stewie B e W

Ma che la tolgano e basta sta regola del * su.

Secondo me lui è l’unico che è sicuro di non restare, e credo che la Juve lo sappia già. Il Chelsea a titolo definitivo per una manciata di milioni non aveva nessun’intenzione di darlo, e sinceramente capisco il perché. Veramente un ottimo elemento, ci darà una bella mano da qui a giugno poi speriamo di pescare un altro centrale dai piedi buoni, perché abbiamo visto quanto sia importante giocare bene sul lungo quando non si riesce ad uscire palla a terra.

Di fatto lo è. È un gregario, un “pedalatore”, seppur dotato di buona qualità, però è un giocatore importante perché non c’è nessun equivoco, è lui il primo ad esserne consapevole: non è che si mette a trottare per il campo aspettando la palla sui piedi convinto di essere Robben o Ribery. A me sta piacendo molto, si sta rivelando preziosissimo.

Per quest’anno sono fuori portata, troppo distanti per raggiungerli. Noi dobbiamo continuare questo trend di crescita, a testa bassa: tocca portare a casa la pelle e arrivare tra le quattro, poi l’anno prossimo sarà un’altra storia. Mi auguro solo che riescano a tenere tutti, anche se sarà difficile.

Si vabbè Higuain… non crescono mica sugli alberi quelli così. In giro per l’Europa non ce ne sono. Non che non ce ne sono di prendibili eh, è che proprio non se ne trovano più. L’ultimo di quella “specie” è Lewandovski.

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Infatti, da quando il pallone rotola sull’erba il centravanti da lì vede solo la porta.

Il centravanti da lì tira in porta, non c’è tanto da analizzare.

A Conceicao fischiano pochi falli a favore perché per via del fisico minuto tende ad essere spostato troppo facilmente. Per lo stesso motivo, ci sta che l’arbitro poi non dia fallo se un marcantonio come Dumfries vola via per un corpo a corpo con il portoghese.

L’ho scritto ieri e lo ribadisco oggi: Gatti sta diventando grande. Ieri altra grandissima partita.

Quei sette anni di differenza si sono visti tutti nel secondo tempo. Temevo che loro “sporcassero” la partita con esperienza e malizia, invece siamo stati bravissimi noi a metterla sul piano del ritmo e della freschezza. Loro non ne avevano più, noi continuavamo a pressarli in avanti con coraggio.

Perché a Firenze se per due partite di fila non metti giù un pallone non gliene frega un * a nessuno. Giocare alla Fiorentina e giocare alla Juve sono due sport diversi.

Cambiaso se entra così è un giocatore incredibile, un terzino che è anche una fonte di gioco, a tratti fa il regista. Ma dove lo trovi un altro uguale, ci credo che Guardiola se lo sarebbe preso con grande piacere.

Ha ragione. Gatti sta diventando grande.

È vero, nel primo tempo siamo stati poco armoniosi, qualcuno pressava avanti qualcun altro aveva “paura”, e si creavano spazi e distanze sbagliate. Però nel secondo tempo ha aggiustato la squadra e abbiamo fatto una grande ripresa. Stavolta non ha servito la camomilla nell’intervallo al posto del the

“Hanno piazzato un calendario”? Ma non è a sorteggio? Se lo zio sa qualcosa che noi ignoriamo che ce lo dica allora

E poi ci avrebbero spiegato che “è una situazione di campo, decide l’arbitro”. Marelli già scalpitava per chiedere la linea, dopo che in un paio di occasioni aveva staccato un attimo.

È vero, nonostante giocassimo contro il miglior attacco del campionato non ho mai avuto la sensazione di non vincerla. Riguardo l’ultima parte, credo sia perché a noi piace scrivere fiumi di post, fare chiacchiere, ma poi tocca vincere le partite e quando porti a casa la pagnotta ti sembra tutto più bello: ragionare a stomaco pieno è più facile, non c’è un * da fare.

Sono peccati di gioventù, da parte di tutti. Speriamo che squadra e allenatore crescano di pari passo.

Io direi da cinque stagioni ormai. Siamo al quinto anno consecutivo in cui lottiamo solo per il piazzamento.

Verranno a fare una partita “sporca”, buttandosi a ogni contatto per cercare il calcio piazzato. Sono una squadra esperta e smaliziata (diciamo così va), se la giocheranno con queste armi, di nervi.

Così è. Giusto non nascondersi, la pressione alla Juve è di casa e provare a buttare acqua sul fuoco non serve a nulla.

Motta è solo una delle componenti di una Juventus che oggi non è “grande”. Non basta solo l’allenatore ma serve anche quello, unitamente ad un gruppo dirigenziale forte (a tutti i livelli): quello che si vede in campo poi è il risultato di diversi fattori. Quanto al farsene una ragione, io sono consapevole della dimensione attuale della squadra (da 5 stagioni, non da ieri) e di sicuro non mi metto a sbraitare e ad apostrofare (anche) l’allenatore con nomignoli da quinta elementare, come fanno altri. Però non ci si deve sorprendere se intorno ad una Juve che arranca si generano delle critiche lecite.

Significa che, appunto, sei alla Juve, e se la tua dimensione è lottare per il quarto posto allora le cose non stanno andando bene. Io parto sempre dal presupposto che un tifoso non può “pretendere” la vittoria, perché nello sport arrivare primo, essere il più bravo, non è MAI scontato, neanche quando sulla carta sei il più forte. Però, una società con la Juve ha il dovere di essere sempre lì, non dico a lottare, ma quanto meno in scia, e se così non è allora le cose non stanno andando come dovrebbero andare. Poi, sul volume delle critiche influisce anche (e soprattutto) il fatto che magari la tifoseria sia anche un po’ stanca e frustrata dal vedere una Juve che per la quinta stagione consecutiva il primo posto lo osserva con il binocolo, solo che questo chiaramente non può essere colpa di chi ha iniziato quest’anno e ci vorrebbe quindi, in certi frangenti, anche un po’ più di equilibrio da parte nostra.

Se tre giorni prima di Juve-Inter ti lasci destabilizzare da chiacchiere da bar “di lusso” come lo sono quelle di Lippi e Torricelli (che per quanto nomi pesanti e di eccezione parlano dall’esterno, non vivono il quotidiano quindi si tratta di semplici opinioni, che però chiaramente vengono da persone che sono state ai massimi livelli e quindi non sono di sicuro paragonabili a quelle di uno stewie b e w qualsiasi, da qui chiacchiere da bar di lusso) allora è meglio se fai un passo indietro e vai a giocare o a lavorare in una realtà più “piccola”, dove se sbagli due partite di fila non se ne accorge nessuno.