stewie B e W

Perdonami, ora va bene tutto, ma il Cagliari non ha fatto un tiro in porta. Di Gregorio praticamente spettatore non pagante stasera. Siamo d’accordo sul fatto che queste partite devi chiuderle prima, che ci vuole più cattiveria, però rischiare di non vincerla, insomma…

Risultato che sta stretto a dir poco. Ci vuole più cattiveria per chiuderle prima ste partite, perché poi basta un pallone buttato in area e prendi il pareggio. Prima ora di gioco benissimo, poi i 120 minuti di mercoledì si sono fatti sentire. Serriamo le fila e continuiamo così.

Sono curioso di vedere se ci sarà o no il contraccolpo dopo la sberla di mercoledì. È una prova di maturità importante per tutti.

E allora tiriamola fuori, sta storia. Senza andare troppo lontano nel tempo, possiamo prendere in considerazione il primissimo anno di Lippi e quello di Conte. Ti sembra forse che questa Juve abbia la stessa dimensione, la stessa caratura di quelle Juventus? È inutile continuare a sbattere i piedi per terra se si fa fatica a rendersi conto di quanto siamo indietro, non è che perché sei la Juve devi vincere automaticamente le partite.

Ci vogliono anni per costruire da zero un gruppo vincente, siamo pieni di giocatori che non hanno la minima idea di cosa voglia dire lottare per i traguardi massimi. Non è una questione di qualità, che secondo me non manca, è un problema di spessore e di caratura da un punto di vista della personalità. A tutti i livelli, perché poi quello che si vede in campo è lo specchio di tutto quello che c’è dietro. Riguardo poi all’assunzione delle responsabilità, onestamente di quello che viene detto a caldo mi frega il giusto, non ho mai sentito Conte o Allegri andare davanti ai microfoni dopo una partita a dire “ho sbagliato io”, “non dovevo togliere Morata”, “dovevo mettere Cuadrado”, “dovevo fare turnover con il Sassuolo per giocarmi la partita con il Benfica”. O lo stesso Moggi, che ancora rivendica la bontà della cessione di Henry; Marotta non ha mai detto “mamma mia ragazzi che cantonata che ho preso con Isla”. Cosa vuol dire per te “assunzione di responsabilità”? Dimettersi? Dirlo nelle interviste? E comunque, passi in avanti, anche se piccoli, io ne vedo. Ma ci vuole tempo. Tanto tempo.

Non sto legittimando un bel niente, di errori quest’anno ne sono stati fatti in quantità da dirigenza, allenatore e calciatori. Sto solo dicendo che si è ripartiti da zero, che la pazienza andrebbe “misurata” sull’ultima stagione e non sulle altre 5 e che ci vorrebbe più equilibrio nei giudizi. Tutto qui, io non difendo nessuno perché sule cahate fatte quest’anno se ne potrebbero dire tante, solo che non sono d’accordo con chi vorrebbe di nuovo tirare una linea e fare tutto da capo, alla ricerca della pietra filosofale.

Di sicuro non è un problema della società, che a Fagioli ha rinnovato il contratto dopo lo “scandalo”. È stato fatto fuori per altri motivi magari, di certo non per quello.

Non ci penserei neanche un secondo. Giocatore di personalità, “tuttofare”, italiano. Andrei a prenderlo io stesso in macchina se fosse vero.

Mah guarda, se hanno il “coraggio” di non cambiare di nuovo tutto a me sta “bene” anche così, se continuiamo a fare e disfare ogni anno non andiamo proprio da nessuna parte. Non c’è nessun parallelismo con altri periodi che abbiamo vissuto nella storia recente, neanche con il primo anno di Conte, quando nello spogliatoio c’erano ancora campioni e personalità di grande spessore, da Buffon, a Chiellini, a Pirlo e per finire allo stesso Del Piero, ultimo ma non meno importante. Mercoledì la squadra nel secondo tempo era esausta e scarica, ha perso tutte le distanze, non riusciva più nulla, ed in quel caso se hai Pirlo davanti alla difesa che anche se gliela spari a 200 all’ora sui piedi la addomestica ed esce fischiettando dal pressing è un conto, se non ce l’hai è un altro. Oppure se hai Buffon, che appena iniziano ad entrare da tutte le parti inizia ad appendere tutti al muro. O magari se hai Chiellini, che quando le cose si mettevano in un certo modo indossava il turbante delle grandi occasioni e con il sangue agli occhi (e che usciva dalla testa) saliva in cattedra alzando il fortino. Fa tutta la differenza del mondo, attualmente ci mancano la caratura e lo spessore. Anzi non attualmente, da anni, con la differenza che nelle passate stagioni c’erano dei sedicenti leader che in vita loro avevano sempre fatto i gregari (non c’è bisogno neanche che li nomini, sono stati fatti quasi tutti fuori, ne è rimasto uno, forse due). Io non lo so se questa è davvero la strada giusta, però sono sicuro che se quest’anno, sull’onda dell’emotività e della delusione, rifacciamo di nuovo tutto da capo, tra un anno siamo di nuovo a fare gli stessi discorsi.

Sono cinque stagioni che la Juve lotta per il piazzamento e ancora i tifosi cadono dal pero. Ma dal 2021 ad oggi dove siete stati? La dimensione è questa, capisco che la pazienza si stia esaurendo ma se sono 5 anni che le cose vanno così non può essere colpa di chi ha iniziato quest’anno. Un po’ di equilibrio non guasterebbe.

Dal secondo tempo è stata una catastrofe, i giocatori pascolavano in campo. Il “guaio” è che non era neanche un problema fisico, questa Juve non ha lo spessore mentale, nervoso, in termini di personalità, per giocare contro l’Inter la domenica per poi disputare un turno europeo ad eliminazione dopo tre giorni. Poi siamo su un forum, ci piace parlare del singolo, del giocatore, dell’allenatore, ma il problema è molto più profondo e complicato. Una squadra esperta e di personalità, in un secondo tempo come quello di mercoledì, con un campo pesante e uno stadio che ribolle, cerca di “sporcare” la partita, spezzettare il gioco, abbassare i ritmi: in una sola parola, sa soffrire. Noi non ne siamo capaci, ma a tutti i livelli: dalla dirigenza, dove manca ancora una figura “forte”, al tecnico, alla prima esperienza in una grande squadra come allenatore (e che quindi va aiutato a maggior ragione, invece ha avuto una rosa corta dal primo giorno ed è stato metà stagione con la difesa decimata ed un solo centravanti giocando ogni tre giorni) ai giocatori (che non hanno un briciolo di esperienza a certi livelli, il solo Perisic da solo probabilmente ha più gettoni in Champions League di tutta la Juve messa insieme). È ancora lunga, anzi molto lunga, la strada per tornare a certi livelli, non basta cambiare calciatori e allenatore alla ricerca della pietra filosofale. Poi, ci sta che il tifoso juventino abbia perso la pazienza, visto che non si supera un turno a eliminazione diretta in Champions da 6 anni e che sono ormai 5 stagioni che si lotta solo per il piazzamento, però non può essere colpa di chi ha iniziato quest’anno.

Sì infatti, Lookman quando l’anno prossimo andrà via firmando un contratto faraonico, il più importante della sua carriera, a Gasperini dovrebbe fare un monumento. L’allenatore ha sbagliato solo ad esternare il suo pensiero davanti ai microfoni, evidentemente preso dalla rabbia per l’eliminazione contro una squadra alla portata, però nella sostanza ha ragione.

Anche a me ha dato la stessa sensazione, mi sembra più un centrale che un terzino, il problema è stato che gli arrivavano da tutte le parti. A centrocampo siamo stati inesistenti e ci infilavano come il burro.

Abbiamo giocato domenica perché, e questa è una mia opinione, al momento di “aggiustare” il calendario i nostri hanno preferito avere un giorno in più per preparare la gara con l’Inter e uno in meno per la Champions, della quale non frega nulla a nessuno evidentemente. Nel primo tempo si aveva la sensazione di essere in controllo, nel secondo siamo andati in riserva soprattutto a livello nervoso perché reduci appunto da una sfida che ha assorbito molto. Sinceramente quasi quasi mi auguro che sia così, perché se davvero contiamo così poco da non riuscire nemmeno a giocare di sabato con una trasferta di Champions il mercoledì, forse c’è da essere ancora più preoccupati.

Quella è la dimensione, ad una certa bisogna anche farsene una ragione. Non passiamo in uno scontro ad eliminazione diretta di Champions da quando una divinità si è fatta uomo e ne ha stampate tre all’Atletico Madrid, ancora non sapevamo cosa fosse il Covid e io avevo tutti i capelli. Ieri non ero neanche arrabbiato, si vedeva l’aria che tirava già dopo 20 minuti, ed aggiungo anche una considerazione, della quale sono convinto: ad allenatore e società di far strada in Champions glien’è fregato il giusto sin dalle prime battute, e lo si è visto dal calendario visto che si son fatti mettere Juve-Inter (che è stata dispendiosissima) tre giorni prima di una trasferta in Olanda senza battere ciglio.

Dopo essersi rimboccato le maniche, è ritornato a fare il fenomeno. Eliminazione sacrosanta, annichiliti fisicamente, mentalmente, tecnicamente e tatticamente da una squadra tutt’altro che irresistibile. Sul banco degli imputati, che inizi il processo: alla Juve funziona così.

No perché non è vero.

Gasperini se l’è cercata, sono cose di spogliatoio e di campo. Davanti ai microfoni non commenti, poi al massimo li fai nuovi nuovi in separata sede.

Su questo ti posso rispondere io: assolutamente sì, non fanno neanche lo stesso sport e lo dice uno che ammira Gatti per il percorso che ha fatto, per il livello che ha raggiunto e per le grandi prestazioni che sta offrendo. Io non so perché si abbia questa strana concezione che fino ai 28-29 anni Chiellini fosse un difensore ancora da sgrezzare e tutto da scoprire, non ne ho proprio idea. A 23 anni era già titolare in nazionale a Euro 2008, giocando una grandissima manifestazione, e a 25 è stato votato miglior difensore della Serie A. Questa cosa non la capirò mai.

Via entrambi.

Ma che la tolgano e basta sta regola del * su.

Secondo me lui è l’unico che è sicuro di non restare, e credo che la Juve lo sappia già. Il Chelsea a titolo definitivo per una manciata di milioni non aveva nessun’intenzione di darlo, e sinceramente capisco il perché. Veramente un ottimo elemento, ci darà una bella mano da qui a giugno poi speriamo di pescare un altro centrale dai piedi buoni, perché abbiamo visto quanto sia importante giocare bene sul lungo quando non si riesce ad uscire palla a terra.

Di fatto lo è. È un gregario, un “pedalatore”, seppur dotato di buona qualità, però è un giocatore importante perché non c’è nessun equivoco, è lui il primo ad esserne consapevole: non è che si mette a trottare per il campo aspettando la palla sui piedi convinto di essere Robben o Ribery. A me sta piacendo molto, si sta rivelando preziosissimo.

Per quest’anno sono fuori portata, troppo distanti per raggiungerli. Noi dobbiamo continuare questo trend di crescita, a testa bassa: tocca portare a casa la pelle e arrivare tra le quattro, poi l’anno prossimo sarà un’altra storia. Mi auguro solo che riescano a tenere tutti, anche se sarà difficile.

Si vabbè Higuain… non crescono mica sugli alberi quelli così. In giro per l’Europa non ce ne sono. Non che non ce ne sono di prendibili eh, è che proprio non se ne trovano più. L’ultimo di quella “specie” è Lewandovski.