornata ad allenarsi alla Continassa, lasciandosi alle spalle la vittoria all’esordio contro il Parma. Nicolò Savona e Mattia Perin sono tornati ad allenarsi con il gruppo. Discorso diverso per Juan Cabal, che continua a lavorare tra esercizi personalizzati e sedute con il gruppo. Il difensore colombiano dovrebbe rientrare a disposizione della Juventus dopo la sosta per le nazionali, prevista a inizio settembre ilbianconero
  12. Mai così vicino il ritorno di Kolo Muani alla Juventus. Il club bianconero è chiamato a compiere il passo decisivo: operazione in prestito con obbligo di riscatto intorno ai 60 milioni di euro GDM
  13. Andrea Cambiaso salterà le prossime due giornate di Serie A per squalifica: la decisione del Giudice Sportivo dopo l'espulsione in Juventus-Parma e non giocherà Juventus-Inter: ora è ufficiale. La decisione del Giudice Sportivo dopo l'espulsione diretta rimediata alla prima giornata contro il Parma è arrivata e la notizia, sia per la Juve che per lo stesso giocatore, non è positiva. Tudor non potrà contare su Cambiaso per le prossime sfide di campionato e dovrà trovare soluzioni alternative sulla fascia sinistra
  14. La Juventus, è pronta a fare un altro tentativo (l'ultimo) con il PSG per Randal Kolo Muani, a prescindere da ciò che succederà con Dusan Vlahovic (a sua volta prossimo a definire una volta per tutte il suo futuro). E nelle continue chiacchierate con il club francese, come scrive La Gazzetta dello Sport, è spuntato di nuovo anche il nome di Lucas Beraldo, difensore brasiliano classe 2003 per cui al momento viene presa in considerazione solo una cessione a titolo definitivo. I bianconeri si sono informati su di lui per farsi trovare pronti in caso di partenza di Lloyd Kelly, scenario improbabile a questo punto del mercato ma comunque da non escludere del tutto, considerando gli interessamenti di Crystal Palace e Sunderland. Beraldo è extracomunitario, pertanto sarebbe alternativo ad altri giocatori sul taccuino di Damien Comolli come Nahuel Molina dell'Atletico Madrid, che resta tra gli obiettivi per la fascia in caso di partenza di Nico Gonzalez, che farebbe il percorso inverso in direzione Spagna. ilbianconero
  15. Il caso esploso durante Carpi–Juventus Next Gen, con l’allenatore degli emiliani che ha usato un challenge contro un proprio giocatore per forzare la revisione al monitor, ha portato la Lega Pro e l’AIA a intervenire con una precisazione immediata del regolamento. D’ora in avanti non sarà più possibile per gli arbitri accettare richieste di review presentate contro la propria squadra: una pratica ritenuta contraria allo spirito del Football Video Support, introdotto quest’anno in Serie C per ridurre gli errori arbitrali e aumentare la trasparenza delle decisioni. La modifica sarà effettiva già dalle restanti gare della prima giornata di campionato. Il designatore della C.A.N. C, Daniele Orsato, ha infatti inviato disposizioni chiare agli arbitri: nessun via libera a questo tipo di utilizzo del challenge. Nei prossimi giorni è attesa anche una nota ufficiale della FIFA, che andrà a chiarire e integrare il protocollo dell’FVS. Lo riporta Sky Sport Il bianconero Clamoroso quello che è successo in Serie C nella sfida di ieri tra Carpi e Juventus Next Gen. Al minuto 78' infatti l'arbitro ha espulso per doppia ammonizione il difensore dei biancorossi Lombardi, a seguito di un presunto fallo di mano. La panchina del Carpi, nella persona dell'allenatore Cassani, ha però richiesto al quarto uomo l'intervento del #FVS per espulsione diretta, in modo da mandare l'arbitro al monitor. Da regolamento, infatti, non è possibile chiedere l'intervento del #L'arbitro FVS in caso di doppia ammonizione. Al monitor il direttore di gara, dopo un lungo check, è tornato sui suoi passi, revocando il doppio giallo e quindi l'espulsione di Lombardi La Casa di C
  16. Giorgio Chiellini, ex capitano della Juventus e della Nazionale, e attuale dirigente del club bianconero, nel giorno del suo 41esimo compleanno si racconta in un'intervista a Vivo Azzurro. "La passione per il calcio è sbocciata fin da quando ero un bambino - spiega Chiellini, come riporta TuttoJuve -. Allo stesso tempo, assecondando i valori che mi hanno trasmesso i miei genitori, l’altra priorità è stata lo studio, che non ho mai trascurato. E devo dire che, quando mi sono laureato in Economia e Commercio, la gioia vissuta in famiglia è stata più o meno pari a quella provata in occasione di qualche grande successo sportivo. Ho giocato praticamente in tutte le Nazionali giovanili seguendo un percorso formativo fondamentale. Da ragazzo già mi sembrava un sogno vestire le maglie dell’Under 15 o dell’Under 16". "La Juve la considero una sorta di seconda famiglia, Torino è diventata la mia città. A questo club ho dato tanto: ho sacrificato in parte la mia vita privata, ma sono stato ripagato da successi sportivi straordinari e dall’affetto di milioni di tifosi". "Il più difficile da affrontare per me era Zlatan Ibrahimovic, con cui ho anche giocato insieme quando è arrivato in Italia: una personalità importante. Il compagno che mi ha insegnato di più è stato Cristiano Ronaldo". "Se mi guardo indietro ripenso a qualche errore di gioventù, ad alcune intemperanze di inizio carriera. L’icona del ‘guerriero’ fa un po’ parte di me, ma in quegli anni era come se avessi bisogno di un nemico. Ho lavorato su questo aspetto: erano solo energie sprecate. Aggiungo che la nascita della mia prima figlia ha contribuito a compiere questo processo di maturazione". "I Mondiali mi sono andati tutti male: nei due a cui ho partecipato, nel 2010 e nel 2014, non abbiamo superato il primo turno. Alle due edizioni successive non ci siamo nemmeno qualificati. Quando nel 2017 perdemmo il playoff con la Svezia non ho dormito per più notti". "Di quell’esperienza conservo ricordi incancellabili. Una soddisfazione pazzesca, condivisa con tutti i miei compagni. La ‘BBC’, Barzagli-Bonucci-Chiellini è una sigla che viene ricordata ancora oggi. È stata la difesa azzurra più forte della storia? No, anche se non c’è dubbio che, con gli amici Andrea e Leo, a cui aggiungo Buffon, abbiamo segnato un periodo del calcio italiano. Però, se penso a Baresi, Maldini, Nesta, Cannavaro… Beh, non mi ritengo certo più forte di loro" "Guardando all’oggi, posso dire che, per esempio, Bastoni è fortissimo. E poi ci sono Calafiori, Buongiorno, che è giusto facciano il loro percorso senza troppe pressioni. Dico che i nostri ragazzi si ‘devono’ qualificare per dare questa gioia ai tanti bambini che ancora non hanno nemmeno visto l’Italia partecipare. Sogno una finale tra l’Italia e il Brasile allenato da Ancelotti, con cui tra l’altro mi dispiace di non aver mai lavorato. Sarebbe una partita storica".
  17. Sul rosso a Cambiaso invece il talent di Dazn spiega: “Corretta l’espulsione, gesto non volontario ma istintivo, questo non lo giustifica, si tratta di condotta violenta e rischia anche più di due giornate”
  18. Questa la gerarchia dei capitani annunciata da Tudor in conferenza che mette fine alla follia dello scorso anno della fascia itinerante, questione che meritava un topic a parte
  19. "Guardo poco le informazioni che circolano, altrimenti si diventa matti: si inizia a giocare con il mercato aperto, è una pazzia ma va accettata": così l’allenatore croato della Juventus a proposito dell'inizio della Serie A con la finestra estiva di calciomercato ancora aperta. "Gli allenatori impazziscono per questa cosa perché ti dà insicurezza e ti toglie certezze, però è così -queste le parole di Igor Tudor in un’intervista a Sky Sport – E speriamo che si cambi: una cosa normale sarebbe che almeno la settimana prima di iniziare il campionato si chiuda al mercato. Quello che sarà sarà, ogni allenatore vuole avere giocatori più forti possibili, a volte si può, a volte non si può. Va accettata questa cosa, concentrandosi sul campo e su quello che si ha a disposizione""
  20. Manuel Locatelli è incedibile: ma perché? Dietro la scelta ci sono vari motivi, non solo tecnici. L'Al-Ahli sta sondando il mercato europeo alla ricerca di un centrocampista d'esperienza. Tra i profili seguiti c'è anche quello di Manuel Locatelli, per il quale la società saudita avrebbe offerto 25 milioni di euro alla Juventus. I bianconeri però, come detto, hanno rispedito l'offerta al mittente senza nessun dubbio. L'Al-Ahli adesso valuterà se rilanciare o cambiare definitivamente obiettivo. Ma la posizione della Juventus non cambierà: Locatelli è incedibile. Il centrocampista è spesso finito nel mirino della tifoseria ma non è mai stato messo in discussione dalla società e dai vari tecnici che si sono avvicendati in panchina negli ultimi anni. L'ex Sassuolo era un punto fermo per Massimiliano Allegri, lo è stato per Thiago Motta e lo sarà anche nella nuova stagione con Igor Tudor. Locatelli d'altronde è anche il capitano della Juventus, oltre ad essere di fatto l'unico giocatore attualmente in rosa che può ricoprire il ruolo di regista. Manuel Locatelli è importantissimo in campo, insomma, ma forse addirittura indispensabile fuori dal campo per questa Juventus. Oltre ad essere come detto il capitano della squadra, infatti, Locatelli è anche uno dei pochi giocatori italiani rimasti alla Continassa. E dunque uno dei pochi a poter trasmettere ai nuovi, specialmente quelli provenienti da altri campionati, cosa significhi indossare la maglia bianconera. A quasi 28 anni, inoltre, Locatelli sta entrando nel pieno della maturità calcistica e ha tutte le caratteristiche per diventare sempre più leader all'interno dello spogliatoio. L'eventuale cessione di Locatelli, mai presa in considerazione dalla Juventus, inoltre sconvolgerebbe i piani di mercato della società a pochi giorni dalla chiusura delle trattative. I bianconeri devono ancora piazzare Douglas Luiz, lui sì in uscita, e semmai reperire un sostituto del brasiliano. Locatelli quindi rappresenta uno dei pochissimi punti fermi in mezzo al campo, considerato anche come la posizione di McKennie sia in bilico mentre Koopmeiners sia ancora alla ricerca di se stesso. Ecco perché la posizione della Juventus sul capitano è chiaro. Incedibile. Punto. Goal
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