Vai al contenuto

Benvenuti su VecchiaSignora.com

Benvenuti su VecchiaSignora.com, il forum sulla Juventus più grande della rete. Per poter partecipare attivamente alla vita del forum è necessario registrarsi

Marmellata Puffin

Utenti
  • Numero contenuti

    3.916
  • Iscritto

  • Ultima visita

Tutti i contenuti di Marmellata Puffin

  1. Fastidio alle cicatrici, come Harry Potter
  2. Per me c’è in gioco anche la credibilità del club: se facendo così ottiene di andare dove vuole alle sue condizioni sostanzialmente, allora si crea un precedente pericoloso, il prossimo scontento ha già la ricetta di come fare per ricattare la Juve.
  3. Questo se starnutisce si provoca uno stiramento del diaframma
  4. Abbiamo speso un’enormità per prenderlo, ha reso zero, prende uno stipendio da top player e adesso pure la sceneggiata dell’assenza per forzare la cessione? Ma chi si crede di essere? Ronaldo? Zidane? Io, se fossi un dirigente della Juventus, farei così: accetto che quei soldi sono andati, persi. Ma da questo momento tu la Premier te la sogni. Ti mando in prestito in un campionato dimenticato da Dio…Burkina Faso, Siberia, Corea del Nord, quello è il tuo futuro…ti pago tutto quello che devi avere ma per te la luce dei riflettori si spegne. Perché qui non è solo questione di soldi: è una questione di dignità del club. Se accetti che un giocatore sparisca per farti pressione, allora ti sei messo ufficialmente il guinzaglio da solo. E da quel momento tutti faranno lo stesso. Serve un esempio, serve una testa (sportivamente parlando). Se questo atteggiamento passa impunito, la Juventus smette di essere la Juventus.
  5. E mi raccomando continuiamo a svendere quelli tirati su dalla next gen e a investire il ricavato in questi soggetti ai quali non importa niente della Juventus.
  6. Marmellata Puffin

    Giocatori storici di qualità con dribbling

    Ripesco un nome di nicchia: Marko Pjaca Mi ricordo all’esordio con la Lazio, dribbling doppio passo e tiro con grande naturalezza. Carriera falcidiata dagli infortuni fin dagli esordi, poi non ha mai espresso il suo potenziale. Un what if.
  7. Hanno una rosa da 352, gli serve un allenatore amante del 352
  8. Se proprio vogliono continuare con Inzaghi che prendano Pippo
  9. Marmellata Puffin

    Uefa Champions League • Finale: PSG-Inter 5-0

    Credo su Youporn
  10. Marmellata Puffin

    Uefa Champions League • Finale: PSG-Inter 5-0

    Quinta finale…c’è anche quella di Europa League contro il Siviglia
  11. Alla fine, secondo me, l’errore più grande di Giuntoli non è stato il mercato, né la scelta di Thiago Motta in sé. Il vero problema è stato come ha gestito il rapporto tra l’allenatore e la squadra. Inizialmente è sembrato assecondarlo in tutto: ogni scelta, ogni decisione, anche quelle che magari stavano creando tensioni interne. Poi, quando si è accorto che lo spogliatoio gli stava sfuggendo di mano, ha cambiato rotta e lo ha mandato via. Ma così hai fatto il doppio danno: prima lasci correre, poi scarichi. Un dirigente, soprattutto in una società come la Juve, deve saper leggere in anticipo certe frizioni, intervenire per mediare, non aspettare che la situazione precipiti. Giuntoli doveva: – parlare con l’allenatore, magari convincerlo ad ammorbidire certe posizioni; – al tempo stesso, mantenere intatta l’autorevolezza di Thiago Motta davanti alla squadra. Questo è il compito di un dirigente vero: non solo fare mercato, ma anche tutelare l’equilibrio dello spogliatoio e la credibilità del progetto tecnico. E secondo me, su questo, ha fallito.
  12. Secondo me alla fine è una questione di coerenza: dipende dal tipo di progetto che vuoi fare e quanto tempo ti vuoi dare. È ovvio che alla Juve idealmente “devi vincere”, ma se sei in una fase disastrata come questa, ci può anche stare l’idea di ricostruire con calma, coltivando una squadra, ricreando uno zoccolo duro, e sviluppando giocatori che magari oggi non sono ancora pronti, ma che lo diventeranno se hai il coraggio e la pazienza di lavorarci. Il problema è sempre quello: le scelte devono essere coerenti con gli obiettivi. Se in una stagione vai a prendere Di Maria e Pogba, è evidente che non stai costruendo per essere competitivo tra due anni: stai cercando di vincere subito. E se poi non ci riesci, lo percepisci come un fallimento. Se invece scegli un profilo come Gasperini, va benissimo, ma sai cosa ti devi aspettare. Sai che magari non sei subito competitivo al 100%, ma che nel giro di 1-2 stagioni puoi costruire qualcosa di solido, come ha dimostrato ovunque è andato. Però se lo prendi, gli devi dare fiducia. Non puoi fare come fece l’Inter: lo prendi, poi ai primi risultati negativi lo mandi via. Non ha senso.
  13. Secondo me il discorso è semplice: dipende da che Juve vuoi costruire. Se l’obiettivo è vincere subito, allora la scelta è Conte (o un profilo alla Conte). Con lui sei competitivo fin da subito, perché ti compatta la squadra, ti dà identità e ti porta il massimo in tempi brevi. Di contro, il suo ciclo di solito si consuma in 2-3 anni. Se invece prendi Gasperini, va benissimo… ma sai che stai scegliendo un progetto. Potresti non essere competitivo da subito, potresti anche vivere un primo anno di assestamento, ma se hai la pazienza di dargli continuità, tra due o tre stagioni potresti ritrovarti più avanti rispetto a quanto saresti con Conte. Il punto è: abbiamo davvero la pazienza per aspettare due anni? Finora non l’abbiamo mai avuta. Ogni volta si parla di progetto, ma poi si torna sempre all’urgenza del risultato immediato.
  14. Marmellata Puffin

    Di Marzio: "Juve, si va verso l'addio di Giuntoli"

    Qui si fa sempre ironia sul “manda il curriculum se ne sai più di loro”… ma sinceramente, io sto iniziando a pensarci sul serio. Visto il turnover che abbiamo, magari un mese lo fanno fare anche a me. Mi tengono lì, provo a fare due scelte, poi mi cacciano come tutti gli altri — almeno posso dire che ci ho provato. Tanto ormai cambiare dirigente ogni anno è la vera costante del progetto tecnico. Magari il mio turno arriva.
  15. Marmellata Puffin

    Di Marzio: "Juve, si va verso l'addio di Giuntoli"

    Onestamente, se davvero mandano via anche Giuntoli dopo un solo anno effettivo, io non so più che pensare. Lo dico chiaramente: per me ha operato male, con le occasioni che ha avuto ha fatto scelte pessime. Però al netto di questo, il quadro generale è disarmante. Da quando è andato via Marotta nel 2018, abbiamo cambiato dirigenti come fossero pannolini: Paratici → due anni e via con infamia. Arrivabene, Cherubini, ecc. → durati poco più di un anno. Poi Calvo, Ferrero, gente senza reale potere operativo. Ora Giuntoli, che il primo anno nemmeno ha potuto fare mercato perché De Laurentiis l’ha liberato a luglio inoltrato. Al netto delle colpe specifiche di chi c’è stato, il vero problema è che non c’è mai stato un progetto con continuità. Ogni 18 mesi si ricomincia da capo. E in questo contesto anche il prossimo, chiunque sia, avrà ottime chance di fallire. Abbiamo smarrito la bussola. Siamo in balia delle onde.
  16. Marmellata Puffin

    È morto Bruno Pizzul

    Sono annunci che non avremmo mai voluto leggere (semicit.) Rip Bruno
  17. Marmellata Puffin

    Juve-Inter: la direzione di Mariani e le solite inutili polemiche

    Siamo onesti, Kolo Muani ha confuso i giocatori dell’Inter perché somiglia troppo a Khaby Lame, meritava il giallo.
  18. Marmellata Puffin

    Mercato di gennaio visto dall'Ufficio Facce (Topic goliardico)

    Kelly somiglia sinistramente a Ben Simmons
  19. Per quanto Cambiaso sia un giocatore in crescita, affidabile e moderno, dobbiamo essere obiettivi: non è ancora un game changer. La cifra proposta è probabilmente superiore al suo valore di mercato attuale e, da un punto di vista economico, sarebbe un affare eccellente per la Juventus. Tuttavia, un club ambizioso non può fermarsi al guadagno immediato. La vera sfida sta nel piano post-cessione. Il rischio? Non avere un piano chiaro. Se non c’è già una strategia per il sostituto o per allocare quei fondi, potresti ritrovarti a pagare cifre enormi per giocatori mediocri, perché tutti sapranno che hai liquidità da spendere.
  20. Ragionando sul tema, mi è tornato in mente un episodio raccontato da Carlos Tevez. Quando arrivò alla Juventus a 29 anni, già giocatore affermato e vincente, con esperienze in club di livello come Manchester United e City, al primo allenamento Buffon lo accolse con un abbraccio, guardandolo faccia a faccia, dicendogli: “Andiamo eh, andiamo eh, che quest’anno dobbiamo vincere tutto.” Detto da un capitano e veterano come Buffon, un simbolo per il club e rispettato da tutti, quello era un messaggio che trascinava e motivava immediatamente, mostrando cosa significava essere alla Juventus. Sono dettagli che contano: in un ambiente così stimolante, dove anche il leader massimo dà importanza a ogni allenamento, è più facile spingersi al limite. Ecco perché, oltre a puntare sui giovani e su un’età media bassa, credo che la squadra debba lavorare per integrare figure di grande carisma e spessore, capaci di essere un riferimento per tutti, dentro e fuori dal campo. Personalità del genere fanno la differenza, perché creano quella mentalità vincente che alla lunga può portarti lontano.
  21. Il discorso su Danilo può anche avere senso: se non si vuole puntare su di lui, considerato l’ingaggio pesante e il fatto che non è un giocatore futuribile, ci sta ragionarci. Ma guardando la rosa a 360°, emerge un aspetto su cui Giuntoli dovrà lavorare: con un’età media tra le più basse della Serie A e poca anzianità di servizio tra i giocatori (tolto Perin, Danilo è l’unico con un percorso consolidato, e dopo di lui c’è Locatelli, da tre anni alla Juve e senza grandi successi alle spalle), mancano esperienza e carisma. Per crescere e tornare competitivi, servirà integrare elementi di spessore internazionale e leadership.
  22. Marmellata Puffin

    Cambiare allenatore è davvero la soluzione?

    Su Gasperini è indubbio che sia un ottimo tecnico, ma è proprio l’emblema di un allenatore che ha bisogno di tempo e lavoro per implementare il suo calcio. Quando gli è stato chiesto tutto e subito, non sempre ha avuto successo (vedi Inter). Questo non per sminuire il suo valore – lo accoglierei volentieri alla Juventus – ma sarebbe importante essere consapevoli che anche un tecnico del suo calibro potrebbe richiedere pazienza per ottenere risultati tangibili. E allora, mi chiedo: saremmo disposti a concedergli il tempo necessario? O rischieremmo di trovarci in un loop di critiche e cambiamenti? È vero che Conte aveva un legame speciale con la Juventus come ex capitano, e questo gli ha dato un impatto immediato. Ma penso che anche Thiago Motta, da ex calciatore di alto livello con esperienze in grandi club, abbia piena consapevolezza di cosa significhi lavorare in un contesto ambizioso. Certo, non ha ancora dimostrato quanto Conte, ma non credo sia un tecnico scollegato dalla mentalità di una grande squadra. Per quanto mi riguarda, citare Trapattoni, Lippi e Conte non significa sostenere che un certo approccio funzioni sempre, ma solo che non esistono ricette universalmente vincenti o perdenti. Per ogni esempio di un allenatore giovane o emergente che ha avuto successo, ce n’è un altro che ha fallito, e lo stesso vale per i grandi nomi (vedi Ancelotti al Napoli o Van Gaal al Manchester United). Guardiola e Zidane, invece, hanno fatto benissimo da esordienti. Insomma, nel calcio le variabili sono tante, e ogni scelta ha i suoi rischi. Non si può escludere a priori che una strada sia migliore dell’altra, anche se ognuno può avere una preferenza legittima.
  23. Marmellata Puffin

    Cambiare allenatore è davvero la soluzione?

    Sono convinto che non esista una ricetta vincente nel calcio, ogni scelta porta con sé dei rischi, e non è mai garantito che un allenatore, anche con un grande curriculum, sia sempre la persona giusta per un determinato contesto. Nel caso della Juve attuale, puntare su un allenatore emergente come Motta mi sembra comunque una scelta sensata. Ovviamente, speriamo tutti che Motta si riveli l’uomo giusto, ma solo il tempo e i risultati lo diranno. Se dovesse fallire, come giustamente dici, sarebbe la scelta a rivelarsi sbagliata, non necessariamente l’allenatore in sé.
×

Informazione Importante

Utilizziamo i cookie per migliorare questo sito web. Puoi regolare le tue impostazioni cookie o proseguire per confermare il tuo consenso.