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Kyary Pamyu Pamyu

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Tutti i contenuti di Kyary Pamyu Pamyu

  1. Posso generalizzare perché il cambio generazionale è netto. Siamo passati da epoche nelle quali si chiedeva espressamente all'uomo (essere umano) di non piangere in pubblico o di non piangere-punto, a un'epoca che ne fa uno strumento per guadagnare solidarietà. Come accennava @Slowpoke Sama, questo è figlio della società più sicura e ovattata che abbiamo creato negli ultimi decenni. Sostanzialmente tempi duri, uomini duri, tempi morbidi, uomini morbidi. La storia ci insegna di cicli e ricicli, imperi costruiti e poi crollati.
  2. Siamo in un forum di calcio e facciamo finta di essere cresciuti in una sorta famiglia reale che ignora le dinamiche del popolo. Che poi, anche lì, lasciamo stare... Ti immagino incitare la squadra in curva durante un Juve-Inter o Juve-Napoli a suon di "forza ragazzi, dateci dentro!", "viva la Juve!" e tanti "perbacco!", "acciderbolina!" quando gli avversari hanno la meglio. E quando senti uno "*", "cornuto", "fro*io", ti scandalizzi e cerchi di rimediare educando i razzisti, sessisti, omofobi allo stadio: "Ma ragazzi, vi sembra il caso di lanciare epiteti così sconci ed irrispettosi?". Stiamo discutendo con l'ospite napoletano: sai quanti insulti ho mandato a Napoli e i napoletani durante le partite? Mi giudicassi in quei frangenti sarei realisticamente un razzista. La realtà è che adoro la città, la sua cultura, ciò che rappresenta. Il contesto è fondamentale. Esiste un me padre di famiglia in gita a Napoli, un me al pub con gli amici e un me che a quel gol al volo di Pogba si è guadagnato l'accesso all'inferno.
  3. A 23 anni dovresti avere tutti gli strumenti per gestire una situazione del genere. Sono lezioni di vita che ti passa tuo padre, tua madre o, in assenza di essi, i nonni, gli zii, i procuratori, gli allenatori, i compagni di squadra. Insomma, a un certo punto, come dissi a mia figlia quando tornò piangendo dall'asilo, qualcuno ti insegna che "se non vuoi sentirti più dare della 'nana' da Pincopallino, non dargli soddisfazione; sii forte, non piangere. Tienitelo dentro, resisti, e vedrai che si stuferà". Così fu. Se ci riuscì mia figlia a quattro anni sono sicuro che anche Vinicius può farcela. Ho 38 anni e non ricordo personaggi di spicco, prima di Naomi Osaka, Rashford e Vinicius, piangere per questioni simili. O il razzismo ha raggiunto livelli intollerabili, mai visti nella storia, o stiamo crescendo una generazione debole.
  4. Per risponderti nel merito, "razzismo" ha una definizione ben precisa che, ho come la sensazione, molti ignorano: "Concezione fondata sul presupposto che esistano razze umane biologicamente e storicamente superiori ad altre razze. È alla base di una prassi politica volta, con discriminazioni e persecuzioni, a garantire la 'purezza' e il predominio della 'razza superiore'.". Il razzista non è razzista a targhe alterne: i nazisti dividevano i "signori nessuno" ebrei da quelli "valorosi". Un ebreo era inferiore per definizione, tolte note e rarissime eccezioni. Se odi Seedorf perché gioca nel Milan, ma osanni Davids perché è bianconero c'è qualcosa che non funziona nel tuo razzismo (per fortuna, aggiungerei), ed è per questo che lo paragono, nelle intenzioni, a un qualsiasi altro becero insulto gratuito. Così come se dai del "ne*ro" a un rider, ma hai il poster di Tyson in cameretta. La realtà, lo sappiamo tutti, è che il nero si prende l'epiteto razzista, il grasso si prende il "ciccione", il basso è un "nano", ecc. Ognuno ha il suo insulto: incassi in silenzio, spalle larghe, il bullo si annoia e trova un'altra vittima.
  5. In precedenza ne ho fatto una questione generazionale perché abbiamo preso una deriva vittimista che sta indebolendo l'intero tessuto sociale. Ho pochi dubbi sul fatto che le lacrime di Vinicius, come quelle di Naomi Osaka, siano sincere: personalmente il mio problema è proprio quello, ovvero che un atleta con tutte le carte in regola per mostrarsi più forte di un * in curva sud si mette a piagnucolare davanti alle telecamere invece di "mostrare i muscoli".
  6. Fammi capire, tu hai letto il mio commento ed hai interpretato quanto hai appena scritto?
  7. Non è una questione di bravo o cattivo, ma di efficacia nella reazione. A 23 anni sei grande abbastanza da reggere una situazione del genere. La prova sta nel fatto che prima di Vinicius abbiamo avuto qualche migliaio di atleti neri al suo livello che hanno subito ben peggio ed hanno sconfitto il razzismo a suon di gol, canestri, titoli. Gente che gode del rispetto di tutti: mai sentito una singola persona sottovalutare Pelè, Tyson, Bryant, Jordan perché neri. A mio modestissimo parere il vecchio approccio funzionava, mentre l'attuale vittimismo, i pianti, le depressioni, l'inginocchiarsi no. Magari sbaglio.
  8. A meno che tu non sia mai stato preso di mira da qualcuno, saprai che la soluzione non è piangere. Mai visto Muhammad Ali, Tyson, Jordan, Serena Williams, Kobe Bryant, Pelè piangere perché qualcuno lo ha insultato per il colore della pelle. E parliamo di gente che ha vissuto periodi più complessi di quelli attuali, a meno che si voglia pensare che oggi il mondo sia più razzista di 10, 30, 50 anni fa. Gli sportivi a questo livello hanno un superpotere che altri non hanno: scendere in campo e zittire l'ignoranza coi fatti. Chi ha causato le lacrime di Vinicius starà godendo come un maiale, al contrario del fesso che lanciò la banana al sopracitato Dani Alves.
  9. Premessa: esiste una definizione ben precisa di razzismo e su quella mi concentro. Il razzismo nel calcio, fortunatamente, è una questione di quattro buzzurri in curva che gridano "buuu" e una manciata di giocatori che in campo lo usano come pretesto per insultare l'avversario. Insulti che nella vita reale pesano quanto un "figlio di..." nei campetti che abbiamo solcato da ragazzini. La realtà dei fatti dice che qualsiasi squadra e tifoso mai si sognerebbe di rimbalzare un Vinicius, un Bellingham o un Mbappé perché neri. Anche i tifosi più "razzisti" festeggiano al gol dei loro calciatori di colore. Vinicius e una valanga di altri calciatori hanno sconfitto il razzismo coi fatti, dimostrando sul campo che il colore della pelle è totalmente irrilevante, e su quello mi concentrerei invece di piangere. Poi fate voi.
  10. Il Soulé attuale è uno di quei calciatori che se non lo avessi lo vorresti acquistare. Vendere Soulé, Yildiz, Hujsen, è roba da poveri. Si fa solo se sei costretto.
  11. Kyary Pamyu Pamyu

    I creditori ora potranno aggredire l'inter

    Il consiglio è non confondere i desideri con il mondo reale.
  12. Un principio generale: è molto più semplice peggiorare le situazioni che migliorarle, specialmente quando vanno bene.
  13. Kyary Pamyu Pamyu

    Juventus - Genoa 0-0, commenti post partita

    "Ci siamo giocati la Champions" 😂
  14. Kyary Pamyu Pamyu

    Juventus Next Gen: stagione 2023/24. Secondo anno per Brambilla

    Attenzione, perché se noi le perdiamo tutte e le altre le vincono tutte arriviamo ultimi a pari merito con la Fermana. Considerando che abbiamo lo scontro diretto a sfavore, esiste ancora la possibilità di retrocedere direttamente.
  15. È finita. Con uno scudetto vinto con merito avrei preso in considerazione la conferma, ma a questo punto spero sia scontato il cambio di guida a fine anno.
  16. Arthur scambio con chiunque a caso sotto i 20 anni.
  17. Kyary Pamyu Pamyu

    Paradossi: Juventus Miretti dipendente? (Vedere media punti)

    Se ci fate caso siamo cominciati a calare quando abbiamo venduto Bernardeschi.
  18. Stessa opinione. Mi piacerebbe vederlo al Frosinone il prossimo anno per valutarlo al meglio.
  19. Ricordo grandi giocate prima dell'infortunio. Ora sta facendo bene in Portogallo. Potrebbe tornare comodo come riserva o in prestito al Frosinone, tanto dopo quest'anno devono rifarsi la squadra.
  20. I believe in Felix Correia.
  21. Lo status è quello che dimostra in campo e in allenamento. Lo dimostra il fatto che molteplici calciatori provenienti dalla Next Gen sono integrati in pianta stabile.
  22. In generale non si può pensare che un giocatore che ti fa cinque partite buone in Serie C diventa automaticamente arruolabile in Serie A. È una questione di gerarchie: Rugani e Djalo, per dire, si vedono passare avanti uno che ha fatto il fenomeno contro il Renate e la Fiorenzuola, e giustamente ti chiedono "ma io che sto nel giro da anni perché vengo dopo Hujsen?". Va bene bruciare le tappe, ma dopo due-tre anni buoni di Next Gen ti ritrovi con venti ragazzini che scalpitano e fanno i capricci se non li fai giocare o se vuoi mandarli in prestito al Frosinone invece che alla Roma.
  23. Kyary Pamyu Pamyu

    Juventus Next Gen: stagione 2023/24. Secondo anno per Brambilla

    "Rocciaj" si legge "rocciai" o "roccia-jei"? Dici che si salvano?
  24. Tutti con l'ambizione di fare il titolare nella Juve dopo aver fatto cinque partite buone in Serie C e tre in Serie A. Per carità, tutto molto bello, ma diventa difficile gestire le gerarchie quando basta così poco per qualificarsi. Non chiedo chissà cosa: prima di tali pretese sarebbe il caso di imporsi in Serie A almeno per una stagione intera.
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