stewie B e W

Non si è inventato nulla neanche lui, aveva alle spalle un gruppo dirigenziale forte e capace e in campo aveva una squadra forte e competitiva, altroché “mezza inguardabile”. Due fuoriclasse di livello assoluto come Buffon e Pirlo, poi Chiellini, Barzagli, Vidal, Marchisio, Bonucci. La bacchetta magica non ce l’ha nessuno, forse è il caso di mettercelo in testa sennò trituriamo anche il prossimo di allenatore. Ovviamente, ultimo ma non meno importante, c’era uno come Del Piero in spogliatoio.

20 anni fa. * *, sono passati 20 anni.

Non da ora, da 5-6 anni ormai.

Dall’alto, sempre dall’alto.

Ma di che vuoi parlare, non gli piace proprio sto benedetto pallone. Un po’ come se io fossi proprietario di una squadra di baseball e venissero a dirmi “capo, oggi abbiamo preso un’imbarcata, sarebbe il caso che ti facessi vedere al campo domani”. Ci andrei pure, visto che la squadra sarebbe la mia, ma mi darei tutto il tempo le martellate sui *.

Sì ma chi lo ha incaricato di guidare il gruppo, perdonami? Io che non sono del mestiere, che mi limito a guardare le partite, a giugno posso permettermi di scrivere che il Bologna di Thiago Motta gioca un calcio che mi sembra interessante, che sono curioso di vedere come andrà la stagione e tutte le menate varie, ma chi sceglie l’allenatore come può non contestualizzare il tecnico nello spogliatoio che andrà a prendere in mano, interrogarsi sulla gestione del gruppo, sui rapporti con i calciatori, sulla fascia di capitano che cambia ad ogni partita? Questi hanno scelto il tecnico dal divano di casa praticamente, dov’è la cura del dettaglio, l’attenzione ai particolari, insomma ciò che rende vincente una società? Per questo ti dico, e ribadisco, che bisogna iniziare a fare le cose per bene dall’alto. Cambi allenatore, e direi che è doveroso, ma se si continua così si sbaglierà anche la prossima scelta perché non esiste un uomo giusto per questa Juve, per come siamo strutturati in questo momento. È un disastro a tutti i livelli, tra amministratore delegato e presidente che non hanno mai lavorato in una società di calcio (ma ci rendiamo conto?), un addetto al marketing che non trova manco lo sponsor e un direttore sportivo (football director o come * lo chiamiamo noi, solo noi) che in vita sua ha sempre fatto il faccendiere e il dirigente di campo e che da un giorno all’altro si ritrova in mano l’area tecnica di una società da mezzo miliardo di fatturato. È tragicomico, come dici tu, ma a tutti i livelli, quello che si vede in campo è solo lo specchio di una situazione illogica.

Ci mancherebbe altro, siamo alla Juve, mica all’Atletico Van Goof. Stagione disastrosa, non penso ci sia qualcuno capace di dire il contrario.

Gasperini il terzo giorno di ritiro appende tutti al muro, a cominciare dalla dirigenza. Come anche Conte, che per me a fine anno va via da Napoli sbattendo la porta e non l’ha fatto a gennaio solo perché ancora a metà stagione e sa che il bersaglio grosso può ancora centrarlo. Magari è quello che servirebbe per svegliarli, chissà.

Sono d’accordo, però secondo me se ne parla a fine anno, che ti devo dire.

Evidentemente, l’errore è stato prenderlo.

Hai completamente travisato il mio discorso. La mia non voleva essere una critica ad Allegri, né tantomeno volevo difenderlo: per me non doveva tornare perché il suo ciclo alla Juve era già finito, dopo cinque stagioni meravigliose in cui era mancato solo l’acuto in coppa, e se ci avessero dato quel rigore l’avremmo pure portata meritatamente a casa. E di sicuro non lo paragono con Motta, che tra due anni finirà a fare probabilmente l’opinionista con Stramaccioni. Semplicemente, anche gli altri anni lottavamo per il piazzamento pur avendo in panchina il terzo allenatore più vincente della storia del club, e quindi non è un problema di allenatore né di giocatori, ribadisco: bisogna tornare a fare le cose per bene a partire dai piani alti, sennò tra un anno siamo ancora qui a fare gli stessi discorsi, ci metto la mano sul fuoco.

Si, ma per prendere chi? Se ci fosse la possibilità di andare a vincere a Firenze e a Roma con un altro allenatore sarei anche favorevole, ma chi è che in corsa diventa un valore aggiunto per dieci partite? Secondo me nessuno, neanche Guardiola o Ancelotti, figuriamoci quelli a spasso.

Scenderemo a fine stagione, su questo non ho dubbi sin da dopo l’uscita con l’empoli. Ora non credo lo mandino via e per me manco serve a nulla, sti cambi di allenatore a stagione praticamente finita onestamente non li capisco, poi magari sbaglierò io ma prendere il conceicao o lo Zaccheroni della situazione mi pare inutile.

Continuo a non essere d’accordo, e la “prova” sta nel fatto che anche con un allenatore completamente diverso da quello scelto per quest’anno le cose in campo non sono andate meglio. Lungi da me difendere o attaccare Max, che per me non doveva essere proprio ripreso, andava mandato via dopo il primo anno, dopo il secondo e dopo il terzo (per quanto sia stato assolutamente vergognoso veder trattato come lo scemo del villaggio un allenatore che ha vinto tanto e che è andato ad un rigore non dato dal centrare la Champions), ma se cambiato tecnico e giocatori la minestra è sempre la stessa, è evidente che il pesce puzza dalla testa, cosa che tra l’altro pensavo e scrivevo anche l’anno scorso, nonostante fossi tra i più feroci critici. Cambi allenatore, magari dai la scossa e arrivi quarto, ma se non fai le cose per bene in TUTTI gli aspetti, cambia nulla. Riguardo alla partita contro le *, io non ce l’ho con il calendario, che è casuale, ma ribadisco che è stato assolutamente vergognoso giocare la domenica alle 20.45 quando il mercoledì sei in Olanda a giocarti una fetta di stagione. Ma stiamo scherzando? Se ci fosse stata l’Inter agli spareggi, col piffero che l’avrebbero permesso, avrebbero fatto tremare i muri in lega. E hanno ragione eh, qua siamo noi quelli scollegati. E questo è solo un esempio.

Agnelli era a fine corsa, dal 2018 in poi non ci ha capito nulla neanche lui, su. Non aver sostituito Marotta è stato il peccato originale: gestione maccheronica negli anni successivi, con la scelta di Pirlo che è stata l’inizio di una frittata che non abbiamo ancora finito di cucinare.

Guarda, a costo di ripetermi, lo ribadisco: non è (solo) un problema di giocatori, né di allenatori. Non vengono fatte le cose per bene a livello societario e dirigenziale. Una società come la juve, se mettono la partita con l’Inter tre giorni prima di una trasferta in Champions, deve far tremare i tavoli, anche solo all’idea. Le cose erano due, come scrissi: o non gliene fregava nulla della Champions, e quindi meglio avere un giorno in più per l’Inter e andare fuori (sigh), o davvero c’è un distaccamento totale sotto ogni aspetto, senza la minima cura di dettagli che poi dettagli non sono. Anche per questo dico che non me ne frega nulla di eventuali cessioni “eccellenti”, perché qui mancano proprio le basi. I giocatori sono l’ultimo anello di una catena che non funziona proprio.

Lui non deve “saperci fare”, deve sapersi circondare delle persone giuste, e la verità è che da Marchionne in poi non ci ha capito una fava. La Juve è solo lo specchio della fine della storia secolare di una famiglia che è stata ai vertici per intere generazioni. Prima o poi doveva succedere, tutto finisce.

L’anno scorso, se Max non avesse scapocciato in finale, non ci avrebbe traghettato proprio nessuno, avrebbe finito la stagione lui prendendosi il meritato saluto con la coppa in mano. Non è stato un allontanamento figlio dei risultati, quindi per me il paragone non calza. In ogni caso, non vedo onestamente via d’uscita almeno fino a giugno, credo piuttosto che il prossimo allenatore al massimo “traghetti” la squadra nel mondiale per club.

Onestamente, mettendomi una mano sul cuore, non c’è nessuno di questa Juve che mi dispiacerebbe davvero vedere andar via. Forse solo Yildiz e Cambiaso, che però per me vanno via comunque (e fanno anche bene, ma chi gliela fa fare).

Sul fatto che a fine stagione Motta saluti onestamente ho pochi dubbi, ma se non si fanno le cose per bene a tutti i livelli non cambierà nulla comunque. Giuntoli carta bianca non l’aveva manco a carpi, è un dirigente “operativo” che sa di pallone ma che ha sempre fatto il braccio operativo. Dargli le chiavi dell’area tecnica è stato solo l’ennesimo equivoco, come fu con il buon Paratici, eccellente uomo di calcio ma “solo” un faccendiere di lusso.

Tutto quello che vuoi, resta il fatto che quando vai in campo in queste condizioni contro Empoli e Stoccarda perdi e basta, se lo fai contro l’Atalanta prendi la sveglia. È questa la sostanza del discorso.

Pensare che basti cambiare allenatore sarebbe fare sempre lo stesso errore. Tocca iniziare a fare le cose come si deve a tutti i livelli, dare la Juve in mano ad un uomo di calcio capace di avere le chiavi di una società di questo livello, mettere Giuntoli a fare il faccendiere (quello che ha sempre fatto) e avere un uomo della proprietà che quando va a guardarsi le partite non ha la faccia di uno a cui stanno propinando una zuppa di *, visto che al proprietario il pallone proprio non piace. Conte in questa situazione appende tutti al muro dopo una settimana.

Per prendere chi? Chi viene a farsi ste 10 partite, con il rischio di “bruciarsi” e di restare a piedi l’anno prossimo? Berremo l’amaro calice fino in fondo.

Siamo entrati in campo come contro lo Stoccarda e l’Empoli, solo che stasera avevamo di fronte l’Atalanta, erano “caldi e incazzeti” (cit) e abbiamo preso la sveglia. Il rigore sarebbe stata una scusa valida se fosse finita 0-1 o 1-2, forse, ma la verità è che nel primo tempo Carnesecchi è stato spettatore non pagante.

Ma infatti, allora Marotta doveva andarsene dopo il fallimento di Delneri? La verità è che siamo pieni di “director” ma non ce n’è uno che sia in grado di avere le chiavi di una società come la Juve. Chi è che dovrebbe mandarlo via? Ferrero? Scanavino? Abbiamo il presidente e l’amministratore delegato che non sanno manco di che dimensioni sia il campo, ma di cosa stiamo parlando su. Allenatore e giocatori sono l’ultimo anello di una catena che non esiste.