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Bremer post BVB: "Mentalità giusta, ma non possiamo prendere tutti questi gol"
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Gleison Bremer ha parlato ai microfoni di Sky Sport. Ecco le sue parole riprese da TuttoJuve: Avete recuperato due goal di svantaggio cosa ne pensi? "Dobbiamo portare a casa questa mentalità del finale di partita. Però non possiamo subire così tanti goal. Perché in due partite abbiamo preso sette goal e dobbiamo migliorare questa cosa". È stata una partita molto tattica nel primo tempo e poi otto goal l'ha ripresa... "Secondo tempo, dovevamo avere più equilibrio, ci sta man mano mano che la partita va avanti. Ma dobbiamo avere più equilibrio non possiamo prendere goal così e alla fine rischiamo di perdere. Però ci è andata bene che abbiamo pareggiato alla fine". Vlahovic ha cambiato davvero il corso di questa gara... "Vlahovic sappiamo che uno dei giocatori che ci sta dando una mano in tutte le partite che ha giocato. Sta facendo bene e complimenti a lui". -
Tudor post BVB: "Grande cuore e grandi risposte dalla panchina. Presi gol facili, ma sono contento, è un punto che dopo il 2-4 sembrano tre"
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Igor Tudor è intervenuto ai microfoni di Sky Sport dopo Juventus-Borussia Dortmund: Grande cuore, ma i gol presi cominciano ad essere troppi? "Troppi dietro, non troppi in avanti. E' vero, stavo scherzando, se si continua così ogni gara, non si finisce più. Una partita fatta dopo tre giorni, è una grande difficoltà dal punto di vista energetico nel secondo tempo, si è visto, contro una squadra fortissima, che tre giorni fa ha avuto una partita facilissima. Non era facile. Grande cuore, grande panchina, sono già 3-4 partite che gente entra da fuori fa la differenza. Bravi, questo è un bel segnale. Faccio i complimenti al Borussia perchè hanno individualità importanti in tutti i reparti, noi abbiamo avuto qualche problemino, di gamba, di arrivare, ma davanti quando attacchiamo siamo pericolosi. I due-tre episodi dei gol, troppo facili, che si potevano e si dovevano evitare, a squadra schierata, troppa bassa, sono troppa facili questi gol. Ma alla fine questa è la qualità individuale. Io sono contento perchè in queste circostanze non potevamo fare meglioLoro hanno dato tutto e faccio i complimenti ai ragazzi". Anche Zhegrova è entrato e ha fatto vedere le sue qualità. Dalla panchina può attingere tanto. Vedremo spesso queste rotazioni? "Se si ricorda l'ho detto, ormai con cinque cambi, con tutte queste partite che si giocano ogni tre giorni, veramente non ci sono titolari, lo ribadisco tutti i giorni ai ragazzi, perchè è vweramente così. Quando sono tante, le partite si decidono sempre negli ultimi 20 minuti, quello che entra può decidere, è la dimostrazione è arrivata in queste quatro partite, è successo così. Con i cinque cambi si è cambiato il calcio. Il problema è perchè si è fatta quella partita con l'Inter sabato, oggi è martedì. Ieri c'è stata la rifinitura e io non potevo fare niente. Kenan era bianco, Khephren... ma questo va accettato, sono problemi che sappiamo, però un grande gruppo. Accettiamo questo punto che dopo il 4-2 sembrano tre. In questo momento era il massimo che si poteva fare". Quando si fa molto turnover non c'è quella continuità di gioco, quell'assieme che si è visto nella ripresa? "E' vero, è vero, non è facile, Quando sono quattro giorni mi viene più facile fare queste rotazioni, ma era giusto partire con David e Openda, sono arrivati due giocatori importanti. Koopmeiners ci sta che abbia continuità perchè è un giocatore importante, poi è vero che tutto sembra diverso quando entrano, ma c'è la partita nella partita, quando sei sotto e devi spingere diventa tutto un po' più facile. Con in cinque cambi, a volte si indovina, a volte non si indovina, però devono essere tutti importanti, devo sentirsi... parlavo prima di motivazione, questi che entrano alla fine dimostrano di fare la differenza". Come stai? "Dopo questi tre giorni bisogna recuperare bene". Ma non è che hai perso, hai vinto e pareggiato.. La Juve ha fatto 8 gol, è importante il senso di rivalsa, avete mostrato organizzazione, senso di appartenenza... "Sì, lo spirito, la voglia di lavorare e di pedalare, partenza e arrivo, poi si aggiungono le cose di calcio, di dettagli, di scegliere, di tutto quanto. Oggi è mancato anche Cisco che è un giocatore importante per il nostro gioco, lega con l'attacco. Cambiaso ha fatto una partita dopo 15-20 giorni, deve ritrovare il ritmo. Bremer viene da un lungo periodo di stop, non era facile per lui, ci sono tutte quete problematiche che fanno parte di una squadra... quando si valuta cosa si è potuto fare e cosa no, conta tutto. Però io sono contento, ora c'è da recuperare bene e andare a Verona già aabato". -
Vlahovic prova a riprendersi la Juve ma il rinnovo resta complicato. E a Giugno occhio all'Inter...
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Il quotidiano Tuttosport torna a parlare di Dusan Vlahovic e della sua situazione in casa Juventus, mentre il centravanti è impegnato con la sua Serbia nelle qualificazioni per il prossimo Mondiale. Il mercato estivo con tutte le sue voci si è concluso e Vlahovic è rimasto alla Continassa nonostante i tanti interessamenti arrivati per lui. E nelle prime due di campionato l'ex Fiorentina si è messo in luce, partendo dalla panchina ma risolvendo le sfide contro Parma e Genoa. Nelle scorse ore si era parlato anche di possibilità rinnovo del contratto in scadenza nel 2026, ma ad oggi non sembrano esserci i presupposti per un accordo e neanche per una riapertura di quella trattativa interrotta mesi fa. Salvo sorprese, insomma, Vlahovic è destinato a lasciare la Juventus la prossima estate a parametro zero. Anche se il campo, per il quotidiano, potrebbe contribuire a smussare gli angoli e riconciliare le parti nei prossimi mesi. In questo contesto, si legge, attenzione all'Inter: il presidente nerazzurro Beppe Marotta stima Vlahovic e non è un segreto la sua abilità nel muoversi sul mercato dei parametri zero. Così a partire da febbraio, se la situazione contrattuale non dovesse cambiare, ecco che immaginare una mossa dell'Inter per lui non è scenario da escludere. -
Yildiz post BVB: "Il gol? Mi è venuto istintivo tirare così. Sono contento perché sto aiutando la squadra"
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Kenan Yildiz ha parlato ai microfoni di Sky Sport dopo la gara contro il Borussia Dortmund: Cosa ti è passato per la mente prima di fare il goal? "Questo è stato un goal un po' istintivo. Perché quando mi è arrivata la palla, io ho visto che avevo un po' di spazio, ho visto uno spazio libero e dopo è andato dentro in slow motion. Sono contento e felice per questo goal. E per aver fatto un goal così bello. Sono anche contento per la squadra". Senti questa squadra che ti sta seguendo? "Devo dire che anche al mondiale per club mi sono sentito molto bene con la squadra e con il mister. Abbiamo iniziato anche molto bene la stagione e sono felice. Sono anche felice per la squadra, perché la sto aiutando. Io voglio fare sempre il meglio per la squadra. Sono un po' stanco, però". Tudor ti chiede tanto nella fase difensiva? "Sì, un po' sì". -
Conferenza Tudor e Locatelli pre Juve-BVB
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Igor Tudor e Manuel Locatelli stanno parlando in conferenza stampa alla vigilia della gara contro il Borussia Dortmund. Tuttojuve.com sta riportando le loro parole in diretta: Inizia la conferenza di Locatelli: Che che clima c’è nello spogliatoio? "Sicuramente arriviamo molto carichi la partita contro l’Inter ci ha lasciato molto entusiasmo perché siamo andati a vincere il derby d’Italia. Quindi sicuramente è una cosa bellissima, siamo carichi, stiamo bene, siamo fiduciosi. Domani comincia la Champions League che è la competizione più bella che c’è, siamo in casa nostra ci sarà una bella atmosfera e sentire quella musichetta sarà speciale e quindi siamo molto carichi". Come ti immagini la Champions in questa stagione? "Lo scorso anno eravamo rammaricati per l'eliminazione. Il gruppo e sano e sarà fondamentale partire bene". Sul rigore di Venezia... "È stato un momento speciale per me che ricordo con grande piacere. Il merito, però, è della squadra. Noi siamo carichi, perchè è la competizione più bella al mondo". Che ruolo potete recitare in Champions? "Ci sono delle squadre più forti di noi, però quando siamo compatti siamo una squadra che lavora bene. Noi vogliamo farci trovare pronti e non dovrà mai mancare l'entusiasmo e la voglia di essere squadra". Vi sentite più forti rispetto allo scorso anno? "Sono passate solo tre giornate. Però posso dire che siamo stati squadra. Per noi è stato fondamentale stare insieme nel Mondiale. Ora siamo più gruppo". In cosa ti senti di aver fatto un passo in avanti? "Io interpreto quello che vuole il mister. Lui mi chiede di andare in verticale e io cerco di fare il mio nel miglior modo possibile". Tudor vi ha trasmesso meno paura per queste partite? "La paura non può esserci nello sport. Il mister dialoga tanto con noi e avevamo bisogno di questo. Questo suo modo di parlarci ha unito il gruppo ed è una cosa molto importante". Termina la conferenza di Locatelli Inizia a parlare Tudor Che squadra è il Borussia? "Una squadra fortissima di livello non sono in Germania, ma anche a livello europeo. Era stata un’amichevole niente di più, ora è una partita totalmente diversa si gioca davvero, seriamente. È bello, in casa nostra, la prima partita in casa nostra è una partita di alto livello e non vediamo l’ora che si cominci". Sul paragone di Yildiz con Del Piero? "I paragoni li fate voi e lui non va a dormire pensando a Del Piero. Abbiamo parlato tanto di lui e dobbiamo lasciarlo vivere la sua vita senza parlare di altro. Deve continuare così. Titolare? Vediamo". Dove può arrivare la Juve? "Non penso mai dove può arrivare. Noi dobbiamo fare una bella gara contro il Borussia Dortmund. Dobbiamo andare forte e vedere dove possiamo fare male a loro. Questa è una competizione con squadre di livello e con partite difficili". Quanto è orgoglioso di avere il gruppo dalla sua parte? "Locatelli non può parlare male di me qua. Mi sento bene. Noi abbiamo un rapporto buono, ma devo fare le mie scelte. Il lavoro da allenatore è difficile, ma sono fortunato ad avere dei bravi ragazzi". Cosa pensa della partita di sabato? "Abbiamo giocato contro la squadra più forte della seria A. Noi abbiamo vinto non facendo il massimo del nostro livello e con qualche piccola problematica che abbiamo avuto. Non eravamo al massimo e abbiamo vinto. Mi piace aver vinto anche così". Come stanno Conceicao, Bremer e Cabal? "Non lo so, perchè non abbiamo fatto allenamento". Dobbiamo aspettarci delle rotazioni? Cambierà modulo? "Si gioca in maniera diversa, perchè il livello è più alto. Gli altri campionati sono più semplici dal punto di vista tattico rispetto a quello più italiano. Sono partite diverse e calcio diverso. Le scelte deve ancora vedere e non posso dirlo". Ti senti pronto per la Champions? Cosa pensi del turnover? "Non si può fare una programmazione lunga. Devo valutare lo stato di forma e se qualcuno può giocare. Io mi sento pronto a fare l'allenatore e a fare il mio lavoro al massimo. La partita di domani non si prepara in maniera diversa rispetto a quella contro l'Inter". Quanto è contento dei gol dalla panchina? "Questa cosa mi piace tanto, perchè è una dimostrazione della concentrazione del gruppo" -
Domani c'è Juventus-Inter e chi conosce bene questa partita è Juan Cuadrado, che ha giocato il derby d'Italia con entrambe le maglie anche se ovviamente la maggior parte con quella bianconera. Il colombiano, che adesso gioca nel Pisa dopo la stagione con l'Atalanta, ha rilasciato un'intervista alla Gazzetta dello Sport in cui svela anche nel dettaglio cosa è successo quando è andato via dalla Juventus e i motivi per cui il club bianconero ha deciso di non rinnovargli il contratto. Poi si sofferma anche sul prossimo Juve-Inter confrontando le due squadre: "Tifo Juve perchè la Juve è la Juve, si è rinforzata con giocatori forti, ma l’Inter oggi è più forte anche se l’anno scorso non ha vinto nulla. Che vinca il migliore". Proprio ricordando i derby d'Italia che ha giocato, Cuadrado ha aggiunto: "Ai nerazzurri ho segnato sei gol. Non c’è altra squadra a cui ho fatto più male, è vero. In più, è sempre successo qualcosa: Perisic, Handanovic… ma voglio ricordare il gol di controbalzo realizzato all’Allianz nel 2017 da fuori area" Cuadrado ha raccontato nel dettaglio l'addio alla Juventus: "L’infortunio di De Sciglio aveva aumentato le mie chance, Allegri voleva tenermi. Da parte mia non c’erano dubbi: sarei rimasto. Poi la dirigenza è cambiata, l’allenatore è andato via e io sono rimasto in attesa. Mentre aspettavo una chiamata, lessi sui social che l’avventura con la Juve era finita. Avrei preferito una parola o un messaggio privato. Ci sono rimasto male, è stato molto triste. Ma il calcio è così. I tifosi sono e saranno sempre nel mio cuore". L'ex bianconero racconta anche la trattativa che lo ha portato alla Juventus e l'intreccio con Antonio Conte, che all'epoca era il tecnico del Chelsea, squadra che deteneva il cartellino di Cuadrado: "Conte non si era lasciato benissimo con la Juve, quindi ci furono alcuni problemi, non voleva lasciarmi andare. Mi cercarono anche altre squadre, soprattutto all’estero, ma quando seppi della Juve dissi al mio agente che avrei voluto vestire solo bianconero". "Sono diventato un tifoso bianconero. Mia madre vive ancora lì, i miei figli sono nati a Torino. Lucas ha sei anni, Lucia nove. Ho vissuto otto stagioni magici, ho vinto cinque scudetti e diverse coppe. Rispetto al Cuadrado di Firenze ero più completo e soprattutto più maturo. L’unico rimpianto resta la finale di Champions persa a Cardiff" Goal.com
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[Video] Anche Lois Openda al Jmedical per le visite
Sergione ha aggiunto una discussione in Calciomercato Juventus & Angolo del Guru
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Adrien Rabiot è pronto a ripartire dal Milan. Il centrocampista si è trasferito in rossonero nell'ultimo giorno di mercato e, dopo la pausa nazionali, si prepara alla seconda esperienza in Serie A dopo quella con la Juventus. Durante la sua conferenza stampa di presentazione, il francese ha parlato proprio dei bianconeri, spiegando come possano essere un avversario difficile per l'intero campionato Rabiot ha poi raccontato il rapporto con Massimiliano Allegri, che lo ha voluto fortemente al Milan dopo gli anni con la maglia bianconera: "Ho visto che la Juventus ha preso giocatori forti davanti, sarà una squadra che ovviamente può lottare per vincere il campionato quest'anno. Abbiamo condiviso tanto con il mister, subito quando è arrivato alla Juve mi sono trovato bene con lui, ha questa ambizione, questa voglia di vincere, la mentalità giusta, vive di passione per il calcio, tutto quello che ho io, subito questo feeling con il mister, anche quando è andato via dalla Juve abbiamo continuato a parlare, ci siamo visti anche fuori, per me prima di essere un grande allenatore è una grande persona, sono veramente contento di ritrovarlo qua a Milano" ilbianconero
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"Per me la Juventus rappresenta veramente una parte della vita, mi ha costruito tanto come persona e anche nel lavoro di mister. Se posso dire personalmente la Juve è una parte di me" le parole di Igor Tudor a Dazn. Il tecnico, intervistato dall'ex bianconero Ciro Ferrara, ha parlato anche del suo arrivo a Torino da calciatore. "La Juve in quegli anni vinceva in Champions, era una cosa irreale – ha detto il croato. Era una molto particolare vedere Zidane allenarsi solo in un campo con gente che lo preparava. Sono cose che a me sono rimaste di quegli anni là. Portavamo sempre la porta noi e anche i palloni noi. Adesso sono in 30 a portare la porta e i palloni. Tempi diversi. Adesso è molto più difficile". GRUPPO STORICO – "Voglio parlare di Birindelli, Pessotto, Montero, Ferrara e Del Piero. Alex si arrabbiava molto se si perdeva anche solo la partitella in allenamento. Il famoso stile Juventus. Io nella vita faccio sempre la stessa cosa, insegno con i fatti e con gli esempi. Poche parole e coerenza di non girare la testa quando qualcuno sbaglia. Stare sempre sul pezzo in allenamento, la partita è la cosa più facile". RECUPERO BREMER – "Ha un'importanza enorme sotto tutti i punti di vista: come giocatore e come leader. Lo spogliatoio ha bisogno di lui e del suo carisma. È un ragazzo buono come il pane, si mette sempre a disposizione. Con Ferrara e Montero sarebbe stato titolare? A due forse no, ma a tre si (sorride, ndr)". IL PRESENTE IN PANCHINA – "Bellissime sensazioni, perchè io ho giocato poco da calciatore, ho smesso presto per i problemi alle caviglie. Ho sempre avuto questa cosa di non aver dato tutto quello che potevo e da quando ho iniziato ad allenare a 31 anni ho sognato di allenare la Juventus, mi sentivo in debito con questo club". DERBY D'ITALIA – "Questa partita vale più di tre punti, a me viene più facile preparare queste partite qua. L’Inter è una grande squadra, giocatori già maturi, che arrivano con un bagaglio importante. Noi ci giochiamo le nostre carte, vogliamo andare con i nostri punti di forza e lavorare sui punti deboli. Poi vediamo chi sarà". SCUDETTO – "È ovvio che questa squadra può lottare per vincerlo. Io all’inizio di stagione in un paio di riunioni ho parlato della possibilità di vincere il campionato e degli obiettivi, poi chiudo la porta e non ne parlo più per tutta la stagione. Io parlo solo di cose concrete perchè parlare di obiettivi non serve, bisogna raggiungerli non parlarne". VLAHOVIC – "È una situazione molto particolare la sua con il contratto in scadenza. Gli farà molto bene, ha 25 anni, si sta ancora costruendo come persona. Le migliori annate sono davanti a lui, è a metà della sua carriera. Giocatore forte, è stata importante la sua crescita e l’ha fatto da solo, ha trovato la forza di essere concentrato e sul pezzo in un momento super difficile. Io provo a dargli amore quando gli serve amore, e quando gli serve il bastone gli do il bastone". YILDIZ – L’altro giorno parlavo con loro e ho notato che ad Yildiz non dico mai niente davanti agli altri, perché fa tutto quello che deve fare sempre. A lui raramente diciamo qualcosa sia dal punto di vista del gioco che dal punto di vista dei comportamenti. La differenza la fa quella interiore motivazione che uno ha per arrivare e per fare che deve esserci tutti i giorni. Yildiz sta dimostrando di farlo e spero che continui tutti i giorni. Ha tutti gli attributi per diventare davvero un top. Un giocatore che vorrei nella Juve di oggi? Zidane. Zizu è il calcio".
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Igor Tudor ha parlato alla vigilia della gara contro l'Inter valida per 3ª giornata di Serie A. TuttoJuve riporta le sue parole in diretta: Com’è stata questa settimana? “Le settimane sono state due perché c’è stata la sosta della nazionale in mezzo. È sempre particolare dopo le nazionali, preparare le gare perché bisogna pensare giorno dopo giorno, quando arrivano cosa aggiungere e chi deve un po’ riposare e chi deve lavorare un po’ di più. È sempre particolare, questa prima partita. Sensazioni sono belle, positive. Abbiamo fatto due allenamenti insieme. Domani mattina facciamo un altro lavoro e via. Io mi sento bene, positivo. Mi è mancato il calcio giocato queste due settimane ora si riprende da domani". Ha vissuto le giuste motivazioni? Ha sentito Thuram? "Non ho sentito Thuram. L'intervista avete fatto una bella cosa mandandomi Ciro. Le motivazioni non riguardano solo Yildiz. L'allenatore deve tenere alta la tensione. Poi in un anno tenere la motivazione alta con tutte le squadre può fare la differenza. Domani sarà una bella partita da giocare. Spero che i nostri tifosi si divertano". Che peso può avere questa partita? "È la terza di campionato, poi ne mancheranno 35". Può schierare questa squadra con due attaccanti? "Bella domanda. Sono tutti tre giocatori forti. Abbiamo giocato sempre con un solo attaccante. Ora devo sfruttare al massimo la rosa e questo vuol dire anche giocare in modo diverso. Adesso questo modulo sta funzionando. Openda ha bisogno di spazio. David può giocare anche da seconda partita. Vlahovic può fare tutto". Quante motivazioni ha Koopmeiners? "Da quando sono arrivato ho ricevuto 10/15 domande su Koopmeiners. Lasciamolo in pace. Ha fatto bene in queste due ultime partite e contro l'Atalanta ha fatto una partita di grande livello". Come sta Vlahovic? "Basta vedere i suoi numeri. Mai nella sua vita è stato così. Meglio di così non può stare". Domani sarà contento se avrà visto cosa? "Nella mia intervista ho detto che è una partita come le altre. Io mi aspetto di vedere le cose che alleniamo. Voglio vedere concentrazione sui calci piazzati. Io mi aspetto di giocare bene e voglio vedere tutto. La partite sono tutte da scoprire. Ho visto una squadra concentrata". Sulla sinistra giocherà Kostic? Poi ritrova Chivu... "Ritrovare Chivu non vuol dire nulla. A sinistra possono giocare Joao Mario, McKennie, Kostic e Cabal". Openda può giocare a destra? Kalulu lo vedremo spesso a centrocampo? "Lui deve avere spazi. Può fare il trequarti a destra devi cambiare il gioco. Yildiz e Conceicao stanno facendo un lavoro diverso. Openda può farlo solo riparti in contropiede. Per Kalulu nessun emergenza sta giocando là e sta facendo bene. C'è una cosa che va sopra le altre che è l'equilibrio che va trovato pensando, guardando e misurando i giocatori giusti". Come sta Bremer? "Sta bene. Penso si possa alzare il suo livello". Su Conceicao? Chi può giocare trequarti? "Conceicao 50/50 vediamo domani. Openda può partire dall'inizio". Sarà una partita speciale? "Tutte le partite sono speciali". Termina la conferenza stampa di Igor Tudor
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Juventus, Football Exchange nuovo Official Partner
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Juventus annuncia oggi, venerdì 12 settembre 2025, l'inizio di una nuova ed entusiasmante partnership con Football Exchange, la piattaforma che unisce calcio e tecnologia in un'esperienza di gioco inedita. L'accordo, che vede Football Exchange entrare a fare parte della famiglia degli Official Partner del nostro Club, rafforza il legame tra il mondo sportivo e quello dell'innovazione digitale, un ambito in cui Juventus è da sempre all'avanguardia. Il brand Football Exchange sarà presente all'Allianz Stadium con asset di visibilità strategici, inclusi i LED a bordocampo e i maxischermi, per coinvolgere direttamente i tifosi bianconeri. Football Exchange rappresenta una vera e propria Borsa dei Calciatori, dove la passione per il gioco si unisce alla strategia. Gli utenti possono acquistare e vendere, per gioco, i loro calciatori preferiti, mettendo alla prova la propria conoscenza sul mondo del calcio. La piattaforma offre anche un concorso con 750 premi in palio, combinando adrenalina e competizione. Un accordo, quello stipulato con Juventus, che consolida ulteriormente il posizionamento di Football Exchange accanto alle realtà più autorevoli del panorama calcistico internazionale: l'innovativa piattaforma digitale, infatti, ha già ottenuto la licenza ufficiale dell'Associazione Italiana Calciatori (AIC). Alexandre Zodmi, Head of Partnerships Development and Academies di Juventus, ha dichiarato: «Siamo entusiasti di collaborare con Football Exchange per portare avanti questa iniziativa innovativa. Juventus è sempre stata all'avanguardia nell'adozione di nuove tecnologie e questa partnership ci permette di ampliare ancora di più l’offerta destinata ai nostri tifosi, attraverso un'esperienza unica nel suo genere». Anthony Ampellio, Founder di Football Exchange, ha commentato: «Collaborare con una realtà storica come Juventus significa portare la nostra tecnologia e la nostra piattaforma a un pubblico globale. Siamo orgogliosi di lanciare insieme un gioco innovativo basato sulla valutazione in tempo reale di ogni calciatore, offrendo ai tifosi un’esperienza unica che unisce sport, dati e intrattenimento come mai prima d’ora». Questa partnership esclusiva regalerà ai tifosi bianconeri e a tutti gli appassionati di calcio nuove modalità per vivere la partita, sia all'Allianz Stadium che online, grazie a iniziative speciali e contenuti digitali innovativi che verranno proposti sulla piattaforma Football Exchange Juventus.com -
Goal - Dove può arrivare davvero questa Juventus? La doppia sfida contro Inter e BVB darà le prime risposte
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Dopo le due vittorie senza subire goal contro Parma e Genoa, ecco il primo big-match della nuova stagione: ma dove può arrivare davvero questa Juventus? Il campionato della Juventus è iniziato decisamente bene: due vittorie su due, zero goal subiti e la sensazione di una squadra decisamente più sul pezzo rispetto al recente passato. Anche nelle ultime stagioni, in realtà, i bianconeri erano partiti forte salvo impantanarsi molto presto prima di chiudere lontanissimi dalla vetta. Thiago Motta, ad esempio, l'anno scorso era partito addirittura meglio vincendo per 3-0 sia in casa contro il Como che sul campo del Verona. Ma poi sappiamo tutti com'è andata a finire. Ecco perché il primo vero big-match stagionale di sabato sera, quando allo Stadium arriverà l'Inter, potrebbe fornire risposte più concrete alla domanda che molti si fanno più o meno sottovoce: dove può arrivare davvero questa Juventus? Di sicuro, oltre alle due vittorie contro Parma e Genoa, a dare ulteriore morale all'ambiente sono state le ultimissime ore di calciomercato. Dopo un'estate decisamente avara di colpi a sensazione, Comolli ne ha piazzati due che hanno riacceso l'entusiasmo. Edon Zhegrova e Lois Openda d'altronde sono profili di livello internazionale che rappresentano molto più di semplici alternative lì davanti. Tudor insomma, almeno in attacco, ha una rosa ricchissima e variegata. Forse la più ricca dell'intero campionato italiano. Ma basterà per tornare a competere per lo Scudetto fin da subito? Uno dei tratti distintivi della Juventus negli anni ruggenti era sempre stata la solidità difensiva. E proprio il rientro del muro brasiliano è forse l'acquisto migliore dell'estate bianconera. Non a caso nelle ultime otto partite con Bremer in campo la Juventus non ha subito goal. Ora sulla strada della Juventus si stagliano i primi due veri esami di questo inizio di stagione. Due partite che potrebbe già dire qualcosa sui reali obiettivi bianconeri. Si parte sabato 13 settembre, quando nel tardo pomeriggio all'Allianz Stadium arriva l'Inter. I nerazzurri non sono partiti benissimo e hanno perso Simone Inzaghi, ma sulla carta vengono ritenuti dagli addetti ai lavori nettamente superiori alla Juventus. Ecco perché strappare un risultato positivo, possibilmente vincere, regalerebbe ulteriore autostima ad un gruppo giovane che deve ancora capire realmente quanto vale. Qualche giorno dopo poi ecco il Borussia Dortmund, club che riporta alla mente epiche sfide passate in Champions League. Il tempo degli esami è arrivato Goal -
Juve, annunciata collaborazione con Petronas Lubricants International
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Juventus annuncia l’avvio di una collaborazione con PETRONAS Lubricants International (PLI), realtà leader nel settore dei lubrificanti, unendo la storia e le ambizioni del club alla qualità e l'innovazione di un grande marchio conosciuto nel mondo. Non mancheranno esperienze immersive: per esempio, in occasione di questa collaborazione, prenderà vita il PETRONAS Lubricants International Skybox, uno spazio dedicato all'Allianz Stadium che permetterà agli ospiti di vivere la partita da una prospettiva privilegiata e immersiva. Non soltanto un posto a sedere, ma un’esperienza a 360°, capace di unire l’emozione del campo con la sensazione di essere parte di qualcosa di più grande. La condivisione di valori come passione, precisione e lavoro di squadra rappresenta la base di questo progetto, che riflette la volontà di Juventus e PLI di creare momenti unici per i tifosi, sempre al centro di ogni iniziativa. Come sul terreno di gioco, anche fuori dal campo l’obiettivo è lo stesso: essere ambiziosi, fino alla fine. Juventus.com -
Cambiaso riceve il premio Gentleman: "Sarà una stagione lunga e dura, ma siamo pronti. Ci stiamo allenando tanto"
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Il calciatore della Juventus è stato tra i premiati del Premio Gentleman: "Una stagione lunga e dura, però siamo pronti e carichi, ci stiamo allenando tanto. Sono arrivato di corsa anche qua perché il mister ci ha fatto correre parecchio". Poi sul premio ricevuto: "Fa un po' ridere riceverlo ora che sono squalificato, però mi gratifica molto e mi aiuta a essere sempre più corretto in campo". Cambiaso, infatti, sconterà sabato contro l'Inter la seconda delle 2 giornate di squalifica rimediate a causa del rosso diretto nella prima gara di campionato contro il Parma. Sky Sport -
Carraro: "Calciopoli? Lo scudetto 2005/2006 non andava assegnato all'Inter"
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Intervistato da La Gazzetta dello Sport, l’ex presidente della Figc Franco Carraro è tornato sulla vicenda Calciopoli: Dormiva bene durante Calciopoli? «No, mi faceva male l’idea che la gente mettesse in dubbio la mia onestà. È un pensiero che mi fa soffrire anche oggi, nonostante sia stato assolto da tutto. Ma c’è altro: mi resta l’amarezza di aver capito che tutto è nato da un mio grande errore politico. Nel 2004 pensai che Bergamo e Pairetto non potevano più essere designatori arbitrali, certe posizioni ogni tanto vanno cambiate. Chiamai Collina che avrebbe smesso l’anno dopo offrendogli il posto, rifiutò per continuare ad arbitrare. Non feci più nulla. Anni dopo, in una trasmissione di History Channel su Calciopoli, scoprii che Collina l’aveva detto a Meani (all’epoca addetto agli arbitri del Milan, ndr), Meani lo aveva riferito ai confermati Bergamo e Pairetto e i due a quel punto pensarono di sopravvivere appoggiandosi a Moggi. Ho sbagliato, avrei dovuto cambiarli comunque. Ma ero preso da due problemi serissimi: la brutta eliminazione dell’Europeo e il Napoli che rischiava di sparire, un argomento su cui anche il presidente della Repubblica Ciampi chiedeva spiegazioni. Non trovavamo nessuno che lo prendesse, era un dramma! Poi arrivò De Laurentiis... Da allora dopo il Milan tifo Napoli». «È un bene ci sia stata un’indagine e che siano state punite le squadre responsabili. Gli scudetti andavano tolti alla Juve perché i suoi dirigenti avevano fatto degli errori, ma quello 2005/2006 non andava dato all’Inter, dovevano rimanere entrambi non assegnati come nella tradizione della Federcalcio».- 241 risposte
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La Juve monitora la situazione Milinkovic-Savic: in scadenza 2026 può essere un'occasione a parametro zero
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Il futuro di Sergej Milinkovic-Savic potrebbe tornare a incrociare quello della Serie A. Il centrocampista serbo, classe 1995, ha un contratto con l’Al-Hilal valido fino al 30 giugno 2026, ma a oggi non è ancora arrivata la firma sul rinnovo. Una situazione che apre scenari interessanti per diversi club italiani, in particolare Juventus, Milan e Inter, che seguono con attenzione l’evolversi della vicenda. La Juventus segue da anni Milinkovic-Savic e lo vede come un profilo ideale per rinforzare il centrocampo con qualità ed esperienza internazionale. Se il serbo non dovesse rinnovare, infatti, i bianconeri potrebbero tentare l’assalto a parametro zero nell’estate 2026, replicando un’operazione che in passato ha spesso premiato la strategia di mercato del club. Non si esclude, inoltre, un affondo già a gennaio 2026, con l’inserimento di un indennizzo per anticipare i tempi e battere la concorrenza. Un'ipotesi da considerare e monitorare, dunque, benché al momento non si registrino mosse concrete. La Juventus, intanto, monitora la situazione con interesse, consapevole che un Milinkovic-Savic svincolato rappresenterebbe un’occasione di mercato difficilmente replicabile. L’obiettivo dei bianconeri è anticipare la concorrenza e regalare a Tudor un centrocampista capace di incidere subito. ilbianconero -
Vardy: "Da bambino il mio idolo era Del Piero, vederlo segnare era fantastico"
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“Se penso all’Italia e a un idolo cito Del Piero, da bambino lo guardavo tanto e vederlo segnare era fantastico”. Jamie Vardy, nella conferenza stampa di presentazione come nuovo giocatore della Cremonese, indica Pinturicchio come un modello, ora che anche lui si confronterà con la Serie A: “Da quando ero giovane ho sempre guardato il campionato italiano in tv, in Inghilterra vedevamo in chiaro tutte le partite della Serie A. È competitivo, tra i migliori al mondo: forse c’è più tattica che in Premier. È stato fantastico finora, la città è tutto fuorché tranquilla come mi avevano detto. È stato tutto molto divertente, ho scoperto un po’ la città e conosciuto tanti tifosi, sono salito sul Torrazzo. La problematica al momento è rappresentata dalla lingua, ma il calcio è un linguaggio universale” Tuttojuve -
Juve, Cabal e Perin di nuovo in gruppo. Differenziato per Miretti
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Juventus di nuovo in campo. I bianconeri sono tornati ad allenarsi in vista del big match contro l'Inter, dopo la pausa per le Nazionali che ha visto - e vedrà ancora - diversi giocatori coinvolti: tra questi c'è anche Conceiçao, tornato in anticipo per un infortunio. Dalla Continassa, però, arrivano anche buone notizie per Igor Tudor: Juan Cabal e Mattia Perin sono tornati ad allenarsi con la squadra, e dunque potrebbero già tornare a disposizione. Prosegue il lavoro differenziato, invece, per Fabio Miretti. Adesso a Torino si attendono gli altri giocatori dalle rispettive nazionali: Openda, Koopmeiners e Yildiz hanno già concluso le loro partite, perciò rientreranno presto alla Continassa ilbianconero -
Juve, finito il mercato è caccia al nuovo DS: si cerca una figura moderna con un ruolo importante nello scouting
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Concluso il mercato estivo, il DG della Juventus, Damien Comolli, deve prendere in mano il dossier relativo alla figura del 'direttore sportivo'. Dopo aver formato una squadra composta da Francois Modesto (Direttore tecnico) e da Giorgio Chiellini (Director of Football Strategy), alla gestione sportiva bianconera manca un ds operativo, ruolo per il quale ci sono alcuni candidati, ma ancora nessuna scelta. La scelta del nome, e la decisione su come questi dirigenti si coordineranno fra di loro e con il DG, sarà il prossimo esame per Comolli. Prima del mercato di gennaio. La Juventus durante l'autunno avrà un nuovo direttore sportivo. Come raccontato da Romeo Agresti sul suo canale YouTube, sarà presumibilmente una figura moderna, che avrà un ruolo importante anche nel reparto scouting. Nei mesi scorsi la Juve ha valutato diversi nomi, da Marco Ottolini a Frederic Massara, senza poi affondare: l'ex bianconero Ottolini (ex Juventus Next Gen) è rimasto al Genoa, mentre Massara è tornato alla Roma. La ricerca del prossimo ds, però, è tutt'altro che terminata, perciò le prossime settimane saranno importanti anche sotto questo aspetto. Fra i nomi sondati dalla società bianconera, ci sono anche il portoghese Rui Braz, lo spagnolo Javier Ribalta e un altro ex bianconero, Matteo Tognozzi. Ma così come avvenuto nelle ultime ore del mercato calciatori, con la sorpresa Openda, anche su questo versante non è escluso che Comolli estragga un coniglio dal cilindro. E quindi, occhio alle sorprese. L'aspetto più importante che filtra dal mondo bianconero è il concetto di 'squadra', in campo come in dirigenza. Dopo lo one man show di Cristiano Giuntoli, terminato male con l'allontanamento del dirigente ex Napoli sul finire della stagione 2024-25, la chiave ora è quella della ricerca dell'equilibrio fra competenze e poteri all'interno dell'area sportiva. E' questa l'idea sulla quale si basa la nuova Juventus, anche per il ds. Alla fine, sarà Comolli a coordinare la squadra e ad avere l'ultima parola sulle questioni cruciali, ma nell'ambito di un lavoro d'equipe, nel quale ognuno avrà margine d'azione e diritto di parola. calciomercato.com -
(Video) Vlahovic non si ferma: va a segno anche in nazionale
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Dusan Vlahovic è stato intervistato da Dazn dopo Genoa-Juventus. Le sue parole... Avevi una voglia enorme di entrare e di risolvere la partita. Che cosa c'era nella tua testa? C'era la convinzione che potessi risolverla oggi? "Quello che hai detto, ho pensato solo a come entrare, a fare bene e a fare gol, per andare a questa pausa per le Nazionali con una vittoria. Una grande vittoria su un campo difficile, contro una squadra sempre tosta da affrontare, però noi siamo stati bravi, voglio fare i complimenti ai miei compagni e al mister Si parla sempre tanto di te. Quanto ti senti juventino? "E' normale che si parli, da parte mia è pensare al campo, allenarmi al massimo e quando ci sono queste situazioni provare a risolvere le partite. Sono molto contento che ho potuto aiutare la mia squadra oggi e spero di continuare così anche nel futuro". Cosa hai avuto dentro nell'ultimo anno? "No, niente, è iniziata la stagione nuova, abbiamo fatto la preparazione... cioè, tutto come al solito. Non so cosa sia successo, siamo solo all'inizio, la stagione è lunga, io spero solo di continuare così, di allenarmi bene e di mettermi a disposizione della squadra, dei compagni e del mister, poi vediamo. Speriamo di ottenere tutto quello che vogliamo". Alzare un trofeo con la maglia della Juve cosa vorrebbe dire per te? "Ne abbiamo già alzato uno, però giustamente non basta, da questo punto di vista ho parlato con chi dovevo parlare, nel senso che non sono soddisfatto, è già il quarto-quinto anno che sono qua, abbiamo alzato un trofeo, ma non è il livello della Juve, Speriamo di farlo, sarebbe una sensazione bellissima per tutti noi, però andiamo partita dopo partita e poi vediamo cosa succederà alla fine"
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Il bianconero - Juve 2025/26 tra costo della rosa quasi invariato e Fair Play Finanziario
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L'approfondimento dell'esperto su un tema diventato ormai cruciale per tutti i club calcistici, a cui di recente ha fatto riferimento anche il dg bianconero L’introduzione delle regole del “Fair Play Finanziario” (FFP) data ormai da lungo tempo, essendo stata introdotta nel lontano 2009: l’obiettivo era estendere il concetto di “Fair Play” anche alle tematiche finanziarie, indicare alcuni comportamenti virtuosi, stigmatizzare le pratiche scoraggiate, se non vietate, e così evitare che l’aspetto finanziario andasse a pregiudicare la correttezza e la lealtà della competizione sportiva. Ed in effetti, da parecchi anni, gli aspetti finanziari sono diventati importanti, talvolta cruciali, tanto da condizionare il mercato (e quindi le prestazioni) dei singoli Club, oltre che rappresentare ormai una sorta di nuova “frontiera” del tifo, con le tifoserie che ormai si confrontano, non sempre con la necessaria preparazione, anche su temi molto tecnici come quelli finanziari. Anche la Juventus naturalmente deve sottostare alle regole del FFP e ne ha accennato il direttore generale Damien Comolli con le sue dichiarazioni a margine del sorteggio della Champions League di fine agosto, affermando che esse andranno a condizionare, come è evidente che sia, ciò che il Club bianconero potrà fare nei prossimi anni e richiamando tutti ad una sana prudenza. Essendo quella del FFP un’area molto complessa e molto tecnica, dove commettere errori o imprecisioni sarebbe piuttosto facile, per cercare di capire meglio il senso di queste dichiarazioni ci siamo affidati alla comunicazione istituzionale Juventus: nella Relazione Finanziaria Annuale al 30/6/2024, l’ultima ad essere pubblicata (quella al 30/6/2025 sarà approvata dal CdA il prossimo 19 settembre) si parla di FFP in due punti. Gli accordi con il CFCB In un primo punto, il Club descrive gli accordi presi con il Club Financial Control Body UEFA (il CFCB, cioè l’organismo che controlla l’applicazione delle regole del FFP) nel luglio del 2023 che definisce “tombalmente” il precedente Settlement Agreement del 31 agosto 2022 con la rinuncia a competere nella Conference League e con una penale di 10 milioni, spesata nel bilancio al 31/12/2023, da pagarsi secondo alcune scadenze (ed in parte tramite compensazione dei pagamenti correnti di UEFA a Juventus); vi sono poi altri 10 milioni per un “ulteriore contributo economico condizionale […] nel caso in cui i bilanci di Juventus al 30 giugno 2023, 2024 e 2025 presentassero significative violazioni delle UEFA Club Licensing and Financial Sustainability Regulations”. Quindi, da questa ricostruzione, ci pare risultare che eventuali problematiche relative ai bilanci degli ultimi tre anni, incluso quello in corso di approvazione, dovrebbero essere colpite, eventualmente, solo con l’applicazione di un’ulteriore penalità, di importo già fissato in massimi 10 milioni. I controlli Uefa In un secondo punto della Relazione al 30/6/2024 si legge che: “Per effetto del Settlement Agreement siglato in data 28 luglio 2023, la Società non è soggetta, al 30 giugno 2024, ad alcuna rilevazione da parte di UEFA; le prime rilevazioni si avranno nella primavera 2025, in merito al rispetto dello Squad Cost Ratio per l’anno solare 2024, e nell’autunno 2025, per il rispetto della Football Earnings Rule per il triennio 2022/2023 – 2024/2025”. Nel corso del 2025 quindi, secondo la nostra interpretazione dal tenore di queste comunicazioni, il Club e il CFCB hanno iniziato a confrontarsi su questi due ratio, sui quali torneremo fra poco, per comprendere se sia applicabile, ed in quale misura, il contenuto dell’accordo del 2023 sui secondi 10 milioni di euro, mentre dal bilancio della stagione in corso, quindi quello al 30/6/2026, oltre che ovviamente negli anni seguenti, andranno a regime gli ulteriori controlli, che sono quelli cui verosimilmente ha fatto riferimento Comolli nelle sue dichiarazioni. Che cosa condiziona le società calcistiche Ma quali sono questi ratio che tanto condizionano la vita delle Società calcistiche? Ormai abbiamo imparato a conoscerli, soprattutto lo “Squad Cost Ratio” (art. 92 del Regolamento FPF), che è il rapporto fra il costo della rosa (ingaggi, ammortamenti e costo degli agenti) e fatturato (incluso il Players Trading): il rapporto consentito è partito dal 90%, per scendere all’80% ed ora, con decorrenza 2025 (il riferimento è l’anno solare), al 70%. La Football Earnings Rule (art. 90) va invece a calcolare, con un complesso meccanismo esposto nell’Allegato J, i risultati economici derivanti dai ricavi, dedotti tutti i costi, ma sterilizzando quattro aree di costo: quelle relative alle squadre giovanili, a scopi di promozione sociale, alle squadre femminili e alla costruzione di “asset tangibili” (stadi, centri sportivi, ecc., anche in caso questi siano in affitto/leasing). Il meccanismo in esame, inoltre, dovrebbe tener conto anche dello spinoso tema delle permute, andando a sterilizzare la quota di plusvalenza in caso di permuta, limitandosi in tal caso a scaricare il valore contabile del giocatore scambiato (principio ispirato allo IAS38): su questo tema, come noto, vige una notevole confusione, con la gran parte dei Club che non applicano lo IAS 38, la UEFA che come stiamo dicendo invece ne tiene conto, e l’assenza di un riferimento certo da parte della FIGC sul tema. La Football Earnings Rule, al di là della complessità dei calcoli, è comunque basata sul criterio del pareggio, non ammettendo deficit se non nella misura di 20 milioni annui e con dei meccanismi per tener conto di eventuali deroghe e del percorso eventuale di convergenza verso l’obiettivo (un po’ come avviene per gli Stati dell’Unione Europea e per la loro convergenza verso ratio di finanza pubblica prestabiliti). Quanto costa la rosa della Juventus A fronte di ingressi importanti, la Juventus ha risparmiato soprattutto su alcuni ingaggi (principalmente quelli di alcuni calciatori in prestito) mantenendo per quest'anno il costo della rosa a quota 235,2 milioni di euro, a meno di eventuali aggiustamenti durante la sessione di gennaio o altre situazioni che potrebbero influire in futuro sulle cifre fin qui considerate. A livello di stipendi, a svettare è sempre Dusan Vlahovic con i suoi 12 milioni di euro netti: tra ingaggio e quota ammortamento, il serbo pesa sul costo della rosa per oltre 41 milioni di euro, più del 17% del totale. Questo quanto stimato dal portale Calcio e Finanza. Ilbianconero -
Igor Tudor ha analizzato la vittoria sul Genoa ai microfoni di Dazn. La sua analisi: A metà primo tempo è andato da Vlahovic, lo accarezza e lo guardava spesso. Quanta voglia aveva di metterlo in campo? "Tanta voglia, come con tutti. in queste due gare una bellissima sensazione per me da allenatore, perchè cinque cambi, sono entrati alla grande, in tutte e due le gare, è importante nel calcio di oggi, con cinque cambi si fa la differenza. Poi Duan sta bene come stato di salute e io sono contento, perchè gli attaccanti sono importanti, loro due sono tutti e due importanti, forti". Lei ha chiesto di tenere Vlahovic? "L'allenatore vuole sempre giocatori forti, più ne ha e meglio è. Poi il mercato lo fa il direttore Comolli. Io sono contento della squadra come ho detto tante volte, poi domani è l'ultimo giorno e vediamo che succede". Questa è una vittoria bella, sofferta e gestita bene. Avete giocato con pazienza e mantenuto l'equilibrio. Avete sfruttato anche il calo fisico del Genoa? "E' vero, l'ho detto già prima, l'ho detto anche ai ragazzi, la sensazione era di avere una squadra vera, che non vuole regalare niente, che sta sul pezzo, che è concentrata, che dal primo all'ultimo momento sa cosa vuole. La mentalità di non concedere gol dietro. Poi qua non è facile venire e fare tante occasioni, le abbiamo avute, una vittoria meritatissima, però la sensazione è questa qua, di una squadra che era dentro la partita, concentrata, bella tosta, mi è piaciuta tanto la squadra oggi". Quell'ultimo minuto, con le due occasioni del Genoa, come l'ha vissuto? "Non lo so, perchè è stato anche extra-tempo, mi sembra che la partita si sia prolungata abbastanza. Ma nel calcio bisogna stare sul pezzo fino al novantesimo, fino al centesimo. Perchè poi si dice abbiamo meritato, non abbiamo meritato, alla fine non frega a nessuno se meritato o non meritato, bisogna dare tutto finchè l'arbitro fischia all'ultimo minuto. noi siamo stati veramente molto bravi. Poi ci sta, un calcio d'angolo, si prende e via, ma la mentalità, l'umiltà, è a un livello altissimo, tutti e 15 giocatori". Zhegrova cosa aggiunge a questa Juve? "Di mercato c'è ancora l'ultimo giorno, domani, finalmente aspettiamo le 8 tutti felici e contenti e vediamo cosa succede. C'è il direttore che sta provando a rinforzare la squadra, io sono tranquillo, la squadra mi piace, i giocatori mi piacciono, se arriva qualcuno sarò felice lo stesso". Se non dovesse arrivare Kolo Muani e dovesse arrivare Zhegrova lei è felice comunque? "Io sono sempre felice, ho la squadra che mi piace, ho giocatori che mi piacciono, alleno la Juve, così puoi aspettare vita". Dopo la sosta c'è Juve-Inter. Questa partita deve dirci se la Juve è da Scudetto o lei lo sa già? "Che Scudetto? Abbiamo fatto due partite...Scudetto... Di pronostici si è parlato e io rispondo come è giusto che sia, andiamo partita per partita"
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SportItalia - Juve, ricevuta offerta del Nottingham Forest da 12 milioni per Savona
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