stewie B e W

È strano che lo scarsone che non sa stoppare sia cercato da squadre di vertice che vogliono dargli la 9 del centravanti titolare mentre il faro che fa miracoli con quelli a disposizione, la luce nel buio della notte che fa le nozze coi fichi secchi se non si becca sti ultimi due anni di contratto con il calcio che conta sembra che abbia chiuso.

Onestamente non ricordo un così grande numero di giovani con questo minutaggio alla Juve. Quelli che nomini tu il campo lo vedevano col binocolo anche quando si arrivava settimi. Esatto. Partiamo dall’assunto che di fenomeni epocali non se ne vedono, però quelli non crescono sugli alberi, lì ci vuole soprattutto fortuna a pescarne uno. Continuando a lavorare così però non ho dubbi che verrà fuori qualcuno prima o poi.

Ma perché secondo loro la federazione prima di mettersi d’accordo non ha chiesto il “parere” della UEFA?

Hai constatato che ti aspettavi i fenomeni, come li hai chiamati tu, invece il fenomeno l’hai fatto tu per primo visto che nessuno stava parlando di quello.

Fino ad ora il primo post “polemico” è il tuo invece.

Tutti e tre li terrei, almeno fino a gennaio. Poi dopo metà stagione darei in prestito chi non è riuscito a ritagliarsi uno spazio importante. Comunque spero che il nuovo allenatore abbia il tempo per valutare, non soltanto il ritiro estivo.

Visto che io vengo trattato da “cliente”, mi comporto da tale e abbonamenti non ne pago più. Quando possibile andrò allo stadio, ma magari mi stancherò anche di quello chi lo sa. Queste però sono considerazioni soggettive che ognuno di noi può e deve fare, riguardo alla linea scelta dalla società sinceramente faccio fatica a darle torto.

Credo che l’abbia fatto perché sulla questione plusvalenze c’era più di qualche ombra, mentre lato Juve era la questione stipendi a preoccupare di più. Alla fine si sapeva che la questione si sarebbe chiusa solo con un accordo, e così è stato. Qui i regolamenti e la giustizia c’entrano poco, altrimenti non ha senso che per degli artifici contabili dai prima 15 punti e dopo solo una multa, tra l’altro per una storia che sembrava molto più “seria”. Ma se c’è gente che ancora va dicendo che nel 2006 la Juve è stata salvata perché meritava la radiazione e la cancellazione su… è inutile pensare di far cambiare idea a certa gente.

Si ma stavolta non abbiamo impallato tutto e “in cambio” hanno chiuso con una multa, la volta scorsa in serie B ci hanno mandato comunque. E per me l’inchiappettata potente l’avevano preparata anche stavolta.

Uno che dice “la Juve ha rubato perché lo dicono le indagini” è di un’ignoranza stratosferica. Al massimo quello lo dicono le sentenze, non le indagini. Questo è pure sindaco di Terni, non so se ci rendiamo conto. Quello lo sei a prescindere. Ma da che ne ho memoria.

Allegri dalla botta delle due finali perse in tre anni non si è ripreso, semplicemente. Non le ho digerite io, figuriamoci lui.

Io capisco perfettamente la frustrazione e l’amarezza (ovviamente “calcisticamente” parlando perché ci manca solo che arriva il solito fenomeno a dirmi che nella vita ci sono cose più importanti e altre menate e poi mi devi pure taccare, perché non è aria) però tocca cercare di capire la lucidità che deve accompagnare chi gestisce un’azienda da mezzo miliardo di fatturato. Io penso che il club su questo secondo filone abbia fatto un lavoro enorme, ovviamente non nelle aule dei tribunali ma non oso neanche immaginare chi o cosa avranno smosso per uscirsene solo con un’ammenda ridicola con mezza Italia con la bava alla bocca, pronta a dare la mazzata definitiva all’odiata Juventus, con la UEFA che spingeva (evidentemente), con un regolamento sportivo che di fatto da carta bianca, insomma con la tavola apparecchiata per il banchetto finale sulla carcassa di una società “moribonda”. Il punto è: la Juve di andare fino in fondo a costo di far crollare il sistema di cui ella stessa fa parte non ne ha nessuna voglia, ma credo che non sia mai neanche balzata nella mente l’idea. Quindi che si fa? Ci si deve mettere d’accordo. Questo è. Poi ovviamente se continuare a guardarsi un campionato la cui regolarità dovrebbe essere garantita da una federazione che non si fa nessun problema a dare e togliere punti nel bel mezzo della stagione, rendendolo di fatto un torneo irregolare, è una decisione soggettiva, che io personalmente ho già preso: per me la serie a se la possono vedere loro. Però qui ripeto siamo nel campo delle scelte personali, delle emozioni, alle quali chi gestisce una società così importante non può e non deve sottostare.

Perché per una società che fattura mezzo miliardo “uscire dal sistema” non è un’opzione contemplata. Piaccia o non piaccia la Juve ne fa parte, e l’idea di far saltare in aria tutta la baracca terrorizza (anche) la nostra proprietà. Poi ognuno può tirare le conclusioni che vuole, per quanto mi riguarda un campionato in cui esistono delle norme per le quali una società può venire penalizzata a gennaio possono guardarselo loro, però questo è.

Si però perdonami, ma in questo caso la società in che modo avrebbe dovuto fare per non “cedere al ricatto”? A chi ci si doveva rivolgere? Nel campo dei tribunali sportivi abbiamo visto che non c’è speranza, quindi che si fa?

Ma non serve a nulla, ancora c’è gente che dice che la Juve si dopava e truccava i campionati perché “ci sono le sentenze”. Quali poi non si sa, visto che proprio le sentenze hanno detto tutt’altro.

Ma “ovunque” dove per l’esattezza? È evidente che la Juve non si possa permettere di fare la guerra ad un sistema del quale fa parte, volente o nolente. Cioè che guerra si doveva fare? Dove? In quali sedi? Se per questo filone ti hanno dato solo un’ammenda a me sembra evidente che la società si sia difesa eccome, solo che non l’ha fatto sui giornali o nei tribunali sportivi. Erano pronti all’altra stangata e hanno chiuso tutto con 700mila euro.

Saremmo stati colpevoli anche se fossimo stati assolti. I tifosi delle altre squadre avevano già la bava alla bocca pensando a retrocessioni o penalizzazioni pesanti, diciamo che su quello che pensano gli altri cambia poco. Certo è che è paradossale come per una cahata epica come le plusvalenze ci hanno bastonato mentre per l’altro filone, che secondo me era quello veramente delicato, si è chiuso tutto con un’ammenda ridicola. Fa capire che queste decisioni non sono minimamente basate sulla giistizia o sulle regole e che quindi continuare ad andare allo scontro in punta di diritto sarebbe stato inutile.

Meno male che contro il Lecce non c’era nessuno degli spettatori in tribuna pronto a entrare sennò col piffero

Chinato il capo di fronte alla federazione, toccherà farlo anche di fronte alla UEFA. Questa è la realtà. Se per una questione farlocca come le plusvalenze ci hanno dato tutti quei punti, con la roba degli stipendi se fossimo andati allo scontro sarebbe stato un massacro. Fa male, ma il muro contro muro ci avrebbe fatto ancora più male perché di armi per difendersi contro il processo sportivo non ce ne sono, hanno carta bianca. “E pur si muove!”

Direi che in ogni caso le coppe l’anno prossimo non le avremmo giocate. C’è poco da fare.

Sarebbe stato ugualmente un biennio disastroso. Sei tu che puoi dire ciò che vuoi, le premesse da sganassone al ritorno erano ben altre di un secondo posto come miglior risultato con zero trofei in due anni.

Solo 4 vittorie nelle ultime 15 partite, se proprio vogliamo togliere Empoli e Milan sono 4 vittorie su 13. Giusto per non negare la realtà.

Parlo dell’attacco lato giustizia sportiva ovviamente. Non ho fatto riferimento alla procura ordinaria.

La guerra a cui mi riferisco è quella per la Superlega, che è stata persa due anni fa. Da lì in poi è stato solo un massacro, dovuto al non aver accettato di aver perso. Quella cui abbiamo assistito negli ultimi mesi non è stata una guerra, ma una rappresaglia.

La realtà è questa, piaccia o non piaccia. Quando sei stato sconfitto è importante avere al comando qualcuno che se ne rende conto e che cerchi di strappare le migliori condizioni di pace possibili. Nasce tutto dalla Superlega, c’è poco da fare, e il problema è stato proprio che Agnelli non accettava il fatto di aver perso.