Vai al contenuto

Benvenuti su VecchiaSignora.com

Benvenuti su VecchiaSignora.com, il forum sulla Juventus più grande della rete. Per poter partecipare attivamente alla vita del forum è necessario registrarsi

Fra The Best

{Ex Staffer}
  • Numero contenuti

    5.233
  • Iscritto

  • Ultima visita

  • Giorni con più "mi piace"

    8

Messaggi pubblicati da Fra The Best


  1. Arieccomi. sefz

     

    Camere separate di Pier Vittorio Tondelli: personaggio "rivoluzionario" della letteratura italiana degli anni '80, morto ad appena 36 anni a causa dell'AIDS e autore culto soprattutto grazie al romanzo 'Altri libertini'. In questo romanzo semi-autobiografico viene narrata la drammatica storia d'amore tra due uomini, lo scrittore Leo (narratore) e il tedesco Thomas. Non ho amato troppo l'opera, in quanto non avente una vera e propria trama, ma certe riflessioni mi hanno colpito alquanto.

     

    Bestiario di Julio Cortazar: prima raccolta di racconti del grande scrittore argentino. Alcuni molto ben riusciti (famosissimo 'Casa occupata', che apre l'opera e in un certo senso l'intera produzione di Cortazar), altri abbastanza insipidi.

     

    Memorie postume di Bras Cubas di Machado de Assis: questo romanzo ottocentesco è considerato in Brasile un po' come da noi 'I promessi sposi', una lettura che si studia a scuola e che è presente nell'immaginario collettivo. Opera umoristica divertente, a tratti dissacrante, sull'alta società brasiliana del tempo, in cui vengono sfiorate anche questioni sociali. Interessante, non imperdibile.

     

    La tregua di Mario Benedetti: è una delle opere più famose dell'autore uruguayano ma io l'ho trovata di modesto valore, specie per alcune riflessioni del protagonista/narratore.

     

    Oggetto quasi di José Saramago: una serie di brevi racconti i cui protagonisti sono oggetti di uso comune e situazioni surreali, in pieno stile dell'autore portoghese. Non mi ha convinto.

     

    Il metodo del coccodrillo di Maurizio de Giovanni: primo romanzo della serie dei * di Pizzofalcone. Un buon giallo senza pretese, si fa leggere rapidamente.

     

    Atti relativi alla morte di Raymond Roussel di Leonardo Sciascia: in questa sorta di lungo reportage, l'autore siciliano racconta la misteriosa morte dello scrittore francese deceduto in una camera d'albergo di Palermo nel 1933. Libro che pone questioni più che dare risposte, e che per questo ho trovato un po' debole visto che era pensato per essere un modo per rendere nota una vicenda passata sotto silenzio.

     

    Il caos da cui veniamo di Tiffany McDaniel: avevo amato il primo romanzo di questa giovane scrittrice statunitense, 'L'estate che sciolse ogni cosa'. Anche questa seconda opera è ambientata nella città di Breathed, Ohio, e anche qui sono presenti tutte le contraddizioni e le lacerazioni della società americana. Ho apprezzato molto lo stile e in particolare la fantasia che l'autrice mette nei racconti del padre ai figli, ma ho trovato eccessivi certi passaggi ed episodi che funestano la famiglia di origini miste Lazarus.

     

    La biblioteca di mezzanotte di Matt Haig: anche in questo caso, seconda opera letta dopo che la prima di questo autore mi aveva convinto molto. Ma se in 'Come fermare il tempo' tutta la vicenda si tiene e funziona come un meccanismo ben congegnato, in questo romanzo che pure parte da un'idea interessante - seppur non originale - sulle innumerevoli vite che avremmo potuto vivere se avessimo fatto una scelta piuttosto che un'altra, ci si perde in un elenco quasi estenuante in cui la vita alternativa viene appena tratteggiata ed è già tempo di passare alla successiva. Non troppo riuscito.

     

    La peste di Albert Camus: resterò sempre con il dubbio di cosa avrei pensato di questo libro se lo avessi letto prima dell'arrivo del Covid-19. Letto a posteriori, è per certi versi illuminante e, anche se la metafora alla base dell'opera non riguarda una malattia vera e propria ma i totalitarismi novecenteschi che hanno "appestato" l'Europa, impressiona per la capacità di descrivere situazioni che tutti abbiamo provato dal 2020 in poi. Lo stile poi è molto semplice e lineare, io pensavo di dovermi confrontare con un testo ostico, considerata la grandezza dell'intellettuale Camus. L'unica pecca che ci ho trovato è che c'è poco sviluppo narrativo, è più analisi socioantropologica che romanzo.

     

    Il correttore di bozze di Francesco Recami: romanzo breve basato sulla figura nevrotica di un uomo che per mestiere deve correggere i libri altrui e tratteggia in maniera ironica e interessante ciò che succede prima che un libro venga stampato e reso fruibile al pubblico. A mano a mano che si procede, però, si perde il piacere di leggere e ci si ritrova di fronte a uno sfoggio di qualcosa (non ho capito cosa) da parte dell'autore che rovina tutto. Bocciato senza appello.

    • Mi Piace 1

  2. Il 31/7/2023 Alle 22:23, Winston Wolf ha scritto:

    Roberto Alajmo, Io non ci volevo venire - La strategia dell'opossum - La boffa allo scecco: ho trovato il mio autore dell'estate. tre libri letti tutto d'un fiato. Non sono gialli veri e propri, quanto piuttosto avventure della povera guardia giurata Giovanni (Giovà) Di Dio, con, sullo sfondo, un sottobosco di personaggi contigui o affini alla mafia. La costruzione psicologica del protagonista è davvero da manuale, ad ogni suo gesto o pensiero si accompagna una descrizione della sua mentalità o del suo modo di operare che è sublime. Le scene di Giovà con i suoi familiari, con il capo della zona, con altri personaggi sono esilaranti, però... Però, come ha detto l'autore stesso, alla fine del libro bisogna chiedersi "ma ho fatto bene a ridere?" I finali sono... No, non voglio spoilerare nulla, leggete questi libri, non ve ne pentirete.

    Io avevo letto "Cuore di madre", che immagino sia abbastanza assimilabile a questi che hai letto. Non mi aveva convinto appieno, pur non essendo stata una brutta lettura. Volevo dargli un'altra chance con 'L'estate del '78' ma non è ancora giunto quel momento. .ghgh


  3. Come promesso, eccomi con le mie letture del primo quadrimestre. .ghgh

     

    La seduta spiritica di Antonio Iovane: mi sono approcciato a questo libro su una vicenda "collaterale" al sequestro Moro con tantissima curiosità. Ma purtroppo sono rimasto un po' deluso, mi aspettavo un approfondimento più dettagliato sul caso e le implicazioni politiche. Il libro sparge interrogativi piuttosto che dare risposte, che era ciò che cercavo.

     

    La Sicilia, il suo cuore/Favole della dittatura di Leonardo Sciascia: in questo volumetto Adelphi ha riunito alcune opere giovanili dell'autore, in particolare alcune poesie e dei microracconti di critica al fascismo. Non il miglior Sciascia, decisamente.

     

    L'anno mille993 di José Saramago: anche qui parliamo di una opera giovanile a metà tra prosa e poesia scritta contro la dittatura in Portogallo. Anche qui, non emerge certo il Saramago brillante della maturità. Ma alcuni spunti sono già quelli del grande scrittore che sarà.

     

    Il pozzo di Juan Carlos Onetti: non ci ho capito nulla, sarò sincero. Bocciata senza appello, ma probabilmente per mancanza mia.

     

    La seduzione di José Ovejero: prima opera che leggo di questo scrittore spagnolo contemporaneo pubblicato da Voland. C'è qualcosa di interessante sia nel protagonista, scrittore di successo ormai disilluso, sia nel giovane amico di famiglia con il quale si trova invischiato in vicende torbide. Ma nel complesso non gli darei più della sufficienza.

     

    Teddy di Jason Rekulak: ormai leggo pochissimi thriller, genere che da piccolo invece divoravo. Mi sono convinto a prendere questo perché il volume è davvero ben fatto, con il testo accompagnato da belle illustrazioni. La storia non è indimenticabile ma è scritta bene, lo consiglio.

     

    Fine pena: ora di Elvio Fassone: questa opera nasce dalla lunghissima corrispondenza tra un giudice (l'autore) e un mafioso condannato all'ergastolo. Mi sono convinto che fosse il momento giusto per leggerlo nei giorni dell'esplosione del caso Cospito e ho trovato un saggio sulla giustizia e il funzionamento del sistema carcerario pieno di spunti interessanti e profondi, a cui non avevo mai pensato. Un gioiellino.

     

    Trilogia della città di K. di Agota Kristof: labirintico racconto, con uno stile originalissimo, di come gli orrori della guerra possano colpire non solo fisicamente la popolazione civile, a partire dai più piccoli e indifesi bambini. Ho gradito più le prime due parti che la terza, ma è stata una lettura che difficilmente dimenticherò.

     

    • Mi Piace 1

  4. Il 21/3/2023 Alle 06:46, papia ha scritto:

    ohi ragazzi che fine avete fatto? 

    cmq per qualche appassionato di indagini in salsa italica, con personaggi deliziosi ben costruiti, trame ben scritte senza buchi, caratterizzazione del territorio, la saga di Cristina Cassar Scalia ambientata a Catania del Vicequestore Vanina Guarrasi è carinissima

    Se vuoi ho alcuni suoi libri da vendere. sefz

    • Haha 1

  5. Il 21/3/2023 Alle 06:46, papia ha scritto:

    ohi ragazzi che fine avete fatto? 

    cmq per qualche appassionato di indagini in salsa italica, con personaggi deliziosi ben costruiti, trame ben scritte senza buchi, caratterizzazione del territorio, la saga di Cristina Cassar Scalia ambientata a Catania del Vicequestore Vanina Guarrasi è carinissima

    C'è poco tempo per leggere, purtroppo. .uff

     

    Qualcosina di interessante comunque l'ho beccata, ma è troppo presto per il rush di di recensioni. Aspetto almeno un altro paio di mesi. sefz

    • Mi Piace 1

  6. 3 ore fa, loropo ha scritto:

    Perché, a parte alcune parti veramente belle e profonde, il resto è in pratica una cronistoria delle sue giornate si un periodo della vita, tutte più o meno uguali, sembra una sorta di diario. Ci sono anche lunghi flashback e la scrittura è abbastanza interessante. All fine ti affezioni al personaggio, ma mi è sembrato strano dover scrivere tutte quelle pagine per un qualcosa che poteva essere sintetizzato in meno della metà. Io sto parlando di “Ballando al buio”, gli altri episodi sella

    saga non li ho letti ancora. 

    Io un po' sono incuriosito e un po' spaventato dalla mole complessiva. Per questo non mi decido a iniziare il primo. sefz


  7. Il 23/12/2022 Alle 22:20, Winston Wolf ha scritto:

    Aggiornaci. Questo libro ce l'ho in lista di attesa da un bel po', magari è l'occasione per leggerlo (finalmente).

    Eccomi, terminato ieri. Considerati i miei tempi di lettura, anche causa lavoro, l'ho praticamente divorato. Per me promosso a pieni voti, anche se vanno fatti dei distinguo: innanzitutto, credo sia un libro per persone "sulla stessa lunghezza d'onda" dell'autore e del suo essere molto polemico e pieno di invettive. Insomma, devi essere molto arrabbiato con il mondo (e con il mondo del lavoro, in particolare) per scrivere così e per gradire opere scritte così. Poi, ho trovato più riuscite le parti in cui il racconto dei mestieri si intrecciava bene con la critica alla società, mentre alcune troppo tecniche e dettagliate alla lunga risultano un po' superflue.

     

    Infine, speravo che una parte del libro fosse dedicata anche alle sue esperienze lavorative da scrittore. Invece così non è, a parte qualche (gustosissima) pillola qua e là, e ciò mi ha lasciato un po' deluso dato che, per il suo modo di sviscerare gli ambienti lavorativi che si è trovato a frequentare, ero molto curioso di vedere un'analisi "da dentro" del mondo culturale italiano.

     

    Resta comunque un libro che ho adorato, tra i più belli che ho letto negli ultimi anni. E sicuramente cercherò di procurarmi qualcos'altro di suo, penso 'I quindicimila passi'. Ma non è un autore che consiglierei a chiunque, ecco. Se lo leggi, poi fammi sapere la tua!

    • Mi Piace 1

  8. Ecco qualche riga sulle mie (poche .uff) letture del 2022.

     

    Lucernario di José Saramago: (almeno) un Saramago all'anno toglie il malanno. Questa è una sua opera giovanile, in cui lo stile è ancora quello "tradizionale" ma la profondità di certi personaggi si intravede già.

     

    Il giocattolo rabbioso di Roberto Arlt: un autore argentino di cui avevo sentito parlare all'università e mi incuriosiva leggere. Ma non ricordo assolutamente nulla di questo libro, che quindi definirei facilmente dimenticabile.

     

    I giorni del giudizio di Giampaolo Simi: avevo grandi aspettative per questo romanzo in cui i giurati popolari di un processo penale analizzano, ognuno dal proprio punto di vista, uno scabroso caso giudiziario. Ma l'ho trovato molto meno profondo e 'giallo' di quanto immaginassi, Sellerio questa volta mi ha ingannato.

     

    L'ultimo giorno di un condannato a morte di Victor Hugo: nomen omen, questo libriccino pone sul tavolo sia questioni morali che squisitamente umane di un prigioniero che sta per essere giustiziato. Letto nel 2022 non fa sicuramente lo stesso effetto di quando uscì.

     

    La corsa di Billy di Patricia Nell Warren: opera di fantasia (che però io credevo fosse invece reale sefz) su un atleta statunitense  dichiaratamente omosessuale che ha una relazione con il suo allenatore e deve convivere con l'ostracismo generale fino al culmine delle Olimpiadi di Montreal 1976. Interessante, ma il fatto che sia finzione gli ha fatto perdere un po' di punti ai miei occhi.

     

    Lamento di Portnoy di Philip Roth: avevo un pregiudizio nei confronti di Roth, che è sicuramente scemato dopo la lettura di questa che è la sua prima opera dirompente. Il protagonista è un uomo che racconta al suo psicanalista il suo rapporto malsano con il sesso, ma non solo. Lettura godibilissima, irriverente a livelli che non credevo possibili per un autore così di successo. Sconsigliata a chi non ama il politicamente scorretto. A questo punto non escludo di leggere Pastorale americana, prima o poi.

     

    Il primo che passa di Gianluca Nativo: romanzo inutile che racconta le prime esperienze di un ragazzo napoletano che si scopre gay a quasi 20 anno. Come molta della narrativa italiana contemporanea, una scrittura affettata e che puzza lontano un miglio di artificioso.

     

    Una vita violenta di Pier Paolo Pasolini: mi sono finalmente approcciato a questo grande intellettuale italiano partendo da ciò che mi è più vicino, ovvero la narrativa. I protagonisti sono i figli delle classi più povere e che vivono ai margini - fisici e non - della società romana degli anni '50. Purtroppo sia questo romanzo che 'Ragazzi di vita' sono scritti con molte, troppe, parole in romanesco che rendono ostica la lettura per chi vive fuori dalla Capitale. Vero che alla fine è presente un glossarietto, ma va consultato continuamente. Non credo che leggerò anche 'Ragazzi di vita', proverò con il cinema o con gli articoli di giornali per approfondire meglio Pasolini.

     

    Due come loro di Marco Marsullo: breve romanzo che non si prende sul serio e apparentemente senza grosse pretese su un uomo che lavora contemporaneamente per Dio e per Satana, facendo desistere o convincendo gli aspiranti suicidi. Il tono è davvero scherzoso e Dio è dipinto con tratti molto sopra le righe, lontanissimo dall'idea cattolica del Padre buono e saggio. Ma ci ho trovato dentro delle riflessioni sul suicidio, e più in generale sulla morte, per nulla banali.

     

    Gli anni invisibili di Rodrigo Hasbun: romanzo di un autore boliviano dei nostri giorni in cui due ex compagni di liceo si ritrovano dopo anni e ricostruiscono una vicenda che ha segnato la loro vita e che aveva dato luogo a un romanzo scritto da uno dei due. Interessante la struttura narrativa, promosso.

     

    I miei stupidi intenti di Bernardo Zannoni: autore esordiente che ha subito vinto il Campiello, nel suo romanzo il protagonista è una faina che vediamo crescere e maturare attraverso varie esperienze di vita animale. Non troppo originale la scelta di scegliere come personaggi degli animali che parlano, ben di più quella di distinguere alcuni che sono dotati di ragione e sentimenti dagli altri guidati dall'istinto più animalesco. Con il risultato che i primi arrivano a dubitare della loro stessa appartenenza alla specie dei loro simili. Nel complesso si fa leggere.

     

    Battle Royale di Koushun Takami (lettura in corso): un po' la madre di tutte le opere - ultima delle quali Squid game - orientali caratterizzate dall'estrema brutalità dei personaggi messi di fronte a una sfida con i loro simili per la sopravvivenza. In questo caso, i protagonisti sono dei ragazzi di scuola media catapultati a loro insaputa su un'isola da cui potrà uscire vivo solo chi eliminerà tutti gli altri. Ai tempi della sua pubblicazione (1999) fu un vero caso editoriale e a tutt'oggi resta il libro giapponese più venduto di sempre. Nella lettura sto procedendo molto a rilento perché, nonostante la vicenda sia in sé abbastanza avvincente, non ci sto trovando particolare pathos che mi spinga a divorarlo. E non è brevissimo, anzi: siamo sulle 600 pagine.

     

    Works di Vitaliano Trevisan (lettura in corso): potrebbe essere il mio libro dell'anno. Leggendo le prime pagine sono rimasto folgorato, ma procedendo la sensazione si sta un po' annacquando: comunque sto seguendo con molto interesse il racconto autobiografico di questo autore (morto suicida a inizio 2022 dopo essere stato dimesso da un ospedale psichiatrico in cui era in cura) attraverso i mille lavori che ha svolto fin da quando era un adolescente indeciso su quale traiettoria prendere ma immerso in un tessuto sociale, quello del Veneto degli anni '70-'80, in cui il lavoro era una vera religione di vita e chi voleva tirarsene fuori veniva visto come un reietto. Completerò la recensione quando avrò terminato la lettura: anche qui, si sforano le 600 pagine.

     

     

    • Mi Piace 2
    • Grazie 1

  9. 15 ore fa, Winston Wolf ha scritto:

    Rileggendo a distanza di giorni questa parte, mi rendo conto che è facilmente equivocabile: in realtà volevo ovviamente dire che non serve soffermarsi perché Sciascia è una garanzia e lo leggerei anche se scrivesse la lista della spesa.

    Ma noi devoti sciasciani ti avevamo già capito. :d

     

    Io prometto di tornare su questo topic durante le feste per aggiornare sulle mie (non moltissime) letture di questo 2022 con pochissimo tempo per leggere libri, purtroppo.

    • Mi Piace 2

  10. 12 ore fa, Winston Wolf ha scritto:

     

    Sono stato sul punto di acquistarlo con gli sconti Adelphi perchè volevo cominciare a leggere qualcosa di questo autore (poi ho virato su altro), ma a questo punto sono scoraggiato dalla mini-recensione di @Fra The Best (di cui su queste pagine ho imparato a fidarmi).

     

    P.S. Niccolò Ammaniti lo gradite? Mi ci sono approcciato con i piedi di piombo, perchè gli scrittori italiani "moderni" mi hanno regalato parecchie delusioni, ma devo dire che tra "Io non ho paura" e "Fango" (il racconto "L'ultimo Capodanno dell'umanità" per me è un piccolo gioiello) i miei dubbi sono stati spazzati via: stile molto molto scorrevole, dialoghi limitati al massimo, focus sugli stati d'animo e sulle impressioni dei protagonisti. Forse in alcuni tratti è un po' troppo duro e diretto, senza fronzoli, però nel complesso mi è piaciuto parecchio, leggerò senz'altro qualche altra opera.

    Beh, considera anche che I baffi è una sua opera giovanile. Molto lontana dal Carrere acclamato. Non sarebbe comunque stato un buon banco di prova per valutarlo. .sisi

     

    Di Ammaniti ho letto, diversi anni fa, 'Io non ho paura' (non male) e 'Fango' (ma proprio il racconto che citi lo ricordo come uno di quelli che mi era piaciuto meno), poi più recentemente 'Ti prendo e ti porto via' ('nsomma). Non lo boccio ma non credo che leggerò altro di suo.

    • Mi Piace 1

  11. Ecco le mie recensioni degli ultimi libri dell'anno che si è appena concluso.

     

    Consigli di un discepolo di Jim Morrison a un fanatico di Joyce di Roberto Bolaño e A.G. Porta: prima opera pubblicata di quello strano soggetto di Bolaño. Si ritrovano svariati tratti caratteristici della sua opera, ma questo romanzo breve è dimenticabile.


    Le parole che fanno male al cuore di Fabio Canino: non mi aspettavo molto, ma è anche peggio di come pensassi. Il tema è quello di un calciatore di Serie A che tiene nascosta la sua omosessualità per paura di essere tagliato fuori dal mondo in cui vive. Ma è banalissimo, ed è palese che l'autore non capisca nulla di calcio, per come ne parla.

     

    I baffi di Emmanuel Carrere: continua il mio rapporto conflittuale con l'acclamatissimo autore francese. Questo è un romanzo giovanile pubblicato di recente da Adelphi. Decisamente pirandelliano, dunque niente affatto originale, e con un finale immotivatamente pulp. Non ci siamo nemmeno stavolta.

     

    L'inverno dei leoni di Stefania Auci: seconda e ultima parte della saga della famiglia Florio, che tra l'Ottocento e il Novecento è stata tra le più importanti in Sicilia e anche in Italia. Ma se il primo libro, I leoni di Sicilia, aveva una solida costruzione storica, questo è più un romanzone rosa, lungo e pesante da portare a termine, in cui l'aspetto storico sta molto sullo sfondo. Peccato, perché questo periodo mi interessava molto di più di quello descritto nel romanzo precedente.


  12. 10 ore fa, sempresoloforzajuventus ha scritto:

    purtroppo nessuna lettura di piaceresefz

    solo letture di dovere (storiografia antica)

    Capisco bene, quando stacchi gli occhi e la mente dai libri che devi leggere non è esattamente agevole piantarli su quelli che vorresti leggere. .uff

    10 ore fa, Gats ha scritto:

    Alcune delle letture di questi mesi:

     

     

    Circe devo ancora leggerlo, ma La canzone di Achille mi era piaciuto davvero molto. Tu lo hai letto? 

     

    Su Turton, concordo totalmente sulla sensazione di spaesamento a cui si giunge a un certo punto. sefz


  13. Il 10/12/2021 Alle 23:07, sempresoloforzajuventus ha scritto:

    oh esiste un topic sui libri@@

    @Fra The Best non sei un appassionato lettore,  sei un divoratore di libri: complimenti!

     

    E io che dopo "Delitto e castigo" (quanto resti addosso la sensazione di angoscia-tormento che trasuda è pazzesco) non ho ancora trovato il tempo di leggere qualsiasi cosa abbia scritto Dostoevskij sefz

    Leggo molto meno di quanto vorrei. E molto ma molto meno di quanto richiederebbe il numero di libri che ho a casa. sefz

     

    Cosa stai leggendo per adesso?


  14. 8 ore fa, Winston Wolf ha scritto:

    P.S. che poi, se parliamo di Portogallo, non possiamo non citare un'opera che per me sta nei dieci libri italiani (o perlomeno di autori italiani) migliori di sempre, vale a dire Sostiene Pereira di Antonio Tabucchi. Vidi prima il film (peraltro è stata l'uultima gigantesca intepretazione di Marcello Mastroianni) e davvero sono indeciso se sia meglio la pellicola o il libro, per dire... 

    Vabbè, allora dillo che viaggiamo sulla stessa lunghezza d'onda. sefz

     

    Anche per me 'Sostiene Pereira' è una delle opere migliori della letteratura italiana che abbia letto, per curiosità poi ho esplorato anche altro di Tabucchi ma, a parte 'Piazza d'Italia' che mi ha ricordato molto 'Cent'anni di solitudine' (alto romanzo che ho adorato), non ho più ritrovato le altissime vette raggiunte in 'Sostiene Pereira'.

    • Mi Piace 1

  15. 7 ore fa, Winston Wolf ha scritto:

    E apriamolo subito, il capitolo Josè Saramago. Che dire? Mi sono innamorato di questo autore fin dalle prime righe de Le intermittenze della morte, poi ho proseguito con Cecità (che letto durante il lockdown fa una certa impressione...), Saggio sulla lucidità (che va letto immediatamente dopo Cecità, perchè ne è in qualche modo la continuazione in chiave politico-sociale) e infine - per ora - L'uomo duplicato.

    Faccio un po' l'eretico e dico che tra tutti, quello che mi è piaciuto di più è stato proprio quest'ultimo, a suo modo semplicemente geniale (non nell'accezione che questo aggettivo - ultimamente troppo abusato - ha assunto: semplicemente, per concepire una cosa del genere devi essere un genio, punto).

    Trovo incredibile come ogni sua opera abbia come punto di partenza un evento sovrannaturale o comunque al di fuori del normale per poi sviluppare la storia secondo gli istinti e le sensazioni quotidiane e riportare il tutto ad una dimensione umana che evidenzia la vera natura dell'uomo come singolo e come individuo inserito nella società.

    Il prossimo in programma è senza dubbio Il vangelo secondo Gesù *, anche se, dato il tema, avrò un approccio un po' più cauto, ma sono curioso di leggerlo senza avere pregiudizi di sorta.

    Ovviamente anche io ho dovuto adattare il mio modo di leggere alla sua cifra stilistica e al suo uso (o non uso) decisamente sui generis della punteggiatura, ma credo di essermici abituato alla seconda pagina.

    Insomma, un autore che mi sento di consigliare a tutti gli amanti dell'ottima letteratura: la narrazione scorre che è un piacere, tiene sempre viva l'attenzione, le sue divagazioni sotto forma di interventi del narratore sono gustose e sempre azzeccate, e quando chiudi l'ultima pagina di un suo libro ne esci sicuramente più arricchito di quando avevi cominciato.

    Concordo su tutta la linea. Io invece ho cominciato con Cecità, quasi casualmente: da amante della lingua e della letteratura spagnola e ispanoamericana, provavo un certo pregiudizio/antipatia verso portoghesi e brasiliani. È stata una lettura folgorante, come ho spiegato pagine addietro, e che mi ha spinto a voler approfondire il resto della sua bibliografia.

     

    Ho letto e apprezzato moltissimo Saggio sulla lucidità, che invece, da quanto ho letto in rete, da molti è stato derubricato come un tentativo non riuscito di sequel di un'opera di grande successo. Poi ho preferito procedere in ordine di pubblicazione, quindi sono partito dalle primissime opere da cui il genio di Saramago emerge solo a sprazzi. Le intermittenze della morte me lo avevano consigliato e mi sembra super interessante ma, procedendo nel modo in cui ho deciso, lo leggerò tra parecchi anni. sefz

     

    De L'uomo duplicato invece ho visto un film a esso ispirato che non mi è piaciuto nemmeno un po', ma questo ha solo accresciuto in me la voglia di leggere il libro. Per il resto, tra le trame che ho 'sbirciato' (non amo informarmi troppo su un'opera, se so già che la leggerò), quella che più mi incuriosisce è quella di Storia dell'assedio di Lisbona.

     

    Per quanto riguarda Il vangelo secondo Gesù Cristo, non so qual è la tua posizione in campo religioso, ma se i dubbi che nutri nascono dal fatto che non sei credente, vai pure sereno perché il taglio particolarissimo dell'opera valse al povero Saramago gli strali delle autorità ecclesiastiche e svariate accuse di eresia.

    • Mi Piace 1

  16. 15 ore fa, Winston Wolf ha scritto:

    Prendo appunti, tanto prima o poi li leggerò tutti. Grazie mille!

     

    P.S. se ami Sciascia, non puoi non aver letto anche Gesualdo Bufalino, in particolare Diceria dell'untore e Le menzogne della notte (mi è piaciuto più il secondo che il primo, ma sono entrambe opere sublimi).

    Purtroppo non ho ancora letto il primo, pur avendolo. Idem per Retablo di Vincenzo Consolo, prima o poi rimedierò. E ovviamente anche io ho l'obiettivo di leggere tutto Sciascia. .sisi

     

    Mi farai sapere quando avrai letto Dalle parti degli infedeli, e alla prossima per il capitolo Saramago. :d

    • Mi Piace 1
×

Informazione Importante

Utilizziamo i cookie per migliorare questo sito web. Puoi regolare le tue impostazioni cookie o proseguire per confermare il tuo consenso.