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capitangazzella

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  1. @luca1973 ridi ridi.... io mi stupisco che uno del 1973, che dovrebbe averne viste di cotte e di crude, non pensi che questo sia un momento di passaggio e che la Juve torni a spaccare il * a tutte. L'inter? la sua storia questa è: un anno buono e poi fuori con i finlandesi. La Juve? 10 anni di dominio, poi un po' di crisi, e poi si ricomincia a dominare. Ci rivediamo fra 5 anni per vedere chi avrà vinto più scudetti fra Juve, Inter, Milan, Napoli e tutte le altre...


  2. Vedrete che improvvisamente i fuorigioco millimetrici non ci saranno più fischiati. Real e Barca sono difese dal Governo spagnolo, uno perché considerato un bene nazionale, l'altra perché è il simbolo sportivo della Catalogna. Noi? l'Italia tutta si è schierata contro di noi, sperando che ci sopprimessero. Adesso vedrete come risaliremo e gli spacchiamo il * a tutti. Che senza le porcate della FIGC e dell'UEFA nessuno in Italia ha la potenza economica della Juve.

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  3. 53 minuti fa, Mr Facchinelli ha scritto:

    Cambiando il discorso. Citando Del Piero, Zidane, Boksic, e Jugovic,  oggi col Dortmund di nuovo in finale, m’hai ricordato quella grandissima squadra del 1996/97. È stato uno di quegli anni in cui potevamo dire realmente che eravamo la squadra più forte del mondo. Al di là delle qualità dei singoli, quella squadra era un rullo compressore. Per me il rammarico più grande, il fatto di non aver portato a casa quella seconda coppa di fila, forse ancora più grande della sconfitta di Atene. La storia della Juve perdente in Europa non sarebbe neanche esistita. Un grandissimo sbaglio di Moggi, aver smantellato subito quella squadra dopo la sconfitta. 

    Si, considero la Juve 1996/97 la più forte del ciclo di Lippi, protagonista di alcune partite giocate magnificamente: la finale con il River Plate di Francescoli, Ortega e Cruz, il 9-2 complessivo rifilato al PSG in finale di Supercoppa Europea, la vittoria 6-1 a San Siro, la semifinale con l'Ajax in cui dopo la vittoria all'andata per 2-1 (con le riserve in attacco) per raggiungere l'apogeo nella semifinale casalinga, una prestazione in particolare all'altezza di quella del Milan nel famoso 5-0 al Real.

     

    Incredibile che quella squadra non abbia vinto la Champions contro un Borussia forte ma ampiamente alla sua portata. Madornali errori arbitrali e una Juve che forse si sentiva un po' sazia portarono a quell'esito.

     

    Moggi sbagliò in effetti. Ma purtroppo Vieri si dimostrò molto attaccato al denaro, cosa che conferma ancora oggi peraltro. 

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  4. Il 28/05/2024 Alle 07:32, zoff70 ha scritto:

    Ormai la coppa Italia è per noi quello che è la Champions per il Real .sisi poca differenza insomma sefz

    Vero 😂. Anche noi come il Real per anni non l'abbiamo più vinta: noi dal 1995 al 2015, loro dal 1966 al 1998. Noi quando ci stava per raggiungere la Roma, loro quando il Milan sembrava a un passo. Una volta rivinta, sia noi che loro, si è iniziato a farne incetta. Ci gira a entrambe quasi sempre bene in ogni senso. Che fortuna, eh? proprio uguali uguali 😁

    Il 28/05/2024 Alle 23:08, Mark777 ha scritto:

    Mi sta bene tutto, ma l'Atalanta come finalista non andava inserita come testa di serie n.2 dalla parte opposta del tabellone?

     

    E mica è il tennis .ok

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  5. Per me Chiesa è il miglior giocatore dell'attuale rosa, l'unico che dal nulla ha le potenzialità per inventare una giocata (in attesa che Yildiz cresca). Poco o molto che sia, con tutti i difetti che può avere o non avere, per me è così. Quindi, se lo cedi per ragioni economiche, stai perdendo il miglior giocatore della rosa, e devi avere il sostituto nel taschino.

    6 minuti fa, 76ozzy76 ha scritto:

    ....se la Juve non lo blinda, vuoi che andonio non se lo fa portare a napoli?

    Onestamente perderlo sarebbe da fesşi.

    Per me va in Inghilterra se lascia la Juve. Giocatore perfetto per la Premier.


  6. 22 minuti fa, Mr Facchinelli ha scritto:

    Nel puro senso di fantasisti certo, i 3 olandesi non lo erano. Ma Gullit era sicuramente un giocatore di talento e grande visione di gioco. 

    Beh, però se facciamo rientrare gli olandesi nella categoria dei giocatori di talento (che, ripeto, non sto mettendo in discussione perché io li adoravo tutti e tre) cui questa discussione si rivolge, allora il discorso si chiude qui. Perché la Juve ne ha avuti a bizzeffe di giocatori di questo tipo, talentuosi e concreti, e se prima faticavo a capire il senso storico di questo topic, adesso non ho più dubbi: non ne ha. Veramente, se dovessi farne l'elenco non finiremmo più.

     

    22 minuti fa, Mr Facchinelli ha scritto:

    Berlusconi aveva preso 2 squadre, anche per togliere alcuni campioni alla concorrenza. Savicevic credo sarebbe partito titolare in qualsiasi altra squadra in quel periodo. 

    La storia è stata raccontata più volte da Capello: Savicevic lo voleva il presidente. Con Sacchi non era riuscito a imporre Borghi, anche perché Sacchi aveva riportato l oscudetto a Milano dopo anni bui e vantava un certo credito. Con Capello non aveva intenzione di cedere. All'inizio Savicevic giocava poco e male. Berlusconi "invitò" a un incontro chiarificatore i due. Savicevic disse a Capello che non riusciva a esprimersi sapendo che se sbagliava rischiava di essere sostituito e di fare panchina. Berlusconi "invitò" Capello a far giocare Savicevic per almeno 5 partite consecutive senza sostituirlo qualsiasi cosa succedesse, anche se sbagliava tutti i palloni. Il resto è storia.

     

    Ma, ripeto tornando all'argomento della discussione, ossia di una presunta avversione per il talento alla Juve, la storia del Milan di Capello e Sacchi non è la storia di un Milan che, almeno per quelli che erano i suoi allenatori, amava i giocatori di talento anarchico. Berlusconi li amava. Ma questo vale anche per l'Avvocato che ha sempre dichiarato di aver amato alla follia due giocatori sopra tutti gli altri: Sivori e Platini.

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  7. 2 minuti fa, Mr Facchinelli ha scritto:

    È vero, l’arrivo di Maifredi è stato un disastro anche per altri motivi societari. 
    Sacchi, oltre agli schemi e Donadoni, aveva pure 3 olandesi che non erano mica male.


    Lippi ha fatto fare un gioco offensivo. Ma oltre all’estro di Del Piero e Zidane, c’erano diversi giocatori importanti coi muscoli che correvano molto, come Conte, Deschamps, Vialli, Ravanelli e Torricelli. La Juve era spesso chiamata una squadra operaia e provinciale nel secondo periodo del Trap ed il primo periodo di Lippi. Per me quei giocatori erano importanti quanto Del Piero e Zidane per vincere in quegli anni. 

    Riguardo il discorso sul Milan di Sacchi, nel topic si sta parlando dei cosiddetti fantasisti. E in quella categoria non rientrano i 3 olandesi del Milan. Giocatori fortissimi, eccezionali, ma nessuno dei 3 era quel tipo di giocatore. Gullit era sicuramente tecnico, ma la sua dote principale era la vigoria fisica, era veramente straripante dal punto di vista fisico. Rijkaard un centrocampista puro, nell'Olanda del 1988 fece il difensore centrale addirittura. Van Basten centravanti, di gran classe, ma non un fantasista. Però in quel Milan elementi altrettanto fondamentali per Sacchi erano Angelo Colombo, Carlo Ancelotti e Alberigo Evani a centrocampo. Anzi, Sacchi ricorda più spesso questi 3 che gli olandesi...

     

    E qui mi ricollego alla Juve di Lippi: chiaramente c'era gente che "faceva legna" come disse Del Piero nel famoso video che riprende tutta la vigilia della finale di Intercontinentale (rivolgendosi a Ferrara). Come in tutte le squadre vincenti. Però quella era una Juve in cui la tecnica e l'inventiva avevano un ruolo altrettanto importante della "legna". Infatti schierava un fantasista puro (Baggio e Del Piero il primo anno, Del Piero in seguito) e a centrocampo anche un giocatore offensivo come Jugovic. Per non parlare del '96/97 in cui Lippi schierava Boksic, Del Piero, Zidane e Jugovic contemporaneamente. E lo faceva, lo ripeto, in un periodo, metà anni '90, in cui il fantasista non lo utilizzava nessuno e si parlava di crisi dei numeri 10 tradizionali.

     

    Peraltro con Sacchi Del Piero e Zidane non avrebbero mai giocato insieme, a meno di relegare Del Piero a fare l'esterno.

     

    Insomma, se torniamo all'argomento della discussione, di un presunto DNA bianconero orientato ad avversare certi giocatori, a me pare che se guardo la storia, il primo Milan berlusconiano era molto più ostile a certi giocatori tutto genio e sregolatezza. Mi direte Savicevic: che infatti al Milan fece a lungo panchina e solo l'intervento diretto di Berlusconi (che come l'Avvocato Agnelli amava un certo tipo di giocatori) costrinse Capello a schierarlo. Le testimonianze al riguardo sono tantissime: come racconta lo stesso capello, Berlusconi "chiese" a Capello di far giocare Savicevic per almeno 5 partite consecutive senza il timore che se sbagliava o perdeva palla lo mettesse fuori squadra.


  8. 1 ora fa, Mr Facchinelli ha scritto:

    Ai tempi di Benetti c’erano pure giocatori come Claudio Sala e D’Amico

    Sala era impossibile che venisse alla Juve. Che fra l'altro aveva Causio. D'Amico non era al livello di quella Juve a mio avviso. Però non mi sembra che in base a questi esempi si possa dire che la Juve non puntasse sul talento. Fra l'altro oltre a Antognoni in quegli anni la Juve provò a prendere Riva, di cui si esalta la potenza ma che era anche un signor giocatore tecnicamente.... Francamente aveva tutti i migliori calciatori italiani tranne Antognoni, Riva e quelli del Toro. Stranieri non poteva prenderli.

     

    Per quanto riguarda il discorso di provare la strada di Sacchi con Maifredi, li purtroppo ci fu un errore di valutazione dovuto anche all'arrivo di gente che di calcio non sapeva nulla: Maifredi non aveva nulla a che vedere con Sacchi! Oggi Sacchi fa il figo in TV come se il suo credo fosse il calcio offensivo e spettacolare. In realtà il suo credo era il pressing e il controllo del campo con un ferreo 4-4-2 ordinatissimo in cui non c'era spazio per la fantasia. Il suo Milan non aveva un fantasista tradizionale. L'uomo di fantasia era Donadoni, che giocava molto largo. E infatti poi Ancelotti all'inizio, ispirato da Sacchi, rifiutò sia Baggio che Zola. La Juve il calcio spettacolo comunque non lo abbandonò con Maifredi. Dopo il ritorno del Trap, necessario dopo quei disastri, punterà su Lippi che farà, lui sì, un calcio offensivo basato sull'uso dei fantasisti tradizionali come Del Piero. Che Sacchi schierò quasi terzino agli europei per trovargli spazio nel suo 4-4-2.


  9. 31 minuti fa, U2_AB ha scritto:

    Fattori che influenzano il giudizio su questo bel tema:

    1) Propaganda dei media

    2) Sacchismo e adanismo (tema chiave della propaganda dei media)

    3) Ultimi anni di Allegri

    4) Ultimi anni con una squadra con pochissimo talento

    5) Trapattoni (per i meno giovani); magari metteva tanti attaccanti, ma poi difendeva sempre.

    6) Le altre squadre si impegnano 10 volte di piu' conto di noi

    7) La palla scotta 10 volte di piu' alla Juve, anche in confronto a Milan e Inter

     

     

    Peraltro Sacchi giocava un 4-4-2 in cui non c'era alcun posto per i giocatori di fantasia. E questo non lo dico io, lo ha dichiarato Ancelotti (ammettendo che ispirandosi a quel credo rifiutò Baggio al Parma, cosa di cui si dichiara pentito).


  10. 18 minuti fa, BoogeymanFCF ha scritto:

    Io discutere semmai sull avversione ad avere tra i titolari più di 1-2 giocatori tecnici contemporaneamente.

    È dai tempi di del Piero e zidane che non abbiamo due fantasisti puri tra i titolari.

    Altre squadre si presentavano con kaka seedorf rui costa pirlo contemporaneamente più sveva davanti.

    Noi 10 giocatori concreti ed un fantasista.

    Per questo ci sono tante ragioni, che però nulla hanno a che vedere con una presunta avversione della Juve, intesa come società. Ad esempio:

     

    1. Crisi economica del calcio italiano: nessuna squadra italiana negli ultimi 15 anni ha potuto prendere i fuoriclasse autentici, cioè i grandi fantasisti. Il Milan stesso fu costretto a cedere Kakà per denaro, cosa impensabile nel pieno dell'era berlusconiana. Oggi, al top della loro condizione, Del Piero e Zidane, così come Kakà, Seedorf, Rui Costa, Pirlo difficilmente giocherebbero nella stessa squadra italiana (o in una squadra italiana se proprio vogliamo dirla tutta). 
    2. Crisi della FIAT nei primi anni 2000 che portò alla necessità della Juve di autofinanziarsi: certi giocatori non è più possibile prenderli. Negli anni '80 e '90 intervenne Agnelli in persona, e il suo ruolo nella finanza e industria mondiale, per acquistare Platini, Zavarov e Baggio. Questo non è più possibile da 20 anni.
    3. Calciopoli. Abbiamo passato almeno 6 anni a ricostruirci. Difficile prendere certi giocatori in quegli anni. Nonostante questo abbiamo provato la strada del calciatore di fantasia con Diego. Esperienza fallimentare.


    Insomma, è quasi impossibile prendere un grande fantasista, figurarsi due.


  11. 1 minuto fa, jouvans ha scritto:

    Ci sono state gestioni e gestioni.. sia tecniche che societarie, per cui è complicato mettere insieme, ad esempio, Dybala (preso da Marotta) con Di Maria (preso in pratica da Allegri) o Kulusevski preso da Paratici..

     

    Non solo.. ma ci sono allenatori e allenatori.. Ancelotti buttò nel water Henry, così come Allegri preferisce storicamente i Mandzukic e i Rabiot ai giocatori invece più tecnici. Altri invece il talento lo hanno fatto fruttare al massimo (Conte con Pirlo dato per finito) o Lippi quando decise di lanciare definitivamente Del Piero al posto di Baggio nell'estate del 95..

    In realtà la Juve ha avuto i Sivori, i Baggio, i Zidane, i Platini, i Pirlo e i Del Piero e mi fermo qui per amor di patria e per non fare un elenco di tipo 2000 nomi 😄 

    Quel che cambia non è l'amore o l'odio per il talento ma il momento storico, il tecnico che c'è in quel frangente e le dirigenze che si sono alternate..

    Per dire: dal 2006 ad oggi siam passati dalla triade a Cobolli-Secco-Blanc.. da Marotta-Agnelli ad Agnelli-Paratici.. poi ad Agnelli impazzito con le promozioni interne, quindii la transizione coi vari Arrivabene e infine adesso all'era Giuntoli coi ragionieri Scanavino-Ferrero.. difficile decidere quale fosse fra queste la "linea editoriale" da prendere come riferimento per decidere se vogliamo o no il talento..

    Sacchi rifiutò Borghi e pretese Rijkaard. Dovremmo trarne la conseguenza che il Milan avversa il talento?

    Perché è questo il ragionamento che fanno alcuni utenti qui dentro. Lobotomizzati dai media anti-juventini.

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  12. 1 ora fa, Mr Facchinelli ha scritto:

    Alla Juve, con eccezioni, tipo Causio, Platini, e  Del Piero, e' spesso stato cosi. Abbiamo sempre preferito i giocatori combattenti, muscolosi e di carattere forte, rispetto a quelli di grande talento.

    Causio, Platini, Del Piero (cui si aggiungerebbero, negli stessi anni, Baggio, Brady, Zidane, Zavarov, Laudrup se parliamo di giocatori con certe caratteristiche): in pratica la Juve ha sempre avuto fantasisti titolarissimi in rosa dagli anni '70 ai 2000 (spesso più di uno), però la Juve è una squadra che ha sempre preferito altre caratteristiche. Fantastica la consecutio logica. Avrebbe dovuto avere 3 numeri 10 in rosa a stagione evidentemente...

     

    1 ora fa, Mr Facchinelli ha scritto:

    Pure la grande Juve anni 70 giocava con Benetti piuttosto che un 10 di "talento". Piu' tardi, Di Canio e' stato rimpiazzato da Di Livio,  Baggio e' rimasto fino all'arrivo di Lippi,

    All'epoca di Benetti le frontiere erano chiuse, chi dovevano prendere? Provarono a prendere Antognoni ma lui rifiutò nonostante le offerte miliardarie di Boniperti. Chi rimaneva, Rivera a 39 anni? Quando riaprirono le frontiere, guarda caso, il primo straniero fu Liam Brady.

     

    Di Canio non giocava titolare, e la Juve aveva Moeller, Baggio e Vialli. Per questo fu ceduto. Parlare di rimpiazzare Di Canio con Di Livio è molto forzato. Soprattutto considerando che Di Livio giocò in una delle squadre più offensive della storia del calcio.

     

    Baggio andò via perché non dava garanzie fisiche e voleva 6 miliardi di ingaggio e la Juve aveva appena scoperto Del Piero. Gli anni hanno dimostrato che ormai Baggio non poteva più giocare in una grande squadra (fallì a Milan e Inter) ma aveva bisogno di provinciali in cui tutti corressero per lui che giocava da fermo.

     

    La Juve fu l'unica squadra in quei primi anni '90 in cui il fantasista non era avversato: per far giocare Savicevic al Milan ci volle l'intervento di Berlusconi, Ancelotti rifiutò Baggio e Zola nel Parma. Questa fu l'eredità di Sacchi e del suo 4-4-2 fisso negli anni '90. Solo la Juve non lo praticava ad alti livelli.

     

    1 ora fa, Mr Facchinelli ha scritto:

    

     Zidane rimpiazzato da Nedved.

     

    Lippi lo ha detto in tutti i modi possibili e immaginabili: la Juve non voleva vendere Zidane, ma Zidane voleva andare via a tutti i costi (arrivò a fare quella dichiarazione ridicola che alla moglie non piaceva Torino perché non c'era il mare e poi andò al Real). La FIAT era sull'orlo del fallimento e la Juve doveva autofinanziarsi, non poteva dare a Zidane l'ingaggio che chiedeva e all'epoca il Real offriva una cifra incredibile che nonostante l'inflazione di questi anni è ancora una delle più alte mai sborsate per un calciatore. Perso Zidane, Lippi si rese conto che non aveva senso cercare un calciatore con le sue caratteristiche perché non esisteva. E si puntò su un centrocampista comunque offensivo come Nedved.

     

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  13. 45 minuti fa, Juventus roni 1991 ha scritto:

    Ma di Dybala cosa mi state parlando??

    Se campara di rendida per anni a venire solo per gli anni passati a la Juve

    Definire talento quel somaro di kulusevski ce ne vuole

    Douglas Costa poi e stato sfortunato per i muscoli di cristalo ,non capisco cosa centra la Juve.

    La Juve in questi ultimi anni ha fornito 2 diamanti come Yildiz e Fagioli e li sta tenendo ben stretto.

    Non capisco sto discorso senza senso misturando giocatori e situazioni che non hanno in comune niente

     

    Guarda, io me lo posso spiegare solo con una percentuale altissima di troll in questo topic. Veramente si mischiano pere con mele

     

    Tanto per dire, Dybala è stato alla Juve dal 2015 al 2022, qui sembra che lo abbiamo cacciato dopo una stagione, maledicendo il suo talento. Fino a che si è retto in piedi, ha avuto la 10, è stato idolo dei tifosi e titolare fisso inamovibile. Se non è diventato un leader assoluto è stata solo sua responsabilità, per mancanza di personalità da parte sua, non certo perché l'ambiente Juve gli era avverso.

     

    Per quanto concerne la sua cessione, la Juve aveva difficoltà economiche, nonostante questo gli aveva proposto un rinnovo molto ricco, ma lui ha preso tempo per tutti i casini che ha combinato con il suo entourage e i diritti di immagine (in cui la Juve è anche intervenuta per aiutarlo a risolvere i suoi problemi legali). Poi ha iniziato a infortunarsi in continuazione (tendenza che sta proseguendo alla Roma, dove però possono accontentarsi di un giocatore a mezzo servizio. E infatti arrivano sesti). E la Juve ha deciso che era un giocatore troppo a rischio fisicamente per investire le poche finanze a disposizione. Cosa c'entra l'avversione per la qualità?

     

    Douglas Costa idem. Quando non era infortunato (cioè quasi mai purtroppo) giocava sempre.

     

    Ma parlare di avversione della Juve per il talento è una bestemmia. La squadra che ha portato in Italia Sivori, Platini, e Zidane. I giocatori di maggior classe pura e fantasia che si siano mai visti in Italia (insieme a Maradona e Zico).

     

    In cui hanno giocato Del Piero, Baggio, e Causio, 3 dei più grandi fantasisti puri della storia del calcio italiano (insieme a Rivera, Totti, Mancini e Zola). Che in finale di Coppa Campioni schierava Rossi, Boniek, Platini, Bettega oppure Ravanelli, Vialli, Del Piero e in finale di Uefa Baggio, Vialli, Moeller (e cui si aggiungevano gregari di attacco come Ravanelli o Platt o Jugovic).

     

    Ma purtroppo si va dietro ai media anti-juventini. Il calcio a modulo fisso, che non lasciava spazio alla fantasia, dove il fantasista era avversato dall'allenatore bisognerebbe cercarlo da altre parti. Ma la stampa non lo dice. Leggetevi l'intervista recente di Ancelotti che ha ribadito alcuni concetti che aveva mutuato dal Milan di Sacchi e di cui ha ammesso gli errori.

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  14. 2 ore fa, MarkiNecrau ha scritto:

    o ho amato il bomber Trezeguet e penso, in base a quello che dichiara lui stesso, che, nonostante volontà e tentativi, non stia riuscendo più a entrare nel mondo del calcio e ho chiesto, come farei con amici al bar, cosa ne pensate.

    Perché’, in fondo, se ogni anno dichiara alla stampa o sul web che gli piacerebbe allenare o dirigere e poi non lo fa, significa che non è una sua scelta rimanere fuori dal calcio.

    Ma sai, se ogni tanto dichiara che vorrebbe rientrare e poi non lo fa magari significa che in realtà non ci tiene poi molto. Mi spiego: magari durante un'intervista gli chiedono dei suoi progetti futuri e lui genericamente dichiara che gli piacerebbe qualcosa nel calcio, ma magari non ha voglia di sbattersi più di tanto e non ci crede nemmeno lui.

     

    In fondo, se veramente avesse voluto restare nel mondo del calcio, sarebbe rimasto in Europa, dove ha trascorso la sua carriera e sicuramente aveva più contatti. Lo vedo un po' come Del Piero: in fondo non hanno più voglia del calcio professionistico, gli basta qualche ospitata, qualche celebrazione, ma l'impegno vero nel calcio, quello quotidiano, non gli va.

     

    Io non ci vedo niente di male, sia chiaro. Anzi, è molto più dignitoso di stare lì a prendersi i soldi per non fare nulla come Zanetti all'Inter. Gli auguro buona vita, e quando avrà voglia di venire allo stadium, sicuramente si prenderà gli applausi dei tifosi. La storia l'ha fatta da calciatore.


  15. Francamente non saprei dirti le ragioni della sua quasi semi scomparsa dal calcio che conta nel post-carriera.

    I calciatori sono tanti, non credo sia così semplice per tutti riuscire a trovarsi uno spazio.

     

    Magari semplicemente non gli va, e non si spreme più di tanto. In fondo ha guadagnato quanto gli basta per la vita intera e ora se li gode semplicemente.

    Ognuno ha il suo carattere. Non mi preoccuperei troppo per lui.

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